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martedì 26 gennaio 2021

Jenny Blackhurst - La Paziente Perfetta

Jenny Blackhurst
La Paziente Perfetta

 

 Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli

19 dicembre2020

<< Lei non può curarmi.>>. 
Così inizia e così finisce il libro.
Prevedibile, mi dispiace dirlo, ma è un thriller altamente prevedibile, inoltre si corre troppo nel finale se lo si paragona al resto del racconto, nel complesso, però, non è una spiacevole lettura ma si sarebbe potuta sviluppare meglio. Per capirci, le prime 50 pagine sono un po' noiosette la curiosità verso la vicenda cresce con troppa lentezza, praticamente poca suspense ma è facile da leggere anche se sono un po' soporifere le descrizioni sulla vita delle protagoniste: donne assurde, donne anagraficamente adulte ma con atteggiamenti da adolescenti al liceo; ed è proprio dalle protagoniste che ci si aspettava di più dopo tanta descrizione e con tali trascorsi; in particolare dalla protagonista Karen, una maniaca del controllo. Il finale, però, è buono, questo lo devo ammettere, è sviluppato bene, in effetti  è originale; all’inizio mi ha dato l’ impressione che avessi sbagliato tutto nella  mia mente, intuizioni e deduzioni, invece si sono aggiunti piacevoli e sfiziosi tasselli, impossibili da ipotizzare in anticipo, alle mie stesse conclusioni. Mi sono sentita come la protagonista Karen Browning, soddisfatta di aver sempre ragione! Posso dire che il libro è scritto in maniera scorrevole anche se in taluni momenti bisogna prestare un po' più di attenzione ai fatti narrati ma nel complesso prende un generoso voto di 3/5. L.Ch. 
VOTO: 📚📚📚🕮🕮

 

TRAMA

La Paziente Perfetta

di Jenny Blackhurst


Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Karen, Eleanor e Bea sono amiche sin da quando erano bambine. Tra loro non ci sono segreti, e ciascuna conosce le altre alla perfezione. Adesso che hanno superato i trent'anni, hanno cominciato ad allontanarsi a causa delle difficoltà di tutti i giorni: Eleanor è una moglie e una madre sommersa dalle responsabilità e che fatica a stare dietro a tutte le cose da fare; Bea è felicemente single, o almeno questo è ciò che lascia credere agli altri; Karen fa la psichiatra e, nonostante il proprio passato oscuro, considera se stessa la roccia del gruppo, l'amica su cui contare. Ma quando una nuova paziente si presenta nel suo studio con disturbi che non le sono ancora del tutto chiari, Karen comincia a temere di aver messo le sue più care amiche in pericolo. Perché la sua paziente sa cose sulle tre donne che nessuno all'infuori del loro ristretto circolo potrebbe (o dovrebbe) conoscere...
 







 

CENNI SULLA VITA di:

Jenny Blackhurst

 

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Jenny Blackhurst è cresciuta in Inghilterra, nello Shropshire, è una scrittrice inglese. Vive con il marito nel suo luogo di nascita, Shropshire, e ha esordito nella letteratura con il thriller - Era una famiglia tranquilla (How I Lost You). In Italia tutti i suoi romanzi sono pubblicati dalla Newton Compton Editori.  Ha ottenuto in pochissimo tempo il consenso della critica e un grande successo di pubblico. La Newton Compton ha pubblicato anche La paziente perfetta e La figlia adottiva, La strana morte di Evie White.

Copertina rigida: 384 pagine
Dimensioni: 15.5 x 3.5 x 23.5 cm
Editore: Newton Compton Editori : 29 marzo 2018
Prima pubblicazione: 28.08.2016
Lingua: Italiano







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martedì 19 gennaio 2021

Andrew Michael Hurley - Loney

 Andrew Michael Hurley
Loney

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 Mugnano di Napoli

Sabato 05.12.2020
 
È un quasi Horror, per essere più precisa un horror psicologico, un quasi Thriller con un tantino di gotico mistero. Eppure in copertina vi è scritto: 
“Non è solo un buon libro, è strepitoso.
Una storia straordinaria.”
Stephen King
 Mi sono fidata di uno degli autori che amo di più invece, questo libro, dalla meravigliosa copertina, mi ha lasciata con l’amaro in bocca. Non posso dire che mi sia piaciuto ma neppure il contrario. È tutto “un quasi”! La copertina della mia copia, però, con quella scritta scura, tra il nero e il grigio topo, con la casa disegnata nell’ incavo nella consonante L e il ramo d’albero che cresce intorno alla vocale Y, con la minuscola goccia di sangue che cola dalla punta bassa del ramo, come un fiore, tutto su un fondo bianco, è meravigliosa; complimenti al Polystudios.net per il progetto grafico. Narrato in prima persona, lo stile è bellissimo, chiaro e pulito, posso affermare che, questo racconto, è un eccezionale sfoggio di scrittura elegante e discreta, senza fronzoli, ridondanze, mancanze o esagerazioni, tanto scorrevole che le circa 360 pagine si leggono in massimo due giorni, forse troppo perfetto. A voler trovare un difetto potrei dire che la narrazione è un tantino prolissa, perché per più della metà del testo non succede molto, è una continua attesa, ma senza suspense, e questo per me è un problema in un horror/thriller, ma stilisticamente è un lavoro magistrale.  Da pagina 312:
<< Tonto, non sempre la verità è scritta sulla pietra.
Anzi, non lo è mai.
Esistono solo versioni diverse di uno stesso fatto.
E a volte conviene essere selettivi
circa la versione che si decide di dare alla gente.>>.
In fondo l’autore insegna letteratura inglese, non poteva essere scritto male.

Molto ben elaborato il bigottismo e il fanatismo religioso che dilaga tra i protagonisti, questo è tra le prime cose che noterete, un po' più accentuato su taluni personaggi più moderato su altri; la trama è semplice ma non la racconterò leggetela sotto nel mio blogIl ritmo della storia è lento, come le onde del mare, ma non troppo e per quanto i personaggi ed i luoghi siano ben descritti e ben sviluppati molto spesso non portano a nulla e forse è questo ciò che mi ha infastidito della storia. Ci sono, infatti, tante cose accennate e sospese ma senza consistenza. All’inizio sembrano tanti  indizi sparsi ma non è così. Per questo si rimane un po' spiazzati, come impotenti ed arrabbiati dinnanzi agli eventi, si vorrebbe aiutare i protagonisti a risolvere qualcosa ma non si può, questa è la sensazione che si prova leggendo questo libro.

Un po' come dice a pagina 195-196:
<< … diceva che la morte ha lo stesso
tempismo degli attori incapaci,
e credo che avesse ragione.
Quando qualcuno muore,
è normale rammaricarsi
per come lo si trattava da vivo.
… È il peggior senso di colpa possibile,
perché è assolutamente irreparabile.>>.
Nel complesso non lo sconsiglio, ma non mi sento neppure di consigliarlo è, come dicevo all’inizio, “un quasi” che sta a Voi decidere se scoprire o meno.
Come mette in evidenza il narratore a pagina 359:
<< … ci sono solo versioni diverse della verità.
E ad amministrarle sono sempre
gli strateghi più forti e preparati.>>.
Scegliete Voi, allora, che fare: leggerlo, per curiosità, o no! Potrebbe essere un capolavoro ed io non l’ho capito!  L.Ch. 📚Voto? 📚📚📚 🕮🕮

TRAMA

Loney

di Andrew Michael Hurley


Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Per la voce narrante di questo romanzo Loney vuoi dire tante cose insieme: uno strano nulla sulla costa del Lancashire, una stagione della vita, una dimora che cela segreti, la memoria delle vacanze di Pasqua trascorse laggiù insieme ai genitori, al fratello maggiore Hanny e a una piccola comunità fanatica in cerca di un miracolo impossibile. Loney è il tempo del legame esclusivo con il silenzioso, oscuro Hanny, fatto di muti scambi attraverso oggetti e piccoli giocattoli, e del rapporto controverso con due preti molto differenti: padre Wilfred, morto in circostanze tutte da chiarire, e il giovane padre Bernard, forse troppo interessato alla vita e alle opere del suo predecessore. Anni dopo quello strano nulla ancora respinge e chiama con i suoi riti antichissimi, i suoi misteri macabri, i suoi prodigi sanguinosi. 
Pubblicato in prima battuta da Tartarus Press, piccolo editore specializzato in romanzi dell’orrore e del soprannaturale, poi portato a un pubblico più vasto da John Murray, editore inglese di lungo corso, Loney ha vinto il Costa First Novel Award 2015 e si è meritato subito l’etichetta impegnativa ma meritata di classico moderno.
 

CENNI SULLA VITA di:

Andrew Michael Hurley


Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Nato nel 1975 a Preston, scrittore Britannico, dopo aver vissuto a Manchester e a Londra, vive e lavora nel Lancashire. Ha esordito nel 2006 con la raccolta di racconti Cages and Other Stories e ha pubblicato il suo primo romanzo, Loney, nel 2014. Stampato inizialmente in sole 278 copie, ha in seguito riscosso un buon successo e ottenuto un Premio Costa. Grazie al secondo romanzo, Il giorno del diavolo, è stato insignito dell' Encore Award destinato alla seconda opera pari merito con la scrittrice Lisa Mclnerney. Giornalista per il Guardian, insegna scrittura creativa alla Manchester Metropolitan University. 
Copertina flessibile : 368 pagine
Editore : Bompiani (13 marzo 2019)
Traduttore: Vincenzo Vega
Prima Pubblicazione: 01 ottobre 2014 - Lingua  : Italiano


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lunedì 11 gennaio 2021

Antonio Soriano - Via dei Cipressi Numero 22

ANTONIO SORIANO
Via dei Cipressi Numero 22

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli - 08.01.2020

 

Thriller! Ma io lo infilerei anche nell’etichetta Hard-Boiled, per il cinismo che si evidenzia in alcuni protagonisti della vicenda: il cinismo “ad personam” del Poliziotto Risolutore a quello di Sara e Alessandro.
È in primis un delizioso Thriller; gli elementi ci sono tutti, sorpresa, inganno, vittime, traumi, tragedie personali e “scambi di omicidi”.
Già dalle prime pagine si comprende subito che si sta leggendo un racconto dinamico ed essenziale, il ritmo parte subito in accelerazione e sarà così fino alla fine; e questo è una cosa buona per me, infatti già vi posso dire che il libro non annoia.
Arrivati, però, al settimo capitolo in me è partito un ricordo proprio sul concetto di “scambi di omicidi”; il ricordo si è evidenziato nella mia mente con l’ imponente faccione di Sir Alfred Joseph Hitchcock!
Da una prima valutazione il romanzo sembra somigliare al Remake de “Delitto Perfetto (Perfect Murder)” 1998; (Diretto da A. Davis, con Michael Douglas e Gwyneth Paltrow) che ovviamente mi ha riportato a “Stranger on a Train” (L’ Altro Uomo e poi riedito in Delitto per Delitto) del 1951 di A. Hitchcock che fu tratto dal romanzo, Noir-Thriller per l’esattezza, della scrittrice Statunitense Noir Patricia Highsmith, (Pseudonimo di Mary Patricia Plangman conosciuta anche col nome di Claire Morgan questo primo romanzo della scrittrice, e suo grande successo,  Delitto per Delitto, A. Hitchcock lo volle far sceneggiare dal un eccezionale giallista ovvero Raymond Chandler), ed ecco il film che si materializzato nella mia memoria. 
Niente paura! Dopo aver letto il libro di A. Soriano vi posso rassicurare che non bisogna temere di leggere qualcosa di già visto o letto perché sia la stesura della storia che il finale saranno una grande sorpresa! Fidatevi!
Il personaggio principale, Domenico, è molto ben sviluppato; un uomo insicuro e distrutto dal lutto per il suo figlioletto; un uomo che non si sente mai all’altezza di nulla e questa sua insicurezza personale e la sua eccessiva fiducia nel prossimo gli faranno commettere errori su errori, anche se la sua coscienza si farà sentire ad ogni singolo passo.
Il personaggio a cui bisognava concedere più spessore, invece, è la moglie di Domenico, Sara; dipinta alla perfezione nel contesto d’azione, ma, “ il suo perché ” si rivela solo nel finale, senza nessun indizio preliminare durante la costruzione del romanzo e questo potrebbe disturbare un po' il lettore, ma solo un po' non preoccupatevi! Solo con il senno di poi, infatti, si comprenderanno appieno le frasi di Sara e poi di Domenico sul loro “ Essere Simili ” !

Sara: Da pagina 105:
<< Io e te siamo simili, non lo dimenticare mai.
È questo il motivo per cui ti ho sposato,
oltre ai tuoi soldi, ovviamente.
Solo che tu non lo ammetti. Non lo farai mai.
Siamo entrambi delle cattive persone.
Dentro di te, vive un istinto maligno.
Solo che ancora non lo sai.
Tu sei come me. >>. 

***** 

Domenico: Da pagina 121 :
<< … Hai ragione, Sara, sono come te.
Finalmente l’ho capito. >>. 

Bellissimo il duetto che si nota tra Sara e suo marito Domenico, ad ogni mossa dell’ uno o dell’ altra vi è una contromossa, questo mi è piaciuto molto ma lo si apprezzerà di più dopo aver letto il finale. Non desidero spoilerare per questo sono così criptica!
Il personaggio, pero, più duro e crudo, l’uomo che va oltre le righe, l’anima del racconto, per me, è                  l ’Ispettore Antonio Canale, ovvero il Risolutore, che ci sorprenderà in un finale mozzafiato, inaspettato e ricco d’ amore e suspense.
Una sola nota leggermente stonata, avrei sviluppato meglio il ritrovamento dell’arma del delitto da parte dell’ Ispettore, magari allacciando la location del ritrovamento ad uno degli indiziati.
Il linguaggio dello scrittore, Antonio Soriano, è un linguaggio semplice e schietto; pulito è il termine corretto; è diretto e privo di fronzoli. Il ritmo di tutto il racconto, come ho scritto sopra, è veloce e lineare, dinamico fin da subito e mai con brusche frenate. È giusto, perfetto! Devo ammettere che questo racconto ha una caratteristica meravigliosa: fa venire voglia di arrivare in fondo alla storia e capire come faranno i personaggi a risolvere tutti i loro … chiamiamoli … “ problemini ” …  
Leggetevi il libro; lo consiglio! L.Ch. Voto 📚📚📚📘📗

NOTE CURIOSE: Chicche da parte dell’ autore: 
MINI  INTERVISTA via whatsapp: 

Luigia: Ciao Antonio, perché Numero 22?
Antonio: Perché è il mio numero portafortuna
Luigia: Perché proprio Via dei Cipressi? Come mai questo sempreverde?  
Antonio: Perché dà un senso di morte visto che è l'albero tipico dei cimiteri, secondo me i cipressi sono qualcosa di lugubre che sinceramente richiama l'atmosfera di thriller noir su cui si basa il libro
Luigia: Come mai l' ambientazione in Roma?
Antonio: Perché l'agente letterario mi ha chiesto, con una certa insistenza, un'ambientazione precisa, in quanto in origine il  mio romanzo non era ben delineato da questo punto di vista, ed ho scelto Roma perché credo che sia una città bellissima
Luigia: E ... per le protagoniste femminili come le hai scelte?
Antonio: Il comportamento delle donne protagoniste (remissivo e accondiscendente vs autoritario e un pò crudele) corrisponde a quello delle donne che ho avuto nella vita reale
Luigia: Allora non posso che chiederti: attualmente sei ... ???
Antonio: (dopo un attimo di riflessione con una faccina sorridente ha risposto): Mi sento come un'ape felice che svolazza in giro ... 😊😉😊
Luigia: Oltre alle donne altri personaggi sono ispirati da persone reali? 
Antonio: Si! Uno dei miei personaggi principali s'ispira ad un mio amico; ma non posso dirti chi o rivelare il nome altrimenti ... m'ammazza, ahahaha!!
Luigia: Grazie Antonio! 

TRAMA
Via dei Cipressi Numero 22
di ANTONIO SORIANO
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Domenico e Alessandro si conoscono in una birreria e nasce così un'amicizia fatta di complicità e grande intesa. Sono accomunati dall'avere un matrimonio infelice per via dei tradimenti continui delle rispettive mogli. La moglie di Domenico ha anche un omicidio da nascondere, sconvolgendo la vita dell'uomo e portandolo a odiarla. I due amici decidono quindi di studiare l'omicidio perfetto... ciascuno dei due dovrà uccidere la moglie dell'altro. Sarà davvero possibile? Il piano sembra procedere alla grande, ma l'ispettore Canale, legato da un'indissolubile amicizia con la moglie di Alessandro, fiuta l'inganno e si mette in mezzo. Come potrà risolvere un alibi di ferro? Mentre Alessandro sente il fiato sul collo, nascono, tornano e si consumano amori insoliti e angoscianti. Diverse variabili fortuite intervengono a sconvolgere la scena, portando ad emergere la vera natura di tutti: dietro ogni becero comportamento si nascondono gli angoli più reconditi di ogni individuo. Cosa vuol dire davvero essere una brava persona?
Editore : Santelli
Data pubblicazione: 16 ottobre 2019
Lingua: : Italiano
Copertina flessibile : 194 pagine
Dimensioni : 14 x 1.8 x 21.1 cm

CENNI SULLA VITA di:
ANTONIO SORIANO
Inviatami dall’ autore:
Mi chiamo Antonio Soriano, e sono nato a Messina il 30/11/1991. Dopo essermi diplomato al liceo Scientifico “G. Berto” di Vibo Valentia, mi sono iscritto alla facoltà di medicina e chirurgia di Messina, dove mi sono laureato e specializzato. Attualmente frequento il corso di medicina generale. Ho scelto di fare il medico perché il mio sogno è da sempre stato la salvaguardia della vita umana. Inoltre, fin da piccolo, ho scoperto una vena poetica e letteraria, che mi ha portato a scrivere sempre nel corso della mia vita. Mi piace essere riflessivo e autocritico, e credo che anche leggendo la mia opera, potrete apprezzare questa parte del mio carattere. I miei hobby comprendono viaggiare e praticare sport a livello dilettantistico, con un occhio di riguardo verso il calcio.

Precedenti pubblicazioni letterarie: Il sorriso dei vent’anni
(Del Bucchia editore-novembre 2017)
Via dei cipressi numero 22 (Santelli editore - 18 novembre 2019)             

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