Andrea Camilleri
Saverio Lodato
Saverio Lodato
Un inverno italiano
Cronache con rabbia
2008-2009
Recensione - Opinione
di Luigia Chianese
Mugnano di Napoli
Martedì 17 gennaio 2017
Credo che solo un genio come Andrea Camilleri, poteva concepire, se pur con Saverio Ladato, un libro così sfizioso ( se sei comunista ovviamente)!
Assaggi, ma di cronaca, un ristorante letterario, pillole di politica e sociale, ben condite e molto di parte! Adoro lo stile e il modo di proporre e/o presentare le pietanze, ma per il contenuto, no! Non è conforme, alla mia visione della storia recente. I piatti presentati, hanno troppe spezie che nascondono la verità!
Letto svogliatamente perché, queste pietanze, presentate in questo modo, per me, sono tutte indigeste! Ma lo consiglio! Perché potrebbe, per taluni essere illuminante, per altri divertente .... In fondo in un nuovo ristorante non sai mai come mangerai .... Buona Lettura.
L.Ch.
L.Ch.
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Andrea Camilleri – Saverio Lodato
Un inverno italiano - Cronache con rabbia
2008-2009
Trama:
Chi meglio di Andrea Camilleri può raccontare la tragicommedia che stiamo vivendo? Saverio Lodato ha dato voce al più popolare scrittore italiano che commenta giorno per giorno, dal novembre 2008 al maggio 2009, fatti, misfatti, personaggi e figurine che hanno invaso le cronache di giornali e tv. Ecco in scena le bravate di "Piccolo Cesare" insieme con il terremoto e la passerella elettorale, l'infinita emergenza extracomunitaria e i provvedimenti disumani del governo, la pena e lo sciacallaggio sul dramma di Eluana, la Chiesa di Tettamanzi (ma anche quella del papa), l'incivile polemica sul biotestamento, la ridicola censura a Vauro, il lodo Alfano che grazia Berlusconi... Un Camilleri controcorrente, tra storia e cronaca, tradizione e racconto.
#AndreaCamilleri #Montalbano
#Rai
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Andrea Calogero
Camilleri – Vita (Cenni)

Ha insegnato regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte
Drammatica. Ha pubblicato numerosi saggi sullo spettacolo e il volume, I
teatri stabili in Italia (1898-1918). Nato a
Porto Empedocle (Agrigento), Andrea Camilleri vive da anni a Roma.
Dal 1939 al 1943, dopo un periodo in un collegio da
cui viene espulso, studia ad Agrigento al Liceo Classico Empedocle dove
ottiene la maturità classica senza dover sostenere l’esame a causa
dell’imminente sbarco degli alleati in Sicilia. A giugno inizia, come
ricorda lo scrittore, "una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o
su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui
bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere di sangue, di paura".
S’iscrive all’Università (Facoltà di lettere) ma non si laureerà mai. Si
iscrive anche al Partito Comunista.Inizia a pubblicare racconti e poesie
e vince il Premio St Vincent. Dal 1948 al 1950 studia regia all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio
d’Amico e inizia la sua attività di sceneggiatore e regista.Perde un concorso
per diventare funzionario Rai, ma dopo qualche anno inizia a lavorarvi. Nel
1958 porta in Italia il teatro dell'assurdo di Beckett con Finale di partita, prima al
teatro dei Satiri di Roma e poi in televisione con Adolfo Celi e Renato
Rascel. Insegna al Centro
Sperimentale di Cinematografia di Roma. Molte le produzioni Rai di cui si occupa,
particolarmente famosi gli sceneggiati del tenente Sheridan con Ubaldo Lay e
"Le inchieste del commissario Maigret" con Gino Cervi. Nel 1977
ottiene la cattedra di Istituzioni di Regia all'Accademia di Arte Drammatica.
La manterrà per vent'anni. L’esordio
in narrativa è del 1978 con Il
corso delle cose pubblicato da un editore a pagamento ed è un
insuccesso. Nell’80 pubblica
con Garzanti Un filo di
fumo, il primo romanzo ambientato nell’immaginario paese di Vigàta e
con questo romanzo vince il Premio Gela. Per 12 anni non escono più suoi romanzi. Nel 1992 pubblica per Sellerio La stagione della caccia. Nel
1994 con La forma
dell’acqua dà vita al personaggio del commissario Montalbano,
protagonista di una nutrita serie di romanzi. Da quel momento la sua produzione
è molto ricca e il successo immenso. Alla fine del 2002, accetta la nomina
a direttore artistico del Teatro Comunale Regina Margherita di Racalmuto. Nell’aprile
2003, in onore a Camilleri, il comune di Porto Empedocle assume come secondo
nome «Vigàta». Il 4 settembre 2008 vince il premio de Novela Negra RBA con
un inedito in lingua spagnola dal titolo La muerte de Amalia Sacerdote pubblicato in
Spagna nell’ottobre 2008 ed in Italia nel 2009 con il titolo La rizzagliata. Tra i premi che gli sono stati conferiti ricordiamo
il Premio Campiello 2011 alla Carriera e il Premio Chandler 2011 alla
Carriera. Tra le sue opere più recenti che non hanno come protagonista il
commissario Montalbano:
Il diavolo, certamente (2012), Dentro
il labirinto (2012), Il tuttomio (2013), La rivoluzione della luna (2013), Come la penso (2013), Inseguendo un'ombra(2014), Segnali di fumo (Utet
2014), Il cielo rubato.
Dossier Renoir (Skira 2014), Andrea
Camilleri incontra Manuel Vázquez Montalbán (Skira
2014), La relazione (Mondadori
2015), Il quadro delle
meraviglie. Scritti per teatro, radio, musica, cinema(Sellerio
2015), Le vichinghe
volanti e altre storie d'amore a Vigàta (Sellerio 2015) Topiopì(Mondadori
2016), L' altro capo del
filo (Sellerio 2016), La
cappella di famiglia e altre storie di Vigàta (Sellerio 2016), La
mossa del cavallo (Sellerio 2017), La rete di
protezione (Sellerio Editore Palermo 2017), La targa (Rizzoli
2017), Esercizi di memoria (Rizzoli 2017).
Saverio Lodato cenni sulla vita
Saverio Lodato è nato a Reggio Emilia da madre
milanese e padre di Canicattì. I suoi genitori, che lavoravano nell’amministrazione
dello Stato, subirono numerosi trasferimenti a causa della loro vicinanza
politica al Pci. Saverio, dopo Reggio Emilia, Modena, Pisa e Livorno, arriva a
Palermo a otto anni.La sua attività giornalistica inizia nel 1979 a «L’Ora».
Nel 1980 passa a «l’Unità», quotidiano per il quale scrive ancora oggi. Nel
1988, per avere pubblicato i diari dell’ex sindaco di Palermo Giuseppe Insalaco
e le confessioni del pentito Antonino Calderone, fu arrestato insieme ad
Attilio Bolzoni. Ha scritto numerosi libri. Per Rizzoli: La
linea della palma, in cui Andrea Camilleri racconta la sua vita (2002); Intoccabili, con Marco
Travaglio (2005); Trent’anni di mafia (2008),
ininterrottamente aggiornato dal 1990. Per Garzanti: Potenti.
Sicilia anni novanta (1992); Vademecum per l’aspirante
detenuto (1993); C’era
una volta la lotta alla mafia, con Attilio Bolzoni (1998). Per Mondadori: Ho
ucciso Giovanni Falcone, in cui Giovanni Brusca racconta la sua vita (1999); La
mafia ha vinto, il libro testamento di Tommaso Buscetta (1999). Il suo
hobby è la fotografia. Da anni arricchisce il suo archivio con le foto dei suoi
viaggi in giro per il mondo coltivando l’idea di farne un libro (magari con
pochissime parole).
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