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martedì 13 aprile 2021

Fiona Neill - I Traditori

Fiona Neill

I Traditori

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli

27.03.2021


<<La noia è una forma di morte lenta, no?>>.

La verità non è mai una sola e non è sempre quella che si percepisce, si comprende e/o si crede. La verità è legata alla sua ripetizione nel tempo e/o alle emozioni che ne procura sia quando la si genera, nella propria mente, sia quando la si riporta alla luce, volontariamente o no!  

Questo è ciò che accade a tutti i personaggi dei questo thriller psicologico. Possono sembrare tutti protagonisti ma i veri protagonisti non sono le persone fisiche ma sono la mente ed i ricordi in senso generico. La capacità di condizionare un ricordo, di elaborarlo e reagire, sempre e solo per autodifesa fisica e morale, sono il fulcro dell’ intera opera. Questa famiglia disfunzionale, malamente allargata, è solo il guscio di una verità molto scomoda che è parte di ogni essere umano.

Da pagina 56:

<< Lo scopo dei ricordi

non è farci rammentare quello che è successo,

ma insegnarci come reagire in futuro.>>.

 

La percezione degli eventi che  viviamo modifica continuamente il nostro processo mnemonico e più il ricordo è forte o traumatizzante, nelle sue eccezioni positive o negative, della circostanza, tanto più può venir modificato perché si adatta e soprattutto ci adatta alla sopravvivenza, ci scherma in primis dal dolore che esso può provocare e poi fortifica le nostre convinzioni etiche e morali per mantenerci in equilibrio fino ad  innescare in noi reazioni diverse: più o meno rapide, lente, violente, nessuna, a breve o lungo termine che influiscono su di noi e sugli altri. La storia di quest’ opera non resterà nei miei ricordi per la trama ma per l’ effetto che ha fatto sui miei ragionamenti; in me ha generato dubbi tra cui: è corretto tutto ciò che ricordo ed in particolare il modo in cui lo ricordo? Alla fine la mia risposta è sì! Perché è la mia realtà! Ma già questa convinzione è tutto un programma di discussione! Tutto ciò richiede una grossa riflessione. Che non è il caso di imbastire in una recensione e senza un esperto in materia.

Per il resto il libro è scorrevole, la storia modestamente avvincente, i personaggi discretamente delineati, il ritmo costante. Per quanto concerne il titolo “ I Traditori” per me l’ autrice, Fiona Neill, non si riferisce alle persone ma ai ricordi! Una lettura decente, il suo merito più rilevante è la riflessione che nasce sui concetti di memoria e ricordi! L.Ch.

Voto 3 su 5 (ma un 3 massimo non di più! ) 📚📚📚🕮🕮 

 

TRAMA

I Traditori

di Fiona Neill

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:

"Cara Rosie, la ragione per cui ti scrivo è semplice: vorrei vederti un'ultima volta. Vorrei chiederti perdono e dirti una cosa che devi sapere. Prima che sia troppo tardi. Lisa". Rosie e Lisa. Inseparabili fin da bambine, sono rimaste l'una accanto all'altra nei momenti più importanti della loro vita adulta. Fino a quella fatale settimana di vacanza insieme sulla selvaggia costa del Norfolk, battuta dal vento anche d'estate. Una settimana che cambiò per sempre i loro destini, e distrusse come un castello di carte le loro famiglie. Da allora Rosie ha tentato di dimenticare, cercando di rifarsi una vita senza il marito Nick; dal canto loro Daisy e Max, i suoi figli allora bambini, hanno portato dolorosamente su di sé le cicatrici della prima grande delusione delle loro vite. Nick, colpevole di aver spezzato il proprio matrimonio, ha passato a sua volta questi anni a spiegare a se stesso il suo comportamento. A trovarvi un senso che forse non c'è. Tutti e quattro, ciascuno a suo modo, hanno seppellito nel silenzio il ricordo di quello che è stato. Ma il ricordo, anche così, non ha mai smesso di fare male. E adesso Lisa, ormai malata, si rifà viva con una lettera. Per chiedere perdono. Per raccontare anche lei la sua versione. E per svelare un ultimo, terribile segreto rimasto sepolto in quei giorni di tanti anni fa. Un romanzo che intreccia le storie dei suoi personaggi in un inestricabile nodo di affetti, rancori e desideri, ed esplora la natura stessa del rimpianto e del perdono. Rosie, Daisy, Max, Nick: quattro punti di vista, quattro storie, quattro versioni di un unico evento. A quale crederai?

Editore : Piemme (2 marzo 2021)
Lingua : Italiano
Copertina rigida : 379 pagine
Dimensioni : 14.5 x 3.1 x 22.5 cm

CENNI SULLA VITA di:

Fiona Neill

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Fiona Neill è un'autrice e giornalista britannica. Vive a Londra. Cresciuta in un isolato villaggio del Norfolk, dove ancora oggi cerca di trascorrere più tempo possibile. Ha scritto ben cinque bestseller del Sunday Times, incluso il suo ultimo romanzo, I Traditori, che ha venduto oltre 130.000 copie ed era una selezione del Rechard & Jude Book Club. Che in Inghilterra è garanzia di successo, e diventerà presto un film.  Ha lavorato  a lungo in Sud America, prima per una organizzazione internazionale per i diritti dei rifugiati e poi come corrispondente per Reuters in Guatemala. Ha lavorato anche come corrispondente estera in America Centrale, è stata assistente al montaggio per The Times e Marie Claire Magazine e ha scritto per numerose pubblicazioni tra cui il Sunday Times e il Telegraph, e per «London Times Magazine», per il quale ha ideato la popolare rubrica “Slummy Mummy”. La Newton Compton ha pubblicato i suoi romanzi Tutto l’amore che c’è, il grande successo Il profumo del tè  e dell’amore, che è stato per settimane in vetta alle classifiche italiane, e Le cattive ragazze scelgono l'uomo giusto. Ha scritto inoltre una sceneggiatura del suo primo romanzo per il British Film Institute.


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martedì 6 aprile 2021

Toshikazu Kawaguchi - 川口 俊和 - Basta un Caffè per Essere Felici

Toshikazu Kawaguchi

川口 俊和

Basta un Caffè 

per Essere Felici

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

Mugnano di Napoli

17.03.2021

 

Accomodati a un tavolino,

Gusta il tuo caffè.

Lasciati sorprendere dalla vita.

Anche questo testo, come il primo: Finché il Caffè è Caldo (clicca per la mia recensione) è un libro semplice e profondo allo stesso tempo.

In quest’ altra opera si scoprono altre due regole; riassumo le precedenti per completezza:

1. Le uniche persone che si possono incontrare nel passato o nel futuro sono quelle che sono state nel caffè.
2. Qualunque cosa si faccia o si dica nel passato o nel futuro questo non cambierà mai il presente.
3. Per tornare dal passato o andare nel futuro, bisogna sedersi solo ed unicamente su quella sedia
e non bisogna alzarsi da quella sedia altrimenti si ritorna immediatamente al presente.
4. Esiste un limite di tempo che si può stare nel passato o nel futuro ed è scandito dal caffè, quindi ricordati di gustare il caffè a piccoli sorsi prima che si raffreddi e di berlo tutto; non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi altrimenti diventerai un fantasma e resterai bloccato su quella sedia.
5. Chi si è seduto su quella sedia una volta per viaggiare nel tempo non può farlo una seconda volta.
Si aggiunge la 6° regola: Bisogna avere almeno 7 anni per versare il caffè ed essere una donna della famiglia Tokita.

E la 7° regola: Se si è incinte di una femmina, durante la gravidanza non si può versare il caffè, perché in quei momenti il “potere di far viaggiare nel tempo” passa automaticamente dalla madre alla figlia.

Se vogliamo dirla tutta s’intuisce anche una nuova cosa che la cerimonia del versare il caffè si conclude sempre nello stesso modo con la formula: 

<< L’importante è bere il caffè finché è caldo.>>. 

Tante piccole scoperte che fanno piacere a coloro che hanno amato il primo volume.

Le 4/5 storie narrate sono di una delicatezza estrema e raccolgono, in maniera dolce, la gentilezza emotiva della filosofia nipponica.

Anche questo è un testo motivazionale, direi educativo e filosofeggiante, un po' come le nostre favole di Esopo, che raccontano una storia per insegnare qualcosa.

In questo caso riprendendo la citazione di Fëdor Dostoevskij riportata in prima pagina precisamente alla 7°:

<< La cosa più difficile nella vita è vivere senza mentire.>>,

e dopo aver letto con piacere queste storie, mi viene fuor un pensiero facile, quasi banale ma non troppo: Gli imprevisti nella vita capitano e sono inevitabili, alcune volte, ma questi imprevisti non vanno corretti ad agni costo e non dobbiamo necessariamente sentirci perennemente in colpa se, di questi imprevisti, siamo concausa, soprattutto se non si può porre rimedio per quanti sforzi si possano fare.

In pratica dobbiamo imparare a perdonare prima noi stessi e poi gli altri, dobbiamo concederci di essere felici nonostante i dolori e le difficoltà! Sembra un pensiero ordinario ma non è così facile da attuare, spesso ci puniamo da soli anche senza rendercene conto, perché ci sembra giusto così, ma nella realtà la cosa migliore che possiamo fare, per rispettare la nostra vita, è cercare, sempre o nei limiti del possibile, di essere felici.

Torniamo al libro; Lettura coinvolgente, ritmo lento, più del precedente, stile molto simile al primo, quindi molto armonioso, sono buona nel dire che è sulla stessa scia, riusciamo a scoprire ancora di più sulla vita dei personaggi principali, ma ci sarà di sicuro altro da sapere, tra cui il perché la madre di Kazu non è voluta o potuta ritornare dal passato e abbia scelto o sia stata costretta a diventare un fantasma, per questo attenderemo il prossimo volume! Resta un testo piacevole da affrontare che lascia spunti di riflessione individuali ma anche da condividere. L.Ch. Il mio voto è: 3 su 5 📚📚📚🕮🕮

 

TRAMA

Basta un Caffè per Essere Felici

Di Toshikazu Kawaguchi

川口 俊和

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Accomodati a un tavolino. Gusta il tuo caffè. Lasciati sorprendere dalla vita.   L'aroma dolce del caffè aleggia nell'aria fin dalle prime ore del mattino. Quando lo si avverte, è impossibile non varcare la soglia della caffetteria da cui proviene. Un luogo, in un piccolo paese del Giappone, dove si può essere protagonisti di un'esperienza indimenticabile. Basta entrare, lasciarsi servire e appoggiare le labbra alla tazzina per vivere di nuovo l'esatto istante in cui ci si è trovati a prendere una decisione sbagliata. Per farlo, è importante che ogni avventore stia attento a bere il caffè finché è caldo: una volta che ci si mette comodi, non si può più tornare indietro. È così per Gotaro, che non è mai riuscito ad aprirsi con la ragazza che ha cresciuto come una figlia. Yukio, che per inseguire i suoi sogni non è stato vicino alla madre quando ne aveva più bisogno. Katsuki, che per paura di far soffrire la fidanzata le ha taciuto una dolorosa verità. O Kiyoshi, che non ha detto addio alla moglie come avrebbe voluto. Tutti loro hanno qualcosa in sospeso, ma si rendono presto conto che per ritrovare la felicità non serve cancellare il passato, bensì imparare a perdonare e a perdonarsi. Questo è l'unico modo per guardare al futuro senza rimpianti e dare spazio a un nuovo inizio.

Editore : Garzanti (14 gennaio 2021)
Lingua : Italiano
Lingua Originale: giapponese
Copertina flessibile : 176 pagine
Dimensioni : 21.7 x 1.5 x 14.4 cm

VITA di:

Toshikazu Kawaguchi

川口 俊和

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Toshikazu Kawaguchi è nato a Osaka, in Giappone, nel 1971, ha lavorato come drammaturgo e ora lavora come sceneggiatore e regista. Con "Finché il Caffè è Caldo", suo romanzo d'esordio, ha vinto il Suginami Drama Festival.

 


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martedì 30 marzo 2021

Toshikazu Kawaguchi - 川口 俊和 - Finché il caffè è caldo

Toshikazu Kawaguchi
川口 俊和   
Finché il caffè è caldo


Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli

13.03.2021


Un tavolino, un caffè, una scelta. Basta solo questo per essere felici ma ci sono delle regole ferree:




ECCO 5 LE REGOLE DA SEGUIRE:
1.     Le uniche persone che si possono incontrare nel passato o nel futuro
sono quelle che sono state nel caffè.
2.     Qualunque cosa si faccia o si dica nel passato o nel futuro
questo non cambierà mai il presente
3.     Per tornare dal passato o andare nel futuro,
bisogna sedersi solo ed unicamente su quella sedia
e non bisogna alzarsi da quella sedia
altrimenti si ritorna immediatamente al presente.
4.     Esiste un limite di tempo che si può stare nel passato o nel futuro
ed è scandito dal caffè, quindi ricordati di gustare il caffè a piccoli sorsi
prima che si raffreddi e di berlo tutto;
non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi
altrimenti diventerai un fantasma e resterai bloccato su quella sedia.
5.     Chi si è seduto su quella sedia una volta per viaggiare nel tempo
non può farlo una seconda volta.

Romanzo originale composto da 4 micro storie che in un certo senso s’ intrecciano tra loro con un fine ben preciso: lo scoprire che nonostante le difficoltà … come dice a pagina 177:

<<  … se vuole, la gente troverà sempre la forza

di superare tutte le difficoltà che si presenteranno.

Serve solo cuore. >>.

È un’opera leggera e scorrevole nella sua aulica atmosfera e nella semplicità con cui i sentimenti vengono espressi. Un testo commovente e dolce che tocca la parte più sensibile di noi, insegna, in maniera diretta e unica l’importanza di saper comunicare le emozioni e che la forza di vivere è in ognuno di noi.

Il tempo è una delle parti centrali dell’opera, secondo me, perché non è un semplice scorrere, (anche se con regole ferree) ma è un doppio tempo: quello naturale che attraversa tutti noi, il presente, o meglio l’ attimo, ed il tempo interiore, quello della riflessione. In questo senso lo si potrebbe definire un romanzo umano ed introspettivo. Non a caso nella caffetteria ci sono tre grandi orologi con orari differenti che secondo me a simboleggiare il passato, il presente ed il futuro e le mancate finestre, che isolano dal mondo esterno e servono a chiudere lo spazio interiore ed aiutare le persone a meditare su se stesse.

Potrebbe sembrare non semplice per noi occidentali comprendere a fondo la cultura giapponese, ne siamo un tantino a digiuno, ma il fascino della calma che manifesta il pensiero nipponico riesce a conquistare.

L’ altro concetto centrale del libro per me si riassume a pagina 158:

<< Le persone non vedono le cose e non sentono le cose

nella maniera oggettiva che credono.

A distorcere le informazioni visive ed uditive che entrano nel cervello

intervengono i pensieri, le circostanze, le fantasie più sfrenate,

i pregiudizi, le preferenze, le conoscenze, la consapevolezza

e un’infinità di altri meccanismi celebrali.>>.

Questa è la parte più delicata del romanzo ovvero il rispetto per le sensazioni e il sentire del prossimo senza mai giudicare le sue motivazioni. Questo è l’ insegnamento che io ho tratto da questa semplice lettura, che al primo passaggio potrebbe sembrare banale ma non lo è stata per me! L.Ch. voto 📚📚📚📚🕮 (4 su 5)

 

Note: 
Ho fatto delle ricerche e scoprire che quella piccola, speciale ed essenziale caffetteria, nei vicoli di Tokyo, ha un nome antico e particolare. Il nome di questo piccolo locale, dallo stile antico, è Funiculì Funiculà, ed è il titolo di una delle canzoni più famose della tradizione Partenopea. Da Napoli al Giappone, da vicolo a vicolo, il viaggio è breve e le distanze non hanno più un senso, sapere che l’autore abbia studiato, nelle lezioni di musica, questa canzone mi riempie il cuore di gioia (sono Napoletana ed amo la mia assurda e magica città).
Un indizio viene dato a pagina 11:

<<... ma Fumiko fu attratta dal nome,

preso dal testo di una canzone

che cantava sempre da piccola  …>>. 



TRAMA

Finché il caffè è caldo

Di Toshikazu Kawaguchi

川口 俊和 

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
In Giappone c'è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l'unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c'è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kòtake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutte scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.

 

Editore : Garzanti (12 marzo 2020, in Italia)
Lingua : Italiano
Lingua originale: Giapponese
Prima edizione dic.2015
Dimensioni:  : 21.8 x 1.6 x 14.2 cm

CENNI SULLA VITA di:

Toshikazu Kawaguchi

川口 俊和

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Toshikazu Kawaguchi è nato a Osaka, in Giappone, nel 1971, ha lavorato come drammaturgo e ora lavora come sceneggiatore e regista. Con "Finché il Caffè è Caldo", suo romanzo d'esordio, ha vinto il Suginami Drama Festival.



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martedì 16 marzo 2021

Vito Franchini - Il Predatore di Anime

Vito Franchini
Il Predatore di Anime
 
Recensione – Opinione di
Mugnano di Napoli
27.02.2021

<< Noi tendiamo, tutti, a scaricare le colpe delle nostre sofferenze sugli altri,
perché è più comodo ed immediato che farci carico dei nostri demeriti.
Agire su questo aspetto psicologico aiuta sempre a smussare gli angoli.>>.
Si! Il Libro è pieno di tante belle frasi, tante massime forse troppe e questo è noioso! Dall’ ultima riga dell’ ultima pagina:
<< Amore è solo una parola di cinque lettere.>>.
Finale aperto al più classico to be continued … ma va bene così; ci può stare ed è tanto di moda oggi e poi è una scusa per avere già uno spunto da cui iniziare, malauguratamente il libro abbia una qualche forma di successo! Diciamola tutta, il libro non è brutto ma non è bello. Andiamo però con ordine:
I personaggi sono ben sviluppati, con dovizia di particolari, ma su qualcuno si esagera. Il personaggio maschile Nardo Baggio, operatore Shiatsu, mi raccomando non massaggiatore altrimenti s’arrabbia, è decisamente il personaggio su cui si esagera; è di certo più enigmatico e affascinante dell’altro personaggio, la poliziotta Sabina Mondello; per alcuni potrebbe sembrare profondamente antipatico, saccente e supponente, per altri meravigliosamente folle. Per me lui è solo un uomo (una scimmia nuda, poi capirete leggendo il libro) divorato dal dolore ed incapace di Amare, l’ altra è una romantica sognatrice che si nasconde dietro il suo lavoro da dura, ma alla fine è solo un fuscello al vento.
I dialoghi non sono mai scontati e sotto certi aspetti interessanti ma tutto questo non basta a rendere il romanzo veramente affascinante, diciamo che lo si finisce per pura curiosità. La tensione nella storia, perché in fondo è pur sempre un thriller, è ottenuta, forse troppo! Da pagina 129:
<< Il silenzio è un ottimo alleato, quasi sempre.
È un’ arma potentissima, difficile da usare,
troppo spesso sottovalutata.
Il silenzio è consapevolezza,
è liberazione, è rinascita.>>.
Il punto di forza è che il testo è ricco di riferimenti antropologici e legali che sono espressi con semplicità in modo da permettere a qualsiasi lettore di avvicinarsi agli argomenti, comprenderli e non tediarsi troppo. Lo stile leggero e chiaro dell’ autore rende accettabile tutta l’opera, non vi è nulla di veramente entusiasmante.
La storia è attualissima, lo stalking, che è una piaga sociale che è bene affrontare anche in letteratura; ma, riflettendo sullo stalking, il quesito che mi viene in mente è: quando non arriva la giustizia e la legge è accettabile farsi giustizia da soli? Ai lettori, e non solo, l’ardua sentenza! La mia è sì! Nei libri e nei film sicuramente, nella vita reale, perché lo Stalking è reale, se lo Stato non è in grado di difendere il cittadino, uomo o donna che sia, trovo giusto difendersi da soli! Per me l' autodifesa è sempre legittima! L.Ch. 
Il mio voto? 2 e mezzo tendente al 3!  📚📚📖🕮🕮🕮
 
TRAMA
Il Predatore di Anime
Vito Franchini
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Giovane e determinata, Sabina, commissario di polizia a Roma, si trova a destreggiarsi tra la tormentata passione per un PM sposato e un caso di omicidio-suicidio tra coniugi che non sembra rivelare troppe sorprese. Finché i sospetti non ricadono su un uomo con cui entrambe le vittime hanno avuto contatti il giorno della morte: il misterioso Nardo Baggio, operatore Shiatsu. Profondamente colpita da questa figura ambigua e magnetica, Sabina scoprirà di lì a poco la sua reale attività: dare supporto alle vittime di stalking, soprattutto coloro che le istituzioni non riescono a tutelare. La poliziotta non si aspetta certo di dover ricorrere lei stessa al suo aiuto: nel frattempo qualcuno ha iniziato a perseguitarla, in maniera subdola e cruenta. Che si tratti del PM con cui ha chiuso bruscamente la relazione? Rimossa dal suo incarico, Sabina diventa ben presto complice e amica di Nardo, arrivando ad affiancarlo nella sua attività. Così toccherà con mano la scaltrezza con cui l’uomo, basandosi su studi antropologici, domina la mente di vittime e carnefici, con metodi tutt’altro che convenzionali in grado di assicurare un’efficacia che un poliziotto, imbrigliato nelle disfunzioni del sistema, non può nemmeno sognare. Ma è giusto fidarsi di questo predatore di anime? Sabina rappresenta la legge, Nardo la viola, sistematicamente, in nome della giustizia. Sabina si fa guidare dai sentimenti, Nardo invece non crede alle passioni né all’amore, spiega tutto alla luce di istinti millenari che ancora ci legano ai comportamenti delle scimmie, degli umanoidi che siamo stati e che, secondo lui, ancora, in gran parte, siamo. Che cosa siamo noi veramente? Creature che uccidono per passione o scimmie nude schiave di un determinismo cieco? In un finale che lascia senza fiato, la poliziotta sarà obbligata a decidere definitivamente da che parte schierarsi.
 
CENNI SULLA VITA di:
Vito Franchini
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Nato in Iran, di origini Mantovane, ha 43 anni, è padre di due bimbe e, come ufficiale dei Carabinieri, per anni ha condotto indagini in diversi ambiti criminali. Attualmente si trova in Africa in missione per conto dell’ UE. È
 appassionato di musica e di studi antropologici, che ha utilizzato ampiamente in questo suo romanzo di esordio, pubblicato da Giunti dopo anni di lavori da indipendente. (Romanzi d’ Avventura e Saggi).

Editore: Giunti
Collana: M
Copertina: BB
Pagine: 396
Dimensione: 150.0 x 230.0
Prima pubblicazionegennaio 2021




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