martedì 14 giugno 2022

Abir Mukherjee - Fumo e Cenere

Abir Mukherjee 
Fumo e Cenere
 
Mugnano di Napoli (Na) – 03- giugno  2022
 
I gialli storici sono affascinanti, ancor di più se sono ambientati in paesi lontani, in questo caso l’India all’epoca di Gāndhī (Mahatma Mohāndās Karamchand Gāndhī) e del suo secondo in comando ovvero C.R. Das (Chitta-Ranjan Das), quest’ultimo è un avvocato dell’Alta Corte Indiana.
Le vicende narrate s’intrecciano tra avvenimenti storici: le lotte per l’indipendenza dell’India e la visita del futuro Imperatore Britannico, il Principe di Galles, con una serie di morti misteriose e cruente e con la vita lavorativa e privata del Capitano della Polizia Imperiale Sam Wyndham e del suo Sergente l’Indiano Surrender-not (Sur-Render-Not Banerjee), a cui vengono affidate le indagini; tutto l’insieme è magistralmente narrato e ben amalgamato, in dosi quasi perfette, in appena 300 pagine.
Da pagina 153:
<< Mi resi conto che quello era il problema.
Per vedere un uomo come nemico,
hai bisogno di odiarlo,
e mentre era facile odiare chi
combatteva con bombe e proiettili,
era molto difficile odiare chi si opponeva
facendo appello al tuo senso morale.>>.
La storia è ben costruita e ben ambientata, tra manifestazioni pacifiche, quindi non violente, malsane fumerie d’oppio gestite da Cinesi e conseguente dipendenza da esse, esperimenti con il terribile gas mostarda, utilizzato durante La Grande Guerra del 1915-1918, l’eterogenea Calcutta del 1921, un’India post Prima Guerra Mondiale, il tutto è reso, in questo giallo storico, in maniera molto avvincente.
Ci sono alti e bassi nella suspense narrativa, questo devo ammetterlo, ma questi alti e bassi danno anche quell’impulso in più per comprendere meglio le motivazioni di tutti e, soprattutto, il perché e il chi di questi mostruosi omicidi a cui vittime vengono sfigurati i volti privandoli degli occhi e pugnalati ripetutamente al torace.
I personaggi sono bellissimi, tutti affascinanti, nessuno escluso, hanno tutti le loro singolarità e sono tutti, al loro modo, tormentati ma anche riflessivi; niente e nessuno sembra lasciato al caso ma vi è l’imprevedibilità, vi è la vergogna, la vendetta, vi è l’amore, la paura, la lealtà che non possono essere sotto il controllo di nessuno.  
Da pagina 77:
<< Si dice che nessun uomo è un’isola,
ma la verità è che alcuni di noi sono costretti a esserlo,
dal fato e da circostanze al di là del nostro controllo.>>.
Questo lavoro del Britannico, di origine Indiana, Abir Mukherjee, merita di essere letto con attenzione perché riesce, in tanti piccoli passaggi, a farti viaggiare in luoghi lontani, nello spazio e nel tempo, ed a farti intrigare e ragionare su ogni singola vicenda. L.Ch.
Il mio voto, nella scala, da 1 a 5,  di valutazione gradimento libri, è un buon 3 libri.
 
TRAMA
Fumo e Cenere
di Abir  Mukherjee
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Calcutta, 1921. Tormentato dai ricordi dolorosi legati alla guerra mondiale e alla morte della sua giovane moglie, il capitano Sam Wyndham sta cercando di contrastare la grave dipendenza dall'oppio, che deve comunque tenere segreta perché potrebbe costargli la carriera. Ma è proprio in una fumeria d'oppio che, per sfuggire a un'incursione della polizia, incappa nel cadavere sfigurato di uno sconosciuto, ucciso a coltellate. Il tipo di pugnale utilizzato e le ferite sul corpo dell'uomo fanno pensare a un omicidio rituale. È il primo di una serie di morti misteriose, tutte con caratteristiche simili, ma apparentemente slegate l'una dall'altra e avvenute in diverse zone della città. In una caccia all'uomo senza quartiere in cui è aiutato dal suo fidato assistente indiano, l'abile e astuto sergente Banerjee, Sam deve fare di tutto perché l'assassino non colpisca ancora. Tutto questo sullo sfondo di un mondo in fermento, in cui i nazionalisti sono sul piede di guerra per protestare contro l'arrivo del principe di Galles e le spinte all'indipendenza dall'Impero britannico sono sempre più sentite.
 
CENNI SULLA VITA di:
Abir  Mukherjee
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Londra 1974, è uno scrittore Britannico Abir Mukherjee, di origine indiana; è cresciuto nell’Ovest della Scozia. Ritenuto “l’astro nascente del romanzo giallo storico” dal “Times” . Ha vinto l’Ellis Peters Historical Award nel 2018 con L’uomo di Calcutta (SEM 2018), sono seguiti, sempre come protagonisti il Capitano Sam Wyndham, Un male necessario (SEM 2019), Fumo e Cenere e Morte a Oriente.
 
Editore: SEM (3 settembre 2020)
Editore Feltrinelli (21 marzo 2022)
Lingua: Italiano - Traduttore: Alfredo Colitto
Copertina rigida: ‎300 pagine - ISBN-10: ‎8893902923 - ISBN-13 : ‎978-8893902922
 




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martedì 31 maggio 2022

Gian Andrea Cerone - Le Notti Senza Sonno

 Gian Andrea Cerone
Le Notti Senza Sonno
 
 
Mugnano di Napoli (Na) – 25 maggio 2022
 
Lungo, lunghissimo circa 565 pagine scritte benissimo. Il linguaggio è preciso, gradevole e studiato, direi accurato, raffinato, elegante infatti questo è ciò che si nota immediatamente fin dalle prime pagine.
Le indagini trattate, in questo Giallo/Thriller con accenni Noir, sono temporalmente ambientate, in otto giorni, durante gli inizi della pandemia da Covid19 in Italia; le questioni sulla scrivania sono due, perché non vogliamo farci mancare la regola non scritta che il male non arriva mai da solo: la prima su un killer seriale che mutila di occhi e mano le donne catturate e solo dopo le uccide; la seconda questione è sull’omicidio, durante una rapina, di un noto gioielliere internazionale, il milenese Panizza.
Tutto questo è affrontato presso la Questura di Milano, in particolare le indagini saranno affidate al Commissario Mario Mandelli, un uomo concreto, competente e serio, innamoratissimo di sua moglie Marisa, detta Isa, sua ancora e punto fermo, seguito, fedelmente, dall'Unità di Analisi del Crimine Violento e dai suoi collaboratori, tra cui eccellerà l'Ispettore Antonio Casalegno, sopranominato Norris, per la sua impulsività e finezza nei ragionamenti, un autentico personaggio da Hard-Boiled.
Sarà una grande partecipazione di tutta la squadra investigativa composta da anatomopatologi, nerd informatici, agenti coraggiosi e dotati e di tante altre persone non appartenenti alle forze dell’ordine, tra cui qualche criminale.
Da pagina 565:
<<Non è una regola, è un dato di fatto, Isa. 
Il male lascia sempre un'eredità di dolore>>. ...
Lo ribadisco il testo è lungo ma mai tedioso, la lunghezza è dovuta dalla necessità di dare una prima spiegazione sulle caratteristiche di molti personaggi principali, soprattutto quelli delle forze dell’ordine, questo perché il romanzo potrebbe essere l’inizio di una fantastica serie molto ma molto cinematografica. Ci sono tutti gli attributi adatti: Un capo carismatico il Commissario Mario Mandelli, il suo secondo l'Ispettore Antonio Casalegno donnaiolo e sveglio, l’agente stile “Catarella” il meridionale Santosuso, agenti motivati, tra cui due donne, una di loro è Marica Ambrosio atleta professionista che diventerà “leggenda”, un medico legale la dott.sa Stefania Sileri altamente competente, il “circo” della scientifica con il suo personaggio eccentrico il dott. Bencivenni, abbiamo anche uno spregiudicato vanitoso e ambizioso Anchorman televisivo Alessandro Fuser che farebbe di tutto per lo share televisivo, non mancheranno, ovviamente, criminali Italiani e stranieri, in questo caso, tra gli stranieri i soliti Serbi e Russi, di alto e basso livello e i consueti Questori e Vice Questori che terranno le redini di tutto. Di certo non possiamo dimenticare mogli innamorate, fidanzate, figlie e figli, la solita cameriera dell’est europeo non poteva mancare e per finire amicizie varie che completano il meraviglioso pool. Una valanga di personaggi; ci sono proprio tutti e sono tutti ben presentati e delineati, tutti riescono a far parte delle storie senza sbavature o forzature, e tutto ciò è realizzato magistralmente; anche se per chi conosce la “metodologia/stile Camilleriano” non sarà una novità.
Il ritmo del romanzo è serrato ed è realistico, e tra le tante cose si nota che l’autore, Gian Andrea Cerone, è decisamente innamorato di Milano e dello stile di vita milanese, questo è indubbio; però, da meridionale quale sono, non ho potuto non “rosicare” sul fatto che si è fatto molto presente che il poliziotto stupido e raccomandato sia meridionale, come la poliziotta che deve essere protetta dall’uomo cattivo perché sceglie compagni di vita sbagliati e mezzi criminali sia meridionale anch’essa, mente i “supereroi” del romanzo sono del nord Italia e i simpatici del centro Italia. Cliché disgustoso! Volendo essere buona confido nella buona fede dell’autore che abbia solo voluto utilizzare uno stereotipo in maniera divertente.
Resta lo stesso un ottimo romanzo e ne consiglio la lettura! L.Ch.
Il mio voto, nella mia scala gradimento libri, da 1 a 5, è un 3. 📗📘📙🕮🕮
 
TRAMA
Le Notti Senza Sonno
di Gian Andrea Cerone
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Febbraio 2020: mentre i media diffondono le prime voci ancora confuse su un virus che sta mietendo vittime in Cina e sembra essere arrivato anche in Italia, la Questura di Milano si trova di fronte a un macabro ritrovamento e all'ipotesi di un killer seriale che si accanisce contro le donne, seminando indizi indecifrabili. Le indagini sono affidate al commissario Mario Mandelli dell'Unità di Analisi del Crimine Violento, un cinquantacinquenne solido, vecchia volpe del mestiere, innamorato dell'efficientissima moglie Isa e appassionato di storia. Al suo fianco l'ispettore Antonio Casalegno, affascinante e donnaiolo, talvolta fin troppo impulsivo e spregiudicato, perfettamente complementare al suo capo. Ci sarà bisogno di tutto il loro intuito, della loro competenza e della collaborazione di tutta la squadra investigativa – anatomopatologi e smanettoni informatici, ma anche una giunonica agente con un passato da atleta – per risolvere rapidamente il caso prima che il virus dilaghi e blocchi le ricerche. A complicare le cose interviene un altro crimine che scuote la città, l'omicidio di un noto gioielliere durante una rapina. In un'atmosfera da assedio, le indagini si concentrano in otto giornate tesissime fra colpi di scena e percorsi umani e sentimentali che si intrecciano, trasformandosi in una crudele sfida in cui ognuno metterà a rischio la propria esistenza e i propri affetti. Vincerla significherà dimostrare a se stessi e al mondo che vale la pena lottare fino all'ultimo respiro, per sentirsi ancora vivi.
 
CENNI SULLA VITA di:
Gian Andrea Cerone
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Gian Andrea Cerone savonese classe 1964, milanese d’adozione, vanta una lunga esperienza nell’ambito della comunicazione, delle relazioni pubbliche, istituzionali, dell’editoria tradizionale, digitale e televisiva, settori in cui ha rivestito importanti responsabilità in Italia e all’estero. Tra i numerosi incarichi svolti è stato consigliere per le relazioni esterne presso il ministero dello Sviluppo Economico e responsabile delle relazioni istituzionali presso EXPO 2015. Nel 2018 ha fondato con successo la piattaforma editoriale di podcast Storie libere. Questo è il suo esordio nella narrativa, il primo romanzo della serie che vede in azione la squadra investigativa dell’Unità di Analisi Crimine Violento di Milano.

Editore: Guanda (26 aprile 2022)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 592 pagine - Dimensioni: 22 x 3.6 x 14.3 cm
ISBN-10 ‏ : ‎ 8823529697 - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8823529694
Generi – Etichette: Giallo Hard-Boiled Romanzo Thriller  Narrativa Noir

  • «Il giallo italiano ha una voce nuova e originale, che con ritmo incalzante e pungente ironia ci racconta una Milano sotto assedio.» Marco Vichi
  • «Un giallo potente che richiama Scerbanenco.» Severino Colombo, La Lettura - Corriere della Sera
  • «Cerone è al suo esordio nella narrativa, ma non certo nello storytelling: la sua corsa indiavolata contro gli omicidi e il virus è ricca di azione e tensione, crimini e personaggi.» Ttl – La Stampa
 
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martedì 24 maggio 2022

Yoshida Shūichi - Appartamento 401

Yoshida Shūichi
Appartamento 401
 
Mugnano di Napoli (Na) - 15 maggio 2022
 
Ho impiegato un po' più del dovuto per leggere questo racconto di Yoshida Shūichi ed è un libricino di appena 230 pagine glossario dei termini giapponesi compreso. Il glossario è stato utile ed è stato chiaro e piacevole, almeno quello. Il libro non l’ho trovato, invece, nell’insieme, un buon testo, non mi ha entusiasmato, anche se, sul retro della copertina, viene riportato che ha vinto il premio Yamamoto Shūgoro nel 2002 ed è stato portato al cinema dal regista Isao Yurisada nel 2009, aggiudicandosi, tra l’altro, il premio Fipresci alla sessantesima edizione del Festival di Berlino. Le premesse, in libreria, sembravano buone ma nella realtà è stato un tantino tedioso.
Lo scopo del libro, a quanto pare, è mettere in luce come poco si conoscono le persone con cui si condivide la casa, la quotidianità, l’intimità e come sia diversa l’immagine di ciò che si vuole dare di sé rispetto a ciò che si è veramente o si prova effettivamente, il tutto nel confronto con la realtà esterna alla casa, in questo caso dell’appartamento 401, che i cinque protagonisti della storia condividono illegalmente, realtà sia lavorativa e sociale che li circonda.
L’intento del testo sembra ottimo ma il modo in cui è stato sviluppato dall’autore, Yoshida Shūichi, secondo me, è stato troppo sfuggente, e soprattutto, alcuni vissuti narrati dai cinque protagonisti, Ryōsuke, Kotomi, Mirai, Naoki e Satoru, più che mostrare il loro io reale ed anche apparente, sono sembrati viaggi mentali slegati dall’insieme. Si sarebbe potuto continuare all’infinito per dirla tutta. 
Il Crime, inoltre, appare solo nella parte finale, come un fulmine a ciel sereno, nel caso del libro durante un temporale, un finale, striminzito al massimo e con poche motivazioni. È stata una conclusione assurda ma in linea con l’intera storia; però, vi assicuro che, non è stato un finale gradevole. 
È un libro deludente; forse sono stata io che non ho saputo apprezzarlo oppure ho aspettative più alte rispetto al genere della narrativa psicologica di cui il testo fa parte. L.Ch.

Il mio voto, da 1 a 5, nella mia scala gradimento libri, si limita ad un 2.📕📙🕮🕮🕮

TRAMA
Appartamento 401
Yoshida Shuichi
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Ryōsuke, Kotomi, Mirai, Naoki condividono illegalmente un appartamento a Tōkyō, nel quartiere di Setagaya. La vita scorre tranquilla, senza incidenti né particolari conflitti, come le auto che si inseguono sulla tangenziale e non si scontrano mai. Ma fuori dall’appartamento 401 i quattro giovani si confrontano con le difficoltà del vivere, del comprendere se stessi e individuare il proprio posto nel mondo. Quando un quinto ragazzo, lo sconosciuto Satoru, compare sul divano di casa e inizia a vivere con loro, nel quartiere cominciano a verificarsi strane aggressioni a giovani donne. Nella forzata intimità inizia a nascere la sensazione che gli abitanti dell’appartamento 401 non mostrino mai davvero la loro natura. Persistente, si fa strada nel lettore il sospetto che uno dei ragazzi sia coinvolto nelle violenze. E inquietante emerge la domanda: conosciamo mai davvero le persone con cui viviamo?
 
Editore: Feltrinelli (18 marzo 2021)
Lingua: Italiano
Traduttore: Gala Maria Follaco
Copertina flessibile: 240 pagine
ISBN-10: ‎ 8807894270 - ISBN-13: ‎ 978-8807894275 - Dimensioni: ‎ 13 x 1.52 x 19.99 cm
 
CENNI SULLA VITA di:
Yoshida Shuichi
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Yoshida Shūichi è nato a Nagasaki nel 1968 e ha studiato Economia alla Hosei University di Tōkyō. Ha vinto il premio Bungakakai per il primo romanzo nel 1997 e il premio Akutagawa nel 2002 con Park Life. Con L’uomo che voleva uccidermi (Feltrinelli 2017) si è aggiudicato i premi Osaragi Jiro e Mainichi Publishing Culture Award, inoltre il romanzo è stato adattato al grande schermo nel 2010 da Lee Sang-il. Appartamento 401 (Feltrinelli, 2019) gli è valso il premio Yamamoto Shūgoro nel 2002 - vinto in passato tra gli altri, da Banana Yoshimoto nel 1989 con Tsugumi - ed è stato portato al cinema dal regista Isao Yukisada nel 2009, aggiudicandosi il Premio Fipresci alla sessantesima edizione del Festival di Berlino.

 
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martedì 17 maggio 2022

Karsten Dusse - Inspira Espira Uccidi

KARSTEN DUSSE
INSPIRA ESPIRA UCCIDI

Mugnano di Napoli (Na) – 05 Maggio 2022
 
La prima cosa che mi viene da dire su questo thriller psicologico è che è divertente! La seconda è che ho il sospetto che il locale McDonald’s sia lo sponsor occulto del libro, da verificare! Ovviamente per la seconda scherzo! È la storia di una terapia riuscita ma è anche un thriller, ci sono degli omicidi, tanti omicidi, ed è divertente fin dalle prime righe; è leggermente umoristico, lascia il sorriso sulle labbra fino all’ultima pagina, ci si stacca dalla lettura solo perché le braccia di Morfeo prendono, ad un certo punto della notte, fisiologicamente il sopravvento.
Il romanzo è scritto in prima persona e questo rende ancora più piacevole e spassoso l’humor nero in cui è avvolta la narrazione. Il ritmo è veloce, la scrittura è semplice e lineare e non si perde in dettagli inutili; le varie locations in cui accadono i fatti, sono solo sfondo, nulla più, incluso l’onnipresente McDonald’s, perché le azioni e i pensieri del protagonista sono il vero focus di tutto il thriller.
Da pagina 21:
<< Un uomo che fa sempre ciò che vuole non è libero.
Già solo l’idea di dover fare qualcosa ci rende schiavi.
Soltanto un uomo che non fa
ciò che non vuole fare è veramente libero.>>.
Signori lettori ecco l’essenza di tutto il libro! Ecco a voi il principio base della mindfulness.
In questo lavoro il carpe diem (cogli l’attimo) o l’hic et nunc (qui ed ora, subito, immediatamente), mescolati ad esercizi di postura e respirazione, comprensione, assenza di giudizi e pregiudizi, empatia e apertura verso gli altri, anche se gli altri sono criminali incalliti di altissimo livello, che desiderano solo farti fuori, sono tra gli elementi della teoria/terapia mindfulness (consapevolezza nel prestare attenzione con attenzione ai propri bisogni come forma d’essere) ma a volte, però, le situazioni narrate, tramite l’ausilio della mindfulness, sfociano nel ridicolo ma rendono verosimile, spiritoso e dissacrante tutto il racconto.
Da pagina 24:
<< La cosa che mi riempie di gioia,
del mio primo omicidio,
è l’essermi potuto godere appieno il momento,
senza alcun giudizio. >>.
A tratti può sembrare un libro di auto aiuto e volendo certe riflessioni potrebbero essere prese realmente ad esempio per tutti e per molti contesti della vita quotidiana di tutti, magari evitando, però, di trovare come una delle possibili soluzioni l’omicidio; ma la traccia di thriller psicologico rimane ben presente.
Vi spoilero soltanto che lo scopo del protagonista, l’avvocato Diemel Björn, è solo quello di conciliare famiglia e lavoro, recuperare il rapporto coniugale con la moglie Katharina, trascorrere più tempo con l’adorata figlioletta Emily, e soprattutto tutti, lui, i criminali e della polizia, è cercare di iscrivere i propri figli e nipoti in un buon asilo; impresa che si renderà assurda, complicata ed estrema. Il nostro protagonista, l’avvocato Björn Diemel, per tutto questo, si ritroverà a svolgere, invece, il ruolo di un mafioso criminale e di un omicida; in tutto ciò aiutato e supportato mentalmente ed emotivamente dalle massime del manuale di Mindfulness per DirigentiRallentare sulla Corsia di Sorpasso – di Joschka Breitner, e materialmente, con metodi più spiccioli e veloci, dal Bulgaro Sascha. Quest’ultimo, co-protagonista, è un ingegnere ambientale trasferitosi per lavoro in Germania dove la sua laurea non è riconosciuta, ex buttafuori, ex barista, un quasi nerd dell’informatica e assurdo per assurdo, un maestro d’asilo, ma principalmente, ex autista e assistente personale del criminale narcotrafficante Dragan Sergowicz, fastidioso cliente dell’avvocato Björn Diemel, colui che spingerà, involontariamente, Katharina a dare ultimati a suo marito Björn Diemel affinché ritrovi se stesso!   Il narcotrafficante Dragan, invece, è colui che nel racconto si cuocerà nei suoi stessi metodi. Il libro vi avvolgerà completamente, non potrete fare a meno di andare avanti infatti Vi consiglio questo testo perché vi divertirete e vi rilasserete moltissimo! L.Ch.
Nella mia scala voto-libri, da 1 a 5, questo romanzo si aggiudica un 3  libri pieno!   📗📘📙🕮🕮
 
TRAMA
INSPIRA ESPIRA UCCIDI
DI KARSTEN DUSSE
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
E se qualcuno applicasse alla lettera i princìpi della mindfulness per liberarsi dei propri problemi, facendoli fuori uno a uno (non solo in senso metaforico)? È quello che succede a Björn, avvocato in carriera dalla clientela molto esigente, quando la moglie lo spedisce a fare un corso di mindfulness minacciando di divorziare e di allontanarlo dalla figlioletta. A meno che non impari a conciliare famiglia e lavoro. Ma non è semplice applicare quei sani princìpi quando il tuo maggiore cliente è un mafioso narcotrafficante, che per sfuggire alla polizia si nasconde nel tuo bagagliaio durante una gita con tua figlia. Per impedire al lavoro di entrare nella sfera privata, Björn ha un’unica scelta: lasciare il “lavoro” nel bagagliaio sotto al sole, con conseguenze letali ma salvifiche. Finché la scomparsa del boss lo obbliga a prendere in mano la gestione dei suoi loschi affari e… sostituirlo!
 
Editore: Giunti Editore (6 aprile 2022)
Lingua: ‎Italiano
Traduttore: Rachele Salerno
Copertina flessibile: ‎396 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8809906667  - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8809906662
 
CENNI SULLA VITA di:
KARSTEN DUSSE
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Karsten Dusse è un avvocato e autore di format televisivi di grande successo. Inspira, espira, uccidi è il suo romanzo d’esordio, il primo di una serie di thriller che hanno scalato la Top Ten dello Spiegel e non ne sono mai usciti da due anni a questa parte. La storia del cinico eppure ingenuo avvocato Björn Diemel, che diventa un vero e proprio criminale grazie alla mindfulness, ha conquistato milioni di lettori in 13 Paesi e sarà presto un film.
 
Uccidere un uomo e poi tornare a respirare.
Inspirare, respirare, poi uccidere ancora.
Da un lato il desiderio di cercare un equilibrio, uno slancio interiore verso              l’accettazione e la libertà. Dall’altro, invece, la violenza, gli istinti più feroci.
Björn Diemel non avrebbe mai potuto immaginare che scegliere di difendere Dragan, il famoso narcotrafficante coinvolto in affari mafiosi, lo avrebbe costretto a tanto. 
Björn Diemel non avrebbe mai potuto immaginare che un giorno come tanti altri, all’improvviso, si sarebbe trasformato in un assassino.
“Inspira, espira, uccidi” di Karsten Dusse è l’inaspettata fusione tra un manuale di self-help e un thriller mozzafiato.
 
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