(Henry
Charles "Hank" Bukowski Jr)
Factotum
Recensione - Opinione di
Mugnano prov. di Napoli
Mercoledì 17 ottobre 2017
Invidia,
non per le storie raccontate, divertenti e tristi allo stesso tempo, invidia
per la capacità di Charles Bukowski di usare le parole giuste. In pochi
termini, racconta tutto, definisce il mondo, ha il dono dell’essenziale;
decisamente
meraviglioso; riesce ad essere un protagonista narratore in toto, racconta la
vita realmente vissuta, senza fronzoli ed in modo magistrale. Un autentico
capolavoro! L.Ch.
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo
testo, merita un
4 libri. 📙📘📗📕📖 #LuigiaChianeseBooksReviewBlogger
TRAMA
Factotum
di Charles Bukowski
Avventuroso
e osceno, divertito e disperato, sboccato e insieme lirico, Factotum , il
romanzo che ha rivelato Bukowski al pubblico italiano, è innanzitutto e
soprattutto un romanzo «on the road», e Henry Chinaski, l'alter ego
dell'autore, ne è il suo protagonista assoluto.
Un factotum appunto – nel senso che passa
indifferentemente da un mestiere all'altro – che attraversa l'America vivendo
alla giornata, affidandosi all'improvvisazione e al caso, pronto a seguire il
primo richiamo ma fedele a un destino che si trasforma in uno stile di vita
fatto di lavori manuali, sesso intenso e sfrontato, sbornie quotidiane:
un'esistenza in cui «randagità» e precarietà rimano prepotentemente con libertà
e verità.
Lingua: Italiana
con Traduzione di Simona Viciani
Copertina flessibile: 180 pagine
Dimensioni: 12.6 x 2 x
19.8 cm
ISBN-10: 8850245416 - ISBN-13 : 978-8850245413
CENNI SULLA VITA di:
Charles Bukowski
Henry Charles "Hank" Bukowski Jr
Ripresa
da internet e/o dalla 4° di copertina:
Ha
scritto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, per un totale
di oltre sessanta libri. Il contenuto di questi tratta della sua vita,
caratterizzata da un rapporto morboso con l'alcol, da frequenti esperienze
sessuali, descritte in maniera realistica e senza troppi eufemismi, e da
rapporti tempestosi con le persone. La corrente letteraria a cui spesso viene
associato è quella del Realismo Sporco.
Dopo essersi
diplomato alla Los Angeles High School, frequentò il L. A. City College
(università) per due anni, seguendo corsi di arte, giornalismo e
letteratura. Mentre studiava là, si associò brevemente con un gruppo di
nazisti, il German-American Bund (Amerika deutscher Volksbund), che prese poi
in giro in “Panino al Prosciutto”. Per un po'
frequentò anche gruppi di estrema sinistra.
Nella
poesia "Cosa penseranno i vicini" viene sfatata per
l'ennesima volta una delle svariate leggende che gli furono attribuite nel
corso degli anni, quella di essersi schierato con le frange estremiste di
destra: "non ero schierato con nessun gruppo o ideologia.
in realtà nell'insieme l'idea della vita e della gente mi ripugnava ma era più
facile scroccare da bere a quelli di destra che alle vecchie nei bar"
«Al
L.A. City College, poco prima che cominciasse la seconda guerra mondiale, mi
atteggiavo a nazista. Distinguevo a fatica Hitler da Ercole e non poteva
importarmene di meno. Era soltanto lo stare seduti a lezione e sentire tutte le
prediche patriottiche su come dovremmo andar lì e fare del nostro meglio, mi
vennero a noia. Decisi di diventare l'opposizione. Non mi prendevo il tempo
neppure per informarmi su Adolf, semplicemente sputavo qualsiasi cosa che
pensavo fosse malvagia o bestiale.»
(Politics, A
sud di nessun nord) Il 22 luglio 1944, con la seconda guerra
mondiale che ancora infuriava, fu arrestato dagli agenti dell FBI a
Filadelfia, in Pennsylvania (dove viveva in quel periodo), con l'accusa di
renitenza alla leva e fu tenuto per diciassette giorni in prigione, per
non aver dichiarato i suoi spostamenti all'esercito. Sedici giorni dopo non
superò un esame fisico-psicologico e fu dichiarato non adatto al servizio
militare. In futuro parteciperà ad alcune campagne pacifiste, ma sarà sostanzialmente
disinteressato dalla politica:
«La
differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi
si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando
a votare.».
A
tredici-quattordici anni bevve per la prima volta il vino, grazie al suo amico
William “Baldy” Mullinax (chiamato nei libri Eli La Crosse), figlio di un
chirurgo alcolizzato.
“Questo
mi aiuterà per tanto tempo”, scrisse in seguito, descrivendo l'inizio del suo
amore a vita con l'alcol.
«Se
succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare;
se
succede qualcosa di bello si beve per festeggiare;
e
se non succede niente si beve per far succedere qualcosa.»
(Women,
Donne)
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