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martedì 27 ottobre 2020

CONSIGLIO - THRILLER PSICOLOGICO - SPY STORY - FANTA POLITICA - Pietro Bargagli Stoffi - Uropia, il protocollo Maynards

CONSIGLIO
THRILLER PSICOLOGICO
SPY STORY  - FANTA POLITICA
Pietro Bargagli Stoffi
Uropia, il protocollo Maynards

Consigliato da

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli - 23.10.2020

“Uropia, il protocollo Maynards”, un thriller distopico sul rischio reale di una deriva autoritaria all’interno dell’Unione Europea, che ha suscitato l’apprezzamento del premio Nobel per la pace, Prof. Muhammad Yunus. Link utile: http://uropia.eu Ispirato al lavoro scientifico del Prof. A. Bagnai, sotto la veste di una fiction il testo affronta e sviluppa temi sociali, politici ed economici scottanti e di estrema attualità: quanto è realistico il rischio di una deriva antidemocratica in Europa? Che ruolo possono giocare immigrazione, terrorismo e populismo, BigData, cybersorveglianza e social media, élites e lobbies? In che misura i deficit di democrazia e trasparenza delle istituzioni europee contribuiscono a diffondere sentimenti eurocritici ed euroscettici? Nato a Pisa e laureato in Giurisprudenza, ma residente all'estero da tredici anni, l'autore Pietro Bargagli Stoffi è al suo esordio letterario. Il libro è disponibile in tutti i bookstores online ed in oltre 1000 librerie italiane. 

COMUNICATO STAMPA

In fatidica vicinanza con le recenti Elezioni Europee 2019 ed il Brexit è stato pubblicato il libro Uropia, il protocollo Maynards, un thriller distopico sul rischio reale di una potenziale deriva autoritaria all’interno dell’Unione Europea e che ha suscitato l’apprezzamento del premio Nobel per la Pace, Prof. Muhammad Yunus. Link utile: http://uropia.eu Ispirato al lavoro dell'economista Professor Alberto Bagnai, sotto la veste di una fiction il testo affronta e sviluppa temi sociali scottanti e di estrema attualità: quanto è realistico il rischio di una deriva antidemocratica in Europa? Che ruolo possono giocare immigrazione, terrorismo e populismo, cybersorveglianza e social media, élites e lobbyismo?  In che misura i deficit di democrazia e trasparenza delle istituzioni europee contribuiscono a diffondere sentimenti eurocritici ed euroscettici? Nato a Pisa e laureato in Giurisprudenza, ma residente in Svizzera dal 2018, l'autore Pietro Bargagli Stoffi è al suo esordio letterario. Il libro è disponibile in tutti i bookstores online ed in oltre 1000 librerie italiane in formato cartaceo ed e-Book.

TRAMA
Uropia, il protocollo Maynards
di Pietro Bargagli Stoffi

 

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:

Un thriller politico, dagli scenari irreali quanto ipotizzabili, sulle derive antidemocratiche che potrebbero abbattersi sull'Europa. Negli ultimi dieci anni il mondo è cambiato e la stessa Unione Europea ha subito una trasformazione epocale: i trenta Stati che la componevano si sono sciolti, confluendo in un'unica entità statale continentale. Architetto di questo progetto è il Presidente della Commissione europea - l'ungherese Andra? Pordan - che per un anno manterrà la carica provvisoria di Presidente d'Europa, gestendo la transizione verso le prime elezioni democratiche paneuropee. In pochi hanno denunciato pubblicamente il pericolo di una deriva antidemocratica del nuovo Stato: tra questi il Professor Jonathan Maynards - docente di econometria - il cui lavoro ha ispirato la nascita del movimento civico Uropia. Quando il professore si trova costretto dagli eventi a occuparsi di politica, un meccanismo inarrestabile si avvia. 

 SINOSSI

"In Europa ci sono già i presupposti per l'esplosione di un conflitto sociale. Questo è il seme del malcontento, dell'egoismo e della disperazione che la classe politica e la classe dirigente hanno sparso. Questo è terreno fertile per la xenofobia, la violenza, il terrorismo interno, il successo del populismo e dell'estremismo politico."


LA STORIA

Massimo Maffei è un traduttore italiano, nato e cresciuto a Monaco di Baviera, dove dirige una piccola mafiorente agenzia. Quando incontra e si innamora di Anna, una giovane post-dottoranda dell'Università di Monaco, la loro storia d'amore sembra completare la sua vita e renderla perfetta.Non immagina che a causa del suo impegno politico e civile, la tranquilla vita di tutti i giorni a cui è abituato verrà sconvolta per sempre.In effetti, negli ultimi dieci anni il mondo è profondamente cambiato e l'Unione europea stessa ha subito una trasformazione epocale: devastata dalla persistente stagnazione economica - e in risposta all'onda emotiva provocata dai continui attacchi terroristici e dal crescente populismo nazionalista - i trenta stati che la componevano si sono sciolti, fondendosi in un'unica entità statale continentale.L'architetto di questo progetto è il presidente della Commissione europea - l'ungherese Andraş Pordan - che occuperà l'ufficio temporaneo del presidente d'Europa per un anno, gestendo la transizione verso le prime elezioni democratiche pan-europee. Con l'aiuto di un giovane sottosegretario e sostenuto da influenti centri di potere, Pordan non perde l'opportunità tanto attesa.In pochi hanno pubblicamente denunciato il pericolo di una deriva antidemocratica del nuovo stato unitario: tra questi il ​​professor Johnatan Maynards - professore di econometria all'Università di Monaco - il cui lavoro di divulgazione all'università e su un blog in rete ha ispirato la nascita di un movimento civico chiamato "Uropia", di cui Massimo stesso è simpatizzante e attivista.Quando il governo inizia ad applicare le prime misure liberticide e il professore è costretto suo malgrado dagli eventi a occuparsi di politica, nulla sarà come prima: dal momento in cui Maynards si candida alle elezioni europee diventando il principale antagonista di Pordan, un meccanismo segreto ed inarrestabile si mette in moto contro di lui, coinvolgendo tutti quelli che gli sono vicini.Tra fughe e tradimenti, pericoli e sorprese, su uno sfondo musicale operistico, nemmeno colpi di scena inaspettati sembrano impedire la vittoria di Pordan...

Titolo: Uropia, il protocollo Maynards
Autore: Pietro Bargagli Stoffi
Editore: Bibliotheka Edizioni, Roma
Genere: Thriller  Thriller Psicologico Spy Story Politica Poliziesco Fantasy Fanta Politica

Narrativa Moderna e Contemporanea

Prezzo e-book: € 4,99
Prezzo cartaceo: € 18,00
Data pubblicazione: 14 febbraio 2019 
Pagine: 328

CENNI SULLA VITA di:

Pietro Bargagli Stoffi


Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Pietro Bargagli Stoffi è nato a Pisa nel 1975. Laureato in Giurisprudenza nella sua città, ha vissuto 12 anni in Germania, tra Francoforte e Monaco di Baviera. Appassionato di storia, politica, viaggi e lingue, ha maturato variegate esperienze professionali nel mondo del turismo, dei videogames, dell'automobile, del merchandising. É stato apicoltore, ha prestato la voce a Wario nel gioco Nintendo "Wario&Games" per WiiU ed ha contribuito alla realizzazione della Borgward Isabella concept, nonché di numerosi gadgets per Juve, Milan, Inter, Roma e Pagani automobili. Attualmente vive in Svizzera. 



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Luigia Chianese Books Review Blogger

 

Dall' Etichetta del Blog:

Thriller 

Thriller Psicologico

Spy Story

Politica

Poliziesco

Fantasy

Fanta Politica

Narrativa Moderna e Contemporanea

 

Nota: Si declina ogni responsabilità. Le info, di questo post sono state consigliate ed inviate da Pietro Bargas, via Messanger, alla mia pagina Facebook @LibrieOpinioni

 

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giovedì 12 marzo 2020

Luigia Chianese Books Review Blogger

Luigia Chianese
Ho Paura!

In guerra quasi senza armi,
una guerra mondiale contro un mostro creato da noi che si è rivoltato contro di noi.

Complotti? Scegliamo uno a caso: 
creare una guerra mondiale per poi poter ripartire, altrimenti dalla crisi non si esce.
Un nuovo ordine mondiale? Probabile! 

Troppo riduttivo, troppo semplice ma a volte è nella semplicità che si culla la verità.

Ma scegliete pure il complotto che desiderate, anche il caso va bene!

Eppure le pedine politiche sono tutte al loro posto:
Sovranisti, globalisti, dittatori, finti democratici. . . . tutte le pedine al loro posto, una grande partita a scacchi e noi siamo i pedoni. 
A chi daremo lo scacco matto?

Lo voglio sapere? Per ora No! 
Perché nessuno pagherà per questo! 

Ho paura!

L'unica cosa che mi risuona in testa è il numero delle vittime e morti quelli conosciuti, ma le sconosciute? 
Questo il prezzo! 
Le vite umane, come sempre nella storia!
La vita!

Ho paura! 

Non si vede perché sono una roccia ma nel silenzio di questa notte io ho paura!

Morirò anche io, un mio familiare? 
Non lo voglio sapere, non lo voglio sapere ora, preferisco morire io perché non la voglio vedere la morte di chi amo.

Ho paura! 

La speranza, la logica, la scienza, la fiducia, sono cose a cui mi aggrappo ma ci credo veramente? 

No, ho solo paura!

L'istinto mi dice di reagire e domani mattina lo farò ma per ora ho paura!

Combattere, questo mi grida il cervello, la carne, le ossa, il cuore, ogni fibra del mio essere, tutto in me tenta di controllare la paura ma non so ancora come e aspettare mi fa ancora più male!

Luigia Chianese
Books Review Blogger

11 marzo 2020 mercoledì 
(giorno dispari di un mese dispari) 
dichiarata la pandemia per 
Corona Virus - Covid 19

martedì 3 marzo 2020

Ho Chi Minh - Diario Dal Carcere - Traduzione di Joyce Lussu


Ho Chi Minh 
Diario Dal Carcere
Traduzione di Joyce Lussu

Recensione - Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli (Na)
16.01.2020

La cosa più banale che posso scrivere è che quest’ opera è triste e commovente! Secondo me necessito di anni di studio, ma veramente tanti, per poter capire fino in fondo questo testo e questo autore.
La prima volta che lo lessi, nella mia copia vintage della Garzanti da 600 lire, ovvero meno di 0.50 centesimi di oggi, frequentavo il liceo e già allora ero un’anticomunista convinta.
(Premetto che oltre al libro ho letto anche della vita politica di Zio Ho).
Questo personaggio, era diverso, mi azzardo a dire che era un comunista illuminato, intelligente e sensibile, ma anche un rivoluzionario, un uomo che puntava all’ Unità Nazionale, un demagogo per l'uso della parola, un realista, un patriota, una persona che sapeva coniugare bene il concetto di libertà individuale e comunismo.
(Per me, siamo chiari, uno stato comunista significa uno stato con mancanza di libertà;  è dittatura al pari del nazismo o del fascismo; riduttiva questa mia visione? Controllate i morti ed anche i vivi visto che ci siete!).
Questo libro non è il classico diario in versi all’occidentale, sono 115 quartine e poemetti Tang in stile cinese classico scritti nel periodo che va dal 28 agosto 1942 al 16 settembre 1943 durante il quale Ho fu prigioniero della polizia del Kouomintang nella Cina meridionale.
Da pagina 10 
(Edizione, oramai vintage, della Garzanti; marzo 1972 con l’ Introduzione di Harrison E. Salisbury ) 

… tanto è vero che il 02 settembre 1945 
iniziò con queste parole 
la Dichiarazione di Indipendenza della 
Repubblica Democratica del Vietnam:

<<Tutti gli uomini sono nati uguali: 
dotati dal loro creatore di alcuni diritti inalienabili 
tra cui la vita, la libertà e la ricerca della felicità. … >>.

Vi ricorda la Dichiarazione Americana d’ Indipendenza vero? 
Infatti da lì prese spunto; non a caso Ho citava spesso Abramo Lincoln e ammirava Woodrow Wilson e Franklin Delano Roosevelt.
Queste poesie all’apparenza semplici parlano di Vita, Dolore, Angoscia, Paura, Coraggio, Nostalgia, Forza di carattere ma soprattutto raccontano di Speranza e Libertà.
La sera
Il passero stanco
ritrova il suo nido nel bosco
una nube erra lenta
nel cielo solitario
una fanciulla macina il mais
al villaggio
sul focolare d’argilla
già s’accende una fiamma.

Sono poesie uniche e importanti tanto da diventare un “Inno alla Resistenza” per buona parte della generazione di quegli anni; ovvero quella generazione che scendeva in piazza per dire basta alla guerra in Vietnam e che manifestava per cambiare il mondo; questo testo è  diventato uno dei simboli del desiderio di libertà.

Lontano dalla lotta
Piuttosto morire
che viver servi!
Quando le libere bandiere
si spiegano
che gran dolore
stare in fondo
a una cella
senza potersi battere
in campo aperto!

Ci sono state persone che certamente meglio di me hanno saputo spiegare bene questo libretto, quindi riporto alcune citazioni di Harrison Salisbury (Giornalista del New York Times autore di reportage dal Vietnam del Nord e dalla Cina) e Joyce Lussu (vedi sotto per la vita):

<<Distinguono i suoi versi la fede e la serenità pur nelle condizioni terribili, la capacità di trarre coraggio da uno squarcio di cielo azzurro, dal volo sfrecciante di un uccello, dal profumo dei fiori nella sera, dalla vista dei monti lontani e delle scene di vita contadina. (Harrison Salisbury)>>.

<<Emerge da questi poemetti l'umanità eccezionalmente ricca e matura del grande rivoluzionario, sempre dialettica nella sua coerenza: utopico e realista, implacabile e generoso, duttile e intransigente, indulgente e severo, scettico ed entusiasta, capace di adattarsi alle circostanze come di adattare le circostanze a sé e ai suoi fini. Nella sua lunga vita di combattente, di animatore, di organizzatore, coronata da un'esemplare vittoria storica di un piccolo popolo di contadini contro gli eserciti più potenti del mondo, c'era posto per la poesia. E questo è importante. È una lezione da non dimenticare. (Joyce Lussu)>>.

<< Leggendo il Diario dal carcere si avverte la presenza di una personalità dura come l'acciaio e insieme sensibile. 
(Harrison Salisbury).>>.

Dopo queste citazioni non vi è altro da dire: deliziatevi con questi meravigliosi versi d’Amore per la libertà. L.Ch.
La Macina
Stretto dentro la macina
soffre il seme di riso
ma passata la prova
guardate com’è bianco!
Così è pure degli uomini
nel mondo in cui viviamo:
il dolore matura
la nostra umanità.

TRAMA
Diario Dal Carcere
Ho Chi Minh
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Un classico ormai introvabile, il diario di Ho Chi Minh, grande capo rivoluzionario vietnamita, scritto durante la sua disumana prigionia. Poesie incredibilmente semplici e potenti, rese eterne dalla traduzione di Joyce Lussu. Edito in Italia per la prima volta alla vigilia dell'annus mirabilis 1968, il libro ebbe un'importanza fondamentale per quella generazione impegnata a voler cambiare il mondo e a fermare la guerra del Viet Nam. Con questi versi Ho Chi Minh scolpisce un canto alla resistenza, all'amore per la vita e la libertà.


Nota: La mia copia è quella vintage


CENNI SULLA VITA
di:
Ho Chi Minh
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Ho Chi Minh – (1890-1969). Rivoluzionario e uomo politico indocinese. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale organizzò la guerriglia contro i giapponesi e, nel 1941 fondò il Viet-minh (Lega indipendentista); nel 1945 divenne Presidente della Repubblica del Viet Nam e si batté contro il dominio francese in Indocina. Continuò fino alla morte la lotta di liberazione del popolo vietnamita. Saigon, dopo la conquista da parte dei vietcong, è stata chiamata Ho Chi Minh in suo onore.
Nacque il 19 maggio nel villaggio di Hoang Tru nella provincia di Nghe An, Viet Nam centro settentrionale. Gli venne dato il nome di Nguyn Sinh Cung. Come da tradizione vietnamita, all'età di dieci anni cambiò il nome e fu chiamato Nguyn Tt Thành ("Nguyn che sarà vittorioso"). Un nome del destino, Ho sconfisse sia il colonialismo francese che l’imperialismo americano. Così si rivolgeva a costoro « Potete uccidere dieci miei uomini per ognuno dei vostri che io uccido. Ma anche così, voi perderete e io vincerò. » Poi emigrato in Francia si fece chiamare Nguyen Ai Quoc (Nguyen il patriota). Dopo essersi fatto chiamare anche Ly Thuy. Nel 1938 in Cina prese il nome definitivo di Ho Chi Minh.

Non posso non citare due personaggi importanti:

Vo Nguyen Giap 
(1911-2013). Leggendario capo militare vietnamita, combatté prima l’esercito coloniale francese, vincendo, nel 1954, la battaglia di Dien Bien Phu, poi le forze statunitensi e sud vietnamite nella Guerra del Viet Nam. Dopo la riunificazione fu Ministro della difesa.

Joyce Lussu Salvadori 
(1912-1998). Partigiana, traduttrice, storica, letterata, attivista politica e poetessa. Testimone eccezionale dei maggiori eventi del Novecento, ha dedicato l’intensa sua vita alla lotta, unendo un instancabile lavoro d’azione ad una raffinata ricerca teorica e di traduzione dei maggiori poeti guerriglieri di tutto il mondo.


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venerdì 17 gennaio 2020

Sade – La Filosofia nel Boudoir

Sade 
La Filosofia nel Boudoir

(Donatien-Alphonse-François de Sade,
noto come il Marchese de Sade)

Recensione – Opinione
di

Mugnano di Napoli
03 novembre 2019

«Le atrocità, gli orrori, i crimini più abietti non devono meravigliarti, Eugénie: quel che c'è di più sconcio, di più infame e di più proibito dà alla testa che è un piacere... e ci fa sempre orgasmare nella maniera più deliziosa
  
E’ un libro scritto in forma di dialogo drammatico-filosofico e si scaglia principalmente contro la Monarchia, l’ Aristocrazia, e la Religione (Siamo nel 1795 a 3 anni dalla proclamazione della prima Repubblica dopo la Rivoluzione Francese.) e il palcoscenico di tutto ciò è il boudoir; ovvero la stanza da letto privata di una signora per bene.

Sembra un libro scritto da un maiale folle, questa sarebbe la conclusione più semplice e banale per una lettura “a prima sbirciata” ; un perverso essere che infetta un’innocente fanciulla; ma dietro a tutto ciò vi è qualcosa di più profondo e grande, vi è la libertà; questo è un autentico dramma socio politico. 
Quest' opera è l’ antimorale di de Sade, dove piega la vocazione pedagogica del dialogo filosofico al fine del libertinaggio e la sua dedica ne è una consapevolezza ...

«Voluttuosi di ogni età e sesso, dedico quest’opera a voi soli: nutritevi dei suoi principii, favoriranno le vostre passioni! E le passioni verso le quali certi freddi e piatti moralisti v’incutono terrore, sono in realtà gli unici mezzi che la natura mette a disposizione dell’uomo per raggiungere quanto essa si attende da lui. Obbedite soltanto a queste deliziose passioni! Vi condurranno senza dubbio alla felicità. Donne lascive, la voluttuosa Saint-Ange sia il vostro modello! Secondo il suo esempio, disprezzate tutto ciò che è contrario alle leggi divine del piacere che l’avvinsero tutta la vita. Fanciulle rimaste troppo a lungo legate ad assurdi e pericolosi vincoli d’una virtù fantasiosa e di una religione disgustante, imitate l’appassionata Eugénie! Distruggete, calpestate, e con la sua stessa rapidità, tutti i ridicoli precetti che vi hanno inculcato genitori imbecilli! E voi, amabili dissoluti, voi che fin dalla giovinezza avete come unici freni i vostri stessi desideri e come uniche leggi i vostri stessi capricci, prendete a modello il cinico Dolmancé! Spingetevi agli estremi come lui se, come lui, volete percorrere tutti i sentieri in fiore che la lascivia aprirà al vostro passaggio! Convincetevi, alla sua scuola, che solo ampliando la sfera dei piaceri e delle fantasie, solo sacrificando tutto alla voluttà, quell’infelice individuo conosciuto sotto il nome di uomo, scaraventato suo malgrado in questo triste universo, potrà riuscire a spargere qualche rosa tra le spine della vita.»

Questa non è pornografia, vizio, impudicizia, questa è lotta alla morale del tempo che vuole necessariamente, guidare, etichettare, tutto e tutti. Senza lasciare spazio all’ uomo e alle sue esigenze, alle leggi naturali; nel testo, sembrano mascherati ma vengono ben descritti, con minuzia e crudeltà, (sadismo) sia i piaceri del sesso che del corpo, ma anche molti precetti legati alla Rivoluzione e alla Nuova Repubblica.

E’ l’ altra faccia dell’ essere umano, il lato oscuro della luna che è in tutti noi; quella faccia irrazionale e selvaggia, che esiste in ogni essere vivente, che si scontra come un macigno contro quell'altra faccia, quella della logica e razionalità; è uno scontro tra titani ma il fine, secondo me, per il filosofo de Sade, è quello di far comprendere che nulla è veramente definito, recitabile, ma è tutto mutevole: nell’ animo, nel cuore, nel corpo e nello spirito, ed è solo l’ equilibrio/scelta delle parti che più generare un’esistenza felice e libera.  

“L’amore non lo si può considerare altro che l’effetto risultante 
dalle qualità di un bell’oggetto su di noi:
certi effetti ci trasportano, c’infiammano!
Se noi possediamo quell’oggetto, siamo contenti;
se non è possibile averlo, piombiamo nella disperazione.
Ma qual è la base di questo sentimento?… il desiderio.
Quali le conseguenze?… la follia.”

Nessuna delle due facce dell’ essere umano, come dicevo, potrà mai completamente prendere il sopravvento nell' esistenza umana, ma ciò che veramente l’ uomo può fare è Scegliere da che parte stare o Fondere le Parti; nessuna scelta è veramente sbagliata, questo, per me, è il messaggio del Marchese de Sade. 
L.Ch.

“Nessuna azione, per quanto singolare possiate supporla,
è veramente criminale;
e nessuna può realmente chiamarsi virtuosa.
Tutto è in rapporto ai nostri costumi e
all’ambiente in cui abitiamo.” 

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TRAMA
Sade – La Filosofia nel Boudoir

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Più volte arrestato, processato e imprigionato, Sade persegue con tenacia la propria ricerca esistenziale. La sua filosofia dell'insurrezione permanente contro i limiti della condizione umana - per dissolvere le tenebre dell'ignoranza e dell'inconsapevolezza, per praticare il potere demiurgico della materia, della Natura, del singolo consapevole della sua unicità di materia pensante e desiderante - istituisce un potente reattivo a più dimensioni per chiunque vi si avvicini, sempre provocando reazioni emozionali e mentali, sempre comunque coinvolgendo in un confronto ravvicinato e conflittuale con il suo universo straordinariamente moderno.
Iniziare una quindicenne appena uscita dal convento ai piaceri e al crimine, conducendola di buon passo lungo la strada della depravazione, della blasfemia e della scelleratezza. È il piano messo a punto da tre libertini di lungo corso che attirano nel loro covo la giovane Eugénie per impartirle lezioni teoriche e pratiche di immoralità. Pubblicato anonimo nel 1795, il romanzo, subito violentemente osteggiato, piega la vocazione pedagogica del dialogo filosofico agli scopi del progetto libertino: nella reclusione del boudoir, i personaggi sadiani mettono in scena il rovesciamento della morale comune, in una tensione costante tra il passato che sovvertono e il nuovo ordine che aspirano a creare. Una tensione che si rispecchia nella sorte di Sade stesso, condannato alla galera dall'ancien régime e al manicomio dalla Rivoluzione, salutato ora come l'ultimo dei classici ora come il primo dei moderni.

Copertina flessibile: 233 pagine
Editore: Garzanti (30 settembre 2004)
Collana: I grandi libri
Lingua: Italiano

Prima pubblicazione1795
SceneggiaturaMarchese de Sade
GenereFilosofia e letteratura Erotica
AdattamentiPhilosophy in the Boudoir (1969)
Lingua originalefrancese


CENNI SULLA VITA
di:
(Donatien-Alphonse-François de Sade,
noto come il Marchese de Sade)
  
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Scrittore e libertino francese, Donatien-Alphonse-François de Sade, noto come il Marchese de Sade, è celebre per una serie di classici della letteratura erotica e per essere lo scrittore di alcuni saggi filosofici, quasi tutti scritti mentre si trovava in prigione. La sua opera e il suo pensiero lo hanno fatto considerare un esponente dell'ala estremista del libertinismo, nonché dell'Illuminismo più radicale e materialista. Il suo nome è all'origine del termine sadismo, atteggiamento che emerge dai suoi romanzi, incentrati sulla descrizione di comportamenti sessuali trasgressivi e perversi.
Durante la sua vita Sade venne accusato (con l'assenso della sua famiglia) di vari reati, come pratiche di violenza sessuale, sodomia, tentativi di avvelenamento e condotta immorale. Incarcerato per il reato di "libertinaggio" fu soprattutto la produzione di materiale pornografico, ovvero le sue opere letterarie, a metterlo nei guai. Fu perseguitato prima dal regime monarchico, poi, in quanto nobile, dalla Rivoluzione francese (a cui aveva aderito) e infine anche dal governo napoleonico. Fu rinchiuso alla Bastiglia (dove scrisse Le 120 giornate di sodoma) e per poco evitò la ghigliottina.
Passò la fine della sua vita in un manicomio, a Charenton, dove morì solo.
Per molto tempo dimenticato, è stato rivalutato e riscoperto solo nel XX secolo grazie ai surrealisti.

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