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domenica 9 luglio 2023

Wulf Dorn - La Psichiatra

Wulf Dorn

La Psichiatra


Recensione - Opinione di
 
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Mugnano di Napoli (Na) – 19 maggio 2023
 
È uno thriller psicologico; questo è scritto a chiare lettere sul retro della copertina, difatti lo è, ma è anche un thriller psicologico un tantino scontato. Già dalle prime 50/70 pagine si riesce a comprendere o ad intuire, senza grossi errori e senza grandi sforzi d’intelligenza o di conoscenze psichiatriche, cosa potrebbe essere accaduto e a chi; non resta da scoprire i perché e il come. Avete letto bene - i perché -. Sono due, infatti, i perché: entrambi scatenanti se pur a distanza di vent’anni. Il primo - perché - riguarda la creazione del trauma; Paura, Abbandono, Stupro e Omicidio. Il secondo -perché - riguarda l’inconsapevole ripetizione dell’ambientazione generatrice del precedente trauma che riemerge attraverso due sensi quali la vista/il buio e il tatto.
Devo dire che i personaggi sono ben descritti, soprattutto Ellen Roth - Lara Baumann ovvero la protagonista, si riesce letteralmente a vederla; come in un film di Sir Alfred Joseph Hitchcock.
L’ambientazione principale è presso la Waldklinik (Clinica del Bosco); è una clinica specializzata in psichiatria, psicoterapia e psicosomatica, ed è un contorno davvero ideale per questa storia. La Waldklinik dell’opera è una bella struttura ospedaliera risalente ai primi del ‘900, al momento della narrazione sotto custodia della sovraintendenza delle belle arti, quindi immaginate la suggestione di un ospedale psichiatrico nella Germania dei primi del ‘900. Intrigante vero?
I sogni pilotati, che vengono narrati, sono davvero originali ma è la fuga dissociativa: ovvero una fuga d’identità del soggetto che si rifugia in un’altra identità. Tale persona abbandona l’ambiente personale in cui è vissuto creando un’altra personalità e convincendosi di essere la persona da lei stessa creata il tutto per far fronte a dai traumi subiti; questa è la parte meglio gestita e lavorata dall’autore. Da pagina 175:
<< Non tutto ciò che ci aiuta 
dev’essere necessariamente piacevole.>>.
La suspense e le sorprese, nel bene e nel male, anzi soprattutto nel male, non mancano, o meglio le si aspetta e fortunatamente le si trova tutte e ciò procura un certo grado di soddisfazione nelle aspettative del lettore.
Anche le emozioni e i sentimenti sono un punto forte della narrazione perché non sono esasperate, come le americanate esagerate, e neppure abbandonate al margine; hanno la giusta misura. Tutto il romanzo ha la giusta misura.
La scrittura è fluida, semplice, elegante e per nulla scontata; infatti il romanzo si legge con scioltezza in poco tempo! Wolf Dorn sa condurci, piano piano e per mano, nella mente della protagonista, ci lascia esplorare i suoi pensieri e il suo sub-inconscio in modo scorrevole e leggero, senza lasciarci sfuggire nulla.  Questo è un buon libro!  Luigia Chianese
 
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 2 e mezzo, quasi 3 Libri. 📗📘🕮📖📖
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NOTE:
«Ci sono posti nella mente umana che nessuno dovrebbe visitare.
Dopo il viaggio allucinante dell'Ipnotista, La psichiatra ci riporta nel lato oscuro.»
Donato Carrisi

«Wulf Dorn sembra davvero scrivere sull'orlo dell'abisso.
E quando – con una calibrata strategia della suspense –
fa tirare il fiato al lettore, è solo per trascinarlo meglio più giù, verso l'inferno.»
Il Messaggero - Francesco Fantasia
  
TRAMA
La Psichiatra
di Wulf Dorn

Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un'umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l'Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo da donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all'Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall'ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l'incubo. Nessuno l'ha vista uscire, nessuno l'aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi, ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire.
 
Editore: ‎ TEA
4° edizione: (19 novembre 2020)
Lingua: ‎ Italiano Tradizione:  Alessandra Petrelli
Copertina rigida: ‎ 400 pagine - Dimensioni ‏ : ‎ 12.8 x 3 x 19.8 cm
ISBN-10: ‎ 8850259115 - ISBN-13: ‎ 978-8850259113

CENNI SULLA VITA di:

Wulf Dorn

Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Wulf Dorn (Ichenhausen, 20 aprile 1969) è uno scrittore tedesco. Ha ottenuto fama internazionale nel 2010 grazie al suo primo romanzo La psichiatra
Oltre ad aver studiato lingue, ha lavorato per anni come logopedista per la riabilitazione del linguaggio in pazienti psichiatrici. 
Da sempre appassionato della lettura, Dorn comincia a scrivere vari racconti sin da quando aveva dodici anni. 
La psichiatra è stato il suo primo romanzo pubblicato in Germania il 5 gennaio 2009, divenuto un caso editoriale grazie al passaparola tra i lettori. 
A partire dal 2010 il romanzo venne tradotto in altre lingue, diventando un best seller con oltre 100 000 copie vendute.

In Italia le sue opere sono pubblicate dalla casa editrice Corbaccio.
2010  - La psichiatra (Trigger), Milano, Corbaccio - traduzione di Alessandra Petrelli
2011 - Il superstite (Kalte Stille), Milano, Corbaccio - traduzione di Alessandra Petrelli
2012 - Follia profonda (Dunkler Wahn), Milano, Corbaccio - traduzione di Alessandra Petrelli
2013 - Il mio cuore cattivo (Mein böses Herz), Milano, Corbaccio - trad. di Umberto Gandini
2014 - Phobia, Milano, Corbaccio - traduzione di Leonella Basiglini
2016 - Incubo (Die Nacht gehort den Wolfen), Milano, Corbaccio - traduzione di A. Petrelli
2017 - Gli eredi (Die kinder), Milano, Corbaccio - traduzione di Alessandra Petrelli
2019 - Presenza oscura (21: Dunkle Begleiter), Milano, Corbaccio - traduzione di A. Petrelli
2021 - L'ossessione (Trigger II: Intrusion), Milano, Corbaccio - traduzione di A. Petrelli
 
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