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martedì 19 luglio 2022

Alberto Schiavone - Dolcissima Abitudine

ALBERTO SCHIAVONE
Dolcissima Abitudine

 
Mugnano di Napoli (Na) – 26 giugno 2022
 
La storia di questo romanzo è temporalmente scandita dalle vicende italiche del ‘900; se si vuole capire che aria tira in Italia, nella vita della protagonista, la puttana Piera Cavallero, in arte Rosa, basta leggere tra le righe.
L’autore, Alberto Schiavone, cita vari avvenimenti che non possono non saltare all’occhio: La legge Merlin (La legge 20 febbraio 1958, n. 75 sulla Prostituzione), l’orribile Strage di Piazza Fontana in Milano (12 dicembre 1969, nel centro di Milano presso la Banca Nazionale), il Massacro del Circeo (tra il 29 e il 30 settembre 1975), la legge Basaglia (La legge 180 del 1978, quella sui manicomi per capirci), la legge 194 del 1978 sull’Aborto, le migrazioni e la prostituzione delle Nigeriane, le sigarette di contrabbando, i trafficanti Albanesi, la droga dilagante tra i ricchi e meno ricchi, e poi il subentro delle prostitute dell’est Europa, la cancellazione del Delitto d’Onore nel 1981. Non manca di citare la morte, per mano della mafia, dei grandi magistrati Giovanni Falcone (23 maggio 1992) e Paolo Borsellino (19 luglio 1992), assolutamente indispensabile il riferimento alla discesa in campo politico dell’Imprenditore Silvio Berlusconi (1994) quindi Tangentopoli e il Pool di Mani Pulite (tra 1992 e 1994) e tanto altro. Uno spaccato della storia italiana.
Da pagina 182:
<< È l’esatto momento in cui in Italia
il sarcasmo e l’indignazione
entrano in gioco come strumento,
inutile, di lotta politica. >>.
Dal 1942 al 2006, anni delle vicende di Piera/Rosa, tra le cosce di questa donna, che trova una sua particolare emancipazione/liberazione, si può effettuare un volo pindarico su un’ordinaria brutta storia di una poverissima famiglia italiana che trova nella prostituzione un salvavita e Piera /Rosa diventerà il salvagente di se stessa.
Da pagina 182:
<< Il folclore addomestica la verità.
Una verità che ha il sapore del
sempre visto e del sempre praticato,
a tutte le latitudini. >>.
Piera Cavallero, in arte Rosa, a parte la bellezza, che maniacalmente curerà nel tempo fino a strafare, non ha avuto nulla dalla vita se non sfruttamento e dolore, iniziando dalla madre, figlia di prostituta e prostituta anch’ella, e cosa poteva fare se non insegnare “il mestiere” anche alla sua primogenita? Le insicurezze e le paure di Piera/Rosa si trasformeranno con il tempo in disprezzo verso gli altri, verso la sorella minore e verso la povertà, scatenando in lei l’accumulo compulsivo di beni e ricchezze e trasformando il suo lavoro di puttana, sana e discreta, in un’abitudine, un rifugio, una sicurezza economica ed emotiva.
Da pagina 215:
<< La sua abitudine al lavoro,
e la paura del vuoto senza,
la reggono e la logorano
allo stesso tempo. >>.
Vi è però qualcosa che non può avere e che non può fare, cambiare il passato, riavere e crescere suo figlio, può solo, spiare dal buco del mondo, che nel suo caso sarebbe la città di Torino, la vita del suo bambino che si fa uomo.
Tutta la storia di Piera/Rosa è narrata, da Alberto Schiavone, con un movimento leggero della penna, quasi come una foglia autunnale che plana lenta, molto lenta, sul terreno umido e fangoso di una vita autolimitata. La scrittura è chiara, semplice e dettagliata quanto basta, i protagonisti sono essenziali e la rombante e un po' grigia città di Torino è in sincrono con l’animo della protagonista.
Un discreto lavoro che ci accarezza dolcemente e che attraversa la vita anche di chi lo legge. L.Ch.
Nella mia scala, da 1 a 5, valutazione gradimento libri, questo testo merita un ottimo 3. 
📗📘📙🕮🕮
TRAMA
Dolcissima Abitudine
di Alberto Schiavone
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Torino, 2006. Piera, sessantaquattro anni, sta partecipando al funerale del suo ultimo cliente. Per gran parte della sua vita Piera Cavallero è stata Rosa, una prostituta. Ha avuto molto. Ha avuto niente. Ha avuto soldi, tanti, un piccolo impero economico insieme a una sua emancipazione personale. E ha avuto un figlio, che però non la conosce. Ma Rosa negli anni non ha mai perso di vista questo figlio. Gli è stata accanto passo dopo passo senza farglielo sapere. Ora, giunta a fine carriera, sente che è arrivato il momento di chiudere i conti con il passato. Un passato che ripercorriamo dai primi anni Cinquanta, quando nella Torino in espansione del dopoguerra Rosa inizia il mestiere in casa con la madre, che le ha trasmesso la professione appena adolescente. Seguiamo le sue vicende e la sua caparbia evoluzione. Gli uomini incontrati, le cadute, la solitudine rotta dai pochi amici e dai clienti che l’hanno accompagnata. La storia di Rosa, minuscola eppure incredibile, ispirata a figure e ambienti reali, si mischia con la storia del Novecento fino ad arrivare ai giorni nostri, insieme alla necessità spietata di trovare una difficile pace.
 
Editore: ‎ Guanda (10 gennaio 2019)
Lingua: ‎ Italiano
Copertina flessibile : ‎ 250 pagine - Dimensioni : ‎ 22.2 x 2.3 x 14.5 cm
ISBN-10: ‎8823517206   -   ISBN-13:‎ 978-8823517202
 
CENNI SULLA VITA di:
Alberto Schiavone
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Alberto Schiavone è nato a Torino nel 1980, vive e lavora a Milano. Ha pubblicato i romanzi La libreria dell’armadillo, Nessuna carezza e, presso Guanda, Ogni spazio felice (vincitore del Premio Fiesole Narrativa Under 40 e finalista al Premio Stresa).

La storia di Rosa, minuscola eppure incredibile, ispirata a figure e ambienti reali, si mischia con la storia del Novecento fino ad arrivare ai giorni nostri, insieme alla necessità spietata di trovare una difficile pace.

«Indagando profondità e minuzie con asciuttezza sabauda,  scandita da dialoghi credibili ed efficaci, Schiavone fa della sua protagonista Rosa, la figura al centro di uno specchio del secondo Novecento italiano» 
Leonetta Bentivoglio, Robinson
 
«Dolcissima abitudine ha la forza della storia vera, dell’ambientazione realistica in un’Italia che dagli anni Cinquanta alla metà dei Duemila attraversa la storia del Novecento» 
Cristina Taglietti
 
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martedì 19 aprile 2022

Richard Flanagan - Prima Persona

Richard Flanagan
Prima Persona
Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) – 10 - 04 - 2022
 
Potrebbe sembrare la storia di uno scrittore, che in questo caso è un ghostwriter, che cerca di sbarcare il lunario scrivendo la vera storia o meglio l’autobiografia di un eccellente criminale, intervistandolo, ma non è solo questo; è una storia nella storia, un incontro-scontro tra verità e menzogna, tra ciò che è reale e ciò che deve sembrare reale, tra ciò che è vero e ciò che deve diventare verosimile, è un autentico gioco di potere, è un ribaltamento psicologico tra due mondi, due stili di vita, dove non ha importanza la verità. Da pagina 21:
<< E io voglio che ci metta dentro 
tutto quello i lettori vorrebbero leggere 
su Siegfried Heild.>>.
La verità non ha mai avuto importanza per nessuno, non ha mai avuto uno scopo, la verità sarebbe stata quella proposta dal narratore di turno e, soprattutto, quella che “vorrebbero leggere” i lettori, sotto la logica di un adeguato profitto.
La verità, in questo libro, viene negata anche a se stessi, per conformismo, per volontà o semplicemente perché si ha paura di essa; ma il punto è chiedersi: - la verità è davvero così indispensabile? -. Da pagina 102:
<< Trovo sconcertante che tutti diano importanza alla verità.
Non capisco bene perché l’abbiano inventata,
se per sopravvivere abbiamo bisogno di fingere,
dire bugie bianche e indossare maschere.
Mi segui?>>.
Questo romanzo racconta la vita di una vita, un viaggio tra il mondo vissuto giorno per giorno per andare avanti e i mostri che si trascinano nel proprio io. E questi mostri, viventi o inconsci, si palesano anche quando non agiscono direttamente e si fanno sentire grattando, affamati, sotto la pelle di tutti anche a distanza di tempo e passando di persona in persona, superando il confine della morte. Da pagina 13:
<< La vita non è una cipolla da sbucciare
né un palinsesto da raschiare per riportare alla luce
chissà quale significato originario e più veritiero.
La vita è un’invenzione continua.>>.
La leggera comicità che, all’inizio, utilizza il protagonista Kiff Kehlman, giovane aspirante scrittore, con cui decide di narrare la storia di Siegfried Heidl, notissimo truffatore, è solo uno stratagemma ben preciso: serve per superare le difficoltà di una narrazione continuamente frenata, messa in dubbio, abilmente contorta e manipolata da parte dello stesso Heidl. Da pagina 144:
<< Pensare? Molta gente è fatta dalle opinioni altrui, Kif.
E finché io gliene davo, erano tutti felici e contenti.>>.
Alla fine, però, il ghostwriter cede e costruisce un doppio personaggio quello di Heidl e se stesso; o meglio è Heidl che, con la propria morte, riesce a ricostruire Kiff; quasi in un perverso gioco di ruoli non dichiarato. Da pagina 158:
<< Da Heidl stavo imparando
il potere della suggestione invece che della spiegazione;
dell’evasività invece che della rivelazione;
del concedere a malapena un dato di realtà
 – o meglio, la chiacchiera su un dato della realtà –
per lasciare che fosse il lettore a immaginare
tutto ciò che lo attorniava.>>.
Il fine di Heidl, è di divertirsi, di giocare, di fantasticare e di godere dei sui inganni al prossimo, fino in fondo. Il suo reale intento, per vincere la paura del futuro, secondo me, è di lasciare un marchio a fuoco nelle persone, una cicatrice invisibile e dolorosa, che lo facesse vivere ancora, ancora e ancora, nella memoria di chi lui ha scelto di tenersi accanto e di sentirsi, al contempo, libero di decidere dove, come e quando porre fine al gioco anche per gli altri.
Quello dello scrittore, Kiff Kehlman, invece, è di emergere come autore, ma, inevitabilmente, si trasformerà in ben altro e si ritroverà cambiato e trasformato. È questo il passaggio più accattivante e, secondo il mio parere, il senso di tutto il libro: -  la metamorfosi di un autore attraverso l’illusione della verità. -. Consiglio questa lettura. L.Ch.
Il mio voto, nella mia scala libri, da 1 a 5, è un bel 3. 📘📗📕🕮🕮

Prima Persona
di Richard Flanagan
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Siegfried Heidl è il più celebre truffatore d'Australia. Alla vigilia del processo che segnerà il suo destino una grande casa editrice decide di pubblicare la sua autobiografia, commissionandola a un “ghostwriter”. L'incarico viene affidato a Kiff Kehlman, giovane aspirante scrittore con famiglia a carico e ambizioni al momento frustrate dalla realtà. Kiff, che accetta a malincuore, spinto dalla necessità, ha sei settimane di tempo per comporre il ritratto di un uomo che forse non è mai esistito, che è per sua stessa natura un'illusione, un falso, un inganno. Dopo una settimana di domande imprecise e risposte evasive, Kiff decide che l'unico modo per raccontare Ziggy Heidl è riscriverlo, fino a smarrire il confine tra ciò che è reale e ciò che non lo è. Ispirato a un episodio della vita di Flanagan, un romanzo comico e raggelante che parla con lucidità del confine sempre più labile tra vero e falso nel nostro mondo.
 
Editore:Bompiani (5 settembre 2018)
Lingua:Italiano
Traduttore: Alessandro Mari
Titolo originale: ''First Person'' (2017)
Prima Pubblicazione: 02 ottobre 2017
Copertina flessibile: ‎430 pagine
ISBN-10: ‎ 884529644X - ISBN-13: ‎ 978-8845296444
Dimensioni: ‎ 15 x 2.74 x 21 cm
 
CENNI SULLA VITA di:
Richard Flanagan
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Richard Flanagan (1961) è nato e cresciuto in Tasmania, dove vive con la moglie e i tre figli. È Scrittore, Sceneggiatore e regista Australiano. Abbandonata la scuola in giovane età, ritorna in seguito a studiare e si laurea all'università della Tasmania con un  Bachelor’s Degree nel 1983. In seguito frequenta un Master in storia ad Oxford, al Worcester College, e, prima di dedicarsi alla scrittura, svolge i lavori più disparati, dalla guida fluviale (tema del suo esordio nella narrativa) all'imbianchino. Comincia il suo apprendistato (come esso stesso ama definirlo) nella saggistica trattando temi storico-politici della sua nazione e biografie come quella del noto truffatore australiano John Friedrich. In seguito, a partire dal 1994, esordisce come narratore con - Morte di una guida fluviale - il cui protagonista, Aljaz Cosini, nell'attimo del suo annegamento rivive la propria storia e quella dei suoi antenati al quale fa seguito una serie di acclamati romanzi che spingono alcuni critici a definirlo il più talentuoso romanziere della sua generazione. È autore di sei romanzi tra i quali - La vita sommersa di Gould -, basato sulla storia d'amore tra l'artista William Buelow Gould e una giovane donna di colore, che si è aggiudicato il Commonwealth Writers’ Prize nel 2002, La donna sbagliata dà voce alle ansie dell'Occidente post 11 settembre, mentre  - Solo per desiderio - verte sulle storie parallele dello scrittore Charles Dickens e dell'aborigena Mathinna.  - La strada stretta verso il profondo Nord -, ambientato durante la seconda guerra mondiale presso i campi di prigionia giapponesi e la Burma Railway, è in trentotto paesi, gli è valso il Man Booker Prize 2014.
 
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martedì 1 marzo 2022

John King - Cacciatori di Teste

John King
Cacciatori di Teste

Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) 
19.02.2022
 
I protagonisti di questo romanzo sono 5: Will, Carter, Mango, Balti ed Harry, sono amici di lungo corso, annoiati e tristi, sono uno diverso dall’altro ma hanno in comune l’essere dei maschilisti convinti e le loro parole sono intrise di cattiveria e misoginia; sono dei selvaggi urbanizzati. Questi sono i tratti dei personaggi che ci presenta l’autore in questo suo lavoro e ci riesce benissimo. Nel profondo, questi cinque uomini, non riusciranno mai a considerare le donne come loro pari, ma solo come oggetti da utilizzare e sfruttare e su di loro si scatenerà parte della loro disumanità. La loro descrizione è perfetta, di uomini mediocri e arrabbiati. Il linguaggio utilizzato per loro, dall’autore, e per tutto ciò che li circonda, è un linguaggio da sotto periferia, rozzo e di strada, il classico linguaggio da sottocultura violenta, un linguaggio eccessivo e volgare. Le loro azioni sono brutali e sono descritte con grande abilità ma senza esagerare con il numero di parole. È perfetta anche l’ambientazione che John King ci mette dinnanzi agli occhi; una Inghilterra di periferia, violente e grigia, tipica della classe operaia contemporanea inglese, nettamente in contrasto con la Londra emancipata di quegli anni. Il romanzo è duro, crudo e diretto, scritto con una lucidità fredda e forte che cattura il lettore in ogni sua pagina. L.Ch.
Il mio voto nella mia scala libri da 1 a 5 è un grande 4.  📕📗📘📙🕮
 
TRAMA
Cacciatori di Teste
di John King
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Cinque amici londinesi che si avvicinano alla quarantina hanno in comune molte cose: le scuole fatte insieme, il tifo calcistico, la passione per il pub, le donne concepite come prede. Così decidono di dar vita alla "Sex Division", un particolarissimo Campionato del Sesso. Vincerà quello di loro che in un determinato tempo avrà posseduto il maggior numero di donne e totalizzato i punteggi più alti sperimentando ardite varianti erotiche.
 
Editore: ‎ Guanda (19 maggio 2000)
Lingua : ‎ Italiano
Copertina flessibile: ‎ 336 pagine
ISBN-10: ‎ 8882461866 - ISBN-13: ‎ 978-8882461867
Oppure:
Editore: ‎ TEA; 2° edizione (28 giugno 2002)
Lingua: ‎ Italiano
Copertina flessibile: ‎ 331 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8850200838 - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8850200832
 
Traduttore: Massimo Bocchiola
Adattamenti: Monte Carlo (2011)
Preceduto da: Fedeli Alla Tribù
 
 
CENNI SULLA VITA di:
John King
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
John King nato a Slough nel 1960 è uno scrittore inglese. Ha studiato presso Upton Court Grammar School. Residente a Londra, è noto per alcuni libri ambientati nel mondo delle tifoserie calcistiche inglesi ed in quello delle sottoculture musicali. I suoi romanzi sono molto apprezzati dal pubblico perché lasciano trasparire il linguaggio della strada. I suoi romanzi che, per la maggior parte, trattano gli elementi più ribelli che guidano la cultura del paese. Le sue storie portano forti correnti sociali e politiche e il suo lavoro è stato ampiamente tradotto all'estero. Ha scritto articoli e recensioni per pubblicazioni alternative e tradizionali, cura la rivista di narrativa Verbale, ed è comproprietario della casa editrice London Books.
Il suo primo romanzo, Fedeli alla tribù (The Football Factory) ebbe un immediato successo, arrivando a vendere oltre 250.000 copie nel Regno Unito; da esso fu tratto il film The Football Factory (2004).
La sua opera più recente, Skinheads (2008), è dedicata ad un gruppo di Skinhead che per lavoro fanno i tassisti a Londra e sono uniti dalla passione per il Chelsea. 
 


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lunedì 3 gennaio 2022

Davide Rossi - Storia di un Numero

 DAVIDE ROSSI 
Storia di un Numero

Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) – 08-12-2021
 
Tema attualissimo e sensibile - I Flussi Migratori dall’Africa verso l'Europa -  di questo parla il testo, ma l’autore, Davide Rossi, lo fa attraverso la vita del giovanissimo Kenny. 
Sono venti capitoli, venti storie o meglio venti disavventure, scritte in maniera pulita, chiara e scorrevole, tutte legate l’una all’altra, che rapiscono il lettore, per empatia, sofferenza e desiderio di speranza. Il piccolo grande protagonista della storia, Kenny, comprende, già da ragazzino, poco più che diciottenne, che la sua vita, nel bellissimo ma martoriato continente Africano, nel Magreb per l’esattezza, sarà una vita fatta di sofferenze, dove anche un calcio tirato, a piedi nudi, ad una latta arrugginita, ti porta via, in poche ore, un fratello maggiore – Moussa – per un banale taglio, una semplice infezione. Un continente dove impotenza, solitudine, illusioni ma soprattutto di speranze deluse, portano Kenny a scegliere, con il coraggio, l’incoscienza e la disperazione di un adolescente, di cambiare la sua vita. Kenny non vuole rassegnarsi. Da pagina 7:
<< Qui non esiste futuro. 
Stato e religione non ti salveranno dalla fame.>>.
Per realizzare il suo sogno d'arrivare in Italia, il suo sogno di futuro, Kenny si ritroverà ad affrontare il - Viaggio della Speranza per Migranti in Europa - viaggio al limite della sofferenza umana, un reale dramma, un tormento per il corpo e lo spirito, dove la puzza della morte regna sovrana. Un viaggio colmo d’ingiustizie e soprusi, in cui il nostro protagonista si ritroverà a vivere o meglio a sopravvivere al caldo e al freddo, alla prigionia e alle torture, alla fame, alla sete, alla disperazione e alla vergogna. Kenny e molti Africani simili a lui, che incontrerà nella sua traversata, non scappano solo dalla guerra, dalla dittatura e dalla povertà ma scappano anche dagli stessi Africani. Le persone, di qualsiasi età, come Kenny, che diventerà il banalissimo numero 8, scappano dalle innumerevoli torture fisiche ed economiche soprattutto da parte del gruppo terroristico Boko Haram, organizzazione terroristica jihadista diffusa nel nord della Nigeria, nota come Gruppo della  - Gente della Sunna - per la propaganda religiosa e il Jihād. Kenny fugge, subisce ed osserva; guarda impotente, gli omicidi commessi dai trafficanti di uomini ed è egli stesso testimone della corruzione dilagante che esiste nel suo continente, assiste al traffico di droga e al traffico di organi, alla compravendita di esseri umani e allo stupro che patiscono donne e bambini.
Non è solo una storia di un’avventura pericolosa, è un libro denuncia, un reale e moderno viaggio nei gironi dell’infero africano; un racconto che scuote le nostre coscienze perché nessun essere umano è solo un numero in una statistica. È un buon racconto, un racconto di grande impatto emotivo e sociale che non può lasciarci indifferenti.  
Non mancano nel romanzo - Storia di un Numero – due concetti fondamentali: l’amore per gli altri, e per una donna, e l’amore che si estende a tutto il creato. La denunzia delle discariche a cielo aperto, con il conseguente inquinamento dell'habitat e dove la gente, bambini inclusi, vivono, lavorano e cercano cibo. È da notare, anche, che alcuni  capitoli del libro si aprono con la citazione di una fase che riguarda la crescita e la mutazione degli alberi, quindi inni all’esistenza, alla speranza ad un futuro possibile; anche tutto questo è amore; amore verso se stessi e verso la natura. Perché ogni seme piantato è un seme di vita. L.Ch.
Il mio voto in libri da 1 a 5 è un grande 3.  📚📚📚📖📖
 
NOTA:
Da You Tube la presentazione del libro 
- Storia di un Numero - 
 da parte dell’autore Davide Rossi
Clicca QUI
 
TRAMA
Storia di un Numero 
di Davide Rossi
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
In questo caso ho la sinossi del libro inviatami dall’autore via e-mail:
Un numero non è fine a se stesso: ha un'esistenza, una storia, un inizio e una fine. Un numero può essere umano, vivere e morire. In una contemporaneità corrosa dalla malavita e dall'opportunismo, Kenny nasce in un piccolo stato africano, flagellato dalla povertà, messo in ginocchio dalla corruzione, dimenticato e disprezzato dagli stessi esseri viventi.
 Condizioni disperate per chiunque abbia un minimo di misericordia per se stesso, difficilmente sopportabile per la sua natura estrema che si impone nella quotidianità sugli esseri viventi. 
La sua infanzia la trascorre a osservare il mondo che gli ruota intorno, che ansima, grida, muore, violento e insensato. Lui scruta, annota, studia e prova a conformarsi, ad adeguarsi alla realtà, che cruda e violenta si manifesta, investendolo senza freni: la sparizione del padre, il trasloco in un'altra zona, la morte della adorata zia, la presunta anormalità. 
A confortarlo e a salvarlo dalla solitudine c'è lo studio, i pensieri, vivaci e senza limiti, la curiosità verso l'ignoto e la natura. Camaleonte decide di adattarsi, di vivere secondo i canoni imposti senza rischiare, coltivando un'irrazionale voglia di responsabilità. Ciò non lo salva dai suoi simili, spietati e potenti, che lo costringono a scappare via dalla sua terra, verso un ignoto chiamato Europa. Un viaggio lungo e pericoloso, attraverso posti incantevoli abitati da personaggi senza scrupoli, poveri diavoli, disperati, dalla sopravvivenza e dalla morte. Storie di tanti numeri uniti nella speranza di una resurrezione e dall'infame destino di rappresentare solo delle anonime cifre. Un percorso lungo, attraverso deserto e mare, prigionia e amore, fra carcasse umane e di civiltà.
 
Autore: Davide Rossi
Editore: ‎ Rossini (Rende) (30 dicembre 2020)
Lingua: ‎ Italiano
Copertina flessibile: ‎ 219 pagine
Generi – Etichette: Dramma - Narrativa  - Narrativa Moderna e Contemporanea  - Romanzo - Romanzo Contemporaneo

 
CENNI SULLA VITA di: 
Davide Rossi
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

In questo caso mi è stata inviata la biografia dall’autore via e-mail: 

Davide Rossi è nato il 18 gennaio 1985 ed è cresciuto in un piccolo paese della provincia di Pavia, Sant’Angelo Lomellina. Nonostante gli studi di natura prettamente scientifica, continua a coltivare due grandi passioni che lo accompagnano fin dalla tenera età: il cinema e la scrittura. La stesura di varie sceneggiature rappresenta dunque un’evoluzione naturale e una di queste, scritta a sei mani, porta alla realizzazione del film “Benvenuti a casa Verdi” del 2013 (Muccapazza film). Parallelamente all’esperienza cinematografica inizia una fase di sperimentazione che l’ha portato a partecipare a diversi concorsi letterari con racconti brevi, poesie e saggi. "E alla fine c'è la vita" nasce in seguito, e dall’unione, di tutti questi percorsi. Pubblicato con Apollo Editore nel maggio del 2018, il romanzo riscuote un discreto successo presso critica e pubblico, consentendo all’autore di presentarsi a un vasto pubblico di lettori attraverso un tour di presentazioni che ha superato le dieci date.  Parallelamente a questo progetto, e a esso collegato, l’autore ha redatto un manuale di scrittura creativa, “E alla fine c’è la scrittura”, che ha avuto il suo culmine con il corso presso l’associazione “Il cielo capovolto” di Torino.





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martedì 19 ottobre 2021

Pausa Caffè con Gatti di Charlie Jonas

CHARLIE JONAS

PAUSA CAFFÈ 

CON GATTI 


Recensione - Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli (Na) – 28.09.2021

 

Partirei da questa frase che troviamo proprio all’ultima pagina del libro a pagina 266:

<<Perché il ricordo delle persone amate è qualcosa di molto prezioso,

ed è particolarmente bello quando questi ricordi

possono essere trasmessi ad altri.>>.

Amore, amicizia, speranza, nuovi inizi sono i temi trattati, con estrema leggerezza e semplicità, dall’autrice. Una penna leggera e piacevole senza fronzoli, direi una scrittura rilassata!

Personaggi pochi ma essenziali, sufficienti, equilibrati e diversi tra loro; locations magiche, la città di Colonia in Germania ma soprattutto la magica Isola di Ischia in Italia, quest’ultima vissuta tra la primavera e l’estate; i gatti, tra cui spicca Mimi, la gatta bianca dagli occhioni verdi cangianti, ma anche Lavanda, Afrodite e Tiramisù, un Cat Caffè, stile salotto della zia, la Caffetteria Fräulein Paula, per l’esattezza, i libri, tra cui  – La Particolare Storia d’Amore di Tipsy - dallo scaffale dei  - Libri a Lieto Fine – praticamente Gatti, Caffetteria d’altri tempi e Libri, un tridente perfetto; dolci della zia, profumati e gustosi, varie storie d’amore in atto tra alti e bassi, precisamente tre sotto il segno di un’antica saggezza: da pagina 9:

<<Essere infelice non ha mai reso felice nessuno .>>.

Un pizzico d’avventura semi tragica, bugie innocenti, situazioni comiche e imbarazzanti ed il romanzo con lieto fine è servito al lettore.

A proposito di dolci; vorrei segnalare che a fine libro, dopo l’epilogo e dopo i ringraziamenti vi è una sezione, di appena sei pagine intitolata - I Dolci più Gustosi del Quaderno Blu delle Ricette della Zia (Fräulein) Paula – e ci sono ben sei ricette con ingredienti ed esecuzione da poter provare veramente, anche a casa propria; sono i medesimi dolci che vengono serviti dalla proprietaria della Caffetteria l’ esuberante Maxie, nel suo Cat Caffè, in tra cui la conquistatrice di cuori passando dallo stomaco la Girella alla Cannella con l’Uvetta.

Prenderei al mattino un Cafè Italiano (espresso) accompagnato da un Dolce al Limone con lo Zafferano mentre, nel pomeriggio, un Tè alla Menta con Torta di Mele affondate con le Noci; grazie!

Il mio voto, in libri, da 1 a 5, per questo testo, è un bel 2 e mezzo, non di più! L.Ch.

 

TRAMA

Pausa Caffè con Gatti

di Charlie Jonas

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Si aggirano furtivi tra i tavolini, dormono sugli scaffali, usurpano le sedie più comode. Sono loro i veri padroni della caffetteria più famosa della città: i gatti, come la dolce e bianca Mimi. Sarà forse per questo che lì succedono cose straordinarie. Al suono delle fusa tutto sembra più semplice, ogni scelta meno ardua, ogni errore meno irrimediabile. Perché tutti hanno ostacoli da superare e scuse da fare, ma i gatti ci aiutano a trovare il coraggio di cambiare. Basta poco perché tutto accada: si sceglie il tavolo preferito, si ordina un caffè e una fetta di dolce, si prende un libro dagli scaffali. Ma soprattutto si segue una regola: aspettare. Aspettare che gli strambi avventori dal passo felpato decidano di avvicinarsi. Perché, si sa, è inutile chiamare un gatto: verrà solo quando lui vorrà. È così per Maxie che non è mai riuscita a capire quale sia il suo sogno nel cassetto, o Leonie che non dice la verità per non ferire una persona cara. Poi c’è Paul che vorrebbe tanto abbracciare sua figlia Emma, che si sente spesso sola. Per loro la caffetteria è l’unico posto in cui tutto sembra di nuovo possibile. In cui il passato può servire per cambiare il presente. Se ne esce diversi, più forti, più ottimisti. In fondo, niente di quello che si è fatto o detto è imperdonabile. E dove c’è un rimorso c’è sempre una seconda occasione. Mimi e i suoi amici sono lì per ricordarcelo: nulla è mai perduto per sempre.

 




CENNI SULLA VITA di:
Charlie Jonas

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Charlie Jonas è lo pseudonimo di una famosa giornalista tedesca amante dei gatti. Per scrivere il suo romanzo d’esordio – Pausa caffè con gatti – si è ispirata a un luogo reale, in cui si può entrare per comprare un libro, gustare una tazza di caffè o una fetta di torta, ma anche adottare o semplicemente coccolare teneri gatti.

(Non sono riuscita a reperire la foto dell’autrice e il suo vero nome quindi mi accontenterò di un gatto.)


Editore : ‎ Garzanti ( 8 aprile 2021 )
Lingua : ‎ Italiano
Copertina flessibile : ‎ 288 pagine
Dimensioni ‏ : ‎ 21.8 x 2.5 x 14.5 cm







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