Joè Bousquet
Il Quaderno
Nero
Recensione - Opinione di
Mugnano di Napoli (Na)
Il: tanto tempo fa, ma
ripresa il 16 ottobre
2018
Non è semplice letteratura erotica, è qualcosa sia di
fisico che cerebrale, è pura passione-ossessione, ripetuta fino all’estremo,
creando situazioni sia banali che incestuose, per amore del culo! Si del culo
che la fa da padrone in ogni senso. In qualunque momento della vita, qualunque sia la motivazione, l’ angoscia, la
situazione, il soggetto, il cliché è sempre il medesimo: l’uomo che imprime la sua forza (diciamo pure violenza in questo
frangente) e il suo desiderio e la donna che subisce la sua violenza sia nel
corpo che nell’ anima, ma accettandole come qualcosa di normale e d’inevitabile,
di bello e di desiderato, fino a divenire piacere e il culo è l’ epicentro
cosmico del tutto. Pagina73 :
<< Nella ostentazione di quella splendente nudità,
il mio sguardo entrava nell’oblio dei suoi tratti,
mi sentii sprofondare attraverso una chiarezza
in cui vedevo tutta la sua bellezza brillare
come attraverso un sogno inseguito dalla mia profondità.
Perché il suo sedere scopriva in mezzo al nostro
abbraccio
una specie di coppa di luce in cui il mio sguardo
entrava per seppellirmi. >>.
Parlare di sesso, di carne, di perversioni con un’eleganza
da poesia è quasi vitale, sublime, immenso e l’ autore ci riesce in un modo
magistrale.
Le parole sono nere: nere di violenza, nere di mistero,
nere come un’elegante e sensuale sottoveste! La volgarità non esiste è solo
poesia! L.Ch. Il mio voto in libri da 1 a 5 è un grande 4 📚📚📚📚🕮
n.b.: il mio libro è un’ edizione Mondadori stampato nel settembre 2001, non ricordo quanto costa e non vi è scritto! A cura di Adriano Marchetti: infatti sul retro, del volume, ci sono 10 pagine di note, presentazioni e spiegazioni, che ho volutamente ignorato dopo aver letto il libro, non volevo perdere la magia!
TRAMA
Il Quaderno Nero
Joè Bousquet
Ripresa
da internet e/o dalla 4° di copertina:
Nel Quaderno nero Bousquet riprende tutti i temi presenti nella sua poesia, rileggendoli alla luce di un'ossessione, di una mania che lo spinge all'estremo di se, a quella linea di confine dove l'uomo si fonde con la vita profonda dell'eros. La sodomia, l'amore infinito e smisurato per le natiche, le fessure, i volumi e la luminosità del sedere di una donna sono i protagonisti di questo testo stratiforme, nel quale i livelli di lettura si sovrappongono dando luogo a un mirabile intreccio. Qui, come nella tradizione che va da Sade a Bataille, la più grande perversione e il più alto misticismo si confondono, mettendo in dubbio le nostre certezze e i luoghi comuni. «Credo» scriveva Bousquet in una lettera a Simone Weil «che esista un oggetto da offrire al pensiero affinché l'anima abbia in questo mondo un centro di gravità in rapporto al quale i fatti e gli esseri ridivengano immagini della vita profonda». Il quaderno nero ci dice forse questo oggetto, in cui l'anima ritrova se stessa perdendosi nel mondo. Vi leggiamo questa dichiarazione preliminare: «Ho voluto raccontare in questo quaderno segreto come l'amore di una donna mi abbia aperto le porte di un Paradiso in cui sembrava impossibile a un uomo entrare vivo».
Nel Quaderno nero Bousquet riprende tutti i temi presenti nella sua poesia, rileggendoli alla luce di un'ossessione, di una mania che lo spinge all'estremo di se, a quella linea di confine dove l'uomo si fonde con la vita profonda dell'eros. La sodomia, l'amore infinito e smisurato per le natiche, le fessure, i volumi e la luminosità del sedere di una donna sono i protagonisti di questo testo stratiforme, nel quale i livelli di lettura si sovrappongono dando luogo a un mirabile intreccio. Qui, come nella tradizione che va da Sade a Bataille, la più grande perversione e il più alto misticismo si confondono, mettendo in dubbio le nostre certezze e i luoghi comuni. «Credo» scriveva Bousquet in una lettera a Simone Weil «che esista un oggetto da offrire al pensiero affinché l'anima abbia in questo mondo un centro di gravità in rapporto al quale i fatti e gli esseri ridivengano immagini della vita profonda». Il quaderno nero ci dice forse questo oggetto, in cui l'anima ritrova se stessa perdendosi nel mondo. Vi leggiamo questa dichiarazione preliminare: «Ho voluto raccontare in questo quaderno segreto come l'amore di una donna mi abbia aperto le porte di un Paradiso in cui sembrava impossibile a un uomo entrare vivo».
Editore: ES;
Prima edizione (10 novembre 2000)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 264
pagine
CENNI SULLA VITA di:
Joè Bousquet
Joë Bousquet,
Francese, è nato a Narbona il 19 marzo 1897
ed è morto a Carcassonne, 28 settembre 1950 . Durante
la Prima Guerra mondiale, il 27 maggio 1918, all'età di
21 anni, fu gravemente ferito nella battaglia di Vailly alla
colonna vertebrale. Paralizzato all'altezza del petto, perse l'utilizzo della
parte inferiore del corpo. Visse il resto dei suoi giorni a Carcassonne (53,
rue de Verdun), in una camera le cui imposte rimasero sempre chiuse.
Con gli amici François-Paul Alibert, Ferdinand
Alquié, Claude-Louis Estève e René Nelli fondò
nel 1928 la rivista Chantiers. Fu in
contatto epistolare con numerosi scrittori e artisti, tra cui Paul Éluard, Max
Ernst, Jean Paulhan e Simone Weil. Joe Bousquet, tutt’ oggi è
riconosciuto come uno dei più grandi poeti moderni di lingua francese. Poeta
mistico, vicino alla tradizione trobadorica; poeta sofferente, per gran parte
della sua vita relegato in un letto, ma anche poeta della ricerca della
felicità e del sogno.
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