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martedì 24 giugno 2025

Nicola Pesce - Il Piccolo Principe delle Tenebre

Nicola Pesce
Il Piccolo Principe 
delle Tenebre

 
Quando sono arrivata alla parola “Fine” quasi alla duecentotrentesima pagina, un solo sostantivo è apparso nella mia mente; Tenerezza. In questo libro di Nicola Pesce - Il Piccolo Principe delle Tenebre - tutto è morbido ma con un’anima gotica; morbido come la neve che cade in inverno sulle soffici piume di un corvo. È un libro molto introspettivo che offre un'analisi psicologica profonda dei tre protagonisti perché analizza meticolosamente le emozioni che provano: quelle della malinconica e infelice dodicenne ragazza dai capelli blu, orfana di madre, chiamata Bluetta; del bambino “Vampiro”, ovvero il Piccolo Principe delle Tenebre, fisicamente di nove anni ma nella realtà millenario, condannato all’oscurità e all’oblio dei ricordi nel tempo; e infine del confuso padre di Bluetta, incapace d’affrontare il suo stesso dolore e l’anima incupita della figlia. Nicola Pesce, in questo delizioso racconto, con una prosa curata e gentile, esplora, i pensieri e i sentimenti interiori dei personaggi, in particolare fa un minuzioso scavo emotivo sulla paura e sulla sofferenza in cui vivono i personaggi, descrivendo ogni sfumatura della tristezza, del vuoto e soprattutto della solitudine. 
L’autore, Nicola Pesce, tramite un fantasioso e armonioso racconto, s’addentra nelle oscure emozioni dei protagonisti e lo fa non solo attraverso gli scambi di battute tra i personaggi, o attraverso i loro silenzi, ma anche attraverso l’ecfrasi, sarebbe l’appassionante descrizione verbale di alcuni quadri; io ne ho riconosciuti solo due “Il Seminatore al Tramonto” di Vincent van Gohg e “la Vocazione di san Matteo” di Caravaggio, ma so che ve ne sono altri, scopriteli Voi; lo fa anche attraverso dei versi poetici; ad esempio a pagina ventiquattro abbiamo sei righi del dramma in versi “Faust” di Goethe. 
I personaggi odiando il mondo, a causa delle perdite subite e di quel senso di disordine emotivo e dolore che costantemente sentono in loro, e si fanno scudo, dei loro sentimenti bui, attraverso la loro diversità; ma grazie all’ascolto, al riconoscimento del dolore dell’altro, al confronto e al conforto reciproco, all’empatia e ovviamente all’Amore i personaggi rinasceranno nella Luce. Consiglio questo Libro.
Luigia Chianese
 
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 e mezzo Libri. 📕📗📘📖🕮
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Video Recensione di
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Nicola Pesce - Il Piccolo Principe delle Tenebre
Potete vederla qui su You Tube 
anche seguendo il link https://youtu.be/ZAPcfBPTw0g
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TRAMA
Il Piccolo Principe delle Tenebre
Di Nicola Pesce
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Bluetta si è trasferita con il padre in un piccolo villaggio della profonda Scozia. Non è una bambina come le altre, lei non si sente parte del mondo e non è mai felice. Finché non scopre una chiesa avvolta dall’edera e il suo enigmatico custode. Ogni notte, tra pagine e pagine polverose e segreti millenari, il mistero si infittisce. Chi è il bambino che non lascia tracce nello specchio?
 
Editore: Burno Edizioni
Prima Uscita Italiana:13 maggio 2025
Lingua: ‎Italiano
Copertina rigida: ‎232 pagine
Dimensioni: 15 x 2.3 x 19.1 cm
ISBN-13: ‎ 979-1280772411
ASIN: B0DP84XS6L
Etichette – Generi: Narrativa Moderna e Contemporanea 
 


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CENNI SULLA VITA di:
Nicola Pesce 
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Nicola Pesce (1984) vive in un bosco, legge libri e spacca legna. Innamorato della vita lenta e delle piccole cose, lavora ogni giorno attivamente per diffondere la gentilezza e l’amore per la cultura. Attraverso i suoi profili social, organizza numerose iniziative culturali. Ha donato, ad esempio, migliaia di libri a scuole, biblioteche e punti di book-crossing, Poco prima di compiere sedici anni, fondò la sua casa editrice, Edizioni NPE, diventando il più giovane editore della storia. Il successo come scrittore arriva nel 2021, con il romanzo bestseller. La volpe che amava i libri, nel quale crea i personaggi Aliosha, Musoritz e Ptiza. Ama scrivere di notte, alla vecchia maniera, con una penna e un vecchio quaderno, a lume di candela, nel silenzio del suo bosco.

 

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📚 Tutte le Recensioni e i Contenuti Critici sono opere originali della dott.ssa Luigia Chianese, Books Blogger;
Autrice e Curatrice del Blog “Libri e Opinioni” (http://www.librieopinioni.com) e dei relativi Canali Social:
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lunedì 23 ottobre 2023

Patrick McGrath - Racconti di Follia


Recensione - Opinione di
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Mugnano di Napoli (Na) – 23 agosto 2023

La mia prima tentazione è stata quella di scrivere due righe su ogni racconto ma poi ho desistito dopo aver letto il bel lavoro introduttivo di Joyce Carol Oates, che riesce a centrare, in poche pagine, l’essenza del libro stesso. Joyce, infatti, evidenzia a pagina 12-13:
<< … che McGrath mette al servizio della sua letteratura sfrenatamente creativa, e spesso spettralmente “gotica”, un talento narrativo che guarda ai nostri grandi predecessori 
del diciannovesimo secolo
(Poe, Mary Shelley, Algernon Blackwood, M.R. James, 
Robert Louis Stevenson, Bram Stoker, Joseph Sheridan Le Fanu, 
Charlotte Perkins Gilman e Ambrose Pierce, tra gli altri)
pur essendo assolutamente contemporaneo 
nel suo sardonico umorismo nero”.>>.
In questa opera omnia i racconti si dividono in due sezioni:
La prima intitolata – Acqua e Sangue – e sono ben 13 racconti, mentre la seconda è riportata con il titolo – Racconti Inediti – e sono 10. Sono tutti dello stesso tenore e spessore e l’elemento portante è sempre la follia, a prescindere da - chi o cosa - narri la vicenda. Non voglio spoilerare. 
La differenza principale tra le due sezioni è chi ha tradotto cosa. La maggior parte dei racconti della prima sezione - Acqua e Sangue – sono stati tradotti, per la prima volta in italiano, da Alberto Cristofori, mentre – I Racconti Inediti - da Andrea Silvestri. Per le specifiche di ogni singolo racconto a pagina 517, del suddetto mattone, ci sono le note bibliografiche. Divertitevi!
In - Racconti di Follia - troverete una varietà di storie tre le più fantasiose: ad esempio vi ritroverete in una New York surreale, piena di fantasmi, leggerete di storie di vampiri, di delitti passionali, di bizzarre manie inconfessabili, di strane visioni e trasformazioni angeliche, di ossessioni mentali e tanto altro.  
Nell’esporre questo stato d’essere – La Follia – gli individui, o chi per loro, vengono descritti con semplicità e naturalezza e ritenuti folli solo - per e dal - contesto che li circonda e nel tempo in cui vivono; in questo Patrick McGrath è maestro in narrazione.
L’autore ha anche l’abilità di catturare il lettore nella sua esposizione, al punto tale, da rendere del tutto normale, nel senso di consuetudinario, il distacco dalla realtà da parte dei soggetti della follia stessa; l’autore riesce a rendere, ordinario questo lato oscuro della mente umana e quindi la conseguente difficoltà di adattamento al contesto di appartenenza dei soggetti stessi, un lavoro davvero magistrale.
Ciascuno racconto è un’immersione ogni volta diversa nel mondo della follia; che poi è il file rouge del libro. Alcuni racconti potranno piacere e altri no, perché, secondo me, in quelli di stampo più horror viene a calare un pochino di quella eccitazione necessaria che tiene il lettore sul chi va là. 
Altri racconti potranno si spaventare e/o essere tediosi, ma la maggior parte sono tutti racconti molto piacevoli e scorrevoli, divertenti da leggere. 
Le cosiddette - personalità frantumate - hanno anche il loro lato divertente! 
Come avete capito molti racconti strizzano l’occhio anche ai racconti gotici ma sono in chiave decisamente contemporanea, e gli amati del genere sapranno di certo apprezzare il ritmo narrativo e l’elegante suspence che vi è in essi; potrei dire anche che, in alcuni casi, un po' di leggera strizza è assicurata.
Insomma è un bel mattone ma è anche una gran bell’opera. La consiglio. Luigia Chianese
 
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 4 Libri! 📕📗📘📙🕮
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TRAMA 
Racconti di Follia 
di Patrick McGrath
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
"McGrath mette al servizio della sua letteratura sfrenatamente creativa, e spesso spettralmente 'gotica', un talento narrativo che guarda ai nostri grandi predecessori del diciannovesimo secolo (Poe, Mary Shelley, Robert Louis Stevenson, Bram Stoker e Ambrose Bierce, tra gli altri) pur essendo assolutamente contemporaneo nel suo sardonico umorismo nero. La narrazione di McGrath è magistrale e seducente. È sufficiente la lettura dell'incipit del tipico racconto di McGrath per venirne risucchiati, costretti a divorarlo tutto d'un fiato. Queste storie audaci, originali e inquietanti sono raccontate da narratori a loro volta bizzarri (uno stivale, una mosca - per citarne solo due) e nella maggior parte dei casi onniscienti. Con destrezza, scaltrezza e misteriosa grazia, saltano da un personaggio all'altro, come un film reso surreale dai frequenti stacchi di un montaggio vertiginoso. McGrath sa cosa significhi essere tormentati da fantasmi, e come trascrivere nel modo più persuasivo gli incubi della 'personalità frantumata' che risuonano in ognuno di noi. "Dall'introduzione di Joyce Carol Oates. Per la prima volta raccolti in un unico volume, tutti i racconti di Patrick McGrath, il maestro del noir contemporaneo.

Editore ‏ : ‎ La nave di Teseo (5 marzo 2020)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 518 pagine - Dimensioni ‏ : ‎ 22 x 4.5 x 21.6 cm
ISBN-10 ‏ : ‎ 8834601939 - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8834601938
Traduttori: Alberto Cristofori  Andrea Silvestri
 
CENNI SULLA VITA di: 
Patrick McGrath
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Scrittore inglese. Nato a Londra nel 1950. Il padre lavorava come psichiatra nel manicomio criminale di Broadmoor, dove il giovane Patrick passa gran parte della propria infanzia.  A 21 anni si è trasferito in Canada dove ha lavorato nell’ospedale di Oakridge. Non ha perciò seguito la strada del padre e non si è laureato in psichiatria; la sua irrequietezza lo ha portato altrove, alla scrittura, ed ha immediatamente conquistato i lettori con la trama originale e coinvolgente di Follia, con oltre 500 mila copie vendute, e un successo che dura nel tempo.  Tra gli altri suoi libri si ricorda: La lampada del diavolo (La Nave di Teseo, 2021) e Racconti di follia (La Nave di Teseo, 2020). Dai suoi romanzi sono stati tratti i film The Grotesque (1995), di John-Paul Davidson, Spider (2002), di David Cronenberg e Asylum, di David Mackenzie nel 2005.

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martedì 14 febbraio 2023

Noi i Cattivi - Il Sangue Prima di Tutto - Amanda Foody e Christine Lynn Herman

Noi i Cattivi
Il Sangue Prima di Tutto
Amanda Foody e Christine Lynn Herman

Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) – 02 febbraio 2023
 
Noi i Cattivi è un libro di circa 400 pagine con 51 capitoli, di poche pagine ciascuno, più i Ringraziamenti; è coinvolgente, lo stile è semplice e fluido, adatto ai Y.A. (Young Adult) oltre che agli amanti del Fantasy e dell’Horror Fiction e, chiariamolo subito, a me sembra scritto per diventare una Saga da Serie TV.
Molto carina la mappa, in grigio e nero, della città di Ilverneth, luogo in cui è ambientata la storia; mappa che anticipa il primo capitolo. Mentre la studiavo, però, il libro mi è scivolato in terra, e ho fatto una piacevole scoperta. All’interno della quarta di copertina, non viene riportato solo la sinossi del libro, in avanti, e la vita con le foto delle autrici, sul retro, ma, in volta, la Mappa di Ilverneth ingrandita e a colori o meglio due colori di base il nero e il rosa salmone e/o rosso cremisi. (Mappa © Jennifer Hanover).
Rimanendo concentrati su di essa vi anticipo che su tale mappa sono disegnati i Sette Punti di Riferimento, Roccaforti per intenderci: Torre, Caverna, Castello, Cottage, Cripta, Monastero e Mulino, da reclamare; luoghi di riparo e protezione che celano Speciali Incantesimi Magici, di attacco e difesa, e sono posizionati in corrispondenza di una Stella a Sette Punte. Scopriremo poi che in ogni Roccaforte vi è una Colonna che contiene l’Alta Magia e che, durante il -Torneo - , dall’alto del cielo cremisi, cadranno ben 7 Cimeli; scoprirete altro leggendo.
La copertina rigida del libro è nera con l’incisione di mani in posa; dita che si sfiorano. (Cover Design: Barbara Di Landro in Sovraccoperta: Progetto grafico originale e illustrazione © Will Staehle). Questa immagine mi ricorda le mani di Montgomery Burns nel Cartoon Simpson; le mani, sul libro, sono in rosso cremisi, come è in rosso il dorso delle pagine del volume e le varie scritte.
Giusto per far capire che siamo nell’ordine delle favole, dopo la deliziosa mappa, il primo capitolo, anzi tutti i 51 capitoli, non numerati, si aprono con la classica lettera maiuscola ingrandita; favoloso, tocco d’altri tempi!
Già nel soprattitolo in copertina “Il sangue prima di tutto”, motto della casata dei Lowe, e nell’incipit del primo capitolo, abbiamo il tema centrale dell’opera:
<< Una tradizione tragica
la vera storia della città 
che manda a morire i suoi figli.>>.
Per farla breve - qualcuno ha mandato alle stampe -, quindi a tutto il mondo, un libro intitolato “Una Tradizione Tragica” in cui viene alla luce l’antichissimo segreto della città di Ilverneth, dell’Alta Magia, dei misteri delle Sette Famiglie e del loro legame/condanna con una tragica Maledizione. Non solo! Nel suddetto libro si “sputtanano” molti abitanti di Ilverneth legati alle Sette Famiglie.
Queste Sette Famiglie maledette sono: i Lowe, i Macaslan, i Carbry, i Payne, i Grieve, i Blair e i Thorburn.
Nel libro che abbiamo noi lettori tra le mani, invece, si narra la storia di un torneo all’ultimo sangue che viene indetto all’apparizione di un originale fenomeno atmosferico: la Luna di Sangue: una luna color cremisi, luminosa e tagliente. Questo torneo si svolge, con cadenza ventennale, al calare del Velo di Sangue, tra le Sette Famiglie magiche e maledette; e l’esito di tale torneo, ovviamente mortale, condizionerà le sorti della famiglia vincitrice per la generazione successiva e il destino della città di Ilverneth!
Il Velo di Sangue è anch’esso uno strano fenomeno meteorologico in cui le nuvole prendono il colore dell’Alta Magia  ovvero il Rosso Cremisi, e si stendono come un - sudario tinto di rosso - sulla città di Ilverneth. In quel momento preciso ha inizio il torneo/massacro tra i Sette Campioni delle Sette Famiglie. Durante il torneo Il Velo di Sangue diviene sempre più chiaro - alla Morte di ogni Campione -, fino a quando “ne resterà soltanto uno” (Conoscete da quale film ho preso in prestito questa frase, vero?) e Il Velo di Sangue sparirà; ma i Campioni prescelti avranno solo tre mesi per ammazzarsi l’un l’altro, pena la morte di tutti.
Devo dire, però, che, a molti di noi lettori, un genere simile è già noto perché è “una gara per la sopravvivenza” in stile Hunger Games, ricordate? Dove una sorella partecipa al posto dell’altra? Bene! Qui la dinamica di base è più o meno la medesima. Anche in questa inumana gara, per vincere, bisogna uccidere gli altri concorrenti. O vogliamo essere più schizzinosi e rimembrare un bel torneo come in Harry Potter e il Calice di Fuoco? Da notare, infatti, che ogni famiglia magica sceglie il suo Campione che deve cavarsela da solo nel torneo; un po' come in Harry Potter: Campioni che vogliono e non vogliono partecipare, ma devono, un torneo, amicizie tradite e riappacificate, lutti e fraintendimenti, cosa vi ricorda? Anche se… .
Doveroso far notare, da parte mia, che altre cose presenti nel libro le abbiamo già conosciute in altre opere molto note: infatti troviamo oggetti magici, il primo che s’incontra è una Pietra, e come non ricordare la Pietra Filosofale.
Gli Anelli, inutile dire in quali libri gli anelli sono il perno dell’opera.
La Spada, almeno non è quella di Grifondoro; però mi è venuto da sorridere quando ho scoperto in - Noi i Cattivi –  che anche la spada qui presente, secondo la leggenda, esce da un lago e, guarda caso, poi viene conficcata in una roccia e da un Campione ricco di onore; proprio come un cavaliere… .Viene in mente anche a voi una certa Tavola Rotonda? Un certo Re Artù?
Si parla, poi, di una Corona, almeno non è quella di Corvonero. Leggeremo di un Mantello, almeno non è quello dei Doni della Morte e non mancherà uno Specchio, qui è troppo semplice, la lacrimuccia ironica viene da sé. Gli altri, cimeli e non, li scoprirete da soli; ma non rinunciate, continuate a leggere il libro.
Anche i luoghi sono già visti, non manca ovviamente una tetra foresta e un simpatico pub con un nome bizzarro - La Gazza Ladra! Come non manca un Lago dentro una montagna, come in Harry Potter. Gli incantesimi, invece, sono più che noti; niente di originale insomma! Grossa, immensa, caduta di fantasia per le due giovani autrici, Amanda Foody e Christine Lynn Herman; anche se, devo ammettere che il tutto è amalgamato in maniera più che eccellente ed è questo che fa presa sul lettore; però, come si fa a pensare che non avremmo fatto paragoni con Hunger Games, Harry Potter e altro ancora!
Torniamo al libro. La magia che viene utilizzata è di duplice natura: vi è la Magia Comune, semplice e alla portata di tutti che si può comprare anche al supermercato; e L’Alta Magia, quella più potente e distruttiva ambita dalle Sette Famiglie e non soltanto. La magia in sé è una risorsa preziosa per tutti e può essere trovata, raccolta e intrappolata in delle bottigliette trasparenti e poi trasformata, tramite delle Tavole di Creazione su cui vi è incisa una Stella a Sette Punte, dai Creatori d’Incantesimi o dai Creatori di Maledizioni, il risultato della lavorazione viene rinchiuso, principalmente, in delle pietre. Queste pietre, una volta caricate d’incantesimi e/o maledizioni, vengono, quasi sempre, montate su degli anelli, ma non solo su quelli, per poterli utilizzare facilmente una volta creati. Tra i più importanti e abili creatori di maledizioni vi sono quelli della Bottega di Reid MacTavish. Questa famiglia, di Creatori di Maledizioni, incastona le “sue produzioni” in pietre dal taglio ovale per far riconoscere subito chi ha creato quel tipo di maledizione. Suggerimento: prestate attenzione al personaggio di Reid MacTavish e tenete d’occhio l’Agente governativa Yoo e il creatore d’incantesimi Osmand Walsh.
Siamo chiari, però: sulla genesi di molte cose: magia, maledizioni, strutture socio-economiche-politiche della città di Ilverneth e dai loro abitanti dobbiamo, (per ora?) passarci sopra, perché le autrici, Amanda Foody e Christine Lynn Herman, non danno molte indicazioni in merito; inoltre, se pur appassionante da leggere, il libro è pieno di cliché; fatevene una ragione fin dalla prima pagina.
Nella storia vi sono tanti personaggi; ma le vicende vengono narrate, maggiormente, dall’angolatura dei partecipanti al torneo, precisamente dai Sette Campioni. Per essere coincisi anche qui, vi dico che i bigs che meritano più attenzione sono pochi.
Hendry Lowe il figlio maggiore della plurivincente, piccolissima e cattivissima famiglia Lowe. Hendry ha le lentiggini, capelli un po' lunghi, pelle abbronzata, riccioli scuri, il suo posto preferito è il cimitero di famiglia, e tutto sommato non è poi così malvagio come la gente crede ed è un bravo utilizzatore di magia; però… .
Al contrario del fratello minore, di un anno, Alistair Lowe; pelle chiara, occhi scuri, capelli appuntiti è molto potente, capace e certamente cattivo, all’apparenza; sarà lui il Campione scelto dalla sua famiglia con il – Sacrificio dell’Agnello(Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo… come la si canta o la si suona qualcuno deve morire in sacrificio, e quale libro vi viene in mente dove viene sacrificato un figlio? Forza! È il libro più famoso della storia… ci arrivate anche se non siete religiosi.). A questo personaggio, Alistair Lowe,  sono dedicati 13 capitoli, tra cui il primo e l’ultimo. (1- 5 – 9 - 14 - 19 - 21 - 24 - 29 - 32 - 35 - 39 - 44 - 51). Attenti alla nonna di questi due ragazzi, Marianne, una creatura orribile, foggiatrice di mostri. Da pagina 90:
<< I mostri non possono ferirti 
se tu stesso diventi un mostro.>>.
Abbiamo poi, Isobel Macaslan, dai capelli rossi, che, volente o nolente, deve partecipare al torneo. Lei riceve la nomina a Campionessa della sua casata e non può ritirarsi dal torneo a causa delle pressioni della famiglia che sono difficili da superare e gestire e che la condizioneranno prima e durante il torneo.  Sono dedicati, anche a lei, 13 capitoli. (2 - 6 - 12 - 15 - 17 - 22 - 26 - 30 - 33 - 36 - 41 - 47 - 50).
Gavin Grieve (il mio personaggio preferito), occhi verde bottiglia, disgraziato, arrabbiato, massiccio, emarginato, che desidera utilizzare il torneo come una rivalsa, una rivincita personale e familiare. Ha un fratellino di 13 anni, Fergus, e una sorella, Callista Grieve, e lei sarà felice di liberarsi della sua famiglia di origine, i Grieve, per sposare un membro della famiglia Payne, precisamente Ronald Payne. Gavin Grieve  è l’unico personaggio a cui sono stati dedicati12 capitoli. (3 - 7 - 10 - 13 - 18 - 23 - 27 - 34 - 38 - 43 - 45 - 48).
Ed infine, abbiamo Briony Thorburn. Alta, pelle chiara con lentiggini, capelli castani lunghi raccolti in una treccia, studentessa e atleta modello che ha vissuto per partecipare, un giorno, al torneo. La saccente del gruppo per capirci. Il torneo è la sua ragione di vita, ma viene scelta, inaspettatamente, al suo posto, come Campionessa della casa Thorburn, la sorellina Innes Thorburn. Le ragazze sono orfane e sono state cresciute dalla loro numerosissima e rispettata famiglia. Per lei, se la matematica non m’inganna ci sono 13 capitoli. (4 - 8 -11 - 16 - 20 - 25 - 28 - 31 - 37 - 40 - 42  - 46 - 49).
Ogni Campione ha il suo perché, ma a me sembrano tutti caratterizzati come Anime-Manga. Ogni personaggio è ben delineato nell’aspetto e nella personalità, e ognuno di loro, durante il torneo, subisce una crescita interiore; un cambio di personalità e di visione di se stessi e della realtà a cui appartengono. Il torneo darà loro modo di confrontarsi, rivalutarsi e di scegliere liberamente senza… ; mi fermo qui! Altrimenti vi privo del gusto di scoprire la parte più bella della narrazione; su questo punto, bisogna darne atto, le due autrici sono state brave, ma qualcosa di originale ci doveva pur essere in questo libro.
La narrazione, verso la fine, accelera precipitosamente ma non ha un vero finale o, per lo meno, il finale lo si intuisce, ma non è una conclusione definitiva, perché, con ogni probabilità, il libro avrà un seguito. Ci sono, infatti, ancora tante domande a cui rispondere, la maledizione da sciogliere, in un modo o nell’altro, e, soprattutto, mi chiedo ci sarà un Campione?   #LuigiaChianese

NOTE

Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, 
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Cover Design: Barbara Di Landro
In Sovraccoperta: Progetto grafico originale e illustrazione © Will Staehle
In Volta: Mappa © Jennifer Hanover 

Editore: ‎ Mondadori 
Prima edizione Italiana: 17 gennaio 2023
Lingua: ‎ Italiano 
Tradotto in italiano da: Silvia Rosa (Traduttrice ed Editor)
Copertina rigida: ‎ 396 pagine 
Dimensioni: ‎ 16.8 x 3.8 x 23.8 cm
ISBN-10: ‎ 8804770155 
ISBN-13: ‎ 978-8804770152

Generi – Etichette: Avventura Dark Fantasy Fantasy 


TRAMA
Noi i Cattivi
Amanda Foody e Christine Lynn Herman
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
A ogni generazione, al sorgere della Luna di Sangue, le sette famiglie della remota città di Ilvernath scelgono ciascuna un proprio campione che combatterà in un torneo all'ultimo sangue. In palio c'è il controllo assoluto sull'alta magia, la più potente al mondo, a lungo ritenuta esaurita e ora gelosamente custodita in segreto da una delle sette famiglie maledette di Ilvernath. Finora i crudeli Lowe hanno vinto quasi tutti i tornei, e si preparano a confermare il proprio dominio. Ma quest'anno c'è qualcosa di nuovo: grazie al bestseller Una tradizione tragica, che ha svelato tutti i segreti del torneo della Luna di Sangue, i sette contendenti sono sotto i riflettori del mondo intero. Possono avere nuove informazioni, nuovi mezzi per vincere. Più di tutto, possono avere una scelta: accettare il loro destino, o riscrivere la storia. Una storia che, però, deve essere intrisa di sangue.

 
CENNI SULLA VITA di:
Amanda Foody e Christine Lynn Herman
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Amanda Foody
è l'autrice dei romanzi YA Daughter of the Burning City e della serie The Shadow Game (HarperCollins/Inkyard), e della prossima serie di scuola media Wildlore: The Accidental Apprentice (Simon & Schuster/Margaret K. McElderry). Ex contabile che preparava le tasse per le multinazionali, Amanda vive a Boston con Jelly Bean, la sua bestiale compagna felina.
 
Christine Lynn Herman è l'autrice di The Devouring Grey, del suo prossimo sequel The Deck of Omens e di un fantasy contemporaneo indipendente chiamato The Drowning Summer (Little, Brown/Hachette). Puoi trovarla nella foresta più vicina, mentre tenta di diventare un albero, o su Twitter e Instagram su @christineexists.

 
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