Annabella Abbondante
La Verità non è una Chimera
Recensione - Opinione di
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Mugnano di Napoli (Na) – 04.10.2021
Testo estremamente
piacevole e soprattutto spassoso! Si narrano le giornate, o meglio le avventure
e disavventure della perennemente a dieta, cannoli permettendo, Annabella
Abbondante, Giudice Civile nel Tribunale di Pianveggio, e di tutti coloro che
la circondano: dal fidato cancelliere Paolo, detto Dolly, questo preziosissimo
personaggio è ispirato, a quanto si leggerà nei ringraziamenti, ad un vero
cancelliere, agli altri personaggi che ruotano intorno ad Annabella e che sono gli
amici di sempre: il Barista Siciliano Michele, il Commissario Nicola Carnelutti, la Giornalista
Alice “Ginger” Villani di Altamura, il simpaticissimo
Penalista Sergio Massi delle Case che è sempre in perenne contrasto con la
nostra protagonista, la sorella di Annabella, Fortuna, e tanti altri. In questo
libro la vita di Annabella Abbondante, o meglio le sue dipendenze, Caffeina,
Cannoli e principalmente il suo vizietto d’impicciarsi delle indagini altrui,
perché amante di gialli e thriller, diventa, secondo me, più interessante
dell’intrigo del delitto.
Chi sia il deus ex
machina del giallo lo si comprende facilmente anche se l’autrice, Barbara
Perna, è bravissima a distillare goccia a goccia gli indizi in questo suo primo
romanzo; il racconto è comunque soddisfacente perché essendo, con ogni probabilità,
l’inizio di un sequel, presentare al meglio i personaggi e conquistare il
lettore è quasi un obbligo; e mi ha conquistata!
Ciò che mi colpisce
di più è “la penna appassionata” di questa nuova autrice, Barbara Perna,
Napoletana e Giudice Civile, come la protagonista del racconto; una penna
precisa e divertente, mai ridondante, piacevole da seguire che sa essere
incisiva nei momenti più forti della narrazione e delicata, ma non troppo, come
la crema di un cannolo, nei momenti più ludici. I risvolti della vita delle
persone che letteralmente accerchiano Annabella sono ben studiati mai scontati o eccessivi,
soprattutto se si pensa ad Annabella e al Capitano Gualtieri, e giudico
veramente deliziosa la seconda entrata in scesa di Lorenzo di Salvo. Nel
complesso posso affermare che sono rimasta deliziosamente colpita e divertita
da questo giallo d’esordio e aspetto ansiosamente il seguito, sperando che ci
sia, anche perché vorrei proprio scoprire come andrà a finire con il numero 24. Luigia Chianese
Nella mia scala, da 1 a 5,
gradimento libro, questo testo, merita un 3 Libri. 📚📚📚🕮🕮 #LuigiaBooksBlogger #Blog
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TRAMA
Annabella Abbondante
La Verità non è una Chimera
di Barbara Perna
Ripresa
da internet e/o dalla 4° di copertina: Tutti al tribunale di Pianveggio sanno che non
si scherza sul pranzo, perché il giudice Annabella Abbondante ha un debole per
la buona cucina ma è perennemente a dieta. Forse per colpa dei deliziosi
cannoli della Palermitana, il bar in cui incontra ogni sera i suoi amici: il
commissario Nicola Carnelutti e la giornalista Alice “ginger” Villani di
Altamura. Abbondante sì, di nome e di fatto, una florida taglia 48 e una massa
di capelli ricci e ribelli che le cadono sulle spalle, ma lo è soprattutto di
cuore: sempre dalla parte dei più bisognosi e con il sorriso sulle labbra,
nonostante le estenuanti udienze e le interminabili pile di fascicoli. Quando
l’avvocato Matilde Santangelo si rivolge a lei per la scomparsa del fratello
dalla clinica psichiatrica in cui era ricoverato, Annabella che ha una passione
sfrenata per i gialli, non può fare a meno di impicciarsi. Negli stessi giorni,
poi, un immobile che lei aveva messo all’asta viene incendiato con tanto di
ritrovamento di resti umani: per il giudice e il fido cancelliere Paolo, detto
Dolly, la ricostruzione del PM fa acqua da tutte le parti e scoprire la verità
diventa un imperativo morale. Tanto più che il giudice Abbondante non accetta
mai un no come risposta.
Tra l’ennesimo appuntamento al buio, organizzato
da sua sorella Fortuna – il numero 24 negli ultimi quindici anni – aste
fallimentari e udienze oceaniche, Annabella vi conquisterà con la sua energia,
la sua passione e il suo grande carisma.
«Di cognome faccio Abbondante. E non posso
negare che mi rappresenti piuttosto bene. Di nome faccio Annabella, attaccato e
senza virgole, mi raccomando. Mi chiamo Annabella Abbondante, esatto. Ma non
basta. Mi chiamo Annabella Abbondante, porto la taglia quarantotto e sono
sempre a dieta. Sì, lo so. Assurdo. In un certo senso mi sento una
predestinata. Con questo nome, direte voi, si capisce il motivo per cui a
sedici anni avevo pensato di fare l'attrice comica. Perché invece, alla fine,
io abbia scelto di fare il magistrato si capisce meno. Insomma, adesso presto
servizio a Pianveggio, provincia di Lucca e faccio il giudice civile. Non sono
sposata, non ho figli e sono felice così. E poi che dire? Ho tre dipendenze
gravi da cui non riesco a liberarmi. La caffeina, i cannoli e la verità. So che
tutte e tre possono farmi male. Ma proprio non riesco a farne a meno.»
CENNI SULLA VITA di:
Barbara Perna
Ripresa da
internet e/o dalla 4° di copertina:
Barbara Perna è nata a Napoli Ha
51 anni, è felicemente sposata, e ha due figlie di 15 e 18 anni. È giudice
civile dal 1999. Ha lavorato presso i tribunali di Lagonegro, Santa Maria Capua
Vetere e Montepulciano. Attualmente è in servizio presso la sezione
fallimentare del Tribunale di Roma.
È entrata con il DM 12.7.99. La sua prima
destinazione è stata presso il piccolo Tribunale di Lagonegro, in sezione
promiscua. Ha svolto soprattutto funzioni di giudice civile e giudice
dell’esecuzione. È stata, poi, a Santa Maria Capua Vetere, dove ha fatto solo
il GE. Qui ha avuto la sua esperienza professionale più intensa è legata al
periodo che Lei definisce “in trincea”, quando svolgeva le funzioni di GE a
Santa Maria Capua Vetere, nella terra di “Gomorra”. Con i colleghi ed i
cancellieri ma anche con i professionisti delegati, i custodi e gli esperti
stimatori si creò un affiatamento e un’intesa irripetibile. Il gruppo di lavoro
si compattò moltissimo, forse anche a causa dell’ostilità dell’ambiente in cui
eravamo chiamati ad operare, ostilità tradottasi i molteplici atti
intimidatori, tra cui anche minacce di morte rivolte anche alla sua persona,
che l’ hanno portata a lavorare sotto scorta per oltre un anno. Nel 2010 è stata
trasferita a Montepulciano, dove ha ripreso la sua vita da giudice “tuttofare”.
Ed è lì che è nata l’ispirazione per il suo romanzo Annabella Abbondante. Da
quando è stata trasferita a Roma ho fatto il Ge per i primi anni per poi
lavorare alla sezione fallimentare. . Il suo motto come
magistrato è “Ascoltare, comprendere, immedesimarsi”. Il suo motto come
scrittrice lo prende in prestitoo da Italo Calvino: “Leggerezza non è superficialità”.
Annabella Abbondante, La Verità non è una Chimera, è
il suo romanzo d’esordio, con L’ Essenziale è Invisibile agli Occhi è il seguito.
Editore: Giunti Editore (15 settembre 2021)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 372 pagine
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