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giovedì 12 marzo 2020

Luigia Chianese Books Review Blogger

Luigia Chianese
Ho Paura!

In guerra quasi senza armi,
una guerra mondiale contro un mostro creato da noi che si è rivoltato contro di noi.

Complotti? Scegliamo uno a caso: 
creare una guerra mondiale per poi poter ripartire, altrimenti dalla crisi non si esce.
Un nuovo ordine mondiale? Probabile! 

Troppo riduttivo, troppo semplice ma a volte è nella semplicità che si culla la verità.

Ma scegliete pure il complotto che desiderate, anche il caso va bene!

Eppure le pedine politiche sono tutte al loro posto:
Sovranisti, globalisti, dittatori, finti democratici. . . . tutte le pedine al loro posto, una grande partita a scacchi e noi siamo i pedoni. 
A chi daremo lo scacco matto?

Lo voglio sapere? Per ora No! 
Perché nessuno pagherà per questo! 

Ho paura!

L'unica cosa che mi risuona in testa è il numero delle vittime e morti quelli conosciuti, ma le sconosciute? 
Questo il prezzo! 
Le vite umane, come sempre nella storia!
La vita!

Ho paura! 

Non si vede perché sono una roccia ma nel silenzio di questa notte io ho paura!

Morirò anche io, un mio familiare? 
Non lo voglio sapere, non lo voglio sapere ora, preferisco morire io perché non la voglio vedere la morte di chi amo.

Ho paura! 

La speranza, la logica, la scienza, la fiducia, sono cose a cui mi aggrappo ma ci credo veramente? 

No, ho solo paura!

L'istinto mi dice di reagire e domani mattina lo farò ma per ora ho paura!

Combattere, questo mi grida il cervello, la carne, le ossa, il cuore, ogni fibra del mio essere, tutto in me tenta di controllare la paura ma non so ancora come e aspettare mi fa ancora più male!

Luigia Chianese
Books Review Blogger

11 marzo 2020 mercoledì 
(giorno dispari di un mese dispari) 
dichiarata la pandemia per 
Corona Virus - Covid 19

martedì 3 marzo 2020

Ho Chi Minh - Diario Dal Carcere - Traduzione di Joyce Lussu


Ho Chi Minh 
Diario Dal Carcere
Traduzione di Joyce Lussu

Recensione - Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli (Na)
16.01.2020

La cosa più banale che posso scrivere è che quest’ opera è triste e commovente! Secondo me necessito di anni di studio, ma veramente tanti, per poter capire fino in fondo questo testo e questo autore.
La prima volta che lo lessi, nella mia copia vintage della Garzanti da 600 lire, ovvero meno di 0.50 centesimi di oggi, frequentavo il liceo e già allora ero un’anticomunista convinta.
(Premetto che oltre al libro ho letto anche della vita politica di Zio Ho).
Questo personaggio, era diverso, mi azzardo a dire che era un comunista illuminato, intelligente e sensibile, ma anche un rivoluzionario, un uomo che puntava all’ Unità Nazionale, un demagogo per l'uso della parola, un realista, un patriota, una persona che sapeva coniugare bene il concetto di libertà individuale e comunismo.
(Per me, siamo chiari, uno stato comunista significa uno stato con mancanza di libertà;  è dittatura al pari del nazismo o del fascismo; riduttiva questa mia visione? Controllate i morti ed anche i vivi visto che ci siete!).
Questo libro non è il classico diario in versi all’occidentale, sono 115 quartine e poemetti Tang in stile cinese classico scritti nel periodo che va dal 28 agosto 1942 al 16 settembre 1943 durante il quale Ho fu prigioniero della polizia del Kouomintang nella Cina meridionale.
Da pagina 10 
(Edizione, oramai vintage, della Garzanti; marzo 1972 con l’ Introduzione di Harrison E. Salisbury ) 

… tanto è vero che il 02 settembre 1945 
iniziò con queste parole 
la Dichiarazione di Indipendenza della 
Repubblica Democratica del Vietnam:

<<Tutti gli uomini sono nati uguali: 
dotati dal loro creatore di alcuni diritti inalienabili 
tra cui la vita, la libertà e la ricerca della felicità. … >>.

Vi ricorda la Dichiarazione Americana d’ Indipendenza vero? 
Infatti da lì prese spunto; non a caso Ho citava spesso Abramo Lincoln e ammirava Woodrow Wilson e Franklin Delano Roosevelt.
Queste poesie all’apparenza semplici parlano di Vita, Dolore, Angoscia, Paura, Coraggio, Nostalgia, Forza di carattere ma soprattutto raccontano di Speranza e Libertà.
La sera
Il passero stanco
ritrova il suo nido nel bosco
una nube erra lenta
nel cielo solitario
una fanciulla macina il mais
al villaggio
sul focolare d’argilla
già s’accende una fiamma.

Sono poesie uniche e importanti tanto da diventare un “Inno alla Resistenza” per buona parte della generazione di quegli anni; ovvero quella generazione che scendeva in piazza per dire basta alla guerra in Vietnam e che manifestava per cambiare il mondo; questo testo è  diventato uno dei simboli del desiderio di libertà.

Lontano dalla lotta
Piuttosto morire
che viver servi!
Quando le libere bandiere
si spiegano
che gran dolore
stare in fondo
a una cella
senza potersi battere
in campo aperto!

Ci sono state persone che certamente meglio di me hanno saputo spiegare bene questo libretto, quindi riporto alcune citazioni di Harrison Salisbury (Giornalista del New York Times autore di reportage dal Vietnam del Nord e dalla Cina) e Joyce Lussu (vedi sotto per la vita):

<<Distinguono i suoi versi la fede e la serenità pur nelle condizioni terribili, la capacità di trarre coraggio da uno squarcio di cielo azzurro, dal volo sfrecciante di un uccello, dal profumo dei fiori nella sera, dalla vista dei monti lontani e delle scene di vita contadina. (Harrison Salisbury)>>.

<<Emerge da questi poemetti l'umanità eccezionalmente ricca e matura del grande rivoluzionario, sempre dialettica nella sua coerenza: utopico e realista, implacabile e generoso, duttile e intransigente, indulgente e severo, scettico ed entusiasta, capace di adattarsi alle circostanze come di adattare le circostanze a sé e ai suoi fini. Nella sua lunga vita di combattente, di animatore, di organizzatore, coronata da un'esemplare vittoria storica di un piccolo popolo di contadini contro gli eserciti più potenti del mondo, c'era posto per la poesia. E questo è importante. È una lezione da non dimenticare. (Joyce Lussu)>>.

<< Leggendo il Diario dal carcere si avverte la presenza di una personalità dura come l'acciaio e insieme sensibile. 
(Harrison Salisbury).>>.

Dopo queste citazioni non vi è altro da dire: deliziatevi con questi meravigliosi versi d’Amore per la libertà. L.Ch.
La Macina
Stretto dentro la macina
soffre il seme di riso
ma passata la prova
guardate com’è bianco!
Così è pure degli uomini
nel mondo in cui viviamo:
il dolore matura
la nostra umanità.

TRAMA
Diario Dal Carcere
Ho Chi Minh
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Un classico ormai introvabile, il diario di Ho Chi Minh, grande capo rivoluzionario vietnamita, scritto durante la sua disumana prigionia. Poesie incredibilmente semplici e potenti, rese eterne dalla traduzione di Joyce Lussu. Edito in Italia per la prima volta alla vigilia dell'annus mirabilis 1968, il libro ebbe un'importanza fondamentale per quella generazione impegnata a voler cambiare il mondo e a fermare la guerra del Viet Nam. Con questi versi Ho Chi Minh scolpisce un canto alla resistenza, all'amore per la vita e la libertà.


Nota: La mia copia è quella vintage


CENNI SULLA VITA
di:
Ho Chi Minh
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Ho Chi Minh – (1890-1969). Rivoluzionario e uomo politico indocinese. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale organizzò la guerriglia contro i giapponesi e, nel 1941 fondò il Viet-minh (Lega indipendentista); nel 1945 divenne Presidente della Repubblica del Viet Nam e si batté contro il dominio francese in Indocina. Continuò fino alla morte la lotta di liberazione del popolo vietnamita. Saigon, dopo la conquista da parte dei vietcong, è stata chiamata Ho Chi Minh in suo onore.
Nacque il 19 maggio nel villaggio di Hoang Tru nella provincia di Nghe An, Viet Nam centro settentrionale. Gli venne dato il nome di Nguyn Sinh Cung. Come da tradizione vietnamita, all'età di dieci anni cambiò il nome e fu chiamato Nguyn Tt Thành ("Nguyn che sarà vittorioso"). Un nome del destino, Ho sconfisse sia il colonialismo francese che l’imperialismo americano. Così si rivolgeva a costoro « Potete uccidere dieci miei uomini per ognuno dei vostri che io uccido. Ma anche così, voi perderete e io vincerò. » Poi emigrato in Francia si fece chiamare Nguyen Ai Quoc (Nguyen il patriota). Dopo essersi fatto chiamare anche Ly Thuy. Nel 1938 in Cina prese il nome definitivo di Ho Chi Minh.

Non posso non citare due personaggi importanti:

Vo Nguyen Giap 
(1911-2013). Leggendario capo militare vietnamita, combatté prima l’esercito coloniale francese, vincendo, nel 1954, la battaglia di Dien Bien Phu, poi le forze statunitensi e sud vietnamite nella Guerra del Viet Nam. Dopo la riunificazione fu Ministro della difesa.

Joyce Lussu Salvadori 
(1912-1998). Partigiana, traduttrice, storica, letterata, attivista politica e poetessa. Testimone eccezionale dei maggiori eventi del Novecento, ha dedicato l’intensa sua vita alla lotta, unendo un instancabile lavoro d’azione ad una raffinata ricerca teorica e di traduzione dei maggiori poeti guerriglieri di tutto il mondo.


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sabato 20 luglio 2019

Video Consiglio ... Un Caffè con . . . L' Archeologo Davide Fabris *** Archeo-Click *** Foto Expò ***


Un Caffè con . . . L' Archeologo 


Davide Fabris



*** Archeo-Click  ***  Foto Expò ***

Presentazione – Intervista

A cura di Luigia Chianese
Books Review Blogger


Mugnano di Napoli (Na)
Venerdì 19 luglio 2019






*** Archeo-Click   *** Foto Expò***  
Mostra Fotografica Archeologica
Presso la Villetta Comunale 
San Lorenzo
in Mugnano di Napoli (Na)
Venerdì 19 luglio 2019
dalle ore 18:00 alle ore 23:00
Ingresso Gratuito




*** Archeo-Click *** 

*** Foto Expò***

A cura dell’ Archeologo 
dott.re Davide Fabris
Insediamento e Necropoli; 
Osco – Sannita Risalente 
al IV – III secolo a.C.
Inglobati nel costituendo della Scuola Media Statale
“Illuminato - Cirino” sita in Mugnano di Napoli (Na)





                        


Cenni sulla vita

Dell’ Archeologo dott.re
Davide Fabris

Archeologo dott.re Davide Fabris e
dott.ssa Luigia Chianese Books Review Blogger
Nato a Napoli il 13 Aprile del '67, giornalista pubblicista e poeta, iscritto alla Società di Storia Patria, svolge attività di ricerche su tematiche storiche - artistiche, in collaborazione con la Soprintendenza ai BB.AA. Nel 2000, con il patrocinio del Comune di Mugnano, pubblica "Lungo il Torricello", piccolo monumento archeologico incastonato in una struttura moderna. Il Fabris, fa un'attenta analisi del mausoleo risalente al I sec. dopo Cristo.
Laureato in archeologia e storia del mondo classico e del medioevo





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da Sinistra a Destra:
Presidente ProLoco Mugnano dott.ssa Maddalena Milena Di Maro,
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Archeologo dott.re Davide Fabris
Regista dott.re Salvatore Gatti

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venerdì 5 luglio 2019

Due parole sul Premio Strega Luglio 2019

Due parole sul Premio Strega Luglio 2019

Opinione


Mugnano di Napoli
05 luglio 2019


Antonio Scurati
Questa mattina ... mi sono svegliata, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao, questa mattina mi sono svegliata e ho trovato ... una sorpresa che sorpresa non è.

Mi sono fatta una sonora risata tra il caffè nero e il cornetto industriale.

Il Premio Strega luglio 2019!

Non so voi ma a me i libri che vincono il Premio Strega non mi convincono quasi mai.

Nel senso che quando sono in libreria, li prendo tra le mani, leggo la 4° di copertina, prelevo il cellulare dalla tasca, leggo velocemente le varie recensioni sul libro e qualcosa sull’ autore, se non lo conosco, ma ... con i libri del Premio Strega, non mi riesce di comprarli.

Ovviamente ora mi aspetto il commento di qualche sinistroide che scriverà: non li compri perché sono troppo impegnativi per una “fascista-leghista  di merda” come te; cosa vuol capire di cultura e grandi romanzi una come te ...

(Perché la cultura è un appannaggio della sinistra, convinti loro ...)

Ed ecco la mia seconda risata sonora della giornata.

Sulla monopolizzazione culturale in Italia non  vi è da discutere perché potete sprecare tutte le parole che volete per me è certezza.
Quindi caliamo un velo pietoso, possibilmente una trapunta pesante, su questo argomento, non mi farete mai cambiare idea; questo pensiero si è formato al liceo e si è rafforzato all’ università tra gli esami di sociologia e psicologia. Quindi leviamo mano, non sprechiamo parole.

Lasciamo perdere anche i chiusi di mente come i sinistroidi, che piano piano si estingueranno da soli e torniamo al Premio Strega di questa mattina.

Comprare il libro on line : Qui
Premetto che come è in uso nel mio Blog, sotto troverete la foto della copertina del libro, la trama presa da Amazon, e note sulla vita dell’autore prese un po' qui un po' lì su internet ed infine dove Comprare il libro on line : Qui

Questa mattina, come dicevo,  mi sono svegliata e con il mio bel caffè tra le mani, seduta a sirena spiaggiata sul divano sfondato, ho acceso la TV: prima notizia intravista Premio Strega.

Premio Strega 2019, vince AntonioScurati - M. Il Figlio del Secolo, con 228 voti;  l’ autore: "Dedico la vittoria a chi ha combattuto il fascismo.

La cerimonia si è tenuta al Ninfeo di Villa Giulia a Roma; hanno votato 556 persone su 660. Il Romanzo Storico di Antonio Scurati è il primo di una trilogia.

Il secondo posto è stato assegnato a Cibrario, con un testo dedicato al Risorgimento.

Come aveva spiegato lo scrittore a "Repubblica", è necessario un nuovo impegno civile: "Era ora di riscrivere questa storia da dentro. Perché il lettore diventasse antifascista alla fine e non all'inizio della lettura".

Sentito e letto ciò, tra una sonora risata e il caffè, ho pensato questo:

  • Sicuramente sarà un bravissimo scrittore e letterato, non lo conosco, per mia ignoranza, ma sono sicura che non è il primo cretino che passa.
  •  Il suo romanzo storico, M. Il Figlio del Secolo, già si annuncia con errori storici, non so se sia vero e non sta a me verificarlo non sono una storica, ma non è un problema, è un romanzo non un libro di storia scritto da uno storico di mestiere, non si deve, per forza, attenere ai fatti reali. E con ogni buona probabilità sarà una bellissima trilogia. (io ho una certa avversione per le trilogie).
  • Ha vinto perché i sinistroidi, così detti acculturati e radical chic, hanno il terrore dei successi NON della Lega, NON delle destre Europee, ma hanno proprio paura di Salvini. Si! Quel Matteo Salvini (ops! anche qui una M.) che nei sondaggi Italiani ed Europei vola. Hanno proprio paura che la storia si ripeta.

Solo che questa gente non ha capito una cosa: la storia non si ripeterà, i popoli non si faranno “psicologicamente affascinare”, come una volta, e questo grazie ad internet.
La suggestione psicologica di massa è  tra la scuse magiche quando una cosa non piace invece di indagare “i perchè” i popoli  arrivano ad una determinata “scelta” ...

Non apriamo una pagina di socio-storia ... non è il caso ora.

Il monopolio culturale, politico, il lavaggio del cervello stile Russia Comunista – Cina, del secolo scorso, è finito! Non si può più fare! Fatevene una ragione!

Ed ecco la tristezza che mi arriva!
Tra l’ ultimo sorso del secondo caffè e il morso al cornetto industriale, penso che un’altra persona, che lavora e che si fa il mazzo, viene usata. Perché scrivere un romanzo, e soprattutto un romanzo storico in trilogia, non deve essere facile, quindi tanto di cappello.

Anche se penso che all’ autore essere “usato”, dai sui simili, forse non dispiace.

Pubblicità, vendita e causa politica tutto insieme in un sol colpo.
E’ quasi un’affare!

Ma abbiamo dinnanzi un’altra persona usata, o che si è lasciata usare, per finalità politiche.

La mia domanda è semplice:

  • se M. Salvini non fosse così forte nel Governo Italiano,
  • se le Destre e simili nel mondo non avessero una voce così tuonante in Europa e non solo,
  • se il clima politico mondiale non fosse quello che è
questo romanzo sarebbe arrivato primo?

Il dubbio mi rimarrà sempre!  Perché, per me, è solo un altro tentativo dei soliti sinistroidi radical chic di parlar male del governo votato dai cittadini italiani, portare l’ acqua al proprio mulino e, inutilmente, d’influenzare le masse!

Hanno fallito ancora e ancora e ancora ... e falliranno sempre!  

Ecco perché NON comprerò il libro e NON lo leggerò!

Luigia Chianese


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Trama


(Ripresa da Amazon) :

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Lui è come una bestia: sente il tempo che viene. Lo fiuta. E quel che fiuta è un'Italia sfinita, stanca della casta politica, della democrazia in agonia, dei moderati inetti e complici. Allora lui si mette a capo degli irregolari, dei delinquenti, degli incendiari e anche dei "puri", i più fessi e i più feroci. Lui, invece, in un rapporto di Pubblica Sicurezza del 1919 è descritto come "intelligente, di forte costituzione, benché sifilitico, sensuale, emotivo, audace, facile alle pronte simpatie e antipatie, ambiziosissimo, al fondo sentimentale". Lui è Benito Mussolini, ex leader socialista cacciato dal partito, agitatore politico indefesso, direttore di un piccolo giornale di opposizione. Sarebbe un personaggio da romanzo se non fosse l'uomo che più d'ogni altro ha marchiato a sangue il corpo dell'Italia. La saggistica ha dissezionato ogni aspetto della sua vita. Nessuno però aveva mai trattato la parabola di Mussolini e del fascismo come se si trattasse di un romanzo. Un romanzo - e questo è il punto cruciale - in cui d'inventato non c'è nulla. Non è inventato nulla del dramma di cui qui si compie il primo atto fatale, tra il 1919 e il 1925: nulla di ciò che Mussolini dice o pensa, nulla dei protagonisti - D'Annunzio, Margherita Sarfatti, un Matteotti stupefacente per il coraggio come per le ossessioni che lo divorano - né della pletora di squadristi, Arditi, socialisti, anarchici che sembrerebbero partoriti da uno sceneggiatore in stato di sovreccitazione creativa. Il risultato è un romanzo documentario impressionante non soltanto per la sterminata quantità di fonti a cui l'autore attinge, ma soprattutto per l'effetto che produce. Fatti dei quali credevamo di sapere tutto, una volta illuminati dal talento del romanziere, producono una storia che suona inaudita e un'opera senza precedenti nella letteratura italiana. Raccontando il fascismo come un romanzo, per la prima volta dall'interno e senza nessun filtro politico o ideologico, Scurati svela una realtà rimossa da decenni e di fatto rifonda il nostro antifascismo.

Cenni sulla Vita


(Ripresa da Internet e dalla 4°di copertina)
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Antonio Scurati nato a Napoli, 25 giugno Laureatosi in Filosofia all'Università degli Studi di Milano, prosegue gli studi all'École des hautes études en sciences sociales di Parigi e completa la sua formazione conseguendo un dottorato di ricerca in Teoria e analisi del testo all'Università di Bergamo. Docente e ricercatore nell'ateneo bergamasco, coordina il Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza. Sempre presso l'Università di Bergamo insegna Teorie e tecniche del linguaggio televisivo. Nel 2005 diviene Ricercatore in Cinema, Fotografia, Televisione e nel 2008 si trasferisce alla IULM di Milano, dove svolge l'attività di ricercatore e docente titolare nell'ambito del Laboratorio di Scrittura Creativa e del Laboratorio di Oralità e Retorica.
Ha pubblicato nel 2003 il saggio Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale, finalista al Premio Viareggio. Il suo romanzo Il sopravvissuto (Bompiani, 2005) ha vinto (ex aequo con Pino Roveredo) la XLIII edizione del Premio Campiello. Nel 2006 è stato pubblicato in una nuova versione il suo romanzo d'esordio, Il rumore sordo della battaglia. Nel 2006, presso Bompiani, è uscito il saggio "La letteratura dell'inesperienza. Scrivere romanzi al tempo della televisione": una riflessione su media, dadaismo, letteratura e umanesimo.
Collabora col settimanale Internazionale e il quotidiano La Stampa. Nel 2007 viene pubblicato Una storia romantica. Nello stesso anno realizza per Fandango il documentario La stagione dell'amore, un film che indaga sul tema dell'amore nell'Italia contemporanea, riprendendo l'inchiesta realizzata nel 1965 da Pier Paolo Pasolini in Comizi d'amore. Nel 2009 pubblica Il bambino che sognava la fine del mondo, romanzo che mescola realtà e finzione, prendendo spunto dalla cronaca per descrivere impietosamente la fame di tragedie da parte dei mass-media e del mondo dell'informazione in generale.
Nel 2010 pubblica Gli anni che non stiamo vivendo. Il tempo della cronaca, una raccolta di articoli sui principali fatti contemporanei di cronaca nera, politica e attualità. Nello stesso anno affronta i medesimi argomenti con la rubrica "Lettere dal nord" all'interno del programma televisivo Parla con me. Nel 2015 è uscito, ancora per Bompiani, Il tempo migliore della nostra vita, opera fra il romanzesco e il biografico, dedicata alla vita di Leone Ginzburg.
Nel settembre 2018 pubblica M. Il figlio del secolo, primo volume di una trilogia su Benito Mussolini destinata a raccontare la storia italiana dal 23 marzo 1919 - giorno della fondazione dei Fasci di combattimento - al 1945. M. si chiude col discorso pronunciato il 3 gennaio 1925 alla Camera dei deputati, instaurazione ufficiale della dittatura dopo la crisi politica determinata dall'omicidio di Giacomo Matteotti. Alcuni errori storici presenti nella prima edizione del volume sono stati sottolineati sul Corriere della Sera da Ernesto Galli della Loggia, cui l'autore ha risposto sulle colonne dello stesso giornale argomentando che l'epoca attuale necessiti di "una cooperazione tra il rigore della scienza storica e l'arte del racconto romanzesco". Nella notte tra il 4 e il 5 luglio 2019 il libro riceve il Premio Strega.


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