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martedì 14 giugno 2022

Abir Mukherjee - Fumo e Cenere

Abir Mukherjee 
Fumo e Cenere
 
Mugnano di Napoli (Na) – 03- giugno  2022
 
I gialli storici sono affascinanti, ancor di più se sono ambientati in paesi lontani, in questo caso l’India all’epoca di Gāndhī (Mahatma Mohāndās Karamchand Gāndhī) e del suo secondo in comando ovvero C.R. Das (Chitta-Ranjan Das), quest’ultimo è un avvocato dell’Alta Corte Indiana.
Le vicende narrate s’intrecciano tra avvenimenti storici: le lotte per l’indipendenza dell’India e la visita del futuro Imperatore Britannico, il Principe di Galles, con una serie di morti misteriose e cruente e con la vita lavorativa e privata del Capitano della Polizia Imperiale Sam Wyndham e del suo Sergente l’Indiano Surrender-not (Sur-Render-Not Banerjee), a cui vengono affidate le indagini; tutto l’insieme è magistralmente narrato e ben amalgamato, in dosi quasi perfette, in appena 300 pagine.
Da pagina 153:
<< Mi resi conto che quello era il problema.
Per vedere un uomo come nemico,
hai bisogno di odiarlo,
e mentre era facile odiare chi
combatteva con bombe e proiettili,
era molto difficile odiare chi si opponeva
facendo appello al tuo senso morale.>>.
La storia è ben costruita e ben ambientata, tra manifestazioni pacifiche, quindi non violente, malsane fumerie d’oppio gestite da Cinesi e conseguente dipendenza da esse, esperimenti con il terribile gas mostarda, utilizzato durante La Grande Guerra del 1915-1918, l’eterogenea Calcutta del 1921, un’India post Prima Guerra Mondiale, il tutto è reso, in questo giallo storico, in maniera molto avvincente.
Ci sono alti e bassi nella suspense narrativa, questo devo ammetterlo, ma questi alti e bassi danno anche quell’impulso in più per comprendere meglio le motivazioni di tutti e, soprattutto, il perché e il chi di questi mostruosi omicidi a cui vittime vengono sfigurati i volti privandoli degli occhi e pugnalati ripetutamente al torace.
I personaggi sono bellissimi, tutti affascinanti, nessuno escluso, hanno tutti le loro singolarità e sono tutti, al loro modo, tormentati ma anche riflessivi; niente e nessuno sembra lasciato al caso ma vi è l’imprevedibilità, vi è la vergogna, la vendetta, vi è l’amore, la paura, la lealtà che non possono essere sotto il controllo di nessuno.  
Da pagina 77:
<< Si dice che nessun uomo è un’isola,
ma la verità è che alcuni di noi sono costretti a esserlo,
dal fato e da circostanze al di là del nostro controllo.>>.
Questo lavoro del Britannico, di origine Indiana, Abir Mukherjee, merita di essere letto con attenzione perché riesce, in tanti piccoli passaggi, a farti viaggiare in luoghi lontani, nello spazio e nel tempo, ed a farti intrigare e ragionare su ogni singola vicenda. L.Ch.
Il mio voto, nella scala, da 1 a 5,  di valutazione gradimento libri, è un buon 3 libri.
 
TRAMA
Fumo e Cenere
di Abir  Mukherjee
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Calcutta, 1921. Tormentato dai ricordi dolorosi legati alla guerra mondiale e alla morte della sua giovane moglie, il capitano Sam Wyndham sta cercando di contrastare la grave dipendenza dall'oppio, che deve comunque tenere segreta perché potrebbe costargli la carriera. Ma è proprio in una fumeria d'oppio che, per sfuggire a un'incursione della polizia, incappa nel cadavere sfigurato di uno sconosciuto, ucciso a coltellate. Il tipo di pugnale utilizzato e le ferite sul corpo dell'uomo fanno pensare a un omicidio rituale. È il primo di una serie di morti misteriose, tutte con caratteristiche simili, ma apparentemente slegate l'una dall'altra e avvenute in diverse zone della città. In una caccia all'uomo senza quartiere in cui è aiutato dal suo fidato assistente indiano, l'abile e astuto sergente Banerjee, Sam deve fare di tutto perché l'assassino non colpisca ancora. Tutto questo sullo sfondo di un mondo in fermento, in cui i nazionalisti sono sul piede di guerra per protestare contro l'arrivo del principe di Galles e le spinte all'indipendenza dall'Impero britannico sono sempre più sentite.
 
CENNI SULLA VITA di:
Abir  Mukherjee
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Londra 1974, è uno scrittore Britannico Abir Mukherjee, di origine indiana; è cresciuto nell’Ovest della Scozia. Ritenuto “l’astro nascente del romanzo giallo storico” dal “Times” . Ha vinto l’Ellis Peters Historical Award nel 2018 con L’uomo di Calcutta (SEM 2018), sono seguiti, sempre come protagonisti il Capitano Sam Wyndham, Un male necessario (SEM 2019), Fumo e Cenere e Morte a Oriente.
 
Editore: SEM (3 settembre 2020)
Editore Feltrinelli (21 marzo 2022)
Lingua: Italiano - Traduttore: Alfredo Colitto
Copertina rigida: ‎300 pagine - ISBN-10: ‎8893902923 - ISBN-13 : ‎978-8893902922
 




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martedì 24 agosto 2021

SALMAN RUSHDIE - I VERSI SATANICI

SALMAN RUSHDIE
I VERSI SATANICI

 
Mugnano di Napoli (Na) – 10.08.2021
 
Avevo appena 13 anni (oggi ne ho 45) quando comprai questo libro, ero una studentessa del 4° ginnasio (primo anno al liceo classico) ricordo che lo acquistai sull’onda dell' emotività collettiva dell’epoca: per il clamore suscitato, per la fatwā (in arabo فتوى ), che è la condanna a morte in contumacia pronunciata nell'anno 1989 dall'Ayatollah Khomeinī, leader religioso Iraniano ( vedi nota 1 sotto ), contro lo scrittore-autore Indiano, naturalizzato poi Inglese, Salman Rushdie, ritenuto reo di sacrilegio verso la religione musulmana per il suo libro “I Versi Satanici”.  Tale fatwā fu lanciata non solo verso l’autore ma anche contro i traduttori del libro, infatti il traduttore Italiano Ettore Capriolo fu aggredito, per l’esattezza pugnalato, da un sicario, in casa sua, nel milanese, il 3 luglio 1991, rimanendo però solo ferito; così come l'editore Norvegese in un episodio analogo; mentre il traduttore Nipponico del romanzo, Hitoshi Igarashi, fu ucciso da emissari del regime Iraniano; La fatwā è stata reiterata ancora il 17 febbraio 2008, in quanto 

-"La condanna a morte dell'Imam Khomeini contro 
Salman Rushdie 
ha un significato storico per l'Islam 
e non è semplicemente una condanna a morte”-

Comprai il libro, probabilmente,  per il continuo chiacchiericcio su di esso e sul suo autore, chiacchiericcio che si ascoltava in tv, nella mia scuola e si leggeva sui giornali; o lo acquistai semplicemente perché frutto del mio attraversare, due volte al giorno, per 6 giorni alla settimana, una popolare strada Partenopea, famosa per la vendita di libri e strumenti musicali, mentre frequentavo il Liceo Classico di Napoli (Liceo Ginnasio Statale Vittorio Emanuele II - sez. A) tra i licei uno dei più antichi e importanti; praticamente comprarlo è stato, per me, frutto di grande curiosità.

Questa fu la motivazione dell’epoca e come potete vedere dalla foto pubblicata, la mia copia, di 28.000 lire (oggi 14,50 € circa) è ancora lì, tutta un po' consumata perché l’ho prestata tante volte ed oggi lo sto rileggendo.
(p.s. non presto più i libri )

Perché proprio oggi? Perché a 33 anni dalla sua prima pubblicazione (1988) si parla ancora di questo libro (ho visto uno speciale su Rai 5, se non sbaglio, proprio il 10.08.2021) ed è meglio rileggerlo con un occhio più attento e una maturità maggiore. Perché, forse, i temi religiosi, in questo periodo storico, sono sulla bocca di tutti; 
leggerlo nuovamente ora, forse, perché le migrazioni sono all’ordine del giorno con il loro carico di diversità culturale e soprattutto religiosa; 
rileggerlo, forse, per il susseguirsi di attentati terroristici, di matrice islamica che sono aumentati, fuori e dentro la mia Europa, quindi più vicini a me; 
leggerlo ancora, forse, perché ci troviamo di fronte alla fine della missione in Afganistan, (missione iniziata nel 2001/2002 dopo gli attentati, quattro attentati per l’esattezza, dell’ 11 settembre 2001 negli Stati Uniti d’America ) voluta del nuovo Presidente Americano, il Democratico Joe Biden, dopo circa 20 anni, con il conseguente avanzamento dei Talebani, nella medesima regione e principalmente nella capitale dell’Afganistan, Kabul, dove ora ammazzano, sottomettono, umiliano e schiavizzano la popolazione più di prima, soprattutto donne; 
Va riletto, ora, semplicemente perché la fatwā del 1989, dall'Ayatollah Khomeinī, contro l’autore, Ahmed Salman Rushdie, e non solo contro di lui, è ancora in vigore.

I motivi sono tanti e la mia ragione di fondo non muta: - curiosità - e voglia di sapere, ma con uno sguardo non di una ragazzina di appena 13 anni e qualche mese ma di una donna.

E poi un libro etichettato sotto il genere letterario - Realismo Magico - (Vedi Nota 2) penso che sia un piacere da leggere! L.Ch.

NOTE:
1) La fatwā 1989 dall'Ayatollah Khomeinī: << Informo tutti i buoni musulmani del mondo che l’autore de’ I Versi satanici, un testo scritto e pubblicato contro la religione islamica, contro il profeta dell’Islam e contro il Corano, insieme a tutti gli editori e coloro che hanno partecipato con consapevolezza alla sua pubblicazione, sono condannati a morte. Chiedo a tutti i coraggiosi musulmani, ovunque si trovino, di ucciderli immediatamente, cosicché nessuno osi mai più insultare la sacra fede dei musulmani. Chiunque sarà ucciso per questa causa sarà un martire per il volere di Allah.>>.
2) Il realismo magico è una corrente artistica, pittorica e letteraria della prima metà del ‘900, che si identifica per una visione lucidamente attonita del reale. Nella letteratura (come realismo fantastico) è un filone attribuito a determinate opere narrative in cui gli elementi magici appaiono in un contesto altrimenti realistico.

TRAMA
I VERSI SATANICI
di SALMAN RUSHDIE
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
«I Versi Satanici» non è solo un romanzo, ricchissimo di immagini e invenzioni, ma è anche un libro che ha diviso l'opinione pubblica mondiale, dando origine a un caso letterario senza precedenti. La storia che viene descritta è un meraviglioso cocktail di realismo e fantasia, una vicenda magica in cui due viaggiatori, miracolosamente scampati a un disastro aereo, si vedono trasformati l'uno in una creatura angelica e l'altro in un essere diabolico. Ormai simboli del Bene e del Male, i due si affronteranno nella più antica e inevitabile delle battaglie, una lotta senza esclusione di colpi destinata a protrarsi in eterno nel tempo e nello spazio, dai più sperduti villaggi indiani alla Londra contemporanea. Un abbagliante mosaico di allegria e disperazione, di finzione e verità.
I Versi Satanici a cui fa riferimento il titolo sono i versi 19 e 20 della 53ª Sura (al-Najm, La Stella) e, soprattutto, il verso immediatamente successivo, presente solo in alcune antiche versioni del Corano e successivamente espunto nelle edizioni ortodosse. In questi versetti, che la tradizione considera ispirati da Satana, si dichiaravano degne di venerazione le tre dee pagane preislamiche al-Lāt e al-ʿUzzā e di Manāt (sorelle di Allah, dio pagano del pantheon arabo, chiamato con lo stesso nome con cui oggi in arabo si indica il Dio unico delle religioni monoteiste).
Il romanzo è diviso in nove capitoli, in cui si alterna il racconto delle vicende di due musulmani indiani miracolosamente scampati a un disastro aereo, Gibreel Farishta e Saladin Chamcha (nei capitoli 1, 3, 5, 7, 9) e la rivisitazione romanzesca di alcuni aspetti della cultura islamica, contenuti appunto nei versi che danno il titolo al romanzo (nei capitoli pari). Simboli del Bene e del Male i due protagonisti si affronteranno in una lotta senza esclusione di colpi destinata a protrarsi in eterno, fino alla improvvisa apparizione divina del profeta Mahound.
 
Editore: ‎ Mondadori: 1° gennaio 1989
Lingua: ‎ Italiano
Prima Edizione: 1988 in inglese
Copertina rigida: ‎ 576 pagine
 
CENNI SULLA VITA di:
Ahmed Salman Rushdie
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Ahmed Salman Rushdie: è uno scrittore, saggista, e attore indiano naturalizzato britannico, autore di opere di narrativa in gran parte ambientate nel subcontinente indiano.

Il suo stile narrativo, che amalgama il mito e la fantasia con la vita reale, è stato descritto come collegato al realismo magico.

Nasce a Bombay   il 19 giugno 1947 da una benestante famiglia dardica di fede islamica. Rushdie ha frequentato il king’s College di Cambrige. Nel 1999 si è sottoposto ad un intervento chirurgico alle palpebre per curare un disturbo congenito ai tendini rattrappiti, che ne rendevano difficoltosa l'apertura, col rischio della perdita della vista. Nel 2004, Rushdie si è sposato per la quarta volta, questa volta con la modella ed attrice indiana Padma Lakshmi, dalla quale però si è separato nel 2007. Salman Rushdie si dichiara ateo. Nel 2015 ha aperto la Fiera del Libro di Francoforte, evento che ha provocato il boicottaggio da parte dell'Iran

Nel 1988 scrisse I Versi Satanici (The Satanic Verses), una storia fantastica ma chiaramente allusiva nei confronti della figura di Maometto, e ritenuta blasfema dai Musulmani. La pubblicazione del libro provocò nel febbraio 1989 una fatwā dall’Ayatollah Khomeinī che decretò la condanna a morte del suo autore, reo di bestemmia. Un privato cittadino offrì una taglia per la morte dello scrittore, tollerata dal regime Khomeinista. Lo scrittore riuscì a salvarsi rifugiandosi in Inghilterra e vivendo sotto protezione. Il traduttore giapponese del romanzo, Hitoshi Igarashi, fu ucciso da emissari del regime iraniano, mentre il traduttore italiano, Ettore Capriolo fu aggredito da un sicario in casa sua rimanendo però solo ferito, così come l'editore norvegese in un episodio analogo. La fatwā è stata reiterata ancora il 17 febbraio 2008, in quanto “la condanna a morte dell'Imam Khomeinī contro Salman Rushdie ha un significato storico per l'islam e non è semplicemente una condanna a morte”.

 
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