LA DAMA VERDE
Recensione - Opinione di
Mugnano di Napoli (Na) – 14.11.2021
Rapidità! Tutto in questo libro si svolge rapidamente,
forse troppo, lasciando parecchi personaggi scoperti. Scoperti nella loro
struttura, troppo striminzite le loro personalità. Bisogna stare al passo con
gli eventi ed i colpi di scena, persino il finale è veloce e non è molto
piacevole, alquanto sciocchino, direi. La storia non è granché ed è anche un
tantino pasticciata e noiosa, un thriller senza indizi non è soddisfacente, è
solo uno scorrere di parole e fatti. I due psicopatici presenti, addirittura
due, Stuart e Ben/Aidan sono lasciati quasi ai margini della vicenda, senza
delineare molto di loro; ma se, in un thriller psicologico, ci sono
ben due psicopatici, di cui uno anche assassino, bisogna dare loro il giusto
peso, spazio e motivazione.
Al di là delle suggestive e favolistiche locations descritte, le Highlands scozzesi, la storia s’incentra su tre tipi di donne.
La prima: Amy e/o Rachel Knight, la ragazzina/donna più assurda dal mondo. Plagiata e condizionabile fino all’eccesso; anche se il suo condizionamento è iniziato dai 14 anni in poi e per sua libera scelta. Ingenua e sciocca, crede anche a fate e folletti. Ad un certo punto della sua esistenza decide di liberarsi/scappare, all' inizio senza neanche troppa convinzione, dal mostro psicopatico e assassino con cui convive, solo perché, in un momento di semi libertà, immagiate uno psicopatico maniaco del controllo che lascia la sua preda semi libera, per caso, per strada, durante una passeggiata, incontra una ragazzina, di circa vent'anni, di cui non sa quasi nulla, anzi nulla, vittima di rapimento da parte di un altro psicopatico, ma che riesce, non si sa come, a fuggire e tornare a casa. Amy e/o Rachel decide di fare altrettanto e tornare da mamma dopo alcune assurde peripezie. Di come si sia liberata la prima ragazzina, Madelin, non è dato sapere. Accettiamo i fatti, sono le vittime! Amy e/o Rachel avrà, però, il suo lieto fine perché erediterà tutto, case e soldoni, dal suo ricco mostro torturatore e vivrà felice e contenta con sua madre, il fratello maggiore, ritornato per l’occasione dal Canada, e con le due nipotine gemelle che non sapeva d’avere. (Iniziate pure a ridere.).
La seconda donna in campo è Susan McFarland; ed è terribile. Nell’ordine: Molto giovane s’innamora e si sposa senza troppa convinzione; dopo un po' di anni ha la sua prima figlia, Madelin, ma si rende conto di non essere felice ne di aver avuto una figlia e neppure del matrimonio. Non è felice perché non lavora più come infermiera e non va più con le amiche a bere il tè e non vive da spensierata ventenne; il marito, guarda caso, s’ammala e muore, ma lascia lei e Madelin economicamente al sicuro. La figlia, però, per Susan, è un peso, ma non è un problema, perché poco dopo le rapiscono la figlia di appena 9/10 anni e Susan McFarland cosa fa? Subito si risposa e sceglie, inconsapevolmente, come marito, il rapitore di sua figlia e, con lui, adotta una bimba con problemi, Harper. Non è finita perché, all’improvviso, un bel giorno, dopo 10 anni, la sua prima figlia, Madelin, si ripresenta in casa, senza sapere perché e percome, ma siamo solo all’inizio! Susan, infatti, riesce a perdere, di nuovo, nel giro di 24/48 ore, la figlia Madelin e il secondo marito, in questo caso il rapitore, viene ammazzato nella cucina di Susan, traumatizzando la sua seconda figlia, Harper, che, a quanto pare, assiste alla scena. Ovviamente anche la figlia persa/ritrovata/persa poi muore senza riabbracciare la madre. Alla fine, questa signora, fulcro della sfortuna massima, si fa forza e coraggio, e durante una vacanza con la figliastra Harper, decide di acquistare una vecchia casa dove ricominciare a vivere, ed ecco il suo lieto fine.
Ad un certo punto ho pensato due cose, tra le lacrime e le risate: primo che uno psicologo servisse più a lei che alle figlie, ma all’autrice non le è passato neppure per la testa; secondo che Susan McFarland è talmente iellata che neanche se pellegrinasse, a piedi o in ginocchio, nel triangolo Fatina-Lourdes-Medjugorje, e restasse immersa per una settimana nelle sacre acque/piscine di Lourdes, riuscirebbe a liberarsi della sua cattiva sorte. Questo è il personaggio più ridicolo di tutti.
La terza e ultima donna, protagonista in campo, è la poliziotta Kate Fincher. Una triste ragazzetta, figlia d’arte, il suo papà era stato un grande poliziotto che lei decide di emulare. Kate è disperatamente innamorata, in segreto ovviamente, del suo affascinante capo, l’ispettore capo McMillan, a lei, peggio di un adolescente alla prima cotta, batte il cuore forte forte ad ogni sguardo del suo bellissimo ispettore capo. È una perfetta imbranata, distratta e incompetente, e sa di esserlo, in quanto se lo dice da sola dopo ogni singolo errore che commette, ma alla fine, alla velocità di - The Flash - , si trasforma in una super poliziotta, meglio di Bruce Willis in Codice Mercury, e risolve il caso, tra folletti e spiritelli verdastri generati dalla fantasia della vittima. E dulcis in fundo, senza se e senza ma, il suo capo, l’ispettore capo McMillan, invece di darle una gran bella strigliata per tutti i disastri e le imprudenze compiute, tra cui mettere a rischio la vita di una vittima, tra l' altro infantile e disturbata, la porta su una panchina, nel parco dell’osservatorio, su una bella collina verdeggiante, e, avvolto in cappotto svolazzante, con lo sguardo al vento e le mani in tasca, le confessa il suo amore. (Si! Iniziate a farvi scendere le lacrime dal ridicolo!).
Questo è stato il momento in cui ho gettato il libro dall’altra parte del letto ed ho deciso che diverrà una zeppa per sotto qualche mobilio. Praticamente un autentico disastro. Un testo bruttissimo come pochi che sconsiglio dal profondo del cuore a tutti gli amanti dei thriller. L.Ch.
Il mio voto in libri da 1 a 5 è un misero 2; solo per lo sforzo d'aver raccontato una storia così arronzata. 📚📚🕮🕮🕮
Al di là delle suggestive e favolistiche locations descritte, le Highlands scozzesi, la storia s’incentra su tre tipi di donne.
La prima: Amy e/o Rachel Knight, la ragazzina/donna più assurda dal mondo. Plagiata e condizionabile fino all’eccesso; anche se il suo condizionamento è iniziato dai 14 anni in poi e per sua libera scelta. Ingenua e sciocca, crede anche a fate e folletti. Ad un certo punto della sua esistenza decide di liberarsi/scappare, all' inizio senza neanche troppa convinzione, dal mostro psicopatico e assassino con cui convive, solo perché, in un momento di semi libertà, immagiate uno psicopatico maniaco del controllo che lascia la sua preda semi libera, per caso, per strada, durante una passeggiata, incontra una ragazzina, di circa vent'anni, di cui non sa quasi nulla, anzi nulla, vittima di rapimento da parte di un altro psicopatico, ma che riesce, non si sa come, a fuggire e tornare a casa. Amy e/o Rachel decide di fare altrettanto e tornare da mamma dopo alcune assurde peripezie. Di come si sia liberata la prima ragazzina, Madelin, non è dato sapere. Accettiamo i fatti, sono le vittime! Amy e/o Rachel avrà, però, il suo lieto fine perché erediterà tutto, case e soldoni, dal suo ricco mostro torturatore e vivrà felice e contenta con sua madre, il fratello maggiore, ritornato per l’occasione dal Canada, e con le due nipotine gemelle che non sapeva d’avere. (Iniziate pure a ridere.).
La seconda donna in campo è Susan McFarland; ed è terribile. Nell’ordine: Molto giovane s’innamora e si sposa senza troppa convinzione; dopo un po' di anni ha la sua prima figlia, Madelin, ma si rende conto di non essere felice ne di aver avuto una figlia e neppure del matrimonio. Non è felice perché non lavora più come infermiera e non va più con le amiche a bere il tè e non vive da spensierata ventenne; il marito, guarda caso, s’ammala e muore, ma lascia lei e Madelin economicamente al sicuro. La figlia, però, per Susan, è un peso, ma non è un problema, perché poco dopo le rapiscono la figlia di appena 9/10 anni e Susan McFarland cosa fa? Subito si risposa e sceglie, inconsapevolmente, come marito, il rapitore di sua figlia e, con lui, adotta una bimba con problemi, Harper. Non è finita perché, all’improvviso, un bel giorno, dopo 10 anni, la sua prima figlia, Madelin, si ripresenta in casa, senza sapere perché e percome, ma siamo solo all’inizio! Susan, infatti, riesce a perdere, di nuovo, nel giro di 24/48 ore, la figlia Madelin e il secondo marito, in questo caso il rapitore, viene ammazzato nella cucina di Susan, traumatizzando la sua seconda figlia, Harper, che, a quanto pare, assiste alla scena. Ovviamente anche la figlia persa/ritrovata/persa poi muore senza riabbracciare la madre. Alla fine, questa signora, fulcro della sfortuna massima, si fa forza e coraggio, e durante una vacanza con la figliastra Harper, decide di acquistare una vecchia casa dove ricominciare a vivere, ed ecco il suo lieto fine.
Ad un certo punto ho pensato due cose, tra le lacrime e le risate: primo che uno psicologo servisse più a lei che alle figlie, ma all’autrice non le è passato neppure per la testa; secondo che Susan McFarland è talmente iellata che neanche se pellegrinasse, a piedi o in ginocchio, nel triangolo Fatina-Lourdes-Medjugorje, e restasse immersa per una settimana nelle sacre acque/piscine di Lourdes, riuscirebbe a liberarsi della sua cattiva sorte. Questo è il personaggio più ridicolo di tutti.
La terza e ultima donna, protagonista in campo, è la poliziotta Kate Fincher. Una triste ragazzetta, figlia d’arte, il suo papà era stato un grande poliziotto che lei decide di emulare. Kate è disperatamente innamorata, in segreto ovviamente, del suo affascinante capo, l’ispettore capo McMillan, a lei, peggio di un adolescente alla prima cotta, batte il cuore forte forte ad ogni sguardo del suo bellissimo ispettore capo. È una perfetta imbranata, distratta e incompetente, e sa di esserlo, in quanto se lo dice da sola dopo ogni singolo errore che commette, ma alla fine, alla velocità di - The Flash - , si trasforma in una super poliziotta, meglio di Bruce Willis in Codice Mercury, e risolve il caso, tra folletti e spiritelli verdastri generati dalla fantasia della vittima. E dulcis in fundo, senza se e senza ma, il suo capo, l’ispettore capo McMillan, invece di darle una gran bella strigliata per tutti i disastri e le imprudenze compiute, tra cui mettere a rischio la vita di una vittima, tra l' altro infantile e disturbata, la porta su una panchina, nel parco dell’osservatorio, su una bella collina verdeggiante, e, avvolto in cappotto svolazzante, con lo sguardo al vento e le mani in tasca, le confessa il suo amore. (Si! Iniziate a farvi scendere le lacrime dal ridicolo!).
Questo è stato il momento in cui ho gettato il libro dall’altra parte del letto ed ho deciso che diverrà una zeppa per sotto qualche mobilio. Praticamente un autentico disastro. Un testo bruttissimo come pochi che sconsiglio dal profondo del cuore a tutti gli amanti dei thriller. L.Ch.
Il mio voto in libri da 1 a 5 è un misero 2; solo per lo sforzo d'aver raccontato una storia così arronzata. 📚📚🕮🕮🕮
TRAMA
LA DAMA VERDE
di KAREN SANDER
Quando una ragazza trasandata, con i capelli
biondi e la pelle chiara punteggiata di lentiggini, si presenta sulla porta di
Susan McFarland, gli occhi della donna si riempiono di lacrime: possibile che
sia proprio Madelin, la sua Madelin, la figlia scomparsa misteriosamente dieci
anni prima e che ormai credeva morta? Eppure, dopo tutto quel tempo, la giovane
è riuscita per miracolo a sfuggire al suo brutale carceriere e tornare a casa.
Ma non sarà l’unica, sconvolgente sorpresa per Susan e la sua famiglia: poche
ore dopo, Madelin è di nuovo svanita nel nulla, il marito di Susan giace in una
pozza di sangue e la figlia più piccola, Harper, si è chiusa in un armadio ed è
talmente scioccata da non riuscire più a parlare. Che cosa è accaduto durante
la breve assenza della donna? L’ispettore Tom Pine della polizia di Edimburgo,
che dieci anni prima aveva indagato sulla scomparsa di Madelin, accorre sulla
scena insieme alla sua partner Kate Fincher, più giovane di lui, ma col fiuto e
la tenacia dei detective più esperti. Scattano subito le ricerche per ritrovare
la ragazza: le prime segnalazioni indicano che Madelin si sta addentrando nelle
Highlands, forse di nuovo in fuga dal suo rapitore, ed è vitale trovarla prima
che sia lui a farlo. Ma fra quei laghi in cui si specchiano antichi castelli
popolati di spettri e leggende, si nascondono misteri impenetrabili come la
coltre di nebbia che avvolge ogni cosa…
CENNI SULLA VITA di:
KAREN SANDER - Sabine Klewe
Karen Sander vive, con il marito, in Renania
(una regione della Germania). Sotto il suo vero nome Sabine Klewe ha
scritto numerosi libri di crimini e, anche, molti thriller. Mentre sotto
lo pseudonimo di Sabine Martin lei ha scritto con Martin Conrath anche romanzi
storici. Ha lavorato a lungo come traduttrice e docente universitaria,
prima di raggiungere il successo internazionale con la serie incentrata sulla
coppia investigativa Stadler-Montario, pubblicata in Italia da Giunti (Muori
con me, Ascolta o muori, Guarda o muori, Adesso
muori). La dama verde ha scalato le classifiche tedesche
segnando la svolta dell’autrice verso la suspense psicologica. Sabine
Klewe, nata nel 1966 a Düsseldorf, ha studiato letteratura a Düsseldorf e a
Londra. Oltre al suo lavoro di autrice è anche traduttrice letteraria freelance
e docente presso la Heinrich-Heine-Universität Düsseldorf. Nel novembre 2006 ha
ricevuto per il suo racconto "Marilyn" il Carinthian Thriller Prize
(3° posto) e nel dicembre 2006 il Förderpreis für Literatur der
Landeshauptstadt Düsseldorf in Northrhine-Westphalia. Dal 2004, ha pubblicato
cinque thriller sull'investigatrice per hobby Katrin Sandmann. Insieme
all'autore Martin Conrath ha pubblicato quattro romanzi gialli storici.
Nell'aprile 20 è apparso il dodicesimo romanzo: Die weißen Schatten der
Nacht è il secondo caso per il duo di investigatori di Düsseldorf Lydia Louis e
Christopher Solomon. Sabine Klewe è membro del Köln-Düsseldorfer
Kriminalkomitee. È madre di tre figli e vive a Bilk.
Autrice: Vero nome è Sabine Klewe ha utilizzato come Pseudonimi Sabine Martin e Karen Sander
Casa Editrice: Giunti
Lingua: Italiana
Traduttrice : Lucia
Ferrantini
Prima Edizione:
22.09.2021
Pagine: 276 Copertina
Flessibile
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