Michele Carbone
Verso il crollo del’ Impero
Tempus Edax rerum
Mugnano
di Napoli (Na)
04
febbraio 2014
Recensione - Ripresa il 23/10/2018 x il Blog
http://librieopinioni.com
Intreccio
interessante e coinvolgente! Ritmo intenso e piacevole mai eccessivamente
enfatico nonostante l'argomento! Accende la curiosità della fine! Bios, Eros,
Patos, kratos e Thanatos e infine le Moire, tutto in un' armonia perfetta!
L.Ch.
Il passo
che ha lasciato il segno in me e che, per me, lo rende attuale è:
- << Scusami se prima ti ho interrotto>> disse poi a Valerio. << l' argomento era così interessante che non sono riuscito a trattenermi. parlavi del nostro ruolo nella società. Vero? Neanch'io so bene quale sia il mio. Credo, però, che spesso ci sforziamo di mostrarci più vicini alle aspettative altrui invece di essere ciò che realmente siamo. Non per libera scelta, ma per compiacere il capriccio degli altri. Voglio dire che, quasi sempre, chi è intorno a noi ci cuce addosso delle vesti troppo strette e scomode. Abiti che, probabilmente,non averemmo mai voluto scegliere. >> -
Consiglio questo libro!
Michele Carbone
Verso il crollo del’
Impero
Tempus Edax rerum
Trama
Dal restro
copertine: Germania, primi anni del IV secolo d.C. L’impero di Roma e
minacciato dalla crescente pressione dei barbari lungo i confini. Un pesante
clima di instabilità domina la vita quotidiana del popolo e dei notabili. L’accidentale
omicidio di una vecchia usuraia non è che il preludio di ben altri drammi:
l’assedio di un accampamento romano e la bestiale devastazione della colonia
Julia. Nel caos trovano spazio alcuni mercanti coinvolti nella scomparsa di una bambina. Tavi, la madre, dopo una
rocambolesca fuga dalla colonia in fiamme,
ritrova il suo uomo, Valerio, un
legionario ferito. Forse, un misterioso sacerdote del tempio di Apollo, lo
cura. Scopriranno poi di aver militato in passato su fronti opposti.
Intanto uno zelante magistrato, Lucio, indaga su
ripetuti furti e il suo capo, Publio, trama per guidare la secessione della
Germania. Il suo braccio destro è un equivoco faccendiere, Nabul, legato da una relazione segreta a Tavi. Tutt’intorno si
muovono servi prezzolati, la scaltra tenutaria di un lupanare, uno storpio
insediatosi nel tempio di Apollo. Mentre Tavi è alla ricerca della figlia,
Publio sta per dare il via alla rivolta. In un crescendo di colpi di scena gli
avvenimenti precipitano. Si arriverà così all’inevitabile resa dei conti. Le
vicende narrate sembrano lontane dai nostri tempi, ma, a ben guardare,
confermano che non c’è nulla di nuovo sotto il sole. È troppo ardito un
parallelo tra questi eventi e la decadenza politica, le spinte separatiste, la
crisi della religiosità della nostra epoca?
Michele Carbone - Vita
Dal
retro copertina; Michele Carbone: Nato a
Napoli nel 1953, dopo aver conseguito la maturità classica si è laureato in
ingegneria meccanica. Ha insegnato negli istituti tecnici e, successivamente,
ha esercitato la professione in campo industriale. Continuando a coltivare la
passione per la storia, ha focalizzato la sua attenzione in particolare sugli
avvenimenti che hanno preceduto la caduta dell’ impero romano. Ama la campagna
e cura un orto alle falde del Vesuvio. Da podista dilettante ha partecipato a
varie maratone, tra le quali quella di New York nel 2006. Sposato, vive a
Napoli con due figlie e una gatta.
Ps. La mia copia è arrivata tramite Amazon il 02 febbraio 2014 letto in un solo giorno! Bellissimo consigliato!
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