Andrea Camilleri
Un’Amicizia Angelo Canevari
fotografie di Giacomo Cannata
Recensione - Opinione
di Luigia Chianese
Mugnano di Napoli
Venerdì 17 febbraio 2017
Devo essere sincera, questo tipo di arte, non mi piace, non la capisco, mi fa sentire ignorante. Non mi emoziona e non mi incuriosisce; non riesco a trovare, leggere, vedere, interpretare ne il bello e neppure il brutto. Niente. Il vuoto e basta! Non so se serve qualche corso di speciale ma mi riesce difficile apprezzare questo volume però attira molto l'attenzione, sopratutto per gli amanti delle opere di Camilleri.
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Un’Amicizia Angelo Canevari
fotografie di Giacomo Cannata
Descrizione:
«Quella di Angelo Canevari è l'unico prezioso esempio di una scultura che adoperi non solo lo spazio ma soprattutto il tempo come elemento essenziale della composizione. Certo la cera, certo il bronzo, ma in quella cera, in quel bronzo, a farne materia nobile Canevari ha il dono rarissimo di immettervi un coagulante di tempo. Il suo tempo, la sua concezione della storia. Sicché la memoria, lanciata alla ricerca del rito perduto dietro tracce insondabili, lungo piste da indecifrabili segnali, quando perviene a ritrovarlo, non lo ripropone ma interamente lo rivive, restituendocelo nel tempo verbale del presente storico, quello dove il passato urge ed irrompe nell'oggi.» Così Camilleri in uno dei numerosi scritti che ha dedicato, negli anni, ad Angelo Canevari. Questo libro è la storia di un'amicizia, un omaggio a un artista attraverso le parole di un grande narratore. Angelo Canevari è nato a Roma nel 1930. Figlio d'arte, più che alla scuola deve la sua formazione artistica alla frequentazione di artisti quali Corrado Cagli, Mirko, Ettore Colla, Mannucci e Burri. Invitato nel 1965 alla Biennale dei Giovani di Parigi, vince nel 1967 il Primo Premio assoluto di Scultura della VII Biennale d'Arte Sacra dell'Antoniano di Bologna. Da quest'epoca collabora con il Vaticano ed è autore di numerose opere tra cui il cofano di bronzo per la Porta Santa di San Pietro e diverse monetazioni vaticane. Dagli anni ottanta in poi si dedica quasi esclusivamente ad opere monumentali, tra le quali le tre Porte bronzee per il Duomo romanico di Belluno e il monumento commemorativo del Traforo autostradale del Fréjus. Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925) ha pubblicato con Sellerio la serie del commissario Montalbano e diversi successi tra cui Il birraio di Preston, Il re di Girgenti, La scomparsa di Patò, Il nipote del Negus. Con Mondadori diversi romanzi tra cui Il tailleur grigio, Un sabato con gli amici, L'Intermittenza.
AUTORI
Andrea Camilleri
Andrea Camilleri (Porto Empedocle,
1925), regista di teatro, televisione, radio e sceneggiatore. Ha insegnato
regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Ha pubblicato numerosi
saggi sullo spettacolo e il volume, I teatri stabili in Italia (1898-1918). Il
suo primo romanzo, Il corso delle cose, del 1978, è stato trasmesso
in tre puntate dalla TV col titolo La mano sugli occhi. Con questa
casa editrice ha pubblicato: La strage dimenticata(1984), La
stagione della caccia (1992), La bolla di componenda (1993), Il
birraio di Preston (1995), Un filo di fumo (1997), Il
gioco della mosca (1997), La concessione del telefono (1998), Il
corso delle cose (1998), Il re di Girgenti (2001), La
presa di Macallè (2003), Privo di titolo (2005),
Le pecore e il pastore(2007), Maruzza Musumeci (2007), Il
casellante (2008), Il sonaglio (2009), La
rizzagliata (2009), Il nipote del Negus (2010, anche
in versione audiolibro), Gran Circo Taddei e altre storie di Vigàta (2011), La
setta degli angeli (2011), La Regina di Pomerania e altre
storie di Vigàta (2012), La rivoluzione della luna (2013), La
banda Sacco (2013), Inseguendo un'ombra (2014), Il
quadro delle meraviglie. Scritti per teatro, radio, musica, cinema (2015), Le
vichinghe volanti e altre storie d'amore a Vigàta (2015), La
cappella di famiglia e altre storie di Vigàta (2016), La mossa
del cavallo (2017), La scomparsa di Patò (2018); e
inoltre i romanzi con protagonista il commissario Salvo Montalbano: La
forma dell'acqua (1994), Il cane di terracotta (1996), Il
ladro di merendine (1996), La voce del violino (1997), La
gita a Tindari (2000), L'odore della notte (2001), Il
giro di boa (2003), La pazienza del ragno (2004), La
luna di carta (2005), La vampa d'agosto (2006), Le
ali della sfinge (2006), La pista di sabbia (2007), Il
campo del vasaio (2008), L'età del dubbio (2008), La
danza del gabbiano (2009), La caccia al tesoro (2010), Il
sorriso di Angelica (2010), Il gioco degli specchi (2011), Una
lama di luce (2012), Una voce di notte (2012), Un
covo di vipere (2013), La piramide di fango (2014), Morte
in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano (2014), La
giostra degli scambi (2015), L'altro capo del filo (2016), La
rete di protezione (2017), Un mese con Montalbano (2017), Il
metodo Catalanotti (2018), Gli arancini di Montalbano (2018).
Premio Campiello 2011 alla Carriera,
Premio Chandler 2011 alla Carriera, Premio Fregene Letteratura - Opera
Complessiva 2013, Premio Pepe Carvalho 2014, Premio Gogol’ 2015.
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Angelo
Canevari.
Angelo
Canevari. scultore romano
Cresciuto in una famiglia di artisti, nella Roma degli anni 20,
fin da bambino aveva frequentato le avanguardie artistiche che si ritrovavano
nello studio di suo padre, il pittore Angelo Canevari, famoso per i mosaici
della piscina del Coni. I suoi
maestri sono stati Ettore Colla, Alberto Burri e Corrado Cagli. Aveva coltivato
da sempre la passione per la scultura che lo ha portato lontano: mostre
importanti in giro per il mondo, le porte del Duomo di Belluno e della
cattedrale di Trani. Negli anni ’70 la sua ricerca si sviluppa e indaga il
fascino misterioso dei Canopi etruschi, che reinterpreta creando sculture in
bronzo che si muovono nello spazio. Lavora a scenografie originali (famosa
quella per il Maggio fiorentino per “Finale di partita” con Adolfo Celi) e nel
’69 inizia a collaborare con Andrea Camilleri: nasce un sodalizio e un’amicizia
sincera e profonda che viene raccontata in un libro uscito lo scorso anno per
Skira. Dal bronzo alle plastiche, e
recentemente altre sculture con nuovi materiali: cartoni colorati, scheletri di
ferro e di nuovo plastiche. Un lavoro interessante e appassionato che insieme
alla ritrovata produzione grafica ci lascia in eredità.
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