Domenico Quirico
Il grande califfato
Racconto di un viaggio nella morte, un racconto di
coraggio e tristezza, amaro, vero, dove tutti sono colpevoli anche le vittime,
si sono vittime che si arrendono presto, scoraggiate dalla paura, che tentano
con la loro “primavera “ di risollevarsi ma che poi cedono, si arrendono. In questo libro vi è questo il coraggio di Domenico Quirico nel vivere la vita
di un giornalista di guerra, la tristezza di questo viaggio
nell’ oriente, una volta magico, ora solo orientato alla morte.
Come se dalla storia avessimo solo imparato il male
trovo a pagina 45 la prima, immutabile nella storia, la verità;
(pag. 45) cit.… Cominciamo a scoprire la natura
particolare del califfato. Come in tutti i totalitarismi nascenti c’è l’ ossessione
della pugnalata alle spalle, un nucleo paranoico: la certezza che bisogna
giocare d’ anticipo con i traditori perché altrimenti, prima o poi, saranno
loro a farti subire lo stesso destino .. -
Nella pagina 53 mi è lampante quello che è davanti agli
occhi del mondo, oramai l’ interpretazione, da parte dell’ ISIS, animalesca,
orrenda, violenta, medievale dell’ Islam, dell’ essere un buon mussulmano. L’
inarrestabile plagio delle giovani, menti orami senza ideali, senza felicità,
dove le vittime sono anche i carnefici perché hanno perso la speranza nel
futuro, nello sviluppo.
(pag. 53)…cit. … ci sono oggi migliaia e migliaia di
giovani al servizio del Califfo … mossi da una buia ferocia primigenia,
qualcosa di amorfo, pura irrazionalità di sentimenti elementari e ferini, da
cui sono banditi la pietà, l’ amore, l’ onore di esseri uomini tra gli altri
uomini -
Mi viene da chiedermi il perché di tutto quest’ odio e
di tutto questo orrore, di cui io occidentale non mi sento veramente
responsabile, io mi sento libera di parlare e di pensare con la mia testa, e in
questo viaggio raccontato da Domenico Quirico a pag.56-57 mi do almeno una
risposta.
(pag. 56-57) cit.- si consacrano al servizio di un Dio
per la sua assolutezza, per la sua intangibilità. Perché è un Dio che impone il
sacrificio. Eppure non è un culto cieco, è una scelta; il loro Dio non lo
subiscono. Lo hanno scelto. Per loro il Corano è un documento che respira come
per noi, un tempo il vangelo. … .
In questo viaggio, alla fine, però si scopre chi è,
cos’ è veramente questo Califfato, cosa fa e in che cosa crede e del perché del
suo odio, mi è chiaro nelle pag 64, nelle pag. 73-74 e nella pag 123-124.
(pag. 64) cit - …Dall’ altra parte c’è un nemico che
mette in campo la sua verità assoluta: in questo mondo ormai i confini esistono
non tanto tra etnie, nazioni o fedi, piuttosto tra percezioni del mondo,
comportamenti, razionalità e fanatismo, pazienza e isterismo, creatività e sete
di potere distruttivo. Nei nostri tempi senza fede l’ insurrezione islamista ha
riportato le guerre bibliche, le guerre del buono e del cattivo. –
Ma la domanda su cui mi viene da riflettere è: sono
io, occidentale, il cattivo? Io, occidentale infedele, ad essere nell’ errore,
con i miei sbagli e la mia presunzione di democrazia e libertà? Mi dispiace io
non posso che rispondere di no! Se girata, però, la domanda a loro, al
contrario, anche loro non potranno che avere la medesima risposta. Troveremo
mai un punto di incontro? O sarà nei secoli dei secoli guerra, pausa, guerra?
La tristezza di ciò che stiamo e stanno facendo subire
alle loro future generazioni è limpida in questa immagine a pag 73-74..
(pag. 73-74) cit ..- i bambini … non vogliono che li
guardiamo, che facciamo loro fotografie, i primi bambini del mondo che non vedo
affascinati, curiosi. Hanno capito chiaramente che si trattava di questo, di
morire. La morte è stata per loro come un cuneo di verità nel soffice non
sapere dell’ infanzia. –
Che immensa tristezza, che futuro nero, come le
bandiere dell’ Isis, del Califfato.
Questo viaggio di Domenico Quirici ci illumina ci
porta a riflettere su ciò che possiamo fare, sulle nostre responsabilità e ci
spiega una parte del perché di tutto questo orrore; ora sta noi, agli islamici
moderati e a loro, trasformare un corrispondente di guerra in un corrispondente
di pace. Perché com’ è chiaro nelle pag 123-124 noi, come loro, dalla storia
abbiamo imparato poco e ricordiamo solo il male. La usiamo per rifare gli
stessi orrori, le medesime pulizie etniche, contro i nostri stessi Amici,
Fratelli.
(pag 123-124) Cit. – Sono degli idealisti che credono
che la sharia sia la migliore condizione possibile dell’ umanità. Per
contribuire al suo avvento sono capaci di tutto, come lo erano i comunisti
della terza internazionale staliniana. Compreso eliminare coloro che credono
nel loro stesso Dio, e fingere calunniare, fabbricare dei falsi, soprattutto
spingere alla sofferenza e alla morte innumerevoli persone. L’ etica è
interamente sottomessa alla politica totalitaria. Era così anche nella dottrina
comunista o nazista … l’ etica è tutto ciò che serve gli interessi di Dio,
meglio del nostro Dio.
p.s.:comprato nel parco commerciale Auchan in Giugliano in Campania (NA)
08/ marzo/2015
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