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martedì 15 novembre 2022

Luca D’Andrea - Il Girotondo delle Iene

Luca D’Andrea
Il Girotondo delle Iene
 
Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) 
01 novembre 2022
 
È un librone di più di 600 pagine e sono 634 pagine pesanti. Per chi non è abituato a thriller legali o thriller psicologici può levare mano subito, è avvilente fin dal principio. Si deve essere abituati al tale genere letterario per apprezzarlo, non perdersi o per non annoiarsi. Questo libro è pesante in ogni senso!
Le prime pagine sono un assalto alla memoria; una marea di personaggi e situazioni, non difficili da seguire, ma, tutto troppo, dalle situazioni al gergo. La noia totale arriva tra le 100 e la 150 pagine si è quasi lì per mollare il librone e utilizzarlo come base per un mobile inclinato, dalla 150esima pagina in poi si va avanti solo per sfida verso il librone stesso, napoletanamente detto “vogl’ vrè addò va a parà” (tr. voglio scoprire dove vuole andare a parare); quando finalmente da pagina 245 in poi si aprono le acque. Inizia la suspense, inizia la curiosità, prende piede l’intrigo. L’atmosfera si scalda anche nella fredda Bolzano. I due personaggi principali ovvero il giovane e testardo Commissario di Polizia Luther Krupp e il neo giornalista Alex Milla, lo “spalatore di ghiaia”, come lo chiamano alla Redazione della “Voce delle Alpi” futuro reporter di nera, iniziano la loro personale scalata verso la verità e il successo.
Cadi, allora, Cesare.
(William Shakespeare - Giulio Cesare).
La storia inizia a prendere piega. Da questo punto del testo vedremo le Idi di Marzo avvicinarsi per tutti e seguiremo Bruto mentre affila i coltelli. Il primo a fare le proprie mosse sarà il Commissario di Polizia Luther Krupp che in parte si piegherà ad un certo “modus operandi” non proprio legale, la stanza 121, ovvero la Cella X e il sistema Levada, anche con lui al comando resteranno ancora vivi nello “scantinato di via largo Palatucci, 1”. Il secondo ad affilare i coltelli sarà il neo giornalista Alex Milla che lotterà contro il sistema  per arrivare alla verità.
Da pagina 496:
<< Noi difensori stiamo dalla parte delle vittime, signor Milla. 
Le vittime hanno diritto alla verità e la verità arriva solo quando 
la difesa costringe l’accusa a portare tonnellate di prove 
a favore della propria tesi in modo da eliminare ogni dubbio 
su chi ha fatto cosa, come e quando. 
È la difesa a garantire la verità non l’accusa. >>.
Per fortuna l’autore ha fatto viaggiare le vicende di Krupp e Milla in parallelo, gettando ponti tra i due e non sovrapponendoli completamente, perché già così, in parallelo, non è facile stare dietro a tutto, ma con un minimo d’impegno, da parte del lettore, si riesce a seguire tutta la vicenda che nel complesso è un bellissimo girotondo. I personaggi tutti vivi, morti e morenti vengono rivoltati, scaricati e ripresi senza sosta; le loro mancanze, i loro errori portati a galla o nascosti negli “armadi”, le loro ossessioni amplificate, giustificate e mal tollerate. Tutti perdono e tutti vincono è un girotondo di iene. Tutti sono costretti a fare i conti con se stessi.
Da pagina 634:
<<…Creare nuovi spazi significa esattamente questo: 
trasformare il mondo in uno specchio.
Il più antico e efficace sistema che l’animale uomo 
conosce per interrogare se stesso.>>.
 Si potrebbe semplificare il tutto in una sola espressione, presente anche nel testo, questo lavoro rappresenta  "bellum omnium contra omnes".  Consiglio questo libro solo agli appassionati del genere. L.Ch.
 
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 Libri. 📙📘📗🕮🕮 #LuigiaChianeseBooksReviewBlogger
 
TRAMA
Il Girotondo delle Iene
Luca D’Andrea
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Partendo dal clamoroso caso criminale del “Mostro di Bolzano”, Luca D’Andrea si spinge fino ai confini della morale … 1992. È il cadavere di Lorena Haller, ventiquattro anni, ventiquattro coltellate – la prostituta che clienti, spacciatori e colleghe chiamavano “la bambina” –, a gridare: il vostro Paradiso è solo una bugia. È così che chiamano Bolzano, la città che ha preso Lorena, l’ha illusa, poi l’ha usata e gettata via, come immondizia. Paradiso. Isola felice. Nonostante la prostituzione, l’alcol, i suicidi, la violenza, l’eroina a fiumi e gli omicidi irrisolti a prendere polvere nei fascicoli della questura. Lì, in una cella che non dovrebbe esistere, viene plasmata l’immagine di una terra dove ogni crimine diventa colpa del benessere. Ma Lorena è stata uccisa da un uomo brutale e determinato che soltanto Luther Krupp, il commissario troppo giovane, troppo inesperto e troppo ligio alle regole, ha il coraggio di chiamare, da subito: serial killer. E in quegli anni, senza manuali da studiare o unità specializzate a cui scaricare l’indagine, arrestare un mostro che uccide per il piacere di uccidere è come andare a caccia di un unicorno. Inoltre: il Paradiso non si deve sporcare. Questo lo sa persino Alex Milla, lo “spalatore di ghiaia”, come lo chiamano alla redazione della “Voce delle Alpi”. Anche lui troppo giovane, troppo inesperto e con il cuore troppo tenero per essere un vero reporter. E per uscire indenne da ciò che si è appena scatenato. Perché in Paradiso, se vai a caccia di unicorni, rischi di trovare le iene. Partendo dal clamoroso caso criminale del “Mostro di Bolzano”, Luca D’Andrea si spinge fino ai confini della morale: dove inizia la cronaca e dove il gusto del sangue? Con ritmo implacabile, nelle sue mani il crime si trasforma in una narrazione epica capace di far riesplodere nella contemporaneità conflitti e interrogativi eterni: che cosa diventa la giustizia quando, seguendo la via del Male minore, si tramuta in ossessione?
 
Editore: ‎ Feltrinelli (20 settembre 2022)
Lingua : ‎ Italiano
Copertina flessibile: ‎ 640 pagine - Dimensioni: ‎ 14.2 x 4.8 x 22.2 cm
ISBN-10: ‎ 8807034964 - ISBN-13: ‎ 978-8807034961
 
CENNI SULLA VITA di:
Luca D’Andrea
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Luca D’Andrea è nato a Bolzano, dove vive, nel 1979. Per Einaudi ha pubblicato: La sostanza del male (2016), Lissy (2017, premio Scerbanenco), Il respiro del sangue (2019) e L’animale più pericoloso (2020, uscito precedentemente a puntate su “la Repubblica”). I suoi romanzi sono successi tradotti in quarantadue Paesi. Il girotondo delle iene è il suo primo romanzo per Feltrinelli – dal quale è in fase di sviluppo la realizzazione di una serie tv. Luca D'Andrea è uno scrittore altoatesino diventato in poco tempo uno dei grandi casi letterari nel campo dei gialli e del noir. D’Andrea ha fatto l'insegnante alle scuole medie fino al 2016, quando il suo romanzo d’esordio La sostanza del male viene notato da tutte le case editrici alla Fiera del libro di Londra e diventa un successo editoriale pubblicato in più di trentacinque paesi. Presto ne sarà fatta anche una serie tv in Italia. La sua scrittura viene spesso paragonata a quelle di Stephen King e Jo Nesbø – non a caso due dei suoi autori preferiti – riuscendo però sempre a mantenere il suo stile unico e personale, un flusso originale, contemporaneo, veloce, immediato e mai noioso. Nel 2017 lo scrittore bolzanino torna in libreria con un nuovo thriller Lissy, che nello stesso anno vince il rinomato Premio Giorgio Scerbanenco. Un racconto cupo ed esistenziale, con quattro protagonisti borderline e dagli intrecci coinvolgenti ambientato sulle Alpi. Le montagne dell’Alto Adige saranno sempre un punto fermo dei suoi libri, prese non solo come sceneggiatura, ma come uno dei veri protagonisti. Un elemento decisivo per la loro durezza: un luogo chiuso, indomito e impregnato di un’imponente storia secolare. E sempre lì è ambientato anche Il respiro del sangue. Un’opera che da sola riesce a risollevare tutto il genere noir italiano: una lettura che costringe il lettore a buttarsi a capofitto in una trama fuori dagli schemi dalla prima all’ultima parola. L'animale più pericoloso, è uscito a gennaio 2020 ed è un thriller mozzafiato. Il girotondo delle iene esce il 20 settembre 2022 e si avvia ad essere un successo.

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lunedì 7 febbraio 2022

Giovanni Staibano - Il Caso Mayer

Giovanni Staibano
Il Caso Mayer
Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) – 30.01.2022
 
Il Caso Mayer non è un semplice thriller è un vero e proprio thriller psicologico/legale che si basa su ricerche sul Mind Control. (Controllo della mente).
La prima cosa che si nota è che l’autore, Giovanni Staibano, aiuta il lettore con i personaggi, in quanto, in ogni inizio-parte del libro, e sono sei parti più il prologo e l’epilogo, ci presenta, in ordine di comparizione, l’elenco dettagliato di tutti i personaggi che verranno coinvolti nelle vicende dei capitoli che leggeremo; questa “cortesia al lettore” ritorna molto utile se non si legge il libro in un solo giorno.
La seconda cosa che si nota è che è un thriller al rovescio. Già dal primo capitolo, infatti, sappiamo subito cosa è successo, chi sono gli attori più importanti sul palcoscenico e come è finita tutta la vicenda. Sembra assurdo ma è così, in 23 pagine l’autore ci narra la vicenda e il finale.
Saranno il giovane, timido e insicuro avvocato difensore di John Mayers, Lou Harris, il reporter del New York Times, Pete Klein e il presentatore televisivo Tucker, Eagle Sawyer, nella trasmissione - Survivor - della HTS Chanel Newyorkese su TV via cavo, all’inizio, a narrarci gli eventi.
Vi chiederete perché? Facile! Perché lo scopo, come nelle migliori serie TV stile CSI, non è capire solo - il chi -, ma è di primario interesse comprendere - il come - sia potuto succedere e perché. Nel racconto, infatti, secondo me, lo scopo dell’autore è narrare come si è arrivati all’assoluzione e alla liberazione dalla latitanza del famoso - Dottor Morte -  ovvero dello psichiatra John Mayers.
La terza cosa che si nota è che l’autore non si sofferma moltissimo sulle specifiche tecniche mediche e sui processi scientifici utilizzati dall’Athena Medical Research, società newyorkese leader nella ricerca biofarmaceutica, che intraprende il - Progetto Recon - (Reconditioning), ovvero un programma per il controllo della mente umana, per estrarre, inserire, modificare e cancellare le informazioni contenute nella mente umana al fine di abbattere le difese del soggetto e trasformarlo in automa per farlo comportare secondo la programmazione subita, piano, che a sua volta deriva dal progetto - MK-ULTRA -  un prodotto della CIA, studiato intorno agli anni 1950, ed in seguito bandito, che intendeva trasformare torture, droghe e psicologia in armi al servizio del controspionaggio; l’autore, Giovanni Staibano, invece, pone di più l’accento su come i fondatori dell’Athena Medical Research, ovvero Brian Singleton ed Ernest Stevenson, che provengono dalla DARPA, un’Agenzia Governativa Specializzata nello Sviluppo delle Nuove Tecnologie, hanno, illegalmente, condizionato e ucciso tante persone e in particolar modo come hanno manipolato lo psichiatra John Mayer, anche uccidendo la famiglia del dottore, e illudendolo di poter portare avanti la sua ricerca su una molecola che avrebbe aiutato a contrastare i PTSD ( Disordini da Stress Post Traumatico) e altre malattie neurologiche di cui sono affetti molti soldati, ma anche una vasta parte della popolazione civile.
La quarta cosa 
che si nota è che l’autore ha speso molto del suo tempo nelle ricerche sulla citta di New York e sulle leggi americane, veramente un gran ben lavoro.
Il personaggio più interessante, però, è il nipote di John Mayer: il semi-scapestrato, orfano e talentuoso pianista, studente della famosa Juilliard School di New York, Nicolas Mayer. Ragazzotto solo e incostante, all’apparenza poco sveglio ma eccezionale nel suo talento musicale; e sarà proprio grazie a lui, e alle indagini iniziate dal giovane giornalista del City Daily, Jimmy Wright, che John Mayer verrà assolto.
Ma… cosa muove il tutto? Cosa fa arrivare alla Verità? Viene da chiedersi dopo le prime 23 pagine? L’ambizione? Quella di Brian Singleton ed Ernest Stevenson per i soldi ed il potere? O il desiderio di fama e successo del presentatore di HTS Chanel: Tucker, Eagle Sawyer? La cronaca nera, in fondo, fa sempre audience e l’audience porta soldi e successo.
No! È l’Amore! Semplicemente l’Amore.
Quello di John Mayer per il suo lavoro e per la sua Miriam Shahid, nativa dell’India, trasferitasi con la famiglia negli USA e diventata assistente personale di Ernest Stevenson. Il dottor Mayer per proteggerla la - Riprogrammerà - ma il suo ricondizionamento sarà solo dormiente perché grazie a delle  - Istruzioni Nascoste -  il condizionamento verrà a cadere e le  - Linee di Rottura - funzioneranno a dovere. Da pagina 18:
<< “Fa che sia il tuo cuore a scegliere la meta, 
e la ragione a cercare la via.”>>.
Quello di Nicolas per la sua amata Helen McGuire, una delle donne rapite e ricondizionate da John Mayer, e per la sua unica famiglia, composta dal solo nonno John.
A muovere il tutto però è sì l’Amore verso qualcuno, come nel caso dei Mayers, ma è
anche l’Amore per la Verità. La Verità che vuole conoscere sia Nicolas e Miriam che i due appassionati giornalisti. Per questa Verità, appunto, vi è il gran lavoro non solo di Nicolas Mayer ma principalmente del giornalista, del City Daily, Jimmy Wright, che, sempre per Amore della Verità, verrà ucciso, e anche del giovane reporter del New York Times,
Pete Klein, che gli renderà onore portando a termine il suo lavoro. Da pagina 44:
“Quando la verità non è libera 
la verità non è vera.” ( di Jacques Prévert)
Le locations sono ben costruite, sembra di vederle dinnanzi agli occhi e l’autore, Giovanni Staibano, riesce anche a non essere prolisso in tal senso.
Per quanto concerne il linguaggio utilizzato, inoltre, posso aggiungere che è molto fluido e semplice, senza troppe ridondanze e si adatta a tutti i lettori anche grazie alle spiegazioni, su situazioni e argomentazioni più complesse, quali gli aspetti legali americani; in questo libro si facilita al massimo il lettore.
Il ritmo narrativo è scorrevole, la suspense cresce piano piano; dal pathos che troviamo nella rocambolesca fuga dal Lago, fino al coraggio preso a due mani dell’avvocato Lou Harris, nell’aula giudiziaria, contro l’agguerrito procuratore Lionel Vincenti e - l’inflessibile e risoluta - Giudice Miriam Goldman Wood; procedendo fino al climax finale che scioglie tutte le tensioni. (Questo, però, non ve lo racconto).
Come viene spesso ripetuto nel testo: “A tutto c’è un rimedio!”
Dimenticavo! Soffermatevi anche sulla copertina è, a mio parere, molto bella! L.Ch.
Il mio voto, nella mia personale scala libri da 1 a 5 è di un buon 3.L.Ch.
📚📚📚🕮🕮
 
Il Caso Mayer 
di Giovanni Staibano
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Da un'aberrazione nata tra le mura della CIA intorno al 1950, che intendeva trasformare torture, droghe e psicologia in armi al servizio del controspionaggio, nasce il progetto MK Ultra. Trent'anni dopo, dalle sue ceneri, sorge il progetto Recon. Fuoriuscito dalle mura dell'Athena Medical Research, una società newyorkese leader nella ricerca biofarmaceutica, sfugge al controllo del suo ideatore, lo psichiatra John Mayer, e alla fine degli anni 2000 inizia a mietere le sue prime vittime. "Il caso Mayer" parla di uno scandalo, la cui portata, a livello internazionale, riuscirà a scuotere nel profondo l'animo della gente, portandola a chiedersi fin dove la scienza può spingersi senza violare quei limiti che moralità, razionalità e umanità vorrebbero invalicabili. Molti proveranno a dare una risposta, Jimmy Wright, il giornalista del «City Daily», che per primo svelerà la vera natura di John Mayer, Ernest Gerard Stevens, il co-fondatore dell'Athena Medical Research, fino al nipote del crudele psichiatra, Nicolas Mayer, un pianista di gran talento con in sé tutte le contraddizioni di un giovane ribelle. Tutti daranno il loro contributo affinché la giustizia trionfi, ma sarà necessario altro sangue, e una delle più singolari storie d'amore che siano mai state raccontate, perché l'impensabile alla fine venga svelato.
Il Caso Mayer: Sinossi inviata dall’autore Giovanni Staibano:
L'Athena Medical Research, un’importante società di ricerca biofarmaceutica del Nord America, viene coinvolta in uno scandalo. Costretti ad attivare un'indagine interna, i fondatori s'imbattono in una scoperta che li costringerà a rendere pubblici tutti i loro studi. In una girandola di accuse reciproche e di colpi di scena, ognuno cercherà di scagionarsi scaricando ogni colpa sugli altri, e sarà solo John Mayer, il responsabile studi clinici dell’Athena, a essere additato come l’ideatore di una manipolazione psichica per ottenere il controllo della mente dell’uomo. Costretto alla fuga, disseminerà nelle menti di quattro donne gli indizi per poterlo rintracciare, e consegnerà l'esile filo della sua difesa nelle mani del nipote Nicolas, un giovane pianista con in sé le contraddizioni di un ribelle, insieme a un grande talento in grado di far volare le dita sulla tastiera di un pianoforte. Ogni cosa è come appare. O come il fondatore dell’Athena, Ernest Stevens, vuole far credere: in realtà è lui che sta dietro a un'intricata vicenda, le cui radici affondano in un programma illegale della CIA di esperimenti su esseri umani denominato MK-ULTRA. Non c'è via d'uscita per John Mayer, tutto è stato calcolato in anticipo. Tutto, a eccezione di due storie d’amore: quella tra Nicolas e una delle donne rapite dal nonno, e quella tra lo stesso dottor Mayer e l’assistente personale del fondatore dell’Athena, Miriam Shahid. La prima darà la forza al giovane pianista di convincere il nonno a lottare fino in fondo, la seconda permetterà al vecchio dottore di far riemergere dalla mente della sua donna quei ricordi che inchioderanno senza via di scampo i veri colpevoli.
 
Editore: Independently Published (7 marzo 2020)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 306 pagine
ISBN-13: 979-8604663530 – ASIN:B085KR3XXW
  
CENNI SULLA VITA di:
Giovanni Staibano
Inviati dall’autore
Giovanni Staibano:
Giovanni Staibano, nato a Foligno nel 1966, esperto di Information Technology, esordisce nel 2018 con "La Madre", un noir psicologico che gli vale il secondo posto al Premio Internazionale di Sarzana e il titolo di "autore dell'anno" dalla sua casa editrice. Recentemente, "La Madre" è stato ripubblicato in una nuova edizione. Nella perenne ricerca di perfezionarsi, l'autore intercala la scrittura a diversi corsi di narrativa, alcuni dei quali tenuti dal noto linguista Matteo Pascoletti. "Il caso Mayer" è il suo secondo romanzo, frutto di due anni di ricerche, e richiede un costante lavoro di perfezionamento prima di essere proposto al grande pubblico.
Giovanni Staibano è nato a Foligno, in provincia di Perugia, il 14 Dicembre 1966.  Laureato in Scienze dell'Informazione è un esperto di Information Technology. Intorno ai vent'anni si accosta al mondo della scrittura creativa componendo alcune poesie e scrivendo dei racconti. Si ferma per altri  vent'anni, ma senza mai smettere di annotare soggetti di eventuali libri che un giorno o l'altro avrebbe potuto e voluto scrivere. Dodici anni fa ha affiancato il padre, intenzionato a scrivere un saggio sui geroglifici e un libro di memorie, un'attività che in un certo senso lo obbliga a vestire i panni di editor e di supervisore. Così invogliato, e dopo alcuni anni di questo involontario allenamento, decide di riprendere la penna in mano, inizia nel 2014 "La Madre" e lo porta alla conclusione nel 2017. 
Nello stesso anno inizia anche un secondo romanzo, "Il caso Mayer", che completa però nel 2019 e pubblicherà nei primi mesi del 2020. Sempre nello stesso anno porterà a compimento la sua terza fatica, "Il giardino rubato", attualmente in fase di beta-reading.
I suoi autori preferiti sono Jeffery Deaver, Patricia Cornwell, Dean Koontz eMichael Crichton, dai quali ha preso, se non altro, la caratterizzazione delle ambientazioni dei suoi romanzi, tipicamente americane. DI questi autori è sempre rimasto colpito dalla forte espressività del loro stile, che seppure sintetico e compatto, ha sempre fornito ai lettori una enorme vastità di emozioni.
Nel 2018 segue un corso di scrittura creativa, tenuta da linguista Matteo Pascoletti, e a luglio sempre dello stesso anno il suo "La Madre" viene insignito del 2° premio del Concorso Internazionale Città di Sarzana. Nel 2019 la sua prima casa editrice, la LFA Publishing di Napoli, lo elegge "autore dell'anno".
 
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domenica 16 gennaio 2022

Robert Traver - (Pseudonimo di John D. Voelker) - Anatomia di un Omicidio

Robert Traver
(Pseudonimo di John D. Voelker)
Anatomia di un Omicidio
 
Recensione - Opinione di
 Mugnano di Napoli (Na) – 13.12.2021
 
Impressionante e disarmante questo libro. Anatomia di un Omicidio è un Thriller Legale, del 1958, di eccelso livello; ma è di certo più famosa la sua trasposizione cinematografica: - Anatomy of a Murder  - di Otto Preminger. (Con l’interpretazione di Jemes Stwart, nella parte dell’avvocato Paul Biegler, Arthur O'Connell, nella parte di Parnell, George C. Scott nel ruolo del procuratore, Ben Gazzara nella parte del Ten.Frederick Manion, Lee Remick nella parte di Laura Manion ed infine Joseph Welch nel ruolo del - Giudice - Presidente della Corte.).
Nel libro, però, abbiamo qualcosa di più intenso, in particolare abbiamo una circostanza, un tantino sottovalutata nel celebre omonimo film, un momento fondamentale per il testo, ovvero quando la difesa riesce a far invalidare la diagnosi dello psichiatra dell'accusa, avvenuta senza un esame diretto dell'imputato.
Ad onore del vero devo ricordare che il libro di Robert Traver (Pseudonimo del Giudice della Corte Suprema John D. Voelker) è autobiografico e ricalca un caso giudiziario nel 1952.
Nel racconto, durante una battuta di pesca, (La pesca era la grande passione dell’autore) un giovane avvocato quarantenne, Paul Biegler, (Alias Robert Traver, alias John D. Voelker), un po' deluso dalla sua carriera, è chiamato, più precisamente è disturbato, su sollecito del suo miglior amico, un ex giudice mezzo alcolizzato, a difendere, in un processo, il Tenente Frederick Manion, (Nella vita reale era il Militare Coleman Peterson) accusato di omicidio di primo grado.
L’avvocato riesce a far affermare il principio di  - Non punibilità per chi commette un crimine in preda a un "Impulso Irresistibile", tale da generare uno stato di temporanea infermità mentale – Vagamente simile al vecchio ed italianissimo Delitto d’Onore, perché l’omicidio è stato commesso per vendicare una donna e il proprio onore. Il come l’avvocato Paul Biegler (Alias Robert Traver, alias John D. Voelker) ci riesce, per me, è più interessante del risultato stesso da un punto di vista psico-letterario-giuridico, ma empaticamente, moralmente ed eticamente è una faccenda che riguarda il singolo lettore.  
Il testo, infatti, è stracolmo di dialoghi, e sono quasi tutti ricchi di suspense, ed è abbastanza pieno di aneddoti giudiziari americani che vengono ben compensati dalle - Note sui Termini Giudiziari - che l’autore fa premurosamente trovare a fine libro. Il tutto risulta facile da comprendere, un linguaggio pulito e fresco, con una stesura limpida e chiara sia dei luoghi che della vicenda in sé e soprattutto della personalità di tutti i protagonisti, ottima anche la sintetica ma incisiva - Introduzione -  alla lettura da parte dell’autore Robert Traver, (Pseudonimo di John D. Voelker).
Tutta la storia si svolge nella cittadina di Marquette, per essere precisi nella Penisola Superiore del Michigan; (P.S. per tutti); qui, un venerdì sera, il Tenente Frederick Manion, pluridecorato reduce dalla guerra di Corea e non solo, uccide o come scrive l’autore “sforacchia”, davanti a molti testimoni, con cinque colpi di una Luger calibro trentotto, Barney Quill, direttore dell’albergo e del bar, perché, quest’ultimo, aveva abusato di Laura Manion, moglie del suddetto Tenente. Lei, descritta, principalmente dall’accusa,  come lasciva e provocatoria, aveva accettato, di mal voglia, secondo la difesa, un passaggio in auto da Barney Quill ed era stata, usando le parole che l’autore mette in bocca al se stesso del racconto: aggredita, tormentata e violentata proprio da quest’ultimo. Il Tenente, saputo ciò, agisce d’istinto - Agisce d’Impulso Irresistibile -  e nel bar, trovandosi dinnanzi al reo violentatore, lo sforacchia”. Dopo averlo ammazzato, il Tenente Frederick Manion, se ne ritorna nella sua roulotte, dove vive con la moglie Laura, chiedendo, con molta calma, al custode del campeggio, di chiamare lo sceriffo per farlo arrestare. Da questo punto inizia la presa in carico dell’imputato da parte dell’ avvocato Paul Biegler, ed inizia il processo.
La bellezza di questo lavoro giuridico-psico-letterario, di ben 524 pagine fitte, sta nei dibattiti processuali, nei rimpalli tra accusa e difesa e soprattutto nella requisitoria finale dell’avvocato della difesa, Paul Biegler, (Alias Robert Traver, alias John D. Voelker) che è un capolavoro giuridico-emozionale che lascia il lettore senza fiato. Anatomia di un Omicidio è veramente un’anatomia perché sviscera, analizza, seziona, ispeziona, indaga e approfondisce, fino all’estremo, ogni singola azione compiuta, ogni sfaccettatura psicologia dei personaggi e ogni emozione vissuta ma, soprattutto, fa breccia dentro una forma mentis un po' chiusa; quella dell’America Puritana del 1958. È un lungo ed appassionante racconto che rapisce per potenza e introspezione. L.Ch.
Il mio voto in una scala-libri da 1 a 5 è un grande 4. 📚📚📚📚📖
 
TRAMA
Anatomia di un Omicidio
di Robert Traver
Pseudonimo di John D. Voelker
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Anatomia di un omicidio (Anatomy of a Murder) è un romanzo del 1958. È un bestseller che ha venduto oltre 4 milioni di copie e fu tradotto in più di dodici lingue, da cui un anno dopo fu tratto l’omonimo film.
Nella cittadina di Marquette, nella Penisola superiore del Michigan, Paul Biegler, un avvocato che vive la delusione per la perdita del posto di pubblico accusatore impegnandosi solo in piccole cause e dedicando buona parte del tempo alla pesca, viene incaricato della difesa in un processo per omicidio. La moglie dell'imputato, donna dall'atteggiamento disinibito, afferma di essere stata violentata dal gestore di un bar dal quale aveva accettato un passaggio in auto. Suo marito, il tenente Frederick Manion, decorato reduce dalla guerra di Corea, appreso l'accaduto e constatati gli evidenti segni delle percosse, la notte stessa si è recato presso il bar del violentatore e ha sparato all'uomo uccidendolo davanti alla clientela; poi è tornato tranquillamente alla roulotte dove la coppia vive dicendo al custode del campeggio di chiamare lo sceriffo per arrestarlo. L'avvocato è spinto ad accettare la causa dal suo migliore amico, ex giudice alcolizzato, e anche per spirito di rivincita dopo le disavventure professionali, ritenendo che l'unica strategia di difesa possibile debba riguardare le condizioni mentali dell'accusato al momento del delitto. Viene aiutato nella preparazione del processo dalla fedele segretaria e dall'amico giurista, che trova un'occasione per redimersi dall'alcolismo, mentre la pubblica accusa locale viene coadiuvata da un pubblico ministero giunto appositamente dalla città. Il contenuto è autobiografico, rifacendosi a un caso giudiziario al quale nel 1952 l'autore partecipò come avvocato difensore e in cui venne riaffermato il principio della non punibilità di chi commette un crimine in preda a un "Impulso Irresistibile", tale da determinare uno stato di temporanea infermità mentale.  
 

Film: 
Anatomy of a Murder  - di Otto Preminger. 
(Con l’interpretazione di Jemes Stwart, nella parte dell’avvocato Paul Biegler, 
Arthur O'Connell, nella parte di Parnell, 
George C. Scott nel ruolo del procuratore, 
Ben Gazzara nella parte del Ten.Frederick Manion
Lee Remick nella parte di Laura Manion ed infine Joseph Welch nel ruolo del - Giudice - Presidente della Corte.).

Nella Foto: 
A sx: Otto Preminger
A Dx : Robert Traver  
(Pseudonimo di John D. Voelker)

Edizioni Italiane: Garzanti 1959 A.Vallardi 1984
Autore: Robert Traver (pseudonimo di John D. Voelker)
Traduzione di Carlo Rossi Fantonetti
 

CENNI SULLA VITA di:
Robert Traver
Pseudonimo di John D. Voelker
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Robert Traver è lo pseudonimo di John D. Voelker, un alto magistrato americano autore di vari romanzi di argomento giudiziario. Nato il 29 giugno 1903, Ishpeming, Michigan, Stati Uniti ed è Morto il 18 marzo 1991, Marquette, Michigan, sempre negli Stati Uniti. Ha Studiato presso Università del Michigan, University of Michigan Law School. E fu candidato al National Book Award per la narrativa. Svolse l'attività di pubblico accusatore, avvocato e successivamente giudice della corte suprema dello stato del Michigan. In qualità di legale nel 1952 difese con successo dall'accusa di omicidio il militare Coleman Peterson, ritenuto dalla giuria non colpevole in quanto, come sostenuto da Voelker, vittima di un "impulso irresistibile", motivato dal fatto che la vittima aveva stuprato la moglie. Dalle vicende autobiografiche del processo lo scrittore-uomo di legge ricavò lo spunto del romanzo bestseller che gli dette la notorietà: Anatomia di un omicidio, pubblicato nel 1958, che vendette 4 milioni di copie e da cui un anno dopo fu tratto l'omonimo film di Otto Preminger. Deve la sua notorietà a questo libro. Nel 1959 lasciò l'attività di giudice per dedicarsi a tempo pieno a quella di scrittore e alla pesca, sua grande passione che "trasmise" al protagonista del suo romanzo più famoso.
 



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