Le Intermittenze Della Morte
Recensione - Opinione di
Mugnano di Napoli (Na) – 01.09.2022
“ Il giorno seguente non
morì nessuno.
Il fatto, poiché
assolutamente contrario alle norme di vita, causò negli spiriti un
enorme turbamento…”.
Questo è l’incipit e senza girarci intorno vi dico subito
che questo romanzo è un capolavoro! Piazzatelo sotto le etichette-generi che
volete: Dark Fantasy solo Fantasy, Fiction Gotica, Narrativa ma anche Narrativa
Gotica o Narrativa Moderna e Contemporanea non ha importanza, io mi sono
divertita dalla prima all’ultima parola, sono rimasta esterrefatta. Ho sorriso,
ho provato suspense, ho gioito, mi sono fatta venire l’ansia, ero troppo
preoccupata per la Morte, pardon - morte
- con la minuscola, poi leggendo il libro capirete il perché, ma sono sempre
stata dalla sua parte; l’ho adorata, l’ho adorato. Per me siamo di fronte ad
una delle più belle manifestazioni di Narrativa Umoristica che abbia mai letto,
ora che le grandi case editrici lo piazzino sotto l’etichetta/genere desiderano
resta il punto centrale: questo lavoro è grandioso! Persino la maphia, si! Con
la ph, mi raccomando, che è notoriamente una bruttura, è stata uno spasso! Da
pagina 62:
<<
Si potrebbe pensare che, dopo tanti e tanto vergognosi cedimenti
quali
erano stati quelli del governo durante i tiremmolla delle transazioni con la
maphia, fino
all’estremo di consentire che degli umili e onesti impiegati pubblici
passassero
a lavorare a tempo pieno per l’organizzazione criminale,
si
potrebbe pensare, dicevamo, che non sarebbero possibili maggiori bassezze
morali.
Purtroppo,
quando si avanza alla cieca nei pantani terreni della realpolitik,
quando
il pragmatismo s’impossessa della bacchetta e dirige il concerto
senza badare a cosa c’è scritto nello
spartito, è
più che sicuro che
la logica imperativa del degrado finisca per dimostrare che,
in definitiva,
c’era
ancora qualche gradino da scendere.>>.
A questo punto devo raccontarvi della parola maphia:
nella mia lingua il ph si legge F ma ad un certo momento sono stata così
immersa nel racconto che ho iniziato a leggerlo ad alta voce, alle 3.00 del
mattino, inventandomi intonazioni e voci e rendendo la – maphia – ancora più
comica fermando il fiato su - ma - e poi sospirando il ph mentre leggevo.
Volevo sentire nel corpo la storia, volevo farne parte! Il racconto è entrato nel mio cervello, solo Shining di
Stephen King aveva mai fatto tanto in me! La vicenda
narrata ti risucchia in un tornado di avvenimenti e informazioni, non riesci e
non vuoi perdere una virgola, un punto, una maiuscola o una minuscola. E
bisogna anche prestare attenzione a chi dice cosa e a chi fa cosa. È un
delizioso inferno in terra, drammatico e tragico, ma comico all’eccesso! La
scrittura, fitta, intensa e dinamica, scorre come la vita, senza sosta;
l’autore, José Saramago,
premio Nobel per la Letteratura ricordiamolo,
è padrone di un linguaggio raffinato, perfetto, e lo esibisce in una
performance magistrale. La vicenda è incredibile, la location perde importanza
nella realtà, i personaggi deliziosi, lo stile da premio Nobel insomma non si
può chiedere di più! Il finale? Be’! Il
finale scioglie il cuore! L.Ch.
Lo so non è una
recensione ma una manifestazione d’amore per questo libro e questo autore,
quindi avete già capito che nella mia scala da 1 a 5, di gradimento libro, il mio voto è 5; forse
di più! L.Ch.
TRAMA
Le Intermittenze Della Morte
di José Saramago
Un paese senza nome, 31 dicembre, scocca la
mezzanotte. E arriva l'eternità, nella forma più semplice e quindi più
inaspettata: nessuno muore più. La gioia è grande, la massima angoscia
dell'umanità sembra sgominata per sempre. Ma non è tutto così semplice: chi
sulla morte faceva affari per esempio perde la sua fonte di reddito. E cosa ne
sarà della chiesa, ora che non c'è più uno spauracchio e non serve più nessuna
resurrezione? I problemi, come si vede, sono tanti e complessi. Ma la morte,
con fattezze di donna, segue i suoi imprendibili ragionamenti: dopo sette mesi
annuncia, con una lettera scritta a mano, affidata a una busta viola e diretta
ai media, che sta per riprendere il suo usuale lavoro, fedele all'impegno di
rinnovamento dell'umanità che la vede da sempre protagonista. Da lì in poi le
lettere viola partono con cadenza regolare e raggiungono i loro sfortunati (o
fortunati?) destinatari, che tornano a morire come si conviene. Ma un
violoncellista, dopo che la lettera a lui indirizzata è stata rinviata al
mittente per tre volte, costringe la morte a bussare alla sua porta per
consegnarla di persona.
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 224 pagine
- Dimensioni : 13 x 1.42 x 19.99 cm
ISBN-10: 8807881357 -
ISBN-13: 978-8807881350
Oppure:
Editore:
Einaudi; EINAUDI edizione (15 novembre 2005)
Lingua:
Italiano
Copertina
rigida: 205 pagine Dimensioni: 14.5 x 1.7 x 22 cm
ISBN-10:
8806179373 - ISBN-13: 978-8806179373
Traduttrice
Rita Desti
Etichette
– Generi: Dark
Fantasy Fantasy
Fiction
Gotica Narrativa
Narrativa
Gotica Narrativa
Moderna e Contemporanea
Narrativa Umoristica
Racconti Umorismo
CENNI SULLA VITA di:
José Saramago
José Saramago nato in portogallo, Azinhaga
nel 1922 – e morto a Tias, Isole Canarie
nel 2010, è stato narratore, poeta e drammaturgo portoghese, ha vinto il Premio
Nobel per la Letteratura nel 1998. Costretto a interrompere gli studi
secondari fece varie esperienze di lavoro prima di approdare al giornalismo che
ha esercitato con successo su vari quotidiani. Dopo il romanzo giovanile Terra e
due libri di poesia caratterizzati da una forte sensibilità ritmico-lessicale,
si è rivelato acquistando fama internazionale con un'originale produzione
narrativa in cui rielaborazione storica e immaginazione mistica e allegorica,
realtà e finzione si mescolano in un linguaggio tendenzialmente poetico e
vicino ai modi della narrazione orale. Tra le sue opere più note pubblicate da
Feltrinelli: Il vangelo secondo Gesù Cristo, Cecità, Tutti
i nomi, L'uomo duplicato, L'ultimo Quaderno, Don
Giovanni o il dissoluto assolto. Riconosciuto come uno degli autori più
significativi del Novecento, la sua produzione spazia dalla poesia al romanzo,
dal teatro La seconda volta di Francesco d'Assisi e Nomine
Dei ai racconti storici. Intellettuale raffinato e impegnato, ha
spesso fatto discutere per i suoi racconti dissacranti che colpiscono al cuore
i mali della nostra società. Nel 1998 l’Accademia di Svezia gli ha conferito il
Premio Nobel per la Letteratura premiando le sue qualità di scrittore ma anche
l’uomo delle battaglie civili. Fissa in una frase il perché del proprio
scrivere: “Le parole sono l’unica cosa immortale: quando uno è morto, ai
posteri rimangono solo loro". Tra le pubblicazioni più recenti per
Feltrinelli figurano: nel 2012 Lucernario, romanzo giovanile
perduto e ritrovato; nel 2014 Alabarde Alabarde; nel 2019 Diario
dell'anno del Nobel.
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