I VERSI SATANICI
Mugnano di Napoli (Na) – 10.08.2021
Avevo appena 13 anni (oggi ne ho 45) quando comprai
questo libro, ero una studentessa del 4° ginnasio (primo anno al liceo
classico) ricordo che lo acquistai sull’onda dell' emotività collettiva dell’epoca:
per il clamore suscitato, per la fatwā (in arabo فتوى ), che è la condanna a morte in contumacia
pronunciata nell'anno 1989 dall'Ayatollah Khomeinī, leader religioso Iraniano ( vedi
nota 1 sotto ), contro lo scrittore-autore Indiano, naturalizzato poi Inglese,
Salman Rushdie, ritenuto reo di sacrilegio verso la religione musulmana per il
suo libro “I Versi Satanici”. Tale fatwā fu lanciata non solo verso l’autore ma anche contro
i traduttori del libro, infatti il traduttore Italiano Ettore Capriolo fu
aggredito, per l’esattezza pugnalato, da un sicario, in casa sua, nel milanese,
il 3 luglio 1991, rimanendo però
solo ferito; così come l'editore Norvegese in un episodio analogo; mentre il
traduttore Nipponico del romanzo, Hitoshi Igarashi, fu ucciso da emissari del
regime Iraniano; La fatwā è stata
reiterata ancora il 17 febbraio 2008, in quanto
-"La condanna a morte dell'Imam
Khomeini contro
Salman Rushdie
ha un significato storico per l'Islam
e non è
semplicemente una condanna a morte”-
Comprai il libro, probabilmente, per il continuo chiacchiericcio su di esso e
sul suo autore, chiacchiericcio che si ascoltava in tv, nella mia scuola e si
leggeva sui giornali; o lo acquistai semplicemente perché frutto del mio
attraversare, due volte al giorno, per 6 giorni alla settimana, una popolare
strada Partenopea, famosa per la vendita di libri e strumenti musicali, mentre
frequentavo il Liceo Classico di Napoli (Liceo Ginnasio Statale Vittorio
Emanuele II - sez. A) tra i licei uno dei più antichi e importanti; praticamente
comprarlo è stato, per me, frutto di grande curiosità.
Questa
fu la motivazione dell’epoca e come potete vedere dalla foto pubblicata, la mia
copia, di 28.000 lire (oggi 14,50 € circa) è ancora lì, tutta un po' consumata
perché l’ho prestata tante volte ed oggi lo sto rileggendo. (p.s. non presto più i libri )
Perché
proprio oggi? Perché a 33 anni dalla sua prima pubblicazione (1988) si parla ancora
di questo libro (ho visto uno speciale su Rai 5, se non sbaglio, proprio il
10.08.2021) ed è meglio rileggerlo con un occhio più attento e una maturità
maggiore. Perché, forse, i temi religiosi, in questo periodo storico, sono
sulla bocca di tutti;
leggerlo nuovamente ora, forse, perché le migrazioni sono
all’ordine del giorno con il loro carico di diversità culturale e soprattutto
religiosa;
rileggerlo, forse, per il susseguirsi di attentati terroristici, di
matrice islamica che sono aumentati, fuori e dentro la mia Europa, quindi più
vicini a me;
leggerlo ancora, forse, perché ci troviamo di fronte alla fine
della missione in Afganistan, (missione iniziata nel 2001/2002 dopo gli
attentati, quattro attentati per l’esattezza, dell’ 11 settembre 2001 negli Stati Uniti
d’America ) voluta del nuovo Presidente Americano, il Democratico Joe Biden, dopo
circa 20 anni, con il conseguente avanzamento dei Talebani, nella medesima
regione e principalmente nella capitale dell’Afganistan, Kabul, dove ora ammazzano, sottomettono, umiliano e schiavizzano la popolazione più di prima, soprattutto donne;
Va riletto, ora, semplicemente perché la fatwā del 1989, dall'Ayatollah Khomeinī, contro l’autore, Ahmed Salman
Rushdie, e non solo contro di lui, è ancora in vigore.
I motivi sono tanti e la
mia ragione di fondo non muta: - curiosità - e voglia di sapere, ma con uno
sguardo non di una ragazzina di appena 13 anni e qualche mese ma di una donna.
E poi un libro
etichettato sotto il genere letterario - Realismo Magico - (Vedi Nota 2) penso
che sia un piacere da leggere! L.Ch.
1) La fatwā 1989 dall'Ayatollah Khomeinī: << Informo tutti i buoni musulmani del mondo che l’autore de’ I Versi satanici, un testo scritto e pubblicato contro la religione
islamica, contro il profeta dell’Islam e contro il Corano, insieme a tutti gli
editori e coloro che hanno partecipato con consapevolezza alla sua
pubblicazione, sono condannati a morte. Chiedo a tutti i coraggiosi musulmani,
ovunque si trovino, di ucciderli immediatamente, cosicché nessuno osi mai più
insultare la sacra fede dei musulmani. Chiunque sarà ucciso per questa causa
sarà un martire per il volere di Allah.>>.
2) Il realismo
magico è una corrente artistica,
pittorica e letteraria della prima metà del ‘900, che si identifica per
una visione lucidamente attonita del reale. Nella letteratura
(come realismo fantastico) è un filone attribuito a determinate opere
narrative in cui gli elementi magici appaiono in un contesto
altrimenti realistico.
TRAMA
I VERSI SATANICI
di SALMAN RUSHDIE
Ripresa
da internet e/o dalla 4° di copertina: «I Versi Satanici» non è solo un romanzo,
ricchissimo di immagini e invenzioni, ma è anche un libro che ha diviso
l'opinione pubblica mondiale, dando origine a un caso letterario senza precedenti.
La storia che viene descritta è un meraviglioso cocktail di realismo e
fantasia, una vicenda magica in cui due viaggiatori, miracolosamente scampati a
un disastro aereo, si vedono trasformati l'uno in una creatura angelica e
l'altro in un essere diabolico. Ormai simboli del Bene e del Male, i due si
affronteranno nella più antica e inevitabile delle battaglie, una lotta senza
esclusione di colpi destinata a protrarsi in eterno nel tempo e nello spazio,
dai più sperduti villaggi indiani alla Londra contemporanea. Un abbagliante
mosaico di allegria e disperazione, di finzione e verità.
I Versi Satanici a cui fa riferimento il titolo
sono i versi 19 e 20 della 53ª Sura (al-Najm, La Stella) e,
soprattutto, il verso immediatamente successivo, presente solo in alcune
antiche versioni del Corano e successivamente espunto nelle edizioni
ortodosse. In questi versetti, che la tradizione considera ispirati
da Satana, si dichiaravano degne di venerazione le tre dee pagane
preislamiche al-Lāt e al-ʿUzzā e di Manāt (sorelle
di Allah, dio pagano del pantheon arabo, chiamato con lo stesso nome con
cui oggi in arabo si indica il Dio unico delle religioni monoteiste).
Il romanzo è diviso in nove capitoli, in cui si
alterna il racconto delle vicende di due musulmani indiani miracolosamente
scampati a un disastro aereo, Gibreel Farishta e Saladin
Chamcha (nei capitoli 1, 3, 5, 7, 9) e la rivisitazione romanzesca di
alcuni aspetti della cultura islamica, contenuti appunto nei versi che danno il
titolo al romanzo (nei capitoli pari). Simboli del Bene e del Male i due
protagonisti si affronteranno in una lotta senza esclusione di colpi destinata
a protrarsi in eterno, fino alla improvvisa apparizione divina del
profeta Mahound.
Editore: Mondadori: 1° gennaio 1989
Lingua: Italiano
Prima Edizione: 1988 in inglese
Copertina rigida: 576 pagine
CENNI SULLA VITA di:
Ahmed Salman Rushdie
Ripresa da
internet e/o dalla 4° di copertina: Ahmed Salman Rushdie: è uno
scrittore, saggista, e attore indiano naturalizzato britannico, autore di opere
di narrativa in gran parte ambientate nel subcontinente indiano.
Il suo stile narrativo, che
amalgama il mito e la fantasia con la vita reale, è stato
descritto come collegato al realismo magico.
Nasce a Bombay il
19 giugno 1947 da una benestante famiglia dardica di fede islamica.
Rushdie ha frequentato il king’s College di Cambrige. Nel 1999 si è
sottoposto ad un intervento chirurgico alle palpebre per curare un disturbo
congenito ai tendini rattrappiti, che ne rendevano difficoltosa l'apertura, col
rischio della perdita della vista. Nel 2004, Rushdie si è sposato per la
quarta volta, questa volta con la modella ed attrice indiana Padma
Lakshmi, dalla quale però si è separato nel 2007. Salman Rushdie si
dichiara ateo. Nel 2015 ha aperto la Fiera del
Libro di Francoforte, evento che ha provocato il boicottaggio da parte
dell'Iran.
Nel 1988 scrisse I
Versi Satanici (The Satanic Verses), una storia fantastica ma chiaramente
allusiva nei confronti della figura di Maometto, e ritenuta blasfema dai
Musulmani. La pubblicazione del libro
provocò nel febbraio 1989 una fatwā
dall’Ayatollah Khomeinī che decretò la condanna a morte
del suo autore, reo di bestemmia. Un privato cittadino offrì una taglia
per la morte dello scrittore, tollerata dal regime Khomeinista. Lo scrittore
riuscì a salvarsi rifugiandosi in Inghilterra e vivendo sotto protezione. Il traduttore giapponese del
romanzo, Hitoshi Igarashi, fu ucciso da emissari del regime iraniano, mentre il
traduttore italiano, Ettore Capriolo fu aggredito da un sicario in
casa sua rimanendo però solo ferito, così come l'editore
norvegese in un episodio analogo. La fatwā è stata reiterata ancora il 17 febbraio 2008, in
quanto “la condanna a morte dell'Imam Khomeinī contro Salman Rushdie ha un
significato storico per l'islam e non è semplicemente una condanna a morte”.
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