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martedì 3 maggio 2022

Ursula Poznanski e Arno Strobel - L’ Estraneo

Ursula Poznanski 
e Arno Strobel
L’Estraneo

Recensione - Opinione di
Mugnano di Napoli (Na) – 22-04-2022
 
Alti e bassi! Questo libro, scritto a quattro mani da Ursula Poznanski e Arno Strobel è pieno di alti e bassi, di noia ed emozione, di attimi d’insofferenza e altri di leggera suspense. Rientra a pieno titolo nei thriller psicologici, abbiamo i morti, gli assassini, il mandante segreto, i gregari e anche i giochetti mentali, nonostante tutto non decolla.
I personaggi, discretamente descritti, sono ordinari ed esageratamente sciocchini e distratti, sono piatti. La location non ha nulla d’interessante, prevedibilmente banale, gli eventi si sarebbero potuti svolgere ovunque se non fosse che la xenofobia di stampo neo nazista è più suggestiva se ambientata in Germania, un mediocre cliché.
Cosa altro ha di alti e bassi questo testo? All’inizio può sembrare divertente e piacevole osservare lo stesso episodio, lo stesso attimo di vita, da due punti differenti, maschile e femminile, ma alla lunga annoia da morire; è come rileggere due volte il medesimo avvenimento, trascinato ad oltranza, con solo  minimi cambiamenti che a lungo andare non producono neppure dei veri e propri indizi. 
Questo tedia! O meglio irrita!
Di contro; verso la metà della narrazione, diciamo più della metà, la suspense finalmente s’accende, s’inizia a sperare nell’evoluzione della storia, ma, tale suspense, è tirata troppo per le lunghe; il finale poi, in stile film americano di scarsa fattura, sfuma in una delusione totale.
Insomma, non lo consiglierei a nessuno, anzi dimenticatelo, come uno dei protagonisti ha dimenticato una parte della sua vita. Come è stata chiamata? Amnesia selettiva! Ebbene io penso che l’applicherò a questo libro; ma coscientemente e non per trauma o ipnosi! L.Ch.
Nella mia scala libri da 1 a 5 il mio voto è 1. 📙🕮🕮🕮🕮

TRAMA
L’Estraneo
di  Ursula Poznanski e Arno Strobel
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Immagina di essere sola in casa, avvolta in un accappatoio, mentre ti asciughi i capelli dopo un bagno caldo. Improvvisamente senti un rumore al piano di sotto, uno strano tintinnio, poi un cassetto che si apre e si richiude. Scendi le scale, ti avvicini alla porta della cucina e d'un tratto ti trovi davanti uno sconosciuto: occhi azzurri, capelli scuri, spalle larghe. Sei paralizzata dalla paura, inizi a gridare. Ma lui non scappa. E, cosa ancora più inquietante, ti chiama per nome, sostiene di essere il tuo fidanzato e non capisce come tu possa non riconoscerlo. Tu però sei certa di non averlo mai visto prima, afferri un fermacarte e glielo scagli contro. Chi è quell'uomo? Perché dice di conoscerti? Stai forse diventando pazza? Immagina di tornare a casa una sera e scoprire che la tua fidanzata non ti riconosce più. Comincia a gridare, è convinta che tu sia un ladro o un maniaco, ti scaglia addosso un fermacarte e corre a rinchiudersi in camera. Non riesci a capire, inizi a guardarti intorno e all'improvviso realizzi un fatto agghiacciante: le tue cose non ci sono più. Le tue giacche, che stamattina erano appese nel guardaroba, sono sparite. Non c'è più niente di tuo in quella casa. Stai forse diventando pazzo? Siete entrambi intrappolati in un incubo. E l'unico modo per uscirne è provare a fidarsi l'uno dell'altra...
 
CENNI SULLA VITA di:
Ursula Poznanski
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Ursula Poznanski è nata alla fine degli anni Sessanta (1968)  in Austria, a Vienna, dove ha studiato e dove ancora vive con la famiglia.  Ha lavorato come redattrice in una casa editrice di medicina. Dopo il successo del suo primo romanzo per ragazzi Erebos (pubblicato in Italia da Armenia nel 2011), ha deciso di diventare scrittrice a tempo pieno. Ha pubblicato numerosi libri per bambini e per ragazzi e alcuni thriller per adulti, in particolare Blinde Vögel (2013) e Fünf (2012), tradotto in italiano Cinque e pubblicato da Ponte alle Grazie nel 2013.

Editore: ‎Giunti Editore (2 gennaio 2018)
Lingua: ‎Italiano – Traduttrice: Lucia Ferrantini
Copertina flessibile: ‎368 pagine Dimensioni: ‎12.5 x 20 x 19.5 cm
ISBN-10 ‏ : ‎ 8809864204 - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8809864207


CENNI SULLA VITA di:
Arno Strobel
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Arno Strobel è nato Land of Saarlouis, Germania il 18 agosto 1962 e ha lavorato a lungo per una grossa banca prima di dedicarsi interamente alla scrittura. È diventato un autore bestseller con una fortunata serie di thriller psicologici. Studia Ingegneria elettrica. Dopo aver lavorato per diversi anni come Consulente di gestione IT  in Germania, si è trasferito in Lussemburgo , dove ha ancora lavorato nel 2014 implementando progetti IT in una grande banca tedesca. Nel febbraio 2014, lascia il lavoro e diventa scrittore freelance. Parallelamente alle sue attività informatiche, ha iniziato una carriera tarda come scrittore quando aveva quasi 40 anni. Il suo primo romanzo, Magnus (2007) è un thriller sotto il Vaticano  per il quale Strobel aveva svolto ricerche a Roma . Il suo primo grande successo, tuttavia, rimane un altro thriller più psicologico, intitolato Der Trakt  (2010). Da allora, tutti i suoi libri sono stati bestseller in Germania. Arno Strobel ora vive con la sua famiglia vicino a Treviri.
 

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martedì 30 novembre 2021

Romy Hausmann – La Mamma si è Addormentata

Romy Hausmann 
La Mamma si è 
Addormentata
 
 
Mugnano di Napoli - 22.11.2021
 
Quando ho visto la copertina e il nome dell’autrice, Romy Hausmann, la mia mente e volata all’ultimo libro che ho letto scritto da questa autrice - La mia Prediletta - (Giunti 2020) che è stato il suo romanzo d’esordio, ed essendo stata una piacevolissima scoperta e lettura, letta la trama di – La Mamma si è Addormentata – ho deciso di prenderlo con la speranza di rivivere la medesima emozione. Speranza delusa! Lo so è un commento lapidario ma è un commento sincero. La scrittura è fluida e chiara, come nel primo romanzo, ma il racconto, soprattutto all’inizio, ed intendo almeno per 100/130 pagine, annoia tantissimo. Nella parte centrale si riprende alla grande, pieno di ritmo e suspense, ma si affloscia subito, e ci si ritrova con un finale scontato e banale. A prima lettura potrebbe sembrare che il personaggio principale sia Nadja Kaluka, ragazzina Polacca, con tanta sfortuna e tanti, tantissimi problemi; dal mio punto di vista, però, i protagonisti sono tutti i soggetti coinvolti, perché, al di là della vicenda narrata, che secondo me non è ne piacevole e neanche avvincente, l’unica cosa bella del testo è il viaggio che si compie in tutte le personalità disturbate che ci sono. Spoilero che in questo romanzo gli innocenti di omicidio vanno in galera e degli assassini, gli omicidi, uno resta fuori e l’altro si suicida. Molti personaggi del libro, dall’avvocato Berlinese Gero van Hoven a Marta, la madre di Nadja, a Hannes Liewert, povera vittima, a molti altri, non sono stati capaci di elaborare i traumi, piccoli o grandi del loro passato. Nessuno! È il loro passato, infatti, così forte, così vivo, nel loro presente, che determina la loro vita attuale e futura, le loro azioni quotidiane, le loro scelte o meglio decisioni a volte espiatorie. Tutti, in un modo o nell’altro, si puniscono da soli; Questa è una costante nel testo, l’autopunizione!   Da Marta, madre, operaia, prostituta, ballerina mancata, perseguitata dal suo passato, dai sogni non realizzati per colpa della nascita della figlia, sarà la causa prima delle sofferenze di Nadja e del suo amatissimo fratellastro Janek, mettendo in moto un meccanismo a catena di sofferenze prolungate in un ventennio.
Da pagina 128:
<< Probabilmente è molto difficile amare qualcuno 
quando odi te stesso.
Le persone ferite feriscono le altre persone. 
Possiamo forse biasimarle per questo?>>.
A Nadja che non fa mai un passo avanti, nonostante anni e anni di analisi, pagate da terzi, sempre piena di paure, panico e angosce che però spariscono, per un attimo, o almeno il tempo necessario, solo quando sta per essere uccisa; arrivati a quel punto, però, si potrebbe parlare d’istinto di sopravvivenza non di un passo verso la guarigione. Che si fa? Trauma scaccia trauma? Violenza per violenza? Questo sembra uscire dal racconto. Nel libro vi è una frase, durante l’addio dell’avvocatessa Tabea  Lenggries a Gero van Hoven, che può valere per tutti i personaggi della storia, dai più ricchi, realizzati e fortunati, come la segretaria, allegra e estroversa segretaria-moglie-madre-assassina Laura Brehme e il masochista avvocato Polacco-Tedesco Ludwig Abramczyk, ai più poveri e disgraziati come Marta e Nadja.
Da pagina 135:
<< Automaticamente si sentì solo,
una sensazione che aveva mal sopportato fin dall’asilo,
perché la solitudine rendeva attaccabili. E deboli.>>.
Si arriva al personaggio più assurdo: l’avvocato Gero van Hoven, che paga un crimine non suo per mantenere una promessa alla sua amata Laura Brehme e soprattutto a sua figlia Vivi; una promessa che a lui fu fatta da ragazzino, dalla sua famiglia, e che non fu mai rispettata. Ed al culmine del masochismo, il grande e controllato avvocato Gero van Hoven, dopo averne combinate di cotte e di crude, si auto punisce, autoaccusandosi di omicidio e anche non denunciando il suo aggressore in carcere, Paul Heger, per espiare il suo essersi elevato a giudice proprio con quest’ultimo. Tutto questo solo per essere amato!
Da pagina 149:
<<L’amore, questa creatura impetuosa e imprevedibile,
non faceva domande, ma arrivava barcollando 
su sentieri inaspettati, per poi cadere 
come un ubriaco e rimanere lì disteso.>>.
Ed alla fine abbiamo il patetico, vigliacco e brufoloso Hannes Liewert, una comparsa che prima commette un omicidio d’impeto, poi si pente, poi confessa e alla fine s’ammazza. Tutto per la sua amata Nelly Elisabeth Schutt, ovvero l’amante di Paul Heger. Tutti i personaggi, praticamente, se la cantano e se la suonano, come si usa dire. L’unico che riesce veramente ad affrontare la vita e a fare qualcosa di buono è il vecchio avvocato Ludwig Abramczyk che ha successo nel lavoro e cresce come essere umano aiutando gli altri e  cercando di capire le loro sofferenze e difficoltà. In sintesi, questo racconto, è un viaggio tra persone all’apparenza normali ma che si portano dentro traumi non gestiti a dovere e alla fine viene da chiedersi: - si devono gestire sul serio i traumi o bisogna lasciarli lì e far scorrere l’esistenza così come è perché la vita perfetta non sembra esistere? – Ai posteri e alla psicanalisi l’ardua sentenza. Le uniche note originali, forse, sono la circa 13 lettere, su 32, scritte da Nadja; più i suoi tre/quattro “tentativi” di lettere: 0, 20,21,23, e le sue 01,02,03 lettere finalmente riuscite. L.Ch

Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 Libri. 
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TRAMA
La Mamma si è Addormentata  
di Romy Hausmann
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Era solo una ragazzina di quindici anni quando è stata condannata per un crimine atroce, di cui si è sempre dichiarata innocente. Adesso Nadja è una donna adulta e ha ormai scontato la sua pena. Non chiede altro che una vita normale, e quel lavoro anonimo come assistente in uno studio di avvocati sembra l'unico modo per tenere a bada gli incubi e il panico che la assale all'improvviso. Un'esistenza grigia e ripetitiva che però la fa sentire protetta. Ma un giorno, inaspettatamente, la morte rientra di nuovo nella sua vita. Laura, la moglie del suo capo, l'unica persona che le abbia mai dimostrato amicizia, ha commesso un tragico errore, un errore che è finito nel sangue. Adesso potrebbe perdere tutto: suo marito, sua figlia, le sue sicurezze. Nadja sa bene che cosa significhi. Ma sa anche che aiutarla la renderebbe sua complice. Mentre si dirige nei boschi dello Spreewald con un carico inquietante nel bagagliaio della macchina, non può certo immaginare che quel luogo popolato di oscure leggende diventerà teatro di una caccia spietata. Qualcuno sta cercando di trascinarla in un gioco perverso e Nadja capirà ben presto che il suo passato sanguinoso potrebbe fare di lei la vittima perfetta. O l'assassina perfetta.
 
CENNI SULLA VITA 
di: Romy Hausmann 
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Romy Hausmann (1981) ha lavorato come caporedattrice di una casa di produzione televisiva a Monaco. Dalla nascita di suo figlio, lavora come libera professionista per la tv. Vive con la sua famiglia in un cottage nei boschi vicino a Stoccarda.  - La Mia Prediletta - (Giunti 2020) è il suo romanzo d’esordio, divenuto rapidamente un grande bestseller internazionale, rimasto per mesi al 1° posto della classifica dello Spiegel e opzionato per un film di prossima uscita. Un successo confermato dal suo secondo thriller -  La Mamma si è Addormentata.- . I libri di Romy Hausmann sono tradotti in 24 Paesi. Il 03 Novembre 2021, con la traduzione di Alida Daniele, esce – La Mamma si è Addormentata -

Editore: ‎ Giunti Editore
Prima uscita Italia: 3 novembre 2021
Lingua: ‎Italiano - Traduttrice in Italiano: Alida Daniele

Copertina flessibile : ‎384 pagine - Dimensioni: 15 x 2.24 x 23 cm
ISBN-10 : ‎880995159X - ISBN-13: 978-8809951594

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martedì 19 ottobre 2021

Pausa Caffè con Gatti di Charlie Jonas

CHARLIE JONAS

PAUSA CAFFÈ 

CON GATTI 


Recensione - Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

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Mugnano di Napoli (Na) – 28.09.2021

 

Partirei da questa frase che troviamo proprio all’ultima pagina del libro a pagina 266:

<<Perché il ricordo delle persone amate è qualcosa di molto prezioso,

ed è particolarmente bello quando questi ricordi

possono essere trasmessi ad altri.>>.

Amore, amicizia, speranza, nuovi inizi sono i temi trattati, con estrema leggerezza e semplicità, dall’autrice. Una penna leggera e piacevole senza fronzoli, direi una scrittura rilassata!

Personaggi pochi ma essenziali, sufficienti, equilibrati e diversi tra loro; locations magiche, la città di Colonia in Germania ma soprattutto la magica Isola di Ischia in Italia, quest’ultima vissuta tra la primavera e l’estate; i gatti, tra cui spicca Mimi, la gatta bianca dagli occhioni verdi cangianti, ma anche Lavanda, Afrodite e Tiramisù, un Cat Caffè, stile salotto della zia, la Caffetteria Fräulein Paula, per l’esattezza, i libri, tra cui  – La Particolare Storia d’Amore di Tipsy - dallo scaffale dei  - Libri a Lieto Fine – praticamente Gatti, Caffetteria d’altri tempi e Libri, un tridente perfetto; dolci della zia, profumati e gustosi, varie storie d’amore in atto tra alti e bassi, precisamente tre sotto il segno di un’antica saggezza: da pagina 9:

<<Essere infelice non ha mai reso felice nessuno .>>.

Un pizzico d’avventura semi tragica, bugie innocenti, situazioni comiche e imbarazzanti ed il romanzo con lieto fine è servito al lettore.

A proposito di dolci; vorrei segnalare che a fine libro, dopo l’epilogo e dopo i ringraziamenti vi è una sezione, di appena sei pagine intitolata - I Dolci più Gustosi del Quaderno Blu delle Ricette della Zia (Fräulein) Paula – e ci sono ben sei ricette con ingredienti ed esecuzione da poter provare veramente, anche a casa propria; sono i medesimi dolci che vengono serviti dalla proprietaria della Caffetteria l’ esuberante Maxie, nel suo Cat Caffè, in tra cui la conquistatrice di cuori passando dallo stomaco la Girella alla Cannella con l’Uvetta.

Prenderei al mattino un Cafè Italiano (espresso) accompagnato da un Dolce al Limone con lo Zafferano mentre, nel pomeriggio, un Tè alla Menta con Torta di Mele affondate con le Noci; grazie!

Il mio voto, in libri, da 1 a 5, per questo testo, è un bel 2 e mezzo, non di più! L.Ch.

 

TRAMA

Pausa Caffè con Gatti

di Charlie Jonas

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Si aggirano furtivi tra i tavolini, dormono sugli scaffali, usurpano le sedie più comode. Sono loro i veri padroni della caffetteria più famosa della città: i gatti, come la dolce e bianca Mimi. Sarà forse per questo che lì succedono cose straordinarie. Al suono delle fusa tutto sembra più semplice, ogni scelta meno ardua, ogni errore meno irrimediabile. Perché tutti hanno ostacoli da superare e scuse da fare, ma i gatti ci aiutano a trovare il coraggio di cambiare. Basta poco perché tutto accada: si sceglie il tavolo preferito, si ordina un caffè e una fetta di dolce, si prende un libro dagli scaffali. Ma soprattutto si segue una regola: aspettare. Aspettare che gli strambi avventori dal passo felpato decidano di avvicinarsi. Perché, si sa, è inutile chiamare un gatto: verrà solo quando lui vorrà. È così per Maxie che non è mai riuscita a capire quale sia il suo sogno nel cassetto, o Leonie che non dice la verità per non ferire una persona cara. Poi c’è Paul che vorrebbe tanto abbracciare sua figlia Emma, che si sente spesso sola. Per loro la caffetteria è l’unico posto in cui tutto sembra di nuovo possibile. In cui il passato può servire per cambiare il presente. Se ne esce diversi, più forti, più ottimisti. In fondo, niente di quello che si è fatto o detto è imperdonabile. E dove c’è un rimorso c’è sempre una seconda occasione. Mimi e i suoi amici sono lì per ricordarcelo: nulla è mai perduto per sempre.

 




CENNI SULLA VITA di:
Charlie Jonas

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Charlie Jonas è lo pseudonimo di una famosa giornalista tedesca amante dei gatti. Per scrivere il suo romanzo d’esordio – Pausa caffè con gatti – si è ispirata a un luogo reale, in cui si può entrare per comprare un libro, gustare una tazza di caffè o una fetta di torta, ma anche adottare o semplicemente coccolare teneri gatti.

(Non sono riuscita a reperire la foto dell’autrice e il suo vero nome quindi mi accontenterò di un gatto.)


Editore : ‎ Garzanti ( 8 aprile 2021 )
Lingua : ‎ Italiano
Copertina flessibile : ‎ 288 pagine
Dimensioni ‏ : ‎ 21.8 x 2.5 x 14.5 cm







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martedì 15 dicembre 2020

Romy Hausmann - La mia Prediletta

Romy Hausmann
La mia Prediletta


Mugnano di Napoli

Venerdì 27.11.2020

 

Storia piena di suspense minuto per minuto, praticamente si rimane incollati alle pagine fino a notte fonda, per posare il libro gli occhi si devono proprio chiudere e questo è un grande indizio sulla qualità di scrittura e sulla trama. Questo thriller psicologico potrebbe tranquillamente essere una realtà, una storia reale, se consideriamo ciò che si sente nel mondo. È la storia di un rapimento a lungo termine con risvolti sensazionali, dove le persone non sono ciò che sembrano e qualcuno gioca anche a fare Dio. I Personaggi sono magistralmente strutturati, essi si narrano in prima persona, avanzando nella storia con armonia e sono costruiti in misura opportuna senza mancanze o eccessi. Ciò che rende spettacolare la storia sono i continui sospetti che genera nel lettore, intuizioni, dubbi, antipatie, una trepidazione che cresce di pagina in pagina, generando percorsi e fantasiose congetture parallele nella mente di chi legge questo thriller psicologico con contorni leggermente horror. Da pagina 27:
<< La tristezza non è una bella sensazione. 
Me la  immagino come un animaletto con tanti dentini aguzzi, 
che sta nel nostro corpo. 
Per la maggior parte del tempo dorme, 
ma a volte si sveglia e ha fame. 
Si sente proprio e comincia a rosicchiarti il cuore. 
Non fa così male da gridare, 
ma si diventa più deboli e si vorrebbe solo riposare. >>.
L’epilogo? Da brividi, letteralmente. Potrei sintetizzare così: nel bene e nel male la mente e l’amore restano le cose di più potenti al mondo. L.Ch.

Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 Libri.
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TRAMA

La mia Prediletta

di Romy Hausmann

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
In una notte gelida, un'ambulanza porta in ospedale una donna investita da un'auto sul ciglio del bosco. È incosciente e senza documenti. Con lei c'è una bambina dalla pelle bianchissima e gli occhi di un azzurro glaciale. L'unica informazione che riesce a dare su sua madre è che si chiama Lena. A poco a poco, però, lo strano comportamento della piccola insospettisce i medici. Non conosce il suo cognome, né il nome di suo padre, né l'indirizzo di casa: vivono chiusi in una capanna perché «nessuno li deve trovare». E il terrore sale quando la bambina afferma innocentemente, come se fosse la cosa più normale del mondo, che sua madre «ha ucciso per sbaglio papà», ma non serve chiamare la polizia perché hanno lasciato il fratellino Jonathan a ripulire quelle brutte macchie rosse sul tappeto... Appena viene avvisato, il commissario capo Gerd Bruhling ha subito un'intuizione: quella donna non può essere che Lena Beck, la figlia del suo migliore amico, scomparsa 14 anni prima. Ma c'è qualcosa di vero in ciò che racconta quella strana bambina? Come ritrovare la capanna, il fratellino e il cadavere del rapitore, se davvero è stato ucciso? All'arrivo dei genitori di Lena in ospedale, una realtà ancora più sconcertante verrà alla luce. E sarà difficile districarsi in questa rete di verità, fantasie infantili, indizi contrastanti.

 

CENNI SULLA VITA di:

Romy Hausmann 

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Romy Hausmann (1981) ha lavorato come caporedattrice di una casa di produzione televisiva a Monaco. Dalla nascita di suo figlio, lavora come libera professionista per la tv. Vive con la sua famiglia in un cottage nei boschi vicino a Stoccarda.  La mia prediletta è il suo romanzo d’esordio, divenuto rapidamente un grande bestseller internazionale. In Germania è appena uscito con altrettanto successo il suo secondo romanzo, Marta schläft.

Editore: Giunti Editore
Lingua: Italiano 
Traduttrice in Italiano: Alida Daniele

Prima Uscita: 28 febbraio 2019 - Italia: 28 ottobre 2020
Copertina flessibile : 384 pagine - Dimensioni : 15 x 2.44 x 23 cm
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