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Alfredo Alvino
Gli odori del bosco
Recensione –
Opinione
di Luigia
Chianese
Books Review
Blogger
Mugnano di
Napoli (Na)
Giovedì 02
Maggio 2019
Una vita vissuta tra le mani: mani che si sfiorano,
che amano, che violentano, che aiutano, che uccidono, che salvano, mani legate,
mani intrecciate che promettono e che si ritrovano in una tenera stretta.
Il tatto scrive nella memoria, lega i cuori e ci
immerge in emozioni e sensazioni profonde.
Sono tanti temi in questo delicatissimo romanzo: ma
il tema centrale è sicuramente l’amore; da
pagina 104:<<Quando l’ amore esplode è un fuoco che non dà tregua, un
fiume vorticoso al quale ci si può solo arrendere, ogni resistenza appare
inutile. E non serve tentare di ragionare, di imbrigliarlo nel solco del
raziocinio, l’amore va per suo conto, sordo ad ogni richiamo, tenace ad ogni
attacco, insensibile ai disagi, alle condizioni e perfino all’ età.>>.
In questo libro ci sono anche tante storie che
s’intrecciano nella storia centrale a meraviglia; con il destino che, come un deus
ex machina, vede, provvede e risana, almeno in parte, i torti subiti, dalla
guerra, dalla malavita, dalla gelosia, dal tempo.
Oltre al tatto abbiamo gli odori, come ricordo anch’essi
si intrecciano all’amore; è negli “odori del bosco” che il protagonista, Enzo,
di volta in volta, trova riparo. Da
pagina 9: << Più di una volta, negli anni seguenti, nelle burrasche
penose della sua esistenza, Enzo, proprio nei momenti peggiori, aveva avvertito,
nel senso dell’olfatto, quei profumi, li aveva risentiti, rivissuti con tale
intensità da fargli vincere ogni angoscia, ogni pena, per un istante, anche
solo per un istante, ma sufficiente ad allentare la morsa del dolore.>>. Gli
odori lo fanno riflettere, calmare, agitare, e soprattutto l’aiutano nei
momenti più difficili della sua vita a trovare la forza in se stesso e le
soluzioni, più opportune, alle varie vicende, non solo per aiutarsi ma anche
per essere d’ausilio a tutte le persone
che si legano a lui.
Il cuore, l’amore, in tutte le sue espressioni, sia
anche quello fraterno, parentale, tra coniugi, con Dio, tra amici e compagni di
avventure e disavventure, governa le azioni di tutti i soggetti coinvolti e chi
non segue il cuore paga prezzi altissimi, come nel caso dell’infelice Anna. Pagina 87: << ... Non aveva trovato il
coraggio di lasciare il “sicuro per l’insicuro” ... >>.
L’amore s’affaccia, in tutte le sue forme, nella
vita di ognuno, disegnando l’esistenza dei protagonisti e co-protagonisti, come
dei tortuosi intrecci simili ai rami degli alberi, per poi trovare, sempre,
punti d’incontro, giunture dove alimentarsi a vicenda con nuova linfa.
Nessun personaggio resta senza soluzione, ognuno di
loro è tracciato dall’autore in maniera pulita, rapida ed essenziale, con pregi
e difetti, ma sono tutti molto reali nella loro forza e debolezza, nel loro coraggio
e paura, nella loro lealtà in un periodo di paura e di voglia di rinascita.
Incontreremo, in questo racconto, personaggi deboli
e penosi, che moriranno di pazzia, altri che per gelosia uccideranno e
commetteranno follie, criminali spietati, persone dal cuore grande e ricche di
valori, altri subiranno violenza e disagio, incontreremo persone forti e
coraggiose e altri ancora invece comprenderanno la bellezza della vita e la sua
preziosità, rifiorendo e allontanandosi da alcolismo e solitudine.
La società raccontata è anch’essa alternata tra
presente e ricordi, direi evocata; i ricordi felici sono come il dorso della
mano di Anna: da pagina 16:<< ...
l’unico particolare che notò fu che la mano di lei era piccola, graziosa ...
>>, mentre i ricordi e la realtà più dolorosa e difficile sono come
il palmo della mano di Enzo: da pagina
14:<< ... apparivano ruvide e piene di callosità ... >>. Quasi
in ogni capitolo vi è un pezzo di memoria, non manca mai. Ed è sempre il
passato, tra belle e brutte esperienze, a consigliare e ad aprire la strada.
Il ritmo del testo è perfetto, giusto, mai troppo
veloce mai troppo lento, la scrittura è liscia e chiara senza troppi fronzoli,
è una scrittura precisa ed attenta, mai un parola fuori posto, l’autore non
eccede mai e la città di Napoli, come sfondo, è un palcoscenico ideale anche nella
devastazione del dopoguerra.
E’ un romanzo che vedrei volentieri trasportato al
cinema con un finale decisamente molto delicato. Consiglio questa lettura
praticamente a tutti perché è accessibile e piacevole.
L.Ch.
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TRAMA
Gli odori del bosco
di
Alfredo Alvino
Ripresa da internet e dalla copertina:
"Gli odori del bosco" è un
romanzo ambientato nella Napoli dell'immediato ultimo dopo guerra. Enzo, il
protagonista, è un giovane che, pur vivendo e affrontando le difficoltà, le
ansie e le sofferenze della guerra, faticosamente riesce a realizzare il sogno
di laurearsi in Lettere classiche antiche e guadagnare una cattedra in un liceo
cittadino. Le sue esperienze pregresse legate alle "quattro giornate di
Napoli" (nelle quali si ritroverà travolto e inconsapevole protagonista),
agli studi presso la Scuola Apostolica, al contrabbando e alla dura realtà del
periodo storico, gli rimarranno nel cuore e nella mente. Verrà soprannominato
"Granà" dai suoi ex compagni di lotta che, qualche anno dopo la fine
della guerra, gli saranno di nuovo vicini per aiutarlo a liberarsi dalla morsa
della malavita locale. L'incontro con la giovane Anna, in un ricovero
anti-aereo, proprio alla fine del conflitto, sarà fatale. L'amerà da subito e
continuerà ad amarla e cercarla pur sapendo di non poterla più rivedere. Il
leitmotiv, che dà poi il titolo al romanzo, è legato a un particolare: a ogni
emozione, triste o piacevole che prova nel corso della sua vita, quest'uomo,
anche se per un solo istante, torna bambino, rivivendo un momento sereno della
sua infanzia, sentendo di nuovo nei profumi del bosco di Capodimonte (luogo
bellissimo e verdeggiante dove si recava da fanciullo con la sua mamma), tutta
la nostalgia e il rimpianto di una perduta età felice. Il romanzo si conclude
con la speranza che Enzo e Anna possano insieme ricostruire le loro esistenze.
· Pagine:
195
·
Editore: Edizioni Creativa
·
Prima Pubblicazione: 25 maggio 2018
·
Collana: Le Pleiadi
·
Lingua: Italiano
·
Genere: Romanzo Storico – Narrativa
·
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CENNI
SULLA VITA di:
Alfredo Alvino
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Avvocato Alfredo Alvino - Autore |
Ripresa da internet e di persona:
Alfredo Alvino è nato a Napoli, città che ama
immensamente, il 25 febbraio del 1951; è attualmente sposato. Ha frequentato il
Liceo Classico per poi proseguire con gli studi in Giurisprudenza presso l’ Università
degli Studi di Napoli Federico II;
Avvocato, laureato in legge, ha esercitato la professione forense per la
Regione Campania. Da qualche anno è in pensione e si dedica a tutte le sue
passioni; Scrivere per il teatro, Recitare, Suonare la Batteria e scrivere
Romanzi. Da giovane è stato un promettente Regbysta. E’ autore di un romanzo,
pubblicato nel 2011, intitolato “Il Disertore”; ha vinto due premi letterari con due racconti:
“Il Vicolo” e “Orso” tratti da una raccolta, ancora inedita, intitolata “Autunno
Napoletano”. Con il romanzo “Gli odori del bosco” , ancor prima della
pubblicazione, ha vinto il secondo premio letterario “IRIDE” , per le opere
inedite, svoltosi nell’ottobre 2017.
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dott.re Avv. Alfredo Alvino dott.ssa Luigia Chianese Books Review Blogger |
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L'inimicizia non è sostenere la verità, ma semplicemente l'incapacità di vivere in armonia... Come nei https://www.altadefinizione4k.tv film sullo sviluppo...
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