Io sono Gordon Bloom
Recensione – Opinione di
Luigia
Chianese Books Review Blogger
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Libri e Opinioni
@LibrieOpinioni
Mugnano di Napoli
14.06.2021
Diretto, glaciale, Gordon
Bloom, psicopatico esaltato, il classico ribelle ma che fa subito simpatia e che,
con sferzante umorismo e cinismo, narra la sua storia in prima persona.
Gordon Bloom si descrive fin
dalle prime righe come un uomo che vuole non solo essere invidiato ma adorato come
un Dio e lui è il primo che adora se stesso: Da pag.8.
<<Questo è
il male delle religioni:
una volta che le
abbracci ne diventi schiavo,
archivi ogni
capacità di discernimento
e le elevi ad
alibi per ogni gesto.
L’entità
superiore che ero arrivato ad adorare ero io stesso.>>.
Nel testo abbiamo la sua dispotica e razionale ammissione,
o meglio la sua verità o visione degli avvenimenti, quella che l’ha condotto al
carcere e all’isolamento. Dal suo punto di vista, ovviamente, non è colpa sua
per ciò che è accaduto, per le truffe, le bugie e gli omicidi che ha dovuto
commettere, perché secondo il suo modo di pensare, e vedrete che è del tutto
originale, tutti siamo dei potenziali assassini e lui è stato costretto a
manifestare, eseguire, rispettare la sua natura perché era utile; un po' come
lo scorpione con la rana. Da pag. 17:
<< Non ho fatto il male perché mi piaceva, ma perché
mi serviva.
Non sono un immorale, sono un amorale.>>.
Gordon Bloom è un sociopatico allo stato puro, un
autentico narcisista sfruttatore ma non è cattivo perché il male, inteso come
dolore e sofferenza non gli interessa, non è il suo fine, perché la vita e i
sentimenti degli altri esseri umani non gli interessano; ciò che ci vuole far
intendere Gordon Bloom è che il male, che si genera dalle sue decisioni-azioni,
è solo una conseguenza, un effetto collaterale degli avvenimenti. Lui è stato obbligato
per necessità a fare del male, gioco forza! Gordon è sfacciato e pieno di sé ed
è assorbito solo da se stesso; lui è l’essere più importante anche quando si racconta.
Da pag.19:
<< … ma ricordatevi sempre che lo scopo di questo
libro
è quello di farmi passare il tempo e non quello d’intrattenervi.>>.
Prima che Gordon Bloom ci narri direttamente gli eventi
che dal marzo 2004 in poi l’hanno portato alle condanne di ben nove omicidi
diretti più uno provocato e varie truffe, non posso non notare che da capitolo
1 a capitolo 3, parlando di sé, è subito chiara e lucida l’ immagine che ha di
se stesso e di ciò che lui vuole che il mondo veda di sé: ovvero uomo affascinante, di successo, egoista
e calcolatore iniziando già da quando sfrutta la sua donazione di midollo per
la sorella malata.
Gordon Bloom nel suo cammino trova il suo secondo
ostacolo più grande, direi la sua nemesi, ovvero il tenente Vincent Primey,
detective della squadra omicidi.
Il suo primo ostacolo, con il senno di poi, per sua
diretta ammissione, da lui confessato nel racconto, e questa sarà una delle
rarissime occasioni in cui Bloom ammetterà una sua debolezza, lo troviamo a pagina
74:
<< Il vero avversario era la mia prosopopea,
troppo grande da poter sconfiggere.>>.
Ritorniamo, però, per un momento al detective Vincent
Primey, la nemesi, il suo secondo grande ostacolo, di cui Gordon Bloom ne parla
in maniera misurata e di cui prova ammirazione ma anche rabbia. Primey è
entrato nel suo cervello e l’ha sconfitto. L’affronto che mal digerisce Gordon
Bloom è di essere stato capito, scoperto, superato e preso proprio dal suo
opposto.
Il tenente Vincent Primey, al contrario di Bloom è
persona socievole, discreta, generosa, gentile, modesta, riflessiva ed educata
e l’essere stato sopraffatto da questo tipo di persona, ovvero quella tanto
derisa e disprezzata da lui, è l’offesa maggiore che si potesse fare al grande
Gordon Bloom. Non vi narrerò i fatti, quelli li scoprirete leggendo questo avvincente
racconto, scritto da Francesco Cariti, ma ciò che vi dirò è che, nonostante
tutto, Gordon Bloom resterà sempre un amorale non credente, anzi l’unico credo,
anche in una cella d’isolamento del carcere di massima sicurezza di Cedar Junction, Massachusetts, sarà sempre se stesso. Da
pagina 88:
<< Volevo essere invidiato.
C’è gioia nell’animo dell’uomo che viene invidiato.
L’invidia dà una sensazione inebriante di potere,
attesta che sei il migliore.>>.
Ciò che rende originale e in alcuni punti ironica
questa storia narrata dall’autore Francesco Cariti, è la prospettiva diversa
che ha dato al romanzo. Ovvero dei delitti, delle truffe e di un criminale narrati
dall’angolazione dello stesso delinquente, in questo caso Gordon Bloom; un
criminale non pentito di ciò che ha fatto ma pentito solo del suo piccolo
errore e che spesso e volentieri ritiene fermamente e convintamente che non è
lui ad essere in errore ma …
<< … Siete tutti potenziali assassini.>>.
Consiglio questo crime perché pulito, lucido, senza
troppi fronzoli e senza esagerazioni, se pur storia di fantasia. Scritta con
semplicità, buona scelta della terminologia e con un’ attenta gestione del
ritmo e della leggera suspense. L.Ch.
Voto da tre a cinque libri: 3 e mezzo 📚📚📚📙🕮
TRAMA
Io sono Gordon Bloom
Francesco Cariti
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Cosa spinge il figlio di due
genitori modello a trasformarsi in un criminale senza scrupoli? Ma è davvero
una trasformazione? Forse no. Forse il destino di ognuno di noi è segnato dalla
nascita, e non c’è molto che possiamo fare per cambiarlo. Dal carcere di
massima sicurezza di Cedar Junction, Massachusetts, Gordon Bloom ci narra la
sua incredibile storia. Sta scontando la pena di tre ergastoli per
un’impressionante serie di delitti. Tutto è nato da una menzogna che ha
raccontato quando era un ambizioso mercante d’arte: da quella scintilla è nato
un rogo. Un crimine ne ha generato un altro, poi un altro, un altro ancora, e
Gordon si è ritrovato a inscenare una fuga rocambolesca per tutti gli Stati
Uniti, inseguito dalla polizia, dall’FBI, dalla criminalità organizzata, dai
cacciatori di taglie e dai giornalisti televisivi. Si è persino infiltrato in
un campo di addestramento di suprematisti bianchi, assoggettandosi ai loro
fanatici rituali e partecipando ai loro comizi farneticanti. Eppure, Gordon non
è pentito di quel che ha fatto. Perché non si può sfuggire alla propria natura,
secondo lui. Il vero crimine è assoggettarsi alle regole imposte dalla società.
Un romanzo ricco di situazioni drammatiche ma anche pervaso di un cinico
umorismo, che vi terrà incollati alle pagine, dalle prime righe fino
all’inevitabile epilogo.
Il
libro è pubblicato in esclusiva su Amazon:
Libro di carta
https://www.amazon.it/sono-Gordon-Bloom-Francesco-Cariti/dp/ B0942D2XYN/
e-book
https://www.amazon.it/sono-Gordon-Bloom-Francesco-Cariti-ebook/dp/ B09415W8TT/
Editore : Independently Published (3 maggio 2021)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile
: 322 pagine
Dimensioni : 15.24 x 2.06 x 22.86 cm
CENNI
SULLA VITA di:
Francesco
Cariti
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Francesco
Cariti ha esercitato per vent’anni la professione di avvocato, ha insegnato
diritto privato all’Università di Firenze e ha svolto mansioni di giudice
onorario presso il Tribunale. Ha soggiornato per lunghi periodi negli Stati
Uniti. Ora vive a Berlino. Io sono Gordon Bloom è il suo primo romanzo ed è il
frutto — dichiara l’autore — di un desiderio naturale che appartiene a tutti
noi:
«quello di
riuscire a mantenere il controllo della propria vita».
Dalla sua pagina: Sono nato a Firenze, dove ho vissuto la maggior
parte della mia vita esercitando la professione di avvocato e insegnando
diritto privato all’Università. Avendone avuto abbastanza, ho deciso di
dedicare il resto della mia vita a quello che più amo fare, cioè scrivere
romanzi. Io sono
Gordon Bloom è il
frutto di quel desiderio naturale che è in tutti noi, protagonista del romanzo
compreso, ma che spesso tendiamo a soffocare: quello di riuscire a mantenere il
controllo della propria vita. Vivo a Berlino da dieci anni. Il suo sito è www.francescocariti.it
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