(Henry
Charles "Hank" Bukowski Jr.)
Taccuino
di un
Vecchio Sporcaccione
Titolo Originale:
Notes of a Dirty Old Man; del 1969
Recensione - Opinione di
Mugnano di Napoli (Na)
14 ottobre 2017
Riletto e Recensito il 29 ottobre 2018
Affermare che il genere letterario di questo autore sia il Realismo
Sporco potrebbe sembrare riduttivo, perché quello di Henry
Charles "Hank" Bukowski Jr. è più che realismo sporco e
esagerazione, vizio, crudele libertà. Il suo non è
semplice realismo è vita brutale liberamente scelta e narrata con enfasi.
Da pagina 42:
<< ... secondo cui la
conoscenza che non viene seguita all’azione
è peggio dell’ignoranza.
Perché se tiri a indovinare e non ci prendi puoi sempre dire,
merda, gli
dei mi sono avversi.
Ma se sai e non fai, vuol dire che in testa hai
soffitte a anticamere buie
da percorrere avanti e indietro e a cui pensare.
Non
è mica una cosa sana, produce serate noiose, un eccesso d’alcol e
seghe.>>.
Libro diretto, recensione diretta: Crudo, Difficile,
Schietto.
Da pagina 48:
<< ... ma per questo siamo
amici, immagino.
È questo il senso dell’ amicizia:
condividere i pregiudizi
nati dall’ esperienza. >>.
Essenziale, Sporco, Sfaticato, Vivo e Morto allo
stesso tempo, un autentico zombie.
Non lascia indenne nulla.
Da pagina 30:
<< Jack conosce le segrete
cose, ed è strano ma vero capire
che le persone non sono poi granché,
è tutta
una fottutissima montatura,
e lo sai ma è buffo sentirlo dire
mentre stai
seduto accanto ad un canale di Venice
e cerchi di venir fuori da un mal di
testa
da sbornia di proporzioni gigantesche. >>.
Ogni persona costruisce il suo Eden/Inferno e in
questa raccolta l’autore racconta, meravigliosamente, il suo; intrecciato
a quello dell’ America in crisi!
Pagina 30:
<< ... proprio come c’è troppa
gente che ha paura di parlar male della sinistra
– sul piano intellettuale. Non
m’importa niente di sapere da che parte andiamo –
so solo che c’è troppa gente
che ha paura.>>.
Un’opera strepitosa, senza peli sulla lingua,
violenta, tormentata e brillante, che apre gli occhi e la mente! L.Ch.
Il mio voto, nella mia scala libri,
è il massimo: 5/5 📗📘📙📕📗
TRAMA
Taccuino
di un Vecchio Sporcaccione
Charles Bukowski
(Henry Charles "Hank" Bukowski Jr.)
Ripresa
da internet e/o dalla 4° di copertina:
Le corse dei cavalli, gli incontri di box, le donne, le sbornie colossali,
le interminabili giornate al bar, le avventure spesso sordide sullo sfondo di
un’America povera ed emarginata: nel suo libro più celebre, un Bukowski più <<arrabbiato>>
che mai ci restituisce con forza tutto il suo universo narrativo,
giustapponendo alla crudezza di una resa realistica l’elemento ludico, la vis
comica, la capacità di sorridere davanti alla desolazione della vita.
Editore : Guanda (18 maggio 2017)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 142 pagine
ISBN-10 : 8823517826
ISBN-13 : 978-8823517820
Dimensioni : 13.3 x 1.5 x 20.3 cm
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 142 pagine
ISBN-10 : 8823517826
ISBN-13 : 978-8823517820
Dimensioni : 13.3 x 1.5 x 20.3 cm
Etichette - Generi: Autori Usa Letteratura Erotica Narrativa Realismo Sporco Charles Bukowski
CENNI SULLA VITA di:
Charles
Bukowski
(Henry Charles "Hank" Bukowski Jr.)
Henry Charles "Hank" Bukowski Jr., nato Heinrich
Karl Bukowski, noto anche con lo pseudonimo di Henry Chineski, suo alter ego letterario nato a Andernach, 16 agosto 1920 e morto a Los Angeles il 09 marzo 1994 è stato un poeta e scrittore statunitense.
Ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, per un totale di oltre sessanta libri.
Il contenuto di questi tratta della sua vita, caratterizzata da un rapporto
morboso con l'alcol, da frequenti esperienze sessuali, descritte in maniera realistica e senza troppi eufemismi, e da
rapporti tempestosi con le persone. La corrente letteraria a cui spesso viene
associato è quella del Realismo Sporco.
Dopo essersi diplomato alla Los Angeles High School, frequentò il L. A.
City College (università) per due anni, seguendo corsi di arte, giornalismo e letteratura. Mentre studiava là, si associò brevemente con un
gruppo di nazisti, il German-American Bund (Amerika deutscher
Volksbund), che prese poi in giro in “Panino al Prosciutto”. Per un
po' frequentò anche gruppi di estrema sinistra.
Nella poesia "Cosa penseranno i vicini" viene sfatata per
l'ennesima volta una delle svariate leggende che gli furono attribuite nel
corso degli anni, quella di essersi schierato con le frange estremiste di
destra: "non ero schierato con nessun gruppo o ideologia. in realtà
nell'insieme l'idea della vita e della gente mi ripugnava ma era più facile
scroccare da bere a quelli di destra che alle vecchie nei bar"
«Al L.A. City College, poco prima che cominciasse la seconda guerra mondiale, mi atteggiavo a nazista. Distinguevo a
fatica Hitler da Ercole e non poteva importarmene di meno. Era soltanto lo
stare seduti a lezione e sentire tutte le prediche patriottiche su come
dovremmo andar lì e fare del nostro meglio, mi vennero a noia. Decisi di
diventare l'opposizione. Non mi prendevo il tempo neppure per informarmi su
Adolf, semplicemente sputavo qualsiasi cosa che pensavo fosse malvagia o
bestiale.»
(Politics, A sud
di nessun nord) Il 22 luglio 1944, con la seconda guerra mondiale che
ancora infuriava, fu arrestato dagli agenti dell FBI a Filadelfia, in Pennsylvania (dove viveva in quel periodo), con
l'accusa di renitenza alla leva e fu tenuto per diciassette giorni
in prigione, per non aver dichiarato i suoi spostamenti all'esercito. Sedici
giorni dopo non superò un esame fisico-psicologico e fu dichiarato non adatto
al servizio militare. In futuro parteciperà ad alcune campagne pacifiste,
ma sarà sostanzialmente disinteressato dalla politica:
«La differenza tra dittatura e
democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in
dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare.».
A tredici-quattordici anni bevve per la
prima volta il vino, grazie al suo amico William “Baldy” Mullinax (chiamato nei
libri Eli La Crosse), figlio di un chirurgo alcolizzato.
“Questo mi aiuterà per tanto tempo”, scrisse in seguito, descrivendo
l'inizio del suo amore a vita con l'alcol.
«Se succede qualcosa
di brutto
si beve per dimenticare;
se succede qualcosa di
bello
si beve per festeggiare;
e se non succede
niente
si beve per far succedere qualcosa.»
(Women, Donne)
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