Gianfranco Vigneri
La Piuma Sulla Pelle
NOTE
ACONITUM NAPELLUS
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La Piuma Sulla Pelle di Gianfranco Vigneri
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La Piuma Sulla Pelle
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Mugnano di Napoli (Na) – 31 luglio 2024
Glauco
è un bravissimo poliziotto, una persona di cuore, molto empatica e che dà
valore alla vita e alle amicizie; purtroppo, la sua passione per il lavoro, che
svolge magistralmente, inclina tragicamente il suo matrimonio con il medico
Rossella, e si ripercuote sulla sua vita e questo lo deprime e sfiducia un po'.
La sua carriera, inoltre, è continuamente sbarrata dal potente di turno, perché
l’onestà morale ed etica di Glauco eccellono tantissimo per una società così
corrotta e ambiziosa e tutto questo infastidisce chi non ha la stessa tenacia,
onestà e soprattutto bravura! Fino alla fine il romanzo è ricco di colpi di
scena, di sospetti e intrecci vari, e l’arma dei delitti è un veleno antico già
noto ai tempi di Omero; è un veleno tanto amato perché molto efficace e facile
da reperire, ovvero l’Aconitum Napellus, un arsenico naturale che si ricava,
con estrema facilità, da una bellissima pianta dai fiori blu. (su questo veleno
troverete delle piccole note sotto la recensione).
Non vi svelerò il finale,
che è tutto una sorpresa, ma desidero darvi un indizio: non sottovalutate i
personaggi che spuntano soprattutto nella seconda metà del racconto, come Pino,
all’anagrafe Giuseppe Preziosi, titolare della ditta di catering “Sapori
Preziosi”, e nei piccoli flashback, tra cui una certa Anna Bianchini, flaskback
che spuntano tra una situazione e l’altra. Questo libro è un buon lavoro perché
le avventure dei singoli personaggi non sono solo semplici azioni ma sono vere
sfide al tempo e al dolore! È un romanzo molto ben costruito, forse l’unica
pecca è la facilità con cui l’assassino confessa tutto, ma ci può stare, perché
gli indizi portano, alla fine, in un'unica direzione, e il finale riempie il
cuore di gioia e speranza, che è ciò che le piume tatuate sul braccio dei
personaggi rappresentano. A proposito di tatuaggio, quello della storia narrata
e che ritrovate in copertina, con la scritta in sanscrito antico, come ci
racconta l’autore, è una realizzazione di Elisa Antonelli della Old Ink Tattoo
di Roma, ed è veramente molto realistico. Il romanzo potrebbe, tranquillamente,
finire qui ma ho contattato lo scrittore, Gianfranco Vigneri, chiedendogli se
scriverà un seguito… non vi dirò la risposta. Voi Aspettate; perché ne vale la
pena! Luigia Chianese
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo
testo, merita un 3 Libri. 📕📗📘🕮🕮🕮 #LuigiaBooksBlogger #Blog #LibriEOpinioni
ACONITUM NAPELLUS
Ripreso
dal Web: Il nome del genere (“Aconitum”)
deriva dal greco akòniton (= pianta velenosa). La
pianta infatti risulta conosciuta per la sua alta tossicità fin dai tempi
dell'antichità omerica. Con questo nome probabilmente veniva indicata una
pianta velenosa endemica il cui habitat frequente era tra le rocce
ripide di alcune zone della Grecia. Due sono le radici linguistiche che
vengono attribuite al nome: (1) akòne (= pietra) in
riferimento al suo habitat; (2) koné (= uccidere), facendo
ovviamente riferimento alla sua tossicità. Questo nome veniva anche usato
come simbolo negativo (maleficio o di vendetta) nella mitologia dei popoli
mediterranei. Il nome del genere sembra derivare anche dall'uso che se ne
faceva in guerra: dardi e giavellotti con punte avvelenate. Plinio ci
dice invece che il nome deriva da "Aconae", una località legata alla
discesa di Ercole agli inferi (probabilmente vicino a Eraclea). La
pronuncia di questo nome dovrebbe essere (sulle orme di quella
latina) /ako'nito/… La pericolosità della pianta era ben presente agli
antichi se ancora Plinio la cita come "arsenico vegetale". Si
racconta anche che nell'isola di Ceo, gli anziani ormai inutili venivano
soppressi con tale veleno. Nel Medioevo l'aconito venne chiamato con
diversi nomi: Cappuccio di monaco o Elmo di Giove o Elmo
blu, sempre in riferimento alla sommità del fiore. Nel Cinquecento era
conosciuto per la sua presunta efficacia contro la puntura di scorpione (Herbal
or General History of Plants - Londra 1597). Il nome della specie (napellus)
deriva dal latino per rapa in riferimento alla
particolare forma del rizoma. Il nome comune Strozzalupo deriva
dal fatto che alcuni popoli antichi la usavano per avvelenare i lupi e le
volpi.
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La Piuma Sulla Pelle di Gianfranco Vigneri
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https://youtu.be/CEJHrcvFTCU
Grazie!
La Piuma Sulla Pelle
di Gianfranco Vigneri
Roma, estate
2006. Anna è una giornalista, ma anche una brillante artista dallo spirito
ribelle. Marco è un fotografo affetto da turbolenti problemi relazionali.
Glauco è un astuto e integerrimo ispettore di Polizia, bloccato in una carriera
stagnante da oltre vent'anni. Cristiana è la proprietaria di un pub in pieno Rione
Monti, una donna alternativa dal carattere solido e determinato. Claudio è lo
stereotipo del quarantenne single. Cinque persone comuni, diverse fra loro, si
troveranno a condividere l'indagine su un omicidio che li condurrà attraverso
un intricato labirinto di inganni e vendette. Ogni passo verso la verità li
porterà a fronteggiare ombre scure e profonde che riaffiorano dal loro passato.
Cinque storie si intrecceranno guidate da un unico fattore comune: un profondo
sentimento di amicizia. L’indagine si svilupperà in un crescendo di tensione
mentre il destino, apparentemente indifferente, continuerà incessante
l’intricata tessitura della trama stessa della vita.
Prima Edizione: 2 novembre 2023
Lingua: Italiano
Copertina Rigida: 386 pagine
Dimensioni: 15.24 x 2.69 x 22.86 cm
ISBN-13: 979-8864490860
ASIN: B0CMH5VXNC
Copertina Flessibile: 386 pagine
Dimensioni: 15,24 x 2,21 x 22,86 cm
ISBN-13: 979-8858124306
Generi Etichette: Narrativa Moderna e Contemporanea
Gianfranco Vigneri
Gianfranco
Vigneri nasce nel 1973 a Roma, città di cui è profondamente innamorato, dove ha
studiato, lavora, vive e dove è ambientato questo suo romanzo d’esordio: “La
Piuma sulla pelle”. Felicemente sposato e padre di tre figli è, da sempre, un
amante della lettura, della musica e del teatro. Attivo come musicista non
professionista, ha scritto album originali, fra cui Story of Marion &
Damiel e collaborato in diverse formazioni sempre legate a progetti di musica
originale, Tecno Tenco, Fixes, Memoria. Dal 2020 scrive per diverse
pubblicazioni nel blog internazionale Medium, diventa co-editore di alcune di
esse, fino a fondarne una nel 2022: Just to Talk About. La sua frase preferita è una citazione dello
scrittore Don De Lillo: “Sono i desideri su vasta scala a fare la storia”
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