Un onorevole Siciliano
Le interpellanze parlamentari
di Leonardo Sciascia
di Leonardo Sciascia
Recensione - Opinione
di Luigia Chianese
Mugnano di Napoli
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Mugnano di Napoli
Lunedì 20 febbraio 2017
#AndreaCamilleri #Montalbano #Rai
#AndreaCamilleri #Montalbano #Rai
Preciso, per chi vuole conoscere un aspetto di Leonardo Sciascia, è un bel libro.
Personalmente Sciascia l’ ho solo studiato solo a scuola e ho letto solo “Il giorno della civetta” ma all’epoca non ci avevo visto nulla di “politico”. Ora mi sento arricchita!
Personalmente Sciascia l’ ho solo studiato solo a scuola e ho letto solo “Il giorno della civetta” ma all’epoca non ci avevo visto nulla di “politico”. Ora mi sento arricchita!
Non è genere che mi piace ma è una buona pagina di storia!
L.Ch.
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Andrea Camilleri
Un onorevole Siciliano
Le interpellanze parlamentari
di Leonardo Sciascia
Trama:
Andrea Camilleri racconta l'esperienza parlamentare di Leonardo Sciascia, attraverso le interrogazioni parlamentari che lo scrittore di Racalmuto presentò, dalle file del partito radicale, tra il 15 dicembre 1979 e il 31 gennaio 1983. Camilleri, che a Sciascia fu legato da consuetudine e amicizia, ne mette in luce la passione politica autentica; la lucidità, l'approccio mai ideologico ma sempre ancorato a una analisi dei fatti acuta e spietata, comunque sempre scomoda e insofferente al potere. Gli argomenti di queste interrogazioni sono, tutti, di estrema attualità, allora come oggi; i casi di cronaca affrontati sono tuttora ferite aperte: la mafia, l'uccisione del magistrato Ciaccio Montalto, il caso Pecorelli, il petrolio, l'uso delle armi da parte delle forze dell'ordine. Dalla voce di Andrea Camilleri, e dagli interventi di Sciascia emerge, insomma, un ritratto impietoso di un'Italia incapace di fare i conti con il proprio passato; e colpevolmente sorda alle parole di chi, con tutto il rigore della ragione, dimostrava di amarla.
#AndreaCamilleri #Montalbano
#Rai
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Andrea Calogero
Camilleri – Vita (Cenni)
Ripreso da internet :
Andrea
Camilleri (Porto Empedocle, 1925), regista di teatro, televisione, radio e
sceneggiatore.

Dal 1939 al 1943, dopo un periodo in un collegio da
cui viene espulso, studia ad Agrigento al Liceo Classico Empedocle dove
ottiene la maturità classica senza dover sostenere l’esame a causa
dell’imminente sbarco degli alleati in Sicilia. A giugno inizia, come
ricorda lo scrittore, "una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o
su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui
bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere di sangue, di paura".
S’iscrive all’Università (Facoltà di lettere) ma non si laureerà mai. Si
iscrive anche al Partito Comunista.Inizia a pubblicare racconti e poesie
e vince il Premio St Vincent. Dal 1948 al 1950 studia regia all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio
d’Amico e inizia la sua attività di sceneggiatore e regista.Perde un concorso
per diventare funzionario Rai, ma dopo qualche anno inizia a lavorarvi. Nel
1958 porta in Italia il teatro dell'assurdo di Beckett con Finale di partita, prima al
teatro dei Satiri di Roma e poi in televisione con Adolfo Celi e Renato
Rascel. Insegna al Centro
Sperimentale di Cinematografia di Roma. Molte le produzioni Rai di cui si occupa,
particolarmente famosi gli sceneggiati del tenente Sheridan con Ubaldo Lay e
"Le inchieste del commissario Maigret" con Gino Cervi. Nel 1977
ottiene la cattedra di Istituzioni di Regia all'Accademia di Arte Drammatica.
La manterrà per vent'anni. L’esordio
in narrativa è del 1978 con Il
corso delle cose pubblicato da un editore a pagamento ed è un
insuccesso. Nell’80 pubblica
con Garzanti Un filo di
fumo, il primo romanzo ambientato nell’immaginario paese di Vigàta e
con questo romanzo vince il Premio Gela. Per 12 anni non escono più suoi romanzi. Nel 1992 pubblica per Sellerio La stagione della caccia. Nel
1994 con La forma
dell’acqua dà vita al personaggio del commissario Montalbano,
protagonista di una nutrita serie di romanzi. Da quel momento la sua produzione
è molto ricca e il successo immenso. Alla fine del 2002, accetta la nomina
a direttore artistico del Teatro Comunale Regina Margherita di Racalmuto. Nell’aprile
2003, in onore a Camilleri, il comune di Porto Empedocle assume come secondo
nome «Vigàta». Il 4 settembre 2008 vince il premio de Novela Negra RBA con
un inedito in lingua spagnola dal titolo La muerte de Amalia Sacerdote pubblicato in
Spagna nell’ottobre 2008 ed in Italia nel 2009 con il titolo La rizzagliata. Tra i premi che gli sono stati conferiti ricordiamo
il Premio Campiello 2011 alla Carriera e il Premio Chandler 2011 alla
Carriera. Tra le sue opere più recenti che non hanno come protagonista il
commissario Montalbano:
Il diavolo, certamente (2012), Dentro
il labirinto (2012), Il tuttomio (2013), La rivoluzione della luna (2013), Come la penso (2013), Inseguendo un'ombra(2014), Segnali di fumo (Utet
2014), Il cielo rubato.
Dossier Renoir (Skira 2014), Andrea
Camilleri incontra Manuel Vázquez Montalbán (Skira
2014), La relazione (Mondadori
2015), Il quadro delle
meraviglie. Scritti per teatro, radio, musica, cinema(Sellerio
2015), Le vichinghe
volanti e altre storie d'amore a Vigàta (Sellerio 2015) Topiopì(Mondadori
2016), L' altro capo del
filo (Sellerio 2016), La
cappella di famiglia e altre storie di Vigàta (Sellerio 2016), La
mossa del cavallo (Sellerio 2017), La rete di
protezione (Sellerio Editore Palermo 2017), La targa (Rizzoli
2017), Esercizi di memoria (Rizzoli 2017).
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