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lunedì 14 febbraio 2022

Kike Ferrari - Da Lontano Sembrano Mosche

Kike Ferrari 
             
 Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) – 13.02.2022
 
Questo è un noir molto particolare, brevissimo e intenso. Il protagonista è il signor Machi, un ricco mafiosetto, il suo regno è anche il suo locale - El Impero -. Il signor Machi è un essere volgare, drogato, poco colto, molto arrogante e maleducato, tratta con superiorità e disprezzo tutti coloro che incontra. Lui stesso si definisce, continuamente, un self-made man, ed è molto orgoglioso di esserlo e, soprattutto, di apparire tale, lo fa notare frequentemente e lo esternalizza attraverso il lusso, in particolar modo nell’abbigliamento firmato, da testa a piedi, e nel guidare la sua BMW nera da 200 testoni $. Da pagina 14:
<< Vede il successo, nello specchio, il signor Machi.
Cos’è il successo per lui?
Sorride allo specchio e pensa che il successo è lui.>>.
Ha una moglie Mirta, ricca di famiglia, con tanto di doppio cognome, un figlio Alan, probabilmente gay, e una figlia Luciana, che studia all’università; una figlia che il signor Machi non comprende, per gli studi intrapresi, e per il fidanzato che ha scelto.  
Il signor Machi è l’unico protagonista, la vicenda gira tutta intorno a quest’unico uomo, che il narratore chiamerà sempre signor Machi e verrà chiamato Luís o Luisito solo da se stesso. Tutti i personaggi che gravitano intorno al signor Machi sono tutti personaggi squallidi e negativi, il peggio che l’Argentina può presentare.
La storia si svolge in un lasso temporale brevissimo, ovvero in meno di 24 ore, in un' Argentina quasi post dittatura e completamente allo sbando dove riesce a farsi strada proprio il signor Machi, figlio di un immigrato Italiano. Tra le righe l’autore, Kike Ferrari, mette in evidenza proprio la disastrosa situazione socio-politica-economica in cui versa l’Argentina, in particolare la città di Buenos Aires, ma senza girarci troppo in torno.
Chi gira a vuoto, nella sua BMW nera da 200 testoni $, invece, è il signor Machi, a cui gira letteralmente il cervello tra sniffate di cocaina purissima, alcol, prostitute e soprattutto sospetti e dubbi. I suoi pensieri e le sue riflessioni tradiscono la sua vera natura di uomo moralmente piccolo e troppo condizionato dal successo e dall’apparire.
Il ritmo del libro è decisamente dirompente, fin dalle prime pagine; i brevissimi capitoli sono  incalzanti e ogni pagina tiene in tensione il lettore anche attraverso una scrittura fluida e scorrevole piena di piccoli e direi divertenti colpi di scena. È un libro con un finale – non finale, che, a seconda delle inclinazioni letterarie di che legge, può piacere o deludere, non ha vie di mezzo. Tutti pagano, in un modo o nell’altro, il prezzo per le scelte compiute, e il signor Machi lo sta scoprendo tra puttane, manette con il peluche rosa e 300 italianissime sciarpe firmate Marinella. Kike Ferrari è stata una piacevole scoperta!
Consiglio questa lettura e il mio voto, nella mia scala libri, da 1 a 5, è un buon 3. L.Ch. 📗📘📕📖📖

TRAMA
Da Lontano Sembrano Mosche
Kike Ferrari
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Il signor Machi è un uomo potente a Buenos Aires, quando si guarda allo specchio vede l’immagine del successo. Padrone di un piccolo impero, colluso in ogni sorta di traffico, Machi procede in modo spregiudicato in tutti gli ambiti. Per intenderci, in Italia sarebbe uno del “mondo di mezzo”. Ma cosa succede se un giorno, alla guida della sua Bmw nera da 200 mila dollari, fora una gomma e scopre nel bagagliaio un cadavere dal volto sfigurato da un colpo di pistola? Chi gli ha voluto giocare un brutto tiro? Sono tanti quelli che lui ha schiacciato e umiliato, e ai suoi occhi sono sempre stati così insignificanti da sembrargli da lontano solo piccole mosche. Così inizia la giornata più difficile dell’indimenticabile signor Machi, un personaggio emblematico e rappresentativo dei nostri giorni, abituato all’impunità del potere, che per la prima volta si ritrova alle prese con una situazione che sembra essergli sfuggita di mano. Di chi ha paura il signor Machi?

Editore: Feltrinelli (11 gennaio 2018)
Prima edizione: 2011
Lingua: Italiano - Traduttore: Pino Cacucci
Copertina flessibile: 183 pagine
ISBN-10: ‎ 8807032724 - ISBN-13: ‎ 978-8807032721
Dimensioni: ‎ 14.2 x 1.8 x 22.2 cm
Generi – Etichette: Giallo Hard-Boiled  Letteratura  Mistero Narrativa  Noir
 

“Probabilmente non vi ricapiterà di leggere una storia così perfetta”
Paco Ignacio Taibo II
 

“Kike Ferrari, scrittore premiato di giorno,
addetto alle pulizie nella metropolitana di notte.” 
El País
 


CENNI SULLA VITA di:
Kike Ferrari
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Kike Ferrari è nato nel 1972 e vive a Buenos Aires con la moglie e i tre figli. Ha esercitato i mestieri più diversi e ha vissuto quattro anni negli Stati Uniti a Fort Lauderdale, dove è andato a cercare fortuna con la moglie, prima di essere entrambi rimpatriati come immigrati illegali. 
Ora lavora come addetto alle pulizie nella metropolitana della capitale argentina di giorno e si dedica alla scrittura di notte. 
Ha pubblicato quattro libri che gli sono valsi premi importanti tra cui il premio Casas de las Américas (Cuba) e ha ottenuto con Da lontano sembrano mosche il premio come migliore opera prima al festival la Semana Negra de Gijón (Spagna). Per Feltrinelli, Da lontano sembrano mosche (2018).


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domenica 23 gennaio 2022

Michel Houellebecq - Annientare

Michel Houellebecq


Annientare parla d’amore.
Annientare è una storia d’amore, ambientata nella Francia del 2027, una Francia un po' instabile, politicamente ed economicamente, ma ancora alla ribalta sulla scena mondiale, una Francia che l’autore, Michel Houellebecq, fa osservare, sempre più condizionata dagli Arabi e dai Musulmani; Si potrebbe dire che come nell’altra sua opera – Sottomissione – anche qui si trovi una certa insofferenza verso questa nuova “direzione-invasione”  socio-economico-culturale della Francia e dell’Europa tutta. 
Da pagina 416 (e non solo):
<< …viveva in quartiere di Arabi, 
che istintivamente odiava e temeva. >>.
Annientare, però, resta una tormentata storia d’amore; una storia vissuta e raccontata dagli occhi di un uomo: Paul Raison, uomo di successo, molto capace, composto e razionale, stipendio alto, casa a Parigi, un uomo realizzato secondo gli standard che la società informalmente impone, ma soprattutto un uomo ordinario e preciso
Da pagina 389:
<< …gli piaceva in generale che le cose coincidessero,
la vita avrebbe dovuto essere un susseguirsi 
di piacevoli coincidenze,pensava. Idealmente.>>.
Tutto prende il via quando Paul viene chiamato a collaborare alle indagini della Direzione Generale per la Sicurezza Interna, (DGSI) che suo padre, Edouard Raison, aveva fondato e diretto prima d’andare in pensione, Paul viene convocato, come consigliere, da Bruno Juge, straordinario ministro dell’Economia Francese, politico di lungo corso, uno degli uomini più influenti del governo francese, devoto al suo lavoro, tanto da vivere nel ministero lontano dal sua moglie che lo tradisce continuamente; Bruno Juge, in questo momento della sua carriera si avvia alle prossime elezioni presidenziali, assecondando i piani del presidente uscente.
Paul Raison, viene interpellato nel momento in cui un attacco informatico diffonde in rete una serie di violenti video che colpiscono sia il governo, principalmente nella persona di Bruno Juge, (Pagina 23 disegno di una ghigliottina da internet) che di altre nazioni in particolare la Cina e non solo. (Nel libro i disegni: Pagina 7 e Pagina 361 © Michel Houellebecq)
Paul Raison, nel frattempo, in tacito equilibrio, vive, separato in casa, da 10 anni circa, con la moglie Prudence, convinta ecologista e vegana, novizia della cultura Wicca, anche lei dipendente statale, difatti lavora al Tesoro, e sarà lei a far risvegliare l’amore e la passione in Paul.
In questo volume, di ben 743 pagine, sembra che le parti più interessanti siano solo 2, parti ben intrecciate tra loro:
la prima riguarda le manipolazioni politiche ed i giochi di potere per le presidenziali francesi;  
la seconda parte, gli attacchi informatici e militari, su scala allargata, che produrranno più di 500 morti, attacchi mostrati al mondo anche con disegni di simboli e caratteri sconosciuti, che gli informatici, e non solo loro, non riescono a decodificare. (Nel libro i disegni: pagina 363 - Collezione Privata; Pagina 597 © Michel Houellebecq)
Il tutto s’infittisce quando diventa rilevante ed inquietante la pista dei terroristi-satanisti, infatti, tra le carte delle indagini, grazie a dei vecchi fascicoli conservati da Edouard Raison, padre di Paul, spunta l’immagine di Bofometto; nome risalente al Medioevo, che è la deformazione del nome di Maometto.
Bofometo è un personaggio ambiguo, venerato da molti e raffigurato (Troviamo un’immagine a pagina 362 del libro; © Illustrazione tratta da Stanislas de Guaita, Le Serpent de la Genèse. Le Temple de Satan, Paris, Librarie du Merveilleux,1891 ), con una testa di capro con grosse corna e con barbetta, con il seno di donna e delle ali, braccia e mani antropomorfe ma per piedi ha degli zoccoli caprini, non manca il dettaglio principale, sulla fronte, di questo mostro malefico, vi è un pentagono regolare stellato, cioè un pentagramma, (Descrizione a pagina 387 del libro) e questo pentagono finisce per esser d’aiuto nel rintracciare le coordinate degli attacchi che verranno. (Nel libro i disegni: pagina 576 -577 © Michel Houellebecq)
Intorno a questi due avvenimenti, la politica e gli attacchi terroristici, viene descritta, all’inizio un po' ai margini, l’esistenza di Paul; i suoi rapporti con la sua famiglia d’origine: l’amata sorella Cécile, il debole fratello minore, l’artista Aurélien, il rapporto distaccato con il vecchio ed oramai invalido padre Edouard e la sua compagna Madeline, l’ossessione di Paul per le annate che corrispondono a numeri primi e altro ancora.
Da notare che nel libro l’autore, oltre ai disegni misteriosi degli attacchi informatici, ci lascia anche un delizioso disegno di due pagine, sulla casa di campagna, paesaggio incluso, della famiglia di Paul. (Pagina 88 - 89 © Louis Paillard). Questa casa è di sommaria importanza perché in varie stanze s'incrociano i ricordi e le riflessioni di Paul, sulla sua vita e i suoi sentimenti. La casa è l’origine!
Da notare che l’autore pone l’accento anche sulle condizioni di vita di coloro che sono vecchi, vecchi-malati e invalidi, come Edouard il padre di Paul, o di malati terminali. M. Houellebecq, infatti, con infinita delicatezza, denuncia non solo le pessime condizioni di assistenza verso coloro che stanno percorrendo l’ultimo miglio, la vita nelle RSA, ma come sia ancora in vigore una mentalità chiusa e spaventata dalla morte come fine di un ciclo, una mentalità poco incline al rispetto della libertà di morire da parte dei soggetti oramai fragili e di come la malattia e la vecchiaia siano un peso opprimente per la società moderna.     
Tornando al nostro protagonista, Paul Raison, tutte le sue riflessioni, dubbi e interrogazioni interiori vengono descritte anche attraverso improvvisi e leggeri viaggi nel mondo onirico di Paul; un mondo onirico incontrollato e complesso che da una parte s’allontana e dall’altra si confonde con la realtà ed i ricordi.
La visione dell’esistenza di Paul, con abilità narrativa magistrale, nel libro, diventa il solo argomento principe, tutto il resto passa in secondo piano; infatti l’autore lascia in sospensione temporale le vicende presidenziali ed irrisolto il perché e il chi degli attacchi terroristici, tanto che nelle riflessioni di Paul viene fuori che, da pagina 320:
<< …la cosa peggiore era che se l’obiettivo dei terroristi
era quello di annientare il mondo come lui lo conosceva,
di annientare il mondo moderno, non poteva dargli affatto torto.>>.
Una piccola nota a riguardo, se non cado in errore, in questa frase, è l’unica volta che Michel Houellebecq, utilizza, per due volte, la parola – annientare - ovvero il titolo del romanzo.
I pensieri di Paul e le sue riflessioni sulla vita, sul suo presente, sulle relazioni e sull’amore, in tutta la narrazione, si misurano, principalmente, attraverso il confronto con l’esistenza altrui; in modo particolare su quella del suo amico Bruno, schiavo volontario del suo amato lavoro ed il saper risollevare la sua vita sessuale e amorosa, e su quella dell’oramai fragile, invalido e anziano padre, tanto amato dalla sua compagna e dalla sua prediletta e credente figlia Cécile.
Ed è proprio con la sorella che Paul si scontrerà su un argomento spinoso ovvero lo scorrere della vita, l’amore verso la vita e l’importanza che essa assume per sé e per gli altri, ma soprattutto a chi questa vita appartenga e perché. 
Da pagina 677:
<< “ …la vita è un dono di Dio, e Dio ti aiuterà se tu aiuti te stesso,
ma se rifiuti il dono di Dio, lui non può fare più niente per te,
e in fondo non hai nemmeno il diritto di rifiutarlo,
tu forse immagini che la tua vita ti appartenga, ma non è vero,
la tua vita appartiene a chi ti ama,
tu appartieni prima di tutto a Prudence, ma anche un po' a me,
e forse ad altre persone che non conosco,
tu appartieni agli altri, anche se non lo sai.” >>.
Quando Paul Raison arriva a comprendere cosa sia l’amore e inizia a viverlo ed a respirarlo con tutto se stesso, nella sua interezza fisica ed emotiva, un tumore alla mandibola e alla lingua lo intrappolano senza scampo,  obbligandolo a rivedere ancora la sua vita, a riprogrammare la sua realtà prendendo coscienza, con dolore, di una tremenda verità: l’incontrollabilità e la finitezza della vita. Da pagina 529:
<< Quello che non poteva sopportare, 
si era reso conto con inquietudine,
era l’impermanenza di sé; 
era l’idea che una cosa, qualunque cosa, finisse;
quello che non poteva sopportare, non era altro che
una delle condizioni essenziali della vita.>>.
Più che superfluo affermare che lo stile narrativo di Houellebecq è eccezionale, limpido, scorrevole, anche nei momenti in cui i sogni di Paul prendono il sopravvento la narrazione resta compatta, non ci sono voli pindarici su riflessioni filosofiche sull’esistenza umana che fanno perdere il filo della storia, ma sono sempre 743 pagine che si abbattono sul lettore come le onde del mare, alternando potenza e tranquillità, ma non fanno mai annegare il lettore nella noia,; il racconto di Michel Houellebecq è come un massaggio all’animo di chi legge.
Solo un dispiacere, le ultime 5 parole, nei ringraziamenti finali, scritte da questo illuminato autore, (Per inciso per me meriterebbe il Nobel per la letteratura) a pagina 743:
<< …è il momento di fermarmi .>>.
Spero ardentemente che non decida di smettere di scrivere, sarebbe, secondo me, una gran perdita per l’umanità. #LuigiaChianese

 

Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un pieno 5 Libri. 📕📗📘📙📕

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TRAMA
Annientare di Michel Houellebecq
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Bruno Juge è un politico di lungo corso, ministro dell’Economia e uno degli uomini più potenti della scena politica francese che si avvia alle prossime elezioni presidenziali. Ma è anche un uomo solo. Sua moglie lo ha tradito ed esposto a uno scandalo pubblico. Paul Raison è uno dei più stretti consiglieri di Bruno, solo come lui, separato in casa nell’indifferenza della moglie Prudence, fervente ecologista e vegana. Quando un attacco informatico diffonde in rete una serie di violenti video che colpiscono il governo e la stessa persona di Bruno Juge, Paul viene chiamato a collaborare alle indagini della Direzione generale per la sicurezza interna, che suo padre aveva diretto. Mentre difende il paese da pericolosi terroristi digitali, Paul deve affrontare anche i nodi irrisolti della sua famiglia: la fragilità dell’anziano padre, che è disposto a proteggere fino in fondo, il rapporto intenso con la sorella Cécile, contraria a ogni forma di edonismo, la distanza dal fratello minore Aurélien, un artistoide un po’ spiantato. In questa ricerca, a sorpresa, ritrova in Prudence, oltre l’apparente freddezza e distanza, un mondo segreto che ha resistito a tutto. Michel Houellebecq torna a raccontare il nostro tempo con un romanzo impetuoso e fluviale, ancorandoci alla storia di un uomo, Paul Raison, che, di fronte a una minaccia più grande di lui, tenta di ricomporre i pezzi disallineati della propria vita, e si trova a guardare a Prudence, un amore perduto eppure in qualche modo presente, come all’unica isola protetta di una civiltà in pericolo. Dando vita a una storia d’amore fra le più belle e tormentate della sua letteratura.
 
- Editore: ‎ La Nave di Teseo 
(7 gennaio 2022 in contemporanea con la Francia)
- Lingua: ‎ Italiano - Traduzione di Milena Zemira Ciccimarra.
- Pagine: 743 - Dimensioni: ‎15 x 5.1 x 21 cm
ISBN-10: ‎ 8834609417 - ISBN-13: ‎ 978-8834609415 
- Genere – Etichetta: Michel Houellebecq  Dramma Letteratura  Mistero Narrativa   
 
Michel Houellebecq aveva detto sole poche parole  riguardo a quest’ultimo suo lavoro:
''È troppo complicato dire di cosa parla. Sarà un libro deprimente".
 

CENNI SULLA VITA di:
Michel Houellebecq
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Michel Houellebecq ([miˈʃɛl wɛlˈbɛk]), pseudonimo di Michel Thomas (Saint-Pierre, 26 Febbraio 1956), è uno scrittore, poeta, saggista, regista e sceneggiatore francese. 
L'autore, spesso assimilato al movimento anglosassone detto di Anticipazione sociale, è considerato uno dei più rilevanti scrittori della letteratura francese contemporanea. Si è segnalato anche come critico letterario e per le sue prese di posizione critiche sull'Islam. I suoi libri sono tradotti in italiano da Bompiani, che ha raccolto in due volumi la sua opera omnia, e da La nave di Teseo.

    «La totalità degli animali e la schiacciante maggioranza degli uomini vivono senza mai provare il minimo bisogno di giustificazione. Vivono perché vivono, tutto qua, è così che ragionano; poi immagino che muoiano perché muoiono,  e che questo, ai loro occhi, concluda l'analisi.»

    (M. Houellebecq, Sottomissione, p. 43)

    Nato nel dipartimento d'oltremare francese della Réunion, Michel Thomas è cresciuto fino a sei anni in Algeria. Suo padre, guida d'alta montagna, e sua madre, medico anestesista, si disinteressano molto presto di lui, dopo la nascita della sorellastra. I genitori lo affidano alla nonna paterna, Henriette Houellebecq, una comunista, della quale adotta il cognome. Dopo aver frequentato a Parigi il liceo Chaptal, nelle classi di preparazione per la Grande École, si iscrive alla facoltà di agraria nel 1975, dove fonda la poco fortunata rivista letteraria Karamazov, per la quale scrive qualche poesia e lavora alle riprese di un film dal titolo Cristal de souffrance.
    Consegue la laurea in agraria nel 1978 con una specializzazione in «Ecologia e miglioramento dell'ambiente naturale». Subito dopo si iscrive all'École nationale supérieure Louis-Lumière, nella sezione di cinema, scegliendo l'indirizzo di riprese cinematografiche, che abbandona nel 1981. Lo stesso anno nasce suo figlio Étienne. Affronta in seguito un periodo di disoccupazione, e un divorzio che gli provoca una forte depressione. Inizia a lavorare come informatico nel 1983 alla Unilog (società informatica poi acquisita dalla Logica), dove resterà tre anni, periodo che diventerà poi fonte di ispirazione per Estensione del dominio della lotta, il suo primo romanzo pubblicato nel 1994. In seguito passa a lavorare all'Assemblée Nationale.
    Verso la metà degli anni ottanta inizia a frequentare ambienti letterari parigini, pubblica le prime poesie e collabora con varie riviste. Le sue due prime raccolte di poesie, edite nel 1991, passano inosservate. In esse sono già percepibili i temi che verranno trattati in seguito, ossia la solitudine esistenziale e la denuncia del liberalismo e del capitalismo, all'opera fin nell'intimità degli individui:

      «In situazione economica perfettamente liberale, c'è chi accumula fortune considerevoli; altri marciscono nella disoccupazione e nella miseria. In situazione sessuale perfettamente liberale, c'è chi ha una vita erotica varia ed eccitante; altri sono ridotti alla masturbazione e alla solitudine. Il liberalismo economico è l'estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi sociali. Ugualmente, il liberalismo sessuale è l'estensione del dominio della lotta a tutte le età della vita e a tutte le classi sociali. Sul piano economico, Raphaël Tisserand appartiene al clan dei vincitori; sul piano sessuale, a quello dei vinti. Certi guadagnano su entrambi i tavoli; altri, su entrambi perdono. Le imprese si contendono certi giovani diplomati; le donne si contendono certi giovani; gli uomini si contendono certe giovani; il problema e l'agitazione sono considerevoli.»

      (da Estensione del dominio della lotta)


      Sempre nel 1991 pubblica un saggio su Lovecraft. Estensione del dominio della lotta, suo primo romanzo, viene pubblicato da Maurice Nadeau nel 1994 dopo essere stato rifiutato da parecchi editori. Esso ha collocato Houellebecq a capo di quella generazione di scrittori concentrati sulla miseria affettiva dell'uomo contemporaneo. Senza promozione né pubblicità, il romanzo si diffuse tramite il passaparola. Ne è stato tratto un film per il cinema francese da Philippe Harel nel 1999, e uno per la televisione danese da Jens Albinus nel 2002.
      Michel Houellebecq (2008) Dopo la pubblicazione di Le particelle elementari (1998), il romanzo successivo, che lo fa conoscere in Francia e nel mondo, nascono forti polemiche sui media legate all'esclusione del suo autore dalla rivista letteraria Perpendiculaire, della quale faceva parte, a causa di "idee ambigue". La notorietà dell'autore, che replica senza peli sulla lingua su Le Monde, trae ovviamente vantaggio da tutta questa pubblicità. Les particules élémentaires attacca (simbolicamente, ma al contempo nominandolo) lo scrittore Philippe Sollers. Il libro otterrà il Premio novembre, assegnato da una giuria della quale fa parte lo stesso Philippe Sollers, il quale testimonierà a favore di Houellebecq nel processo generato dalle dichiarazioni di Houellebecq sull'islam. Sempre nel 1998 riceve dal Ministero della cultura francese il Grand Prix national des lettres.
      Houellebecq ha condiviso con il suo traduttore Frank Wynne il premio IMPAC 2002 per Atomised, la traduzione di Les particules élémentairesLe particelle elementari è generalmente considerato il suo testo più importante (attualmente tradotto in più di 25 paesi), premiato tra l'altro come migliore libro dell'anno dalla rivista francese Lire. Nel 2006 da Le particelle elementari è tratto il film tedesco Elementarteilchen, diretto da Oskar Roehler e che partecipa alla Berlinale, vincendo un Orso d'argento per il miglior attore protagonista.
      Nel 2000 Houellebecq ha firmato i testi dell'album Présence humaine, su musiche di Bertrand Burgalat, vicini allo stile delle sue poesieː nell'album, che ha anche interpretato in concerto, sono presenti sia delle parti cantate che delle parti parlate. Il disco è uscito presso Tricatel, la casa discografica creata da Burgalat. Houellebecq attribuisce una pari importanza alla sua opera di saggista. Ha scritto su Les InrockuptiblesPerpendiculaireL'Atelier du RomanImmédiatement, oltre che sulla stampa internazionale. Nel 2001 lo scrittore francese viene processato per islamofobia a causa di alcune sue prese di posizione sulla religione musulmana. Vince la causa, ma poi lascia la Francia. Dopo aver vissuto per anni in Irlanda, Houellebecq si è in seguito trasferito in Spagna.
      Nel 2004 Houellebecq è passato dal suo vecchio editore Flammarion alle edizioni Fayard, del potente gruppo Lagardère, per una cifra insolita per le edizioni francesi e l'assicurazione che il suo romanzo venga portato sul grande schermo. Alla ripresa letteraria del settembre 2005, ha occupato, con il suo romanzo La possibilità di un'isola, la gran parte delle pagine culturali dei media, mettendo in ombra gli altri 600 libri presentati. Ciò nonostante le vendite sono state inferiori al previsto (300.000 copie vendute contro le 400.000 attese). Dal romanzo lo stesso Houellebecq ha tratto un film, che non è stato distribuito in Italia, uscito nelle sale francesi nel 2008, senza riscuotere successo.
      Michel Houellebecq, che si è risposato, dopo aver vissuto in Irlanda per parecchi anni si è trasferito in Spagna, all'interno del Parco naturale Cabo de Gata-Nijar, per poi tornare a vivere in Francia nel 2012. Nel 2010 pubblica il romanzo La carta e il territorio, edito in Italia da Bompiani, che vince il massimo premio letterario francese, il Goncourt. Nel 2015 è la volta di Sottomissione, la cui edizione italiana è ancora una volta di Bompiani. Nel 2019 è invece la volta di Serotonina, pubblicato in Italia da La Nave di Teseo. Riceve il premio internazionale alla carriera in occasione dei Premi Flaiano 2021.  Con la casa editrice – La Nave di Teseo – in Italia, il 07 gennaio 2022, esce con il romanzo  - Annientare – 
       
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      martedì 21 dicembre 2021

      Guido Morselli - Uomini e Amori

      GUIDO MORSELLI
      Uomini e Amori

      Recensione - Opinione di
       
      Mugnano di Napoli (Na) - 25.11. 2021
       
      Un viaggio nell’anima ma anche nell’amore, così definirei questo romanzo di Guido Morselli. Dove all’amore ci si dà e si dà ma ad un certo punto bisogna riprendersi e avere. La storia narra di due amici, molto amici, ambientato in una Milano prima e tra la Seconda Guerra Mondiale, si narra delle loro avventure di vita, dei drammi e delle malattie ma soprattutto delle loro esperienze amorose; Questi due uomini fanno parte dell’alta borghesia, quella che ha la vita facile e ha la tendenza a giudicare gli altri e guardare gli altri dall’alto in basso.
      Nel testo abbiamo due amici, apparentemente opposti, ma con vicende umane, professionali ed erotiche che s’incrociano. Da una parte abbiamo il dottor Saverio Maggio, medico preciso e scrupoloso, pedante e riflessivo, sposato con l’affascinante e dolcissima Nene; dall’altra parte ritroviamo il suo amico Vito Cambria, artista, precisamente pittore, incostante e trasgressivo, e dalle grandi prospettive ma che spreca il suo talento e, virtuoso del “libero amare”, è affiancato della sua compagna, Lucia Weiss, e anche della sua sensuale musa Marina Danzi. Questi due uomini, protagonisti dell’intera opera, sono uno l’opposto dell’altro, ma sono anche due facce della medesima medaglia, sono simili, perché sono entrambi estremamente concentrati su se stessi e sul proprio ego. Avranno un destino comune: essere esiliati, in una postazione militare, in solitudine, in una remota cittadina della Calabria e dove Vito Cambria morirà; entrambi non realizzeranno a pieno i loro propositi e le loro aspirazioni.
      In alcuni tratti il testo potrà sembrare eccessivamente ragionato e riflessivo e anche noioso, diciamolo, sia per l’uso della terminologia, molto elaborata, sia per le continue digressioni; insomma è pesante veramente. Devo, però, notare che l’autore, Guido Morselli, riesce, per i protagonisti, Saverio e Vito, a scandagliare bene i loro stati d’animo, ma, per altri personaggi, come Lucia, ad esempio, i tratti, i sentimenti e la loro psicologia, non sembrano sviluppati adeguatamente, come volutamente arronzati, forse perché considerati marginali o di contorno alle meditazioni intellettuali dei due amici.
      Il romanzo, secondo me, ha un difetto enorme, anche se stilisticamente può sembrare bello e le vicende molto suggestive, non genera empatia nel lettore. Insomma è stata una fatica, non un piacere, leggerlo fino in fondo infatti, nella mia copia, (maggio 1999; per conto del - Club degli Editori - S.p.a. - Milano; presso Arnoldo Mondadori Editore - S.p.a.) ci sono le tantissime note al testo, sono di Paolo Fazio, e vi è anche un saggio finale di Valentina Fortichiari. Praticamente le istruzioni alla comprensione e al perché al romanzo. L.Ch.
      Il mio voto in una scala libri da 1 a 5 è solo un 2 e mezzo! 📚📚📖🕮🕮

       
      NOTA:
      Uomini e Amori fu il primo romanzo in assoluto composto da Guido Morselli: l’ideazione e le prime redazioni risalgono alla prima metà degli anni Quaranta. L’opera fu abbandonata e rimaneggiata più volte, tra il 1943 ed il 1957, e successivamente abiurata dall’autore. La prima edizione, postuma, risale al 1998.

      TRAMA
      UOMINI E AMORI
      di Guido Morselli
      Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
      Nella Milano dei primi anni Quaranta, straordinariamente presente nelle atmosfere e in piccoli tocchi di somma precisione, si disegnano le storie sentimentali ed erotiche del medico Saverio Maggio e di sua moglie Nene, del giovane pittore Vito Cambria, di Lucia Weiss, sua compagna, e di Marina Danzi, sensuale musa di Vito. Tra sedute di posa, rappresentazioni teatrali e serate mondane, le vicende dei protagonisti si intrecciano con il dilemma arte-vita e gli enigmi del desiderio. La guerra, combattuta in una dissimulata località calabrese, allontanerà infine i due personaggi maschili dall’ambiente lombardo e dai loro tormenti amorosi, costringendoli a scoprire bruscamente un’altra realtà.
      Uomini e amori è la prima – e inedita – prova di romanzo lasciataci da Guido Morselli. Ancora intrisa di un forte autobiografismo, testimonia dell’ambizione di affrontare un intreccio narrativo di ampio respiro. Preceduta da un minuzioso lavoro preparatorio e passata attraverso intricate e sofferte vicissitudini redazionali, essa mostra già quella complessità di tessitura che ritroveremo in tutta l’opera successiva.
       
      Editore: ‎ Adelphi (22 aprile 1998)
      Lingua: ‎ Italiano
      Copertina flessibile: ‎ 450 pagine
      Dimensioni: ‎ 12 x 1 x 24 cm
      Etichette – Generi: Letteratura Letteratura Erotica Narrativa Psicologica Romanzo

       
      CENNI SULLA VITA di:
      Guido Morselli
      Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

      (Bologna 1912 - Varese 1973) narratore italiano. Condusse una vita schiva e ritirata, per lo più in una villa a Gavirate, presso Varese. I suoi romanzi furono tutti respinti dai vari editori a cui vennero via via presentati e i continui rifiuti indussero M. al suicidio. Solo dopo la morte cominciarono a essere pubblicate le sue opere, tutte improntate a una grande perizia stilistica e a un’originale costruzione d’intrecci. Situazioni di fantapolitica o di fantastoria sono il pretesto per far emergere la paradossalità delle vicende umane: Roma senza papa (1974) racconta la perdita d’identità di una chiesa tesa al rinnovamento; Contro-passato prossimo (1975) ipotizza una diversa conclusione della prima guerra mondiale; Divertimento 1889 (1975) è la nostalgica rievocazione della fin-de-siècle attraverso il racconto di un’avventura galante di Umberto I; Il comunista (1976) descrive la crisi della fede politica di un deputato emiliano; Dissipatio H. G. (1977) traccia il profilo angoscioso di un mondo senza genere umano. È notevole, in tutti questi romanzi, la capacità di ricostruire i caratteri e i personaggi di diverse culture e ambienti sociali. Scrisse saggi di argomento letterario (Proust o del sentimento, 1943; Realismo e fantasia, 1947) e uno in difesa della fede religiosa: Fede e critica (1977, postumo). Nel 1987 è uscito il Diario di M. per la cura di V. Fortichiari.
       


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