DAI SIJIE
Balzac e la Piccola Sarta Cinese
Recensione
– Opinione
di
Mugnano
di Napoli
Napoli 2001/2002
Ripresa per il Blog il
Giovedì 08 novembre 2018
La semplicità, la leggerezza e la scorrevolezza con cui sono trattati tutti
gli argomenti sono evidenti già dai primi capitoli, forse troppo; un maggiore
approfondimento sui personaggi avrebbe reso il romanzo ancora più interessante.
Non mancano i momenti più divertenti ma il trasporto di merda, la miniera e i
pidocchi non hanno niente di educativo sono solo punizioni e degrado. Ho avuto,
inoltre, la netta impressione che, anche se è un romanzo d’ accusa agli orrori
dei campi di rieducazione voluti dal Presidente Mao, l’ autore sia stato un
tantino “timido” (forse impaurito?) nel raccontare le schifezze perpetrate in
quei campi: ricatti, vendetta, incompetenza e più di ogni cosa profonda
ignoranza. È messo, inoltre, sul filo dell’ incertezza se sia amore vero per la
bella Sarta o, la ragazza, sia solo uno strumento di rivalsa
verso la coatta “rieducazione” maoista! Restano, però,
sempre, dei punti fermi: la cultura, la cinematografia, la musica e il
progresso non si possono impedire, rallentare sì, ma fermare no! Il finale è
deludente per i romantici ma assolutamente meraviglioso per l’ essenza del
libro: la libertà di scelta e di interpretazione!
“...<<Vuole andare in una grande città. Mi ha parlato di
Balzac>>. <<E allora?>>. <<Mi ha detto che Balzac le ha
fatto capire una cosa: che la bellezza di una donna è un tesoro
inestimabile>>...”.
L.Ch.
P.S.: nota personalissima, questo romanzo è una botta al fegato a tutti i comunisti e sinistroidi incalliti; giusto per ricordare quanto sono stati criminali pure loro; vediamo di non dimenticare! Inutile tacere! L.Ch.
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TRAMA
Balzac e la Piccola Sarta Cinese
DAI SIJIE
Ripresa
da internet e/o dalla 4° di copertina:
Balzac e la piccola sarta
cinese è il primo romanzo scritto
da Dai Sijie,
pubblicato nel 2000 in Francia e nel 2001 nel Regno
Unito.
La storia, ambientata nel 1971, si svolge nella
montagna di Phenix,
nella provincia di Sichuan durante la Rivoluzione culturale cinese. I
protagonisti sono due ragazzi di diciassette anni circa, con il Narratore che è
più piccolo di un anno rispetto a Luo, si conoscono dall'infanzia e si
rispettano molto, tanto da non aver mai litigato.
Il narratore è un ragazzo di diciassette
anni piuttosto riservato. Suo padre è pneumologo e
sua madre specialista in malattie parassitarie,
entrambi considerati "nemici del popolo".
Suona il violino,
che per lui ricopre un ruolo di enorme importanza, perché gli permette di
evadere dalle preoccupazioni. Sarà proprio il violino ad aiutare i ragazzi a
vincere la diffidenza del Capo villaggio dinnanzi ad un oggetto ignoto e
borghese – il violino -, il giovane Luo, migliore amico del
narratore, annuncerà agli astanti che ascolteranno una sonata dal
titolo <<Mozart pensa al Presidente Mao>>.
Luo è molto meno timido, proviene anche lui dall'ambiente
medico: suo padre è dentista ed è conosciuto per aver osato criticare Mao Tse Tung dopo
avergli curato i denti: per questo viene considerato "nemico del
popolo" insieme a tutta la sua famiglia.
Come tutti i giovani istruiti
dell'epoca, i due ragazzi vengono mandati in rieducazione tra le
montagne, per sperimentare la vita rude dei contadini. Nel villaggio li
trattano come "marmocchi di ricchi”. La storia parla a ciascuno di noi:
perché racconta di come la lettura riesca a sottrarre due ragazzi, colpevoli
soltanto di essere figli di <<sporchi borghesi>>, a svariate
torture. La vita nella montagna è molto difficile per loro: si
trovano a svolgere incarichi faticosi, come lavorare nelle miniere o nelle
risaie sotto il sole cocente. Vivono in una piccola stanza sopra un porcile.
Durante il periodo di rieducazione, conoscono un ragazzo in rieducazione come
loro, Quattrocchi (chiamato così per via degli spessi occhiali che doveva
portare), con il quale si instaura un rapporto sempre più forte,
anche se fatto per convenienza dato il grande numero di libri proibiti che
il ragazzo aveva nascosto in una valigia e portato con sé nel villaggio.
Dopo aver premuto sul ragazzo per farsi
prestare un libro, Luo e il narratore riescono a farsi prestare un libro: Ursule Mirouët. Luo è il
primo a leggere il libro, che lo dà al protagonista e si reca dalla piccola
sarta cinese per raccontarglielo. Così pur vivendo in mezzo agli <<orrori
della rieducazione>>, i due ragazzi e la Piccola Sarta scopriranno, in
virtù di qualche goccia magica di Balzac (e di Dumas, e di Flaubert e Kipling)
che esiste un mondo fatto di pura avventurosa bellezza. Luo fa un giuramento:
"Con questi libri trasformerò la Piccola Sarta: lei non sarà più una semplice
montanara." Poco a poco la lettura delle opere di Balzac trasforma la ragazza, che diventa
espansiva e desiderosa di scoprire il mondo: i libri l'hanno totalmente cambiata,
non è più un'innocente contadina; dichiara: "Balzac mi ha fatto capire una
cosa: che la bellezza di una donna è un tesoro inestimabile". Tra
i Personaggi secondari ci sono Il Sarto, nonostante abiti
in un villaggio, ha insegnato a leggere alla figlia; il Capo del
villaggio, che soffre di mal di denti e viene curato da Luo in cambio della
libertà del narratore; il Mugnaio un grande conoscitore di canzoni locali,
anche licenziose. Tra le curiosità abbiamo Il narratore che parla
del suo nome dicendo che è composto dagli ideogrammi di cavallo, spada e campana.
Titolo
originale: Balzac et la Petite Tailleuse Chinoise
1° edizione: nel 2000 Editions Gallimard Paris; 2001
Adelphi Edizioni S.P.A., Milano
Edizioni Mondolibri S.p.A., Milano su licenza Adelphi
Edizioni S.P.A., Milano
La mia copia è del settembre 2001 Mondadori
Genere: Autori Cinesi
Dramma Romanzo
Il libro è stato tradotto in 26 lingue,
compreso il cinese.
CENNI SULLA VITA
di:
DAI
SIJIE
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Dai Sijie è nato a Chengdu, 2 marzo 1954 ed è uno scrittore e regista cinese. Figlio di un medico, Dai Sijie nasce
in Cina e da
giovanissimo viene spedito nella provincia del Sichuan in un campo di
rieducazione fino al 1974. Alla morte
di Mao, entra all'Università dove studia storia dell'arte e dove
riesce ad ottenere una borsa di studio in Francia. Da allora vive e lavora a Parigi
Tra le sue opere più famose abbiamo:
Dai Sijie, Muo e la vergine cinese, Milano,
Adelphi, 2004,
Dai Sijie, Una notte in cui la luna non è sorta,
Milano, Adelphi, 2008, ISBN 978-88-459-2303-6. (FR)
Dai Sijie, Le Complexe de Di, Parigi, Gallimard,
2005,
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