Recensione – Opinione di
Luigia
Chianese Books Review Blogger
Blog
Libri e Opinioni
@LibrieOpinioni
Mugnano di Napoli
È un quasi Horror, per essere più precisa un horror psicologico, un
quasi Thriller con un tantino di gotico mistero. Eppure in copertina vi è
scritto:
“Non è solo un
buon libro, è strepitoso.
Una storia straordinaria.”
Stephen King
Mi sono fidata di uno degli autori che amo di più invece, questo libro, dalla meravigliosa copertina, mi ha lasciata con l’amaro in bocca. Non posso dire che mi sia piaciuto ma neppure il contrario. È tutto “un quasi”! La copertina della mia copia, però, con quella scritta scura, tra il nero e il grigio topo, con la casa disegnata nell’ incavo nella consonante L e il ramo d’albero che cresce intorno alla vocale Y, con la minuscola goccia di sangue che cola dalla punta bassa del ramo, come un fiore, tutto su un fondo bianco, è meravigliosa; complimenti al Polystudios.net per il progetto grafico. Narrato in prima persona, lo stile è bellissimo, chiaro e pulito, posso
affermare che, questo racconto, è un eccezionale sfoggio di scrittura elegante
e discreta, senza fronzoli, ridondanze, mancanze o esagerazioni, tanto
scorrevole che le circa 360 pagine si leggono in massimo due giorni, forse
troppo perfetto. A voler trovare un difetto potrei dire che la narrazione è un
tantino prolissa, perché per più della metà del testo non succede molto, è una
continua attesa, ma senza suspense, e questo per me è un problema in un horror/thriller,
ma stilisticamente è un lavoro magistrale. Da pagina 312:
<< Tonto,
non sempre la verità è scritta sulla pietra.
Anzi, non lo è
mai.
Esistono solo
versioni diverse di uno stesso fatto.
E a volte
conviene essere selettivi
circa la
versione che si decide di dare alla gente.>>.
In fondo l’autore insegna letteratura inglese, non poteva essere
scritto male.
Molto ben elaborato il bigottismo e il fanatismo religioso che dilaga
tra i protagonisti, questo è tra le prime cose che noterete, un po' più accentuato
su taluni personaggi più moderato su altri; la trama è semplice ma non la
racconterò leggetela sotto nel mio blog. Il ritmo della storia è lento, come le onde del mare, ma non troppo e
per quanto i personaggi ed i luoghi siano ben descritti e ben sviluppati molto
spesso non portano a nulla e forse è questo ciò che mi ha infastidito della
storia. Ci sono, infatti, tante cose accennate e sospese ma senza consistenza.
All’inizio sembrano tanti indizi sparsi
ma non è così. Per questo si rimane un po' spiazzati, come impotenti ed
arrabbiati dinnanzi agli eventi, si vorrebbe aiutare i protagonisti a risolvere
qualcosa ma non si può, questa è la sensazione che si prova leggendo questo libro.
Un po' come dice a pagina 195-196:
<< … diceva che la morte ha lo stesso
tempismo degli attori incapaci,
e credo che avesse ragione.
Quando qualcuno muore,
è normale rammaricarsi
per come lo si trattava da vivo.
… È il peggior senso di colpa possibile,
perché è assolutamente irreparabile.>>.
Nel complesso non lo sconsiglio, ma non mi sento neppure di consigliarlo
è, come dicevo all’inizio, “un quasi” che sta a Voi decidere se scoprire o
meno.
Come mette in evidenza il narratore a pagina 359:
<< … ci sono solo versioni
diverse della verità.
E ad amministrarle sono sempre
gli strateghi più forti e
preparati.>>.
Scegliete Voi, allora, che fare: leggerlo, per curiosità, o no! Potrebbe essere
un capolavoro ed io non l’ho capito! L.Ch. 📚Voto? 📚📚📚 🕮🕮
TRAMA
Loney
di Andrew Michael
Hurley
Ripresa
da internet e/o dalla 4° di copertina:
Per la voce narrante di questo romanzo Loney
vuoi dire tante cose insieme: uno strano nulla sulla costa del Lancashire, una
stagione della vita, una dimora che cela segreti, la memoria delle vacanze di
Pasqua trascorse laggiù insieme ai genitori, al fratello maggiore Hanny e a una
piccola comunità fanatica in cerca di un miracolo impossibile. Loney è il tempo
del legame esclusivo con il silenzioso, oscuro Hanny, fatto di muti scambi
attraverso oggetti e piccoli giocattoli, e del rapporto controverso con due
preti molto differenti: padre Wilfred, morto in circostanze tutte da chiarire,
e il giovane padre Bernard, forse troppo interessato alla vita e alle opere del
suo predecessore. Anni dopo quello strano nulla ancora respinge e chiama con i
suoi riti antichissimi, i suoi misteri macabri, i suoi prodigi sanguinosi.
Pubblicato in prima battuta da Tartarus Press,
piccolo editore specializzato in romanzi dell’orrore e del soprannaturale, poi
portato a un pubblico più vasto da John Murray, editore inglese di lungo corso,
Loney ha vinto il Costa First Novel Award 2015 e si è meritato subito
l’etichetta impegnativa ma meritata di classico moderno.
CENNI SULLA VITA di:
Andrew Michael
Hurley
Ripresa da internet e/o
dalla 4° di copertina:
Nato nel 1975 a
Preston, scrittore Britannico, dopo aver vissuto a Manchester e a Londra, vive
e lavora nel Lancashire. Ha esordito nel
2006 con la raccolta di racconti Cages and Other Stories e ha
pubblicato il suo primo romanzo, Loney, nel 2014. Stampato
inizialmente in sole 278 copie, ha in seguito riscosso un buon successo e
ottenuto un Premio Costa. Grazie al secondo
romanzo, Il giorno del diavolo, è stato insignito dell' Encore
Award destinato alla seconda opera pari merito con la scrittrice Lisa
Mclnerney. Giornalista per il
Guardian, insegna scrittura creativa
alla Manchester Metropolitan University.
Copertina flessibile : 368 pagine
Editore : Bompiani (13 marzo 2019)
Traduttore: Vincenzo Vega
Prima Pubblicazione: 01 ottobre 2014 - Lingua : Italiano
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Etichetta del Blog:
Narrativa
Psicologica
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