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martedì 2 marzo 2021

Giuseppe Di Clemente E Marco Capocasa - ELBRUS

Marco Capocasa e
Giuseppe Di Clemente
ELBRUS
Recensione – Opinione di
Mugnano di Napoli - 18.02.2020
 

Sulle note “Nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Morzat, capirete leggendo il romanzo del perché di quest’opera lirica in quattro atti, sento di voler iniziare la mia recensione con una citazione di Machiavelli:


«…nelle azioni di tutti gli uomini,
... si guarda al fine ...
I mezzi saranno sempre iudicati onorevoli
e da ciascuno lodati».

Quando ho intuito che questo romanzo si sarebbe intrecciato con un’esplorazione spaziale e con delle colonie i miei ricordi si sono aperti subito su Battlestar Galactica: la Serie Televisiva di Ronald D.Moore; ma questo lavoro è qualcosa in più, molto di più. Diverso. Per gli amanti del genere “spaziale-fantascientifico” - Sci-Fi (Science Fiction) - sappiate che questo è assolutamente il libro da scegliere; mentre io spero di avere un secondo, terzo e quarto volume e anche una serie televisiva ispirata o fedelmente tratta da questo capolavoro. In pratica avete già compreso che ho amato il romanzo.

Attenzione spoiler: 
il secondo volume è già stato scritto ed è in fase di revisione!
Come faccio a saperlo? 
L’ho chiesto direttamente agli autori, mentre mi complimentavo per l’ottimo lavoro! 

Torniamo, ora, a Elbrus che, oltre ad essere il titolo di questo romanzo, è il luogo dove s’incentra la vicenda ed è un luogo reale. Non so se esista, nella realtà, nelle viscere della montagna, in Russia, una base sperimentale militare stile “Aria 51 – USA”, ma il monte Elbrus, ai confini con la Georgia, è più che reale ed è sito proprio nel territorio Russo. L’ambientazione nella Russia e nel Nord Europa è straordinaria per un romanzo di genere Sci-Fi, ma so, per ammissione dell’autore Giuseppe Di Clemente che:

<<San Pietroburgo mi è rimasta nel cuore e ho trovato il modo di raccontarla.>>; 

ecco un perché della Russia e Nord Europa, ma non è l’ unico perché!
La narrazione prende lo spunto iniziale da alcuni eventi che noi stessi possiamo osservare, o meglio subire, già oggi giorno: Sovrappopolazione ed  Economia al Collasso in molti Paesi, il Global Warning che s’intreccia con l’Evoluzione Umana, la Crisi Energetica e la Crisi Migratoria soprattutto dai paesi del sud, queste premesse sono il punto di partenza della storia che sono anche le giustificazioni iniziali per le decisioni assunte dai protagonisti del romanzo. Con molta fantasia questo libro ci offre uno scenario spettacolare su come la nostra realtà potrebbe cambiare nel prossimo futuro ma, al di là del sogno d’incontrare alieni o di viaggiare a una velocità vicina a quella della luce, sfruttando le fessure dello spazio-tempo, avremo sempre gli stessi problemi morali ed etici, soprattutto in materia di Clonazione e Modificazioni delle Sequenze Nucleotidiche. Da qui il mio riferimento iniziale alle parole di Machiavelli “… fine … mezzi!”.
Certo gli argomenti trattati come le Modificazioni del Genoma Umano fanno spavento ma non dobbiamo sorprenderci più di tanto, perché, nel bene e/o nel male, siamo prossimi a vederle realizzate, in misura meno fantasiosa, forse! Gli autori, difatti, ammettono candidamente, nel poscritto, che la loro fonte d’ispirazione, che poi li ha fatti viaggiare con la fantasia, è la tecnologia di “Editing Genomico” denominata CRISPR- Cas9.
Di mio, invece, mi prenoto già per un’automobile che circola/galleggia in quota e schizza via a 180 km/h anche con pilota automatico; 
pagina 247:<< andremo con la mia Evans Classe, 
ha un motore a energia nucleare, non avremo problemi, ...>>.

Passiamo a quella che è, per me, la parte centrale e più interessante del libro: fin dove siamo disposti a spingerci, per egoismo, gloria, scienza e sopravvivenza? In questo romanzo i problemi etici e morali di alcuni protagonisti, come per il dott. Martin Meat e compagni, vengono superati, come sostenevo prima, con il più machiavellico sistema:


« …nelle azioni di tutti gli uomini, e massime de’ Principi 
... si guarda al fine ... 
I mezzi saranno sempre iudicati onorevoli e da ciascuno lodati». 

Il desiderio di sopravvivere e di gloriarsi di grandi scoperte scientifiche, pur sacrificando vite umane, nella mente di questo personaggio, vincono. Non tutti i protagonisti, però, reggono  tale pressione, come succede allo scienziato David Dunn, che mosso da sensi di colpa, abbandona il progetto e le sue personali ambizioni per schierarsi, alla fine, dall’altra parte. Scegliete voi lettori da che parte stare perché entrambe le posizioni, in virtù della premessa iniziale, hanno, secondo me, la medesima valenza! Infatti: 

Da pagina 52: 
<< Eccola l’arroganza dell’ uomo 
che erode gli equilibri che la natura ha costruito in milioni di anni, 
a opinione di molti l’ ennesimo sopruso, 
un abominio di leghe di metallo.>>.  

Leggendo questo testo viene da chiedersi se possano esistere una morale e un’etica che veramente tutti possano condividere e quali paletti possano imporci! Che persone stiamo diventando? Che generazioni stiamo screscendo e istruendo? Quanto saremo responsabili delle scelte che altri, dopo di noi, faranno! Questi sono i quesiti che entrano nella mente di chi legge questo romanzo! Vi è molto da riflettere! Ed una delle caratteristiche migliori di quest’opera. 
Vi è anche il fascino del racconto vero e proprio, non voglio lasciarlo in secondo piano. La storia, con la descrizione dei tre popoli del pianeta Reth, i Driihh, popolo che si è dedicato alle attività intellettuali, all’innovazione tecnologica, alla ricerca e alle esplorazioni spaziali, i Gummhh, e i Lypphh chiamati i dannati, è discretamente narrata, insieme allo scorcio di vita dei loro usi e costumi, appena accennati, quest’ ultimi, ma soddisfacenti per la narrazione, tutto molto avvincente. Da non sottovalutare il discreto peso che viene assunto, nelle “posizioni di potere”, tra uomini e donne, infatti abbiamo una generalessa terrestre, Novwak Juliana, e altre direttrici del laboratorio segreto, fino a Liilmade e alla sua grande empatia cosmica. Avrei voluto sapere qualcosa di più su questo “Frehm”; questo impulso, questo flusso energetico, questa forza che avvolge, questa connessione che guida, aiuta e unisce empaticamente e non solo, gli ibridi-cloni terrestri e gli abitanti di Reht. Interessante, anche, lo stile di scrittura di Marco e Giuseppe, molto fluido e di una chiarezza estrema, mai ridondante soprattutto per quanto riguarda le innumerevoli e necessarie descrizioni che si devono fare. Originalissimi, gli autori nell’inventare un nuovo alfabeto riportato in simboli nel romanzo, e per la capacità di comunicazione empatica tra individui anche a distanze siderali.
Devo ammettere, ad onor del vero, che il romanzo, al principio, può sembrare complicato e anche pesante, ma solo se non si è pratici del genere, e solo per le prime 35/40 pagine, ma non temete, perché l’opera procede sì, con una iniziale lentezza, che dopo si capirà doverosa, ma piano piano diventerà affascinante e molto stimolante; lo divorerete, la curiosità si farà strada nella vostra mente e vi farà fantasticare, come è successo a me! Tranquilli non impazzirete come lo stilista Andrus Sokolov o come l’informatico Lubomir Karo, che sono tra i personaggi chiave dell’intera vicenda.
Organizzato bene anche l’approccio incrociato con le “Due Linee Temporali” (Anno Domini 2113-2118 e A.D.2154-2155) che riescono a bilanciarsi molto senza confondere mai il lettore. Qui può nascere la curiosità di sapere chi ha scritto cosa; per intenderci: chi dei due autori, comunque entrambi forti di lauree impegnative e C.V. lavorativi eccezionali, avrà scritto le parti più “Tecnico–Scientifiche”? Chi le descrizioni “Spazio-Temporali” e chi si sarà dedicato alla struttura dei personaggi, che non sono pochi ma neppure tanti ma sono tutti magistralmente definiti? Chiunque dei due sia stato posso affermare che sono tutti punti elaborati veramente a dovere, diventando semplici anche per lettori meni esperti di teorie scientifiche o fantascientifiche, sono punti scritti con criterio e giusta misura considerando la portata degli argomenti, incuriosiscono e affascinano. Quindi i miei più vivi complimenti agli autori Marco e Giuseppe!
Ho, prima di concludere, una chicca per Voi lettori del Blog Libri e Opinioni rilasciatami, anche questa, dagli stessi autori. Ebbene sì! Ho posto loro alcune delle domande su chi ha scritto cosa, e la risposta è stata: 

<<Ognuno ha scritto per intero e indipendentemente una metà dei capitoli 
sulla base del soggetto che abbiamo precedentemente e compiutamente redatto assieme. 
Poi ci siamo scambiati i capitoli per una revisione incrociata e il tutto si è omogeneizzato.>>. 

Direi che questo lavoro si è omogeneizzato a meraviglia! Per me un capolavoro nel suo genere! Per questo bellissimo romanzo il mio voto è 5 su 5! 📚📚📚📚📚 Il massimo! Consigliatissimo! L.Ch.


 
Ps. Non perdetevi in questo  blog altri aneddoti che sono riuscita a farmi dare dagli autori, sul Romanzo Elbrus e sulla loro vita!




NOTE:
Aneddoti su Elbrus rilasciate per il blog dagli autori
Giuseppe di Clemente e Marco Capocasa
La genesi di Elbrus è piuttosto casuale, come ogni cosa che origina in modo spontaneo. 
Una sera ci siamo ritrovati a parlare delle nostre precedenti esperienze di scrittura (Marco in ambito scientifico e Giuseppe in ambito narrativo). Dopo averle apprezzate reciprocamente e aver trovato il comune terreno della bioetica, è emersa la nostra passione per la fantascienza e ci siamo detti che, se ci fosse venuta una buona idea, avremmo potuto scrivere qualcosa insieme. Inizialmente pensavamo a un racconto breve, ma qualche settimana dopo, senza nemmeno renderci bene conto, ci siamo ritrovati in un botta e risposta di messaggi che hanno poi rappresentato la base di una grossolana dorsale di trama a partire da una specie di visione avuta mentre uno dei due era alla guida… Che però non sveleremo per non guastare il cuore narrativo del romanzo. Qualcuno ci ha chiesto se in Elbrus abbiamo consapevolmente preso spunto da letture del nostro passato o da qualche film di genere: la risposta è no. Nei personaggi di Elbrus scoprirete le nostre aspirazioni e le nostre debolezze, i nostri sogni e le nostre angosce, vedrete i posti che noi abbiamo visto o anche solo immaginato e le sensazioni che in prima persona abbiamo provato approdando in una città, ascoltando un brano musicale, vivendo l'incertezza dell’ignoto. E, in tutto questo, condivideremo con voi i timori per un mondo e una specie, la nostra, incapace di fare quei passi in avanti avendo a cuore quanto di più prezioso possa esserci: il futuro stesso delle generazioni a venire.
 
ELBRUS
Marco Capocasa e Giuseppe Di Clemente
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina: (Inviata da Marco)
Anno Domini 2113. La Terra è al collasso. I cambiamenti climatici prodotti dal riscaldamento globale hanno determinato nuovi equilibri geopolitici. Il sovrappopolamento e le migrazioni di massa verso i paesi "non più freddi" sono parte di un problema più esteso: l'imminente scarsità di risorse che permettano il sostentamento del genere umano nel prossimo futuro. L'esplorazione spaziale ha fallito nel suo obiettivo fondamentale, la fondazione di colonie autosufficienti dove l'Uomo del futuro potesse emanciparsi. Gli ostacoli non sono quelli dovuti alle tecnologie disponibili, ma alla natura stessa della specie umana. Ma la soluzione è dietro l'angolo e viene da un altro sistema solare, dalle cui profondità siderali, decine di anni più tardi, un messaggio risveglierà il Viaggiatore e con lui tutti i suoi simili.
Editore : Curcio
Prima uscita: ottobre 2020
Lingua: : Italiano
Copertina flessibile : 313 pagine
Dimensioni : 14 x 2.6 x 21 cm
 
CENNI SULLA VITA E CURIOSITA’ Su:
Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina: Inviate da Marco:
Giuseppe Di Clemente
nasce a Roma nel 1976. Appassionato fin da ragazzo di astronomia e fantascienza, la necessità di comprendere talune dinamiche della nostra esistenza lo porta a conseguire la laurea in economia, il che dà un’ulteriore impronta alla sua personalità, contribuendo a una visione complessa e contraddittoria del mondo. Nasce così il suo primo romanzo Oltre il Domani (L’Erudita – Giulio Perrone Editore, 2019), un racconto trasversale, dove la fantascienza è genere e pretesto per interrogarsi sul futuro degli uomini.
CURIOSITA’ RILASCIATA DAGLI AUTORI
PER IL BLOG LIBRI E OPINIONI:
Su Giuseppe: dopo aver passato l'adolescenza a consumare (fra le altre) un'enciclopedia di astronomia, chiesi e ottenni come regalo per mio il 18° compleanno un rifrattore Konus che fu un prezioso strumento per l'osservazione astronomica. La lettura, poi, di vari generi (dal giallo al romanzo storico, passando per i grandi classici, approdando infine alla fantascienza) ha precocemente instillato la curiosità per la scrittura creativa, sia poesia che prosa, stimolato e incoraggiato da personaggi chiave, fra tutti la Prof.ssa Melis del corso liceale di Storia e Filosofia.
Nel corso degli anni, l'amore per l'astronomia, la fantascienza e la scrittura mi hanno portato (dopo tante e diverse composizioni sepolte in un profondo cassetto) su una strada ben delineata, una commistione perfetta di tutte le mie passioni, una strada che ha portato alla stesura di Oltre il Domani. Suono il pianoforte da quando avevo nove anni. Grande appassionato di rock e in particolare di rock progressivo, ho fin da adolescente suonato con diversi gruppi. Finalmente, di recente, ripreso a suonare con continuità stiamo arrangiano con la band diversi brani originali: un sogno nel cassetto che si avvera. Non è mai troppo tardi per esprimere tutto quello che si ha dentro.

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Marco Capocasa, antropologo molecolare, deve la sua passione per la fantascienza alle letture dei classici di questo genere. Laureato in Scienze Biologiche e in Antropologia Culturale, successivamente ha conseguito un dottorato di ricerca in Antropologia Molecolare. Autore di decine di articoli su riviste scientifiche internazionali, insieme a Giovanni Destro Bisol ha recentemente pubblicato due libri di divulgazione scientifica: Italiani. Come il DNA ci aiuta a capire chi siamo (Carocci, 2016) e Intervista impossibile al DNA. Storie di scienza e umanità (il Mulino, 2018). Elbrus è il suo esordio nella narrativa del fantastico.
CURIOSITA’ RILASCIATA DAGLI AUTORI
PER IL BLOG LIBRI E OPINIONI :
Su Marco: sono sempre stato attratto dalla fantascienza, soprattutto quella ambientata in altri mondi lontani. Da ragazzino guardavo gli episodi di Star Trek in bianco e nero sulla televisione a dodici pollici nella mia cameretta. I ricordi delle vacanze estive della mia adolescenza si mescolano a quelli degli intrecci della Fondazione di Isaac Asimov, delle storie lunari di Arthur Clarke e delle cronache marziane di Ray Bradbury. La fantascienza è un interesse che è rimasto sempre presente nella mia vita. 
Gli studi universitari in biologia e antropologia hanno forse cambiato il mio modo di leggere e di pensare questo tipo di storie, focalizzando di più la mia attenzione su alcune delle riflessioni che emergono dai classici temi del genere sci-fi: il contatto con altre specie provenienti da pianeti lontani, la scoperta di forme di vita basate su una biologia diversa dalla nostra, le implicazioni etiche che potrebbero derivarne. Poi c’è stato l’incontro con Giuseppe, la scoperta della nostra comune passione e della complementarità dei nostri interessi. Elbrus nasce da tutto questo.
 
 Consigliati da

Sci-Fi (Science Fiction)
 
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martedì 16 febbraio 2021

Info box Prossimamente .... Elbrus di Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa

... Info box Prossimamente ...
Elbrus  
di 
Giuseppe Di Clemente 
e Marco Capocasa 
Eccola l’arroganza dell’uomo 
che erode gli equilibri che la natura 
ha costruito in milioni di anni, 
a opinione di molti l’ennesimo sopruso, 
un abominio di leghe di metallo.
Mugnano di Napoli
il 03 febbraio 2021
 
Salve Amici del Blog Libri e Opinioni e benvenuti utenti occasionali o di passaggio! 

Ecco uno dei tanti libri ricevuti in dono da autori molto gentili e generosi. 
Inizierò la lettura di questo romanzo la settimana prossima, scalette permettendo, ed a breve scriverò, per Voi e per me, una recensione, non mancherò di "strappare" agli autori qualche "nota curiosa" su di loro e sul testo! Grazie! 

Nel frattempo vi lascio, come sempre,  
la trama di questo Fantascienza / Fantasy  Sci-Fi intitolato ELBRUS  e con i cenni sulla vita degli autori! 

Grazie per aver prestato attenzione al mio 
magari cliccare SEGUI mi aiuterebbe a crescere! 
Grazie ancora!


Grazie agli autori 
Marco Capocasa e Giuseppe Di Clemente
Per gentile dono 

#ELBRUS 

#MarcoCapocasa 
#GiuseppeDiClemente



TRAMA
ELBRUS
Marco Capocasa e Giuseppe Di Clemente

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina: (Inviata da Marco)

Anno Domini 2113. La Terra è al collasso. I cambiamenti climatici prodotti dal riscaldamento globale hanno determinato nuovi equilibri geopolitici. Il sovrappopolamento e le migrazioni di massa verso i paesi "non più freddi" sono parte di un problema più esteso: l'imminente scarsità di risorse che permettano il sostentamento del genere umano nel prossimo futuro. L'esplorazione spaziale ha fallito nel suo obiettivo fondamentale, la fondazione di colonie autosufficienti dove l'Uomo del futuro potesse emanciparsi. Gli ostacoli non sono quelli dovuti alle tecnologie disponibili, ma alla natura stessa della specie umana. Ma la soluzione è dietro l'angolo e viene da un altro sistema solare, dalle cui profondità siderali, decine di anni più tardi, un messaggio risveglierà il Viaggiatore e con lui tutti i suoi simili.
 
Editore : Curcio
Prima uscita: ottobre 2020
Lingua: : Italiano
Copertina flessibile : 313 pagine
Dimensioni : 14 x 2.6 x 21 cm

 CENNI SULLA VITA DI 

Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa


Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina: Inviate da Marco:
Giuseppe Di Clemente nasce a Roma nel 1976. Appassionato fin da ragazzo di astronomia e fantascienza, la necessità di comprendere talune dinamiche della nostra esistenza lo porta a conseguire la laurea in economia, il che dà un’ulteriore impronta alla sua personalità, contribuendo a una visione complessa e contraddittoria del mondo. Nasce così il suo primo romanzo Oltre il Domani (L’Erudita – Giulio Perrone Editore, 2019), un racconto trasversale, dove la fantascienza è genere e pretesto per interrogarsi sul futuro degli uomini.

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina: Inviate da Marco:
Marco Capocasa, antropologo molecolare, deve la sua passione per la fantascienza alle letture dei classici di questo genere. Laureato in Scienze Biologiche e in Antropologia Culturale, successivamente ha conseguito un dottorato di ricerca in Antropologia Molecolare. Autore di decine di articoli su riviste scientifiche internazionali, insieme a Giovanni Destro Bisol ha recentemente pubblicato due libri di divulgazione scientifica: Italiani. Come il DNA ci aiuta a capire chi siamo (Carocci, 2016) e Intervista impossibile al DNA. Storie di scienza e umanità (il Mulino, 2018). Elbrus è il suo esordio nella narrativa del fantastico.









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martedì 2 febbraio 2021

Tommaso Scotti - L' Ombrello dell' Imperatore

 
TOMMASO SCOTTI

L’OMBRELLO DELL’ IMPERATORE

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni 

Mugnano di Napoli

27.01.2021

 

Da dove iniziare … ecco! Direi dalla cosa più strana che ho letto sul Giappone in questo testo: da pagina 42:

<< Ogawa sarebbe stato torchiato per giorni

nel tentativo di estorcergli una confessione:

secondo la legge Giapponese

era colpevole fino a prova contraria.>>. 

Penso che questo concetto, “colpevole fino a prova contraria.”  ribadito nelle note finali dell’ autore come vero e  non come frutto di fantasia romanzesca, resterà appiccicato alla mia mente in aeternum come  qualcosa di agghiacciante, soprattutto se come viene descritto a pagina 47:

<< A  volte sono le coincidenze più banali

a stravolgere una vita intera.>>. 

Saranno proprio queste coincidenze a trasformare in positivo e in negativo la vita di tanti personaggi. Il romanzo scorre con una lentezza primaverile, nel senso che ci impiega il suo tempo a germogliare, ma alla fine ti lascia un senso di soddisfazione soprattutto nel finale.

Ciò che colpisce molto è  il continuo sottolineare, nel bene e nel male, che  essere un Hãfu,  mezzosangue, è qualcosa che incide notevolmente nella vita di un Giapponese. Anche il modo in cui è scritto il libro, colpisce, infatti, si ha l’ impressione che sia scritto principalmente per gli occidentali, per far comprendere ai non Giapponesi i tanti modi di agire dei personaggi. Questo dover spiegare la cultura delle azioni/decisioni di un Giapponese, fa perdere un po’ di suspense all’opera, ma non la rende tediosa e neppure brutta.

Resta comunque un bel giallo, scritto bene, e anche ben sviluppato, il percorso narrativo è limpido ed è suggestivo essere trasportati nell’affascinate e misteriosa cultura nipponica con tutte le sue ordinate apparenze e le sue fragilità nascoste. Da pagina 68 :

<< La vita è quell’ istante che passa tra
il momento in cui si porta l’ estremità
di uno spaghetto alla bocca
e quello in cui l’ altra lo raggiunge.>>.

L’ autore, nella nota finale, ci tiene particolarmente a ribadire che i personaggi sono frutto della sua immaginazione ma le caratteristiche che li contraddistinguono sono reali o per lo meno sono quelle che ha appreso lui in 10 anni di vita in Giappone; anche tutti i luoghi, nei minimi dettagli sono reali, incluso i quartieri a luci rosse e le storpiature linguistiche, questo è molto bello da sapere non si smette mai di imparare anche  perché nella mia immaginazione di occidentale, cresciuta tra anni ’80 e 90’ con gli animēshons ( アニメーショ) dōga eiga ( 動画 映画  lett. "film animato") o manga eiga ( 漫画 映画  lett. "film di fumetti")  Anime – Manga, già immaginavo personaggi e luoghi stile fumetto. 

Nel testo sono degni di nota anche alcuni piccoli particolari ad esempio: a pagina 108 nella descrizione del personaggio Matteo Notte, sembra di rivedere l’ autore stesso; (guardare la foto e didascalia sulla sua vita di Tommaso Scotti nella 4° di copertina e in questo blog “cenni sulla vita dell’ autore”); le musiche e canzoni ascoltate dal protagonista del romanzo, l’ispettore Takeshi James Nishida della squadra omicidi, sono i preferiti dell’ autore, notare la dedica iniziale nel libro.

Come dicevo la parte più bella e avvincente è il finale tanto quanto lo sguardo accesso sulla vita nel Sol Levante raccontata da un Italiano innamorato del Giappone.

Ho tutta l’ impressione, però, che questo sia il primo di una serie; per i più romantici ci sarà il voler scoprire come si evolverà la vita amorosa e sessuale del nostro simpatico ispettore Nishida detto Jim, ed il suo rapporto con la figlia Mia.  Gli amanti dei Gialli/Thriller/Poliziesco, invece, aspetteranno le avventure dell’ ispettore con il suo enciclopedico e logorroico amico e  collega Joe, le disavventure con il suo superiore, il commissario Yamaguchi, e soprattutto si attenderà uno sguardo occidentale sul paese del Crisantemo. L.Ch.

 voto: 3 e mezzo/5 📚📚📚📖🕮

 

TRAMA

L’OMBRELLO DELL’ IMPERATORE

di TOMMASO SCOTTI

 

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:

L'ispettore Takeshi Nishida della squadra Omicidi della polizia di Tokyo ha un secondo nome che pochi conoscono, ma che dice molto di lui. All'anagrafe infatti è Takeshi James Nishida. Perché Nishida è un hafu: un mezzo sangue, padre giapponese e madre americana. Forse per questo non riesce a essere sempre accomodante e gentile come la cultura e l'educazione giapponese vorrebbero. Forse è per il suo carattere impulsivo, per quel suo modo obliquo e disincantato di vedere le cose e le persone che lo circondano, che non ha mai fatto carriera come avrebbe meritato. O forse è perché lui non vuole fare carriera, se questo significa mettere i piedi sotto la scrivania invece di usarli per battere le strade di Tokyo, città che ama e disprezza con altrettanta visceralità – e che allo stesso modo lo ricambia. Ma Nishida è eccezionale nel suo lavoro: lo dimostra il numero di indagini che è riuscito a risolvere. Fino al caso dell'ombrello. Un uomo, ritrovato morto. L'arma del delitto? All'apparenza, un comunissimo ombrello di plastica da pochi yen, di quelli che tutti usano, tutti smarriscono e tutti riprendono da qualche parte. Ma questo ombrello ha qualcosa che lo differenzia dagli altri. Un piccolo cerchio rosso dipinto sul manico e, soprattutto, un'impronta. E Nishida si troverà di fronte a un incredibile vicolo cieco quando scoprirà a chi appartiene l'impronta digitale del possibile assassino: all'imperatore del Giappone.


CENNI SULLA VITA di:

TOMMASO SCOTTI


Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Tommaso Scotti, nato nel 1984, laureato in matematica, seguendo una passione per le arti marziali si è trasferito in Oriente nel 2010. Ha poi conseguito un dottorato di ricerca a Tokyo, dove adesso vive e lavora. Nel tempo libero si dedica al pianoforte e alla calligrafia. L’ombrello dell’imperatore è il suo primo romanzo, che racconta con sguardo curioso e disincantato le mille solitudini, i sorprendenti codici di comportamento e la disarmante bellezza del Giappone, introducendoci alla comprensione di una cultura tanto ammirata quanto fraintesa come quella del Sol Levante.

 

Editore : Longanesi (7 gennaio 2021)
Lingua : Italiano
Copertina rigida : 320 pagine
Dimensioni : 22.5 x 3.1 x 15.5 cm


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