martedì 19 gennaio 2021

Andrew Michael Hurley - Loney

 Andrew Michael Hurley
Loney

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 Mugnano di Napoli

Sabato 05.12.2020
 
È un quasi Horror, per essere più precisa un horror psicologico, un quasi Thriller con un tantino di gotico mistero. Eppure in copertina vi è scritto: 
“Non è solo un buon libro, è strepitoso.
Una storia straordinaria.”
Stephen King
 Mi sono fidata di uno degli autori che amo di più invece, questo libro, dalla meravigliosa copertina, mi ha lasciata con l’amaro in bocca. Non posso dire che mi sia piaciuto ma neppure il contrario. È tutto “un quasi”! La copertina della mia copia, però, con quella scritta scura, tra il nero e il grigio topo, con la casa disegnata nell’ incavo nella consonante L e il ramo d’albero che cresce intorno alla vocale Y, con la minuscola goccia di sangue che cola dalla punta bassa del ramo, come un fiore, tutto su un fondo bianco, è meravigliosa; complimenti al Polystudios.net per il progetto grafico. Narrato in prima persona, lo stile è bellissimo, chiaro e pulito, posso affermare che, questo racconto, è un eccezionale sfoggio di scrittura elegante e discreta, senza fronzoli, ridondanze, mancanze o esagerazioni, tanto scorrevole che le circa 360 pagine si leggono in massimo due giorni, forse troppo perfetto. A voler trovare un difetto potrei dire che la narrazione è un tantino prolissa, perché per più della metà del testo non succede molto, è una continua attesa, ma senza suspense, e questo per me è un problema in un horror/thriller, ma stilisticamente è un lavoro magistrale.  Da pagina 312:
<< Tonto, non sempre la verità è scritta sulla pietra.
Anzi, non lo è mai.
Esistono solo versioni diverse di uno stesso fatto.
E a volte conviene essere selettivi
circa la versione che si decide di dare alla gente.>>.
In fondo l’autore insegna letteratura inglese, non poteva essere scritto male.

Molto ben elaborato il bigottismo e il fanatismo religioso che dilaga tra i protagonisti, questo è tra le prime cose che noterete, un po' più accentuato su taluni personaggi più moderato su altri; la trama è semplice ma non la racconterò leggetela sotto nel mio blogIl ritmo della storia è lento, come le onde del mare, ma non troppo e per quanto i personaggi ed i luoghi siano ben descritti e ben sviluppati molto spesso non portano a nulla e forse è questo ciò che mi ha infastidito della storia. Ci sono, infatti, tante cose accennate e sospese ma senza consistenza. All’inizio sembrano tanti  indizi sparsi ma non è così. Per questo si rimane un po' spiazzati, come impotenti ed arrabbiati dinnanzi agli eventi, si vorrebbe aiutare i protagonisti a risolvere qualcosa ma non si può, questa è la sensazione che si prova leggendo questo libro.

Un po' come dice a pagina 195-196:
<< … diceva che la morte ha lo stesso
tempismo degli attori incapaci,
e credo che avesse ragione.
Quando qualcuno muore,
è normale rammaricarsi
per come lo si trattava da vivo.
… È il peggior senso di colpa possibile,
perché è assolutamente irreparabile.>>.
Nel complesso non lo sconsiglio, ma non mi sento neppure di consigliarlo è, come dicevo all’inizio, “un quasi” che sta a Voi decidere se scoprire o meno.
Come mette in evidenza il narratore a pagina 359:
<< … ci sono solo versioni diverse della verità.
E ad amministrarle sono sempre
gli strateghi più forti e preparati.>>.
Scegliete Voi, allora, che fare: leggerlo, per curiosità, o no! Potrebbe essere un capolavoro ed io non l’ho capito!  L.Ch. 📚Voto? 📚📚📚 🕮🕮

TRAMA

Loney

di Andrew Michael Hurley


Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Per la voce narrante di questo romanzo Loney vuoi dire tante cose insieme: uno strano nulla sulla costa del Lancashire, una stagione della vita, una dimora che cela segreti, la memoria delle vacanze di Pasqua trascorse laggiù insieme ai genitori, al fratello maggiore Hanny e a una piccola comunità fanatica in cerca di un miracolo impossibile. Loney è il tempo del legame esclusivo con il silenzioso, oscuro Hanny, fatto di muti scambi attraverso oggetti e piccoli giocattoli, e del rapporto controverso con due preti molto differenti: padre Wilfred, morto in circostanze tutte da chiarire, e il giovane padre Bernard, forse troppo interessato alla vita e alle opere del suo predecessore. Anni dopo quello strano nulla ancora respinge e chiama con i suoi riti antichissimi, i suoi misteri macabri, i suoi prodigi sanguinosi. 
Pubblicato in prima battuta da Tartarus Press, piccolo editore specializzato in romanzi dell’orrore e del soprannaturale, poi portato a un pubblico più vasto da John Murray, editore inglese di lungo corso, Loney ha vinto il Costa First Novel Award 2015 e si è meritato subito l’etichetta impegnativa ma meritata di classico moderno.
 

CENNI SULLA VITA di:

Andrew Michael Hurley


Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Nato nel 1975 a Preston, scrittore Britannico, dopo aver vissuto a Manchester e a Londra, vive e lavora nel Lancashire. Ha esordito nel 2006 con la raccolta di racconti Cages and Other Stories e ha pubblicato il suo primo romanzo, Loney, nel 2014. Stampato inizialmente in sole 278 copie, ha in seguito riscosso un buon successo e ottenuto un Premio Costa. Grazie al secondo romanzo, Il giorno del diavolo, è stato insignito dell' Encore Award destinato alla seconda opera pari merito con la scrittrice Lisa Mclnerney. Giornalista per il Guardian, insegna scrittura creativa alla Manchester Metropolitan University. 
Copertina flessibile : 368 pagine
Editore : Bompiani (13 marzo 2019)
Traduttore: Vincenzo Vega
Prima Pubblicazione: 01 ottobre 2014 - Lingua  : Italiano


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Luigia Chianese Books Review Blogger

 

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lunedì 11 gennaio 2021

Antonio Soriano - Via dei Cipressi Numero 22

ANTONIO SORIANO
Via dei Cipressi Numero 22

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli - 08.01.2020

 

Thriller! Ma io lo infilerei anche nell’etichetta Hard-Boiled, per il cinismo che si evidenzia in alcuni protagonisti della vicenda: il cinismo “ad personam” del Poliziotto Risolutore a quello di Sara e Alessandro.
È in primis un delizioso Thriller; gli elementi ci sono tutti, sorpresa, inganno, vittime, traumi, tragedie personali e “scambi di omicidi”.
Già dalle prime pagine si comprende subito che si sta leggendo un racconto dinamico ed essenziale, il ritmo parte subito in accelerazione e sarà così fino alla fine; e questo è una cosa buona per me, infatti già vi posso dire che il libro non annoia.
Arrivati, però, al settimo capitolo in me è partito un ricordo proprio sul concetto di “scambi di omicidi”; il ricordo si è evidenziato nella mia mente con l’ imponente faccione di Sir Alfred Joseph Hitchcock!
Da una prima valutazione il romanzo sembra somigliare al Remake de “Delitto Perfetto (Perfect Murder)” 1998; (Diretto da A. Davis, con Michael Douglas e Gwyneth Paltrow) che ovviamente mi ha riportato a “Stranger on a Train” (L’ Altro Uomo e poi riedito in Delitto per Delitto) del 1951 di A. Hitchcock che fu tratto dal romanzo, Noir-Thriller per l’esattezza, della scrittrice Statunitense Noir Patricia Highsmith, (Pseudonimo di Mary Patricia Plangman conosciuta anche col nome di Claire Morgan questo primo romanzo della scrittrice, e suo grande successo,  Delitto per Delitto, A. Hitchcock lo volle far sceneggiare dal un eccezionale giallista ovvero Raymond Chandler), ed ecco il film che si materializzato nella mia memoria. 
Niente paura! Dopo aver letto il libro di A. Soriano vi posso rassicurare che non bisogna temere di leggere qualcosa di già visto o letto perché sia la stesura della storia che il finale saranno una grande sorpresa! Fidatevi!
Il personaggio principale, Domenico, è molto ben sviluppato; un uomo insicuro e distrutto dal lutto per il suo figlioletto; un uomo che non si sente mai all’altezza di nulla e questa sua insicurezza personale e la sua eccessiva fiducia nel prossimo gli faranno commettere errori su errori, anche se la sua coscienza si farà sentire ad ogni singolo passo.
Il personaggio a cui bisognava concedere più spessore, invece, è la moglie di Domenico, Sara; dipinta alla perfezione nel contesto d’azione, ma, “ il suo perché ” si rivela solo nel finale, senza nessun indizio preliminare durante la costruzione del romanzo e questo potrebbe disturbare un po' il lettore, ma solo un po' non preoccupatevi! Solo con il senno di poi, infatti, si comprenderanno appieno le frasi di Sara e poi di Domenico sul loro “ Essere Simili ” !

Sara: Da pagina 105:
<< Io e te siamo simili, non lo dimenticare mai.
È questo il motivo per cui ti ho sposato,
oltre ai tuoi soldi, ovviamente.
Solo che tu non lo ammetti. Non lo farai mai.
Siamo entrambi delle cattive persone.
Dentro di te, vive un istinto maligno.
Solo che ancora non lo sai.
Tu sei come me. >>. 

***** 

Domenico: Da pagina 121 :
<< … Hai ragione, Sara, sono come te.
Finalmente l’ho capito. >>. 

Bellissimo il duetto che si nota tra Sara e suo marito Domenico, ad ogni mossa dell’ uno o dell’ altra vi è una contromossa, questo mi è piaciuto molto ma lo si apprezzerà di più dopo aver letto il finale. Non desidero spoilerare per questo sono così criptica!
Il personaggio, pero, più duro e crudo, l’uomo che va oltre le righe, l’anima del racconto, per me, è                  l ’Ispettore Antonio Canale, ovvero il Risolutore, che ci sorprenderà in un finale mozzafiato, inaspettato e ricco d’ amore e suspense.
Una sola nota leggermente stonata, avrei sviluppato meglio il ritrovamento dell’arma del delitto da parte dell’ Ispettore, magari allacciando la location del ritrovamento ad uno degli indiziati.
Il linguaggio dello scrittore, Antonio Soriano, è un linguaggio semplice e schietto; pulito è il termine corretto; è diretto e privo di fronzoli. Il ritmo di tutto il racconto, come ho scritto sopra, è veloce e lineare, dinamico fin da subito e mai con brusche frenate. È giusto, perfetto! Devo ammettere che questo racconto ha una caratteristica meravigliosa: fa venire voglia di arrivare in fondo alla storia e capire come faranno i personaggi a risolvere tutti i loro … chiamiamoli … “ problemini ” …  
Leggetevi il libro; lo consiglio! L.Ch. Voto 📚📚📚📘📗

NOTE CURIOSE: Chicche da parte dell’ autore: 
MINI  INTERVISTA via whatsapp: 

Luigia: Ciao Antonio, perché Numero 22?
Antonio: Perché è il mio numero portafortuna
Luigia: Perché proprio Via dei Cipressi? Come mai questo sempreverde?  
Antonio: Perché dà un senso di morte visto che è l'albero tipico dei cimiteri, secondo me i cipressi sono qualcosa di lugubre che sinceramente richiama l'atmosfera di thriller noir su cui si basa il libro
Luigia: Come mai l' ambientazione in Roma?
Antonio: Perché l'agente letterario mi ha chiesto, con una certa insistenza, un'ambientazione precisa, in quanto in origine il  mio romanzo non era ben delineato da questo punto di vista, ed ho scelto Roma perché credo che sia una città bellissima
Luigia: E ... per le protagoniste femminili come le hai scelte?
Antonio: Il comportamento delle donne protagoniste (remissivo e accondiscendente vs autoritario e un pò crudele) corrisponde a quello delle donne che ho avuto nella vita reale
Luigia: Allora non posso che chiederti: attualmente sei ... ???
Antonio: (dopo un attimo di riflessione con una faccina sorridente ha risposto): Mi sento come un'ape felice che svolazza in giro ... 😊😉😊
Luigia: Oltre alle donne altri personaggi sono ispirati da persone reali? 
Antonio: Si! Uno dei miei personaggi principali s'ispira ad un mio amico; ma non posso dirti chi o rivelare il nome altrimenti ... m'ammazza, ahahaha!!
Luigia: Grazie Antonio! 

TRAMA
Via dei Cipressi Numero 22
di ANTONIO SORIANO
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Domenico e Alessandro si conoscono in una birreria e nasce così un'amicizia fatta di complicità e grande intesa. Sono accomunati dall'avere un matrimonio infelice per via dei tradimenti continui delle rispettive mogli. La moglie di Domenico ha anche un omicidio da nascondere, sconvolgendo la vita dell'uomo e portandolo a odiarla. I due amici decidono quindi di studiare l'omicidio perfetto... ciascuno dei due dovrà uccidere la moglie dell'altro. Sarà davvero possibile? Il piano sembra procedere alla grande, ma l'ispettore Canale, legato da un'indissolubile amicizia con la moglie di Alessandro, fiuta l'inganno e si mette in mezzo. Come potrà risolvere un alibi di ferro? Mentre Alessandro sente il fiato sul collo, nascono, tornano e si consumano amori insoliti e angoscianti. Diverse variabili fortuite intervengono a sconvolgere la scena, portando ad emergere la vera natura di tutti: dietro ogni becero comportamento si nascondono gli angoli più reconditi di ogni individuo. Cosa vuol dire davvero essere una brava persona?
Editore : Santelli
Data pubblicazione: 16 ottobre 2019
Lingua: : Italiano
Copertina flessibile : 194 pagine
Dimensioni : 14 x 1.8 x 21.1 cm

CENNI SULLA VITA di:
ANTONIO SORIANO
Inviatami dall’ autore:
Mi chiamo Antonio Soriano, e sono nato a Messina il 30/11/1991. Dopo essermi diplomato al liceo Scientifico “G. Berto” di Vibo Valentia, mi sono iscritto alla facoltà di medicina e chirurgia di Messina, dove mi sono laureato e specializzato. Attualmente frequento il corso di medicina generale. Ho scelto di fare il medico perché il mio sogno è da sempre stato la salvaguardia della vita umana. Inoltre, fin da piccolo, ho scoperto una vena poetica e letteraria, che mi ha portato a scrivere sempre nel corso della mia vita. Mi piace essere riflessivo e autocritico, e credo che anche leggendo la mia opera, potrete apprezzare questa parte del mio carattere. I miei hobby comprendono viaggiare e praticare sport a livello dilettantistico, con un occhio di riguardo verso il calcio.

Precedenti pubblicazioni letterarie: Il sorriso dei vent’anni
(Del Bucchia editore-novembre 2017)
Via dei cipressi numero 22 (Santelli editore - 18 novembre 2019)             

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martedì 5 gennaio 2021

ROSSANA CAMPO - In Principio Erano Le Mutande

Rossana Campo 
In Principio Erano 
le Mutande

Recensione – Opinione di
 
Mugnano di Napoli
22.11.2020

 

È la storia pittoresca di una trentenne sfigata in amore e nel lavoro, ma per l’ amore una zampa alla sfiga la dà anche lei. È ambientato a Genova (Italia) e dintorni, lei vive con il suo gatto Ulisse, e, la protagonista, unica e sola della storia, è lei, giusto qualche traccia della sua amica Giovanna e qualcun altro, poi la storia è colma di uomini che lei definisce infami. In particolare gli infami uno, due e il più grande di tutti l’ infame numero tre. È un romanzo o meglio un romanzetto, non solo per la sua brevità, appena 130/144 pagine in un libricino 130X198, ma proprio per la storia, semplice ma piacevole a tratti anche appassionante. Lo infilerei, senza il minimo dubbio, anche sotto il genere di Narrativa Umoristica leggera. Ciò che colpisce subito è lo stile della narrazione. In prima persona "parlata". Cosa intendo? Che, la protagonista del romanzo, scrive come parla o per essere più precisi scrive come pensa, quindi la grammatica e la punteggiatura sono volutamente andati a farsi benedire. Il punto è che questo tipo di scrittura, per me, è divertente fino a pagina 50 ma poi stanca smettendo di essere spassoso. Insomma capita anche a me, come a tutti, di appuntare i pensieri senza punteggiatura e grammatica, ma non penso sempre con il tempo dei verbi scorretti, per me è stato fastidioso, o sono io troppo rigida! Questo perché si ha l’ impressione di sentire i pensieri di una “spostata” che scrive come se stesse pensando una persona straniera in lingua italiana, per me è irritante, a lungo termine, ma per molti potrà essere estremamente facile e particolarmente piacevole da leggere. Diciamo che, questo stile di narrazione, è anche il punto forza del libro, per la sua originalità e chiarezza, è elaborato molto bene, non deve essere stato facile scrivere in questo modo! Tanto di cappello! Il personaggio principale è ben sviluppato nella sua interezza è una tipa simpatica, frivola, romantica se pur alquanto ripetitiva, cade sempre negli stessi errori, non cambia mai, ma il suo rapporto con il cibo, i soldi e soprattutto con il suo concetto "del godere" sono davvero dolcissimi ed ingenui. Questa protagonista è un pezzo di pane casareccio con le sue storie di ordinaria povertà e schiettezza! Non a caso, di questo libro, con la regia di Anna Negri, ci hanno anche fatto un film. (L’ ho letto dalla copertina).

Da pagina 35: 

<<… qualunque cosa succede in un giorno 

arriva sempre la fine di quel giorno; 

e anche poi: qualunque cosa succede in un anno 

arriva sempre la fine di quell’ anno.>>!

Avete capito il genere “Rossella O’Hara”!

Consiglio il libro per chi ama le letture leggere che lasciano un sorriso! L.Ch.

Un voto da 1 a 5 ? 📚📚 e tre quarti! 

TRAMA

In Principio Erano le Mutande

di Rossana Campo


Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
L’eroina di questo romanzo vive una vita di peripezie e di grandi passioni tragiche, o almeno questo è ciò che dice. Sempre al verde e in fuga dai creditori, abita con il gatto Ulisse in un appartamento scalcinato dei vicoli di Genova, si mantiene con qualche lavoretto ma più volentieri mangiando a sbafo alle feste. 
Ammira oltremodo la scrittrice Gertrude Stein e il suo ideale maschile è Luciano Pavarotti. Nonostante si dedichi “alla ricerca dei piaceri edonistici sfrenati di vera lussuria”, la sua vita sentimentale è disseminata di “infami”: panettieri un po’ porci e ginecologi donnaioli, psicologi mammoni e archeologi depressi. La sua unica consolazione sono gli amici, soprattutto Giovanna, che ha la passione per i maschi neri e ama raccontare i dettagli delle sue avventure. Ma quando nella sua esistenza compare “l’infame numero tre” le cose prenderanno una piega imprevista, in un susseguirsi di evoluzioni tragicomiche dall’Italia fino alla Spagna e ritorno. In un linguaggio sboccato, felice, ironico, Rossana Campo con questo romanzo picaresco ha scritto un esordio che ha fatto scuola: per l’originalità di uno stile che fa i conti con la forza e l’energia del parlato e per l’acume con cui vengono scandagliate l’identità femminile, le sue gioie e le sue malinconie.
 
La mia Copia:
Prezzo: € 11,00 
Editore: Bompiani - Collana: Tascabili Narrativa - Copertina: Brossura
Pagine: 144 - Dimensione: 130X198 - Data di pubblicazione: 10/01/2020
               Romanzo Romanzo Contemporaneo


CENNI SULLA VITA di:

Rossana Campo


Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Rossana Campo vive tra Roma e Parigi. È nata a Genova nel 1963 e ha esordito nel 1992 con il fortunatissimo libro "In principio erano le mutande", diventato poi un film per la regia di Anna Negri. Da allora ha scritto una ventina di romanzi, tradotti in diverse lingue, che l’hanno confermata come una delle voci più originali della nostra letteratura. Fra i suoi titoli ricordiamo: "Il pieno di super" (1993), "Mai sentita così bene" (1995), "Il posto delle donne" (2013). Con "Dove troverete un altro padre come il mio" (2016) ha vinto il premio Strega giovani e il premio Elsa Morante. Per Bompiani ha pubblicato "Cati. Una favola di potere" (2017) e "Così allegre senza nessun motivo" (2019). Con Feltrinelli ha pubblicato: In principio erano le mutande (1992), da cui il film omonimo di Anna Negri (1999), alcuni racconti nella raccolta a cura di Gianni Celati, Narratori delle riserve (1992), Il pieno di super (1993), Mai sentita così bene (1995), L’attore americano (1997), Il matrimonio di Maria (1998), nato come radiodramma trasmesso da Radio Tre nel gennaio 1997, Mentre la mia bella dorme (1999), il libro per bambini La gemella buona e la gemella cattiva in Feltrinelli “Kids” (2000), Sono pazza di te (2001), L’uomo che non ho sposato (2003), Duro come l’amore (2005), Più forte di me (2007) e Lezioni di arabo (2010). Per i “Classici” ha tradotto e curato Peldicarota (2007) di Jules Renard.

 

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