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martedì 20 dicembre 2022

Richard Matheson - Tre Millimetri al Giorno

Richard Matheson
Tre Millimetri al Giorno

Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) 
06 dicembre 2022
 
La prima cosa che mi viene in mente è: ecco dove Stephen king ha preso spunto per il suo libro – Elevation – ed è stata una grande ispirazione, perché, senza mezzi termini, posso dire che il libro – Tre Millimetri al Giorno - di Richard Matheson è stupendo. Le vicende di Scott Carey sono avvincenti, a tratti tragiche e a tratti divertenti, ma non sono le vicende in sé il tema centrale dell’opera, per quanto belle, significative e molto dark fantasy, il testo è prima di tutto una metafora degli errori ed orrori che commettiamo contro noi stessi e la natura. Non dimentichiamo perché Scott Carey subisce tutto: egli viene a contatto con una misteriosa sostanza radioattiva che lo fa ammalare.
La lotta per la sopravvivenza del protagonista è la lotta che noi dovremmo compiere per aiutare il pianeta, noi stessi e le generazioni future, invece siamo ovattati dalla comodità che la vita moderna ci offre, dimenticando che abbiamo delle responsabilità e delle priorità verso la terra. La sua conservazione e cura e che dobbiamo trovare sempre un equilibrio nel tutto!
Questo libro, tra un’avventura e l’altra di Scott, ci obbliga a riflettere sul ruolo dell’uomo, sia come maschio forte all’interno della società, quando si confronta con la moglie, la figlia, con dei capricciosi ragazzini, con nane da circo o vecchi ubriachi e pedofili; sia come essere animale all’apice della piramide esistenziale della vita sulla terra quando lotta con gatti, uccelli e ragni. Questo romanzo, in sostanza, ci fa ricordare che, pur essendo noi le creature dominanti, non siamo i padroni e signori del tutto, che il tutto in questione sia una casa, una cantina, una roulotte o un giardino sotto un cielo stellato è secondario. Noi siamo solo una parte infinitesimale di questo tutto; e la vedova nera che insegue il protagonista, la lotta, le varie sfide sono battaglie sia per la sopravvivenza fisica ma soprattutto mentale e ci costringono a guardare noi stessi da una prospettiva interiore quella di non dominatori del mondo e della vita.
Da pagina 161:
<< Rendersi conto di rimpicciolire era la maledizione, 
non il rimpicciolire. >>.
Sul testo in sé posso dire che gode di una scrittura fluida e dinamica, ricca di suspense; i passaggi temporali, nei vari capitoli, alle “varie altezze” di  Scott Carey, rispetto alla vita che scorre, sono ordinate al momento più opportuno senza abbondare e minimizzare l’insieme. Le vicende hanno un grande equilibrio narrativo che ci fanno viaggiare e riflettere continuamente dal generale al particolare e viceversa. Racconto magistrale. L.Ch.
 
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 5 Libri. 
📕📗📘📙📕
#LuigiaChianeseBooksReviewBlogger #Blog #LibriEOpinioni
 

NOTA:
Stephen King: Elevation

Nell’edizione Italiana di Elevation 
ci sono anche 7 illustrazioni  
Mark Edward Geyer

Editore: Sperling & Kupfer; 
1°edizione italiana: 19 febbraio 2019
Lingua Originale: ‎Inglese 
Traduzione di: Luca Briasco
Copertina rigida: ‎194 pagine 
Dimensioni: ‎ 13 x 2 x 18 cm
ISBN-10: ‎ 8820066939 
ISBN-13: ‎ 978-8820066932
 


"QUALCUNO" HA DETTO: 

<< Una storia horror, se mai ce n'è stata una, e un grande racconto d'avventura. 
Tra i pochissimi titoli che posso davvero consigliare ai lettori, invidiando loro l'esperienza della prima lettura. >>. 



TRAMA
Tre Millimetri al Giorno
di Richard Matheson
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Durante una gita in barca, Scott Carey, un uomo come tanti, marito e padre, viene a contatto con una misteriosa sostanza radioattiva e dopo qualche settimana inizia a notare dei cambiamenti. Sta perdendo peso, ma sta anche diventando più basso. Qualche settimana più tardi, preoccupato per le proprie condizioni di salute, si sottopone ad alcuni controlli medici e scopre con sgomento che ha cominciato a rimpicciolirsi con ritmo costante e inesorabile, in un processo irreversibile, di tre millimetri al giorno. E non sembrano esserci vie di scampo. In un crescendo da incubo infinito, Carey vede i suoi tentativi di proseguire una vita normale svanire e perdere di logica, per trasformarsi in una continua lotta per la sopravvivenza tra insetti giganti e pericoli impensabili. La moglie e la figlia diventano giganti irraggiungibili, il gatto di casa un minaccioso mostro carnivoro. Persa ogni speranza di tornare a una vita normale, Carey si trova a lottare per sopravvivere in un mondo sempre più ostile e minaccioso. Ed è solo l'inizio del suo viaggio verso l'ignoto. Rimasto presto solo, terrorizzato, deve affrontare i limiti estremi dell'esistenza: cosa succederà infatti quando arriverà a misurare zero millimetri? Ma soprattutto, cosa c'è oltre lo zero? Capolavoro del genere fantascientifico e horror, Tre millimetri al giorno alterna con crescente suspense scene drammatiche e d'azione e le riflessioni solitarie del protagonista sul destino che lo aspetta. Una potente metafora del ridimensionamento del ruolo del maschio americano nel secondo dopoguerra, ma anche un avvertimento contro i rischi del pericolo nucleare in piena Guerra Fredda e contro il folle e autodistruttivo atteggiamento dell'uomo verso il pianeta.

Editore: ‎Mondadori (7 settembre 2021) Copertina rossa
Lingua Inglese: The Shrinking Man  
Tradotto da: Eladia Rosetto
Copertina Flessibile: 318 pagine

Editore: ‎Fanucci (30 luglio 2015) 
Copertina gialla
Lingua Inglese: The Shrinking Man  
Tradotto da: Paolo Prezzavento
Copertina flessibile: ‎ 237 pagine 
 
ISBN-10: 8834729064 
ISBN-13 : 978-8834729069 
ASIN : ‎B09B8XTF9B
 

CENNI SULLA VITA di:
Richard Matheson
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Nato il 20 febbraio 1926, Allendale, New Jersey, Stati Uniti Passa la sua infanzia a Brooklyn, dove già ad otto anni scrive e pubblica alcune poesie sul giornale Brooklyn Eagle. Nel 1943 si diploma alla Brooklyn Technical High School ed entra subito nell'esercito, dal quale viene congedato perché ferito in azione. Tornato civile studia giornalismo all'Università del Missouri, e già nel 1950 pubblica il suo primo racconto, Nato d'uomo e di donna (Born of Man and Woman), su The Magazine of Fantasy and Science Fiction.
Nel 1951 si trasferisce in California, e l'anno successivo si sposa con Ruth Ann Woodson. L'incontro con la donna che diverrà sua moglie viene descritto nel racconto Fiamma Frigida, esteso poi nel romanzo Cieco come la Morte (Someone Is Bleeding, 1953). Da Ruth Ann Woodson avrà quattro figli, tra i quali Chris, Ali Marie e Richard Christian Matheson, a loro volta scrittori e sceneggiatori.
In California entra a far parte dei "Fictioneers", un gruppo di giovani scrittori di gialli. Scrive così alcuni racconti gialli come Tre ore di pura follia (Fury on Sunday, 1943) e Cavalca l'incubo (Ride the Nightmare, 1962). Mentre lavora in fabbrica, sogna di diventare scrittore a tempo pieno. Intanto riprende un'idea avuta a 17 anni vedendo il film Dracula del 1931, la sviluppa e ne trae Io sono leggenda (I am Legend, 1954). Lo stesso anno esce anche la prima antologia dei suoi racconti, Born of Man and Woman. Malgrado questo, le ristrettezze finanziarie spingono Matheson a trasferirsi per accettare il lavoro offertogli dal fratello.
Nel 1956 esce Tre millimetri al giorno (The Shrinking Man), scritto di notte dopo la giornata lavorativa, ed il successo è tale che la casa cinematografica Universal ne acquista subito i diritti e ne trae il film Radiazioni BX: distruzione uomo, diretto da Jack Arnold. Il successo del film spinge la produzione a chiedere a Matheson un seguito: il copione che egli scrive, The Fantastic Shrinking Girl, non vedrà però mai la luce.
Nel 1957 la Hammer Films di Londra acquista i diritti di Io sono leggenda, ma l'adattamento che Matheson fa per il film non piace ai produttori, ed anche questo progetto rimane incompiuto.
Nel 1958 esce il romanzo Io sono Helen Driscoll (A Stir of Echoes), un altro successo.
Nel 1959 il produttore televisivo Rod Serling convoca Matheson per un progetto a cui sta lavorando: Ai confini della realtà (The Twilight Zone). Matheson si è già fatto un nome nell'ambito televisivo, scrivendo sceneggiature per telefilm come Alfred Hitchcock Presenta ed altri, così lo scrittore accetta di buon grado l'incarico, scrivendo per la nuova trasmissione.
Nel 1960 l'American International Pictures commissiona a Matheson l'adattamento cinematografico del racconto di Edgar Allan Poe The House of UsherI vivi e i morti è il primo film di una serie che il regista Roger Corman realizza con la collaborazione di Matheson. Sempre nel 1960 pubblica I ragazzi della morte (The Beardless Warriors), romanzo basato sulle esperienze avute nell'United States Army nel corso della Seconda guerra mondiale.
L'anno successivo scrive la sceneggiatura di Il padrone del mondo (Master of the World), adattandolo da Robur il conquistatore di Jules Verne, ed il successivo ancora La notte delle streghe (Night of the Eagle) adattandolo da Ombre del male di Fritz Leiber.
La fama di Matheson come sceneggiatore è ormai tale che nel 1962 viene chiamato da Alfred Hitchcock per lavorare al suo film Gli uccelli (The Birds), tratto da un racconto di Daphne du Maurier. Come Matheson stesso racconterà, Hitchcock non apprezza affatto la sua idea di non far vedere per niente gli uccelli nel film, tanto che la sceneggiatura alla fine viene affidata ad Ed McBain.
Nel 1964 Matheson adatta Io sono leggenda per il film L'ultimo uomo della Terra (The Last Man on Earth), una co-produzione italo-statunitense con Vincent Price protagonista. Sua è la sceneggiatura di un premiato episodio della prima serie di Star Trek: Il duplicato. Ma il successo rimane nelle produzioni televisive: nel 1971 adatta il suo racconto Duel per la sceneggiatura dell'omonimo film, diretto dall'allora esordiente Steven Spielberg.
Intanto diviene più sporadica la sua attività di romanziere. Nel 1971 scrive La casa d'inferno (Hell House) e nel 1975 Appuntamento nel tempo (Bid Time Return), ma ormai il suo impegno più pressante è quello nelle sceneggiature televisive e cinematografiche. Intanto Boris Sagal dirige 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra (The Omega Man), libero adattamento da Io sono leggenda senza che però venga chiamato Matheson alla sceneggiatura.
Nel 1980 adatta per lo schermo Cronache marziane, l'antologia di Ray Bradbury, e nel 1983 scrive insieme a Carl Gottlieb la sceneggiatura per Lo squalo 3 (Jaws 3-D). Negli anni successivi continua la sua attività di sceneggiatore con film come Poliziotti a due zampe (Loose Cannons, 1990), ed episodi di telefilm come Oltre i limiti (The Outer Limits). Il film televisivo Trilogy of Terror II, del 1996, risulta essere l'ultima sua opera da sceneggiatore.
È morto il 23 giugno 2013 a Caabasas - Los Angeles; USA.
 
CONSIGLIATI da


   Dramma
   Fantasy
   Horror






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martedì 2 marzo 2021

Giuseppe Di Clemente E Marco Capocasa - ELBRUS

Marco Capocasa e
Giuseppe Di Clemente
ELBRUS
Recensione – Opinione di
Mugnano di Napoli - 18.02.2020
 

Sulle note “Nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Morzat, capirete leggendo il romanzo del perché di quest’opera lirica in quattro atti, sento di voler iniziare la mia recensione con una citazione di Machiavelli:


«…nelle azioni di tutti gli uomini,
... si guarda al fine ...
I mezzi saranno sempre iudicati onorevoli
e da ciascuno lodati».

Quando ho intuito che questo romanzo si sarebbe intrecciato con un’esplorazione spaziale e con delle colonie i miei ricordi si sono aperti subito su Battlestar Galactica: la Serie Televisiva di Ronald D.Moore; ma questo lavoro è qualcosa in più, molto di più. Diverso. Per gli amanti del genere “spaziale-fantascientifico” - Sci-Fi (Science Fiction) - sappiate che questo è assolutamente il libro da scegliere; mentre io spero di avere un secondo, terzo e quarto volume e anche una serie televisiva ispirata o fedelmente tratta da questo capolavoro. In pratica avete già compreso che ho amato il romanzo.

Attenzione spoiler: 
il secondo volume è già stato scritto ed è in fase di revisione!
Come faccio a saperlo? 
L’ho chiesto direttamente agli autori, mentre mi complimentavo per l’ottimo lavoro! 

Torniamo, ora, a Elbrus che, oltre ad essere il titolo di questo romanzo, è il luogo dove s’incentra la vicenda ed è un luogo reale. Non so se esista, nella realtà, nelle viscere della montagna, in Russia, una base sperimentale militare stile “Aria 51 – USA”, ma il monte Elbrus, ai confini con la Georgia, è più che reale ed è sito proprio nel territorio Russo. L’ambientazione nella Russia e nel Nord Europa è straordinaria per un romanzo di genere Sci-Fi, ma so, per ammissione dell’autore Giuseppe Di Clemente che:

<<San Pietroburgo mi è rimasta nel cuore e ho trovato il modo di raccontarla.>>; 

ecco un perché della Russia e Nord Europa, ma non è l’ unico perché!
La narrazione prende lo spunto iniziale da alcuni eventi che noi stessi possiamo osservare, o meglio subire, già oggi giorno: Sovrappopolazione ed  Economia al Collasso in molti Paesi, il Global Warning che s’intreccia con l’Evoluzione Umana, la Crisi Energetica e la Crisi Migratoria soprattutto dai paesi del sud, queste premesse sono il punto di partenza della storia che sono anche le giustificazioni iniziali per le decisioni assunte dai protagonisti del romanzo. Con molta fantasia questo libro ci offre uno scenario spettacolare su come la nostra realtà potrebbe cambiare nel prossimo futuro ma, al di là del sogno d’incontrare alieni o di viaggiare a una velocità vicina a quella della luce, sfruttando le fessure dello spazio-tempo, avremo sempre gli stessi problemi morali ed etici, soprattutto in materia di Clonazione e Modificazioni delle Sequenze Nucleotidiche. Da qui il mio riferimento iniziale alle parole di Machiavelli “… fine … mezzi!”.
Certo gli argomenti trattati come le Modificazioni del Genoma Umano fanno spavento ma non dobbiamo sorprenderci più di tanto, perché, nel bene e/o nel male, siamo prossimi a vederle realizzate, in misura meno fantasiosa, forse! Gli autori, difatti, ammettono candidamente, nel poscritto, che la loro fonte d’ispirazione, che poi li ha fatti viaggiare con la fantasia, è la tecnologia di “Editing Genomico” denominata CRISPR- Cas9.
Di mio, invece, mi prenoto già per un’automobile che circola/galleggia in quota e schizza via a 180 km/h anche con pilota automatico; 
pagina 247:<< andremo con la mia Evans Classe, 
ha un motore a energia nucleare, non avremo problemi, ...>>.

Passiamo a quella che è, per me, la parte centrale e più interessante del libro: fin dove siamo disposti a spingerci, per egoismo, gloria, scienza e sopravvivenza? In questo romanzo i problemi etici e morali di alcuni protagonisti, come per il dott. Martin Meat e compagni, vengono superati, come sostenevo prima, con il più machiavellico sistema:


« …nelle azioni di tutti gli uomini, e massime de’ Principi 
... si guarda al fine ... 
I mezzi saranno sempre iudicati onorevoli e da ciascuno lodati». 

Il desiderio di sopravvivere e di gloriarsi di grandi scoperte scientifiche, pur sacrificando vite umane, nella mente di questo personaggio, vincono. Non tutti i protagonisti, però, reggono  tale pressione, come succede allo scienziato David Dunn, che mosso da sensi di colpa, abbandona il progetto e le sue personali ambizioni per schierarsi, alla fine, dall’altra parte. Scegliete voi lettori da che parte stare perché entrambe le posizioni, in virtù della premessa iniziale, hanno, secondo me, la medesima valenza! Infatti: 

Da pagina 52: 
<< Eccola l’arroganza dell’ uomo 
che erode gli equilibri che la natura ha costruito in milioni di anni, 
a opinione di molti l’ ennesimo sopruso, 
un abominio di leghe di metallo.>>.  

Leggendo questo testo viene da chiedersi se possano esistere una morale e un’etica che veramente tutti possano condividere e quali paletti possano imporci! Che persone stiamo diventando? Che generazioni stiamo screscendo e istruendo? Quanto saremo responsabili delle scelte che altri, dopo di noi, faranno! Questi sono i quesiti che entrano nella mente di chi legge questo romanzo! Vi è molto da riflettere! Ed una delle caratteristiche migliori di quest’opera. 
Vi è anche il fascino del racconto vero e proprio, non voglio lasciarlo in secondo piano. La storia, con la descrizione dei tre popoli del pianeta Reth, i Driihh, popolo che si è dedicato alle attività intellettuali, all’innovazione tecnologica, alla ricerca e alle esplorazioni spaziali, i Gummhh, e i Lypphh chiamati i dannati, è discretamente narrata, insieme allo scorcio di vita dei loro usi e costumi, appena accennati, quest’ ultimi, ma soddisfacenti per la narrazione, tutto molto avvincente. Da non sottovalutare il discreto peso che viene assunto, nelle “posizioni di potere”, tra uomini e donne, infatti abbiamo una generalessa terrestre, Novwak Juliana, e altre direttrici del laboratorio segreto, fino a Liilmade e alla sua grande empatia cosmica. Avrei voluto sapere qualcosa di più su questo “Frehm”; questo impulso, questo flusso energetico, questa forza che avvolge, questa connessione che guida, aiuta e unisce empaticamente e non solo, gli ibridi-cloni terrestri e gli abitanti di Reht. Interessante, anche, lo stile di scrittura di Marco e Giuseppe, molto fluido e di una chiarezza estrema, mai ridondante soprattutto per quanto riguarda le innumerevoli e necessarie descrizioni che si devono fare. Originalissimi, gli autori nell’inventare un nuovo alfabeto riportato in simboli nel romanzo, e per la capacità di comunicazione empatica tra individui anche a distanze siderali.
Devo ammettere, ad onor del vero, che il romanzo, al principio, può sembrare complicato e anche pesante, ma solo se non si è pratici del genere, e solo per le prime 35/40 pagine, ma non temete, perché l’opera procede sì, con una iniziale lentezza, che dopo si capirà doverosa, ma piano piano diventerà affascinante e molto stimolante; lo divorerete, la curiosità si farà strada nella vostra mente e vi farà fantasticare, come è successo a me! Tranquilli non impazzirete come lo stilista Andrus Sokolov o come l’informatico Lubomir Karo, che sono tra i personaggi chiave dell’intera vicenda.
Organizzato bene anche l’approccio incrociato con le “Due Linee Temporali” (Anno Domini 2113-2118 e A.D.2154-2155) che riescono a bilanciarsi molto senza confondere mai il lettore. Qui può nascere la curiosità di sapere chi ha scritto cosa; per intenderci: chi dei due autori, comunque entrambi forti di lauree impegnative e C.V. lavorativi eccezionali, avrà scritto le parti più “Tecnico–Scientifiche”? Chi le descrizioni “Spazio-Temporali” e chi si sarà dedicato alla struttura dei personaggi, che non sono pochi ma neppure tanti ma sono tutti magistralmente definiti? Chiunque dei due sia stato posso affermare che sono tutti punti elaborati veramente a dovere, diventando semplici anche per lettori meni esperti di teorie scientifiche o fantascientifiche, sono punti scritti con criterio e giusta misura considerando la portata degli argomenti, incuriosiscono e affascinano. Quindi i miei più vivi complimenti agli autori Marco e Giuseppe!
Ho, prima di concludere, una chicca per Voi lettori del Blog Libri e Opinioni rilasciatami, anche questa, dagli stessi autori. Ebbene sì! Ho posto loro alcune delle domande su chi ha scritto cosa, e la risposta è stata: 

<<Ognuno ha scritto per intero e indipendentemente una metà dei capitoli 
sulla base del soggetto che abbiamo precedentemente e compiutamente redatto assieme. 
Poi ci siamo scambiati i capitoli per una revisione incrociata e il tutto si è omogeneizzato.>>. 

Direi che questo lavoro si è omogeneizzato a meraviglia! Per me un capolavoro nel suo genere! Per questo bellissimo romanzo il mio voto è 5 su 5! 📚📚📚📚📚 Il massimo! Consigliatissimo! L.Ch.


 
Ps. Non perdetevi in questo  blog altri aneddoti che sono riuscita a farmi dare dagli autori, sul Romanzo Elbrus e sulla loro vita!




NOTE:
Aneddoti su Elbrus rilasciate per il blog dagli autori
Giuseppe di Clemente e Marco Capocasa
La genesi di Elbrus è piuttosto casuale, come ogni cosa che origina in modo spontaneo. 
Una sera ci siamo ritrovati a parlare delle nostre precedenti esperienze di scrittura (Marco in ambito scientifico e Giuseppe in ambito narrativo). Dopo averle apprezzate reciprocamente e aver trovato il comune terreno della bioetica, è emersa la nostra passione per la fantascienza e ci siamo detti che, se ci fosse venuta una buona idea, avremmo potuto scrivere qualcosa insieme. Inizialmente pensavamo a un racconto breve, ma qualche settimana dopo, senza nemmeno renderci bene conto, ci siamo ritrovati in un botta e risposta di messaggi che hanno poi rappresentato la base di una grossolana dorsale di trama a partire da una specie di visione avuta mentre uno dei due era alla guida… Che però non sveleremo per non guastare il cuore narrativo del romanzo. Qualcuno ci ha chiesto se in Elbrus abbiamo consapevolmente preso spunto da letture del nostro passato o da qualche film di genere: la risposta è no. Nei personaggi di Elbrus scoprirete le nostre aspirazioni e le nostre debolezze, i nostri sogni e le nostre angosce, vedrete i posti che noi abbiamo visto o anche solo immaginato e le sensazioni che in prima persona abbiamo provato approdando in una città, ascoltando un brano musicale, vivendo l'incertezza dell’ignoto. E, in tutto questo, condivideremo con voi i timori per un mondo e una specie, la nostra, incapace di fare quei passi in avanti avendo a cuore quanto di più prezioso possa esserci: il futuro stesso delle generazioni a venire.
 
ELBRUS
Marco Capocasa e Giuseppe Di Clemente
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina: (Inviata da Marco)
Anno Domini 2113. La Terra è al collasso. I cambiamenti climatici prodotti dal riscaldamento globale hanno determinato nuovi equilibri geopolitici. Il sovrappopolamento e le migrazioni di massa verso i paesi "non più freddi" sono parte di un problema più esteso: l'imminente scarsità di risorse che permettano il sostentamento del genere umano nel prossimo futuro. L'esplorazione spaziale ha fallito nel suo obiettivo fondamentale, la fondazione di colonie autosufficienti dove l'Uomo del futuro potesse emanciparsi. Gli ostacoli non sono quelli dovuti alle tecnologie disponibili, ma alla natura stessa della specie umana. Ma la soluzione è dietro l'angolo e viene da un altro sistema solare, dalle cui profondità siderali, decine di anni più tardi, un messaggio risveglierà il Viaggiatore e con lui tutti i suoi simili.
Editore : Curcio
Prima uscita: ottobre 2020
Lingua: : Italiano
Copertina flessibile : 313 pagine
Dimensioni : 14 x 2.6 x 21 cm
 
CENNI SULLA VITA E CURIOSITA’ Su:
Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina: Inviate da Marco:
Giuseppe Di Clemente
nasce a Roma nel 1976. Appassionato fin da ragazzo di astronomia e fantascienza, la necessità di comprendere talune dinamiche della nostra esistenza lo porta a conseguire la laurea in economia, il che dà un’ulteriore impronta alla sua personalità, contribuendo a una visione complessa e contraddittoria del mondo. Nasce così il suo primo romanzo Oltre il Domani (L’Erudita – Giulio Perrone Editore, 2019), un racconto trasversale, dove la fantascienza è genere e pretesto per interrogarsi sul futuro degli uomini.
CURIOSITA’ RILASCIATA DAGLI AUTORI
PER IL BLOG LIBRI E OPINIONI:
Su Giuseppe: dopo aver passato l'adolescenza a consumare (fra le altre) un'enciclopedia di astronomia, chiesi e ottenni come regalo per mio il 18° compleanno un rifrattore Konus che fu un prezioso strumento per l'osservazione astronomica. La lettura, poi, di vari generi (dal giallo al romanzo storico, passando per i grandi classici, approdando infine alla fantascienza) ha precocemente instillato la curiosità per la scrittura creativa, sia poesia che prosa, stimolato e incoraggiato da personaggi chiave, fra tutti la Prof.ssa Melis del corso liceale di Storia e Filosofia.
Nel corso degli anni, l'amore per l'astronomia, la fantascienza e la scrittura mi hanno portato (dopo tante e diverse composizioni sepolte in un profondo cassetto) su una strada ben delineata, una commistione perfetta di tutte le mie passioni, una strada che ha portato alla stesura di Oltre il Domani. Suono il pianoforte da quando avevo nove anni. Grande appassionato di rock e in particolare di rock progressivo, ho fin da adolescente suonato con diversi gruppi. Finalmente, di recente, ripreso a suonare con continuità stiamo arrangiano con la band diversi brani originali: un sogno nel cassetto che si avvera. Non è mai troppo tardi per esprimere tutto quello che si ha dentro.

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Marco Capocasa, antropologo molecolare, deve la sua passione per la fantascienza alle letture dei classici di questo genere. Laureato in Scienze Biologiche e in Antropologia Culturale, successivamente ha conseguito un dottorato di ricerca in Antropologia Molecolare. Autore di decine di articoli su riviste scientifiche internazionali, insieme a Giovanni Destro Bisol ha recentemente pubblicato due libri di divulgazione scientifica: Italiani. Come il DNA ci aiuta a capire chi siamo (Carocci, 2016) e Intervista impossibile al DNA. Storie di scienza e umanità (il Mulino, 2018). Elbrus è il suo esordio nella narrativa del fantastico.
CURIOSITA’ RILASCIATA DAGLI AUTORI
PER IL BLOG LIBRI E OPINIONI :
Su Marco: sono sempre stato attratto dalla fantascienza, soprattutto quella ambientata in altri mondi lontani. Da ragazzino guardavo gli episodi di Star Trek in bianco e nero sulla televisione a dodici pollici nella mia cameretta. I ricordi delle vacanze estive della mia adolescenza si mescolano a quelli degli intrecci della Fondazione di Isaac Asimov, delle storie lunari di Arthur Clarke e delle cronache marziane di Ray Bradbury. La fantascienza è un interesse che è rimasto sempre presente nella mia vita. 
Gli studi universitari in biologia e antropologia hanno forse cambiato il mio modo di leggere e di pensare questo tipo di storie, focalizzando di più la mia attenzione su alcune delle riflessioni che emergono dai classici temi del genere sci-fi: il contatto con altre specie provenienti da pianeti lontani, la scoperta di forme di vita basate su una biologia diversa dalla nostra, le implicazioni etiche che potrebbero derivarne. Poi c’è stato l’incontro con Giuseppe, la scoperta della nostra comune passione e della complementarità dei nostri interessi. Elbrus nasce da tutto questo.
 
 Consigliati da

Sci-Fi (Science Fiction)
 
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martedì 16 febbraio 2021

Info box Prossimamente .... Elbrus di Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa

... Info box Prossimamente ...
Elbrus  
di 
Giuseppe Di Clemente 
e Marco Capocasa 
Eccola l’arroganza dell’uomo 
che erode gli equilibri che la natura 
ha costruito in milioni di anni, 
a opinione di molti l’ennesimo sopruso, 
un abominio di leghe di metallo.
Mugnano di Napoli
il 03 febbraio 2021
 
Salve Amici del Blog Libri e Opinioni e benvenuti utenti occasionali o di passaggio! 

Ecco uno dei tanti libri ricevuti in dono da autori molto gentili e generosi. 
Inizierò la lettura di questo romanzo la settimana prossima, scalette permettendo, ed a breve scriverò, per Voi e per me, una recensione, non mancherò di "strappare" agli autori qualche "nota curiosa" su di loro e sul testo! Grazie! 

Nel frattempo vi lascio, come sempre,  
la trama di questo Fantascienza / Fantasy  Sci-Fi intitolato ELBRUS  e con i cenni sulla vita degli autori! 

Grazie per aver prestato attenzione al mio 
magari cliccare SEGUI mi aiuterebbe a crescere! 
Grazie ancora!


Grazie agli autori 
Marco Capocasa e Giuseppe Di Clemente
Per gentile dono 

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#MarcoCapocasa 
#GiuseppeDiClemente



TRAMA
ELBRUS
Marco Capocasa e Giuseppe Di Clemente

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina: (Inviata da Marco)

Anno Domini 2113. La Terra è al collasso. I cambiamenti climatici prodotti dal riscaldamento globale hanno determinato nuovi equilibri geopolitici. Il sovrappopolamento e le migrazioni di massa verso i paesi "non più freddi" sono parte di un problema più esteso: l'imminente scarsità di risorse che permettano il sostentamento del genere umano nel prossimo futuro. L'esplorazione spaziale ha fallito nel suo obiettivo fondamentale, la fondazione di colonie autosufficienti dove l'Uomo del futuro potesse emanciparsi. Gli ostacoli non sono quelli dovuti alle tecnologie disponibili, ma alla natura stessa della specie umana. Ma la soluzione è dietro l'angolo e viene da un altro sistema solare, dalle cui profondità siderali, decine di anni più tardi, un messaggio risveglierà il Viaggiatore e con lui tutti i suoi simili.
 
Editore : Curcio
Prima uscita: ottobre 2020
Lingua: : Italiano
Copertina flessibile : 313 pagine
Dimensioni : 14 x 2.6 x 21 cm

 CENNI SULLA VITA DI 

Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa


Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina: Inviate da Marco:
Giuseppe Di Clemente nasce a Roma nel 1976. Appassionato fin da ragazzo di astronomia e fantascienza, la necessità di comprendere talune dinamiche della nostra esistenza lo porta a conseguire la laurea in economia, il che dà un’ulteriore impronta alla sua personalità, contribuendo a una visione complessa e contraddittoria del mondo. Nasce così il suo primo romanzo Oltre il Domani (L’Erudita – Giulio Perrone Editore, 2019), un racconto trasversale, dove la fantascienza è genere e pretesto per interrogarsi sul futuro degli uomini.

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina: Inviate da Marco:
Marco Capocasa, antropologo molecolare, deve la sua passione per la fantascienza alle letture dei classici di questo genere. Laureato in Scienze Biologiche e in Antropologia Culturale, successivamente ha conseguito un dottorato di ricerca in Antropologia Molecolare. Autore di decine di articoli su riviste scientifiche internazionali, insieme a Giovanni Destro Bisol ha recentemente pubblicato due libri di divulgazione scientifica: Italiani. Come il DNA ci aiuta a capire chi siamo (Carocci, 2016) e Intervista impossibile al DNA. Storie di scienza e umanità (il Mulino, 2018). Elbrus è il suo esordio nella narrativa del fantastico.









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