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martedì 3 agosto 2021

Pasquale Capasso - L’ Incredibile Immaginazione di Mark Le Blanc

Pasquale Capasso

L’ Incredibile Immaginazione 

di Mark Le Blanc

  

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni 

Mugnano di Napoli (Na) – 28 – 07- 2021


L’ autore scrive:
<< I racconti brevi sono un piccolo capriccio al quale
ho scoperto di non riuscire a resistere ….
Un racconto breve, d’altronde,
è frutto di un “impulso”
e può arrivare quando meno te lo aspetti: … >>.
Direi che è stato un buon “impulso” ed ha fatto più che bene l’autore Pasquale Capasso a non resistere a tale impulso perché questo piccolo libricino, di appena 43 pagine, è un delizioso mini Horror.
Come “silente lettore” inizio con il porgere i miei complimenti a Salvatore Gatti per la magnifica copertina di questo libro; i colori scelti, il tratto e la raffigurazione che ha utilizzato Salvatore rendono merito al contenuto del testo; complimenti!
Passiamo al lavoro di Pasquale: Sfilante, accattivante, ipnotico! È vero che è un brevissimo racconto ma si ha fretta di leggerlo per poi rileggerlo e gustarlo di nuovo.
Alla fine della lettura ho avuto la netta impressione, (impressione sia chiaro non sono un medico)  di trovarmi di fronte a un caso di maladaptive daydreaming (in italiano "sogni ad occhi aperti disadattivi") noto anche come disturbo da fantasia compulsiva, che in parole povere è una forma disordinata di assorbimento dissociativo associato a un'attività di fantasia intensa e smisurata che spesso coinvolge scenari ben strutturati e immaginosi; devo dire che l’autore ha trasformato questo disturbo
, del piccolo protagonista del racconto, Mark Le Blanc, in un meraviglioso horror.
Azzeccatissimo anche l’utilizzo di serie/libri famosi come citazioni per descrivere situazioni ed emozioni, ad esempio come … - “Il signore degli Anelli” – Hunger Games – Futurama – etc. etc. … perché in linea con L’ Incredibile Immaginazione del piccolo Mark Le Blanc e il suo mondo.
Il finale è stato terrorizzante, non inaspettato, perché era più che chiaro che ci sarebbe stata come vittima, anche il piccolo Georgie, ma che lo scrigno fosse … Tranquilli niente spoiler. Ottima lettura! Consiglio di sostenere questo giovane e talentuoso scrittore. L.Ch. Il mio voto da 1 a 5 libri è 3. 📚📚📚🕮🕮

 

TRAMA
di Pasquale Capasso
L’ Incredibile Immaginazione 
di Mark Le Blanc
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
"Sua madre e suo padre gli dicevano sempre che era un ragazzino dalla fervida immaginazione e che se l’avesse sviluppata nel giusto modo sarebbe riuscito a farsi strada nel mondo dell’editoria o, perché no, nel mondo cinematografico. Dopotutto sognare non costa niente, no? si dicevano. Ma avrebbero presto imparato che qualunque cosa a questo mondo esige un prezzo; che sia pisciare in una stazione della metropolitana o leggere qualche articolo dal proprio smartphone. Tutto ha un costo. Anche stimolare la fantasia di un bambino avrebbe portato con sé le sue conseguenze". L'incredibile immaginazione di Mark Le Blanc è un racconto breve a tinte horror.





CENNI SULLA VITA di:
Pasquale Capasso
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Pasquale Capasso nasce nel 1994 e vive nella ridente cittadina di Mugnano di Napoli (Na), situata al Nord del capoluogo Campano. Scrittore e praticante giornalista, ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2019. Il suo racconto – Incubo di Natale – fa parte dell’antologia - Un Natale Horror. 


Editore Independent publisher (25 marzo 2021)
Illustratore: Salvatore Gatti
Lingua Italiano
Pagine: 43
Dimensioni 12.7 x 0.25 x 20.32 cm

Etichetta – Genere: Dark fantasy Horror Horror Psicologico Narrativa 

Narrativa Psicologica Mistero







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martedì 27 luglio 2021

Shimada Sōji - Gli Omicidi Dello Zodiaco

Shimada Sōji
Gli Omicidi 
Dello Zodiaco

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli -16.07. 2021

 

Diretto, Shimada Sōji l’autore, nella prima parte del libro immerge, di colpo, il lettore nel pieno degli eventi e nei dettagli degli omicidi. Nella seconda parte, invece, dà voce a due improbabili investigatori:un maestro astrologo, dal carattere chiuso e schivo e un illustratore curioso ed appassionato di misteri. Tanti sono i discorsi tra loro due, a volte eccessivi ma sono un bel modo per introdurre noi lettori occidentali nella forma mentis dei Nipponici. È un giallo ma è anche una sfida al lettore; soprattutto quando lo stesso autore s’ intromette nel testo, per ben due volte, tra i capitoli tre e quattro e poi tra i capitoli quattro e cinque, facendoci capire che oramai si hanno a disposizione tutti gli elementi del puzzle e che basta solo metterli insieme; ma si è all’ altezza? Non sono stata capace, devo ammetterlo, avevo intuito anzi capito chi fosse l’assassino/a ma non avevo capito il come degli omicidi e diciamola tutta ero incerta sul movente. Da pagina 119:
<<L’Amara verità è spesso coperta da falsi sorrisi.>>.

Un Cold Case a tutti gli effetti, un’indagine più mentale che pratica ecco cosa è questo racconto. Anche negli omicidi i Giapponesi sono maniacali, precisi, razionali e vendicativi tanto da portare avanti un mistero per oltre 40 anni per poi arrendersi al destino. (Non voglio spoilerare, capirete arrivati ai capitoli finali).

La lettura è scorrevole, semplice ed interessante; la suspense la troviamo principalmente all’inizio e verso la fine del libro, mentre i capitoli centrali sono più statici. Il linguaggio è chiaro e sono molto utili sia la genealogia della famiglia Umezawa, presentata all’ inizio del racconto, sia i disegni dei corpi tagliuzzati e ricomposti che troviamo sparsi nel testo. Bellissimi, anche, i piccoli dettagli della storia del paese del Sol Levante e delle location, un viaggio tra il moderno e l’antico Giappone; ho apprezzato, anche, a fine libro, il glossario dei termini Nipponici almeno per quelli non traducibili con una sola parola. Non è il solito giallo all’inglese o all’americana a cui siamo abituati ma è un lavoro interessante, ovviamente bisogna sempre tenere conto delle differenze culturali che ci sono tra noi occidentali e gli asiatici e queste differenze di pensiero e azione sono piacevoli da scoprire e da apprendere. Consiglio questa lettura ed il mio voto in libri è 3 su 5 libri. Buona Lettura! L.Ch. 📚📚📚📖📖

 

TRAMA

Gli Omicidi Dello Zodiaco

Shimada Sōji

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Siamo in Giappone sul finire degli anni Trenta. Heikichi Umezawa, un uomo assai ricco, artista eccentrico, appassionato di astrologia e alchimia, una giovinezza trascorsa a Parigi, una vita all'insegna dell'occultismo, dell'estetismo e del lusso, viene ritrovato morto, il cranio sfondato da un oggetto appuntito, nel suo studio chiuso a chiave dall'interno. È mattina e ha nevicato per tutta la notte, non ci sono tracce e tutti i possibili sospetti hanno alibi di ferro. L'artista ha appena completato l'ultimo di una serie di dipinti di soggetto astrologico. Ma soprattutto, tra gli appunti di Umezawa, gli inquirenti scoprono un progetto assurdo e mostruoso: la creazione di Azoth, l'essere femminile perfetto, assemblando parti del corpo di due sue figlie, due figliastre e due nipoti. Ognuna di queste ragazze, tutte vergini comprese tra i diciotto e i venticinque anni, appartengono a segni astrologici diversi e ideali per formare la creatura che costituisce l'ispirazione e il sogno di ogni alchimista. Il fatto è che, poco tempo dopo la morte dell'artista pazzo, le sei ragazze Umezawa vengono effettivamente uccise e ritrovate, variamente smembrate, in luoghi diversi dell'arcipelago nipponico, ciascuno con una precisa valenza magica e simbolica. Chi ha ucciso Heikichi Umezawa? E chi ha messo in pratica il suo orrendo delirio? La Seconda guerra mondiale e la catastrofe del Giappone interrompono le indagini, ma trent'anni dopo un famoso maestro astrologo, appassionato di investigazioni, e il suo giovane assistente riprendono le fila di quel cupo enigma.

 

Autore: Sōji Shimada
Prima pubblicazione: 1981
Seguito da: Murder in the Crooked House
Editore‏: ‎ Giunti Editore (2 gennaio 2019)
Lingua‏: ‎ Italiano
Copertina flessibile‏: ‎ 320 pagine

 

CENNI SULLA VITA di:

Shimada Sōji

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Shimada Sōji È nato il 12 ottobre 1948 nella città di Fukuyama, Prefettura di Hiroshima, Giappone. La sua principale occupazione è di Romanziere ed il suo genere è la narrativa e il mistero. Soji Shimada si è laureato alla Seishikan High School di Fukuyama City, Prefettura di Hiroshima, e successivamente alla Musashino Art University come specializzazione in Design delle arti commerciali. Dopo aver trascorso anni come autista di autocarri con cassone ribaltabile, scrittore libero e musicista, ha debuttato come scrittore di gialli nel 1981 quando The Tokyo Zodiac Murders è stato selezionato per il Premio Edogawa Rampo. Le sue opere più famose in Giappone includono la serie Detective Mitarai e la serie Detective Yoshiki. Le sue opere spesso coinvolgono temi come la pena di morte, Nihonjinron (la sua teoria sul popolo giapponese) e la cultura giapponese e internazionale. Egli è un forte sostenitore di dilettanti Honkaku (cioè autentica, ortodossi) mistero scrittori. Seguendo la tendenza della Social School of crime fiction guidata da Seicho Matsumoto, è stato il pioniere del genere di mistero logico "Shin-Honkaku" (Nuova Ortodossa). Ha allevato autori come Yukito Ayatsuji, Rintaro Norizuki e Shogo Utano, e ha guidato il boom del mistero dalla fine degli anni '80 ai giorni nostri. In quanto padre di "Shin-Honkaku", Shimada viene talvolta definito "Il Padrino di Shin-Honkaku" o "Dio del Mistero". I suoi misteri dell'umorismo come Soseki and the London Mummy Murders e Let There Be Murder, Any Kind of Murder coinvolgono uno stravagante trucco misterioso così come elementi di satira, confusione, giovinezza e sopravvivenza. Negli ultimi anni, ha iniziato una nuova sfida: una serie animata chiamata "Taiga Novels", collaborata con il famoso illustratore Masamune Shirow. Al suo lancio nel gennaio 2008, lui e Shirow progettano di creare una serie di dodici libri tramite gli editori Kodansha BOX. In cima al BOX, Shimada tiene una colonna sulla celebre rivista, il Weekly Shincho. È anche a capo di due nuovi concorsi di Amateur Mystery Novel: il primo "The City of Roses Fukuyama Mystery Award" per scrittori dilettanti in Giappone e il "Soji Shimada Mystery Award" a Taiwan, sponsorizzato dalla società Crown Publishing. Nel 2019 è entrato a far parte del gruppo curato di pluripremiati autori giapponesi Red Circle Authors.


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martedì 13 luglio 2021

Alafair Burke - Dalla Parte Sbagliata

 Alafair Burke

Dalla Parte Sbagliata

 

Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli – 28 Giugno 2021 

 

Ed eccola! Di nuovo, la detective Ellie Hatcher in un altro caso accanto ad altri personaggi femminili, inizio a credere che la Burke abbia una certa preferenza per le protagoniste donne, ma anche accanto al “suo ragazzo”.

Anche in questo romanzo il punto focale, oltre all’avventura, è solo uno: la ricerca della verità come fondamento della giustizia e della propria etica.

Come sempre la Burke non delude, ritmi serrati, tanti personaggi, storie complesse e procedure burocratiche ben spiegate. La suspense vi è, anche se, per me, è stato facilissimo capire chi fosse il vero colpevole e il suo perché. 

È un buon romanzo ma la Burke sa fare di meglio. Cosa intendo? Non mi è piaciuta questa versione super della detective Ellie e tanto meno del suo compagno amoroso, Max Donovan, che lavora per l’ufficio procuratore. Troppo bravi, troppo competenti, anche le loro sensazioni ed emozioni personali e sul caso rasentavano la perfezione.

Troppo poco spazio è stato concesso agli altri personaggi, che a confronto della super coppia, sono stati sminuiti. Confesso che tifavo per i cattivi e ancor di più per chi stava nel mezzo, tra i buoni e i cattivi, ovvero l’avvocato della difesa Linda Moreland. Nel complesso resta un buon racconto, stile asciutto e chiaro, un’altra bella avventura che ovviamente avrà un seguito, speriamo non troppo lungo. Mi aspetto il lieto fine, prima o poi, anche se fantastico di leggere della detective Ellie Hatcher e del suo braccio destro, partner lavorativo, l’elegante J.J. Rogan che incrocino la strada dell’ altro personaggio dell’ altra serie poliziesca della Burke ovvero il Procuratore Samantha Kincaid, Portland, Oregon; leggeremo l’ evoluzione. In verità, per me, ciò che è veramente interessante in questa storia e nei Thriller legale della Burke sono i perché e i come si svolgono i fatti e soprattutto il pathos con cui vengono narrati. #LuigiaChianese

 

Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 Libri. 📚📚📚🕮🕮 

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TRAMA

Dalla Parte Sbagliata

Alafair Burke

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Quando Anthony Amaro fu dichiarato colpevole e condannato all'ergastolo, nessuno pareva avere dubbi: era lui il serial killer responsabile della morte di sei donne in soli sette anni, lui la mente disturbata che lasciava la propria firma rompendo gli arti alle vittime dopo averle uccise. Ma ora, dopo quasi vent'anni, il passato sembra tornare per reclamare un'altra verità: il corpo della psicoterapeuta Helen Brunswick, un tipo di donna molto diverso dalle ragazze perdute solitamente scelte dal killer, viene ritrovato nel suo ufficio a New York, una bambola di pezza con le ossa rotte. Nel frattempo, in carcere, Amaro riceve una lettera anonima. Chiunque l'abbia inviata, conosce il dettaglio delle ossa spezzate post mortem, un'informazione sempre rimasta riservata. Per gli avvocati di Amaro, questa è la prova della sua innocenza. A lavorare alla sua scarcerazione, per uno strano gioco del destino, c'è anche la giovane avvocatessa Carrie Blank, legata a quella vicenda da un terribile passato: Donna, una delle vittime, era sua sorella. Ma Carrie non è la sola a cercare la verità. Il caso viene affidato infatti alla detective Ellie Hatcher, chiamata a riesaminare l'indagine che aveva condotto alla condanna di Amaro. Per trovare le risposte che cercano, le due donne dovranno riportare alla luce oscuri segreti, che il tempo sembrava aver cancellato per sempre. Dopo "Non dire una bugia", la detective Hatcher è ancora una volta protagonista di un thriller intricato e trascinante, capace di farci riflettere sulle scelte che siamo obbligati a compiere e sugli errori cui non possiamo più rimediare.
 
Editore :  Piemme (8 giugno 2021)
Lingua :  Italiano
Copertina rigida :  384 pagine
Dimensioni :  16 x 3.5 x 24 cm

Etichette/Genere: Alafair Burke  Giallo Mistero Poliziesco Suspense Thriller Thriller legale


CENNI SULLA VITA di:

Alafair Burke

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
È l’ autrice bestseller del new York Times di due serie di romanzi polizieschi: una con il detective Ellie Hatcher di New York, l’ altro, Portland, Oregon Procuratore Samantha Kincaid. I suoi libri sono stati tradotti in più di una dozzina di lingue.  Nata nell'ottobre 1969 è una scrittrice americana, professoressa di giurisprudenza e commentatore legale.  Burke è nata a Fort Lauderdale, in Florida , e cresciuta principalmente a Wichita, nel Kansas, dove sua madre, Pearl Pai Chu,  era una bibliotecaria scolastica e suo padre, il compagno di romanzi gialli James Lee Burke ,  era un professore di Inglese.  Traccia la sua passione per il crimine nella caccia al serial killer noto come BTK , attivo a Wichita negli anni '70. Burke ha conseguito il Bachelor of Arts in Psychology presso il Reed College , a Portland, in Oregon , completando la Tesi Senior "Gli effetti dell'emozione sulla memoria: restringimento spaziale dell'attenzione".  Andò alla Stanford Law School in California, diplomandosi come membro di Order of the Coif. Dopo la scuola di legge, ha prestato servizio come segretaria giudiziaria a Betty Binns Fletcher della Corte d'appello degli Stati Uniti per il Nono Circuito e poi come Procuratore Distrettuale  della Contea di Multnomah a Portland, dove ha perseguito i reati di violenza domestica e ha prestato servizio come precursore consulente del dipartimento di polizia. Attualmente vive a New York ed è professoressa di giurisprudenza presso la Scuola di diritto della Hofstra University .  Ha fatto parte del consiglio di amministrazione dei Mystery Writers of America e come presidente del suo capitolo di New York.  Nel 2017 è stata eletta membro dell'American Law Institute . Nel 2014, l'editore Simon & Schuster ha annunciato che Mary Higgins Clark e Burke stavano collaborando alla serie Under Suspicion , con un intrepido giornalista televisivo che reinventa i casi di freddo.  Nel 2017, Burke è stata nominata per un Edgar Award come miglior romanzo per il suo libro, The Ex .

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lunedì 7 giugno 2021

Howard Phillips Lovecraft La Casa Stregata E L’Orrore di Dunwich

Howard Phillips Lovecraft
La Casa Stregata 
E
L’Orrore di Dunwich
  
Recensione – Opinione di
 
Mugnano di Napoli - 04  Maggio 2021
 
«Perfino negli orrori più spaventosi di rado manca l’ironia. Talvolta essa entra direttamente nell’insieme degli avvenimenti, mentre altre volte è legata soltanto alla posizione fortuita di questi tra le persone ed i luoghi.»

Questa premessa andrebbe bene per quasi tutte le opere del grande H.P. Lovecraft definito da molti studiosi della sua vita come “un gentiluomo, nel vero senso della parola.>>. A mio parere è eccezionale quasi quanto E.A.Poe  da cui prende spunto ed ispirazione e questo è lampante. In queste due opere, simili in stile, se pur scritte in anni differenti, La Casa Stregata (La casa evitata - The Shunned House) risale al 1924 mentre L’Orrore di Dunwich risale al 1929, troviamo condensante tutte le “Fasi Lovecraftiane”.
- La “Fase Onirica”, Ispirata in origine dalle opere e dal pensiero di Lord Dunsany, dedicata ai sogni spaventosi e a volte premonitori.
- La fase Gotica, che è inutile dire che è ispirata al genio assoluto E.A.Poe, e qui troviamo tracce anche di quel “Pessimismo Cosmico” o “Macabro Cosmico” (Cosmicismo in gergo) che contraddistingue Lovecraft dagli altri autori del suo stesso genere. Questo Macabro Cosmico, lo scorgiamo anche in queste due opere dove nessun umano si può sottrarre al suo destino in qualunque spazio o tempo si trovi.
- Insufficiente è  l’interesse per la sensualità e le donne! Quest’ultime, poco narrate, hanno sempre una connotazione negativa; non a caso Lavinia Whateley, nell'Orrore di Dunwich, è una  servitrice del male. Ed il sesso o la sensualità hanno sempre una connotazione molto negativa, infatti, i rapporti sessuali generano, nelle opere di Lovecraft, sempre esseri meno umani.
- Qui scorgiamo anche quel piccolo velo di razzismo tipico dell’ autore verso coloro che hanno una scarsa conoscenza e scarso uso dell’ intelletto i cosiddetti Villici Superstiziosi che ritroviamo in particolar modo nel “La Casa Stregata”.
- Ho notato che H.P Lovecraft ha la tendenza a dividere gli umani in categorie in base alle loro caratteristiche: la classe superiore con virtù quali l’ intelligenza, elevato status sociale, civiltà e razionalità, istruzione, connotazioni tipicamente dei bianchi, in particolar modo degli anglosassoni, ovvero i protagonisti “positivi” delle sue opere; L’altra categoria, invece, la classe sottostante, quella opposta, connotata da caratteristiche quali l'inferiorità intellettuale, la corruzione, l’irrazionalità, la mancanza di civiltà, coloro che vengono definiti gli impuri, nelle sue opere, sono spesso gli antagonisti. Ed anche in queste due opere, La Casa Stregata e L’ Orrore di Dunwich la cosa non cambia.
Non manca nulla della “Narrativa Lovecraftiana” in questi due racconti, infatti,  vi sono solo poche e semplici cose da dire ovvero che sono altamente eleganti, suggestivi, ricchi di suspense e soprattutto di un’eccezionale fantasia che può piacere agli adulti e ai ragazzi in egual misura! L.Ch. Il Mio voto da 1 a 5 è un bel 4 pieno! 📚📚📚📚🕮


TRAMA

La Casa Stregata L’Orrore di Dunwich

Riprese da internet e/o  dalla 4° di copertina:
La casa stregata è l'opera più celebre, ispirata ad una casa realmente esistita una casa realmente esistente a Providence, da lui definita «maledetta o nutrita di cadaveri».: "All'angolo nord est di Bridge Street ed Elizabeth Avenue, si trova una casa terribilmente vecchia, un luogo infernale, con una superficie nerastra, non verniciata, il tetto ripido in maniera innaturale e una scala esterna che conduce al secondo piano, soffocata da un groviglio di edera talmente fitta, che non si riesce nemmeno a descriverne la forma. Mi ricorda Casa Babbit a Benefit Street a Providence (...)".  Il racconto La casa stregata venne ispirato a Lovecraft da Il tema di Antichi orrori che si risvegliano, di misteriose auree demoniache, la suspense e il senso di oppressione soprannaturale trasmessi da queste pagine si incontrano anche nel celebre L’orrore a Red Hook, molto citato dagli appassionati di Lovecraft che sostengono l’ipotesi che lo scrittore fosse un affiliato di una setta occulta, vista la precisione con cui riporta alcune formule usate durante rituali esoterici. Il soprannaturale che opprime la quotidianità e rituali esoterici fanno risalire le radici della sua narrativa alle angosce e agli incubi più oscuri dell'animo umano.


Riprese da internet e/o  dalla 4° di copertina:
L’Orrore di Dunwich entriamo in un altro mondo, in quell’universo alieno inaugurato dalla figura di Cthulhu che lo scrittore svilupperà in una serie di famose raccolte. L’orrore non proviene solo dallo spazio infinito, ma anche dall’infinità di universi paralleli al nostro. Creatore e caposcuola incontestato del filone dell’orrore soprannaturale, Lovecraft fa risalire le radici della sua narrativa alle angosce e agli incubi più oscuri dell’ animo umano. Con eccezionale maestria Lovecraft crea una particolare sensazione di stranezza e angoscia nel descrivere il piccolo villaggio di Dunwich, nello stato del Massachusetts, dove nasce Wilbur Whateley, figlio di una ragazza albina lievemente deforme chiamata Lavinia e di un padre sconosciuto. Dalla notte della sua nascita iniziano ad accadere fatti strani: i cani abbaiano senza sosta, si sentono provenire dalla casa suoni mostruosi, si scorgono misteriose presenze. Old Whateley, il padre di Lavinia, è conosciuto in tutto il villaggio come un occultista e si dichiara orgoglioso del nipote, al quale desidera trasmettere tutto il suo sapere. Il bambino cresce velocemente e inizia a parlare già a sette mesi assumendo un aspetto inquietante. Il villaggio assiste con sgomento ai riti oscuri praticati da madre e figlio durante le notti di Halloween. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.

 

CENNI SULLA VITA di:

Howard Phillips Lovecraft

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Nato il 20 agosto del 1890 a Providence, (Rhode Island, USA), H. P. Lovecraft è considerato uno dei più grandi autori horror di sempre. La sua particolarità sta nell'aver creato un mondo fantastico e suggestivo, in cui la dimensione dell'orrore si colloca addirittura sul piano cosmico. 

Figlio unico di una famiglia agiata e benestante, perde a soli otto anni il padre, rappresentante di commercio, vittima della sifilide. Il futuro scrittore cresce così all'ombra delle donne di famiglia rappresentate dalle zie e dalla madre, quest'ultima una donna non molto equilibrata e incline a forme di comportamento ossessive. Con il piccolo Howard, ad esempio, si atteggia in modo eccessivamente protettivo, impedendogli di giocare con i coetanei o, spesso e volentieri, anche di uscire. A questo stato di segregazione si aggiungano una serie di lutti che colpiscono il bambino, da quello già citato del padre (un padre abbastanza assente comunque), a quello dell'amato nonno materno, una figura che agli occhi di Howard aveva incarnato e sostituito qualità paterne. Ma la perdita del nonno è anche un duro colpo sul piano economico, visto che grazie alla sua dipartita si interrompono le attività commerciali che egli portava avanti di persona. Tuttavia, un bene prezioso il nonno la lascia pur sempre in eredità a Lovecraft: la sua estesa biblioteca ricca di libri antichi e di classici, in cui il giovane può immergersi e divagare grazie alla sua accesa fantasia e sensibilità. Non a caso, si appassiona alle letture più strampalate o fantasiose (ma anche assai colte), che vanno dalla mitologia greca e latina, alla letteratura fantastico - fiabesca, fino ad arrivare a tomi di argomento scientifico. L'influenza di queste letture è ben visibile sulla sua produzione successiva (sì, perché già a sette anni Lovecraft componeva brevi racconti di ispirazione macabra), mai esente da una certa patina arcaicizzante. Di fatto, comunque, Lovecraft si rivela un vero e proprio bambino prodigio. Oltre a scrivere come detto brevi racconti, redige anche innovativi articoli di astronomia e chimica, accolti con entusiasmo dalle principali riviste amatoriali dell'epoca. Inoltre, pubblica a sua cura numerosi "fogli" periodici, di argomento miscellaneo, nei quali fa sfoggio di una prodigiosa erudizione (tra i più importanti di questi fogli, vi è il "The Conservative"). Problemi di salute, legati alla sua costituzione debole, gli impediscono però di completare gli studi della scuola superiore; inoltre, prende forma in questo periodo il suo stile di vita schivo e solitario, malgrado le numerose amicizie epistolari, che smentiscono in parte il soprannome che lo scrittore si guadagnerà negli anni, quello appunto di "solitario di Providence". Di fatto, comunque, l'epistolario lovecraftiano costituisce un corpus superiore perfino alla stessa produzione letteraria; e non solo per dimensioni, ma soprattutto per la profondità filosofico - concettuale, la varietà dei temi, la sterminata erudizione storica, artistica, letteraria e l'eccezionale spessore umano. Il 1917 è l'anno della svolta: fallito il tentativo di arruolarsi nell'esercito e di partecipare alla Prima Guerra Mondiale, a causa dei suoi cronici problemi di salute (e all'opprimente influenza materna), Lovecraft decide di imprimere un cambiamento alla sua esistenza. Inizia così la grande stagione della narrativa lovecraftiana, che è possibile suddividere sommariamente in tre fasi: dapprima quella dei racconti fantastici, comprendente la sua produzione letteraria più "onirica" e visionaria, influenzata dalla spiccata ammirazione per Lord Dunsany (il suo principale modello estetico fino alla metà degli anni Venti): questa fase è in parte corrotta da una imitazione, talora eccessivamente di maniera, del "gotico" alla Poe. In seguito, prendono vita le storie del macabro "cosmico" e filosofico ispirate da una vena decisamente più personale. In questa fase si colloca il fondamentale "The Call of Cthulhu" (1926), che prefigura la successiva evoluzione delle tematiche narrative verso il cosiddetto "cosmicism" e la creazione di una pseudo  mitologia in funzione simbolica (che si fonda perfino su un Libro magico di pura invenzione, il "Necronomicon").  Questi scritti hanno fatto la fortuna di Lovecraft a partire dal secondo dopoguerra, dando ad alcuni critici lo spunto per apparentare gran parte della sua produzione successiva sotto l'etichetta del "Ciclo di Cthulhu", espressione in realtà mai usata da Lovecraft.

«Penso che la cosa più misericordiosa al mondo 
sia l'incapacità della mente umana di mettere in relazione i suoi molti contenuti. 
Viviamo su una placida isola d'ignoranza in mezzo a neri mari d'infinito  e non era previsto che ce ne spingessimo troppo lontano. 
Le scienze, che finora hanno proseguito ognuna per la sua strada,  non ci hanno arrecato troppo danno: 
ma la ricomposizione del quadro d'insieme ci aprirà, 
un giorno, visioni così terrificanti della realtà 
e del posto che noi occupiamo in essa, 
che o impazziremo per la rivelazione o fuggiremo dalla luce mortale  nella pace e nella sicurezza di una nuova età oscura.»

Negli anni Trenta, invece, si passa ad una letteratura di matrice più spiccatamente fantascientifica. Gran parte dei suoi racconti e delle sue poesie sono apparsi nell'attivo mercato delle fanzines americane dell'epoca dedicate al fantastico, tra cui, in primis, la famosissima "Weird Tales", che nasce proprio nel 1923, e altre tra cui "Amazing Stories" e "Astounding". Diventato oggetto di culto e venerazione da parte di schiere di ammiratori e appassionati del fantastico fin dagli anni Venti, Lovecraft non conobbe mai in vita la vera fama: sempre poverissimo, ricava gran parte del suo sostentamento economico dagli aborriti ma indispensabili lavori di revisione o riscrittura di manoscritti inviatigli da una clientela ambiziosa quanto artisticamente poco dotata, mentre il proprio sostentamento spirituale, da lui tenuto in ben più elevata considerazione, lo ricavava dalla fittissima corrispondenza con giovani amici e ammiratori che incoraggia e avviava all'attività letteraria. Lovecraft muore il 15 marzo 1937 nella sua Providence, dove viene sepolto. Aveva 46 anni. Per Providence è proprio il caso di usare l'espressione "sua" poiché non per nulla sull'epigrafe che compare incisa sulla sua lapide funeraria, posta nello Swan Point Cemetery, compare a chiare lettere il motto: I Am Providence. 

«Sono talmente stanco dell’umanità e del mondo 

che nulla suscita la mia attenzione 

se non comporta almeno due omicidi a pagina,

o se non tratta di innominabili orrori provenienti da altri spazi.»

 

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