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giovedì 27 settembre 2018

Domenico Quirico Il grande califfato

Domenico Quirico
Il grande califfato


Racconto di un viaggio nella morte, un racconto di coraggio e tristezza, amaro, vero, dove tutti sono colpevoli anche le vittime, si sono vittime che si arrendono presto, scoraggiate dalla paura, che tentano con la loro “primavera “ di risollevarsi ma che poi cedono, si arrendono. In questo libro vi è questo il coraggio di Domenico Quirico nel vivere la vita di un giornalista di guerra, la tristezza di questo viaggio nell’ oriente, una volta magico, ora solo orientato alla morte.

Come se dalla storia avessimo solo imparato il male trovo a pagina 45 la prima, immutabile nella storia, la verità; 
(pag. 45) cit.… Cominciamo a scoprire la natura particolare del califfato. Come in tutti i totalitarismi nascenti c’è l’ ossessione della pugnalata alle spalle, un nucleo paranoico: la certezza che bisogna giocare d’ anticipo con i traditori perché altrimenti, prima o poi, saranno loro a farti subire lo stesso destino .. - 
Nella pagina 53 mi è lampante quello che è davanti agli occhi del mondo, oramai l’ interpretazione, da parte dell’ ISIS, animalesca, orrenda, violenta, medievale dell’ Islam, dell’ essere un buon mussulmano. L’ inarrestabile plagio delle giovani, menti orami senza ideali, senza felicità, dove le vittime sono anche i carnefici perché hanno perso la speranza nel futuro, nello sviluppo. 
(pag. 53)…cit. … ci sono oggi migliaia e migliaia di giovani al servizio del Califfo … mossi da una buia ferocia primigenia, qualcosa di amorfo, pura irrazionalità di sentimenti elementari e ferini, da cui sono banditi la pietà, l’ amore, l’ onore di esseri uomini tra gli altri uomini -

Mi viene da chiedermi il perché di tutto quest’ odio e di tutto questo orrore, di cui io occidentale non mi sento veramente responsabile, io mi sento libera di parlare e di pensare con la mia testa, e in questo viaggio raccontato da Domenico Quirico a pag.56-57 mi do almeno una risposta. 

(pag. 56-57) cit.- si consacrano al servizio di un Dio per la sua assolutezza, per la sua intangibilità. Perché è un Dio che impone il sacrificio. Eppure non è un culto cieco, è una scelta; il loro Dio non lo subiscono. Lo hanno scelto. Per loro il Corano è un documento che respira come per noi, un tempo il vangelo. … . 

In questo viaggio, alla fine, però si scopre chi è, cos’ è veramente questo Califfato, cosa fa e in che cosa crede e del perché del suo odio, mi è chiaro nelle pag 64, nelle pag. 73-74 e nella pag 123-124.
(pag. 64) cit - …Dall’ altra parte c’è un nemico che mette in campo la sua verità assoluta: in questo mondo ormai i confini esistono non tanto tra etnie, nazioni o fedi, piuttosto tra percezioni del mondo, comportamenti, razionalità e fanatismo, pazienza e isterismo, creatività e sete di potere distruttivo. Nei nostri tempi senza fede l’ insurrezione islamista ha riportato le guerre bibliche, le guerre del buono e del cattivo. –
Ma la domanda su cui mi viene da riflettere è: sono io, occidentale, il cattivo? Io, occidentale infedele, ad essere nell’ errore, con i miei sbagli e la mia presunzione di democrazia e libertà? Mi dispiace io non posso che rispondere di no! Se girata, però, la domanda a loro, al contrario, anche loro non potranno che avere la medesima risposta. Troveremo mai un punto di incontro? O sarà nei secoli dei secoli guerra, pausa, guerra? 
La tristezza di ciò che stiamo e stanno facendo subire alle loro future generazioni è limpida in questa immagine a pag 73-74.. 
(pag. 73-74) cit ..- i bambini … non vogliono che li guardiamo, che facciamo loro fotografie, i primi bambini del mondo che non vedo affascinati, curiosi. Hanno capito chiaramente che si trattava di questo, di morire. La morte è stata per loro come un cuneo di verità nel soffice non sapere dell’ infanzia. – 
Che immensa tristezza, che futuro nero, come le bandiere dell’ Isis, del Califfato.
Questo viaggio di Domenico Quirici ci illumina ci porta a riflettere su ciò che possiamo fare, sulle nostre responsabilità e ci spiega una parte del perché di tutto questo orrore; ora sta noi, agli islamici moderati e a loro, trasformare un corrispondente di guerra in un corrispondente di pace. Perché com’ è chiaro nelle pag 123-124 noi, come loro, dalla storia abbiamo imparato poco e ricordiamo solo il male. La usiamo per rifare gli stessi orrori, le medesime pulizie etniche, contro i nostri stessi Amici, Fratelli. 
(pag 123-124) Cit. – Sono degli idealisti che credono che la sharia sia la migliore condizione possibile dell’ umanità. Per contribuire al suo avvento sono capaci di tutto, come lo erano i comunisti della terza internazionale staliniana. Compreso eliminare coloro che credono nel loro stesso Dio, e fingere calunniare, fabbricare dei falsi, soprattutto spingere alla sofferenza e alla morte innumerevoli persone. L’ etica è interamente sottomessa alla politica totalitaria. Era così anche nella dottrina comunista o nazista … l’ etica è tutto ciò che serve gli interessi di Dio, meglio del nostro Dio.
p.s.:comprato nel parco commerciale Auchan in Giugliano in Campania (NA)
08/ marzo/2015 
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mercoledì 26 settembre 2018

Charles Bukowski - Factotum

Charles Bukowski
(Henry Charles "Hank" Bukowski Jr)
Factotum
 
Recensione - Opinione di
 
Mugnano prov. di Napoli
Mercoledì 17 ottobre 2017
 
Invidia, non per le storie raccontate, divertenti e tristi allo stesso tempo, invidia per la capacità di Charles Bukowski di usare le parole giuste. In pochi termini, racconta tutto, definisce il mondo, ha il dono dell’essenziale;
decisamente meraviglioso; riesce ad essere un protagonista narratore in toto, racconta la vita realmente vissuta, senza fronzoli ed in modo magistrale. Un autentico capolavoro! L.Ch.
 
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 
4 libri. 📙📘📗📕📖 #LuigiaChianeseBooksReviewBlogger 
 
TRAMA
Factotum
di Charles Bukowski
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Avventuroso e osceno, divertito e disperato, sboccato e insieme lirico, Factotum , il romanzo che ha rivelato Bukowski al pubblico italiano, è innanzitutto e soprattutto un romanzo «on the road», e Henry Chinaski, l'alter ego dell'autore, ne è il suo protagonista assoluto.
Un factotum appunto – nel senso che passa indifferentemente da un mestiere all'altro – che attraversa l'America vivendo alla giornata, affidandosi all'improvvisazione e al caso, pronto a seguire il primo richiamo ma fedele a un destino che si trasforma in uno stile di vita fatto di lavori manuali, sesso intenso e sfrontato, sbornie quotidiane: un'esistenza in cui «randagità» e precarietà rimano prepotentemente con libertà e verità.  

Editore: ‎ TEA; 9° edizione (26 gennaio 2017)
Lingua: ‎ Italiana 
con Traduzione di Simona Viciani
Copertina flessibile: ‎ 180 pagine 
Dimensioni: ‎ 12.6 x 2 x 19.8 cm
ISBN-10:‎ 8850245416 - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8850245413
 
Etichette – Generi: Charles Bukowski  Autori USA 


CENNI SULLA VITA di:
Charles Bukowski
Henry Charles "Hank" Bukowski Jr
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Henry Charles "Hank" Bukowski Jr., nato  Heinrich Karl Bukowski, noto anche con lo pseudonimo di Henry Chineski, suo alter ego letterario nato a Andernach, 16 agosto 1920  e morto a  Los Angeles il 09 marzo 1994   è stato un poeta e scrittore statunitense. 
Ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, per un totale di oltre sessanta libri. Il contenuto di questi tratta della sua vita, caratterizzata da un rapporto morboso con l'alcol, da frequenti esperienze sessuali, descritte in maniera realistica e senza troppi eufemismi, e da rapporti tempestosi con le persone. La corrente letteraria a cui spesso viene associato è quella del Realismo Sporco. 
Dopo essersi diplomato alla Los Angeles High School, frequentò il L. A. City College (università) per due anni, seguendo corsi di arte, giornalismo e letteratura. Mentre studiava là, si associò brevemente con un gruppo di nazisti, il German-American Bund (Amerika deutscher Volksbund), che prese poi in giro in “Panino al Prosciutto”. Per un po' frequentò anche gruppi di estrema sinistra. 
Nella poesia "Cosa penseranno i vicini" viene sfatata per l'ennesima volta una delle svariate leggende che gli furono attribuite nel corso degli anni, quella di essersi schierato con le frange estremiste di destra: "non ero schierato con nessun gruppo o ideologia. in realtà nell'insieme l'idea della vita e della gente mi ripugnava ma era più facile scroccare da bere a quelli di destra che alle vecchie nei bar"
«Al L.A. City College, poco prima che cominciasse la seconda guerra mondiale, mi atteggiavo a nazista. Distinguevo a fatica Hitler da Ercole e non poteva importarmene di meno. Era soltanto lo stare seduti a lezione e sentire tutte le prediche patriottiche su come dovremmo andar lì e fare del nostro meglio, mi vennero a noia. Decisi di diventare l'opposizione. Non mi prendevo il tempo neppure per informarmi su Adolf, semplicemente sputavo qualsiasi cosa che pensavo fosse malvagia o bestiale.»
(Politics, A sud di nessun nord) Il 22 luglio  1944, con la seconda guerra mondiale che ancora infuriava, fu arrestato dagli agenti dell FBI a Filadelfia, in Pennsylvania (dove viveva in quel periodo), con l'accusa di renitenza alla leva e fu tenuto per diciassette giorni in prigione, per non aver dichiarato i suoi spostamenti all'esercito. Sedici giorni dopo non superò un esame fisico-psicologico e fu dichiarato non adatto al servizio militare. In futuro parteciperà ad alcune campagne pacifiste, ma sarà sostanzialmente disinteressato dalla politica:
«La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare.».
A tredici-quattordici anni bevve per la prima volta il vino, grazie al suo amico William “Baldy” Mullinax (chiamato nei libri Eli La Crosse), figlio di un chirurgo alcolizzato. 
“Questo mi aiuterà per tanto tempo”, scrisse in seguito, descrivendo l'inizio del suo amore a vita con l'alcol.
«Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare;
se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare;
e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa.»
(Women, Donne)

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