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Un Libro dà non prende!
Luigia Chianese
-
La Taverna degli Assassini - è un romanzo giallo
delizioso, perché è divertentissimo e piacevole, si legge in un paio d’ore per
quanto è scorrevole. È un giallo storico ambientato nel 1793. I personaggi sono
esilaranti, in particolare il Barone Leonberto Valendimarca, presuntuoso,
flaccido, con gli occhi vacui, mento e collo appiccicati, ignorante e tozzo;
appassionato di vino, ma secondo la moglie non ne capisce un tubo. Le vittime
sono due: il primo è Giovanni Villafranchi, l’agente di commercio al servizio
del Barone, il classico sensale. È per lui che viene chiamato il provetto ma
famoso investigatore Vitale Federici, uomo dall’infallibile acume, sottile
ingegno, ottima reputazione e anche precettore del giovane Conte al suo
seguito, Bernardo della Vipera, Federici è convocato per risolvere l’omicidio e non
diffondere troppo la notizia.
Vitale Federici affronta la vita e le situazioni
seguendo un po' il – Mito della Caverna –riportato nel dialogo
- La Repubblica- di Platone, seguendo l’allegoria che l’opera indica: i sensi
possono ingannare, ma la mente è in grado di scoprire la verità, guardando al
di là delle ombre, scrutando al di là di quanto vedano gli occhi e sentano le
orecchie.
Da un estratto del libro – La
Taverna degli Assassini – pagina 18:
<< A volte siamo noi stessi a creare le nostre paure.>>.
La dimora del barone, sita nel Granducato di
Toscana, è un vecchio castello/abbazia con tanto di cantine e ossario dei
monaci, decisamente inquietante ma fortemente suggestivo, soprattutto se si
pensa ai personaggi che lo popolano. Il sospettoso maggiordomo Mastro Frediano;
Geltrude, la governate impicciona; la Baronessa, madonna Augusta Cornelia,
moglie del barone, lei dimostra un certo interesse per le vicende francesi d’oltralpe,
dalla decapitazione di Maria Antonietta al clima di terrore della Francia post
rivoluzione; abbiamo poi, la risentita Lucrezia Cimarelli la tata dei figli dei baroni e soprattutto il mostruoso monaco Morieno Santacroce, Physicus di corte,
ovvero il medico del barone; ma il palazzo e il podere circostante, entrambi
immensi, sono gremiti e frequentati anche da altre losche figure.
La seconda vittima è Jacopo, il cameriere,
precisamente il mastro bottigliere, che viene ritrovato pugnalato, a tradimento,
nelle cantine del palazzo. Si proverà ad ammazzare, con il veleno, si presume
cicuta, anche l’investigatore e precettore, Vitale Federici e, per poco non
viene tagliata la gola, in una taverna del luogo, al giovane Conte Bernardo
della Vipera, allievo di Federici. D’indizi ve ne sono tanti, più di dieci, in
circa duecento pagine di racconto, ma non conducono dritti al movente o agli
assassini, questo perché alcune informazioni sono celate al lettore e
spunteranno fuori al momento opportuno, però tali indizi generano tanti sospetti.
E, come accade nei romanzi di Agatha Christie, con protagonista Hercule Poirot, alla fine, tutti i coinvolti nella vicenda, diretti
e indiretti, vengono convocati nella sala grande, in questo romanzo con delle
maschere di animali sul volto, e gli vengono “fatte le pulci”, tirando le somme
dinnanzi a loro e in tal modo questi omicidi misteriosi vengono risolti.
Da notare alcune piccole cose: i dieci disegni che si
trovano nel libro sono realizzati dall’autore Marcello Simoni, sono semplici ma
carini, e tali illustrazioni aiutano a caratterizzare meglio situazioni e
personaggi. E non si può non notare che l’abbazia, i monaci, i passaggi
segreti, il veleno sui fogli di carta, l’arsenico, le scale pericolanti e non
solo, ricordino il famoso romanzo di Umberto
Eco – Il nome della rosa –soltanto che, come ha
scritto Antonio D’Orrico, giornalista, saggista e critico letterario, Marcello Simoni è più
divertente del maestro. Ed è un tocco di classe, anche, presumere che il veleno
utilizzato sia la cicuta perché essa è il veleno con cui morì Socrate, maestro
di Platone, quest’ultimo citato nella prima parte del libro. Insomma, consiglio
questa lettura, perché scritta bene, divertente e spassosa. Luigia Chianese
Nella
mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 e mezzo Libri. 📕📗📘📚🕮
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TRAMA
La
Taverna degli Assassini
di
Marcello Simoni
Ripresa da internet e/o dalla
copertina:
Anno del Signore
1793. Granducato di Toscana. Un castello fondato su un’antica abbazia, un
cadavere avvolto nei tralci di una grande vite. Sotto le luci di
un’alba invernale, i vitigni innevati del barone Calendimarca si rivelano
teatro di un omicidio. Non solo un enigma inspiegabile, ma anche un’onta per il
casato del nobiluomo. Vitale Federici, insieme al suo devoto discepolo Bernardo
della Vipera, si ritroverà a investigare su un delitto i cui moventi sembrano
affondare nell’antica tradizione vinicola della famiglia baronale, e nella sua
cantina sotterranea che, simile a una biblioteca, pare celare un indizio
sull’identità dell’assassino. Riuscirà Vitale a fare luce su questo caso, in
cui ambizione, inganno e antiche passioni si intrecciano in un mistero forse
impossibile da decifrare?
Editore : Newton
Compton Editori Edizioni: 2° edizione del 31 ottobre
2023 Lingua : Italiano Copertina rigida :
224 pagine Dimensioni : 14.1 x
3.1 x 21.8 cm ISBN-10 : 8822779320 ISBN-13 :
978-8822779328 Generi – Etichette: GialloGiallo StoricoRomanzo
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CENNI SULLA VITA di:
Marcello
Simoni
Ripresa da internet
e/o dalla copertina:
Marcello Simoni è nato a Comacchio, il
27 giugno 1975. È uno scrittore, bibliotecario e archeologo italiano. Laureato in Lettere, ha pubblicato diversi saggi
storici; con Il mercante di libri maledetti,
2011, suo romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno
in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella nel 2012.
Sono
seguiti una prolifica serie
di saghe e di thriller storici, ambientati per la maggior parte nel Medioevo;
infatti è anche autore di alcuni saggi incentrati sempre sul Medioevo.
Ha vinto inoltre il
premio Stampa Ferrara, il premio Salgari, il premio Il Corsaro Nero e il premio
Jean Coste. La saga del Mercante ha consacrato Marcello Simoni come autore
culto di gialli storici: i diritti di traduzione sono stati acquistati in venti
Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato numerosi bestseller tra cui la
trilogia Codice Millenarius Saga e
la Secretum Saga.
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Questi sono alcuni dei libri più belli che ho letto e recensito nel 2023.
Non sono tutti ma sono di certo quelli che più resteranno nel mio cuore.
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Aldo Giorgio Salvatori – Alfredo Alvino – Angela Caputo – Antonio Canonico – Bruno Vitiello – Carmen Mola – Federico bianca – Federico Maderno – Giovanni Montini – Giuseppina Barbieri – Marco Malvaldi – Matteo Di Gennaro – Monica Acito – Richard Chizmar – Roberta Bobbi – Salvatore Massimo Fazio – Stephen King – Toni Brunetti
Mi scuso se ho dimenticato qualcuno!
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Auguro a tutti coloro che mi seguono di trascorrere uno spumeggiante
31 dicembre 2023
e di ritrovarsi carichi di bei libri da leggere e magari scrivere nel 2024.
Mai
titolo fu più azzeccato alla trama di un thriller - Quello che Sembra -
ovvero il nascondere ciò che si è davvero. Fare ciò non è facile ma neppure
difficile e pensandoci bene ogni persona lo fa. Sono pochissime le persone che
espongono il loro vero io. Si nasconde l’assassino, o meglio si nasconde
mostrandosi a tutti, e, a modo loro, si nascondono le tre voci narranti del
romanzo chepoi sono le tre prospettive
intrecciate che fanno il racconto.
Come
dicevo sono tre i personaggi che reggono la storia; con il loro personale
inferno mentale, le loro personalità disturbate, le loro bruttezze caratteriali
ed interiori, tutti e tre, palesano la disumanità e l’indole maligna che si può
celare in chiunque e, riprendendo il titolo italiano del libro di Hannah
Arendt, potrei dire che in
questo romanzo - La banalità del male - è sotto gli occhi di tutti noi,
anche se non sembra. Da un estratto a pagina 405:
<< Anche tu ti nascondevi dietro le
apparenze… lo facciamo tutti.>>.
Abbiamo Mauro
Romano, studente
di sociologia, non sopporta il conformismo e la passività della società; sembra
il più normale dei tre, ma nel profondo del suo animo si cela tanta rabbia e
desiderio di vendetta che tirerà fuori, o meglio esploderà nel momento
opportuno, spesso fallendo. Odia e ama così tanto il mondo intorno a sé da
crearsi un avatar che chiamerà Victory, e con un alter ego così, cercherà, nel
suo piccolo, di cambiare il mondo, o per lo meno il suo quartiere, cercando di
diventare un eroe, un esempio da seguire. La sua forza o pazzia, però, sarà
solo quella di sapersi rialzare e ricominciare.
Incontriamo
poi LiberoBonfanti maniaco del controllo. È un antisociale puro,
si nasconde anche ai suoi vicini di casa, ma è un curioso. Da anni, infatti,
spia i suoi vicini con un sistema audio-video professionale, fino ad arrivare
al vero e proprio pedinamento. I suoi traumi nascono da lontano, dai rapporti
con i suoi genitori, che nel suo presente sono deceduti. Tali traumi
esistenziali lo hanno portato alla dipendenza dagli psicofarmaci che spesso gli
provocano vuoti di memoria e, nel suo caso, anche episodi di sonnambulismo. Un voyeur molto sfortunato,
troppo sfortunato.
Gerardo Lerri, invece, è il più falso di tutti;
ludopatico, ex carcerato, è un essere carico di collera, stracolmo di rancore e
invidia; ed è antipatico al lettore fin da subito. Lui è il portinaio del
condominio di via Agamennone numero 7, non sopporta nessuno all’interno del suo
luogo di lavoro e non solo lì. Il suo interesse sembra essere uno solo: come
ottenere vantaggi personali sfruttando tutte le situazioni e tutte le persone,
anche quelle palesemente odiate. Tra l’altro il suo vizio dal gioco d’azzardo l’ha
portato a contrarre un grosso debito con un criminale locale, e pensa di saldarlo
compiendo un furto all’interno dello stabile; ma le circostanze, lo porteranno
a ben altro e ad un finale che nessuno si aspetta, e la sua sorte sarà frutto anche
della sua supponenza.
Questi
tre esempi del genere umano, sono fisicamente e psicologicamente descritti alla
perfezione, l’autore riesce a portarci per mano nella storia attraverso i
vissuti di questi personaggi e attraverso gli avvenimenti in corso. L’intreccio
è sviluppato con accuratezza con piccoli dettagli disseminati qui e lì che
accendono la curiosità e soprattutto i sospetti del lettore. Toni Brunetti,
l’autore, è molto preciso, sui luoghi, sulle persone e in particolare sulle
personalità di tutti i protagonisti, nessuno escluso, direi che la sua è una
descrizione meticolosa anche se frenetica, perché il ritmo della storia è
incalzante.
Quello
che mi ha colpito, di questo intricato thriller, è che e saranno gli innocenti
a pagare il prezzo più alto e che tutti i personaggi hanno lo stesso input come
base di partenza. Il dolore. Il dolore per il proprio vissuto, per ciò che si è
o si è diventati, per ciò che si subisce e si è subito nella vita. Il dolore,
negli anni, è penetrato nelle loro teste, nei loro ricordi, nelle ossa e nelle
cellule di Libero, Mauro e Gerardo. Il dolore li ha divorati e resi schiavi di
pensieri tristi ed insani e tali pensieri, ad un cento punto, si sono
concretizzati ed incanalati in situazioni pericolose per loro stessi e per gli
altri.
La
malignità, l’oscurità, la paura, l’ambiguità, le menzogne, le maldicenze, i
segreti inconfessabili e le maschere, che si celano dietro ogni individuo, sono
tratti comuni a tutti, nessuno escluso e, in questo romanzo, sono l’anticamera
del male.
Certo
che l’idea che vicini di casa così, possano esserci ovunque, inquieta non poco.
È un ottimo lavoro. Consiglio questo bellissimo thriller dai tratti noir! Luigia Chianese
Nella
mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 4 stelle Libri. 📕📗📘📙🕮
Ci troviamo nel 2019. Al numero 7 di via
Agamennone, tre persone completamente diverse vivono un momento di svolta. Gerardo, portinaio da trent’anni, con un passato criminale e il vizio del
poker, ha contratto un grosso debito e ha solo nove giorni per saldarlo.
Mauro è uno studente sopraffatto dal desiderio
di rivincita che sta per rischiare il tutto per tutto pur di realizzare il suo
sogno: diventare un simbolo. Libero, 43enne benestante e solitario, vive da
recluso nell’appartamento al quarto piano dov’è nato e cresciuto, oppresso dai
fantasmi di traumi lontani e dalla necessità di tenere nascosto il suo grande
segreto; solo il sentimento che nutre per la bellissima vicina di casa sembra
dargli la forza per resistere e addirittura mettersi in gioco. Quando però una bambina che abita nel
condominio accanto viene rapita, nel quartiere e sui media esplode la paura: in
quella stessa via, dieci anni prima, un’altra bambina era scomparsa e il caso
era rimasto irrisolto. Le illazioni e i sospetti non risparmiano
nessuno e molti fatti finora celati cominciano a venire a galla. Mentre intorno
a Gerardo, Mauro e Libero gli abitanti della via, i giornalisti e gli
inquirenti cercano risposte, i loro problemi, le loro ambizioni e le loro
speranze si intrecciano, trascinandoli in un triello mortale.
Books Trailer di Quello che Sembra di Toni Brunetti
La magnifica voce che avete ascoltato nel Book Trailer è di Lorenzo Loreti
CENNI SULLA VITA di:
Toni Brunetti
Ripresa da internet
e/o dalla copertina:
Antonio (detto Toni) Brunetti vive e
risiede a Milano. Autore e regista, da molti anni si occupa di comunicazione.
Founder di Kubrik Communication, lavora in ambito televisivo, per le aziende e
la pubblica impresa, ideando e realizzando progetti che spaziano dai
documentari agli eventi, dalle campagne pubblicitarie alla comunicazione
sociale, dalla brand identity al packaging dei programmi tv.
La scrittura ha
sempre avuto un ruolo fondamentale nel lavoro. Progetti di comunicazione,
sceneggiature e racconti, sono parte integrante della professione, l’elemento
dal quale nasce tutto.
Nel 2021 ha pubblicato per Planet
Book, - Cose Da Bambini - un romanzo di formazione a tinte
noir che ha ottenuto recensioni lusinghiere e una menzione speciale al - Concorso
letterario Emanuele Ghidini -.
Marco, Sveva, Vittorio, Piggi, il Boss:
compagni di classe in un liceo romano, hanno condiviso gli anni magici in cui
il futuro è ancora tutto da immaginare e anche ora che la vita adulta li ha
messi di fronte alle sue difficoltà sono rimasti un gruppo affiatatissimo. Ma
nell'animo di Marco – sceneggiatore di successo – c'è un grande buio che da
sempre lui si allena a tenere nascosto. Sarà un semplice gesto di Sveva e
Vittorio a far divampare quell'oscurità risvegliando una fiamma rimasta troppo
a lungo sotto la cenere: quando gli affidano le loro chiavi di casa, sicuri di
consegnarle all'amico più fidato… Milano, trent'anni dopo. La città del lavoro
e dell'efficienza, luogo ideale in cui fuggire dal passato confondendosi tra la
folla che corre. Ma Sara è una giovane donna in gamba e sa che per andare
lontano bisogna fare i conti con il passato: sarà lei a cercare le chiavi per
scoprire il segreto che ha segnato per sempre il suo destino. Paolo Ricchiuto
esordisce con un romanzo di finissima tensione psicologica, sulla giovinezza e
la sottile linea d'ombra che la separa dalla vita adulta. Le chiavi di casa è
un'indagine sul cuore nero di ogni amicizia, sul veleno implacabile della gelosia,
sulla fedeltà che dobbiamo ai nostri sogni: fino al colpo di scena che ci
conduce dove, nel cuore umano, la morte e l'amore si sfiorano.
CENNI SULLA VITA di:
Paolo
Ricchiuto
Ripresa da internet
e/o dalla copertina:
(1969) vive, lavora e
gioca a tennis a Roma. Ha una moglie e due figli. Avvocato, si occupa
soprattutto di privacy. Le chiavi di casa è il suo primo romanzo.