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lunedì 22 novembre 2021

Karen Sander (Sabine Klewe) - La Dama Verde

KAREN SANDER
LA DAMA VERDE

Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) – 14.11.2021
 
Rapidità! Tutto in questo libro si svolge rapidamente, forse troppo, lasciando parecchi personaggi scoperti. Scoperti nella loro struttura, troppo striminzite le loro personalità. Bisogna stare al passo con gli eventi ed i colpi di scena, persino il finale è veloce e non è molto piacevole, alquanto sciocchino, direi. La storia non è granché ed è anche un tantino pasticciata e noiosa, un thriller senza indizi non è soddisfacente, è solo uno scorrere di parole e fatti. I due psicopatici presenti, addirittura due, Stuart e Ben/Aidan sono lasciati quasi ai margini della vicenda, senza delineare molto di loro; ma se, in un thriller psicologico, ci sono ben due psicopatici, di cui uno anche assassino, bisogna dare loro il giusto peso, spazio e motivazione.
Al di là delle suggestive e favolistiche locations descritte, le Highlands scozzesi, la storia s’incentra su tre tipi di donne.
La prima: Amy e/o Rachel Knight, la ragazzina/donna più assurda dal mondo. Plagiata e condizionabile fino all’eccesso; anche se il suo condizionamento è iniziato dai 14 anni in poi e per sua libera scelta. Ingenua e sciocca, crede anche a fate e folletti. Ad un certo punto della sua esistenza decide di liberarsi/scappare, all' inizio senza neanche troppa convinzione, dal mostro psicopatico e assassino con cui convive, solo perché, in un momento di semi libertà, immagiate uno psicopatico maniaco del controllo che lascia la sua preda semi libera, per caso, per strada, durante una passeggiata, incontra una ragazzina, di circa vent'anni, di cui non sa quasi nulla, anzi nulla, vittima di rapimento da parte di un altro psicopatico, ma che riesce, non si sa come, a fuggire e tornare a casa. Amy e/o Rachel decide di fare altrettanto e tornare da mamma dopo alcune assurde peripezie. Di come si sia liberata la prima ragazzina, Madelin, non è dato sapere. Accettiamo i fatti, sono le vittime! Amy e/o Rachel avrà, però, il suo lieto fine perché erediterà tutto, case e soldoni, dal suo ricco mostro torturatore e vivrà felice e contenta con sua madre, il fratello maggiore, ritornato per l’occasione dal Canada, e con le due nipotine gemelle che non sapeva d’avere. (Iniziate pure a ridere.).
La seconda donna in campo è Susan McFarland; ed è terribile. Nell’ordine: Molto giovane s’innamora e si sposa senza troppa convinzione; dopo un po' di anni ha la sua prima figlia, Madelin, ma si rende conto di non essere felice ne di aver avuto una figlia e neppure del matrimonio. Non è felice perché non lavora più come infermiera e non va più con le amiche a bere il tè e non vive da spensierata ventenne; il marito, guarda caso, s’ammala e muore, ma lascia lei e Madelin economicamente al sicuro. La figlia, però, per Susan, è un peso, ma non è un problema, perché poco dopo le rapiscono la figlia di appena 9/10 anni e Susan McFarland cosa fa? Subito si risposa e sceglie, inconsapevolmente, come marito, il rapitore di sua figlia e, con lui, adotta una bimba con problemi, Harper. Non è finita perché, all’improvviso, un bel giorno, dopo 10 anni, la sua prima figlia, Madelin, si ripresenta in casa, senza sapere perché e percome, ma siamo solo all’inizio! Susan, infatti, riesce a perdere, di nuovo, nel giro di 24/48 ore, la figlia Madelin e il secondo marito, in questo caso il rapitore, viene ammazzato nella cucina di Susan, traumatizzando la sua seconda figlia, Harper, che, a quanto pare, assiste alla scena. Ovviamente anche la figlia persa/ritrovata/persa poi muore senza riabbracciare la madre. Alla fine, questa signora, fulcro della sfortuna massima, si fa forza e coraggio, e durante una vacanza con la figliastra Harper, decide di acquistare una vecchia casa dove ricominciare a vivere, ed ecco il suo lieto fine. 
Ad un certo punto ho pensato due cose, tra le lacrime e le risate: primo che uno psicologo servisse più a lei che alle figlie, ma all’autrice non le è passato neppure per la testa; secondo che Susan McFarland è talmente iellata che neanche se pellegrinasse, a piedi o in ginocchio, nel triangolo Fatina-Lourdes-Medjugorje, e restasse immersa per una settimana nelle sacre acque/piscine di Lourdes, riuscirebbe a liberarsi della sua cattiva sorte. Questo è il personaggio più ridicolo di tutti.
La terza e ultima donna, protagonista in campo, è la poliziotta Kate Fincher. Una triste ragazzetta, figlia d’arte, il suo papà era stato un grande poliziotto che lei decide di emulare. Kate è disperatamente innamorata, in segreto ovviamente, del suo affascinante capo, l’ispettore capo McMillan, a lei, peggio di un adolescente alla prima cotta, batte il cuore forte forte ad ogni sguardo del suo bellissimo ispettore capo. È una perfetta imbranata, distratta e incompetente, e sa di esserlo, in quanto se lo dice da sola dopo ogni singolo errore che commette, ma alla fine, alla velocità di - The Flash - , si trasforma in una super poliziotta, meglio di Bruce Willis in Codice Mercury, e risolve il caso, tra folletti e spiritelli verdastri generati dalla fantasia della vittima. E dulcis in fundo, senza se e senza ma, il suo capo, l’ispettore capo McMillan, invece di darle una gran bella strigliata per tutti i disastri e le imprudenze compiute, tra cui mettere a rischio la vita di una vittima, tra l' altro infantile e disturbata, la porta su una panchina, nel parco dell’osservatorio, su una bella collina verdeggiante, e, avvolto in cappotto svolazzante, con lo sguardo al vento e le mani in tasca, le confessa il suo amore. (Si! Iniziate a farvi scendere le lacrime dal ridicolo!).
Questo è stato il momento in cui ho gettato il libro dall’altra parte del letto ed ho deciso che diverrà una zeppa per sotto qualche mobilio. Praticamente un autentico disastro. Un testo bruttissimo come pochi che sconsiglio dal profondo del cuore a tutti gli amanti dei thriller. L.Ch.
Il mio voto in libri da 1 a 5 è un misero 2; solo per lo sforzo d'aver raccontato una storia così arronzata. 📚📚🕮🕮🕮

 

TRAMA
LA DAMA VERDE
di KAREN SANDER
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Quando una ragazza trasandata, con i capelli biondi e la pelle chiara punteggiata di lentiggini, si presenta sulla porta di Susan McFarland, gli occhi della donna si riempiono di lacrime: possibile che sia proprio Madelin, la sua Madelin, la figlia scomparsa misteriosamente dieci anni prima e che ormai credeva morta? Eppure, dopo tutto quel tempo, la giovane è riuscita per miracolo a sfuggire al suo brutale carceriere e tornare a casa. Ma non sarà l’unica, sconvolgente sorpresa per Susan e la sua famiglia: poche ore dopo, Madelin è di nuovo svanita nel nulla, il marito di Susan giace in una pozza di sangue e la figlia più piccola, Harper, si è chiusa in un armadio ed è talmente scioccata da non riuscire più a parlare. Che cosa è accaduto durante la breve assenza della donna? L’ispettore Tom Pine della polizia di Edimburgo, che dieci anni prima aveva indagato sulla scomparsa di Madelin, accorre sulla scena insieme alla sua partner Kate Fincher, più giovane di lui, ma col fiuto e la tenacia dei detective più esperti. Scattano subito le ricerche per ritrovare la ragazza: le prime segnalazioni indicano che Madelin si sta addentrando nelle Highlands, forse di nuovo in fuga dal suo rapitore, ed è vitale trovarla prima che sia lui a farlo. Ma fra quei laghi in cui si specchiano antichi castelli popolati di spettri e leggende, si nascondono misteri impenetrabili come la coltre di nebbia che avvolge ogni cosa…


CENNI SULLA VITA di:
KAREN SANDER - Sabine Klewe

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Karen Sander vive, con il marito, in Renania (una regione della Germania). Sotto il suo vero nome Sabine Klewe ha scritto numerosi libri di crimini e, anche, molti thriller. Mentre sotto lo pseudonimo di Sabine Martin lei ha scritto con Martin Conrath anche romanzi storici. Ha lavorato a lungo come traduttrice e docente universitaria, prima di raggiungere il successo internazionale con la serie incentrata sulla coppia investigativa Stadler-Montario, pubblicata in Italia da Giunti (Muori con meAscolta o muoriGuarda o muoriAdesso muori). La dama verde ha scalato le classifiche tedesche segnando la svolta dell’autrice verso la suspense psicologica. Sabine Klewe, nata nel 1966 a Düsseldorf, ha studiato letteratura a Düsseldorf e a Londra. Oltre al suo lavoro di autrice è anche traduttrice letteraria freelance e docente presso la Heinrich-Heine-Universität Düsseldorf. Nel novembre 2006 ha ricevuto per il suo racconto "Marilyn" il Carinthian Thriller Prize (3° posto) e nel dicembre 2006 il Förderpreis für Literatur der Landeshauptstadt Düsseldorf in Northrhine-Westphalia. Dal 2004, ha pubblicato cinque thriller sull'investigatrice per hobby Katrin Sandmann. Insieme all'autore Martin Conrath ha pubblicato quattro romanzi gialli storici. Nell'aprile 20 è apparso il dodicesimo romanzo: Die weißen Schatten der Nacht è il secondo caso per il duo di investigatori di Düsseldorf Lydia Louis e Christopher Solomon. Sabine Klewe è membro del Köln-Düsseldorfer Kriminalkomitee. È madre di tre figli e vive a Bilk. 

Autrice: Vero nome è Sabine Klewe ha utilizzato come Pseudonimi Sabine Martin e Karen Sander
Casa Editrice: Giunti
Lingua: Italiana
Traduttrice : Lucia Ferrantini
Prima Edizione: 22.09.2021
Pagine: 276 Copertina Flessibile
 
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martedì 19 ottobre 2021

Pausa Caffè con Gatti di Charlie Jonas

CHARLIE JONAS

PAUSA CAFFÈ 

CON GATTI 


Recensione - Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

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Mugnano di Napoli (Na) – 28.09.2021

 

Partirei da questa frase che troviamo proprio all’ultima pagina del libro a pagina 266:

<<Perché il ricordo delle persone amate è qualcosa di molto prezioso,

ed è particolarmente bello quando questi ricordi

possono essere trasmessi ad altri.>>.

Amore, amicizia, speranza, nuovi inizi sono i temi trattati, con estrema leggerezza e semplicità, dall’autrice. Una penna leggera e piacevole senza fronzoli, direi una scrittura rilassata!

Personaggi pochi ma essenziali, sufficienti, equilibrati e diversi tra loro; locations magiche, la città di Colonia in Germania ma soprattutto la magica Isola di Ischia in Italia, quest’ultima vissuta tra la primavera e l’estate; i gatti, tra cui spicca Mimi, la gatta bianca dagli occhioni verdi cangianti, ma anche Lavanda, Afrodite e Tiramisù, un Cat Caffè, stile salotto della zia, la Caffetteria Fräulein Paula, per l’esattezza, i libri, tra cui  – La Particolare Storia d’Amore di Tipsy - dallo scaffale dei  - Libri a Lieto Fine – praticamente Gatti, Caffetteria d’altri tempi e Libri, un tridente perfetto; dolci della zia, profumati e gustosi, varie storie d’amore in atto tra alti e bassi, precisamente tre sotto il segno di un’antica saggezza: da pagina 9:

<<Essere infelice non ha mai reso felice nessuno .>>.

Un pizzico d’avventura semi tragica, bugie innocenti, situazioni comiche e imbarazzanti ed il romanzo con lieto fine è servito al lettore.

A proposito di dolci; vorrei segnalare che a fine libro, dopo l’epilogo e dopo i ringraziamenti vi è una sezione, di appena sei pagine intitolata - I Dolci più Gustosi del Quaderno Blu delle Ricette della Zia (Fräulein) Paula – e ci sono ben sei ricette con ingredienti ed esecuzione da poter provare veramente, anche a casa propria; sono i medesimi dolci che vengono serviti dalla proprietaria della Caffetteria l’ esuberante Maxie, nel suo Cat Caffè, in tra cui la conquistatrice di cuori passando dallo stomaco la Girella alla Cannella con l’Uvetta.

Prenderei al mattino un Cafè Italiano (espresso) accompagnato da un Dolce al Limone con lo Zafferano mentre, nel pomeriggio, un Tè alla Menta con Torta di Mele affondate con le Noci; grazie!

Il mio voto, in libri, da 1 a 5, per questo testo, è un bel 2 e mezzo, non di più! L.Ch.

 

TRAMA

Pausa Caffè con Gatti

di Charlie Jonas

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Si aggirano furtivi tra i tavolini, dormono sugli scaffali, usurpano le sedie più comode. Sono loro i veri padroni della caffetteria più famosa della città: i gatti, come la dolce e bianca Mimi. Sarà forse per questo che lì succedono cose straordinarie. Al suono delle fusa tutto sembra più semplice, ogni scelta meno ardua, ogni errore meno irrimediabile. Perché tutti hanno ostacoli da superare e scuse da fare, ma i gatti ci aiutano a trovare il coraggio di cambiare. Basta poco perché tutto accada: si sceglie il tavolo preferito, si ordina un caffè e una fetta di dolce, si prende un libro dagli scaffali. Ma soprattutto si segue una regola: aspettare. Aspettare che gli strambi avventori dal passo felpato decidano di avvicinarsi. Perché, si sa, è inutile chiamare un gatto: verrà solo quando lui vorrà. È così per Maxie che non è mai riuscita a capire quale sia il suo sogno nel cassetto, o Leonie che non dice la verità per non ferire una persona cara. Poi c’è Paul che vorrebbe tanto abbracciare sua figlia Emma, che si sente spesso sola. Per loro la caffetteria è l’unico posto in cui tutto sembra di nuovo possibile. In cui il passato può servire per cambiare il presente. Se ne esce diversi, più forti, più ottimisti. In fondo, niente di quello che si è fatto o detto è imperdonabile. E dove c’è un rimorso c’è sempre una seconda occasione. Mimi e i suoi amici sono lì per ricordarcelo: nulla è mai perduto per sempre.

 




CENNI SULLA VITA di:
Charlie Jonas

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Charlie Jonas è lo pseudonimo di una famosa giornalista tedesca amante dei gatti. Per scrivere il suo romanzo d’esordio – Pausa caffè con gatti – si è ispirata a un luogo reale, in cui si può entrare per comprare un libro, gustare una tazza di caffè o una fetta di torta, ma anche adottare o semplicemente coccolare teneri gatti.

(Non sono riuscita a reperire la foto dell’autrice e il suo vero nome quindi mi accontenterò di un gatto.)


Editore : ‎ Garzanti ( 8 aprile 2021 )
Lingua : ‎ Italiano
Copertina flessibile : ‎ 288 pagine
Dimensioni ‏ : ‎ 21.8 x 2.5 x 14.5 cm







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martedì 12 ottobre 2021

Barbara Perna - Annabella Abbondante La Verità non è una Chimera

BARBARA PERNA

Annabella Abbondante

La Verità non è una Chimera


 

Mugnano di Napoli (Na) – 04.10.2021 

Testo estremamente piacevole e soprattutto spassoso! Si narrano le giornate, o meglio le avventure e disavventure della perennemente a dieta, cannoli permettendo, Annabella Abbondante, Giudice Civile nel Tribunale di Pianveggio, e di tutti coloro che la circondano: dal fidato cancelliere Paolo, detto Dolly, questo preziosissimo personaggio è ispirato, a quanto si leggerà nei ringraziamenti, ad un vero cancelliere, agli altri personaggi che ruotano intorno ad Annabella e che sono gli amici di sempre: il Barista Siciliano Michele, il Commissario Nicola Carnelutti, la Giornalista Alice “Ginger” Villani di Altamura, il simpaticissimo Penalista Sergio Massi delle Case che è sempre in perenne contrasto con la nostra protagonista, la sorella di Annabella, Fortuna, e tanti altri. In questo libro la vita di Annabella Abbondante, o meglio le sue dipendenze, Caffeina, Cannoli e principalmente il suo vizietto d’impicciarsi delle indagini altrui, perché amante di gialli e thriller, diventa, secondo me, più interessante dell’intrigo del delitto.

Chi sia il deus ex machina del giallo lo si comprende facilmente anche se l’autrice, Barbara Perna, è bravissima a distillare goccia a goccia gli indizi in questo suo primo romanzo; il racconto è comunque soddisfacente perché essendo, con ogni probabilità, l’inizio di un sequel, presentare al meglio i personaggi e conquistare il lettore è quasi un obbligo; e mi ha conquistata!
Ciò che mi colpisce di più è “la penna appassionata” di questa nuova autrice, Barbara Perna, Napoletana e Giudice Civile, come la protagonista del racconto; una penna precisa e divertente, mai ridondante, piacevole da seguire che sa essere incisiva nei momenti più forti della narrazione e delicata, ma non troppo, come la crema di un cannolo, nei momenti più ludici. I risvolti della vita delle persone che letteralmente accerchiano Annabella sono ben studiati mai scontati o eccessivi, soprattutto se si pensa ad Annabella e al Capitano Gualtieri, e giudico veramente deliziosa la seconda entrata in scesa di Lorenzo di Salvo. Nel complesso posso affermare che sono rimasta deliziosamente colpita e divertita da questo giallo d’esordio e aspetto ansiosamente il seguito, sperando che ci sia, anche perché vorrei proprio scoprire come andrà a finire con il numero 24. Luigia Chianese

Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 Libri. 📚📚📚🕮🕮 #LuigiaBooksBlogger #Blog #LibriEOpinioni 

 

TRAMA

Annabella Abbondante

La Verità non è una Chimera

di Barbara Perna

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Tutti al tribunale di Pianveggio sanno che non si scherza sul pranzo, perché il giudice Annabella Abbondante ha un debole per la buona cucina ma è perennemente a dieta. Forse per colpa dei deliziosi cannoli della Palermitana, il bar in cui incontra ogni sera i suoi amici: il commissario Nicola Carnelutti e la giornalista Alice “ginger” Villani di Altamura. Abbondante sì, di nome e di fatto, una florida taglia 48 e una massa di capelli ricci e ribelli che le cadono sulle spalle, ma lo è soprattutto di cuore: sempre dalla parte dei più bisognosi e con il sorriso sulle labbra, nonostante le estenuanti udienze e le interminabili pile di fascicoli. Quando l’avvocato Matilde Santangelo si rivolge a lei per la scomparsa del fratello dalla clinica psichiatrica in cui era ricoverato, Annabella che ha una passione sfrenata per i gialli, non può fare a meno di impicciarsi. Negli stessi giorni, poi, un immobile che lei aveva messo all’asta viene incendiato con tanto di ritrovamento di resti umani: per il giudice e il fido cancelliere Paolo, detto Dolly, la ricostruzione del PM fa acqua da tutte le parti e scoprire la verità diventa un imperativo morale. Tanto più che il giudice Abbondante non accetta mai un no come risposta.
Tra l’ennesimo appuntamento al buio, organizzato da sua sorella Fortuna – il numero 24 negli ultimi quindici anni – aste fallimentari e udienze oceaniche, Annabella vi conquisterà con la sua energia, la sua passione e il suo grande carisma.
«Di cognome faccio Abbondante. E non posso negare che mi rappresenti piuttosto bene. Di nome faccio Annabella, attaccato e senza virgole, mi raccomando. Mi chiamo Annabella Abbondante, esatto. Ma non basta. Mi chiamo Annabella Abbondante, porto la taglia quarantotto e sono sempre a dieta. Sì, lo so. Assurdo. In un certo senso mi sento una predestinata. Con questo nome, direte voi, si capisce il motivo per cui a sedici anni avevo pensato di fare l'attrice comica. Perché invece, alla fine, io abbia scelto di fare il magistrato si capisce meno. Insomma, adesso presto servizio a Pianveggio, provincia di Lucca e faccio il giudice civile. Non sono sposata, non ho figli e sono felice così. E poi che dire? Ho tre dipendenze gravi da cui non riesco a liberarmi. La caffeina, i cannoli e la verità. So che tutte e tre possono farmi male. Ma proprio non riesco a farne a meno.»

 

CENNI SULLA VITA di:

Barbara Perna 

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Barbara Perna è nata a Napoli Ha 51 anni, è felicemente sposata, e ha due figlie di 15 e 18 anni. È giudice civile dal 1999. Ha lavorato presso i tribunali di Lagonegro, Santa Maria Capua Vetere e Montepulciano. Attualmente è in servizio presso la sezione fallimentare del Tribunale di Roma.
È entrata con il DM 12.7.99. La sua prima destinazione è stata presso il piccolo Tribunale di Lagonegro, in sezione promiscua. Ha svolto soprattutto funzioni di giudice civile e giudice dell’esecuzione. È stata, poi, a Santa Maria Capua Vetere, dove ha fatto solo il GE. Qui ha avuto la sua esperienza professionale più intensa è legata al periodo che Lei definisce “in trincea”, quando svolgeva le funzioni di GE a Santa Maria Capua Vetere, nella terra di “Gomorra”. Con i colleghi ed i cancellieri ma anche con i professionisti delegati, i custodi e gli esperti stimatori si creò un affiatamento e un’intesa irripetibile. Il gruppo di lavoro si compattò moltissimo, forse anche a causa dell’ostilità dell’ambiente in cui eravamo chiamati ad operare, ostilità tradottasi i molteplici atti intimidatori, tra cui anche minacce di morte rivolte anche alla sua persona, che l’ hanno portata a lavorare sotto scorta per oltre un anno. Nel 2010 è stata trasferita a Montepulciano, dove ha ripreso la sua vita da giudice “tuttofare”. Ed è lì che è nata l’ispirazione per il suo romanzo Annabella Abbondante. Da quando è stata trasferita a Roma ho fatto il Ge per i primi anni per poi lavorare alla sezione fallimentare. . Il suo motto come magistrato è “Ascoltare, comprendere, immedesimarsi”.  Il suo motto come scrittrice lo prende in prestitoo da Italo Calvino: “Leggerezza non è superficialità”. Annabella Abbondante, La Verità non è una Chimera, è il suo romanzo d’esordio, con L’ Essenziale è Invisibile agli Occhi è il seguito.

Editore: Giunti Editore (15 settembre 2021)
Lingua‏: Italiano
Copertina flessibile: 372 pagine 



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martedì 5 ottobre 2021

Paula Hawkins - Un Fuoco Che Brucia Lento

Paula Hawkins

Un Fuoco Che Brucia Lento


Recensione - Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

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Mugnano di Napoli (Na) 16.09.2021

 

Deludente! Questo romanzo non è stato all’altezza delle aspettative o della trama letta sulla quarta di copertina!

La scrittura è buona scorrevole e semplice è un libro scritto proprio per “la massa” ma la vicenda narrata è piatta, direi arronzata soprattutto nel finale; una storia tra presente e passato che non ha mordente. Sembra la sceneggiatura di un film trasformato o adattato a romanzo thriller. Abbiate pazienza ma io amo quando succede l’opposto.

I personaggi, prevalentemente femminili, non sono credibili e non destano simpatia  e neppure empatia e questo, dal mio modo di vedere, è grave, perché un lettore appoggia sempre qualche personaggio cattivo o buono che sia, nel senso che fa il tifo per qualcuno o spera per qualcuno diventando, il lettore stesso, una parte invisibile della storia. 

Insopportabile la figura dell’anziana Irene, un’improvvisata e tenera Sherlock Holmes in gonnella, imprudente, impulsiva e soprattutto impicciona.

Insopportabile la figura di Laura una ragazza al limite dell’ inutile nella storia, un personaggio che dovrebbe fare da collante nella vicenda ma che è solo un a zeppa sotto un tavolo traballante, per giunta  anche un personaggio irritante e la scusa del trauma infantile non regge al gioco.

Insopportabile la figura di Carla, indecisa se perdonare o non perdonare e indecisa su come vivere; l’inconsolabile iper coccolata, iper giustificata dal patetico marito Theo.

L’unica figura che invece poteva dare corpo, sostanza e suspense all’intera storia è Miriam, ma l’autrice ha scelto di tenerla sullo sfondo non valorizzandola adeguatamente.

Tutti i personaggi, per me, sono vittime dell’autrice perché non sono stati ben elaborati.

Il finale, quasi doppio, è striminzito e sono lasciate cadere nel vuoto le parti più thriller del racconto ovvero le vendette di Miriam.

Una cosa bella però esiste in questo libro ed è il disegno della mappa – cartina che troviamo all’inizio della storia che ci mostra le strade i luoghi dove si snoda la vicenda. L. Ch.

Sconsigliato: Il mio voto in libri da 1 a 5 è: 📚📚🕮🕮🕮  giusto perché non riesco a mettere 1. L.Ch. 


TRAMA

Un Fuoco Che Brucia Lento

di Paula Hawkins

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Londra, Regent's Canal. Quando su una casa galleggiante viene ritrovato il corpo senza vita di un giovane uomo, brutalmente assassinato, il cerchio dei sospetti si stringe intorno a tre donne. Laura: la ragazza con cui Daniel Sutherland, la vittima, ha trascorso l'ultima notte. Ferita nel corpo e nella mente da un trauma violento subito da bambina, è già nota alle autorità come soggetto pericoloso, vive sola e priva di affetti. Miriam: la vicina indiscreta, che ha scoperto il cadavere e dato l'allarme, non senza occultare qualche informazione. Un tempo, qualcuno ha rubato la sua storia e non ha mai pagato per questo. Carla: la zia di Daniel. Nel suo cuore porta un dolore inconsolabile che la fa diffidare di chiunque: sa che anche le persone buone sono capaci di azioni terribili. Tre donne che non si conoscono ma sono unite da una caratteristica comune: ognuna ha subito un torto che le ha rovinato la vita. Ognuna cova un risentimento che rischia di esplodere da un momento all'altro, come un fuoco sotto la cenere. E forse per una di loro è giunto il momento di trovare pace. Perché, innocente o colpevole, ognuno di noi è segnato nel profondo. Ma alcuni lo sono al punto di uccidere. Con il suo stile inconfondibile Paula Hawkins, autrice di "La ragazza del treno" e "Dentro l'acqua", ci cattura in una rete di inganni, omicidi e vendette. Il suo nuovo romanzo è un giallo e una storia di profonda umanità, capace di esplorare quei sentimenti che ci consumano dentro come un fuoco lento, fino a distruggere tutto ciò che abbiamo intorno. A meno che non troviamo la forza di domarne le fiamme.

Editore ‏: ‎ Piemme (31 agosto 2021)
Lingua Originale‏: ‎ Inglese
Traduttore: Barbara Porteri
Copertina rigida ‏: ‎ 320 pagine
Dimensioni ‏ : ‎ 15.8 x 2.9 x 23.9 cm

 

CENNI SULLA VITA di:

Paula Hawkins

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina: Paula Hawkins vive a Londra, dove ha lavorato come giornalista 15 anni prima di diventare scrittrice di successo planetario con La ragazza del treno, da cui è stato tratto l'omonimo film, e il successivo romanzo Dentro l'acqua. Nata a Salisbury, in Rhodesia (l'odierno Zimbabwe), figlia di un professore di economia e giornalista finanziario. Si trasferisce a Londra quando aveva 17 anni. 
Ha studiato filosofia, politica ed economia presso l'Università di Oxford, successivamente ha lavorato come giornalista per il Times. Ha inoltre lavorato per un certo numero di pubblicazioni come freelance e ha scritto un libro di consulenza finanziaria per donne, intitolato The Money Goddess. Attorno al 2009 ha iniziato a scrivere romanzi rosa sotto lo pseudonimo di Amy Silver. In totale ha scritto quattro Romanzi, tra cui Tutta colpa del tacco 12 e Il bello delle amiche. Raggiunge il successo commerciale con il romanzo thriller psicologico La ragazza del treno, diventato un best seller negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, con oltre 3 milioni di copie vendute solo negli USA. Ha debuttato alla numero uno nella lista dei best seller del New York Times, rimanendovi per 13 settimane. Il 2 maggio 2017 viene pubblicato il suo secondo thriller psicologico, Dentro l'acqua ed il 31 agosto 2021 in Italia per la Piemme esce Un Fuoco Che Brucia Dentro.

 

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