L’OMBRELLO DELL’ IMPERATORE
Recensione – Opinione di
Luigia
Chianese Books Review Blogger
Blog Libri e Opinioni
@LibrieOpinioni
Mugnano di Napoli
27.01.2021
Da dove iniziare … ecco! Direi dalla cosa più strana che ho letto sul
Giappone in questo testo: da pagina 42:
<< Ogawa sarebbe stato torchiato per giorni
nel tentativo di estorcergli una confessione:
secondo la legge Giapponese
era colpevole fino a prova contraria.>>.
Penso che questo concetto, “colpevole fino a prova contraria.” ribadito nelle note finali dell’ autore come
vero e non come frutto di fantasia
romanzesca, resterà appiccicato alla mia mente in aeternum come qualcosa di agghiacciante, soprattutto se
come viene descritto a pagina 47:
<< A volte
sono le coincidenze più banali
a stravolgere una vita intera.>>.
Saranno proprio queste coincidenze a trasformare in positivo e in
negativo la vita di tanti personaggi. Il romanzo scorre con una lentezza
primaverile, nel senso che ci impiega il suo tempo a germogliare, ma alla fine
ti lascia un senso di soddisfazione soprattutto nel finale.
Ciò che colpisce molto è il
continuo sottolineare, nel bene e nel male, che essere un Hãfu, mezzosangue, è qualcosa che incide notevolmente
nella vita di un Giapponese. Anche il modo in cui è scritto il libro, colpisce,
infatti, si ha l’ impressione che sia scritto principalmente per gli
occidentali, per far comprendere ai non Giapponesi i tanti modi di agire dei
personaggi. Questo dover spiegare la cultura delle azioni/decisioni di un
Giapponese, fa perdere un po’ di suspense all’opera, ma non la rende tediosa e
neppure brutta.
Resta comunque un bel giallo, scritto bene, e anche ben sviluppato, il
percorso narrativo è limpido ed è suggestivo essere trasportati nell’affascinate
e misteriosa cultura nipponica con tutte le sue ordinate apparenze e le sue
fragilità nascoste. Da pagina 68 :
<< La vita è quell’ istante che passa tra
il momento in cui si porta l’ estremità
di uno spaghetto alla bocca
e quello in cui l’ altra lo raggiunge.>>.
L’ autore, nella nota finale, ci tiene particolarmente a ribadire che i
personaggi sono frutto della sua immaginazione ma le caratteristiche che li
contraddistinguono sono reali o per lo meno sono quelle che ha appreso lui in
10 anni di vita in Giappone; anche tutti i luoghi, nei minimi dettagli sono
reali, incluso i quartieri a luci rosse e le storpiature linguistiche, questo è
molto bello da sapere non si smette mai di imparare anche perché nella mia immaginazione di occidentale,
cresciuta tra anni ’80 e 90’ con gli animēshons ( アニメーション) dōga eiga ( 動画 映画 lett. "film
animato") o manga eiga ( 漫画 映画 lett. "film di fumetti") Anime – Manga, già immaginavo
personaggi e luoghi stile fumetto.
Nel testo sono degni di nota anche alcuni piccoli particolari ad
esempio: a pagina 108 nella descrizione del personaggio Matteo Notte, sembra di
rivedere l’ autore stesso; (guardare la foto e didascalia sulla sua vita di Tommaso Scotti nella
4° di copertina e in questo blog “cenni sulla vita dell’ autore”); le musiche e
canzoni ascoltate dal protagonista del romanzo, l’ispettore Takeshi James
Nishida della squadra omicidi, sono i preferiti dell’ autore, notare la dedica
iniziale nel libro.
Come dicevo la parte più bella e avvincente è il finale tanto quanto lo
sguardo accesso sulla vita nel Sol Levante raccontata da un Italiano innamorato
del Giappone.
Ho tutta l’ impressione, però, che questo sia il primo di una serie;
per i più romantici ci sarà il voler scoprire come si evolverà la vita amorosa
e sessuale del nostro simpatico ispettore Nishida detto Jim, ed il suo rapporto
con la figlia Mia. Gli amanti dei
Gialli/Thriller/Poliziesco, invece, aspetteranno le avventure dell’ ispettore con
il suo enciclopedico e logorroico amico e
collega Joe, le disavventure con il suo superiore, il commissario
Yamaguchi, e soprattutto si attenderà uno sguardo occidentale sul paese del
Crisantemo. L.Ch.
voto: 3 e mezzo/5 📚📚📚📖🕮
TRAMA
L’OMBRELLO DELL’ IMPERATORE
di TOMMASO SCOTTI
Ripresa da internet e/o
dalla 4° di copertina:

L'ispettore Takeshi Nishida della squadra Omicidi della
polizia di Tokyo ha un secondo nome che pochi conoscono, ma che dice molto di
lui. All'anagrafe infatti è Takeshi James Nishida. Perché Nishida è un hafu: un
mezzo sangue, padre giapponese e madre americana. Forse per questo non riesce a
essere sempre accomodante e gentile come la cultura e l'educazione giapponese
vorrebbero. Forse è per il suo carattere impulsivo, per quel suo modo obliquo e
disincantato di vedere le cose e le persone che lo circondano, che non ha mai
fatto carriera come avrebbe meritato. O forse è perché lui non vuole fare
carriera, se questo significa mettere i piedi sotto la scrivania invece di
usarli per battere le strade di Tokyo, città che ama e disprezza con
altrettanta visceralità – e che allo stesso modo lo ricambia. Ma Nishida è
eccezionale nel suo lavoro: lo dimostra il numero di indagini che è riuscito a
risolvere. Fino al caso dell'ombrello. Un uomo, ritrovato morto. L'arma del
delitto? All'apparenza, un comunissimo ombrello di plastica da pochi yen, di
quelli che tutti usano, tutti smarriscono e tutti riprendono da qualche parte.
Ma questo ombrello ha qualcosa che lo differenzia dagli altri. Un piccolo
cerchio rosso dipinto sul manico e, soprattutto, un'impronta. E Nishida si
troverà di fronte a un incredibile vicolo cieco quando scoprirà a chi
appartiene l'impronta digitale del possibile assassino: all'imperatore del
Giappone.
CENNI SULLA VITA
di:
TOMMASO SCOTTI
Ripresa
da internet e/o dalla 4° di copertina:
Tommaso
Scotti, nato nel 1984,
laureato in matematica, seguendo una passione per le arti marziali si è
trasferito in Oriente nel 2010. Ha poi conseguito un dottorato di ricerca a
Tokyo, dove adesso vive e lavora. Nel tempo libero si dedica al pianoforte e
alla calligrafia. L’ombrello dell’imperatore è il suo primo romanzo, che racconta con sguardo
curioso e disincantato le mille solitudini, i sorprendenti codici di
comportamento e la disarmante bellezza del Giappone, introducendoci alla
comprensione di una cultura tanto ammirata quanto fraintesa come quella del Sol
Levante.