Sulle note “Nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Morzat, capirete
leggendo il romanzo del perché di quest’opera lirica in quattro atti, sento di
voler iniziare la mia recensione con una citazione di Machiavelli:
«…nelle azioni di tutti gli uomini,
... si guarda al fine ...
I mezzi saranno sempre iudicati onorevoli
e da ciascuno lodati».
Quando ho intuito che questo romanzo si sarebbe intrecciato con
un’esplorazione spaziale e con delle colonie i miei ricordi si sono aperti
subito su Battlestar Galactica: la Serie Televisiva di Ronald D.Moore; ma
questo lavoro è qualcosa in più, molto di più. Diverso. Per gli amanti del
genere “spaziale-fantascientifico” - Sci-Fi (Science Fiction) - sappiate
che questo è assolutamente il libro da scegliere; mentre io spero di avere un
secondo, terzo e quarto volume e anche una serie televisiva ispirata o
fedelmente tratta da questo capolavoro. In pratica avete già compreso che ho
amato il romanzo.
Attenzione spoiler:
il secondo volume è già stato scritto ed è in fase di revisione!
Come faccio a saperlo?
L’ho chiesto direttamente agli autori, mentre mi complimentavo per
l’ottimo lavoro!
Torniamo, ora, a Elbrus che, oltre ad essere il titolo di questo
romanzo, è il luogo dove s’incentra la vicenda ed è un luogo reale. Non so se
esista, nella realtà, nelle viscere della montagna, in Russia, una base
sperimentale militare stile “Aria 51 – USA”, ma il monte Elbrus, ai confini con
la Georgia, è più che reale ed è sito proprio nel territorio Russo. L’ambientazione nella Russia e nel Nord Europa è
straordinaria per un romanzo di genere Sci-Fi, ma so, per ammissione
dell’autore Giuseppe Di Clemente che:
<<San Pietroburgo mi è rimasta nel cuore e ho trovato il modo di raccontarla.>>;
ecco un perché della Russia e Nord Europa, ma non
è l’ unico perché!
La narrazione prende lo spunto iniziale da alcuni
eventi che noi stessi possiamo osservare, o meglio subire, già oggi giorno:
Sovrappopolazione ed Economia al Collasso in molti Paesi, il
Global Warning che s’intreccia con l’Evoluzione Umana, la Crisi
Energetica e la Crisi Migratoria soprattutto dai paesi del sud, queste premesse
sono il punto di partenza della storia che sono anche le giustificazioni
iniziali per le decisioni assunte dai protagonisti del romanzo. Con molta
fantasia questo libro ci offre uno scenario spettacolare su come la nostra
realtà potrebbe cambiare nel prossimo futuro ma, al di là del sogno
d’incontrare alieni o di viaggiare a una velocità vicina a quella della luce,
sfruttando le fessure dello spazio-tempo, avremo sempre gli stessi problemi
morali ed etici, soprattutto in materia di Clonazione e Modificazioni delle
Sequenze Nucleotidiche. Da qui il mio riferimento iniziale alle parole di
Machiavelli “… fine … mezzi!”.
Certo gli argomenti trattati come le Modificazioni del Genoma Umano fanno spavento ma non dobbiamo sorprenderci più
di tanto, perché, nel bene e/o nel male, siamo prossimi a vederle realizzate,
in misura meno fantasiosa, forse! Gli autori, difatti, ammettono candidamente,
nel poscritto, che la loro fonte d’ispirazione, che poi li ha fatti viaggiare
con la fantasia, è la tecnologia di “Editing Genomico” denominata CRISPR- Cas9.
Di mio, invece, mi prenoto già per un’automobile
che circola/galleggia in quota e schizza via a 180 km/h anche con pilota
automatico;
pagina 247:<< andremo con la mia Evans
Classe,
ha un motore a energia nucleare, non avremo problemi, ...>>.
Passiamo a quella che è, per me, la parte
centrale e più interessante del libro: fin dove siamo disposti a spingerci, per
egoismo, gloria, scienza e sopravvivenza? In questo romanzo i problemi etici e
morali di alcuni protagonisti, come per il dott. Martin Meat e compagni, vengono
superati, come sostenevo prima, con il più machiavellico sistema:
« …nelle azioni di tutti gli
uomini, e massime de’ Principi
... si guarda al fine
...
I mezzi saranno sempre
iudicati onorevoli e da ciascuno lodati».
Il
desiderio di sopravvivere e di gloriarsi di grandi scoperte scientifiche, pur
sacrificando vite umane, nella mente di questo personaggio, vincono. Non tutti i
protagonisti, però, reggono tale pressione, come succede allo scienziato
David Dunn, che mosso da sensi di colpa, abbandona il progetto e le sue
personali ambizioni per schierarsi, alla fine, dall’altra parte. Scegliete voi
lettori da che parte stare perché entrambe le posizioni, in virtù della
premessa iniziale, hanno, secondo me, la medesima valenza! Infatti:
Da pagina 52:
<< Eccola l’arroganza
dell’ uomo
che erode gli equilibri che la natura ha costruito in milioni di
anni,
a opinione di molti l’ ennesimo sopruso,
un abominio di leghe di
metallo.>>.
Leggendo questo testo viene da chiedersi se
possano esistere una morale e un’etica che veramente tutti possano condividere
e quali paletti possano imporci! Che persone stiamo diventando? Che generazioni
stiamo screscendo e istruendo? Quanto saremo responsabili delle scelte che
altri, dopo di noi, faranno! Questi sono i quesiti che entrano nella mente di
chi legge questo romanzo! Vi è molto da riflettere! Ed una delle
caratteristiche migliori di quest’opera.
Vi è anche il fascino del racconto vero e
proprio, non voglio lasciarlo in secondo piano. La storia, con la descrizione
dei tre popoli del pianeta Reth, i Driihh, popolo che si è dedicato alle
attività intellettuali, all’innovazione tecnologica, alla ricerca e alle esplorazioni spaziali, i Gummhh, e i Lypphh chiamati i dannati, è discretamente
narrata, insieme allo scorcio di vita dei loro usi e costumi, appena accennati,
quest’ ultimi, ma soddisfacenti per la narrazione, tutto molto avvincente. Da
non sottovalutare il discreto peso che viene assunto, nelle “posizioni di
potere”, tra uomini e donne, infatti abbiamo una generalessa terrestre,
Novwak Juliana, e altre direttrici del laboratorio segreto, fino a Liilmade e
alla sua grande empatia cosmica. Avrei voluto sapere qualcosa di più su questo
“Frehm”; questo impulso, questo flusso energetico, questa forza che avvolge,
questa connessione che guida, aiuta e unisce empaticamente e non solo, gli
ibridi-cloni terrestri e gli abitanti di Reht. Interessante, anche, lo stile di
scrittura di Marco e Giuseppe, molto fluido e di una chiarezza estrema, mai
ridondante soprattutto per quanto riguarda le innumerevoli e necessarie
descrizioni che si devono fare. Originalissimi, gli autori nell’inventare un
nuovo alfabeto riportato in simboli nel romanzo, e per la capacità di
comunicazione empatica tra individui anche a distanze siderali.
Devo ammettere, ad onor del vero, che il romanzo,
al principio, può sembrare complicato e anche pesante, ma solo se non si è
pratici del genere, e solo per le prime 35/40 pagine, ma non temete, perché
l’opera procede sì, con una iniziale lentezza, che dopo si capirà doverosa, ma
piano piano diventerà affascinante e molto stimolante; lo divorerete, la
curiosità si farà strada nella vostra mente e vi farà fantasticare, come è
successo a me! Tranquilli non impazzirete come lo stilista Andrus Sokolov o
come l’informatico Lubomir Karo, che sono tra i personaggi chiave dell’intera
vicenda.
Organizzato bene anche l’approccio incrociato con
le “Due Linee Temporali” (Anno Domini 2113-2118 e A.D.2154-2155) che riescono a
bilanciarsi molto senza confondere mai il lettore. Qui può nascere la curiosità
di sapere chi ha scritto cosa; per intenderci: chi dei due autori, comunque
entrambi forti di lauree impegnative e C.V. lavorativi eccezionali, avrà
scritto le parti più “Tecnico–Scientifiche”? Chi le descrizioni “Spazio-Temporali”
e chi si sarà dedicato alla struttura dei personaggi, che non sono pochi ma
neppure tanti ma sono tutti magistralmente definiti? Chiunque dei due sia stato
posso affermare che sono tutti punti elaborati veramente a dovere, diventando
semplici anche per lettori meni esperti di teorie scientifiche o
fantascientifiche, sono punti scritti con criterio e giusta misura considerando
la portata degli argomenti, incuriosiscono e affascinano. Quindi i miei più
vivi complimenti agli autori Marco e Giuseppe!
Ho, prima di concludere, una chicca per Voi
lettori del Blog
Libri e Opinioni rilasciatami, anche
questa, dagli stessi autori. Ebbene sì! Ho posto loro alcune delle domande su
chi ha scritto cosa, e la risposta è stata:
<<Ognuno ha scritto per intero e
indipendentemente una metà dei capitoli
sulla base del soggetto che abbiamo
precedentemente e compiutamente redatto assieme.
Poi ci siamo scambiati i capitoli per una
revisione incrociata e il tutto si è omogeneizzato.>>.
Direi che questo lavoro si è omogeneizzato a
meraviglia! Per me un capolavoro nel suo genere! Per questo bellissimo romanzo
il mio voto è 5 su 5! 📚📚📚📚📚 Il massimo! Consigliatissimo! L.Ch.
Desideriamo ringraziare Luigia per la bella recensione che ha dedicato al nostro romanzo e per l'ospitalità sul suo Libri e Opinioni. Per chiunque volesse discutere di Elbrus con noi, vi aspettiamo direttamente qui oppure sui nostri profili Goodreads, Medium e Fb.
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