La
Bestia
Recensione - Opinione di
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Mugnano di Napoli (Na)
– 29 luglio 2023
- La Bestia - è un ottimo thriller
storico. Se volete entrare nella Madrid del 1834 ci siete. Madrid e la sua
gente sono la base della storia: ricchi e poveri, nobili e straccioni, puttane
e ragazzini di strada, nessuno escluso. Ci ritroviamo nella Prima
Guerra Carlista, quella dopo l’occupazione Francese; infatti, dopo la morte di Ferdinando VII,
la Spagna si ritrova divisa in due opposte fazioni: da una parte i
neonati Carlisti, sostenitori di Don Carlos, Carlos Maria
Isidoro, Fratello di Ferdinando VII, che si autoproclama re con il
titolo di Carlo V, appoggiato dai monarchici, dai cattolici
tradizionalisti, gli inquisitori e soprattutto dai reazionari
antiliberali; e sull’altro fronte si trovano gli Isabelinos, cioè
i liberali, i massoni, i "cattolici" costituzionalisti e le
frange più progressiste della società spagnola, che speravano di strappare
a Maria Cristina di Borbone, vedova di Re Ferdinando VII e
divenuta reggente a causa della giovane età di sua figlia Isabella,
alcune riforme in cambio del loro appoggio.
In
tutto questo si sviluppa il thriller storico, aggiungiamo anche il colera,
come malattia devastante, e la tragedia è servita. Troveremo situazioni umane
al limite della decenza, soprattutto nei lazzaretti.
Troveremo
protagonisti forti e determinati come la piccola Lucía, 14 anni, povera,
anzi poverissima, capelli ricci rossi come il fuoco e occhi neri; la sua
sorellina Clara di 11 anni, vittima, come tante altre ragazzine della
sua età, degli eventi e delle pratiche esoteriche medievali dei Carbonari;
il dottor Alban, giovane medico, che si ammazza di lavoro nei lazzaretti
ma riesce a dare un grande contributo alla verità grazie alla sua scienza; Diego
Ruiz, giornalista coraggioso, donnaiolo e sognatore che scrive i suoi
articoli sotto il falso nome de – El Gato Irriverente – per il giornale Eco
del Comercio; e poi ci sono due personaggi eccezionali, dediti alla loro
causa fino alle estreme conseguenze: Tomas Aguirre/Frate Baulio, soldato
carlista, contrapposto alla nobile Ana Castelar, feroce isabelliana. Ci sono
tanti altri protagonisti che tra vigliaccheria e ripensamenti faranno rivoltare
gli ingranaggi della storia, tra cui Josefa la Leona, titolare di un
bordello di lusso, un ex guardia, un - Calador Real - con un occhio
solo, ovvero Danoso Gual; ma nel complesso è una grande narrazione o
meglio una grande avventura.
Carmen
Mola, l’autrice, non è altro che lo pseudonimo di tre persone; tre scrittori e sceneggiatori spagnoli: Jorge
Díaz, Antonio Mercero e Agustín Martínez, che hanno rivelato la loro identità con grande scalpore durante
la cerimonia di assegnazione del Premio Planeta, il più importante
premio letterario iberico.
Anche se sono in tre a scrivere questo thriller
storico hanno una cosa in comune: lo scrivere come se stessero proiettando la
storia su un lenzuolo. Tutto è descritto come se dovesse apparire in un film.
Sembrano tante scene magistralmente assemblate, il loro essere anche
sceneggiatori condiziona la loro scrittura. Il testo è diviso in quattro parti
e non si riesce a capire chi dei tre ha scritto cosa e questo è un bene per il
racconto, secondo me.
La mappa, in bianco e nero, posta nelle due
pagine iniziali del libro, della città di Madrid, all’epoca dei fatti, aiuta il
lettore a destreggiarsi in quei luoghi e a comprendere meglio come era vivere
dentro e fuori le mura della - Cintia - fatta erigere da Filippo IV
nel 1625 e come era la divisione dei luoghi più importanti dove sono
accaduti i fatti narrati nel libro.
Arrivando al sodo posso
dire che il libro è: Temporalmente ben centrato; Storicamente accennato in
maniera adeguata e non tediosa; i Personaggi sono interessanti e ben delineati;
le Locations sono descritte come nei migliori set cinematografici; la Vicenda
narrata è coinvolgente ed incredibile; la Suspense, piena di situazioni
eccezionali, è al cardiopalma; in pratica sono 489 pagine che è un piacere
leggere tutte d’un fiato. Luigia Chianese
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Leggendolo ci si troverà proprio lì, tra i vicoli di Madrid, in
una storia di inferno e oscurità "Un thriller storico perfetto, consacrato al
trionfo". El País
"Un romanzo che colpisce per la sua trama
cruda, sordida e spietata, con personaggi memorabili". Que Leer
"Carmen Mola intreccia magistralmente i fili del
miglior giallo in un romanzo che lascia il segno, dal ritmo frenetico e
implacabile".
La Vanguardia
"Una potenza narrativa fuori dal
comune".
Lire Magazine Littéraire
TRAMA
La
Bestia di Carmen Mola
Madrid, 1834: una terribile epidemia di colera
ha messo in ginocchio la città. Ma il terrore ha anche un altro nome, quello
della Bestia: un essere spietato e inafferrabile che rapisce le bambine dei
quartieri più poveri e ne smembra i corpi. Quando la piccola Clara scompare,
sua sorella Lucía non vuole aspettare di ritrovarne il cadavere: dà inizio così
alla sua lotta contro il male e contro il tempo. Ha quattordici anni e
l'inestinguibile coraggio di chi sente di non poter fare altro. Anche perché
nessuno sembra voler fermare davvero il mostro. Tranne Diego, un giornalista
testardo e temerario, che trascinerà nell'indagine anche il suo amico Donoso,
un poliziotto cinico ma leale con un occhio solo. Alla loro ricerca frenetica parteciperanno
monaci guerriglieri, ambasciatori e prostitute, mentre una società segreta
tesse i suoi intrighi fatali fra taverne e salotti, palazzi e lazzaretti. È
l'alba di una capitale che nasce nel sangue, di una città che brulica di vita e
di morte e lotta per lasciarsi il medioevo alle spalle.
Prima Edizione Italia: 4 luglio 2023
Lingua : Italiano
Traduzione a cura di: Massimo Sottini
Copertina flessibile : 496 pagine
ISBN-10 : 883101689X
ISBN-13 : 978-8831016896
Dimensioni : 22.6 x 4.3 x 15.2 cm
Etichette – Generi: Giallo Giallo Storico
CENNI SULLA VITA di:
Carmen
Mola
Carmen Mola è lo pseudonimo
di tre scrittori e sceneggiatori spagnoli: Jorge Díaz, Antonio Mercero e
Agustín Martínez, che hanno rivelato la loro
identità con grande scalpore durante la cerimonia di assegnazione
del Premio Planeta, il più importante premio letterario iberico. A lungo è
stata considerata l’Elena Ferrante spagnola.
Frutto di una scrittura collaborativa moderna, di cui i tre autori sono tra gli
esponenti più acclamati a livello internazionale, La Bestia ha venduto oltre un milione di copie
e sarà pubblicato in quindici Paesi.
Il trio è composto da:
Jorge Díaz (Alicante,
1962), autore dei romanzi Cartas al Palacio e La
Justicia de los errantes, oltre a serie tv di grande successo come Central
Hospital;
Antonio Mercero (Madrid,
1969), che ha scritto sceneggiature di film (Felices 140, Central
Hospital, Axe) e ha pubblicato romanzi tra cui Pleamar e El
final del hombre;
Carmen Mola,
almeno in parte, è differente. È nata nel 2017, ed è uno pseudonimo. Dietro questo nome di donna ci sono tre uomini: Jorge
Díaz Cortés, Antonio Santos Mercero e Agustín Martínez lavoravano
insieme come sceneggiatori di serie tv quando un giorno hanno pensato che non
sarebbe stato male provare ad applicare quello stesso metodo di lavoro a un
romanzo. Ma quale nome usare? «Volevamo che i lettori si concentrassero solo
sulla storia e non su chi l’aveva scritta», spiega Agustín, il più giovane dei
tre. «All’inizio ci venivano in mente nomi maschili, poi qualcuno ha detto:
“Carmen”, e qualcun altro ha risposto: “Mola!”, che in spagnolo significa
“figo”. Carmen Mola è nata così». Prima della Bestia, sotto questo pseudonimo
hanno pubblicato la trilogia della detective Elena Blanco,
ma è stato solo con questo romanzo che è arrivato il successo.
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