Di Nuvole e d’Acqua Salmastra
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venerdì 17 marzo 2023
Sono felice! Perché in questo romanzo giallo, di
Federico Maderno, ritroviamo un personaggio fantastico: Evaristo Delai, ex
commerciante in pensione, 58 anni, malato di cancro con poco da vivere e
investigatore per caso. L’abbiamo conosciuto in – Consapevole Ingranaggio del Caso – (aprile 2020 – YouCanPrint) e
nella sua precedente investigazione ha salvato una bimba da un mostro e una
madre dalla disperazione; ma tranquilli perché - Di Nuvole e d’Acqua Salmastra – (
marzo 2022 - YouCanPrint) può essere letto anche senza conoscere il precedente
romanzo.
In questo nuovo romanzo invece ritroviamo Evaristo
Delai a Porto Tolle, sul
delta del Po, recatosi in questo paesino per cercare un rifugio tranquillo dove
vivere gli ultimi giorni della sua vita. Il trasferimento è dovuto, anche, a
causa o grazie, ad una tenerissima corrispondenza cartacea con un suo vecchio
amico. Tale corrispondenza, di profonda bellezza emotiva, la ritroveremo in varie
lettere tra il nostro Evaristo e il suo vecchio amico Luciano.
Anche in questo romanzo l’autore, sempre per mia
gioia, ha scelto di mettere l’indice e d’inserirlo all’inizio del libro. A
molti ciò non può piacere per ragioni anche estetiche, ma è una cosa che io,
come sapete, adoro. Come amo la numerazione dei 27 capitoli con titoli nelle
243 pagine. Il libro perfetto per me: ordinato, ragionato e non molto lungo.
Scopriamo che l’autore, Federico Maderno, ci tiene a
sottolineare, prima della lettura del libro, che
– Per garantire la massima
verosimiglianza degli eventi narrati,
la storia è ambientata nel territorio di
Porto Tolle,
con il rigoroso rispetto per la toponomastica e per la topografia
dei luoghi,
anche in omaggio alla meravigliosa unicità
degli ambienti e dei
personaggi del delta del fiume Po. –
Ciò è importante per vari motivi: il primo è per far conoscere al lettore
luoghi d’Italia molti particolari, per clima e vegetazione; secondo perché ci
avvisa di tenere d’occhio le location per seguire con più accuratezza
l’evolversi del racconto, soprattutto per coloro che, come me, sfidano il testo
immaginandosi il finale! Per la cronaca: sfida persa, per me!
Torniamo al giallo! Evaristo Delai, prima della sua
dipartita, causa cancro aggressivo, - non andrà a morire lontano, tranquillo
e nascosto da sguardi indiscreti,- come un gatto nel cespuglio, - ma si
ritroverà a sparigliare gli eventi della vita, nonostante la morte incombente!
Ed eccolo nei pressi di Cà Tiepolo una frazione di Porto Tolle sul
delta del Po. Un paesino di poche migliaia di abitanti, un centro urbano ordinato,
con vie larghe e ben tenute, sistemate a scacchiera, dove la gente si conosce
tutta e finisce anche per imparentarsi! Più precisamente Evaristo alloggerà in
una vecchia cascina equamente distante da Cà Zuliani e da Boccasette,
in una stanza affittata dalla vedova Angela Crepaldi. In questo modo si
avvicina, geograficamente almeno, al suo vecchio amico Luciano Sinopoli
con cui intratterrà una piacevole corrispondenza cartacea. Quest’ultimo,
infatti, venuto a sapere della grave situazione di salute di Evaristo, l’ha
rintracciato tramite Piras, un amico in comune, gli ha scritto una
lettera, una vera come si faceva una volta, e l’ha invitato “ad avvicinarsi
a lui” per stargli vicino; speranza disattesa fisicamente ma non con la
penna! Luciano è un vecchio amico di Evaristo; un amico che frequentava con lui
la palestra di Boxe di Via Adua. Da pagina 60:
<< La gente buona la riconosci
anche dalle spalle.
È un mistero anche questo.>>.
Evaristo Delai si sistema, come dicevo, presso una
camera nella cascina di Angela Crepaldi, vedova con 3 figli. Il più piccolo,
circa 12/13 anni, è Paolo che vive con lei; la figlia, Giulia, costretta
a lavorare a Ferrara presso un parente, per aiutare le disastrate finanze della
famiglia e il maggiore Vittorio è invece in galera, da tre anni, perché dovrebbe
scontare ventidue anni per omicidio per l’accoltellamento di un uomo. Il morto
della storia è lo zio della bella Antonella, fidanzata di Vittorio. L’assassinio
è avvenuto in prossimità di - Laguna del Canarin - durante una
manifestazione musicale nella notte del luglio 2009. Venuto a conoscenza di ciò
iniziano le curiose “investigazioni” di Evaristo; perché Evaristo è
incapace, nonostante la sua malattia e il suo desiderio di solitudine, di
voltare le spalle alla sofferenza altrui. Da pagina 166 (dalla Lettera “La ridda delle voci”):
…sono un malato bizzarro e
presuntuoso,
soggiogato, può essere,
dalla sensazione di onnipotenza
che
mi ha lasciato quella prima esperienza.
I personaggi, come è nello stile dell’autore, (è il
suo terzo libro che leggo) sono delineati in maniera precisa ma essenziale e
spesso con toni divertenti riguardanti le loro caratteristiche fisiche: come
succede per il Maresciallo dei Carabinieri, il Veneziano Ugo Boscolo,
ciarliero, tarchiato e basso, ancor più basso quando è vicino al taciturno Appuntato
Pietro Motta, due metri d’altezza e fisico da decatleta; oppure per il
vecchio Benito Gavagnin, 74 anni, intagliatore di bastoni da passeggio,
con una passione sfrenata per il vino, ma vigoroso ciclista che – compare davvero dal nulla – spesso e volentieri, ma è un –
gazzettino, un ciarliere, che – sullo stomaco non tiene nemmeno la minestrina -.
La storia è ben narrata, la scrittura è fluida e con
un buon ritmo. Raccontata tanto bene che come rammenterà spesso Evaristo al giovane
Paolo, bisogna stare veramente attenti alle piccole cose, ai dettagli. Il
finale è sofisticato, rischioso e ben congeniato; ma solo un uomo come
Evaristo, che oramai non teme più la morte, da pagina 209: - me incipit tedere vitae – ma che
con essa s’intrattiene da pari a pari, poteva studiarla e rischiarla così bene.
È un buon libro quindi consiglio questa lettura e anche la precedente! #LuigiaChianese
Nella
mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 pieno Libri. 📕📗📘📖🕮
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TRAMA
Di Nuvole e d’Acqua Salmastra
di Federico Maderno
A Porto Tolle, sul delta del Po, la storia di
uno strano delitto sembra ormai cosa vecchia, risolta e archiviata. C'è gente
alla quale dà perfino fastidio tornare a parlarne. Evaristo Delai, arrivato in
paese a cercare un rifugio tranquillo per trascorrere gli ultimi giorni della
sua vita, potrebbe preoccuparsi soltanto della sua angoscia, di quel male che
ha addosso come una condanna. Ma ci sono persone che soffrono, per quella
tragedia, ed Evaristo (conosce lui per primo il suo carattere) non è tipo da riuscire
voltarsi dall'altra parte. Così, prova a giocare l'ultima partita, davvero
l'ultima, con il destino. Perché a ben pensarci le cose non sono così chiare
come qualcuno vorrebbe fare apparire e se anche di tempo non ne ha davvero più,
c'è ancora il modo, forse, per rimediare.
Autore: Federico Maderno
Editore
: Youcanprint (21 marzo 2022)
Lingua
: Italiano
Copertina
flessibile: 248 pagine - Dimensioni:
15 x 1.57 x 21 cm
ISBN-13:
979-1220395946 - ASIN :
B09WCH98DG
CENNI SULLA VITA di:
Federico Maderno
Di Federico Maderno sappiamo davvero poco (di là da quelle
rare notizie che trapelano dalle sue opere e che si può immaginare siano
ispirate da esperienze personali). È tipo piuttosto sfuggente, umbratile,
niente affatto festaiolo. Possiamo tentare, per amore dei cinque lettori
che visiteranno queste note, di riassumere in una scheda ciò che di certo
conosciamo sulla sua persona e sulla sua vita. Sono poca cosa, forse, ma Vi
assicuriamo che sono notizie assolutamente vere. Tutto quello che siamo
riusciti a strappargli a causa del suo riserbo o che abbiamo ricevuto, in
confidenza, dai pochi che lo conoscono. Anno di nascita: 1962 Istruzione:
Diploma di Liceo classico e Laurea in Ingegneria. Aspetto: Quello ad inizio
pagina non è propriamente un autoritratto, però… Professione: Lui si definisce
più ingegnoso che Ingegnere. Residenza: Vive in campagna, da qualche
parte in Italia. Motivi per alzarsi, la mattina: Gli animali,
la buona musica (dal Gregoriano alla musica elettronica), la scrittura e la
lettura, l’amicizia vera, la natura, gli occhi di una donna, le persone
sincere, le gemme delle piante in primavera, la gente intelligente (nel
senso di chi sa capire), la speranza di migliorarsi… Segni
particolari: Animalista e Vegetariano Davvero insopportabili: La gente
avida, quella che pensa solo al proprio tornaconto, gli avari. Gusti
alimentari: Le mega insalate, le caldarroste, le patate cotte alla brace, le
insalate di riso freddo, le arance di Sicilia, pomodoro e mozzarella, il
vino piemontese… Per ora, è tutto quello che sappiamo.
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