lunedì 11 gennaio 2021

Antonio Soriano - Via dei Cipressi Numero 22

ANTONIO SORIANO
Via dei Cipressi Numero 22

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli - 08.01.2020

 

Thriller! Ma io lo infilerei anche nell’etichetta Hard-Boiled, per il cinismo che si evidenzia in alcuni protagonisti della vicenda: il cinismo “ad personam” del Poliziotto Risolutore a quello di Sara e Alessandro.
È in primis un delizioso Thriller; gli elementi ci sono tutti, sorpresa, inganno, vittime, traumi, tragedie personali e “scambi di omicidi”.
Già dalle prime pagine si comprende subito che si sta leggendo un racconto dinamico ed essenziale, il ritmo parte subito in accelerazione e sarà così fino alla fine; e questo è una cosa buona per me, infatti già vi posso dire che il libro non annoia.
Arrivati, però, al settimo capitolo in me è partito un ricordo proprio sul concetto di “scambi di omicidi”; il ricordo si è evidenziato nella mia mente con l’ imponente faccione di Sir Alfred Joseph Hitchcock!
Da una prima valutazione il romanzo sembra somigliare al Remake de “Delitto Perfetto (Perfect Murder)” 1998; (Diretto da A. Davis, con Michael Douglas e Gwyneth Paltrow) che ovviamente mi ha riportato a “Stranger on a Train” (L’ Altro Uomo e poi riedito in Delitto per Delitto) del 1951 di A. Hitchcock che fu tratto dal romanzo, Noir-Thriller per l’esattezza, della scrittrice Statunitense Noir Patricia Highsmith, (Pseudonimo di Mary Patricia Plangman conosciuta anche col nome di Claire Morgan questo primo romanzo della scrittrice, e suo grande successo,  Delitto per Delitto, A. Hitchcock lo volle far sceneggiare dal un eccezionale giallista ovvero Raymond Chandler), ed ecco il film che si materializzato nella mia memoria. 
Niente paura! Dopo aver letto il libro di A. Soriano vi posso rassicurare che non bisogna temere di leggere qualcosa di già visto o letto perché sia la stesura della storia che il finale saranno una grande sorpresa! Fidatevi!
Il personaggio principale, Domenico, è molto ben sviluppato; un uomo insicuro e distrutto dal lutto per il suo figlioletto; un uomo che non si sente mai all’altezza di nulla e questa sua insicurezza personale e la sua eccessiva fiducia nel prossimo gli faranno commettere errori su errori, anche se la sua coscienza si farà sentire ad ogni singolo passo.
Il personaggio a cui bisognava concedere più spessore, invece, è la moglie di Domenico, Sara; dipinta alla perfezione nel contesto d’azione, ma, “ il suo perché ” si rivela solo nel finale, senza nessun indizio preliminare durante la costruzione del romanzo e questo potrebbe disturbare un po' il lettore, ma solo un po' non preoccupatevi! Solo con il senno di poi, infatti, si comprenderanno appieno le frasi di Sara e poi di Domenico sul loro “ Essere Simili ” !

Sara: Da pagina 105:
<< Io e te siamo simili, non lo dimenticare mai.
È questo il motivo per cui ti ho sposato,
oltre ai tuoi soldi, ovviamente.
Solo che tu non lo ammetti. Non lo farai mai.
Siamo entrambi delle cattive persone.
Dentro di te, vive un istinto maligno.
Solo che ancora non lo sai.
Tu sei come me. >>. 

***** 

Domenico: Da pagina 121 :
<< … Hai ragione, Sara, sono come te.
Finalmente l’ho capito. >>. 

Bellissimo il duetto che si nota tra Sara e suo marito Domenico, ad ogni mossa dell’ uno o dell’ altra vi è una contromossa, questo mi è piaciuto molto ma lo si apprezzerà di più dopo aver letto il finale. Non desidero spoilerare per questo sono così criptica!
Il personaggio, pero, più duro e crudo, l’uomo che va oltre le righe, l’anima del racconto, per me, è                  l ’Ispettore Antonio Canale, ovvero il Risolutore, che ci sorprenderà in un finale mozzafiato, inaspettato e ricco d’ amore e suspense.
Una sola nota leggermente stonata, avrei sviluppato meglio il ritrovamento dell’arma del delitto da parte dell’ Ispettore, magari allacciando la location del ritrovamento ad uno degli indiziati.
Il linguaggio dello scrittore, Antonio Soriano, è un linguaggio semplice e schietto; pulito è il termine corretto; è diretto e privo di fronzoli. Il ritmo di tutto il racconto, come ho scritto sopra, è veloce e lineare, dinamico fin da subito e mai con brusche frenate. È giusto, perfetto! Devo ammettere che questo racconto ha una caratteristica meravigliosa: fa venire voglia di arrivare in fondo alla storia e capire come faranno i personaggi a risolvere tutti i loro … chiamiamoli … “ problemini ” …  
Leggetevi il libro; lo consiglio! L.Ch. Voto 📚📚📚📘📗

NOTE CURIOSE: Chicche da parte dell’ autore: 
MINI  INTERVISTA via whatsapp: 

Luigia: Ciao Antonio, perché Numero 22?
Antonio: Perché è il mio numero portafortuna
Luigia: Perché proprio Via dei Cipressi? Come mai questo sempreverde?  
Antonio: Perché dà un senso di morte visto che è l'albero tipico dei cimiteri, secondo me i cipressi sono qualcosa di lugubre che sinceramente richiama l'atmosfera di thriller noir su cui si basa il libro
Luigia: Come mai l' ambientazione in Roma?
Antonio: Perché l'agente letterario mi ha chiesto, con una certa insistenza, un'ambientazione precisa, in quanto in origine il  mio romanzo non era ben delineato da questo punto di vista, ed ho scelto Roma perché credo che sia una città bellissima
Luigia: E ... per le protagoniste femminili come le hai scelte?
Antonio: Il comportamento delle donne protagoniste (remissivo e accondiscendente vs autoritario e un pò crudele) corrisponde a quello delle donne che ho avuto nella vita reale
Luigia: Allora non posso che chiederti: attualmente sei ... ???
Antonio: (dopo un attimo di riflessione con una faccina sorridente ha risposto): Mi sento come un'ape felice che svolazza in giro ... 😊😉😊
Luigia: Oltre alle donne altri personaggi sono ispirati da persone reali? 
Antonio: Si! Uno dei miei personaggi principali s'ispira ad un mio amico; ma non posso dirti chi o rivelare il nome altrimenti ... m'ammazza, ahahaha!!
Luigia: Grazie Antonio! 

TRAMA
Via dei Cipressi Numero 22
di ANTONIO SORIANO
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Domenico e Alessandro si conoscono in una birreria e nasce così un'amicizia fatta di complicità e grande intesa. Sono accomunati dall'avere un matrimonio infelice per via dei tradimenti continui delle rispettive mogli. La moglie di Domenico ha anche un omicidio da nascondere, sconvolgendo la vita dell'uomo e portandolo a odiarla. I due amici decidono quindi di studiare l'omicidio perfetto... ciascuno dei due dovrà uccidere la moglie dell'altro. Sarà davvero possibile? Il piano sembra procedere alla grande, ma l'ispettore Canale, legato da un'indissolubile amicizia con la moglie di Alessandro, fiuta l'inganno e si mette in mezzo. Come potrà risolvere un alibi di ferro? Mentre Alessandro sente il fiato sul collo, nascono, tornano e si consumano amori insoliti e angoscianti. Diverse variabili fortuite intervengono a sconvolgere la scena, portando ad emergere la vera natura di tutti: dietro ogni becero comportamento si nascondono gli angoli più reconditi di ogni individuo. Cosa vuol dire davvero essere una brava persona?
Editore : Santelli
Data pubblicazione: 16 ottobre 2019
Lingua: : Italiano
Copertina flessibile : 194 pagine
Dimensioni : 14 x 1.8 x 21.1 cm

CENNI SULLA VITA di:
ANTONIO SORIANO
Inviatami dall’ autore:
Mi chiamo Antonio Soriano, e sono nato a Messina il 30/11/1991. Dopo essermi diplomato al liceo Scientifico “G. Berto” di Vibo Valentia, mi sono iscritto alla facoltà di medicina e chirurgia di Messina, dove mi sono laureato e specializzato. Attualmente frequento il corso di medicina generale. Ho scelto di fare il medico perché il mio sogno è da sempre stato la salvaguardia della vita umana. Inoltre, fin da piccolo, ho scoperto una vena poetica e letteraria, che mi ha portato a scrivere sempre nel corso della mia vita. Mi piace essere riflessivo e autocritico, e credo che anche leggendo la mia opera, potrete apprezzare questa parte del mio carattere. I miei hobby comprendono viaggiare e praticare sport a livello dilettantistico, con un occhio di riguardo verso il calcio.

Precedenti pubblicazioni letterarie: Il sorriso dei vent’anni
(Del Bucchia editore-novembre 2017)
Via dei cipressi numero 22 (Santelli editore - 18 novembre 2019)             

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martedì 5 gennaio 2021

ROSSANA CAMPO - In Principio Erano Le Mutande

Rossana Campo 
In Principio Erano 
le Mutande

Recensione – Opinione di
 
Mugnano di Napoli
22.11.2020

 

È la storia pittoresca di una trentenne sfigata in amore e nel lavoro, ma per l’ amore una zampa alla sfiga la dà anche lei. È ambientato a Genova (Italia) e dintorni, lei vive con il suo gatto Ulisse, e, la protagonista, unica e sola della storia, è lei, giusto qualche traccia della sua amica Giovanna e qualcun altro, poi la storia è colma di uomini che lei definisce infami. In particolare gli infami uno, due e il più grande di tutti l’ infame numero tre. È un romanzo o meglio un romanzetto, non solo per la sua brevità, appena 130/144 pagine in un libricino 130X198, ma proprio per la storia, semplice ma piacevole a tratti anche appassionante. Lo infilerei, senza il minimo dubbio, anche sotto il genere di Narrativa Umoristica leggera. Ciò che colpisce subito è lo stile della narrazione. In prima persona "parlata". Cosa intendo? Che, la protagonista del romanzo, scrive come parla o per essere più precisi scrive come pensa, quindi la grammatica e la punteggiatura sono volutamente andati a farsi benedire. Il punto è che questo tipo di scrittura, per me, è divertente fino a pagina 50 ma poi stanca smettendo di essere spassoso. Insomma capita anche a me, come a tutti, di appuntare i pensieri senza punteggiatura e grammatica, ma non penso sempre con il tempo dei verbi scorretti, per me è stato fastidioso, o sono io troppo rigida! Questo perché si ha l’ impressione di sentire i pensieri di una “spostata” che scrive come se stesse pensando una persona straniera in lingua italiana, per me è irritante, a lungo termine, ma per molti potrà essere estremamente facile e particolarmente piacevole da leggere. Diciamo che, questo stile di narrazione, è anche il punto forza del libro, per la sua originalità e chiarezza, è elaborato molto bene, non deve essere stato facile scrivere in questo modo! Tanto di cappello! Il personaggio principale è ben sviluppato nella sua interezza è una tipa simpatica, frivola, romantica se pur alquanto ripetitiva, cade sempre negli stessi errori, non cambia mai, ma il suo rapporto con il cibo, i soldi e soprattutto con il suo concetto "del godere" sono davvero dolcissimi ed ingenui. Questa protagonista è un pezzo di pane casareccio con le sue storie di ordinaria povertà e schiettezza! Non a caso, di questo libro, con la regia di Anna Negri, ci hanno anche fatto un film. (L’ ho letto dalla copertina).

Da pagina 35: 

<<… qualunque cosa succede in un giorno 

arriva sempre la fine di quel giorno; 

e anche poi: qualunque cosa succede in un anno 

arriva sempre la fine di quell’ anno.>>!

Avete capito il genere “Rossella O’Hara”!

Consiglio il libro per chi ama le letture leggere che lasciano un sorriso! L.Ch.

Un voto da 1 a 5 ? 📚📚 e tre quarti! 

TRAMA

In Principio Erano le Mutande

di Rossana Campo


Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
L’eroina di questo romanzo vive una vita di peripezie e di grandi passioni tragiche, o almeno questo è ciò che dice. Sempre al verde e in fuga dai creditori, abita con il gatto Ulisse in un appartamento scalcinato dei vicoli di Genova, si mantiene con qualche lavoretto ma più volentieri mangiando a sbafo alle feste. 
Ammira oltremodo la scrittrice Gertrude Stein e il suo ideale maschile è Luciano Pavarotti. Nonostante si dedichi “alla ricerca dei piaceri edonistici sfrenati di vera lussuria”, la sua vita sentimentale è disseminata di “infami”: panettieri un po’ porci e ginecologi donnaioli, psicologi mammoni e archeologi depressi. La sua unica consolazione sono gli amici, soprattutto Giovanna, che ha la passione per i maschi neri e ama raccontare i dettagli delle sue avventure. Ma quando nella sua esistenza compare “l’infame numero tre” le cose prenderanno una piega imprevista, in un susseguirsi di evoluzioni tragicomiche dall’Italia fino alla Spagna e ritorno. In un linguaggio sboccato, felice, ironico, Rossana Campo con questo romanzo picaresco ha scritto un esordio che ha fatto scuola: per l’originalità di uno stile che fa i conti con la forza e l’energia del parlato e per l’acume con cui vengono scandagliate l’identità femminile, le sue gioie e le sue malinconie.
 
La mia Copia:
Prezzo: € 11,00 
Editore: Bompiani - Collana: Tascabili Narrativa - Copertina: Brossura
Pagine: 144 - Dimensione: 130X198 - Data di pubblicazione: 10/01/2020
               Romanzo Romanzo Contemporaneo


CENNI SULLA VITA di:

Rossana Campo


Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Rossana Campo vive tra Roma e Parigi. È nata a Genova nel 1963 e ha esordito nel 1992 con il fortunatissimo libro "In principio erano le mutande", diventato poi un film per la regia di Anna Negri. Da allora ha scritto una ventina di romanzi, tradotti in diverse lingue, che l’hanno confermata come una delle voci più originali della nostra letteratura. Fra i suoi titoli ricordiamo: "Il pieno di super" (1993), "Mai sentita così bene" (1995), "Il posto delle donne" (2013). Con "Dove troverete un altro padre come il mio" (2016) ha vinto il premio Strega giovani e il premio Elsa Morante. Per Bompiani ha pubblicato "Cati. Una favola di potere" (2017) e "Così allegre senza nessun motivo" (2019). Con Feltrinelli ha pubblicato: In principio erano le mutande (1992), da cui il film omonimo di Anna Negri (1999), alcuni racconti nella raccolta a cura di Gianni Celati, Narratori delle riserve (1992), Il pieno di super (1993), Mai sentita così bene (1995), L’attore americano (1997), Il matrimonio di Maria (1998), nato come radiodramma trasmesso da Radio Tre nel gennaio 1997, Mentre la mia bella dorme (1999), il libro per bambini La gemella buona e la gemella cattiva in Feltrinelli “Kids” (2000), Sono pazza di te (2001), L’uomo che non ho sposato (2003), Duro come l’amore (2005), Più forte di me (2007) e Lezioni di arabo (2010). Per i “Classici” ha tradotto e curato Peldicarota (2007) di Jules Renard.

 

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martedì 29 dicembre 2020

James Ellroy - L.A. Confidential

James Ellroy  
L.A. Confidential


Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

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@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli

09. ottobre. 2020


Ho visto il film ma quando ho trovato nella mia piccola libreria casalinga il mattone da 500 pagine nette,  
(Le Strade del Giallo – La Biblioteca della Repubblica) non mi sono avvilita e non lo fate neppure voi, fidatevi. 
<< A certi uomini tocca il mondo intero, 
a certi altri un’ ex prostituta e un viaggio in Arizona.   Tu sei tra i primi, ma, mio Dio,  non ti invidio il sangue che hai sulla coscienza.>>. Lynn Brakecn in L.A. Confidential 

Al principio, diciamo le prime 70-80 pagine, sarà dura ma poi si aprirà un mondo parallelo e questo romanzo diventerà un’ arma impropria per la mente, vorrete sapere, sapere e ancora sapere. Ambientazioni anni ’50 perfette: gang che si uccidono, gangster di altri tempi, poliziotti esauriti, violenti e corrotti, pornografia, intrecci mafiosi e tanto altro; è un Hard-Boied a tutti gli effetti con tutti i suoi cliché tutto in un linguaggio freddo ma pertinente; ma bisogna stare alle “costole” del romanzo, perché la trama è complicata: tante informazioni,  una valanga di personaggi, meglio prendere appunti se non lo leggerete tutto d’un fiato, altrimenti sarete costretti a tornare in dietro a ricontrollare fatti, personaggi e avvenimenti, ma vi assicuro che non è motivo per demoralizzarsi, anzi sarete presi dalla curiosità. Assicurato! Avvincente; è un romanzo, precisamente un Noirdecisamente appassionante; è un misto tra realtà e finzione e non poteva non diventare un film. Non posso negare che il libro sia molto più complesso del film quindi preparatevi alla sfida. Ci sono anche dei personaggi veri, nella nota sotto saprete chi. Resisterete allo spoiler? Solo per gli amanti dei generi: Thriller - Noir - Giallo - o meglio Poliziesco - Hard-Boied. L.Ch. VOTO: 📚📚📚📚🕮



Note:
Persone Reali:

Howard Hughnes magnate

William H. Parker l'allora capo della polizia in Los Angeles

Robert Harrison l'editore

Spade Cooley il musicista

Jack Dragna il mafioso, Mickey Cohen il noto gangster e il suo braccio destro Johnny Stompanato,  il quale ebbe veramente una relazione con l'attrice Lana Turner  

e fu successivamente ucciso dalla figlia di questa.



TRAMA 

L.A. Confidential

di James Ellroy


Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina: 

I sapori e le atmosfere della Los Angeles del dopoguerra. Pornografia, corruzione, lotte tra gang rivali, terrificanti omicidi che investono le vite delle vittime tanto quanto quelle dei carnefici, ai confini della legge. La storia è costruita intorno a tre poliziotti, Bud White, Jack Vincennes ed Ed Exley nella Los Angeles  dei primi anni ‘50, la Los Angeles di Hollywood, delle dive del cinema e della polizia più efficiente al mondo. Ed Exley è in cerca di gloria, ha ben chiaro quali sono i suoi obiettivi al dipartimento di polizia di Los Angeles, vuole arrivare in alto e ci sta riuscendo. Rampante figlio di papà (un ex poliziotto) e fratello di un agente ucciso in servizio sembra cavarsela meglio dietro una scrivania che inseguendo delinquenti con una pistola in mano, ma talvolta le apparenze ingannano. Bud White ha vissuto una gioventù difficile: il padre uccise la madre sotto i suoi occhi. Ora odia più di ogni altra cosa chi picchia le donne (e li ripaga con la stessa moneta, anzi con gli interessi), chi fa la spia e in generale tutti quelli che gli mettono i bastoni fra le ruote nel suo lavoro. Jack Vincennes, agente della narcotici, custodisce un vecchio segreto: un passato puntellato da problemi con alcool e droga e un presente accompagnato da mazzette e arresti "da copertina". Per questo motivo recita la parte dello sbirro perfetto, arrestando i personaggi famosi sotto gli occhi dei riflettori, guadagnandosi come soprannome "Big V". La sua specialità è arrestare le star con le "mani nel sacco", possibilmente se nel sacco c'è della droga, e il tutto accompagnato da scatti fotografici dell'amico Sid Hudgens (direttore del giornale scandalistico Hush-Hush, specializzato in scoop  del genere, che arriva sempre puntuale con la sua troupe grazie alle soffiate di Big V) Dopo aver costruito ad arte una tensione feroce fra i tre protagonisti, in occasione del cosiddetta Natale di Sangue (una gigantesca zuffa scoppiata fra poliziotti e criminali proprio la notte del Natale del 1951 e che avrà strascichi pesantissimi per il Dipartimento), Ellroy fa del massacro del Nite Owl (sei persone massacrate in un coffee shop losangelino, apparentemente senza moventi precisi e senza che vi siano prove schiaccianti a carico di chicchessia) il cuore dell'intricatissima trama del romanzo: a poco a poco, emergerà un verminaio fatto di collusioni fra polizia e stampa sensazionalistica, polizia e criminalità organizzata dedita alla produzione di materiale pornografico estremo e al traffico di droga, potere politico e criminalità. E nessuno dei protagonisti potrà non fare i conti con sé stesso e con il proprio passato (specie Ed Exley, figlio dell'influentissimo ex-capo della Polizia Preston Exley, in realtà anche lui tragicamente coinvolto nelle oscure trame della vicenda). Proprio il Nite Owl scombussolerà le vite dei protagonisti per sempre, mettendoli faccia a faccia alla ricerca di una verità scottante e terribile. Romanzo hard-boiled che riprende i moduli della narrativa noir di Dashiell Hammett e Raymond Chandler.

 

Prima pubblicazione: giugno 1990
Preceduto da: il Grande nulla 
Seguito da White Jazz 
1° ed. originale del 1990 
Adattamenti: L.A. Confidential (1997) 

 

CENNI SULLA VITA di:
James Ellroy

 

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Lee Earle Ellroy, conosciuto con lo pseudonimo di James Ellroy, nasce a Los Angeles il giorno 4 marzo 1948. I genitori Armand e Geneva divorziano e nel 1955 la madre si trasferisce con il figlio a El Monte. Nel 1958 la madre viene uccisa in un delitto che rimarrà irrisolto. Pochi mesi dopo James riceve in regalo dal padre un libro di Jack Webb dal titolo "The Badge", che parla del LAPD (Los Angeles Police Department). Questi due avvenimenti costituiscono due punti cruciali della vita dello scrittore, tanto che anni dopo, ne parlerà nelle sue opere. Un altro evento che segna l'esistenza di Ellroy è il caso “ Dalia Nera” ", un caso di omicidio rimasto irrisolto avvenuto a poca distanza da dove il giovane James abitava. Tutta la vita di Ellroy è movimentata: dopo aver abbandonato la scuola senza prendere il diploma, a diciassette anni di età (nel 1965) perde anche il padre. Ellroy finge un esaurimento nervoso e ne approfitta per lasciare l'esercito, dove nel frattempo si era arruolato volontario. Da qui in avanti vive un lungo periodo di sregolatezza, durante il quale si dedica a piccoli furti, ed eccede con alcol e droga. Durante i fatti di Watts del 1965 (una sommossa a sfondo razziale di imponente portata che durò 6 giorni), con alcuni amici, tenta di entrare nella zona della rivolta, senza però riuscirci. Vive da vagabondo, dormendo nei parchi pubblici di Los Angeles e leggendo romanzi gialli. Viene addirittura più volte arrestato, finendo nella prigione della contea. A causa delle sue abitudini sregolate, rischia di morire di polmonite per ben due volte. Nel 1975 riesce finalmente ad uscire da quello che chiama "il giro di giostra" e comincia a lavorare alla stesura del suo primo romanzo "Brown's Requiem" (tradotto in italiano con "Prega detective"). I suoi romanzi polizieschi hanno subito successo. Il libro che lo porta all'attenzione del grande pubblico è "The Black Dahlia", ispirato alla tragica vicenda della madre. Con i due romanzi successivi, "Il Grande Nulla" e "L.A. Confidential", diventa un autore di culto. Con "I miei luoghi oscuri" indaga sulla morte della madre. James Ellroy si definisce come un grande narcisista, un egoista perduto nel vortice dell'attenzione di sé e di quanto interessa a se medesimo. Dopo il suo secondo matrimonio con Helen Knode (autrice del libro "The Ticket Out"), James Ellroy si trasferisce a Kansas City. Dopo il divorzio, nel 2006 lo scrittore torna nella sua Los Angeles. Dai suoi romanzi sono stati tratti diversi film, il più famoso è 2 L’.A. Confidential  (regia di Curtis Hanson, con Kevin Specey, Russel Crowe, Guy Pearce, Kim Basinger e Danny DeVito, che ha fruttato due premi Oscar nel 1997, uno a Kim Basinger come miglior attrice non protagonista, e uno per la migliore sceneggiatura non originale.


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