Recensioni, Opinioni, Consigli, Anteprime, Info Box Books, Video, Presentazioni ed Eventi sui Libri. Le mie Recensioni-Opinioni Rispecchiano le Sensazioni e le Emozioni che i libri mi regalano! I libri vanno letti! Un Libro dà non prende! Luigia Books Blogger
domenica 3 marzo 2024
Holly Jackson - Kill Joy
martedì 14 febbraio 2023
Noi i Cattivi - Il Sangue Prima di Tutto - Amanda Foody e Christine Lynn Herman
Molto carina la mappa, in grigio e nero, della città di Ilverneth, luogo in cui è ambientata la storia; mappa che anticipa il primo capitolo. Mentre la studiavo, però, il libro mi è scivolato in terra, e ho fatto una piacevole scoperta. All’interno della quarta di copertina, non viene riportato solo la sinossi del libro, in avanti, e la vita con le foto delle autrici, sul retro, ma, in volta, la Mappa di Ilverneth ingrandita e a colori o meglio due colori di base il nero e il rosa salmone e/o rosso cremisi. (Mappa © Jennifer Hanover).
Rimanendo concentrati su di essa vi anticipo che su tale mappa sono disegnati i Sette Punti di Riferimento, Roccaforti per intenderci: Torre, Caverna, Castello, Cottage, Cripta, Monastero e Mulino, da reclamare; luoghi di riparo e protezione che celano Speciali Incantesimi Magici, di attacco e difesa, e sono posizionati in corrispondenza di una Stella a Sette Punte. Scopriremo poi che in ogni Roccaforte vi è una Colonna che contiene l’Alta Magia e che, durante il -Torneo - , dall’alto del cielo cremisi, cadranno ben 7 Cimeli; scoprirete altro leggendo.
La copertina rigida del libro è nera con l’incisione di mani in posa; dita che si sfiorano. (Cover Design: Barbara Di Landro in Sovraccoperta: Progetto grafico originale e illustrazione © Will Staehle). Questa immagine mi ricorda le mani di Montgomery Burns nel Cartoon Simpson; le mani, sul libro, sono in rosso cremisi, come è in rosso il dorso delle pagine del volume e le varie scritte.
Giusto per far capire che siamo nell’ordine delle favole, dopo la deliziosa mappa, il primo capitolo, anzi tutti i 51 capitoli, non numerati, si aprono con la classica lettera maiuscola ingrandita; favoloso, tocco d’altri tempi!
Già nel soprattitolo in copertina “Il sangue prima di tutto”, motto della casata dei Lowe, e nell’incipit del primo capitolo, abbiamo il tema centrale dell’opera:
Queste Sette Famiglie maledette sono: i Lowe, i Macaslan, i Carbry, i Payne, i Grieve, i Blair e i Thorburn.
Nel libro che abbiamo noi lettori tra le mani, invece, si narra la storia di un torneo all’ultimo sangue che viene indetto all’apparizione di un originale fenomeno atmosferico: la Luna di Sangue: una luna color cremisi, luminosa e tagliente. Questo torneo si svolge, con cadenza ventennale, al calare del Velo di Sangue, tra le Sette Famiglie magiche e maledette; e l’esito di tale torneo, ovviamente mortale, condizionerà le sorti della famiglia vincitrice per la generazione successiva e il destino della città di Ilverneth!
Il Velo di Sangue è anch’esso uno strano fenomeno meteorologico in cui le nuvole prendono il colore dell’Alta Magia ovvero il Rosso Cremisi, e si stendono come un - sudario tinto di rosso - sulla città di Ilverneth. In quel momento preciso ha inizio il torneo/massacro tra i Sette Campioni delle Sette Famiglie. Durante il torneo Il Velo di Sangue diviene sempre più chiaro - alla Morte di ogni Campione -, fino a quando “ne resterà soltanto uno” (Conoscete da quale film ho preso in prestito questa frase, vero?) e Il Velo di Sangue sparirà; ma i Campioni prescelti avranno solo tre mesi per ammazzarsi l’un l’altro, pena la morte di tutti.
Devo dire, però, che, a molti di noi lettori, un genere simile è già noto perché è “una gara per la sopravvivenza” in stile Hunger Games, ricordate? Dove una sorella partecipa al posto dell’altra? Bene! Qui la dinamica di base è più o meno la medesima. Anche in questa inumana gara, per vincere, bisogna uccidere gli altri concorrenti. O vogliamo essere più schizzinosi e rimembrare un bel torneo come in Harry Potter e il Calice di Fuoco? Da notare, infatti, che ogni famiglia magica sceglie il suo Campione che deve cavarsela da solo nel torneo; un po' come in Harry Potter: Campioni che vogliono e non vogliono partecipare, ma devono, un torneo, amicizie tradite e riappacificate, lutti e fraintendimenti, cosa vi ricorda? Anche se… .
Doveroso far notare, da parte mia, che altre cose presenti nel libro le abbiamo già conosciute in altre opere molto note: infatti troviamo oggetti magici, il primo che s’incontra è una Pietra, e come non ricordare la Pietra Filosofale.
Gli Anelli, inutile dire in quali libri gli anelli sono il perno dell’opera.
La Spada, almeno non è quella di Grifondoro; però mi è venuto da sorridere quando ho scoperto in - Noi i Cattivi – che anche la spada qui presente, secondo la leggenda, esce da un lago e, guarda caso, poi viene conficcata in una roccia e da un Campione ricco di onore; proprio come un cavaliere… .Viene in mente anche a voi una certa Tavola Rotonda? Un certo Re Artù?
Si parla, poi, di una Corona, almeno non è quella di Corvonero. Leggeremo di un Mantello, almeno non è quello dei Doni della Morte e non mancherà uno Specchio, qui è troppo semplice, la lacrimuccia ironica viene da sé. Gli altri, cimeli e non, li scoprirete da soli; ma non rinunciate, continuate a leggere il libro.
Anche i luoghi sono già visti, non manca ovviamente una tetra foresta e un simpatico pub con un nome bizzarro - La Gazza Ladra! Come non manca un Lago dentro una montagna, come in Harry Potter. Gli incantesimi, invece, sono più che noti; niente di originale insomma! Grossa, immensa, caduta di fantasia per le due giovani autrici, Amanda Foody e Christine Lynn Herman; anche se, devo ammettere che il tutto è amalgamato in maniera più che eccellente ed è questo che fa presa sul lettore; però, come si fa a pensare che non avremmo fatto paragoni con Hunger Games, Harry Potter e altro ancora!
Torniamo al libro. La magia che viene utilizzata è di duplice natura: vi è la Magia Comune, semplice e alla portata di tutti che si può comprare anche al supermercato; e L’Alta Magia, quella più potente e distruttiva ambita dalle Sette Famiglie e non soltanto. La magia in sé è una risorsa preziosa per tutti e può essere trovata, raccolta e intrappolata in delle bottigliette trasparenti e poi trasformata, tramite delle Tavole di Creazione su cui vi è incisa una Stella a Sette Punte, dai Creatori d’Incantesimi o dai Creatori di Maledizioni, il risultato della lavorazione viene rinchiuso, principalmente, in delle pietre. Queste pietre, una volta caricate d’incantesimi e/o maledizioni, vengono, quasi sempre, montate su degli anelli, ma non solo su quelli, per poterli utilizzare facilmente una volta creati. Tra i più importanti e abili creatori di maledizioni vi sono quelli della Bottega di Reid MacTavish. Questa famiglia, di Creatori di Maledizioni, incastona le “sue produzioni” in pietre dal taglio ovale per far riconoscere subito chi ha creato quel tipo di maledizione. Suggerimento: prestate attenzione al personaggio di Reid MacTavish e tenete d’occhio l’Agente governativa Yoo e il creatore d’incantesimi Osmand Walsh.
Nella storia vi sono tanti personaggi; ma le vicende vengono narrate, maggiormente, dall’angolatura dei partecipanti al torneo, precisamente dai Sette Campioni. Per essere coincisi anche qui, vi dico che i bigs che meritano più attenzione sono pochi.
- Hendry Lowe il figlio maggiore della plurivincente, piccolissima e cattivissima famiglia Lowe. Hendry ha le lentiggini, capelli un po' lunghi, pelle abbronzata, riccioli scuri, il suo posto preferito è il cimitero di famiglia, e tutto sommato non è poi così malvagio come la gente crede ed è un bravo utilizzatore di magia; però… .
- Al contrario del fratello minore, di un anno, Alistair Lowe; pelle chiara, occhi scuri, capelli appuntiti è molto potente, capace e certamente cattivo, all’apparenza; sarà lui il Campione scelto dalla sua famiglia con il – Sacrificio dell’Agnello – (Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo… come la si canta o la si suona qualcuno deve morire in sacrificio, e quale libro vi viene in mente dove viene sacrificato un figlio? Forza! È il libro più famoso della storia… ci arrivate anche se non siete religiosi.). A questo personaggio, Alistair Lowe, sono dedicati 13 capitoli, tra cui il primo e l’ultimo. (1- 5 – 9 - 14 - 19 - 21 - 24 - 29 - 32 - 35 - 39 - 44 - 51). Attenti alla nonna di questi due ragazzi, Marianne, una creatura orribile, foggiatrice di mostri. Da pagina 90:
- Gavin Grieve (il mio personaggio preferito), occhi verde bottiglia, disgraziato, arrabbiato, massiccio, emarginato, che desidera utilizzare il torneo come una rivalsa, una rivincita personale e familiare. Ha un fratellino di 13 anni, Fergus, e una sorella, Callista Grieve, e lei sarà felice di liberarsi della sua famiglia di origine, i Grieve, per sposare un membro della famiglia Payne, precisamente Ronald Payne. Gavin Grieve è l’unico personaggio a cui sono stati dedicati12 capitoli. (3 - 7 - 10 - 13 - 18 - 23 - 27 - 34 - 38 - 43 - 45 - 48).
- Ed infine, abbiamo Briony Thorburn. Alta, pelle chiara con lentiggini, capelli castani lunghi raccolti in una treccia, studentessa e atleta modello che ha vissuto per partecipare, un giorno, al torneo. La saccente del gruppo per capirci. Il torneo è la sua ragione di vita, ma viene scelta, inaspettatamente, al suo posto, come Campionessa della casa Thorburn, la sorellina Innes Thorburn. Le ragazze sono orfane e sono state cresciute dalla loro numerosissima e rispettata famiglia. Per lei, se la matematica non m’inganna ci sono 13 capitoli. (4 - 8 -11 - 16 - 20 - 25 - 28 - 31 - 37 - 40 - 42 - 46 - 49).
Ogni Campione ha il suo perché, ma a me sembrano tutti caratterizzati come Anime-Manga. Ogni personaggio è ben delineato nell’aspetto e nella personalità, e ognuno di loro, durante il torneo, subisce una crescita interiore; un cambio di personalità e di visione di se stessi e della realtà a cui appartengono. Il torneo darà loro modo di confrontarsi, rivalutarsi e di scegliere liberamente senza… ; mi fermo qui! Altrimenti vi privo del gusto di scoprire la parte più bella della narrazione; su questo punto, bisogna darne atto, le due autrici sono state brave, ma qualcosa di originale ci doveva pur essere in questo libro.
La narrazione, verso la fine, accelera precipitosamente ma non ha un vero finale o, per lo meno, il finale lo si intuisce, ma non è una conclusione definitiva, perché, con ogni probabilità, il libro avrà un seguito. Ci sono, infatti, ancora tante domande a cui rispondere, la maledizione da sciogliere, in un modo o nell’altro, e, soprattutto, mi chiedo ci sarà un Campione? #LuigiaChianese
martedì 4 ottobre 2022
Dot Hutchison - Il Giardino Delle Farfalle
Il Giardino Delle Farfalle
Recensione - Opinione di
Luigia Chianese Books
Review Blogger
Mugnano di Napoli (Na) – 27 agosto 2022
Questo libro, dell’autrice statunitense Dot
Hutchison, è il primo della The
Collector Trilogy (1: Il Giardino delle Farfalle – 2: Il giardino delle Rose e 3: ???) allora
scopriamo com’è e decidiamo se sarà il caso di comprare e leggere gli altri due.
Come tutti i generi Young Adult (12 - 23) ha una scrittura semplice con un linguaggio abbastanza comprensibile e schietto; di genere fantasy con un pizzico di horror, dove la protagonista, Maya, è nella media dell’età dei ragazzi a cui è maggiormente destinato il testo. L’identificazione, anche sognata, con la protagonista da margine d’interesse e successo soprattutto nel target anagrafico dei Y.A., ma non sottovalutiamo il fanciullo che è sempre in noi. La storia è un po' come un cartoon nipponico, protagonista povera e disperata, cattivo di turno, protagonista in difficoltà, aiuto, risollevamento e poi successo.
Detto
ciò sconsiglio il libro! 412 pagine, composte da tre grandi capitoli più i
ringraziamenti finali, sono di una noia mortale. Non vi è suspense, non vi è
attrazione o mordente nella storia e più di una volta confesso di aver saltato
dei paragrafi completamente inutili, paragrafi che non sono altro che la
classica acqua per allungare il brodo, e vi assicuro che non è un granché di
brodo. La location principale, ovvero questo giardino misterioso, nascosto
all’interno di un altro giardino, con un mini stagnetto, torrentino e cascata
con grotta, tutto pieno di vetri infrangibili e porte che scorrono di lato ed
in alto e in basso, è descritto
una schifezza. Non si comprende la dimensione, la struttura e la geometria,
tutte le parole sono state sprecate per aneddoti non necessari, la location è
rimasta per metà nella mente dell’autrice. La protagonista Maya – Inara –
Samira (si! Ha tre nomi) è antipatica, saccente, tediosa, arrogante,
una disgraziata poco istruita che però risulta essere più preparata e perspicace di un professore universitario, un pozzo di
saggezza psicosociale solo perché legge
“i classici”, troppo perfino per un Fantasy-Horror. I vari personaggi, sono
sviluppati quanto basta ma male, perché la loro
descrizione e le loro azioni o perché sono solo in funzione della mitica Maya – Inara – Samira. Anche i cattivi,
ovvero il Giardiniere, con i figli Every e Des sono tracciati malissimo; dei super
psicopatici ricchi sfondati che nemmeno nei migliori manga possono sembrare
divertenti o piacevoli. Vogliamo parlare dei due agenti speciali dell’FBI -
Victor Hanoverian e Brendon Eddison? Il buono e il duro? Questi due sventurati
sono costretti a sopportare il racconto di Maya per ricavare informazioni che,
a conti fatti, necessiteranno a poco in un processo, praticamente una trovata
non brillante ma assolutamente
ridicola per iniziare la storia. In sostanza non è la fantasia della storia a
disturbare la lettura ma è la narrazione che è decisamente pessima, squilibrata
e sgradevole. Questo libro per me è brutto! L.Ch.
Nella mia scala, da uno
a cinque, gradimento libro, questo testo non arriva a 2. 📗📘🕮🕮🕮 L.Ch.
TRAMA
Il Giardino Delle Farfalle
di Dot Hutchison
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
CENNI SULLA VITA di:
Dot Hutchison
Autrice Statunitense. È una scrittrice (per lo più) YA (Giovani adulti, genere letterario adatto a ragazzi dai 13 ai 20 anni con un background in teatro, al Festival del Rinascimento di scacchi viventi. Può perdere ore navigando su wikipedia trovando articoli interessanti che possono avere a che fare o no con la sua ricerca e le piace pensare che San Giorgio si rammaricò di aver ucciso quel drago per tutto il resto dei suoi giorni. “Wounded name” è uscito nel 2013 da Carolrhoda Lab; “Il giardino delle farfalle” nel giugno 2016 da Thomas & Mercer e “Roses of may” sarà il seguito nel 2017. Con la Newton Compton ha già pubblicato Il giardino delle farfalle, un successo straordinario, per settimane in vetta alla classifica dei thriller più venduti di Amazon, pubblicato in oltre 23 lingue e i cui diritti cinematografici sono stati ceduti alla casa di produzione Anonymous Content di Michael Sugar, già vincitore dell’Oscar per il miglior film con Il caso Spotlight. Il giardino delle rose, secondo capitolo della The Collector Trilogy, segue le vicende della caccia a un nuovo spietato killer. È l’autrice di A Wounded Name, un romanzo ispirato all’Amleto di Shakespeare. Il thriller – Il giardino delle Farfalle – è stato un successo straordinario mentre Deadly Waters è uscito a settembre 2020
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