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lunedì 25 settembre 2023

Aldo Giorgio Salvatori - Naufragio nel Contromondo

Aldo Giorgio Salvatori
Naufragio nel Contromondo
 
Recensione - Opinione di
 
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Mugnano di Napoli (Na) 
07 Settembre  2023
 
Le prime domande che mi sono posta, a metà del libro, sono state: il nuovo che avanza, in qualsiasi forma, è sempre migliore, più giusto, più corretto rispetto al precedente? Siamo sempre portati a ritenere che il nuovo, il progresso sia migliore in quanto superamento di limiti fisici, etici e morali; ma questi superamenti hanno basi solide? Si incorporano nel precedente? O si accettano tout court - in italiano: senza ulteriori specificazioni? Non sarebbe necessario un periodo di transizione, valutazione, ed approfondimento per il medio e lungo termine? Praticamente non corriamo troppo verso il - mundus novus - senza neppure valutare e goderci il passato prossimo e il presente?
E poi, chi sono i nuovi modelli, i nuovi eroi, i nuovi intellettuali, che basi hanno? Su quali pilastri morali ed etici appoggiano il loro pensiero e le loro azioni? Queste sono state le mie prime riflessioni durante l’approccio a questo testo.
Nel suo libro l’autore, Aldo Giorgio Salvatori, per cercare di rispondere a ciò, cita filosofi come Julia Kristeva, scrittori, costituzionalisti, del calibro di Giorgio Ponte, Giovanni Maria Flick e Michele Ainis, Silvana De Mari e tanti altri personaggi molto diversi tra loro, soprattutto per formazione, con idee molto differenti della società; ma con qualcosa in comune: il desiderio o la speranza di rivitalizzare e non dimenticare quei valori che sono tipici di un popolo, che ne hanno costruito la grandezza e il rispetto nel mondo e che lo hanno reso ciò che è, un esempio positivo per gli altri, nonostante le molte distorsioni.  
L’autore ha anche racchiuso nella sua opera un insieme di assurdità giornalistiche le cosiddette “notizia spazzatura” in gergo - fake news - o assurdità che i mass media, in italiano: mezzi di comunicazione di massa, ci hanno rifilato nel 2021.
Ad esempio le accuse di razzismo a Mozart o peggio ancora, per me, accuse di misoginia al grande scrittore americano, di origine ebraica, Philip Roth; certe volte promosse da gente che la cultura “non sa neppure dove sta di casa”, gente che vede il male ovunque con l’unico interesse reale di diventare “il fenomeno del giorno” e apparire agli onori della cronaca e di internet.  
Se non ho contato male, sono circa una cinquantina i temi trattati in questo testo; ma siamo chiari sono solo brevissime riflessioni, giusto un input, come un amo lanciato lì per discutere, pensare, riflettere e confrontarsi. Alcuni dei temi sono:
La Globalizzazione e i suoi effetti negativi. Non gestiti o mal gestiti e non valutati tempestivamente.
La Decadenza Mediatica in cui i giornalisti sembrano più comari da bassifondi che pensatori e ricercatori della verità dei fatti.  
L’Ambientalismo come Fanatismo Ecologista, dove salviamo e ci preoccupiamo dell’ambiente: dei mari, delle foreste, dell’aria, degli animali in estinzione, dove ci opponiamo agli alimenti modificati geneticamente ma dimentichiamo di salvare e/o di preoccuparci del destino dell’uomo in quanto individuo inserito nella comunità.
Le Istanze Femministe portate all’eccesso e spesso al ridicolo; ve la ricordate la pubblicità della Nuvenia? 
La Sessualità Ostentata ovunque, in particolare sui social; ed io mi chiedo: ma ci interroghiamo abbastanza sul perché di questi bisogni?  
La Decultura imperate e la sua osannazione perché divertente, accompagnata dall’illegalità diffusa e quotidiana; io la chiamo la cialtroneria regnante.
Le continue e onnipresenti Pressioni del Mondo LGBTQ+, comunità che ha sì il diritto e il dovere d’esistere e d’essere sostenuta, protetta e accettata, ma non per questo diventare il nuovo faro, il nuovo modello di libertà sessuale; la tv, i social e i libri ne sono invasi, quasi costretti, in nome del Politicamente Corretto o dal Pug, Pensiero Unico Global, per non essere additati come razzisti. Una libertà sessuale, fluida/liquida a “come ci si sveglia la mattina” spesso fatta di disinibizione,  e oltraggio al pudore. Da pagina 112: 
<< Razzista, tuttavia, è colui il quale si senta o 
si dichiari superiore  ad altre etnie, 
non chiunque esprima ansia o timore per... >>.  
Mentre leggevo - Naufragio nel Contromondo - mi venivano in mente i vari Gay Pride; spesso e volentieri solo una festa di pagliacci esibizionisti, semi nudi o completamente nudi, che mimano atti sessuali a discapito del vero fulcro del Gay Pride: ovvero l’accettazione dell’altro.
Continuiamo con i Migranti Clandestini, alla difficile integrazione con loro, che deriva da un assalto così repentino e forzoso; non abbiamo il tempo fisico e mentale per metabolizzare il tutto; un’accoglienza, spesso falsa, che sta tramutando i migranti in un nuovo proletariato da sfruttare politicamente e soprattutto economicamente.
Non vengono tralasciate nel libro Le Furie Iconoclastiche che colpiscono il personaggio noto o storico di turno: la Regina Elisabetta II, il Papa, Napoleone, Cristoforo Colombo, i busti di Mussolini, Lenin, Stalin, Pol Pot e così via, come se si volesse cancellare la storia. I fautori della Cancel Culture dilagano oramai senza freno, un oltraggio alla storia.
Gli argomenti sono tanti, razzismo, religione, linguaggio, non li citerò tutti, ma ci sono.
Vi è molto in questo testo, un’accusa, o come piace dirlo oggi in francese je t'accuse –(ignorando i tempi e i modi) come se l’italiano ci facesse schifo o ci facesse sembrare ignoranti e non alla moda linguistica; perché anche la lingua sembra sotto attacco. Un’accusa ad un mondo che sta andando alla deriva, che sta, appunto, naufragando, un “Contromondo” dove le vecchie generazioni si sentono perse, svuotate e private della capacità di reagire, e dove le nuove generazioni galleggiano in una rete di informazioni, senza bussola, senza poter appoggiare i piedi su un solido scoglio, su una base sicura, perché non hanno tempo, la velocità è diventata il loro mantra. 
Un’accusa ad un mondo dove la decomposizione dei principi morali e la putrefazione della tradizione, del buon gusto, del buon senso, dello stile e della bellezza classica, nonché della decenza, sono divenuti la norma; cose di cui si ha letteralmente paura di parlare e citare perché si teme di essere accusati di Razzismo! 
Siamo alla fiera dell’assurdo, secondo me!
Il libro di A.G. Salvatori ci dice che, oggi, il nemico da combattere con tutte le forze, sembra essere l’identità personale e comunitaria, l’identità storica, religiosa e civile che ci ha determinati, in pratica la tradizione, e di nuovo, leggendo, mi chiedo: - per andare incontro a chi o cosa? Al profitto? Ed a questo punto io, lettore, mi richiedo, preoccupata:- chi sono gli abili strateghi di tutto ciò? E penso al capolavoro di Michael Houellebecq – Sottomissione – letto anni fa, che consiglio; o al “nuovo caso letterario”  - Il Mondo al Contrario di Roberto Vannacci. Generale Italiano -  che non ho ancora letto ma di cui, povera me, già so quasi tutto, interi paragrafi compresi.
Torniamo al testo. L’appendice riporta una “Breve Intervista a Marcello Veneziani”, giornalista e scrittore Italiano; quest’ultimo riesce a collocare temporalmente il momento esatto della transizione al decadimento che è tutt’ora in atto; il 1968. Anno in cui inizia la trasformazione globale. E lo inchioda così; da pagina 179: 
<< il ’68 è povero di eventi, non cambia la politica,  
il sistema capitalistico, gli assetti di potere: 
ma sancisce una svolta, una mutazione antropologica,  
direbbe Pasolini, e avviene l’incrocio tra 
Capitalismo e Progressismo,  
tra Consumismo e Comunismo, 
Secolarizzazione ed Emancipazione,  
Biopolitica e Diritti “Civili”
 e soprattutto Sessuali. 
Certo, il paese pilota è l’America, gli Stati Uniti; 
certo, le tappe di questa Deculturazione di Massa,  
passano dall’Americanizzazione, 
a cui concorre da noi in modo decisivo 
il Berlusconismo televisivo che ha prodotto
 a mio parere veri danni.>>.
La postfazione, invece, è simpaticamente curata da Adriano Monti Buzzetti Colella, anche lui giornalista RAI, anche lui scrittore ed anche saggista. A.M. Buzzetti Colella immagina una lezione del 2121 presso la prestigiosa - Università La Sapienza di Roma -, dove si narra di un certo Aldus Georgius Salvatorius, uomo erudito; da pagina 183: 
<< uno scriba  tele-visuale di lungo corso,  
un dandy dall’elegante canizie… >>. 
che “profetizza” il - Contromondo - o perlomeno ne narra la genesi. A tratti, questa postfazione è stata, per davvero, una lettura divertente e originale; consiglio di non lasciarla, veramente delle pagine piacevoli; non spoiler-o (in italiano: anticipo) altro; godetevelo! Come vi suggerisco di godervi l’intero libro di Aldo Giorgio Salvatori, che non è... da pagina 9: 
<<“…l’ennesimo esempio di un vecchio 
che oppone resistenza  al nuovo che avanza”… 
o che ha nostalgia del passato…>>,  
è solo il libro di un uomo, forte della sua esperienza, colto, onesto intellettualmente, che cerca di comprendere dove sta andando il mondo moderno, proponendo una riflessione per il lettore e presentando un quadro ampio di esempi.
Quindi propongo e consiglio di leggere e parlare di questo testo e dei suoi innumerevoli argomenti dinnanzi ad un bel Martini, una Grappa o un Amaro con amici e amiche con cui è un piacere fare salotto anche quando le idee sono divergenti. Luigia Chianese

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TRAMA
Naufragio nel Contromondo
di Aldo Giorgio Salvatori
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Il regalo più scomodo che la modernità ci ha consegnato è l'incertezza come unica certezza della nostra vita e la sensazione che ogni altro componente della società "liquida" in cui viviamo sia un reale o potenziale antagonista da cui guardarsi. Una realtà in continua scissione, in cui gli avversari abbondano e le alleanze si compongono e si scompongono a seconda delle convenienze individuali. È la fine del sentimento di appartenenza a una comunità e la nascita dell'individualità esasperata. I doveri sono fluidi, i desideri spacciati come diritti individuali indiscutibili. Le riforme sociali e culturali meditate cedono il passo a eccessi e stravaganze, del singolo, di gruppi stretti in potenti lobby o intorno a personaggi controversi, ma in grado di condizionare la pubblica opinione. Il politicamente corretto assurto a dogma e il conformismo smerciato come ribellione contro le convenzioni. È il contromondo osservato da uno spettatore che si sente naufrago nella propria terra e tra i propri simili, un naufrago che stenta a riconoscerli perché non obbediscono più al buon senso e ripudiano quasi tutti i valori cardinali rispettati dai nostri antenati.

Postfazione "Ucronica":  di Adriano Monti Buzzetti Colella
Appendice: Breve Intervista a Marcello Veneziani
 
CENNI SULLA VITA di:
Aldo Giorgio Salvatori
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Aldo Giorgio Salvatori, giornalista professionista, ha lavorato dal 1983 al 2011 al TG2 della RAI occupandosi prevalentemente di difesa del Paesaggio e di Beni Culturali. Per i suoi reportage e docufilm ha ricevuto numerosi premi tra i quali lo Zanotti Bianco di Italia Nostra e l’Airone d’Argento di Giorgio Mondadori. Ha pubblicato Il Cerchio Sacro dei Sioux (Vallecchi, tre ristampe e due edizioni), Butteri (edizioni Sica), e Il Patto coi Lupi (Innocenti editore). Vive e lavora a Roma.
 
Autore: Aldo Giorgio Salvatori
Editore: Solfanelli - Collana: Faretra
Anno Edizione: 2022
Lingua: Italiano
Pagine: 320 circa
In commercio dal: 6 febbraio 2022
 
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martedì 20 dicembre 2022

Richard Matheson - Tre Millimetri al Giorno

Richard Matheson
Tre Millimetri al Giorno

Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) 
06 dicembre 2022
 
La prima cosa che mi viene in mente è: ecco dove Stephen king ha preso spunto per il suo libro – Elevation – ed è stata una grande ispirazione, perché, senza mezzi termini, posso dire che il libro – Tre Millimetri al Giorno - di Richard Matheson è stupendo. Le vicende di Scott Carey sono avvincenti, a tratti tragiche e a tratti divertenti, ma non sono le vicende in sé il tema centrale dell’opera, per quanto belle, significative e molto dark fantasy, il testo è prima di tutto una metafora degli errori ed orrori che commettiamo contro noi stessi e la natura. Non dimentichiamo perché Scott Carey subisce tutto: egli viene a contatto con una misteriosa sostanza radioattiva che lo fa ammalare.
La lotta per la sopravvivenza del protagonista è la lotta che noi dovremmo compiere per aiutare il pianeta, noi stessi e le generazioni future, invece siamo ovattati dalla comodità che la vita moderna ci offre, dimenticando che abbiamo delle responsabilità e delle priorità verso la terra. La sua conservazione e cura e che dobbiamo trovare sempre un equilibrio nel tutto!
Questo libro, tra un’avventura e l’altra di Scott, ci obbliga a riflettere sul ruolo dell’uomo, sia come maschio forte all’interno della società, quando si confronta con la moglie, la figlia, con dei capricciosi ragazzini, con nane da circo o vecchi ubriachi e pedofili; sia come essere animale all’apice della piramide esistenziale della vita sulla terra quando lotta con gatti, uccelli e ragni. Questo romanzo, in sostanza, ci fa ricordare che, pur essendo noi le creature dominanti, non siamo i padroni e signori del tutto, che il tutto in questione sia una casa, una cantina, una roulotte o un giardino sotto un cielo stellato è secondario. Noi siamo solo una parte infinitesimale di questo tutto; e la vedova nera che insegue il protagonista, la lotta, le varie sfide sono battaglie sia per la sopravvivenza fisica ma soprattutto mentale e ci costringono a guardare noi stessi da una prospettiva interiore quella di non dominatori del mondo e della vita.
Da pagina 161:
<< Rendersi conto di rimpicciolire era la maledizione, 
non il rimpicciolire. >>.
Sul testo in sé posso dire che gode di una scrittura fluida e dinamica, ricca di suspense; i passaggi temporali, nei vari capitoli, alle “varie altezze” di  Scott Carey, rispetto alla vita che scorre, sono ordinate al momento più opportuno senza abbondare e minimizzare l’insieme. Le vicende hanno un grande equilibrio narrativo che ci fanno viaggiare e riflettere continuamente dal generale al particolare e viceversa. Racconto magistrale. L.Ch.
 
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 5 Libri. 
📕📗📘📙📕
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NOTA:
Stephen King: Elevation

Nell’edizione Italiana di Elevation 
ci sono anche 7 illustrazioni  
Mark Edward Geyer

Editore: Sperling & Kupfer; 
1°edizione italiana: 19 febbraio 2019
Lingua Originale: ‎Inglese 
Traduzione di: Luca Briasco
Copertina rigida: ‎194 pagine 
Dimensioni: ‎ 13 x 2 x 18 cm
ISBN-10: ‎ 8820066939 
ISBN-13: ‎ 978-8820066932
 


"QUALCUNO" HA DETTO: 

<< Una storia horror, se mai ce n'è stata una, e un grande racconto d'avventura. 
Tra i pochissimi titoli che posso davvero consigliare ai lettori, invidiando loro l'esperienza della prima lettura. >>. 



TRAMA
Tre Millimetri al Giorno
di Richard Matheson
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Durante una gita in barca, Scott Carey, un uomo come tanti, marito e padre, viene a contatto con una misteriosa sostanza radioattiva e dopo qualche settimana inizia a notare dei cambiamenti. Sta perdendo peso, ma sta anche diventando più basso. Qualche settimana più tardi, preoccupato per le proprie condizioni di salute, si sottopone ad alcuni controlli medici e scopre con sgomento che ha cominciato a rimpicciolirsi con ritmo costante e inesorabile, in un processo irreversibile, di tre millimetri al giorno. E non sembrano esserci vie di scampo. In un crescendo da incubo infinito, Carey vede i suoi tentativi di proseguire una vita normale svanire e perdere di logica, per trasformarsi in una continua lotta per la sopravvivenza tra insetti giganti e pericoli impensabili. La moglie e la figlia diventano giganti irraggiungibili, il gatto di casa un minaccioso mostro carnivoro. Persa ogni speranza di tornare a una vita normale, Carey si trova a lottare per sopravvivere in un mondo sempre più ostile e minaccioso. Ed è solo l'inizio del suo viaggio verso l'ignoto. Rimasto presto solo, terrorizzato, deve affrontare i limiti estremi dell'esistenza: cosa succederà infatti quando arriverà a misurare zero millimetri? Ma soprattutto, cosa c'è oltre lo zero? Capolavoro del genere fantascientifico e horror, Tre millimetri al giorno alterna con crescente suspense scene drammatiche e d'azione e le riflessioni solitarie del protagonista sul destino che lo aspetta. Una potente metafora del ridimensionamento del ruolo del maschio americano nel secondo dopoguerra, ma anche un avvertimento contro i rischi del pericolo nucleare in piena Guerra Fredda e contro il folle e autodistruttivo atteggiamento dell'uomo verso il pianeta.

Editore: ‎Mondadori (7 settembre 2021) Copertina rossa
Lingua Inglese: The Shrinking Man  
Tradotto da: Eladia Rosetto
Copertina Flessibile: 318 pagine

Editore: ‎Fanucci (30 luglio 2015) 
Copertina gialla
Lingua Inglese: The Shrinking Man  
Tradotto da: Paolo Prezzavento
Copertina flessibile: ‎ 237 pagine 
 
ISBN-10: 8834729064 
ISBN-13 : 978-8834729069 
ASIN : ‎B09B8XTF9B
 

CENNI SULLA VITA di:
Richard Matheson
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Nato il 20 febbraio 1926, Allendale, New Jersey, Stati Uniti Passa la sua infanzia a Brooklyn, dove già ad otto anni scrive e pubblica alcune poesie sul giornale Brooklyn Eagle. Nel 1943 si diploma alla Brooklyn Technical High School ed entra subito nell'esercito, dal quale viene congedato perché ferito in azione. Tornato civile studia giornalismo all'Università del Missouri, e già nel 1950 pubblica il suo primo racconto, Nato d'uomo e di donna (Born of Man and Woman), su The Magazine of Fantasy and Science Fiction.
Nel 1951 si trasferisce in California, e l'anno successivo si sposa con Ruth Ann Woodson. L'incontro con la donna che diverrà sua moglie viene descritto nel racconto Fiamma Frigida, esteso poi nel romanzo Cieco come la Morte (Someone Is Bleeding, 1953). Da Ruth Ann Woodson avrà quattro figli, tra i quali Chris, Ali Marie e Richard Christian Matheson, a loro volta scrittori e sceneggiatori.
In California entra a far parte dei "Fictioneers", un gruppo di giovani scrittori di gialli. Scrive così alcuni racconti gialli come Tre ore di pura follia (Fury on Sunday, 1943) e Cavalca l'incubo (Ride the Nightmare, 1962). Mentre lavora in fabbrica, sogna di diventare scrittore a tempo pieno. Intanto riprende un'idea avuta a 17 anni vedendo il film Dracula del 1931, la sviluppa e ne trae Io sono leggenda (I am Legend, 1954). Lo stesso anno esce anche la prima antologia dei suoi racconti, Born of Man and Woman. Malgrado questo, le ristrettezze finanziarie spingono Matheson a trasferirsi per accettare il lavoro offertogli dal fratello.
Nel 1956 esce Tre millimetri al giorno (The Shrinking Man), scritto di notte dopo la giornata lavorativa, ed il successo è tale che la casa cinematografica Universal ne acquista subito i diritti e ne trae il film Radiazioni BX: distruzione uomo, diretto da Jack Arnold. Il successo del film spinge la produzione a chiedere a Matheson un seguito: il copione che egli scrive, The Fantastic Shrinking Girl, non vedrà però mai la luce.
Nel 1957 la Hammer Films di Londra acquista i diritti di Io sono leggenda, ma l'adattamento che Matheson fa per il film non piace ai produttori, ed anche questo progetto rimane incompiuto.
Nel 1958 esce il romanzo Io sono Helen Driscoll (A Stir of Echoes), un altro successo.
Nel 1959 il produttore televisivo Rod Serling convoca Matheson per un progetto a cui sta lavorando: Ai confini della realtà (The Twilight Zone). Matheson si è già fatto un nome nell'ambito televisivo, scrivendo sceneggiature per telefilm come Alfred Hitchcock Presenta ed altri, così lo scrittore accetta di buon grado l'incarico, scrivendo per la nuova trasmissione.
Nel 1960 l'American International Pictures commissiona a Matheson l'adattamento cinematografico del racconto di Edgar Allan Poe The House of UsherI vivi e i morti è il primo film di una serie che il regista Roger Corman realizza con la collaborazione di Matheson. Sempre nel 1960 pubblica I ragazzi della morte (The Beardless Warriors), romanzo basato sulle esperienze avute nell'United States Army nel corso della Seconda guerra mondiale.
L'anno successivo scrive la sceneggiatura di Il padrone del mondo (Master of the World), adattandolo da Robur il conquistatore di Jules Verne, ed il successivo ancora La notte delle streghe (Night of the Eagle) adattandolo da Ombre del male di Fritz Leiber.
La fama di Matheson come sceneggiatore è ormai tale che nel 1962 viene chiamato da Alfred Hitchcock per lavorare al suo film Gli uccelli (The Birds), tratto da un racconto di Daphne du Maurier. Come Matheson stesso racconterà, Hitchcock non apprezza affatto la sua idea di non far vedere per niente gli uccelli nel film, tanto che la sceneggiatura alla fine viene affidata ad Ed McBain.
Nel 1964 Matheson adatta Io sono leggenda per il film L'ultimo uomo della Terra (The Last Man on Earth), una co-produzione italo-statunitense con Vincent Price protagonista. Sua è la sceneggiatura di un premiato episodio della prima serie di Star Trek: Il duplicato. Ma il successo rimane nelle produzioni televisive: nel 1971 adatta il suo racconto Duel per la sceneggiatura dell'omonimo film, diretto dall'allora esordiente Steven Spielberg.
Intanto diviene più sporadica la sua attività di romanziere. Nel 1971 scrive La casa d'inferno (Hell House) e nel 1975 Appuntamento nel tempo (Bid Time Return), ma ormai il suo impegno più pressante è quello nelle sceneggiature televisive e cinematografiche. Intanto Boris Sagal dirige 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra (The Omega Man), libero adattamento da Io sono leggenda senza che però venga chiamato Matheson alla sceneggiatura.
Nel 1980 adatta per lo schermo Cronache marziane, l'antologia di Ray Bradbury, e nel 1983 scrive insieme a Carl Gottlieb la sceneggiatura per Lo squalo 3 (Jaws 3-D). Negli anni successivi continua la sua attività di sceneggiatore con film come Poliziotti a due zampe (Loose Cannons, 1990), ed episodi di telefilm come Oltre i limiti (The Outer Limits). Il film televisivo Trilogy of Terror II, del 1996, risulta essere l'ultima sua opera da sceneggiatore.
È morto il 23 giugno 2013 a Caabasas - Los Angeles; USA.
 
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martedì 26 ottobre 2021

Stefano Bellagarda - Disuguaglianza e Povertà in Europa

Stefano Bellagarda

Disuguaglianza e Povertà 

in Europa

Recensione - Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni @LibrieOpinioni

Mugnano di Napoli (Na) 

15.10.2021

 

Il linguaggio della Burocrata Comunità Europea che muove i nostri soldi, questo linguaggio, spesso vissuto come duro, freddo e poco comprensibile, viene spiegato con chiarezza e facilità dall’autore, Stefano Bellagarda, e ci permette di avere quei piccolissimi strumenti per comprendere le dinamiche che stanno governando, da diversi decenni, la nostra vita di Europei. Quali sono i benefici, quali sono i costi che ci aspettano nel prossimo futuro? Come funzionerà l’Europa? Ma soprattutto come gestiremo la Povertà dilagante che si sta insinuando in Europa?

La Povertà e le Disuguaglianze sono i temi centrali di questo piccolo saggio.

Quelle di sopra sono solo alcune delle domande che ci si pone leggendo il libro e la domanda principale che sorge in me è: che valore avrà il singolo individuo?

Non abbiamo una vera e propria risposta, ma un punto di partenza per discutere e riflettere.

Ciò che veramente viene da chiedersi, però, dopo aver letto questo saggio, è se l’Europa, delle Persone, dei Burocrati e della Finanza, o meglio se Noi, saremo capaci di diventare un Modello Positivo da imitare per costruire una Comunità Globale di grandi “Valori Umani Condivisi” pur mantenendo le singole peculiari caratteristiche nazionali. Forse sì? Il saggio è scritto con estrema lucidità e chiarezza e questo è importante per raggiungere più persone possibili perché in questo periodo storico, di quasi fine crisi pandemica, più che mai, dobbiamo rispondere con coraggio alle nuove sfide che il presente c’impone, quindi è indispensabile capire e discutere su dove ci troviamo e cosa miriamo a raggiungere.

L’accento, in questo saggio, su questa Unione Europea, ha un punto di partenza: la Povertà! Quella che stiamo vivendo è una Povertà che lascia gli individui molto soli con l’incapacità di guardare al proprio futuro, quasi spaventati dalla continua incertezza lavorativa.

Problema che, però, colpisce anche le classi sociali già meno fortunate che si sentono spinte sempre più in basso, in particolare i disabili, gli anziani e coloro che hanno un’altro tipo di Povertà, non solo economica, ma quella delle scarse capacità e possibilità tecnologiche.

Il nostro autore, il dott. Stefano Bellagarda, però ci prospetta anche due possibili soluzioni: l’Intervento Pubblico e la Cooperazione Privata che potrebbero spingere l’Unione Europea e gli Europei in avanti. Queste due azioni potrebbero farci passare da una Povertà, fino ad ora gestita solo tramite il denaro, ovvero in maniera selettiva e categoriale, da pagina 8:

<< ... basate su un approccio riparativo-assistenziale che richiama alla mente

 più una dimensione di controllo sociale  e di ordine pubblico

che di rimozione di uno stato di sofferenza.>>. …

<< … una cultura basata sul sostegno al reddito tramite prestazioni economiche

( spesso di entità irrisoria o quantomeno non risolutiva)>>.

Ad una Vera Lotta alla Povertà che ci porti a costruire … da pagina 9:

<<  … a promuovere e a sviluppare le capacità degli individui.>>.

Il saggio è strutturato in modo semplice e facile da seguire e sono tre le parti principali:


Nella prima parte, vengono definiti i concetti di Povertà. I concetti al plurale; perché la Povertà ha molte sfaccettature con approcci unidimensionali e multidimensionali; abbiamo la Povertà Assoluta, la Povertà Relativa, la Povertà Soggettiva, la Povertà come Esclusione Sociale e come Emarginazione, l’Impoverimento vero e proprio, nuovi tipi di Povertà ovvero quella dei Bambini, delle Giovani Coppie, degli Anziani soli, dei Genitori singol e chissà quante altre.


Nella seconda parte del testo ci si concentra più sulla Disuguaglianza che dilaga nell’Unione Europea, che non è molto dissimile a quella che vi è in USA.  

L’autore, infatti, arriva a una conclusione in cui dice, da pagina 51:

<< … piuttosto che cercare di costruire l’ Europa (o come altro si vuol dire)

sulla base di un’inesistente identità comune, sarebbe stato preferibile

cercare di farlo  in base ai vantaggi che essa avrebbe potuto assicurare.

E tra i vantaggi da discutere quello della risoluzione delle diseguaglianze

avrebbe dovuto occupare uno dei primi posti soprattutto se l’ espressione

“modello sociale europeo” ha un significato. >> .

Vantaggi per tutti! Questo il tema principale su cui soffermarsi a discutere mentre osserviamo, viviamo e parliamo di Povertà e Diseguaglianza nell’ Unione Europea.


Nella terza parte intitolata “Politiche e Canali di Intervento”. Per la Povertà si parte dall’ Articolo 3 della nostra Carta Costituzionale che dice : << Tutti i cittadini hanno pari dignità … Compito della Repubblica e di rimuovere gli ostacoli … con particolare riguardo alle famiglie numerose. >>.  

Il  problema però nasce dalla consapevolezza che spesso i poveri sono considerati un problema per la società, un fastidio vero e proprio invece dovrebbero essere una risorsa; una risorsa che dovrebbe spingere le Istituzioni e i Governi a generare politiche per migliorare incessantemente, continuamente e ripetutamente la vita di tutti.  A questo risponde anche l’Unione Europea che affianca gli Stati Membri nelle Politiche Sociali ed Economiche nella Lotta alla Povertà e all’Esclusione Sociale.

L’Unione Europa propone e dispone, invero, un Partenariato tra Stati, Ong, Autorità Nazionali, Regionali e Locali per lo Sviluppo in molteplici ambiti: Occupazione, Accesso ai Servizi Essenziali e Sociali, Istruzione e Gioventù, Integrazione Economica e Sociale degli Immigrati, Lotte a tutte le Discriminazioni, Accesso alle Tecnologie dell’ Informazione e della Comunicazione, ai Servizi di Rete, ai servizi Finanziari ed Energetici, ed anche in Investimenti per la Creazione di Posti di Lavoro e delle relative Infrastrutture. Un abbraccio a tutto tondo che Noi Europei dobbiamo alimentare e utilizzare al meglio.

Per le Disuguaglianze, invece, in questa terza parte del saggio, si affronta il problema da due fronti: quello delle Pari Opportunità e quello della Disparità di Reddito. Queste sono le due cause centrali che creano maggiore diseguaglianza.

Tra le soluzioni vi sono quelle d’investire sul Capitale Umano e la sua Formazione, Promuovere una maggiore Mobilità e Stimolare l’Innovazione; queste sembrano essere le soluzioni più idonee. Ed, ovviamente, la Ridistribuzione del Reddito applicando un sistema fiscale che possa far conciliare le diverse esigenze dei diversi Paesi Membri. Esistono infatti Paesi che hanno un sistema fiscale in cui applicano un’aliquota unica rispetto ad altri che ne applicano una progressiva. Praticamente la tassazione deve diventare socialmente equa.


In conclusione tutto potrebbe essere possibile e fattibile perché l’Unione Europea o meglio gli Europei hanno le potenzialità, nelle loro differenze, per creare uno Sviluppo Omogeneo e Sostenibile che includa veramente tutti; ma lo stiamo facendo?

Consiglio di leggere questo breve saggio di Stefano Bellagarda, sono appena 120 pagine che possono portate tutti ad una buona riflessione sull’argomento. L.Ch.

Il mio voto da 1 a 5 libri è un 3 libri. 📚📚📚🕮🕮

 

TRAMA

Disuguaglianza e Povertà in Europa

Di STEFANO BELLAGARDA

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Deficit, PIL, austerity, PPA, Global inequality. È senz'altro complesso cercare di orientarsi all'interno di questo lessico tanto ricco quanto ai più sconosciuto e che però - lingua della finanza e quindi lingua che ci riguarda, lingua viva del nostro lavoro - oggi più cha mai è doveroso conoscere, quantomeno a grandi linee, affinché il cittadino europeo possa riuscire non solo a navigare nel mare magnum delle informazioni il più delle volte apocalittiche dell'economia nostrana, ma soprattutto a capire perché la sua condizione economica sia tale e in ragione di quale precisa politica europea. Un saggio attraverso le parole della finanza e quindi le scelte e le crisi dell'ultimo decennio, alla ricerca di uno spazio da conoscere e conquistare: il gap tra ricchi e poveri della grande forbice europea.


Autore: Stefano Bellagarda
Editore ‏: ‎ Gruppo Albatros Il Filo (31 maggio 2019)
Lingua : ‎ Italiano
Lunghezza stampa ‏ : ‎ 87 pagine


CENNI SULLA VITA di:

Stefano Bellagarda

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Bellagarda Stefano nato ad Avigliana (TO) il 25 settembre 1986, ha 35 anni e vive a Torino. È laureato in Economia con specializzazione in Finanza con una tesi sulla povertà e ha conseguito un Master in Trading and investment presso l’Alta Scuola Finanza di Torino. Ha avuto varie esperienze lavorative dal 2010 fino ad oggi, iniziando al sua carriera lavorativa (iscritto all’albo dei promotori finanziari all’età di 19 anni) con suo padre, che purtroppo è venuto a mancare nel 2010 per una brutta malattia. Oggi lavora presso CNH industrial-Iveco nella Tesoreria di Torino dal 2017 ed è sposato con Pamela, una ragazza in carrozzina per via della Spinabifida. Ha scritto e scrive per diverse testate giornalistiche online sulla situazione dell’Unione Europea e sulle relazioni che essa ha con il resto del mondo. È appassionato di economia, politica e finanza dell’Unione europea e ha ottenuto un’altra laurea in scienze politiche internazionali profilo studi europei all’università di Torino. Ha preso un altro master in Risk Management presso L’università Telematica Guglielmo Marconi. Sta studiando per ottenere un dottorato in Relazioni internazionali e istituzioni europee presso l’Università telematica Unifirenze. Ha scritto due libri-saggi economico/politici: il primo si intitola “L’Europa come modello di crescita, innovazione e sostenibilità” edito Kimerik, il secondo “Disuguaglianza e povertà in Europa” edito Albatros Il Filo. Ha partecipato a diversi concorsi letterari ottenendo la menzione d’onore al XVI Premio di Arti letterarie Metropoli di Torino il 26/10/2019, vincendo il contest 30 idee per i prossimi trent’anni di Egea Editore con pubblicazione dell’elaborato l’inedito “L’Europa che vorrei” a Febbraio 2019, aggiudicandosi la menzione speciale al Premio Wilde Concorso letterario Europeo a Febbraio 2020, IV edizione 2019 concorso letteratura, menzione al merito al IV Premio Letterario Internazionale Maria Cumani Quasimodo 2020 con Disuguaglianza e povertà in Europa, vincitore del BOOKS FOR PEACE PRIZE 2020 nella sezione saggistica “Disabilità e persone” con il libro Disuguaglianza e povertà in Europa e Finalista alla VII edizione del Premio letterario internazionale Città di Como 2020 sempre con disuguaglianza e povertà in Europa.


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