Il Predatore di Anime
Recensione
– Opinione di
Mugnano
di Napoli
27.02.2021
<< Noi tendiamo, tutti, a scaricare le colpe delle nostre sofferenze sugli altri,perché è più comodo ed immediato che farci carico dei nostri demeriti.Agire su questo aspetto psicologico aiuta sempre a smussare gli angoli.>>.
Si! Il Libro è pieno di tante
belle frasi, tante massime forse troppe e questo è noioso! Dall’ ultima
riga dell’ ultima pagina:
<< Amore è solo una parola di cinque lettere.>>.
Finale aperto al più classico to
be continued … ma va bene così; ci può stare ed è tanto di moda oggi e poi è
una scusa per avere già uno spunto da cui iniziare, malauguratamente il libro
abbia una qualche forma di successo! Diciamola tutta, il libro non è
brutto ma non è bello. Andiamo però con ordine:
I personaggi sono ben
sviluppati, con dovizia di particolari, ma su qualcuno si esagera. Il
personaggio maschile Nardo Baggio, operatore Shiatsu, mi raccomando non
massaggiatore altrimenti s’arrabbia, è decisamente il personaggio su cui si
esagera; è di certo più enigmatico e affascinante dell’altro personaggio, la
poliziotta Sabina Mondello; per alcuni potrebbe sembrare profondamente
antipatico, saccente e supponente, per altri meravigliosamente folle. Per me lui
è solo un uomo (una scimmia nuda, poi capirete leggendo il libro) divorato dal dolore ed incapace di Amare, l’
altra è una romantica sognatrice che si nasconde dietro il suo lavoro da dura,
ma alla fine è solo un fuscello al vento.
I dialoghi non sono mai scontati e sotto
certi aspetti interessanti ma tutto questo non basta a rendere il romanzo veramente affascinante,
diciamo che lo si finisce per pura curiosità. La tensione nella storia, perché
in fondo è pur sempre un thriller, è ottenuta, forse troppo! Da
pagina 129:
<< Il silenzio è un ottimo alleato, quasi sempre.È un’ arma potentissima, difficile da usare,troppo spesso sottovalutata.Il silenzio è consapevolezza,è liberazione, è rinascita.>>.
Il punto di forza è che il testo
è ricco di riferimenti antropologici e legali che sono espressi con semplicità
in modo da permettere a qualsiasi lettore di avvicinarsi agli argomenti,
comprenderli e non tediarsi troppo. Lo
stile leggero e chiaro dell’ autore rende accettabile tutta l’opera, non vi è nulla di veramente entusiasmante.
La storia è attualissima, lo
stalking, che è una piaga sociale che è bene affrontare anche in letteratura;
ma, riflettendo sullo stalking, il quesito che mi viene in mente è: quando non arriva la giustizia e la legge è accettabile
farsi giustizia da soli? Ai lettori, e non solo, l’ardua sentenza! La mia è sì! Nei
libri e nei film sicuramente, nella vita reale, perché lo Stalking è reale, se
lo Stato non è in grado di difendere il cittadino, uomo o donna che sia, trovo giusto difendersi da soli! Per me l' autodifesa è sempre legittima! L.Ch.
Il mio voto? 2
e mezzo tendente al 3! 📚📚📖🕮🕮🕮
TRAMA
Il Predatore di Anime
Vito Franchini
Giovane e determinata, Sabina, commissario di polizia a Roma,
si trova a destreggiarsi tra la tormentata passione per un PM sposato e un caso
di omicidio-suicidio tra coniugi che non sembra rivelare troppe sorprese.
Finché i sospetti non ricadono su un uomo con cui entrambe le vittime hanno
avuto contatti il giorno della morte: il misterioso Nardo Baggio, operatore
Shiatsu. Profondamente colpita da questa figura ambigua e magnetica, Sabina scoprirà
di lì a poco la sua reale attività: dare supporto alle vittime di stalking,
soprattutto coloro che le istituzioni non riescono a tutelare. La poliziotta
non si aspetta certo di dover ricorrere lei stessa al suo aiuto: nel frattempo
qualcuno ha iniziato a perseguitarla, in maniera subdola e cruenta. Che si
tratti del PM con cui ha chiuso bruscamente la relazione? Rimossa dal suo
incarico, Sabina diventa ben presto complice e amica di Nardo, arrivando ad
affiancarlo nella sua attività. Così toccherà con mano la scaltrezza con cui
l’uomo, basandosi su studi antropologici, domina la mente di vittime e
carnefici, con metodi tutt’altro che convenzionali in grado di assicurare
un’efficacia che un poliziotto, imbrigliato nelle disfunzioni del sistema, non
può nemmeno sognare. Ma è giusto fidarsi di questo predatore di anime? Sabina
rappresenta la legge, Nardo la viola, sistematicamente, in nome della
giustizia. Sabina si fa guidare dai sentimenti, Nardo invece non crede alle
passioni né all’amore, spiega tutto alla luce di istinti millenari che ancora
ci legano ai comportamenti delle scimmie, degli umanoidi che siamo stati e che,
secondo lui, ancora, in gran parte, siamo. Che cosa siamo noi veramente?
Creature che uccidono per passione o scimmie nude schiave di un determinismo
cieco? In un finale che lascia senza fiato, la poliziotta sarà obbligata a
decidere definitivamente da che parte schierarsi.
CENNI
SULLA VITA di:
Vito
Franchini
Ripresa
da internet e/o dalla 4° di copertina:
Nato in Iran, di origini
Mantovane, ha 43 anni, è padre di due bimbe e, come ufficiale dei Carabinieri,
per anni ha condotto indagini in diversi ambiti criminali. Attualmente si trova
in Africa in missione per conto dell’ UE. È appassionato di musica e di studi
antropologici, che ha utilizzato ampiamente in questo suo romanzo di esordio, pubblicato
da Giunti dopo anni di lavori da indipendente. (Romanzi d’ Avventura e Saggi).
Editore: Giunti
Collana: M
Copertina: BB
Pagine: 396
Dimensione: 150.0 x 230.0
Prima pubblicazione: gennaio 2021
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