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domenica 8 ottobre 2023

Campania Libri 2023 - Luca Briasco


Luca Briasco
Il re di tutti


Festival della Lettura e dell’Ascolto
2023

 
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Mugnano di Napoli (Na) 
domenica 08 ottobre 2023

Salve amici del Blog Libri e Opinioni,
Il Campania Libri Festival 2023 si è tenuto dal 05 al 08 ottobre 2023, nel Palazzo Reale di Napoli.
Ci sono stati oltre 200 appuntamenti tra presentazioni, laboratori e incontri con autori, ospiti e professionisti del mondo dell’editoria, che insieme agli stand delle principali case editrici nazionali, hanno popolato gli ambienti della reggia: dal Seicentesco Cortile d’Onore alle Sale Storiche. 
La manifestazione è stata Gratuita e quest’anno (2023) è stata dedicata a Italo Calvino in occasione del centenario della sua nascita.
In occasione del - Campania Libri – Festival della Lettura e dell’Ascolto 2023 - con la Fondazione Campania dei Festival desidero segnalare che in questo ultimo giorno:
Domenica 08 ottobre 2023 dalle ore 19:00 alle 20.15
(CET)  Presso – Sala Rapidità – Salone D’Ercole, Piazza del Plebiscito1, 80132 Napoli, Italia.
Ci sarà Luca Briasco con il suo libro - Il re di tutti. Un Ritratto di Stephen King – Edizione Salani, uscito il 06 giugno 2023, costo di €15,20;  Modera Pier Luigi Razzano.
Di questo libro, sul programma dell’evento vi è scritto:
<< Per i tanti che amano la straordinaria vena letteraria di Stephen King, e i pochi che ancora non la conoscessero,  
quest’opera di Luca Briasco
 – massimo conoscitore della letteratura americana contemporanea 
ma anche traduttore degli ultimi volumi di King –  
si rivela una guida preziosa. 
Ne scandaglia con cura ogni piega, 
sia concettuale che biografica, 
rivelandoci una costellazione di significati
 irriducibile alla narrativa di genere, 
in cui l’orrore che si agita 
nel sottosuolo del quotidiano 
si fa cifra delle infinite sfaccettature 
– umane, cultuali, sociali, politiche –  
in cui si rapprende il male di vivere. 
E Briasco lo fa con l’attitudine minuziosa del traduttore,  
l’intelligenza critica dell’interprete, 
il trasporto del lettore appassionato. >>.
 
Domande che cercherò di porre
a Luca Briasco  
Luigia Books Blogger
Per il Blog Libri e Opinioni
Domanda 1)
Per chi non legge i testi di Stephen King in lingua originale, (Inglese/Americano)  Lei ci può dire se ci sono delle “espressioni tipiche americane” - gerghi - che Stephen king predilige usare, che lo identificano, e in che modo li traduce per noi?
Domanda 2)
Lei è traduttore di Stephen King da un po', se non ricordo male dal 2018, ma come, e se, si rapporta con gli altri traduttori di King, considerando che il nostro Re dell’Horror, pubblica da diversi anni in Italia, e i lettori affezionati, ed i collezionisti di prime edizioni italiane, conoscono bene lo stile di altri traduttori?
Traduttori ad oggi più di 30: 
tra cui almeno 20 uomini e 15 donne.
In particolare come, e se, si rapporta o confronta con Tullio Dobner, il più prolifico traduttore di Stephen King? Inoltre, alla luce della nuova eroina, scelta e amata da Stephen king – Holly -, come e se si rapporta/confronta con le traduzioni di Giovanni Arduino, che, come sappiamo, è il primo traduttore della Trilogia del “Detective Hodge” (Mr Mercedes, 2014 - Chi Perde Paga, 2015 – Fine Turno,2016 –  Romanzi in cui troviamo Holly presente come spalla? 
Lei, infatti ha tradotto per noi, - The Outsider, 2018 -, con Holly ora come Co-Protagonista, e poi ha tradotto - Se Scorre il Sangue, 2020 -, dove troviamo Holly come protagonista, e l’ultima uscita, quella dove Holly viene “consacrata”; il libro, uscito martedì 05 settembre 2023, intitolato appunto  – Holly -?  
Luigia Chianese

La risposta a breve: considerando l'orario dell'evento!
Non si sono fatte domande, ma l'autore ha risposto mentre raccontava del libro, e la risposta ad entrambe le domande, per farla breve è SI.
Luigia Books Blogger  

Note:
Dentro l'arte di un genio, quella del "Re del Brivido"
La domanda "Da dove nascono le tue storie?" gli ha provocato per diversi anni veri e propri attacchi di orticaria; ha poi elaborato una sorta di 'pilota automatico', tirando fuori ogni volta un aneddoto diverso. 
Per It, ad esempio, una passeggiata notturna che lo aveva portato ad attraversare un ponticello su un fiume, e a domandarsi: che cosa succederebbe se nascosto sotto il ponte ci fosse un troll, pronto ad afferrarmi un piede e a tirarmi giù?
Aneddoti, piccoli episodi di vita quotidiana, in sé e per sé irrilevanti. Da un certo momento in poi, King prende addirittura l'abitudine di concludere i suoi libri con una nota in cui si rivolge al 'fedele lettore', dandogli in pasto l'aneddoto rivelatore per soddisfarne l'insaziabile curiosità.
In fondo, deve aver pensato King, sempre meglio l'aneddoto esibito che dover sottostare al martirio delle interpretazioni psicoanalitiche, che riducono la creatività e le sue imprevedibili strade a un gioco di incastri incentrato su traumi infantili e paure subconscie.
Soprattutto se l'aneddoto riconduce, sistematicamente, all'idea di una vita qualunque, che non ha in sé niente di così interessante e straordinario. (Riprese da Internet; Amazon)


Gli storici traduttori delle opere
di Stephen king per l’Italia
Giovanni Arduino
La scatola dei bottoni di Gwendy (2018)
Sleeping Beauties (2017)
Fine turno (2016)
Il bazar dei brutti sogni (2016), in collaborazione con Chiara Brovelli, Alfredo Colitto, Christian Pastore
On Writing (2015, nuova traduzione)
Chi perde paga (2015)
Bikers (2015, ebook), meglio noto col titolo A tutto gas
Revival (2015)
Mr. Mercedes (2014)
Doctor Sleep (2014)
Un volto tra la folla (2014, ebook)
Nell'erba alta (2013, ebook)
Joyland (2013)
Daniele Bonfanti
Il compressore ad aria blu (2018, racconto edito nell'antologia Shining in The Dark
Stefano Bertolussi
Buick 8 (2003)
Tutto è fatidico (2002), in collaborazione con T. Dobner, G. Bardiani, F. Di Foggia, A. Fanfani, S. Fornasiero
Carlo Brera
Unico indizio la luna piena (1986)
Le notti di Salem (1979)
Franco Brera
L'occhio del male (1986)
Luca Briasco
Holly (2023)
Fairy Tale (2022)
L'ultima missione di Gwendy (2022)
Billy Summers (2021)
Later (2021)
Se scorre il sangue (2020)
L'istituto (2019)
Elevation (2019)
L'esperto di turbolenze (2019, racconto edito nell'antologia Odio Volare)
The outsider (2018)
Laurie (2018, ebook) 
Hilia Brinis
Pet Sematary (1985)
A volte ritornano (1981)
Daniela Capriotti
Squadra D (2019, racconto edito nell'antologia Shivers
Marina Cornara
La notte della tigre (1991, racconto edito nell'antologia La Finestra e altre storie dell'orrore)

Beata Della Frattina
La lunga marcia (1985)
Adriana Dell’Orto
L'ombra dello scorpione (1983), in collaborazione con Bruno Amato
Shining (1978)
Tullio Dobner
La leggenda del vento (2012)
The dome (2009)
Al crepuscolo (2008)
Duma Key (2008)
Blaze (2007)
Le notti di Salem (2007, nuova traduzione)
La storia di Lisey (2006)
Cell (2006)
Colorado Kid (2005)
La Torre Nera (2004)
La canzone di Susannah (2004)
I lupi del Calla (2003)
L'ultimo cavaliere (2003, nuova edizione aggiornata)
Tutto è fatidico (2002), in collaborazione con G. Bardiani, S. Bortolussi, F. Di Foggia, A. Fanfani, S. Fornasiero
On Writing (2001)
La tempesta del secolo (2000)
Cuori in Atlantide (2000)
La bambina che amava Tom Gordon (1999)
Mucchio d'ossa (1999)
La sfera del buio (1998)
I vendicatori/Desperation (1997)
Il miglio verde (1996)
Rose Madder (1996)
Insomnia (1995)
Incubi&Deliri (1994)
Dolores Claiborne (1994)
Il gioco di Gerald (1993)
Cose preziose (1992)
Terre desolate (1992)
Quattro dopo mezzanotte (1991)
La chiamata dei tre (1990)
La metà oscura (1990)
L'ultimo cavaliere (1989)
Tommyknocker-Le creature del buio (1989)
Scheletri (1989), in collaborazione con Bruno Amato, Mari Barbara Piccioli, Olivia Crosio, Sofia Mohamed Hagi Hassan, Maria Grazia Laviano
Gli occhi del drago (1988)
Ossessione (1988)
Misery (1988)
It (1987)
Uscita per l'inferno (1987)
Il talismano (1986)
Christine-La macchina infernale (1984)
Cujo (1983)
Brunella Gasperini
Carrie (1977)
Ferdinando Giorgieri
I reploidi (1989, racconto edito nell'antologia Visioni della Notte
Ercole Leo
Guns. Contro le armi (2021)
Maria Teresa Marenco
La casa del buio (2002)
L'acchiappasogni (2001)
La notte della tigre (1991, ritraduzione edita nell'antologia Inverno Horror 1991)
Edoardo Nesi
Danse Macabre (1992, prima versione integrale)
Gianni Pilo
La notte della tigre (1998, ritraduzione edita nell'antologia Orrori e Incubi
Maria Grazia Prestini
L'incendiaria (1982)
Letizia Sacchini
La sala della musica (2017, racconto edito nell'antologia Ombre)
Laura Serra
A tutto gas (2011, prima traduzione edita nell'antologia Lui è Leggenda!)
Andrea Terzi
La zona morta (1981) 
Wu Ming 1 (pseudonimo di Roberto Bui)
22/11/'63 (2011)
Notte buia, niente stelle (2010)
Delio Zinoni
L'uomo in fuga (1984)
TRAMA
di Luca Briasco
Il re di tutti 
Un Ritratto di Stephen King
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Per molti è il più grande scrittore degli ultimi decenni. Per altri le sue storie horror sono robaccia. Una volta il diretto interessato si è autodefinito ‘l’equivalente letterario di un Big Mac con le patatine’ per rivendicare il suo legame con la cultura popolare. Oggi, con più di settanta romanzi pubblicati, quattrocento milioni di copie vendute e una serie impressionante di adattamenti delle sue opere per il cinema e la TV, Stephen King è celebrato in tutto il mondo come il ‘Re del Brivido’.
Attraverso i suoi profili social lancia stoccate contro i potenti del pianeta, da Donald Trump a Elon Musk, o consiglia film e libri a un fandom che lo osanna. La sua villa a Bangor nel Maine, con la famosa cancellata costellata di ragnatele e pipistrelli, è ormai una meta di pellegrinaggio. Ma per gran parte della sua vita, King si è rifugiato in un’esistenza normale, lontana dai riflettori. «Ha insistito nel suo sogno di diventare uno scrittore grazie alle due donne della sua vita; ha imparato a fare i conti con le sue paure e a trasfigurarle attraverso l’arte del racconto; ha scoperto le contraddizioni di un Paese attraversato dal terrore, dalla rabbia, dall’odio».
Luca Briasco, lettore famelico di King, traduttore dei suoi libri più recenti, profondo conoscitore della letteratura americana, ci conduce dentro l’arte di un genio indagando i temi ricorrenti di un corpus narrativo sconfinato eppure straordinariamente coerente. Il risultato è un ritratto unico nel panorama italiano, un’occasione per scoprire (o riscoprire) uno scrittore che da oltre quarant’anni alimenta i nostri incubi.
 
Editore: ‎ Salani (6 giugno 2023)
Lingua: ‎ Italiano
Copertina flessibile: ‎ 160 pagine
ISBN-10: ‎ 8831012983
ISBN-13: ‎ 978-8831012980
Dimensioni: ‎ 14 x 1.1 x 21.8 cm
Etichette -  Generi: Biografie e Autobiografie
                                       Stephen King - Luigia Chianese - Eventi
 
CENNI SULLA VITA di:
Luca Briasco
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Luca Briasco, Si è laureato in letteratura con una tesi su "Moby Dick" e nel 1996 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca discutendo una tesi sul rapporto tra il romanzo americano postmoderno e la filosofia della letteratura degli ultimi due decenni. 
È stato direttore editoriale di Fanucci ed Editor di Narrativa e Saggistica Straniere per Einaudi Stile libero dal 2006 al 2016.
Americanista, Editor e Traduttore per la Minimum Fax. 
E, nel 2016, sempre con la Mininum fax,  ha pubblicato - "Americana. Libri, autori e storie dell'America contemporanea". 
Insieme a Mattia Carratello ha ideato e diretto la collana  ha ideato la collana - AvantPop, - nata con l'intento di divulgare le ultime tendenze della narrativa americana, pubblicando come primo titolo la raccolta  - Schegge d’America - Nuove avanguardie letterarie. Ha curato, poi, nel 2011 il volume  - "La letteratura americana dal 1900 a oggi”- Dizionario per autori" (Einaudi 2011).
Collabora con "Alias", supplemento culturale del "Manifesto", e dal 2016 scrive sul "Venerdì" di "Repubblica".
Luca Briasco ha tradotto diversi autori statunitensi e britannici, fra cui: Stephen King, Don Winslow, Daniel Mendelsohn, Edward St. Aubyn, Graham Swift, J.G. Ballard,  Joe R. Lansdale, Jo Nesbø, Jim Thompson, John Updike, Howard Marks, Paul Harding, Richard Brautigan, Richard Powers, Richard Price e Viet Thanh Nguyen

Le sue Opere.
"La ricerca di Ishmael. Moby Dick come avventura dell'interpretazione", Bulzoni, 1993
"Retoriche del conflitto. Identità, amore e guerra in A Farewell to Arms di Ernest Hemingway", Lozzi & Rossi, 2001
"La letteratura americana dal 1900 a oggi. Dizionario per autori", a cura di Luca Briasco e Mattia Carratello, Einaudi, 2011
"Americana. Libri, autori e storie dell'America contemporanea", Minimum fax, 2016
Il re di tutti. Un Ritratto di Stephen King” Salani Editore, 06 Giugno 2023


La Mia Esperienza 
al Campania Libri 
Festival 
della Lettura e dell'Ascolto 
2023

 
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venerdì 29 settembre 2023

Info Box… Campania Libri Festival della Lettura e dell’Ascolto 2023 Anteprima con Benjamín Labatut

Campania Libri
Festival della 
Lettura e dell’Ascolto
2023 
Anteprima con
Benjamín Labatut
Info Box…

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Mugnano di Napoli (Na) – 
29 settembre 2023

Salve amici del Blog Libri e Opinioni,
Il Campania Libri Festival 2023 si terrà dal 05 al 08 ottobre 2023, nel Palazzo Reale di Napoli.
Ci saranno Oltre 200 appuntamenti tra presentazioni, laboratori e incontri con autori, ospiti e professionisti del mondo dell’editoria, che insieme agli stand delle principali case editrici nazionali, popoleranno gli ambienti della reggia:
dal Seicentesco Cortile d’Onore alle Sale Storiche. 
La manifestazione è Gratuita e quest’anno è dedicata a Italo Calvino in occasione del centenario della sua nascita.



Su questo Blog troverete il link per il Programma cliccando qui .
In occasione del - Campania Libri – Festival della Lettura e dell’Ascolto 2023 - con la Fondazione Campania dei Festival desidero segnalare che lunedì 02 ottobre 2023, sempre a Napoli, ci sarà l’Anteprima di questo evento e sarà lo scrittore Benjamín Labatut il protagonista assoluto dell’anteprima in Collaborazione con la Libreria Ubik Napoli e con Università Pegaso.
 
Per partecipare: Vi comunico che l'ingresso è libero, fino ad esaurimento posti, quindi la prenotazione è consigliata, però un contingente ridotto di posti consentirà l'accesso anche a chi si presenterà il giorno dell'evento senza prenotazione.
 
Torniamo al protagonista dell’anteprima del Campania Libri Festival 2023. 
Benjamín Labatut è uno scrittore Cileno, ma apriamo una parentesi: è nato a Rotterdam, nei Paesi Bassi, nell’Olanda Meridionale e cresce a L’Aia, poi a Buenos Aires e Lima prima di stabilirsi a Santiago del Cile all'età di 14 anni. In questa città studia giornalismo presso la Pontificia Università Cattolica del Cile. Cenni della sua vita e le sue opere le troverete nel Blog Libri e Opinioni.
Chiarito ciò vi comunico, anche, che con lui dialogherà la scrittrice e sceneggiatrice Elena Stancanelli e lo farà dalle ore 18.00 presso Palazzo Zapata, sede di Università Pegaso, in Piazza Trieste e Trento a Napoli.
Parleranno del libro “Maniac”, un testo che, a quanto si vocifera, molto atteso, soprattutto dopo il successo che ha riscosso il precedente libro dell’autore  “Quando Abbiamo Smesso di Capire il Mondo” libro, quest’ultimo, che è diventato un caso letterario nel 2021, in Italia è edito da Adelphi, e nel 2022, sempre con questo testo, vince il Premio Letterario Galileo per la Divulgazione Scientifica. In questo Blog, Libri e Opinioni, potete leggerne la Trama.
“Maniac” è, anch’esso, per l’Italia, pubblicato dalla casa Editrice Adelphi, che poi è l’editore di tutti i titoli di Benjamín Labatut in italiano.
Uno dei temi principali di quest’ultimo libro, “Maniac”  è il legame tra l’arte e la scienza; entrambe secondo l’autore, sono capaci di rendere visibile l’invisibile. Benjamín Labatut si muove con straordinaria abilità tra le origini dell’Intelligenza Artificiale, I.A., infatti il romanzo prende il titolo dal nome di uno dei primi computer della storia, e dalle vite di due famosi matematici - Paul Ehrenfest e John von Neumann, e da un giocatore di GO - Lee Sedol -, dando forma a quella che lo stesso autore definisce “Un’Opera di Finzione Basata su Fatti Reali”. Sempre sul questo Blog, Libri e Opinioni, potrete leggerne la Trama.
Così si apre ufficialmente il - Campania Libri – Festival della Lettura e dell’Ascolto – 2023.
Auguro Buon divertimento e Buone letture a tutti. Luigia Chianese
 
 
TRAMA
“Maniac”
Benjamín Labatut
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Quando alla fine della seconda guerra mondiale John von Neumann concepisce il Maniac – un calcolatore universale che doveva, nelle intenzioni del suo creatore, «afferrare la scienza alla gola scatenando un potere di calcolo illimitato» –, sono in pochi a rendersi conto che il mondo sta per cambiare per sempre. Perché quel congegno rivoluzionario – parto di una mente ordinatrice a un tempo cinica e visionaria, infantile e «inesorabilmente logica» – non solo schiude dinanzi al genere umano le sterminate praterie dell’informatica e dell’intelligenza artificiale, ma lo conduce sull’orlo dell’estinzione, liberando i fantasmi della guerra termonucleare. Che «nell’anima della fisica» si fosse annidato un demone lo aveva del resto già intuito Paul Ehrenfest, sin dalla scoperta della realtà quantistica e delle nuove leggi che governavano l’atomo, prima di darsi tragicamente la morte. Sono sogni grandiosi e insieme incubi tremendi, quelli scaturiti dal genio di von Neumann, dentro i quali Labatut ci sprofonda, lasciando la parola a un coro di voci: delle grandi menti matematiche del tempo, ma anche di familiari e amici che furono testimoni della sua inarrestabile ascesa. Ci ritroveremo a Los Alamos, nel quartier generale di Oppenheimer, fra i «marziani ungheresi» che costruirono la prima bomba atomica; e ancora a Princeton, nelle stanze dove vennero gettate le basi delle tecnologie digitali che oggi plasmano la nostra vita. Infine, assisteremo ipnotizzati alla sconfitta del campione mondiale di go, Lee Sedol, che soccombe di fronte allo strapotere della nuova divinità di Google, Alpha Go. Una divinità ancora ibrida e capricciosa, che sbaglia, delira, agisce per pura ispirazione – a cui altre seguiranno, sempre più potenti, sempre più terrificanti. Con questo nuovo libro, che prosegue idealmente Quando abbiamo smesso di capire il mondo, Labatut si conferma uno straordinario tessitore di storie, capace di trascinare il lettore nei labirinti della scienza moderna, lasciandogli intravedere l’oscurità che la nutre.
 
Editore ‏ : ‎ Adelphi (29 settembre 2023)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 352 pagine - Dimensioni ‏ : ‎ 22.1 x 3.1 x 14.1 cm
ISBN-10 ‏ : ‎ 8845938328 - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8845938320
                                       Medicina Narrativa  Tecnologia  
                                       Scienze  Scienze dei Calcolatori
                                       Luigia Chianese  Eventi
 
TRAMA
“Quando Abbiamo Smesso 
di Capire il Mondo”
di Benjamín Labatut
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
C’è chi si indispettisce, come l’alchimista che all’inizio del Settecento, infierendo sulle sue cavie, crea per caso il primo colore sintetico, lo chiama «blu di Prussia» e si lascia subito alle spalle quell’incidente di percorso, rimettendosi alla ricerca dell’elisir. 
C’è chi si esalta, come un brillante chimico al servizio del Kaiser, Fritz Haber, quando a Ypres constata che i nemici non hanno difese contro il composto di cui ha riempito le bombole; o quando intuisce che dal cianuro di idrogeno estratto dal blu di Prussia si può ottenere un pesticida portentoso, lo Zyklon. 
E c’è invece chi si rende conto, come il giovane Heisenberg durante la sua tormentosa convalescenza a Helgoland, che probabilmente il traguardo è proprio questo: smettere di capire il mondo come lo si è capito fino a quel momento e avventurarsi verso una forma di comprensione assolutamente nuova. Per quanto terrore possa, a tratti, ispirare. 
È la via che ha preferito Benjamín Labatut in questo singolarissimo e appassionante libro, ricostruendo alcune scene che hanno deciso la nascita della scienza moderna. Ma, soprattutto, offrendoci un intrico di racconti, e lasciando scegliere a noi quale filo tirare, e se seguirlo fino alle estreme conseguenze.
 
Editore ‏ : ‎ Adelphi (4 febbraio 2021)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 180 pagine - Dimensioni ‏ : ‎ 22.2 x 1.2 x 22.2 cm
ISBN-10 ‏ : ‎ 8845935183 - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8845935183
                                       Medicina Narrativa  Tecnologia  
                                       Scienze  Scienze dei Calcolatori
                                       Luigia Chianese  Eventi

 
CENNI SULLA VITA di:
Benjamín Labatut
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Benjamín Labatut Nato a Rotterdam nei Paesi Bassi nel 1980, cresce al L’Aia, Buenos Aires e Lima prima di stabilirsi a Santiago del Cile all'età di 14 anni. In questa città studia giornalismo presso la Pontificia università cattolica del Cile.
Ottiene il successo internazionale nel 2021 con il libro Quando abbiamo smesso di capire il mondo, tradotto in decine di lingue e vincitore l'anno successivo del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica. 
Le sue opere fino ad oggi sono: Raccolte di racconti: La Antártica empieza aquí, Madrid, Alfaguara, 2010. Romanzi: Después de la luz, Santiago del Cile, Hueders, 2016 e Quando abbiamo smesso di capire il mondo (Un verdor terrible, 2020), Milano, Adelphi, 2021.
Maniac, Adelphi, 2023. Per la Saggistica: La pietra della follia (La piedra de la locura, 2021), Milano, Adelphi, 2021. 
 
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lunedì 27 settembre 2021

Appuntamento con la Memoria - Le Quattro Giornate di Napoli

 Appuntamento con la Memoria
Le Quattro Giornate di Napoli


Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

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Mugnano di Napoli (Na) - 27.09.2021 

Mugnano di Napoli celebra Le Quattro Giornate di Napoli. 

Questo piccolo paesino di provincia con poco più di 35200 abitanti, cerca sempre di non mancare agli “Appuntamenti con la Memoria”. 

Una buona organizzazione che è iniziata alla presenza delle personalità civili e militari e con la  partecipazione di alcuni Alunni del vicino Liceo Segrè. 


Quest’anno, nei limiti delle disposizioni per il Covid, si è tenuto presso il Teatro Comunale di Mugnano di Napoli, il 27 settembre 2021, ore 18.00, un’incontro-evento organizzato dalla ProLoco Mugnano di Napoli di cui è Presidente Ciro Clemente (nella foto) con il Relatore e Presentatore Vittorio Calabrese, per parlare delle Quattro Giornate di Napoli.




Le Quattro Giornate di Napoli 

furono un episodio storico d’ insurrezione popolare 

avvenuto nel corso della Seconda Guerra Mondiale, 

tra il 27 e il 30 settembre 1943.

Nel corso dell'insurrezione i civili,

con l'apporto di militari fedeli al Regno Del Sud,

riuscirono a liberare la città di Napoli 

dall'occupazione delle forze della Wehrmacht, 

aiutate da gruppi di fascisti locali.



(I quadri sono opere dell' Artista Gennaro Pressano) 

Andiamo con ordine:

Tutto è iniziato con la visione di immagini riguardanti i bombardamenti che la città di Napoli subì durante la Seconda Guerra Mondiale; i disastri, le razzie ed i morti. Immagini forti che hanno toccato la memoria di tutti.

Tutti in piedi, poi, per ascoltare il Canto degli Italiani, l’Inno Nazionale o Inno di Mameli cantato, meravigliosamente, dalla Soprano Carmen Liccardo che ci ha deliziato, con la sua delicata voce, anche con la canzone “il Monastero di Santa Chiara”.


Il Moderatore della serata, il Sig. Vittorio Calabrese, fotografo amatoriale e amante della cultura e tradizione storica di Mugnano, ha introdotto il Sindaco dott. Luigi Sarnataro ed entrambi, nei loro discorsi, hanno posto l’accento su quanto sia importante tramandare e diffondere la storia e infondere nelle nuove generazioni lo spirito della Libertà.

A seguire è stato presentato lo Scrittore e Giornalista Giuseppe Russo ringraziato dall’ Assessore agli Eventi Luisa Zingarelli. Russo ha intrattenuto la platea narrando brevissimamente di Napoli e della Campania durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, con aneddoti particolarmente sfiziosi tra cui la “Guerra dei Mestoli”. Ha posto l’ attenzione anche su come proprio Napoli sia un "Territorio di Sperimentazione” per l’Italia e per l’Europa intera dando prova di sé anche nel liberarsi dall’oppressione Nazi-Fascista.

Nel mezzo dei racconti ed aneddoti dello scrittore e giornalista Giuseppe Russo vi è stato un intramezzo artistico dell’Attrice Imma Torri che ha magistralmente recitato un brano riguardante la morte di un marinaio che tornava dalla licenza e che i Tedeschi-Nazisti trucidarono in pubblica piazza al solo scopo di spaventare e intimidire ulteriormente il popolo Partenopeo. Una lapide in Piazza Borsa ricorda l’infausto evento.

Per accrescere la nostra memoria storica sui tragici e anche gloriosi avvenimenti delle Quattro Giornate di Napoli, l’Assessore alla Cultura di Mugnano nella persona di Carmen Ausilio, insieme allo scrittore Simon Pocock hanno evidenziato quanto sia importante per le giovani generazioni partecipare, comprendere e parlare di questi eventi. A tal proposito sono intervenuti gli studenti del Liceo Segrè di Mugnano.

L’Artista-Pittore Gennaro Pressano, invece, ha omaggiato il Comune di Mugnano di Napoli, di alcune sue opere. Ha esposto 4 suoi dipendi che interpretano gli Eventi delle Quattro Giornate di Napoli.

Ci sono stati, a seguire, due momenti fuori programma: 

il primo del Professore Andrea Cipolletta che ha sottolineato come Mugnano di Napoli ricordi questo evento in anche altre forme, ovvero, una nostra scuola è intitolata al Filippo Illuminato; un ragazzo di appena 13 anni mitragliato dai Tedeschi Nazisti durante le rappresaglie e i combattimenti.  (Napoli, 21 agosto 1930 – Napoli, 28 settembre 1943) Questo ragazzino coraggioso è stato un partigiano Italiano ed è stato decorato con la  Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria.

Il secondo intervento, fuori programma, è stato del Professor Salvatore Gatti che ha parlato di come gli alunni del Segrè hanno studiato i “4 Martiri”. Mugnano di Napoli ha una strada dedicata ai “4 Martiri” ovvero a quattro persone Mugnanesi brutalmente trucidati in quel periodo dai Nazi-Fascisti e gli studenti a tal proposito, hanno realizzato un breve fumetto sulla triste vicenda.

A raccontare parte della storia dei “4 Martiri” sono stati i Fratelli Pezone in particolare Giuseppe, in quanto Nipoti del Martire Nicola Capasso.


Prima dei saluti, ringraziamenti e omaggi finali a tutti i partecipanti, ha preso la parola il Consigliere Regionale dott.re Giovanni Porcelli che ci ha colpiti puntando su tre elementi che hanno contraddistinto e ancora oggi contraddistinguono il Popolo Napoletano: Resilienza, Resistenza e Ribellione.

Va ricordato, secondo me, che Napoli non è stata solo la prima città d’Italia e d’Europa e liberarsi, e a liberarsi da sola, dall’oppressione Nazi-Fascista ma ha fatto ciò attraverso un’ organizzazione spontanea, un movimento Popolare che  dal basso, ha raccolto tutti i ceti sociali, unendoli per il fine comune; la Libertà! Gli avvenimenti di queste giornate valsero alla Città di Napoli, quindi al suo intero popolo, il conferimento della Medaglia d’ Oro al Valor Militare! L.Ch.
(Il quadro è un' opera dell' Artista Gennaro Pressano) 


Brevissimi Cenni Storici
Le Quattro Giornate di Napoli

Ripresi da Internet

Le quattro giornate di Napoli furono un episodio storico di insurrezione popolare avvenuto nel corso della Seconda Guerra Mondiale, tra il 27 e il 30 settembre 1943. Nel corso dell'insurrezione i civili, con l'apporto di militari fedeli al Regno Del Sud, riuscirono a liberare la città di Napoli dall'occupazione delle forze della Wehrmacht, aiutate da gruppi di fascisti locali.

L'avvenimento, che valse alla città il conferimento della Medaglia d’ Oro al Valor Militare, consentì alle Forze Alleate  di trovare al loro arrivo, il 1º ottobre 1943 , una città già libera dall'occupazione tedesca, grazie al coraggio e all'eroismo dei suoi abitanti ormai esasperati e allo stremo per i lunghi anni di guerra. Napoli fu la prima, tra le grandi città europee, a insorgere, e con successo, contro l'occupazione tedesca.

Con l'avanzata degli Alleati nell'Italia meridionale, gli esponenti dell'antifascismo partenopeo (tra cui Fausto Nicolini e Adolfo Omodeo), iniziarono a stabilire più stretti contatti con i comandi Alleati richiedendo la liberazione della città.

A partire dall'8 settembre 1943, giorno dell'entrata in vigore dell'Armistizio di Cassibile con la lettura alla radio da parte del Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio del suo famoso "proclama", le forze armate italiane, come in tutto il paese, a causa della mancanza di ordini dei comandi militari si trovarono allo sbando anche a Napoli.

In città la situazione, già difficile per i bombardamenti subiti e per lo squilibrio delle forze in campo (oltre 20 000 tedeschi a fronte di soli 5 000 italiani, in tutta la Campania), ben presto divenne caotica per la diserzione di molti alti ufficiali, incapaci di assumere iniziative se non addirittura conniventi con i tedeschi, cui seguì lo sbando delle truppe, incapaci a loro volta di difendere la popolazione civile dalle angherie tedesche.

In particolare ci fu la fuga, in abiti borghesi, dei generali Riccardo Pentimalli ed Ettore Deltetto, cui era affidata la responsabilità militare della provincia di Napoli. Gli ultimi atti di Ettore Deltetto furono proprio la consegna della città all'esercito tedesco e la stesura di un manifesto che, vietando gli assembramenti, autorizzava i militi a sparare sulla folla in caso di inadempienza.

Sporadici ma cruenti tentativi di resistenza si ebbero tuttavia alla Caserma Zanzur, alla Caserma dei Carabinieri Pastrengo e al 21º Centro di Avvistamento di Castel dell'Ovo.

12 settembre 1943 il colonnello Walter Scholl, assunto il comando delle forze armate occupanti in città, proclamò il coprifuoco e dichiarò lo stato d'assedio con l'ordine di passare per le armi tutti coloro che si fossero resi responsabili di azioni ostili alle truppe tedesche, in ragione di cento napoletani per ogni tedesco eventualmente ucciso.

Seguì altro proclama, apparso sui muri della città, la mattina di lunedì 13 settembre:

1.    Con provvedimento immediato ho assunto da oggi il Comando assoluto con pieni poteri della città di Napoli e dintorni.

2.    Ogni singolo cittadino che si comporta calmo e disciplinato avrà la mia protezione. Chiunque però agisca apertamente o subdolamente contro le forze armate germaniche sarà passato per le armi. Inoltre il luogo del fatto e i dintorni immediati del nascondiglio dell'autore verranno distrutti e ridotti a rovine. Ogni soldato germanico ferito o trucidato verrà rivendicato cento volte.

3.    Ordino il coprifuoco dalle ore 20 alle ore 6. Solo in caso di allarme si potrà fare uso della strada per recarsi al ricovero vicino.

4.    Esiste lo stato d'assedio.

5.  Entro 24 ore dovranno essere consegnate tutte le armi e munizioni di qualsiasi genere, ivi compresi i fucili da caccia, le granate a mano, ecc. Chiunque, trascorso tale termine, verrà trovato in possesso di un'arma, verrà immediatamente passato per le armi. La consegna delle armi e munizioni si effettuerà alle ronde militari germaniche.

6.    Cittadini mantenetevi calmi e siate ragionevoli. Questi ordini e le già eseguite rappresaglie si rendono necessarie perché un gran numero di soldati e ufficiali germanici che non facevano altro che adempiere ai propri doveri furono vilmente assassinati o gravemente feriti, anzi in alcuni casi i feriti anche vilipesi e maltrattati in modo indegno da parte di un popolo civile.

Napoli, 12 settembre 1943 firmato Scholl Colonnello»

Dopo la fucilazione di 7 militari italiani (4 mari­nai, 1 soldato, 1 sergente maggiore, 1 aviere) avvenuta in via Cesario Console , gli spari di un carro armato contro gli studenti che stavano iniziando a riunirsi nella vicina Università  e contro alcuni marinai e finanzieri italiani in Piazza Bovio, davanti al palazzo della Borsa, sempre il 12 vi fu un episodio che scosse particolarmente il sentimento popolare: sulle scale della sede centrale dell' Università avvenne l'esecuzione di un ignoto marinaio, alla quale migliaia di cittadini, tra cui ci fu il poi giornalista Antonio Ghirelli, furono costretti ad assistere dalle truppe tedesche che a forza li condussero sul Rettifilo, la strada antistante il luogo della fucilazione.  

( Lapide all'ingresso del Palazzo della Borsa che ricorda l'uccisione di quattro marinai e finanzieri, il 12 settembre 1943, da parte di soldati tedeschi) 

500 persone, lo stesso giorno furono inoltre condotte con la forza a Teverola, nel Casertano, e costrette ad assistere alla fucilazione di 14 carabinieri, "rei" di aver impedito il tentativo dei guastatori tedeschi di sabotare gli impianti del palazzo dei Telefoni e poi di aver resistito con le armi agli assalti di rappresaglia nella loro caserma in via Marchese Campodisola, a pochi passi da piazza Bovio, prima di arrendersi all'occupante tedesco per aver esaurito le munizioni. A loro memoria è posta una lapide su un palazzo della stessa strada.

Ormai la rabbia e l'esasperazione dei napoletani, in seguito alle esecuzioni indiscriminate, ai
saccheggi, ai rastrellamenti della popolazione civile, alla miseria e alle distruzioni della guerra che mettevano in ginocchio l'intera città, stava montando spontanea, priva di un fattore esterno organizzativo che non fosse altro che il desiderio di liberarsi dell'invasore tedesco.

Si cominciò a pensare all'approvvigionamento delle armi: il 22 settembre gli abitanti del Vomero riuscirono a impadronirsi di quelle che erano appartenute ai soldati della 107ª Batteria; il 25 settembre 250 moschetti furono prelevati da una scuola militare; il 27 settembre caddero nelle mani degli insorti alcuni depositi di armi e munizioni.

Il 23 settembre intanto, una nuova misura repressiva adottata dal colonnello Walter Scholl prevedeva lo sgombero (entro le ore 20 dello stesso giorno) di tutta la fascia costiera cittadina sino a una distanza di 300 metri dal mare; in pratica circa 240 000 cittadini furono costretti ad abbandonare in poche ore le proprie case per consentire la creazione di una "zona militare di sicurezza" che sembrava preludere alla distruzione del porto.

Quasi contemporaneamente, un manifesto del prefetto intimava la chiamata al servizio di lavoro obbligatorio di tutti i maschi di età compresa fra i diciotto e i trentatré anni, in pratica una deportazione forzata nei campi di lavoro in Germania.

Il risultato sperato dai tedeschi non fu però ottenuto e alla chiamata risposero soltanto 150 napoletani sui previsti 30000, il che determinò Walter Scholl a decidere di inviare ronde militari per la città per i rastrellamenti e la fucilazione immediata degli inadempienti. Fu affisso in città un nuovo proclama del Comando Militare Germanico.

<<Al decreto per il servizio obbligatorio di lavoro hanno risposto in quattro sezioni della città complessivamente circa 150 persone, mentre secondo lo stato civile avrebbero dovuto presentarsi oltre 30.000 persone. Da ciò risulta il sabotaggio che viene praticato contro gli ordini delle Forze Armate Germaniche e del Ministero degli Interni Italiano.
Incominciando da domani, per mezzo di ronde militari, farò fermare gli inadempienti. Coloro che non presentandosi sono contravvenuti agli ordini pubblicati, saranno dalle ronde senza indugio fucilati. Il Comandante di Napoli, Scholl>>

L'insurrezione popolare fu allora inevitabile, i cittadini furono chiamati a scegliere tra la sopravvivenza e la morte o la deportazione forzata in Germania e ormai, spontaneamente in ogni punto della città, persone di entrambi i sessi, di ogni ceto sociale e di ogni occupazione, andavano riversandosi nelle strade per organizzarsi e imbracciare le armi. Si unirono a loro anche moltissimi dei soldati italiani che solo pochi giorni prima si erano dovuti dare alla macchia. Già dal 26 settembre una folla disarmata e urlante (a maggioranza femminile) si scatenò contro i rastrellamenti tedeschi, liberando i giovani destinati alla deportazione.

Il 1º ottobre alle 9:30 i primi carri armati Alleati entrarono in città, mentre alla fine della stessa giornata, il comando tedesco in Italia, per bocca del feldmaresciallo Albert Kesselring, considerò conclusa la ritirata con successo.

Il bilancio degli scontri durante le "quattro giornate" non è concorde nelle cifre; secondo alcuni autori, nelle settantasei ore di combattimenti, morirono 168 militari e partigiani e 159 cittadini; secondo la Commissione ministeriale per il riconoscimento partigiano le vittime furono 155 ma dai registri del Cimitero di Poggioreale risulterebbero 562 morti.

È da notare che la gran parte dei combattimenti si ebbero esclusivamente tra italiani e tedeschi. A differenza di altri episodi della Resistenza furono infatti relativamente rari gli scontri con fascisti italiani, che probabilmente non avevano avuto il tempo di riorganizzarsi efficacemente dopo l'8 settembre (ricordiamo infatti che la Repubblica Sociale Italiana fu proclamata il 23 settembre, ovvero solo quattro giorni prima dello scoppio della rivolta).

Facendo un bilancio, oltre l'importantissimo risultato morale e politico dell'insurrezione, le "Quattro Giornate di Napoli" ebbero senz'altro il merito di impedire che i tedeschi potessero organizzare una resistenza in città o che, come Adolf Hitler aveva chiesto, Napoli fosse ridotta «in cenere e fango» prima della ritirata.

Parimenti fu evitato che il piano di deportazione di massa organizzato dal colonnello Scholl avesse successo. Nel breve periodo di occupazione tedesca, ci saranno circa 4 000 deportati. A ciò si giunse non soltanto grazie ai 1 589 combattenti ufficialmente riconosciuti, ma anche per la resistenza civile e non violenta di tanti napoletani, fra cui in primis le donne, operai/e, femminielli, preti, «scugnizzi» (10% circa degli insorti), studenti e professori, medici e vigili del fuoco.

Circa un anno dopo, il 22 dicembre del 1944, i generali Riccardo Pentimalli ed Ettore Deltetto, accusati di aver abbandonato la città nelle mani dei tedeschi all'indomani dell'8 settembre, furono condannati dall'Alto Commissario per la punizione dei delitti fascisti a 20 anni di reclusione senza possibilità di appello, condanna annullata pochi mesi dopo dalle sezioni unite penali della Corte Suprema di Cassazione. Tuttavia, mentre Pentimalli venne completamente riabilitato e collocato in pensione con rivalutazione di arretrati ed emolumenti spettanti, Deltetto morì nel 1945 nel carcere di Procida per una perforazione gastrica fulminante dopo aver minacciato, una volta uscito di "rivelare molte cose, molto imbarazzanti, per molta gente". Anche l'avvocato Domenico Tilena, che aveva retto la federazione fascista provinciale durante gli scontri, fu condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione.

Delle "Quattro Giornate di Napoli" è stata data anche un'interpretazione alternativa a quella corrente, che intende sottolinearne la natura di «resistenza civile e popolare» e di concreto e nobile esempio di «difesa sociale e non violenta» (essendo state utilizzate largamente tecniche non violente come: la non-collaborazione, il boicottaggio, il sabotaggio, il rifiuto della militarizzazione della vita civile e la creazione di organismi paralleli), grazie alle quali un'intera città seppe liberarsi da sola dell'occupante tedesco.


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