(Marco Baliani, Ascanio Celestini e Marco Paolini)
Quanto vale un uomo
Recensione – Opinione
" di pancia"
di Luigia Chianese
Mugnano di Napoli
Il venerdì 08 aprile 2016
Dal fatto al racconto è più che divertente è piacevole da leggere. Anzi posso dire che sono scritti benissimo. Tutte queste storie , però, per me, che sono Italiana, mi lasciano un'amarezza dentro, L.Ch.
Pagina significativa la 18 " Emigrazione"
I primi 4 righi ... ... ..." "Intelligenza, energia e spirito di iniziativa mal si adeguano ad una vita priva di prospettive offerta da un paese dominato dal tradizionalismo gerarchico, miope ed egoista, dove il privilegio soffoca qualsiasi tentativo di miglioramento. "
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Comprato nel centro commerciale Auchan Giugliano in Campania. Domenica 03 aprile 2016 Liberia Giunti Iniziato 06 aprile 2016 mercoledì notte e finito 08 aprile 2016 venerdì mattina a lavoro.
Andrea Camilleri - Quanto vale un uomo
Trama:

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Andrea
Camilleri
Cenni sulla
vita

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Marco Baliani Nato a Verbania, 6 luglio 1950 è un attore, drammaturgo, regista teatrale e scrittore italiano.
Nel 1975 fonda
la compagnia Ruotalibera con cui realizza alcuni spettacoli
per ragazzi. A partire dagli anni ottanta scrive
e interpreta show per un pubblico adulto.
ConKohlhaas (1989) si cimenta nel teatro di narrazione, seguendo la strada aperta
da Dario Fo con
il Mistero buffo (1969) e di cui è
tutt'oggi uno dei massimi esponenti insieme a Marco Paolini ed Ascanio
Celestini.
Seguono altri monologhi:
nel 1998 Corpo di stato sull'omicidio
Moro, nel 2003 Lo straniero dall'omonimo romanzo
di Albert Camus.
Nel 2004 si
è cimentato con il suo primo romanzo, Nel regno di Acilia.
Tra i suoi spettacoli di regia si ricorda Corvi di luna, Antigone delle città,
messo in scena a Bologna nel 1991 e nel 1992, Peer Gynt e Pinocchio
Nero realizzato in collaborazione con l'ONG AMREF (African
Medical and Research Foundation).
Nel 1999 per
il Festival del Novecento dei Cantieri Culturali della città
di Palermo cura
la regia de La Crociata dei Bambini - Ballata per canto e corpi con
le musiche di Goran Bregović ed i bambini del coro delle
voci bianche del Teatro Massimo. Nel 2002 il Teatro Massimo di Palermo gli
commissiona la regia dell'opera Ellis Island con le musiche
di Giovanni Sollima sull'epopea
dell'emigrazione negli Stati Uniti. Il ruolo dell'interprete viene affidato -
per la prima volta in un teatro lirico italiano - alla popstar Elisa.
Nel 1994 ha
vinto il premio IDI come
regista, per gli spettacoli Come gocce di una fiumana e Prima
che il gallo canti.
La sua poetica - scrive Fiaschini - si fonda sullo stupore e l'incantamento
di fronte a quanto narrato o inscenato: in questo si può notare l'eco dei suoi
esordi nell'ambito del teatro ragazzi e nella scrittura di fiabe. Sempre per il
suo lavoro con i bambini ha vinto il premio Stregagatto nel 1993 con lo
spettacolo Piccoli angeli scritto e portato in scena con la
compagna di teatro e di vita Maria Maglietta.
Nel corso degli anni ha anche lavorato come attore cinematografico con i
registi Martone, Archibugi, Comencini, Roberto Andò e Saverio Costanzo.
Nel 2002 con
il figlio Mirto ha pubblicato la fiaba Il signor Ventriglia per
un pubblico di bambini. Nel 2011 collabora
alla realizzazione dell'opera teatrale Terra promessa. Briganti e
migranti, ispirata alla storia del brigante Lucano Carmine Crocco.
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Ascanio Celestini Cenni sulla Vita:
Ascanio Celestini Romano di nascita,
Celestini trascorre la sua gioventù nel quartiere periferico di Morena.
Consegue la maturità classica nel 1991. Dopo gli studi universitari in lettere
con indirizzo antropologico si avvicina al teatro a partire dalla fine degli
anni novanta collaborando, in veste di attore, ad alcuni spettacoli del Teatro
Agricolo O del Montevaso, tra cui Giullarata dantesca (1996-1998), rilettura
dell'Inferno di Dante alla maniera dei comici dell'Arte. Dopo gli anni dell'apprendistato maturato con il
Teatro Agricolo O del Montevaso, insieme all'attautore foggiano Gaetano
Ventriglia, Celestini scrive ed interpreta il suo primo spettacolo, Cicoria. In
fondo al mondo, Pasolini (1998). Lo spettacolo racconta di un padre (Celestini)
ed un figlio (Ventriglia) che compiono un viaggio da Foggia a Roma, parlando e
mangiando cibi poveri come il pane e le cipolle, sullo sfondo di un mondo di
delicata ma vitalistica poesia memore della lezione pasoliniana: un viaggio che
si connota come iniziazione alla morte, attraverso i racconti che il padre rivolge
al figlio. Una pièce in cui già si notano tutte le tendenze del futuro lavoro
dell'attore romano, anche se in questo primigenio lavoro si vede un Celestini
che - prima ancora di farsi affabulatore solista - interpretava un personaggio
drammatico all'interno di una partitura drammatica a più attori. Con Cicoria prende avvio la sua produzione matura,
snodatasi attraverso una prima fase artistica concretizzatasi, tra il 1998 ed
il 2000, nella composizione della trilogia Milleuno, sulla narrazione di tradizione
orale: ne fanno parte Baccalà (il racconto dell'acqua), Vita, Morte e Miracoli,
La fine del Mondo (l'attore è accompagnato sul palco dai musicisti Matteo
D'Agostino e Gianluca Zammarelli). In Milleuno Celestini rievoca un mondo
pasoliniano dove la sofferenza del vivere viene riscattata da una sottile
ironia. Ascanio ricrea la memoria orale degli ultimi, di chi vive ai margini di
una grande città come Roma a metà del secolo scorso: una città che si sta
trasformando sotto la cementificazione delle speculazioni edilizie e che,
sempre più, assorbe e divora la campagna e con essa i riti e le credenze
popolari. Negli anni successivi
riceverà svariati riconoscimenti istituzionali tra cui nel 2002 il Premio Ubu
speciale "per la capacità di cantare attraverso la cronaca la storia di
oggi come mito e viceversa", nel 2004 il Premio Fescennino d'oro, il
Premio Gassman come miglior giovane talento, il premio Oddone Cappelino per il
testo "Le Nozze di Antigone", nel 2005 il Premio Ubu per lo spettacolo
Scemo di guerra (come Nuovo testo italiano) e vari altri premi per i suoi testi
letterari e teatrali tra i quali il Premio Satira Politica, il Premio Histryo,
il Premio Bagutta, il Premio Fiesole Narrativa Under 40, il Premio Anima, il
Premio Vittorio Mezzogiorno, il Premio Flaiano o il Premio Trabucchi alla
Passione Civile. La svolta della
carriera artistica è segnata dalla scrittura ed interpretazione di Radio
clandestina (2000), sull'eccidio delle Fosse Ardeatine, cui seguono Cecafumo
(2002), montaggio di fiabe della tradizione popolare italiana riviste,
destrutturate e rimontate, tradotte e "tradite", per un pubblico di
ragazzi e adolescenti; Fabbrica (2002), narrazione in forma di lettera sulla
vita operaia, attraverso tre generazioni di lavoratori, dalla fine del XIX
secolo alla dismissione industriale degli anni '80-'90; Scemo di guerra. 4
giugno 1944 (2004, presentato alla Biennale di Venezia) sulle vicende personali
del padre dell'attautore, sullo sfondo drammatico dell'ingresso degli americani
a Roma e, quindi, del secondo conflitto mondiale; La pecora nera. Elogio
funebre del manicomio elettrico (2005), sull'istituzione del manicomio e sulle
manie dell'odierna società dei consumi. Tra maggio e giugno 2006 ha presentato
al Piccolo Teatro di Milano Live. Appunti per un film sulla lotta di classe,
accompagnato dai musicisti Gianluca Casadei (fisarmonica), Roberto Boarini
(violoncello) e Matteo D'Agostino (chitarra) che sono anche gli autori delle
musiche. Si tratta di uno spettacolo-lavoro in corso che cambia cercando di
seguire il variare delle condizioni del lavoro precario in Italia. La nuova
versione con il titolo Appunti per un film sulla lotta di classe ha debuttato a
Bruxelles alla fine di settembre 2007.Ha scritto anche Le nozze di
Antigone (2003), interpretato dall'attrice Veronica Cruciani. È considerato uno dei rappresentanti della seconda
generazione del cosiddetto teatro di narrazione: i suoi spettacoli sono fatti
di storie raccontate e sono preceduti da un lavoro di raccolta di materiale
lungo e approfondito. L'attore-autore fa quindi da filtro, con il suo racconto,
fra gli spettatori e i protagonisti dello spettacolo. L'attore in scena
rappresenta sé stesso, anche quando parla in prima persona: è qualcuno che
racconta una storia. Gli
spettacoli di Celestini sono caratterizzati da un'economia di mezzi attoriali e
scenografici: i movimenti dell'attore sulla scena sono ridotti al minimo e la
comunicazione si svolge attraverso le capacità di affabulazione. Il ritmo
vocale è rapido e quasi senza pause, la scenografia elementare. Nell'opera di Celestini la Storia si mescola sempre
con micro-storie e vicende personali, mentre l'irruzione del fantastico connota
il suo lavoro come marcatamente popolare. Scrive su
Viaggi della Memoria, una rubrica di Viaggi, il supplemento de la Repubblica,
nella quale racconta, in maniera spesso surreale, i luoghi che conosce
attraverso le sue tournée. Dal
2001 ha scritto e interpretato diverse trasmissioni radiofoniche per Rai Radio
3, tra cui Milleuno, racconti minonti buffonti e quattro edizioni di Bella Ciao.
Ascanio Celestini con lo spettacolo Parole Sante
a Villa Arconati.Dal 2006 partecipa alla trasmissione di Rai 3 Parla con me,
condotta da Serena Dandini. Quasi
tutti i suoi spettacoli sono diventati libri, ma in particolare Storie di uno
scemo di guerra (premio Bagutta, Premio Fiesole Narrativa Under 40 e votato
libro dell'anno dagli ascoltatori del programma Fahrenheit di Rai Radio 3) e La
pecora nera (premio Anima) nascono come veri e propri romanzi. Nel 2006 partecipa al film Mio fratello è figlio unico
di Daniele Luchetti. Nel 2007 gira
il documentario Parole Sante che racconta la vicenda di un collettivo
autorganizzato di lavoratori precari d'Atesia, del più grande call center
italiano situato a Cinecittà Due, nella periferia di Roma. Anche questa opera
fa parte del progetto che da due anni lo vede impegnato nel tentativo di
raccontare cosa significa la lotta di classe in un tempo nel quale si riesce con
difficoltà a intuire che esista ancora una coscienza di classe; viene
presentato al Festival internazionale del film di Roma nella sezione Extra.
Contemporaneamente esce il suo primo disco,
anch'esso intitolato Parole sante, dove sono raccolte le canzoni presenti negli
spettacoli, nel documentario e alcuni inediti. Il disco ha ricevuto nel 2007 il
Premio Ciampi come Miglior debutto discografico dell'anno e il Premio Arci
"Dalla parte Buona della Musica". Nel 2005, nel 2006, nel 2008 e nel 2011 ha partecipato
al Concerto del Primo Maggio a Roma.
Nell'agosto del 2008 partecipa come unico autore italiano al progetto "Traits d'union" presentato al festival internazionale La Mousson d'été con il testo "Fabbrica" (già messo in scena in Belgio e Portogallo). Testo che ha debuttato al Théâtre Vidy di Losanna con la regia di Charles Tordjman e la musica di Giovanna Marini. Per la giornata della memoria il 27 gennaio 2009 presenta a Parigi l'istallazione "Oggetti smarriti", cinque postazioni montate nelle sale dell'Istituto Italiano di Cultura con cinque registrazioni-interviste a deportati nei campi di sterminio nazisti. Negli stessi giorni al théâtre de l'Odéon viene letto in francese il suo testo "Radio clandestina". Nell'autunno del 2009 a Galeata riceve il "Premio Cultura dell'incontro". Il romanzo Lotta di Classe, pubblicato nell'aprile del 2009, chiude una parte importante del suo lavoro sul tema delle condizioni precarie di molti lavoratori italiani e in particolare degli operatori di call center che in questi anni hanno condotto un'importante battaglia nella più grande azienda del settore in Italia, Atesia nella periferia di Roma. «Un romanzo popolare nel significato più nobile - ha scritto Curzio Maltese su la Repubblica - Tanti anni fa Pasolini annunciò una mutazione antropologica che stava per abbattersi sul Paese, a cominciare dalle periferie della capitale. Celestini ci racconta com'è avvenuta, quali macerie ha lasciato». Giovedì 24 settembre 2009 ha debuttato a Viterbo con la prima tappa di Il razzismo è una brutta storia, progetto nato in collaborazione con l'Arci. Gli estremisti di destra della città, ostili alla manifestazione anti-razzista di cui lo spettacolo di Celestini è il momento centrale lo hanno accolto con scritte del tipo "Celestini boia". Il 17 novembre 2009 gli viene assegnato il Premio Volponi, l'unico interamente dedicato alla letteratura di impegno civile, a quegli scritti cioè che più di altri si distinguono per l'attenzione alle tematiche sociali e del lavoro. Il 18 settembre del 2011 è premio speciale della giuria al Premio Dessì. Ascanio Celestini ha iniziato il 15 marzo 2010 a Roma le riprese del film La pecora nera prodotto da Alessandra Acciai, Carlo Macchitella e Giorgio Magliulo opera prima tratta dall'omonimo suo libro che è stato anche uno spettacolo teatrale sull'istituzione manicomiale. Il film è in concorso alla 67ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e al festival Annecy cinéma italien durante il quale gli è stato assegnato il Premio Speciale della Giuria. Ascanio Celestini, con il film La pecora nera, vince il premio come migliore interpretazione maschile nella XXVIII edizione del Sulmonacinema Film Festival (dicembre 2010). Il film La pecora nera, vince il Ciak d'Oro 2011 come Miglior Opera Prima (giugno 2011). Ascanio Celestini, con il film La pecora nera, è candidato come Miglior Regista Esordiente al Nastro d'Argento 2011 (giugno 2011). Nel 2011 riceve la Targa Graffio - Musica da Bere, che ritira a Vobarno (Bs) nell'ambito dell'omonima manifestazione. Nella stagione 2011/2012 esce con lo spettacolo teatrale Pro Patria una produzione del Teatro Stabile dell'Umbria. In questo nuovo racconto teatrale Celestini cerca di ricucire i fili della storia del nostro Paese, ritrovando quella scintilla intellettuale e politica che ha dato vita a un’esperienza lunga e dolorosa, un percorso che ha coinvolto uomini e donne uniti da un grande ideale: fare l’Italia. Una narrazione che colloquia tra presente e passato, in cui rivivono anche storie minori, quelle dimenticate dai libri, storie che raccontano della brutalità della guerra, piena di giovani vittime incoscienti e della brutalità della detenzione, specie per chi viene discriminato Dal 2012 partecipa a The show must go off, il nuovo show di Serena Dandini in onda su La7.
Nell'agosto del 2008 partecipa come unico autore italiano al progetto "Traits d'union" presentato al festival internazionale La Mousson d'été con il testo "Fabbrica" (già messo in scena in Belgio e Portogallo). Testo che ha debuttato al Théâtre Vidy di Losanna con la regia di Charles Tordjman e la musica di Giovanna Marini. Per la giornata della memoria il 27 gennaio 2009 presenta a Parigi l'istallazione "Oggetti smarriti", cinque postazioni montate nelle sale dell'Istituto Italiano di Cultura con cinque registrazioni-interviste a deportati nei campi di sterminio nazisti. Negli stessi giorni al théâtre de l'Odéon viene letto in francese il suo testo "Radio clandestina". Nell'autunno del 2009 a Galeata riceve il "Premio Cultura dell'incontro". Il romanzo Lotta di Classe, pubblicato nell'aprile del 2009, chiude una parte importante del suo lavoro sul tema delle condizioni precarie di molti lavoratori italiani e in particolare degli operatori di call center che in questi anni hanno condotto un'importante battaglia nella più grande azienda del settore in Italia, Atesia nella periferia di Roma. «Un romanzo popolare nel significato più nobile - ha scritto Curzio Maltese su la Repubblica - Tanti anni fa Pasolini annunciò una mutazione antropologica che stava per abbattersi sul Paese, a cominciare dalle periferie della capitale. Celestini ci racconta com'è avvenuta, quali macerie ha lasciato». Giovedì 24 settembre 2009 ha debuttato a Viterbo con la prima tappa di Il razzismo è una brutta storia, progetto nato in collaborazione con l'Arci. Gli estremisti di destra della città, ostili alla manifestazione anti-razzista di cui lo spettacolo di Celestini è il momento centrale lo hanno accolto con scritte del tipo "Celestini boia". Il 17 novembre 2009 gli viene assegnato il Premio Volponi, l'unico interamente dedicato alla letteratura di impegno civile, a quegli scritti cioè che più di altri si distinguono per l'attenzione alle tematiche sociali e del lavoro. Il 18 settembre del 2011 è premio speciale della giuria al Premio Dessì. Ascanio Celestini ha iniziato il 15 marzo 2010 a Roma le riprese del film La pecora nera prodotto da Alessandra Acciai, Carlo Macchitella e Giorgio Magliulo opera prima tratta dall'omonimo suo libro che è stato anche uno spettacolo teatrale sull'istituzione manicomiale. Il film è in concorso alla 67ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e al festival Annecy cinéma italien durante il quale gli è stato assegnato il Premio Speciale della Giuria. Ascanio Celestini, con il film La pecora nera, vince il premio come migliore interpretazione maschile nella XXVIII edizione del Sulmonacinema Film Festival (dicembre 2010). Il film La pecora nera, vince il Ciak d'Oro 2011 come Miglior Opera Prima (giugno 2011). Ascanio Celestini, con il film La pecora nera, è candidato come Miglior Regista Esordiente al Nastro d'Argento 2011 (giugno 2011). Nel 2011 riceve la Targa Graffio - Musica da Bere, che ritira a Vobarno (Bs) nell'ambito dell'omonima manifestazione. Nella stagione 2011/2012 esce con lo spettacolo teatrale Pro Patria una produzione del Teatro Stabile dell'Umbria. In questo nuovo racconto teatrale Celestini cerca di ricucire i fili della storia del nostro Paese, ritrovando quella scintilla intellettuale e politica che ha dato vita a un’esperienza lunga e dolorosa, un percorso che ha coinvolto uomini e donne uniti da un grande ideale: fare l’Italia. Una narrazione che colloquia tra presente e passato, in cui rivivono anche storie minori, quelle dimenticate dai libri, storie che raccontano della brutalità della guerra, piena di giovani vittime incoscienti e della brutalità della detenzione, specie per chi viene discriminato Dal 2012 partecipa a The show must go off, il nuovo show di Serena Dandini in onda su La7.
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Marco Paolini
L’attore Marco Paolini è originario di Belluno,
dove è nato nel 1956. Il suo è uno dei nomi punta di diamante nel firmamento
teatrale italiano, e di recitazione si occupa dai favolosi e fertili anni ’70.
La sua arte è diventata quasi un marchio riconoscibile e davvero molto
apprezzato, e il suo nome è stato inserito tra i massimi esponenti del teatro
di narrazione. Drammaturgo, regista, attore, scrittore e produttore
cinematografico: cosa chiedere di più al profilo artistico di un uomo? Tutto
questo è Marco Paolini, classe 1956, autore di alcune delle più belle e intime
pagine dell’arte recitativa su scala nazionale. Il suo è un curriculum che
davvero non sembra aver lasciato molto alla morsa dei rimpianti, con una
carriera luminosa e sempre in evoluzione e innovazione. Ecco chi è! Uno
dei leitmotiv della sua fortuna sono i famosi monologhi, spesso recitati in
veneto, che lo rendono uno dei più prolifici autori della cosiddetta ‘prima
generazione’…Una delle opere di più alto spessore, che gli è valsa numerosi e
prestigiosi riconoscimenti, è Il racconto del Vajont, con cui ha fatto
definitivamente breccia nel cuore del grande pubblico. Marco Paolini è sposato con la collega
e collaboratrice Michela Signori, diventata sua moglie dopo anni di felice
fidanzamento. Nel 2015, la coppia ha avuto il figlio Giacomo, e Paolini è
diventato padre all’età di 59 anni! Michela Signori e Marco Paolini si sono
conosciuti negli anni ’90, quando lui era ancora un artista emergente, lei
un’operatrice teatrale. Il loro sodalizio si è trasformato nel volgere di poco
tempo, traducendosi in un forte sentimento. Marco Paolini: l’incidente Nel
luglio 2018, la sua vita è stata sconvolta da un terribile incidente stradale
sull’autostrada A4, in cui è morta una donna di 53 anni. Due i feriti, tra cui
proprio Paolini, che ha subito dichiarato di essersi distratto per un colpo di
tosse. L’attore, indagato per omicidio stradale, ha rinunciato alla sua prima
uscita pubblica dopo l’accaduto, inviando una lettera allo staff del Premio
Pelmo d’Oro. Come riporta Il Corriere della Sera, quelle righe sono servite per
giustificare la sua assenza e precisare che nulla, dopo quel drammatico 17
luglio, è più come prima…
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