lunedì 2 ottobre 2023

Mo Malø - (Pseudonimo di Frédéric Mars) - La Notte Bianca

Mo Mal
ø 
Pseudonimo di Frédéric Mars 
La Notte Bianca

Recensione - Opinione di

Mi trovi anche su
Mugnano di Napoli (Na) – 13 agosto 2023
 
Tenetevi forte è un romanzo di 522 pagine, fitte fitte, quindi chi ama i “mattoni” è accontentato. Voglio essere chiara, in questo racconto nomi e luoghi sono un’impresa impronunciabile. Ci si immerge nel mondo del profondo Nord Europa, nel bianco dei ghiacci perenni. Da pagina 8:
<< Il silenzio profondo a volte è più spaventoso 
dei più lugubri lamenti.>>.
Il protagonista è Qaanaaq Adriensen un giovane quarantenne (42 e 45 anni; capirete la congiunzione), padre single di due gemelli adottati; è un eccellente criminologo di Copenaghen ed è Capitano della Omicidi della Polizia Danese, figlio d’arte in questo settore; essendo nativo di due tradizioni, Groelandese e Danese, viene spedito in Groenlandia, ai confini del Circolo Polare Artico, precisamente a Nuuk, più per punizione che per reale necessità. La Groenlandia è il luogo dove è nato e vissuto fino a tre anni, prima di essere adottato. È una terra che non conosce e che non sente sempre sua, fino a questa indagine che lo porterà fino alla città da cui lui stesso prende il nome: Qaanaaq.
L’ambientazione è sicuramente qualcosa che colpisce il lettore, infatti, la natura incontaminata, inospitale, fredda, è da un lato suggestiva e introspettiva e dall’altra spaventosa e tenebrosa; l’autore si lascia andare spesso e volentieri alle descrizioni paesaggistiche, come può essere la - whiteout - la notte polare e non solo.
I co-protagonisti sono in primis Rikke Engell, affascinante quanto fredda responsabile della polizia locale, una bellissima donna, quasi una valchiria moderna; ma Qaanaaq Adriensen viene, anche, affiancato dall’ispettore Apputiku Kalakek, detto Appu, che si farà riconoscere per i suoi innumerevoli silenzi e per le sue espressioni tipiche groenlandesi ma anche per il suo modo di vivere da autentico e fiero Inuit. Un ometto eschimese gentile, basso e con pancia prominente, un personaggio interessante e divertente.  
Il nemico sembra essere la Green Oil, una compagnia  canadese di estrazione petrolifera, ma non è il solo nemico; perché la trama e il dramma degli omicidi rituali, di cui si ha un unico indizio, dei - Tupilak -, ovvero delle piccole statuine d'orso realizzate in zanna d’animale, tipiche del folclore Inuit, si evolvono su più piani e la verità è il fine ultimo per il nostro Capitano della Omicidi Qaanaaq Adriensen. 
Da pagina 15:
<< La verità non era che un animale selvaggio in attesa del suo padrone.
Forse si meritava di essere addomesticata. Non di certo falsificata.>>.
I piani di lavoro, come scrivevo, su cui è incentrata l’intera storia, sono innumerevoli e sono intrecciati quasi in modo forzoso, forse perché la Groenlandia non ha poi così tanti abitanti, comunque i temi sono: la ricerca di se stessi e delle proprio passato per Qaanaaq; l’attaccamento di un popolo alle proprie tradizioni e radici; l’avidità economica di uomini di ogni strato sociale che vogliono sfruttare il profondo Nord a danno di altri, in particolare degli autoctoni; l’ambientalismo estremista; la corruzione; le brame politiche dei singoli e infine l’indipendenza della Groenlandia dalla Danimarca.
Tutto questo bel po’di cose, circa sette, s’intrecciano nel romanzo e lo rendono da una parte interessante dall’altra eccessivamente ingarbugliato, ma alla fine è la ricerca della verità ciò che conta. E per citare i continui modi di dire degli abitanti del Nord o le loro perle di saggezza, concludo con una frase che troviamo a pagina 225:
<< La storia non ha nome, figliolo. 
È sempre la somma di quello che tutti facciamo. 
Appartiene a tutti.>>.
Se amate le storie particolarmente intricate, gli esiti inaspettati e i colpi di scena gelati vi consiglio questo lavoro di Mo Malø. Piccola nota: il nostro autore ama così tanto i soprannomi che li utilizza anche nel suo stesso racconto. Perché Mo Malø non è altri che Frédéric Mars che utilizza uno dei suoi innumerevoli pseudonimi, questo è solo il più famoso e principale, ed è stato scelto perché la sua famiglia è di Saint-Malo, in Bretagna. Luigia Chianese
 
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 2 e mezzo
Libri.📕📗📖🕮🕮

#LuigiaChianeseBooksReviewBlogger #Blog #LibriEOpinioni
 
Note
“Non era abituato a vedersi dettare l’agenda degli elementi. A Copenaghen, il vento al massimo rovesciava la spazzatura; la neve era una pioggia bianca che diventava fango quando toccava terra.
 
Lì, la natura assumeva tutt’altra realtà. Palpitava tutto attorno a loro, imponendo la sua legge, le sue buone notizie tanto quanto le cattive, la speranza e la disperazione, la vita ma anche la morte.”
 
TRAMA: 
La Notte Bianca 
Mo Malø 
(Pseudonimo di Frédéric Mars)
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Niente di buono può nascere dai sogni. Ogni inuit lo sa. Tutto ciò che il capitano della polizia di Copenaghen Qaanaaq Adriensen sa della Groenlandia è di esserci nato. Adottato a soli tre anni, è cresciuto in Danimarca, perciò adesso, nel volo verso Nuuk, la capitale più a nord del mondo, dove è chiamato a indagare su tre omicidi, prova una certa malinconia al pensiero di mettere piede su quella enorme macchia lattea che si vede dai finestrini. Ad aspettarlo, al suo arrivo, la polizia locale, capitanata dalla bionda e gelida Rikke Engell, insieme all'ispettore inuit Apputiku Kalakek. Qualcosa nell'accoglienza dei poliziotti lo mette in guardia: anche se è nato lì, il capitano Adriensen non è gradito. Tre operai della Green Oil, la compagnia petrolifera che opera in quella regione, sono stati trovati morti, appena riconoscibili per le orrende ferite che sono state inferte loro, e che fanno pensare all'attacco di un orso polare. Ma ci sono molte incongruenze in questa teoria: le porte dei bungalow in cui i tre abitavano non sono state scardinate; non ci sono impronte dell'animale sulla scena dei delitti, né altre tracce sui loro corpi. C'è un solo indizio, per quanto misterioso: in tutti e tre i bungalow sono stati trovati dei tupilak , piccole statuine d'orso del folclore inuit... L'indagine è appena cominciata, e il capitano Adriensen si ritroverà ben presto al centro di un intrigo in cui s'intrecciano violenza, politica, ecologia e spiritismo. Cercando di non soccombere alla malia del bianco intenso di quel luogo diverso da tutti, cui è impossibile restare indifferenti.
 
Editore: ‎ Piemme (28 febbraio 2023)
Lingua: ‎ Italiano
Copertina flessibile: ‎ 519 pagine  
Dimensioni ‏ : ‎ 14 x 3.5 x 21.5 cm
ISBN-10: ‎ 8856687569
ISBN-13: ‎ 978-8856687569
 
CENNI SULLA VITA di: 
Mo Malø 
(Pseudonimo di Frédéric Mars)
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Mo Malø: francese, ha scritto diversi romanzi e saggi con vari pseudonimi, di cui Mo Malø è quello di maggior successo. La notte bianca è il primo di una serie di gialli ambientati in Groenlandia che ha venduto quasi centomila copie in Francia, finalista al premio Meilleur Polar dedicato alla narrativa gialla.
Frédéric Mars, (nato nel 1968 a Rueil-Malmaison) è un autore francese di romanzi, saggi, documenti e libri illustrati su un'ampia varietà di argomenti. Pubblica sotto varie identità, anche come scrittore. La sua famiglia è di Saint-Malo, in Bretagna (35), da qui il suo principale pseudonimo, Mo Malø.
Ex allievo di Saint-Nicolas-Passy-Buzenval e del Lycée Pasteur di Neuilly-sur-Seine, laureato a Celsa. Dopo diversi anni trascorsi nella stampa di riviste e in varie redazioni online (AlloCiné, Club-Internet, ecc.), Frédéric Mars ha lasciato il giornalismo e la fotografia per dedicarsi esclusivamente al suo lavoro di autore di libri. Oltre ai suoi romanzi, ha pubblicato più di sessanta saggi, documenti e libri illustrati, sotto varie identità. Si è fatto un nome per la prima volta per i suoi libri dedicati alle coppie, alla sessualità e ai nuovi modi di incontrarsi. Dalla sua collaborazione con l'illustratrice Pénélope Bagieu sono nate tre opere, tra cui il Chamasutra e l'Eserciziario per adulti che hanno saltato le lezioni di educazione sessuale. È il traduttore francese della raccolta di commedie erotiche Sex&Cie, di Ania Oz (edizioni J'ai lu). Nello stesso periodo ha diretto diverse raccolte, in particolare per Éditions Tana e Éditions de l'Hèbe (Svizzera), e per due anni (2005-2006) ha condotto una rubrica nel programma Lahaie, l'amour and you su RMC Info. All'inizio degli anni 2010, è apparso sulla scena del thriller e del thriller francese, con romanzi abbastanza diversi: Le Sang du Christ, Non-Stop, Le manuel du serial killer, ecc. Questo eclettismo, come il gran numero dei suoi pseudonimi, contribuisce alla sua singolarità nel panorama letterario. Alla fine dello stesso decennio, ha pubblicato una serie di thriller ambientati in Groenlandia, sotto lo pseudonimo di Mo Malø: Qaanaaq (2018), Diskø (2019), Nuuk (2020) e Summit (2022) edito da La Martiniere1.
Nel 2019, Frédéric Mars ha pubblicato il thriller anticipatore La Lame con Cosmopolis, premiato con il Prix de l'Évêché 20202. Lo stesso anno, ha collaborato con il fumettista di estrema destra e figura della "fachosfera" Marsault per il suo album a fumetti intitolato Les Ricette barbares.
Lavora ancora regolarmente con giornalisti professionisti della carta stampata che forma nelle tecniche di narrazione.
Accanto alla sua attività editoriale, Frédéric Mars è l'ideatore del gioco da tavolo Au pire, tu meurs!, gioco di carte e bluff distribuito da Asmodée / Novalis.
 
CONSIGLIATI da

#Blog #LibriEOpinioni
#LuigiaBooksBlogger
#Recensioni #LuigiaChianese
#FollowMe Commenta, Condividi, I Like,
#lamialettura #libridaleggere
#LuigiaChianeseBooksReviewBlogger
Clicca #Segui sul Blog Libri e Opinioni
Mi trovi anche su FB - TIKTOK
#MoMalø #FrédéricMars #LaNotteBianca
#Piemmedizioni #MariaMoresco
#Giallo #ThrillerLegale
#Narrativa #NarrativaModernaEContemporanea
#Poliziesco #Suspense
********************

venerdì 29 settembre 2023

Info Box… Campania Libri Festival della Lettura e dell’Ascolto 2023 Anteprima con Benjamín Labatut

Campania Libri
Festival della 
Lettura e dell’Ascolto
2023 
Anteprima con
Benjamín Labatut
Info Box…

Mi trovi anche su
 
Mugnano di Napoli (Na) – 
29 settembre 2023

Salve amici del Blog Libri e Opinioni,
Il Campania Libri Festival 2023 si terrà dal 05 al 08 ottobre 2023, nel Palazzo Reale di Napoli.
Ci saranno Oltre 200 appuntamenti tra presentazioni, laboratori e incontri con autori, ospiti e professionisti del mondo dell’editoria, che insieme agli stand delle principali case editrici nazionali, popoleranno gli ambienti della reggia:
dal Seicentesco Cortile d’Onore alle Sale Storiche. 
La manifestazione è Gratuita e quest’anno è dedicata a Italo Calvino in occasione del centenario della sua nascita.



Su questo Blog troverete il link per il Programma cliccando qui .
In occasione del - Campania Libri – Festival della Lettura e dell’Ascolto 2023 - con la Fondazione Campania dei Festival desidero segnalare che lunedì 02 ottobre 2023, sempre a Napoli, ci sarà l’Anteprima di questo evento e sarà lo scrittore Benjamín Labatut il protagonista assoluto dell’anteprima in Collaborazione con la Libreria Ubik Napoli e con Università Pegaso.
 
Per partecipare: Vi comunico che l'ingresso è libero, fino ad esaurimento posti, quindi la prenotazione è consigliata, però un contingente ridotto di posti consentirà l'accesso anche a chi si presenterà il giorno dell'evento senza prenotazione.
 
Torniamo al protagonista dell’anteprima del Campania Libri Festival 2023. 
Benjamín Labatut è uno scrittore Cileno, ma apriamo una parentesi: è nato a Rotterdam, nei Paesi Bassi, nell’Olanda Meridionale e cresce a L’Aia, poi a Buenos Aires e Lima prima di stabilirsi a Santiago del Cile all'età di 14 anni. In questa città studia giornalismo presso la Pontificia Università Cattolica del Cile. Cenni della sua vita e le sue opere le troverete nel Blog Libri e Opinioni.
Chiarito ciò vi comunico, anche, che con lui dialogherà la scrittrice e sceneggiatrice Elena Stancanelli e lo farà dalle ore 18.00 presso Palazzo Zapata, sede di Università Pegaso, in Piazza Trieste e Trento a Napoli.
Parleranno del libro “Maniac”, un testo che, a quanto si vocifera, molto atteso, soprattutto dopo il successo che ha riscosso il precedente libro dell’autore  “Quando Abbiamo Smesso di Capire il Mondo” libro, quest’ultimo, che è diventato un caso letterario nel 2021, in Italia è edito da Adelphi, e nel 2022, sempre con questo testo, vince il Premio Letterario Galileo per la Divulgazione Scientifica. In questo Blog, Libri e Opinioni, potete leggerne la Trama.
“Maniac” è, anch’esso, per l’Italia, pubblicato dalla casa Editrice Adelphi, che poi è l’editore di tutti i titoli di Benjamín Labatut in italiano.
Uno dei temi principali di quest’ultimo libro, “Maniac”  è il legame tra l’arte e la scienza; entrambe secondo l’autore, sono capaci di rendere visibile l’invisibile. Benjamín Labatut si muove con straordinaria abilità tra le origini dell’Intelligenza Artificiale, I.A., infatti il romanzo prende il titolo dal nome di uno dei primi computer della storia, e dalle vite di due famosi matematici - Paul Ehrenfest e John von Neumann, e da un giocatore di GO - Lee Sedol -, dando forma a quella che lo stesso autore definisce “Un’Opera di Finzione Basata su Fatti Reali”. Sempre sul questo Blog, Libri e Opinioni, potrete leggerne la Trama.
Così si apre ufficialmente il - Campania Libri – Festival della Lettura e dell’Ascolto – 2023.
Auguro Buon divertimento e Buone letture a tutti. Luigia Chianese
 
 
TRAMA
“Maniac”
Benjamín Labatut
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Quando alla fine della seconda guerra mondiale John von Neumann concepisce il Maniac – un calcolatore universale che doveva, nelle intenzioni del suo creatore, «afferrare la scienza alla gola scatenando un potere di calcolo illimitato» –, sono in pochi a rendersi conto che il mondo sta per cambiare per sempre. Perché quel congegno rivoluzionario – parto di una mente ordinatrice a un tempo cinica e visionaria, infantile e «inesorabilmente logica» – non solo schiude dinanzi al genere umano le sterminate praterie dell’informatica e dell’intelligenza artificiale, ma lo conduce sull’orlo dell’estinzione, liberando i fantasmi della guerra termonucleare. Che «nell’anima della fisica» si fosse annidato un demone lo aveva del resto già intuito Paul Ehrenfest, sin dalla scoperta della realtà quantistica e delle nuove leggi che governavano l’atomo, prima di darsi tragicamente la morte. Sono sogni grandiosi e insieme incubi tremendi, quelli scaturiti dal genio di von Neumann, dentro i quali Labatut ci sprofonda, lasciando la parola a un coro di voci: delle grandi menti matematiche del tempo, ma anche di familiari e amici che furono testimoni della sua inarrestabile ascesa. Ci ritroveremo a Los Alamos, nel quartier generale di Oppenheimer, fra i «marziani ungheresi» che costruirono la prima bomba atomica; e ancora a Princeton, nelle stanze dove vennero gettate le basi delle tecnologie digitali che oggi plasmano la nostra vita. Infine, assisteremo ipnotizzati alla sconfitta del campione mondiale di go, Lee Sedol, che soccombe di fronte allo strapotere della nuova divinità di Google, Alpha Go. Una divinità ancora ibrida e capricciosa, che sbaglia, delira, agisce per pura ispirazione – a cui altre seguiranno, sempre più potenti, sempre più terrificanti. Con questo nuovo libro, che prosegue idealmente Quando abbiamo smesso di capire il mondo, Labatut si conferma uno straordinario tessitore di storie, capace di trascinare il lettore nei labirinti della scienza moderna, lasciandogli intravedere l’oscurità che la nutre.
 
Editore ‏ : ‎ Adelphi (29 settembre 2023)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 352 pagine - Dimensioni ‏ : ‎ 22.1 x 3.1 x 14.1 cm
ISBN-10 ‏ : ‎ 8845938328 - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8845938320
                                       Medicina Narrativa  Tecnologia  
                                       Scienze  Scienze dei Calcolatori
                                       Luigia Chianese  Eventi
 
TRAMA
“Quando Abbiamo Smesso 
di Capire il Mondo”
di Benjamín Labatut
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
C’è chi si indispettisce, come l’alchimista che all’inizio del Settecento, infierendo sulle sue cavie, crea per caso il primo colore sintetico, lo chiama «blu di Prussia» e si lascia subito alle spalle quell’incidente di percorso, rimettendosi alla ricerca dell’elisir. 
C’è chi si esalta, come un brillante chimico al servizio del Kaiser, Fritz Haber, quando a Ypres constata che i nemici non hanno difese contro il composto di cui ha riempito le bombole; o quando intuisce che dal cianuro di idrogeno estratto dal blu di Prussia si può ottenere un pesticida portentoso, lo Zyklon. 
E c’è invece chi si rende conto, come il giovane Heisenberg durante la sua tormentosa convalescenza a Helgoland, che probabilmente il traguardo è proprio questo: smettere di capire il mondo come lo si è capito fino a quel momento e avventurarsi verso una forma di comprensione assolutamente nuova. Per quanto terrore possa, a tratti, ispirare. 
È la via che ha preferito Benjamín Labatut in questo singolarissimo e appassionante libro, ricostruendo alcune scene che hanno deciso la nascita della scienza moderna. Ma, soprattutto, offrendoci un intrico di racconti, e lasciando scegliere a noi quale filo tirare, e se seguirlo fino alle estreme conseguenze.
 
Editore ‏ : ‎ Adelphi (4 febbraio 2021)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 180 pagine - Dimensioni ‏ : ‎ 22.2 x 1.2 x 22.2 cm
ISBN-10 ‏ : ‎ 8845935183 - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8845935183
                                       Medicina Narrativa  Tecnologia  
                                       Scienze  Scienze dei Calcolatori
                                       Luigia Chianese  Eventi

 
CENNI SULLA VITA di:
Benjamín Labatut
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Benjamín Labatut Nato a Rotterdam nei Paesi Bassi nel 1980, cresce al L’Aia, Buenos Aires e Lima prima di stabilirsi a Santiago del Cile all'età di 14 anni. In questa città studia giornalismo presso la Pontificia università cattolica del Cile.
Ottiene il successo internazionale nel 2021 con il libro Quando abbiamo smesso di capire il mondo, tradotto in decine di lingue e vincitore l'anno successivo del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica. 
Le sue opere fino ad oggi sono: Raccolte di racconti: La Antártica empieza aquí, Madrid, Alfaguara, 2010. Romanzi: Después de la luz, Santiago del Cile, Hueders, 2016 e Quando abbiamo smesso di capire il mondo (Un verdor terrible, 2020), Milano, Adelphi, 2021.
Maniac, Adelphi, 2023. Per la Saggistica: La pietra della follia (La piedra de la locura, 2021), Milano, Adelphi, 2021. 
 
CONSIGLIATI da

 

 






*******************
#Blog #LibriEOpinioni
#LuigiaBooksBlogger
#Recensioni #LuigiaChianese
#FollowMe Commenta, Condividi, I Like,
#lamialettura #libridaleggere
#LuigiaChianeseBooksReviewBlogger
Clicca #Segui sul Blog Libri e Opinioni
Mi trovi anche su FB - TIKTOK
#CampaniaLibriFestival2023
#FondazioneCampaniadeiFestival
@FondazioneCampaniadeiFestival
#Eventi #ItaloCalvino
#PalazzoRealeNapoli @PalazzoRealeNapoli
#UbikNapoli @UbikNapoli
#UniPegaso @UniPegaso
#BenjamínLabatut @BenjaminLabatut
#Maniac
#QuandoAbbiamoSmessodiCapireilMondo
Editi da #Adelphi @Adelphi
#ElenaStancanelli  @ElenaStancanelli
*****
#Biografia #Fantascienza #IA #IntelligenzaArtificiale
#Medicina #Narrativa #Tecnologie
#Scienze #ScienzeDeiCalcolatori
************************* 

lunedì 25 settembre 2023

Aldo Giorgio Salvatori - Naufragio nel Contro Mondo

Aldo Giorgio Salvatori
Naufragio nel Contro Mondo
 
 
Le prime domande che mi sono posta, a metà del libro, sono state: il nuovo che avanza, in qualsiasi forma, è sempre migliore, più giusto, più corretto rispetto al precedente? Siamo sempre portati a ritenere che il nuovo, il progresso sia migliore in quanto superamento di limiti fisici, etici e morali; ma questi superamenti hanno basi solide? Si incorporano nel precedente? O si accettano tout court - in italiano: senza ulteriori specificazioni? Non sarebbe necessario un periodo di transizione, valutazione, ed approfondimento per il medio e lungo termine? Praticamente non corriamo troppo verso il - mundus novus - senza neppure valutare e goderci il passato prossimo e il presente?
E poi, chi sono i nuovi modelli, i nuovi eroi, i nuovi intellettuali, che basi hanno? Su quali pilastri morali ed etici appoggiano il loro pensiero e le loro azioni? Queste sono state le mie prime riflessioni durante l’approccio a questo testo.
Nel suo libro l’autore, Aldo Giorgio Salvatori, per cercare di rispondere a ciò, cita filosofi come Julia Kristeva, scrittori, costituzionalisti, del calibro di Giorgio Ponte, Giovanni Maria Flick e Michele Ainis, Silvana De Mari e tanti altri personaggi molto diversi tra loro, soprattutto per formazione, con idee molto differenti della società; ma con qualcosa in comune: il desiderio o la speranza di rivitalizzare e non dimenticare quei valori che sono tipici di un popolo, che ne hanno costruito la grandezza e il rispetto nel mondo e che lo hanno reso ciò che è, un esempio positivo per gli altri, nonostante le molte distorsioni.  
L’autore ha anche racchiuso nella sua opera un insieme di assurdità giornalistiche le cosiddette “notizia spazzatura” in gergo - fake news - o assurdità che i mass media, in italiano: mezzi di comunicazione di massa, ci hanno rifilato nel 2021.
Ad esempio le accuse di razzismo a Mozart o peggio ancora, per me, accuse di misoginia al grande scrittore americano, di origine ebraica, Philip Roth; certe volte promosse da gente che la cultura “non sa neppure dove sta di casa”, gente che vede il male ovunque con l’unico interesse reale di diventare “il fenomeno del giorno” e apparire agli onori della cronaca e di internet.  
Se non ho contato male, sono circa una cinquantina i temi trattati in questo testo; ma siamo chiari sono solo brevissime riflessioni, giusto un input, come un amo lanciato lì per discutere, pensare, riflettere e confrontarsi. Alcuni dei temi sono:
La Globalizzazione e i suoi effetti negativi. Non gestiti o mal gestiti e non valutati tempestivamente.
La Decadenza Mediatica in cui i giornalisti sembrano più comari da bassifondi che pensatori e ricercatori della verità dei fatti.  
L’Ambientalismo come Fanatismo Ecologista, dove salviamo e ci preoccupiamo dell’ambiente: dei mari, delle foreste, dell’aria, degli animali in estinzione, dove ci opponiamo agli alimenti modificati geneticamente ma dimentichiamo di salvare e/o di preoccuparci del destino dell’uomo in quanto individuo inserito nella comunità.
Le Istanze Femministe portate all’eccesso e spesso al ridicolo; ve la ricordate la pubblicità della Nuvenia? 
La Sessualità Ostentata ovunque, in particolare sui social; ed io mi chiedo: ma ci interroghiamo abbastanza sul perché di questi bisogni?  
La Decultura imperate e la sua osannazione perché divertente, accompagnata dall’illegalità diffusa e quotidiana; io la chiamo la cialtroneria regnante.
Le continue e onnipresenti Pressioni del Mondo LGBTQ+, comunità che ha sì il diritto e il dovere d’esistere e d’essere sostenuta, protetta e accettata, ma non per questo diventare il nuovo faro, il nuovo modello di libertà sessuale; la tv, i social e i libri ne sono invasi, quasi costretti, in nome del Politicamente Corretto o dal Pug, Pensiero Unico Global, per non essere additati come razzisti. Una libertà sessuale, fluida/liquida a “come ci si sveglia la mattina” spesso fatta di disinibizione,  e oltraggio al pudore. Da pagina 112: 
<< Razzista, tuttavia, è colui il quale si senta o 
si dichiari superiore  ad altre etnie, 
non chiunque esprima ansia o timore per... >>.  
Mentre leggevo - Naufragio nel Contromondo - mi venivano in mente i vari Gay Pride; spesso e volentieri solo una festa di pagliacci esibizionisti, semi nudi o completamente nudi, che mimano atti sessuali a discapito del vero fulcro del Gay Pride: ovvero l’accettazione dell’altro.
Continuiamo con i Migranti Clandestini, alla difficile integrazione con loro, che deriva da un assalto così repentino e forzoso; non abbiamo il tempo fisico e mentale per metabolizzare il tutto; un’accoglienza, spesso falsa, che sta tramutando i migranti in un nuovo proletariato da sfruttare politicamente e soprattutto economicamente.
Non vengono tralasciate nel libro Le Furie Iconoclastiche che colpiscono il personaggio noto o storico di turno: la Regina Elisabetta II, il Papa, Napoleone, Cristoforo Colombo, i busti di Mussolini, Lenin, Stalin, Pol Pot e così via, come se si volesse cancellare la storia. I fautori della Cancel Culture dilagano oramai senza freno, un oltraggio alla storia.
Gli argomenti sono tanti, razzismo, religione, linguaggio, non li citerò tutti, ma ci sono.
Vi è molto in questo testo, un’accusa, o come piace dirlo oggi in francese je t'accuse –(ignorando i tempi e i modi) come se l’italiano ci facesse schifo o ci facesse sembrare ignoranti e non alla moda linguistica; perché anche la lingua sembra sotto attacco. Un’accusa ad un mondo che sta andando alla deriva, che sta, appunto, naufragando, un “Contromondo” dove le vecchie generazioni si sentono perse, svuotate e private della capacità di reagire, e dove le nuove generazioni galleggiano in una rete di informazioni, senza bussola, senza poter appoggiare i piedi su un solido scoglio, su una base sicura, perché non hanno tempo, la velocità è diventata il loro mantra. 
Un’accusa ad un mondo dove la decomposizione dei principi morali e la putrefazione della tradizione, del buon gusto, del buon senso, dello stile e della bellezza classica, nonché della decenza, sono divenuti la norma; cose di cui si ha letteralmente paura di parlare e citare perché si teme di essere accusati di Razzismo! 
Siamo alla fiera dell’assurdo, secondo me!
Il libro di A.G. Salvatori ci dice che, oggi, il nemico da combattere con tutte le forze, sembra essere l’identità personale e comunitaria, l’identità storica, religiosa e civile che ci ha determinati, in pratica la tradizione, e di nuovo, leggendo, mi chiedo: - per andare incontro a chi o cosa? Al profitto? Ed a questo punto io, lettore, mi richiedo, preoccupata:- chi sono gli abili strateghi di tutto ciò? E penso al capolavoro di Michael Houellebecq – Sottomissione – letto anni fa, che consiglio; o al “nuovo caso letterario”  - Il Mondo al Contrario di Roberto Vannacci. Generale Italiano -  che non ho ancora letto ma di cui, povera me, già so quasi tutto, interi paragrafi compresi.
Torniamo al testo. L’appendice riporta una “Breve Intervista a Marcello Veneziani”, giornalista e scrittore Italiano; quest’ultimo riesce a collocare temporalmente il momento esatto della transizione al decadimento che è tutt’ora in atto; il 1968. Anno in cui inizia la trasformazione globale. E lo inchioda così; da pagina 179: 
<< il ’68 è povero di eventi, non cambia la politica,  
il sistema capitalistico, gli assetti di potere: 
ma sancisce una svolta, una mutazione antropologica,  
direbbe Pasolini, e avviene l’incrocio tra 
Capitalismo e Progressismo,  
tra Consumismo e Comunismo, 
Secolarizzazione ed Emancipazione,  
Biopolitica e Diritti “Civili”
 e soprattutto Sessuali. 
Certo, il paese pilota è l’America, gli Stati Uniti; 
certo, le tappe di questa Deculturazione di Massa,  
passano dall’Americanizzazione, 
a cui concorre da noi in modo decisivo 
il Berlusconismo televisivo che ha prodotto
 a mio parere veri danni.>>.
La postfazione, invece, è simpaticamente curata da Adriano Monti Buzzetti Colella, anche lui giornalista RAI, anche lui scrittore ed anche saggista. A.M. Buzzetti Colella immagina una lezione del 2121 presso la prestigiosa - Università La Sapienza di Roma -, dove si narra di un certo Aldus Georgius Salvatorius, uomo erudito; da pagina 183: 
<< uno scriba  tele-visuale di lungo corso,  
un dandy dall’elegante canizie… >>. 
che “profetizza” il - Contromondo - o perlomeno ne narra la genesi. A tratti, questa postfazione è stata, per davvero, una lettura divertente e originale; consiglio di non lasciarla, veramente delle pagine piacevoli; non spoiler-o (in italiano: anticipo) altro; godetevelo! Come vi suggerisco di godervi l’intero libro di Aldo Giorgio Salvatori, che non è... da pagina 9: 
<<“…l’ennesimo esempio di un vecchio 
che oppone resistenza  al nuovo che avanza”… 
o che ha nostalgia del passato…>>,  
è solo il libro di un uomo, forte della sua esperienza, colto, onesto intellettualmente, che cerca di comprendere dove sta andando il mondo moderno, proponendo una riflessione per il lettore e presentando un quadro ampio di esempi.
Quindi propongo e consiglio di leggere e parlare di questo testo e dei suoi innumerevoli argomenti dinnanzi ad un bel Martini, una Grappa o un Amaro con amici e amiche con cui è un piacere fare salotto anche quando le idee sono divergenti. Luigia Chianese

#LuigiaBooksBlogger #Blog #LibriEOpinioni
 
TRAMA
Naufragio nel Contro Mondo
di Aldo Giorgio Salvatori
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Il regalo più scomodo che la modernità ci ha consegnato è l'incertezza come unica certezza della nostra vita e la sensazione che ogni altro componente della società "liquida" in cui viviamo sia un reale o potenziale antagonista da cui guardarsi. Una realtà in continua scissione, in cui gli avversari abbondano e le alleanze si compongono e si scompongono a seconda delle convenienze individuali. È la fine del sentimento di appartenenza a una comunità e la nascita dell'individualità esasperata. I doveri sono fluidi, i desideri spacciati come diritti individuali indiscutibili. Le riforme sociali e culturali meditate cedono il passo a eccessi e stravaganze, del singolo, di gruppi stretti in potenti lobby o intorno a personaggi controversi, ma in grado di condizionare la pubblica opinione. Il politicamente corretto assurto a dogma e il conformismo smerciato come ribellione contro le convenzioni. È il contromondo osservato da uno spettatore che si sente naufrago nella propria terra e tra i propri simili, un naufrago che stenta a riconoscerli perché non obbediscono più al buon senso e ripudiano quasi tutti i valori cardinali rispettati dai nostri antenati.

Postfazione "Ucronica":  di Adriano Monti Buzzetti Colella
Appendice: Breve Intervista a Marcello Veneziani
 
CENNI SULLA VITA di:
Aldo Giorgio Salvatori
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Aldo Giorgio Salvatori, giornalista professionista, ha lavorato dal 1983 al 2011 al TG2 della RAI occupandosi prevalentemente di difesa del Paesaggio e di Beni Culturali. Per i suoi reportage e docufilm ha ricevuto numerosi premi tra i quali lo Zanotti Bianco di Italia Nostra e l’Airone d’Argento di Giorgio Mondadori. Ha pubblicato Il Cerchio Sacro dei Sioux (Vallecchi, tre ristampe e due edizioni), Butteri (edizioni Sica), e Il Patto coi Lupi (Innocenti editore). Vive e lavora a Roma.
 
Autore: Aldo Giorgio Salvatori
Editore: Solfanelli - Collana: Faretra
Anno Edizione: 2022
Lingua: Italiano
Pagine: 320 circa
In commercio dal: 6 febbraio 2022
 
CONSIGLIATI da


*****************
#LuigiaBooksBlogger
#Blog #LibriEOpinioni
#Recensioni #Opinioni #InfoBoxBook #Eventi
#UnboxingBook #VideoBooks #LuigiaChianese
Commenta, Condividi, I Like,
#FollowMe Blog Libri e Opinioni
Mi trovi anche su FB -  INSTAGRAM  - THREADS
YOUTUBE - TIKTOK - TWITTER
*****************
#AldoGiorgiSalvatori
#NaufragioNelContromondo
#EdizioniSolfanelli #TabulaFati
**************
#AdrianoMontiBuzzettiColella
#MarcelloVeneziani
****************
#Educazione #Politica
#RomanzoDiFormazione #Sociologia
*************************
 @AldoGiorgioSalvatori @ EdizioniSolfanelli
@MarcelloSolfanelli @ AdrianoMontiBuzzettiColella
@ MarcelloVeneziani
@MondadoriStore @Mondadori @ChooseMa
@GiuntiEditore @LibrerieGiuntiAlPunto
*****************

Iscriviti come Lettore Fisso


Post più popolari degli ultimi 7 giorni!

POST SCELTO DA LUIGIA

Giochi di Coppia - AA.VV. - A Cura di Marika Campeti

Giochi di Coppia  AA.VV.   A Cura di  Marika Campeti     Recensione - Opinione di Luigia Chianese Books Blogger Blog Libri e Opinioni #Gifte...