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martedì 22 giugno 2021

Francesco Cariti - Io sono Gordon Bloom

Francesco Cariti
Io sono Gordon Bloom

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli 

14.06.2021

 

Diretto, glaciale, Gordon Bloom, psicopatico esaltato, il classico ribelle ma che fa subito simpatia e che, con sferzante umorismo e cinismo, narra la sua storia in prima persona.

Gordon Bloom si descrive fin dalle prime righe come un uomo che vuole non solo essere invidiato ma adorato come un Dio e lui è il primo che adora se stesso: Da pag.8.
<<Questo è il male delle religioni:
una volta che le abbracci ne diventi schiavo, 
archivi ogni capacità di discernimento
e le elevi ad alibi per ogni gesto. 
L’entità superiore che ero arrivato ad adorare ero io stesso.>>.

Nel testo abbiamo la sua dispotica e razionale ammissione, o meglio la sua verità o visione degli avvenimenti, quella che l’ha condotto al carcere e all’isolamento. Dal suo punto di vista, ovviamente, non è colpa sua per ciò che è accaduto, per le truffe, le bugie e gli omicidi che ha dovuto commettere, perché secondo il suo modo di pensare, e vedrete che è del tutto originale, tutti siamo dei potenziali assassini e lui è stato costretto a manifestare, eseguire, rispettare la sua natura perché era utile; un po' come lo scorpione con la rana. Da pag. 17:

<< Non ho fatto il male perché mi piaceva, ma perché mi serviva.

Non sono un immorale, sono un amorale.>>.

Gordon Bloom è un sociopatico allo stato puro, un autentico narcisista sfruttatore ma non è cattivo perché il male, inteso come dolore e sofferenza non gli interessa, non è il suo fine, perché la vita e i sentimenti degli altri esseri umani non gli interessano; ciò che ci vuole far intendere Gordon Bloom è che il male, che si genera dalle sue decisioni-azioni, è solo una conseguenza, un effetto collaterale degli avvenimenti. Lui è stato obbligato per necessità a fare del male, gioco forza! Gordon è sfacciato e pieno di sé ed è assorbito solo da se stesso; lui è l’essere più importante anche quando si racconta. Da pag.19:

<< … ma ricordatevi sempre che lo scopo di questo libro

è quello di farmi passare il tempo e non quello d’intrattenervi.>>.

Prima che Gordon Bloom ci narri direttamente gli eventi che dal marzo 2004 in poi l’hanno portato alle condanne di ben nove omicidi diretti più uno provocato e varie truffe, non posso non notare che da capitolo 1 a capitolo 3, parlando di sé, è subito chiara e lucida l’ immagine che ha di se stesso e di ciò che lui vuole che il mondo veda di sé:  ovvero uomo affascinante, di successo, egoista e calcolatore iniziando già da quando sfrutta la sua donazione di midollo per la sorella malata.

Gordon Bloom nel suo cammino trova il suo secondo ostacolo più grande, direi la sua nemesi, ovvero il tenente Vincent Primey, detective della squadra omicidi.

Il suo primo ostacolo, con il senno di poi, per sua diretta ammissione, da lui confessato nel racconto, e questa sarà una delle rarissime occasioni in cui Bloom ammetterà una sua debolezza, lo troviamo a pagina 74:

<< Il vero avversario era la mia prosopopea,

troppo grande da poter sconfiggere.>>.

Ritorniamo, però, per un momento al detective Vincent Primey, la nemesi, il suo secondo grande ostacolo, di cui Gordon Bloom ne parla in maniera misurata e di cui prova ammirazione ma anche rabbia. Primey è entrato nel suo cervello e l’ha sconfitto. L’affronto che mal digerisce Gordon Bloom è di essere stato capito, scoperto, superato e preso proprio dal suo opposto.

Il tenente Vincent Primey, al contrario di Bloom è persona socievole, discreta, generosa, gentile, modesta, riflessiva ed educata e l’essere stato sopraffatto da questo tipo di persona, ovvero quella tanto derisa e disprezzata da lui, è l’offesa maggiore che si potesse fare al grande Gordon Bloom. Non vi narrerò i fatti, quelli li scoprirete leggendo questo avvincente racconto, scritto da Francesco Cariti, ma ciò che vi dirò è che, nonostante tutto, Gordon Bloom resterà sempre un amorale non credente, anzi l’unico credo, anche in una cella d’isolamento del carcere di massima sicurezza di Cedar Junction, Massachusetts, sarà sempre se stesso. Da pagina 88:

<< Volevo essere invidiato.

C’è gioia nell’animo dell’uomo che viene invidiato.

L’invidia dà una sensazione inebriante di potere,

attesta che sei il migliore.>>.

Ciò che rende originale e in alcuni punti ironica questa storia narrata dall’autore Francesco Cariti, è la prospettiva diversa che ha dato al romanzo. Ovvero dei delitti, delle truffe e di un criminale narrati dall’angolazione dello stesso delinquente, in questo caso Gordon Bloom; un criminale non pentito di ciò che ha fatto ma pentito solo del suo piccolo errore e che spesso e volentieri ritiene fermamente e convintamente che non è lui ad essere in errore ma …

<< … Siete tutti potenziali assassini.>>.

Consiglio questo crime perché pulito, lucido, senza troppi fronzoli e senza esagerazioni, se pur storia di fantasia. Scritta con semplicità, buona scelta della terminologia e con un’ attenta gestione del ritmo e della leggera suspense. L.Ch.

Voto da tre a cinque libri: 3 e mezzo 📚📚📚📙🕮


TRAMA

Io sono Gordon Bloom

Francesco Cariti

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:

Cosa spinge il figlio di due genitori modello a trasformarsi in un criminale senza scrupoli? Ma è davvero una trasformazione? Forse no. Forse il destino di ognuno di noi è segnato dalla nascita, e non c’è molto che possiamo fare per cambiarlo. Dal carcere di massima sicurezza di Cedar Junction, Massachusetts, Gordon Bloom ci narra la sua incredibile storia. Sta scontando la pena di tre ergastoli per un’impressionante serie di delitti. Tutto è nato da una menzogna che ha raccontato quando era un ambizioso mercante d’arte: da quella scintilla è nato un rogo. Un crimine ne ha generato un altro, poi un altro, un altro ancora, e Gordon si è ritrovato a inscenare una fuga rocambolesca per tutti gli Stati Uniti, inseguito dalla polizia, dall’FBI, dalla criminalità organizzata, dai cacciatori di taglie e dai giornalisti televisivi. Si è persino infiltrato in un campo di addestramento di suprematisti bianchi, assoggettandosi ai loro fanatici rituali e partecipando ai loro comizi farneticanti. Eppure, Gordon non è pentito di quel che ha fatto. Perché non si può sfuggire alla propria natura, secondo lui. Il vero crimine è assoggettarsi alle regole imposte dalla società. Un romanzo ricco di situazioni drammatiche ma anche pervaso di un cinico umorismo, che vi terrà incollati alle pagine, dalle prime righe fino all’inevitabile epilogo. 

Il libro è pubblicato in esclusiva su Amazon: 

Libro di carta https://www.amazon.it/sono-Gordon-Bloom-Francesco-Cariti/dp/ B0942D2XYN/

e-book https://www.amazon.it/sono-Gordon-Bloom-Francesco-Cariti-ebook/dp/ B09415W8TT/


Editore : Independently Published (3 maggio 2021)

Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 322 pagine
Dimensioni : 15.24 x 2.06 x 22.86 cm

CENNI SULLA VITA di:

Francesco Cariti

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Francesco Cariti ha esercitato per vent’anni la professione di avvocato, ha insegnato diritto privato all’Università di Firenze e ha svolto mansioni di giudice onorario presso il Tribunale. Ha soggiornato per lunghi periodi negli Stati Uniti. Ora vive a Berlino. Io sono Gordon Bloom è il suo primo romanzo ed è il frutto — dichiara l’autore — di un desiderio naturale che appartiene a tutti noi:

«quello di riuscire a mantenere il controllo della propria vita».
Dalla sua pagina: Sono nato a Firenze, dove ho vissuto la maggior parte della mia vita esercitando la professione di avvocato e insegnando diritto privato all’Università. Avendone avuto abbastanza, ho deciso di dedicare il resto della mia vita a quello che più amo fare, cioè scrivere romanzi. Io sono Gordon Bloom è il frutto di quel desiderio naturale che è in tutti noi, protagonista del romanzo compreso, ma che spesso tendiamo a soffocare: quello di riuscire a mantenere il controllo della propria vita. Vivo a Berlino da dieci anni. Il suo sito è www.francescocariti.it

 


NOTA: Un mio particolare Ringraziamento a Ginevra Amadio
Responsabile Ufficio Stampa e Media dell'Agenzia "Scrittura a Tutto Tondo".  ginevraamadio@yahoo.it  -  www.scritturaatuttotondo.it

 

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martedì 7 luglio 2020

Daniel Keyes Una Stanza Piena Di Gente


Daniel Keyes
Una Stanza Piena di Gente 

Recensione - Opinione di
Luigia Chianese Books Blogger

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20 maggio 2020
 
Avvincente ed emozionante! L’autore ci dice subito “dove va a parare” il racconto; questo può sembrare spiazzante per un lettore, ma in questo caso è assolutamente necessario e geniale. Necessario perché è un Thriller Psicologico ed allo stesso tempo un Thriller Legale e lo scontro tra le due parti sarà il fulcro della parte finale del libro. Da pagina 117:
<<Quando si cerca di aiutare delle persone mentalmente disturbate,
 insisteva lei,  bisogna mettere da parte i sentimenti di vendetta 
e preoccuparsi dell’individuo.>>.
È un Romanzo psicologico di alto livello e tratta di un argomento complesso: il disturbo dissociativo e la personalità multipla. Questa è una storia romanzata ma vera ed è quella di William Stanley Milligan, detto Billy, e delle sue 24 Persone/Personalità Multiple o come le chiamerà il “Maestro” ovvero il “Billy tutto in un pezzo”“Androidi che ho creato io.”.
La parte diciamo più utile della biografia è quella iniziale, dove, in forma brevissima, sono descritte in un elenco compatto, le 24 Persone/Personalità di Billy; è utile questa scelta descrittiva perché non è semplice stare dietro a tutti i “vuoti di tempo” ed ai personaggi descritti, quindi, ogni tanto, una rinfrescata alla memoria è ben accetta. Lo stile di scrittura di Keyes è freddo e distaccato ma suggestivo, riesce a farti provare anche una certa empatia verso un criminale molto malato e sofferente quale Billy.
Ad un certo punto anche nel lettore, cosa che è capitata anche a me, può avvenire una parziale frammentazione/dissociazione di posizioni. Si riesce a stare dalla parte di Billy e della sua “ Famiglia Interiore” ma allo stesso tempo ad odiare alcuni di loro; si riesce a comprendere le istanze di sicurezza della comunità di riferimento ma anche a odiare i politici sfruttatori dell’evento; si cerca di capire le intenzioni della stampa ma si riesce anche a dividersi su come considerare un ceto giornalismo di parte; si amano e si odiano alcuni medici, insomma la confusione-fusione di Billy diventa anche la nostra ed è qui che eccelle la maestria dell’autore Daniel Keyes, perché ti conquista e riesce a non farti perdere il filo di Arianna nella mente e nella vita di Milligan e, soprattutto, a tenerti incollato alla lettura fino a notte fonda. Luigia Chianese
 
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 5 📕📗📘📙📕 Libri
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Video Recensione di
Luigia Books Blogger - Blog Libri e Opinioni
…..
Potete vederla qui su You Tube 
anche seguendo il link
Grazie!

TRAMA:
Una Stanza Piena di Gente 
di Danile Keyes
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina: 
Il 27 ottobre 1977, la polizia di Columbus, Ohio, arresta il ventiduenne Billy Milligan con l'accusa di aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie. Billy ha vari precedenti penali e contro di lui ci sono prove schiaccianti. Ma, durante la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa, emerge una verità sconcertante: Billy soffre di un gravissimo disturbo dissociativo dell'identità. Nella sua mente «vivono» ben 10 personalità distinte, che interagiscono tra loro, prendono di volta in volta il sopravvento e spingono Billy a comportarsi in maniera imprevedibile. Nel corso del processo si manifestano il gelido Arthur, 22 anni, che legge e scrive l'arabo; il timoroso Danny, 14 anni, che dipinge solo nature morte; il violento Ragen, 23 anni, iugoslavo, che parla serbo-croato ed è un esperto di karaté; la sensibilissima Christene, 3 anni, che sa scrivere e disegnare, ma soffre di dislessia; e poi Alien, Tommy, David, Adalana e Christopher. 
Così, per la prima volta nella storia giudiziaria americana, il tribunale emette una sentenza di non colpevolezza per infermità mentale. Tuttavia Billy rimane un rebus irrisolto fino a quando, durante il ricovero in un istituto specializzato, a poco a poco non affiorano altre 14 identità autonome, tra cui spicca «il Maestro», la sintesi della vita e dei ricordi di tutti i 23 alter ego. E proprio grazie alla sua collaborazione è stato possibile scrivere questo libro, che con la passione e lo slancio di un resoconto in presa diretta ricostruisce l'incredibile vicenda di Billy Milligan e ci permette di entrare in quella «stanza piena di gente» che è la sua psiche. Una visita che ci lascia sconvolti e turbati, ma che ci induce a riflettere sull'abisso nascosto in ogni uomo. Perché, come scrive lo stesso Billy all'autore: «Solo chiudendo la porta sul mondo reale, noi potremo vivere in pace nel nostro».
 
Titolo Originale: The Minds of Billy Milligan
1ª ed. originale: 1981
Seguito da: The Milligan Wars
Prima pubblicazione: ottobre 1981
Editore ‏ : ‎ Nord; 33° Edizione
Edizione Italiana: del 19 novembre 2009
Lingua ‏ : ‎ Italiano - Tradotto da  : Natalia Stabilini e Isabella C. Blum
Copertina flessibile ‏ : ‎ 544 pagine
Dimensioni ‏ : ‎ 13.6 x 4.3 x 20.5 cm
 
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TRAMA
: Fiori per Algernon di Danile Keyes
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina: 
Algernon è un topo, ma non è un topo qualunque. Con un'audace operazione, uno scienziato ha triplicato il suo IQ, rendendolo forse più intelligente di alcuni esseri umani. Di certo più di Charlie Gordon che, fino all'età di trentadue anni, ha vissuto nella dolorosa consapevolezza di non essere molto... sveglio. Ma cosa succede quando quella stessa operazione viene effettuata su Charlie? Il diario di un uomo che "voleva soltanto essere come gli altri".
 
Editore ‏ : ‎ TEA; 13° edizione 
Edizione Italiana:  17 marzo 2016
Lingua ‏ : ‎ Italiano 
Tradotto da: Bruno Oddera
Copertina flessibile ‏ : ‎ 314 pagine 
Dimensioni ‏ : ‎ 20 x 2 x 13 cm
ISBN-10 ‏ : ‎ 8850241917 
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8850241910

 
TRAMA: La Quinta Sally di Danile Keyes
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina: 
Sally Porter apre gli occhi in un letto d'ospedale. Non ha nessun ricordo della sera precedente, né di come sia finita lì. Di una cosa però è certa: non è possibile che abbia tentato il suicidio, come le hanno riferito i medici, né che abbia quasi ucciso i due uomini che l'hanno salvata, per poi cercare di violentarla. Eppure i medici non mentono, ed è così che Sally scopre di soffrire di un grave disturbo dissociativo dell'identità. Infatti era Nola, l'artista che possiede uno studio al Greenwich Village, che voleva morire, ed è stata Jinx, la violenta assassina, a difendersi dagli aggressori. Tuttavia in Sally albergano altre due personalità, che prendono di volta in volta il sopravvento e la spingono a comportarsi in maniera bizzarra: Derry, la cameriera gentile e affabile con tutti, e Bella, la seduttrice. Sconvolta da quella rivelazione, Sally chiede aiuto al dottor Roger Ash, un esperto di personalità multipla. Per il dottor Ash, l'unica soluzione è fondere le diverse personalità per dare vita alla «quinta Sally», una Sally finalmente unita e completa. Si tratta di un procedimento complesso e doloroso, in cui Sally dovrà rivivere i traumi che hanno causato la scissione e accettarli come parte integrante del suo passato. Ma non sarà facile nemmeno per Roger Ash, perché le ombre nascoste nel labirinto della psiche di quella donna così tormentata ed enigmatica lo costringeranno ad affrontare anche i suoi demoni...
 
Link per la Recensione e Video Recensione
di Luigia Chianese
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- Libri e Opinioni -
 
Editore: TEA: 11 marzo 2021
Editore : Nord 22 febbraio 2018
Traduttrice: Valentina Zaffagnini 
Lingua : Italiano 
Copertina flessibile : 358 pagine

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CENNI SULLA VITA di:
Danile Keyes
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Daniel Keyes  è nato a Brooklyn, 9 agosto 1927 ed è deceduto il 15 giugno 2014 a Boca Raton, Florida, Stati Uniti. Sposato con Aurea Georgina Vazquez. È stato un autore di fantascienza statunitense, principalmente noto per il suo racconto Fiori per Algernon, del 1959, vincitore del Premio Hugo nel 1960, che adattò in un romanzo omonimo nel 1966 aggiudicandosi con esso il Premio Nebula e in un film nel 1968. Ha insegnato a lungo, soprattutto a ragazzi con difficoltà di apprendimento. Proprio questo lavoro gli ha fornito lo spunto per il suo esordio narrativo, Fiori per Algernon: un successo mondiale, pubblicato in più di trenta Paesi e continuamente ristampato. Keyes ha un Bachelor of Arts in psicologia e un Master's degree in letteratura inglese ed americana. Nel 2000, la Science Fiction and Fantasy Writers of America lo ha insignito del Premio Author Emeritus. Dalle sue opere sono stati tratti dei Film: I due mondi di Charly, Un cuore semplice, Des fleurs pour Algernon. A partire dagli anni ‘80, si è dedicato prevalentemente alla non-fiction e con Una stanza piena di gente ha ottenuto una nomination al prestigioso Edgar Award.

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martedì 26 maggio 2020

Marguerite Duras L' Amante

Marguerite Duras 
L' Amante 

Recensione – Opinione di

Mugnano di Napoli
03.04.2020

Travolgente come un fiume in piena, questa è la prima cosa che mi viene in mente. Un fiume di passione e ricordi.
Da pagina 11:<< Presto fu tardi nella mia vita. >>.
Il romanzo è un andirivieni vorticoso di una vita vissuta tra povertà e vergogna, tra consapevolezza e paura. La morte e la vita si intrecciano senza pietà alcuna accostandosi alla vita della protagonista con semplicità.
Da pagina 33:<< Nei libri in cui racconto la mia infanzia, ad un tratto non so più che cosa ho tralasciato e che cosa ho raccontato, credo di aver parlato del nostro amore per nostra madre, ma non so se ho parlato anche dell’ odio, di quanto ci amavamo e di quanto anche riuscivamo ad odiarci, vivendo questa storia di rovina e di morte che era la storia della nostra famiglia – una storia fatta di amore e di odio, che sfugge ancora ad ogni mio intendere, che mi è ancora inaccessibile, celata nelle profondità della mia carne, cieca come un neonato al primo giorno. >>.
La scrittura è diretta e senza filtri, veloce e istintiva, dove i pensieri e soprattutto i ricordi sono letteralmente vomitati a cascata sulle pagine con lucidità e freddezza. L.Ch. 


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TRAMA
L’ Amante
di
Marguerite Duras
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
La storia d'amore di una francese quindicenne con un giovane miliardario cinese, sullo sfondo di un ritratto di famiglia, nell'Indocina degli anni trenta. Racconto di lucidità struggente, di terribile e dolce bellezza, "L'amante" trasfigura e risolve integralmente in una scrittura spoglia e intensa, il complice gioco che la memoria e l'oblio ricalcano sulla trama della vita.



Copertina flessibile: 128 pagine
Prima pubblicazione: 1984
Editore: Universale Economica; 32 edizione (7 gennaio 2015)
Collana: Universale economica
Lingua: Italiano
Ambientazione: Indocina francese
Titolo originale: L'Amant

CENNI SULLA VITA
di:
Marguerite Duras


Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Marguerite Duras, pseudonimo di Marguerite Germaine Marie Donnadieu (Saigon, 4 aprile 1914 – Parigi, 3 marzo 1996), è stata una scrittrice e regista francese. 
Nacque a Gia Dinh, città che negli anni cinquanta viene agglomerata da Saigon, nell'Indocina francese (oggi Vietnam), il 4 aprile del 1914. Il padre, Henri Donnadieu, era dirigente scolastico e la madre, Marie, insegnante, ambedue coloni francesi. Successivamente la famiglia si trasferisce prima a Sadek e poi a Vĩnh Long. 
Viene mandata in collegio a Saigon ove si innamora di un ricco e giovane cinese. La sua esperienza in Indocina, la lebbra, la giungla, la società coloniale, la natura riemergeranno sempre dai suoi numerosi romanzi. Nel 1932 si trasferisce in Francia, per studiare diritto, matematica e scienze politiche, non smettendo mai di pensare all'Indocina. Afferma: da otto anni a diciassette ho visto, vicino a Vinh-Long, il sole tramontare fra le risaie... detesto la montagna che mi angoscia e mi nasconde i tramonti. Non mi sono mai abituata ai frutti europei.[1]. Nel 1939 sposa lo scrittore Robert Antelme. Nel 1942 muoiono il suo primo figlio e il fratello preferito Paulo. Nel 1943 cambia il proprio cognome in Duras, dal nome di un villaggio nel dipartimento del Lot e Garonna, dove si trovava la casa del padre. Partecipa alla Resistenza durante l'occupazione nazista, insieme al marito Robert Antelme, che verrà deportato a Dachau. Collaborò alla compilazione di Libres ("Liberi") giornale che informava i parenti delle persone deportate in Germania. Dopo la seconda guerra mondiale milita tra le file del PCF fino al 1950, quando viene espulsa essendo considerata dissidente. Nel frattempo, nel 1946, aveva divorziato dal primo marito ed aveva incontrato l'intellettuale Dionys Mascolo, da cui ebbe un figlio. Il suo esordio in campo letterario avvenne nel 1942 con il romanzo Gli impudenti (Les impudents), ma la fama arrivò nel 1950 con Una diga sul Pacifico (Un barrage contre le Pacifique) nel quale si sentono gli influssi delle letture di autori americani come Hemingway e Steinbeck oltre che da quelle dello scrittore italiano Cesare Pavese. Elio Vittorini definì il libro il più bel romanzo francese del dopoguerra.Duras è autrice di numerosi racconti brevi, film e, soprattutto, romanzi, incluso il best seller, nonché opera autobiografica, L'amante pubblicato nel 1984, che le vale il prestigioso premio Goncourt quello stesso anno. Dopo le riprese del film omonimo, la Duras pubblica un altro romanzo intitolato L'amante della Cina del Nord, nel quale riscrive l'intera vicenda. Altre opere importanti sono: Moderato cantabile, divenuto poi un film con lo stesso nome; Il rapimento di Lol V. SteinIndia Song divenuto anch'esso un lungometraggio nel 1975. Duras è anche l'autrice della sceneggiatura del film del 1959 Hiroshima mon amour, diretto da Alain Resnais. Partecipa alla contestazione degli studenti nel 1968, è sulle barricate, e crea lo slogan Sous le pavés, la plage. Le prime opere della Duras sono scritte in maniera molto convenzionale (il loro "romanticismo" fu molto criticato dallo scrittore Raymond Queneau); con Moderato cantabile la Duras inaugura un lungo periodo di sperimentazione, legato al Nouveau roman, un movimento letterario francese tra i cui esponenti figura anche Alain Robbe-Grillet. Il suo stile viene da lei definito stile paratattico cioè fatto solo di proposizioni principali (sono qui, ti sento, mi vedo, etc). Gli ultimi anni della sua vita li passa chiusa in casa, rifiutando anche l'invito del suo amico François Mitterrand; l'unico a rimanerle vicino sarà il compagno Yann Andréa. Dice: È difficile morire, a un certo momento t'accorgi che le cose della vita finiscono. È tutto. Muore a 81 anni per un tumore alla gola; è sepolta nel cimitero di Montparnasse. Nel 1997 è stata istituita nel Regno Unito da Michelle Porte e Madeleine Borgomano la Società Marguerite Duras che ha come fine lo studio e la promozione dell'opera dell'autrice. Nel 2014 Roberta Di Lorenzo e Milena Vukotic la omaggiano con un reading musicale dal titolo Moderato cantabile - Duras mon amour. Sempre in quest'anno è uscita una biografia sulla scrittrice, Marguerite, firmata da Sandra Petrignani.

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