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Le mie Recensioni rispecchiano le Sensazioni e le Emozioni che i libri mi regalano!
Un Libro dà non prende!
Luigia Chianese
Un
ottimo esordio letterario per Paolo Ricchiuto, con una trama molto avvincente, ricca di passioni tutte da scoprire, segreti celati, con un lucchetto a tripla
mandata, e stati d’animo repressi.
Non è difficile stare dietro ai tre tempi del
racconto: il passato, il presente e il futuro, ma tutti gli elementi temporali sono ben legati
tra loro anche grazie alla scrittura viva e sintetica dell’autore che, con
periodi così brevi e definiti, da ritmo e dinamicità a tutte le vicende e a
tutti i personaggi.
La
prima parte è più semplice da seguire, perché più raccontata; mentre la seconda, che si proietta 27 anni in avanti, inizia a intrigare veramente il lettore, caricandosi
di suspence: tra pensieri, sospetti e cambiamenti; anche se quella ferita alla
spalla mi è sembrata subito sospetta, come sospetta mi è sembrata la
possibilità di intervenire legalmente sulle indicizzazioni del web… ma non è
mia intenzione spoilerare.
La
voce narrante è Marco, uno dei protagonisti insieme a Sveva, Piggi, il Boss, Vittorio
e, 27 anni dopo, alla giovane Sara. Potrei dire che questa è la storia di vite
cucite e cresciute sulle paure comunicative.
Se i pensieri e i sentimenti non
fossero stati taciuti, repressi e nascosti con cura, tutta l’esistenza di
questi personaggi sarebbe stata diversa. Se l’amore e la sincerità avessero
prevalso, tutto sarebbe potuto andare diversamente.
Se quella lettera fosse
stata spedita o fosse arrivata con un tantino di anticipo forse… La vita, però,
non si fonda sui forse e sui se, ma sull’hic et nunc, sulle scelte che si fanno
o si accettano, a malincuore, giorno per giorno.
Da un estratto a pagina 26
sull’amore:
<< Sveva continuava a scorrere
dentro di me.
Come un’operazione di sistema,
il
background invisibile di un computer
sempre acceso, che nemmeno questo accavallarsi
di corpi
addosso al mio
aveva mai interrotto.>>.
Le
decisioni assunte da Vittorio, Sveva e soprattutto Marco hanno portato solo alla costruzione di vite fatte di ombre proiettate sul muro di una caverna, perché
la verità era altrove ma vicina, alle spalle, ma ci si è girati troppo tardi,
non si è usciti in tempo dalla grotta e le conseguenze sono state irreparabili.
Tutta
la narrazione è affrontata sotto l’aspetto psicologico di due personaggi: in
primis del narrante, Marco e verso il finale di Sveva; infatti si potrebbe dire
che è la storia di un’ossessione, o meglio di un sentimento che diventa ossessione
in una psiche malata. L’amicizia ha confini sottili con l’amore e con essa s’intreccia; ma il destino ha regole che spesso a noi non è dato comprendere; e ciò che
sembra accanimento per alcuni è solo un miscuglio di grande amore per altri.
Consiglio questa piacevole e originale lettura che vi
terrà incollati al libro per almeno un paio d’ore. Luigia Chianese
Nella
mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 e mezzo Libri. 📕📗📘📚🕮 #LuigiaBooksBlogger
#Blog #LibriEOpinioni
Seguendo il link potrete ascoltare
la mia Video Recensione su
You Tube
Link:
https://youtu.be/oGeJlcskzVM
TRAMA Le
Chiavi di Casa di
Paolo Ricchiuto
Ripresa da internet e/o dalla
copertina:
Marco, Sveva, Vittorio, Piggi, il Boss:
compagni di classe in un liceo romano, hanno condiviso gli anni magici in cui
il futuro è ancora tutto da immaginare e anche ora che la vita adulta li ha
messi di fronte alle sue difficoltà sono rimasti un gruppo affiatatissimo. Ma
nell'animo di Marco – sceneggiatore di successo – c'è un grande buio che da
sempre lui si allena a tenere nascosto. Sarà un semplice gesto di Sveva e
Vittorio a far divampare quell'oscurità risvegliando una fiamma rimasta troppo
a lungo sotto la cenere: quando gli affidano le loro chiavi di casa, sicuri di
consegnarle all'amico più fidato…
Milano, trent'anni dopo. La città del lavoro
e dell'efficienza, luogo ideale in cui fuggire dal passato confondendosi tra la
folla che corre.
Ma Sara è una giovane donna in gamba e sa che per andare
lontano bisogna fare i conti con il passato: sarà lei a cercare le chiavi per
scoprire il segreto che ha segnato per sempre il suo destino.
Paolo Ricchiuto
esordisce con un romanzo di finissima tensione psicologica, sulla giovinezza e
la sottile linea d'ombra che la separa dalla vita adulta. Le chiavi di casa è
un'indagine sul cuore nero di ogni amicizia, sul veleno implacabile della
gelosia, sulla fedeltà che dobbiamo ai nostri sogni: fino al colpo di scena che
ci conduce dove, nel cuore umano, la morte e l'amore si sfiorano.
Paolo Ricchiuto è nato nel 1969; vive, lavora e gioca a tennis a
Roma. Ha una moglie e due figli. Avvocato, si occupa soprattutto di
privacy. Le chiavi di casa è il suo primo romanzo.
-
La Taverna degli Assassini - è un romanzo giallo
delizioso, perché è divertentissimo e piacevole, si legge in un paio d’ore per
quanto è scorrevole. È un giallo storico ambientato nel 1793. I personaggi sono
esilaranti, in particolare il Barone Leonberto Valendimarca, presuntuoso,
flaccido, con gli occhi vacui, mento e collo appiccicati, ignorante e tozzo;
appassionato di vino, ma secondo la moglie non ne capisce un tubo. Le vittime
sono due: il primo è Giovanni Villafranchi, l’agente di commercio al servizio
del Barone, il classico sensale. È per lui che viene chiamato il provetto ma
famoso investigatore Vitale Federici, uomo dall’infallibile acume, sottile
ingegno, ottima reputazione e anche precettore del giovane Conte al suo
seguito, Bernardo della Vipera, Federici è convocato per risolvere l’omicidio e non
diffondere troppo la notizia.
Vitale Federici affronta la vita e le situazioni
seguendo un po' il – Mito della Caverna –riportato nel dialogo
- La Repubblica- di Platone, seguendo l’allegoria che l’opera indica: i sensi
possono ingannare, ma la mente è in grado di scoprire la verità, guardando al
di là delle ombre, scrutando al di là di quanto vedano gli occhi e sentano le
orecchie.
Da un estratto del libro – La
Taverna degli Assassini – pagina 18:
<< A volte siamo noi stessi a creare le nostre paure.>>.
La dimora del barone, sita nel Granducato di
Toscana, è un vecchio castello/abbazia con tanto di cantine e ossario dei
monaci, decisamente inquietante ma fortemente suggestivo, soprattutto se si
pensa ai personaggi che lo popolano. Il sospettoso maggiordomo Mastro Frediano;
Geltrude, la governate impicciona; la Baronessa, madonna Augusta Cornelia,
moglie del barone, lei dimostra un certo interesse per le vicende francesi d’oltralpe,
dalla decapitazione di Maria Antonietta al clima di terrore della Francia post
rivoluzione; abbiamo poi, la risentita Lucrezia Cimarelli la tata dei figli dei baroni e soprattutto il mostruoso monaco Morieno Santacroce, Physicus di corte,
ovvero il medico del barone; ma il palazzo e il podere circostante, entrambi
immensi, sono gremiti e frequentati anche da altre losche figure.
La seconda vittima è Jacopo, il cameriere,
precisamente il mastro bottigliere, che viene ritrovato pugnalato, a tradimento,
nelle cantine del palazzo. Si proverà ad ammazzare, con il veleno, si presume
cicuta, anche l’investigatore e precettore, Vitale Federici e, per poco non
viene tagliata la gola, in una taverna del luogo, al giovane Conte Bernardo
della Vipera, allievo di Federici. D’indizi ve ne sono tanti, più di dieci, in
circa duecento pagine di racconto, ma non conducono dritti al movente o agli
assassini, questo perché alcune informazioni sono celate al lettore e
spunteranno fuori al momento opportuno, però tali indizi generano tanti sospetti.
E, come accade nei romanzi di Agatha Christie, con protagonista Hercule Poirot, alla fine, tutti i coinvolti nella vicenda, diretti
e indiretti, vengono convocati nella sala grande, in questo romanzo con delle
maschere di animali sul volto, e gli vengono “fatte le pulci”, tirando le somme
dinnanzi a loro e in tal modo questi omicidi misteriosi vengono risolti.
Da notare alcune piccole cose: i dieci disegni che si
trovano nel libro sono realizzati dall’autore Marcello Simoni, sono semplici ma
carini, e tali illustrazioni aiutano a caratterizzare meglio situazioni e
personaggi. E non si può non notare che l’abbazia, i monaci, i passaggi
segreti, il veleno sui fogli di carta, l’arsenico, le scale pericolanti e non
solo, ricordino il famoso romanzo di Umberto
Eco – Il nome della rosa –soltanto che, come ha
scritto Antonio D’Orrico, giornalista, saggista e critico letterario, Marcello Simoni è più
divertente del maestro. Ed è un tocco di classe, anche, presumere che il veleno
utilizzato sia la cicuta perché essa è il veleno con cui morì Socrate, maestro
di Platone, quest’ultimo citato nella prima parte del libro. Insomma, consiglio
questa lettura, perché scritta bene, divertente e spassosa. Luigia Chianese
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TRAMA
La
Taverna degli Assassini
di
Marcello Simoni
Ripresa da internet e/o dalla
copertina:
Anno del Signore
1793. Granducato di Toscana. Un castello fondato su un’antica abbazia, un
cadavere avvolto nei tralci di una grande vite. Sotto le luci di
un’alba invernale, i vitigni innevati del barone Calendimarca si rivelano
teatro di un omicidio. Non solo un enigma inspiegabile, ma anche un’onta per il
casato del nobiluomo. Vitale Federici, insieme al suo devoto discepolo Bernardo
della Vipera, si ritroverà a investigare su un delitto i cui moventi sembrano
affondare nell’antica tradizione vinicola della famiglia baronale, e nella sua
cantina sotterranea che, simile a una biblioteca, pare celare un indizio
sull’identità dell’assassino. Riuscirà Vitale a fare luce su questo caso, in
cui ambizione, inganno e antiche passioni si intrecciano in un mistero forse
impossibile da decifrare?
Editore : Newton
Compton Editori Edizioni: 2° edizione del 31 ottobre
2023 Lingua : Italiano Copertina rigida :
224 pagine Dimensioni : 14.1 x
3.1 x 21.8 cm ISBN-10 : 8822779320 ISBN-13 :
978-8822779328 Generi – Etichette: GialloGiallo StoricoRomanzo
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CENNI SULLA VITA di:
Marcello
Simoni
Ripresa da internet
e/o dalla copertina:
Marcello Simoni è nato a Comacchio, il
27 giugno 1975. È uno scrittore, bibliotecario e archeologo italiano. Laureato in Lettere, ha pubblicato diversi saggi
storici; con Il mercante di libri maledetti,
2011, suo romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno
in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella nel 2012.
Sono
seguiti una prolifica serie
di saghe e di thriller storici, ambientati per la maggior parte nel Medioevo;
infatti è anche autore di alcuni saggi incentrati sempre sul Medioevo.
Ha vinto inoltre il
premio Stampa Ferrara, il premio Salgari, il premio Il Corsaro Nero e il premio
Jean Coste. La saga del Mercante ha consacrato Marcello Simoni come autore
culto di gialli storici: i diritti di traduzione sono stati acquistati in venti
Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato numerosi bestseller tra cui la
trilogia Codice Millenarius Saga e
la Secretum Saga.
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Questi sono alcuni dei libri più belli che ho letto e recensito nel 2023.
Non sono tutti ma sono di certo quelli che più resteranno nel mio cuore.
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Aldo Giorgio Salvatori – Alfredo Alvino – Angela Caputo – Antonio Canonico – Bruno Vitiello – Carmen Mola – Federico bianca – Federico Maderno – Giovanni Montini – Giuseppina Barbieri – Marco Malvaldi – Matteo Di Gennaro – Monica Acito – Richard Chizmar – Roberta Bobbi – Salvatore Massimo Fazio – Stephen King – Toni Brunetti
Mi scuso se ho dimenticato qualcuno!
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Auguro a tutti coloro che mi seguono di trascorrere uno spumeggiante
31 dicembre 2023
e di ritrovarsi carichi di bei libri da leggere e magari scrivere nel 2024.