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martedì 13 settembre 2022

Stephen King - Fairy Tale

Stephen King
Fairy Tale

Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) – 11 Settembre 2022
 
Tutto! Ecco la parola appropriata, Tutto! Questo romanzo è una summa di tutte le favole e fiabe più note che il mondo conosce. Ora vi scrivo la pozione magica con cui, secondo me, è stato portato alla luce  Fairy Tale:
Fondete le Fiabe dei Fratelli Grimm, però nelle loro versioni originali, quindi dove i cattivi sono disumani sul serio;
Uniteli ai colori e ai buoni sentimenti delle storielle Disney;
Aggiungeteci la magia dell’horror e del terrore di Howard Phillips Lovecraft, (in particolare  de - Il Richiamo di Cthulhu -); Non dimenticate un pizzico di Henry Kuttner, Clark Aston Smith, August Derleth e tanti altri, alcuni citati sotto varie forme in questo racconto;
Aggiungete dei piccoli riferimenti ai vari romanzi dell’autore stesso, ad esempio Cujo e amalgamate, nella  vostra mente, anche un inizio tragico stile - Furore - di John Ernest Steinbeck – inizio tragico che sembra incombere nelle previsioni del protagonista, ma che, fortunatamente, non si realizzerà;
É obbligatorio immergere, nella pozione che vi sto scrivendo, le ambientazioni stile Serie Televisive Fantasy ed utilizzate come misurino il Trono di Spade di George R.R. Martin;
Irrorate abbondantemente il Tutto con lo stile unico e ricco di dettagli del maestro Stephen King ed avrete Fairy Tale.
Data la pozione magica ora torniamo all’opera vera e propria; quando dico Tutto intendo che in Fairy Tale non manca quasi nulla di noto.
Questo Tutto inizia con una Promessa da mantenere, una Promessa frutto di uno Scambio-Preghiera rivolto a Dio in persona. Un Dio che non si conosce e che non si frequenta veramente ma che in questo frangente necessita d’esistere, e ci si rivolge proprio a Lui, l’entità più alta, più misteriosa e diciamolo più magica. Da pagina 12:
<< Se farai questo per me, chiunque tu sia,
io farò qualcosa per te>>, dissi.
<< È una promessa, e che io possa morire se non la mantengo.
Mostrami quello che desideri da me, e io lo farò. Lo giuro.>>.
Dopo questa Promessa-Preghiera, che è quasi un Voto, devo dirvi che in questa avventura non mancano i personaggi che materialmente accendono le scintille del racconto, quelle che hanno portato alla suddetta Promessa fatta da Charlie Reade, il protagonista, che stanno nelle fondamenta del racconto e sono:
Il caro genitore, questa volta l’amata madre del protagonista, che muore in un terribile incidente; investita, e tranciata in due, sul vecchio ponte di Sycamore Street, sul Little Rumple, nella cittadina di Sentry’s Rest, nell’Illinois.
Il padre Giorge Reade che, dopo la morte della moglie, cade nella depressione e nell’alcolismo, ed il nostro protagonista, dai 7/8 ai 17 anni, dovrà occuparsi, da solo o quasi, del padre e di se stesso.
Il vecchio burbero, malato e poi ferito, Signor Howard Adrian Bowditch, (AB) che vive al numero 1 di Sycamore Street, in una vecchia casa in Stile Vittoriano, soprannominata - Casa di Psycho - pulita ma malconcia e che custodisce un… no! Custodisce il Segreto nel suo capanno.
Ci sono, alla base del racconto, anche i Personaggi-Spalla ovvero il premuroso Lindsey Franklin, detto Lindy, che è uno sponsor degli alcolisti anonimi e aiuterà Giorge Reade, sollevando di un peso il nostro Charlie.
Il coach Harkness, severo e per nulla empatico, che farà da trampolino per l’abbandono allo sport di Charlie.
L’amorevole Melissa Wilcox, determinata e sincera fisioterapista del vecchissimo (spoiler 120 anni circa) signor Bowditch.
Oltre alle fondamenta, però, non sarebbe un -  Fairy Tale - se mancassero tutti gli altri e anche tutte le altre… cosucce… .
Non mancano Gigantesse tra cui Hana, mangiatrice di bambini e guardiana della Cittadella e della Meridiana, insieme alla sua crudele e violenta figlia, la temibile Molly la Rossa.
Non mancano Tornei e Duelli all’ultimo sangue, che a me sono sembrati una via di mezzo tra giostre medievali e i Giochi Sanguinari tra gli schiavi che si svolgevano nel Circo Massimo e nel Colosseo di Roma; in questo racconto, invece, si è costretti ad ammazzare il compagno di disavventura, o l’amico di cella, in una location che somiglia ad un tipico stadio americano.
Non mancano nuovi amici incontrati per strada, amici che, invece, moriranno strada facendo, animali salvati, esseri nati infami e malvagi come l’antipatico
Nano Peterkin; animali amorevoli, tra cui la mitica cagnetta di pastore tedesco Radar, co-protagonista della storia insieme all’umano Charlie Reade, e ci si può non stupire anche per la presenza del meraviglioso Grillo Parlante ma con una Corazza Rossa che per giunta viene definito Re del Piccolo Mondo; un Re che governa parecchie creature tra cui utilissimi Topi e indispensabili Lucciole. Il Grillo Parlante telepatico, no! Proprio non l’immaginavo ma c’è! Non mancano gli aiutanti generosi tra cui troviamo un malconcio Grigio, un Non Integro, ma coraggiosissimo Pursey, il cui vero nome è nientemeno che Percival. Esistono tanti  altri personaggi fantasiosi ma preferisco citare solo la bella Sirena Elsa - Colei che un Tempo Cantava – (Non Ariel mi dispiace.) trafitta a morte giacente nel suo laghetto, le grandi Farfalle Monarca, dai colori sgargianti e simbolo del Regno e molte, molte altre creature e personaggi.
Tutto questo viene ambientato, per la maggior parte del racconto, nella Cittadella fantastica di Lilimar ad Empis, dove i palazzi e le strade, con passaggi segreti e contorti, sembrano muoversi come i dipinti di Maurits Cornelis Escher; ed a Lilimar in Empis non possono mancare il - Pozzo Scuro – (Pozzo Profondo, Pozzo Infernale) da dove fuoriesce il  malvagio Gogmagog e il - Pozzo dei Mondi – profondo 53 metri con la scala a chiocciola in pietra ed i suoi 185 scalini di varie altezze che collega appunto il Mondo degli Uomini con - L’Altro Mondo -. Luoghi dove gli alti cancelli e le pesanti porte si aprono e chiudono con Parole-Formule magiche o misteriose alzate di braccia e dove le Lune nel cielo si baciano scontrandosi e frantumandosi.
Non mancano ovviamente i malvagi per eccellenza ovvero i - Soldati della Notte – i cosiddetti  - Zombie Elettrici – avete capito bene, non solo Zombie ma anche Elettrici. 
Non può assolutamente mancare il super cattivo per eccellenza, il
Male, l’innominabile Gogmagog. Lui è descritto da Stephen King come una specie di “sostanza nera e oleosa”, una creatura che rende “l’aria mefitica e putrida”, una “bolla di carne aliena”  con “due enormi occhi gialli” una “specie di drago” con le “ali coperte di spine bianche” aguzze come degli “uncini”, una “creatura gobba e contorta con i fianchi che si gonfiano e si sgonfiano come mantici”, è una “strana carne che spruzza una sorta di fluido disgustoso” questo è Gogomagog; tale mostruosità è accompagnata dal suo perfido esecutore ed evocatore chiamato - Il Predatore - che non è altri che Elden, l’ex Principino invalido.
Ci devono essere per forza i tentacoli del Male, cioè i fidati braccio destro e sinistro, ovvero gli scagnozzi deformi e crudeli del Predatore tra cui spiccano: Petra, l’amante perfida di Elden; Il Signore e Padrone Kellin ovvero il capo-Zombie delle guardie; ed il vigliacco Zombie elettrico Aaron.
Non credo che riuscirò mai a dimenticare gli Zombie Elettrici, con il Grillo Parlante Telepatico sono delle vere chicche!
Non mancano oggetti magici tra cui torreggia su tutti la Meridiana, protetta dalla Gigantessa Hana, che ha il potere di far invecchiare o ringiovanire, ma, in ambo i casi ci sono delle conseguenze, una tra tutte è la sterilità.
Vogliamo dimenticare il nostro protagonista? L’Umano Charlie Reade, ragazzo diciasettenne, ottimo studente e ottimo atleta, con una vita, nel mondo reale, un po' dura e triste, marchiata dalla morte della madre e dall’alcolismo del padre, che letteralmente, nell’Altro Mondo, quello di Empis, si trasformerà in un classico Principe Azzurro, biondo con gli occhi chiari; Si! Credeteci, abbiamo una trasformazione in stile Dragon Ball.
Se vi è un Principe allora vi è una Principessa! Una bella Principessa, 
con le labbra sigillate dalla maledizione, quindi per necessità ventriloqua, che all’inizio si presenta come una contadina e Guardiana delle Oche, ma che in realtà è Leah di Gallien, ultima erede della stirpe reale di Empis, ed entrambi, Charlie e Leah, accompagnati dalla ringiovanita cagnetta Radar, per motivi diversi, ma insieme, faranno “il loro dovere” e lotteranno con tutte le loro forze per riportare il bene!  
La storia è narrata proprio da Charlie Reade, il nostro Principe Umano, ma chi narra è un Charlie maturo, e racconta di una lotta tra Bene e Male su due livelli; tema molto amato da Stephen king. Da pagina 509:
<< C’è un pozzo scuro in ognuno di noi,
credo, e la vena non si esaurisce mai.
Però se bevi da quel pozzo,
lo fai a tuo rischio e pericolo,
perché l’acqua è avvelenata.>>.
Il primo livello di lotta è quello interiore di Charlie, dove il Male prende forma a causa della sofferenza e del dolore; il Male giace, cresce e si alimenta anche grazie all’amico Bertie Bird, che sembra un fastidioso diavoletto, che, sulla spalla sinistra, suggerisce i gesti brutti da compiere, le persone da deridere e sbeffeggiare. Il Male, si manifesta, più volte, anche consapevolmente, in Charlie, proprio negli anni della sua crescita, per poi cadere nell’oblio, vinto dalla - cosa giusta da fare - e dai buoni sentimenti.
Tenete a mente, però, che il Male cade nell’oblio, come Gogmagog, ma non muore mai; il Male sa attendere!
Il secondo livello di lotta tra Bene e Male è quello più ampio e generale e prende piede nel fantastico mondo di Empis dove il Male nasce dalla cattiveria gratuita e dall’indifferenza, s’invoca per vendetta e risentimento e s’abbatte prima sulla Cittadella di Lilimar e poi, sotto forma di maledizione, sui membri della Famiglia Reale e a seguire su tutti gli abitanti e il Regno di Empis.
Non temete però, vi  è un capitolo, prima dell’Epilogo, chiamato: Ecco il Vostro Lieto Fine.
È un racconto Perturbante, volendo utilizzare un termine scelto da Stephen King nel suo romanzo. Per la stesura di questo immenso lavoro mi piace immaginare King seduto dinnanzi al un grande tavolo, vicino ad una grande finestra, accanto ad un - Corridoio della Lettura - con almeno due pc e circondato da torri sbilenche di libri a destra e a manca, avanti e dietro, magari anche qualche testo aperto su alcune poltrone o sedie. Libri sugli autori citati, quelli delle Favole e Fiabe nelle varie versioni e dei racconti di Fantasia e Orrore. Ora immaginate con me fogli d’appunti nel mezzo dei suddetti volumi, sbirciate in quaderni con note scritte a mano, su cosa da tenere, altre d’accennare e altre da evitare o trasformare. M’immagino l’inizio della magia che prende forma nella mente di Stephen king e diventa il capolavoro che ci troviamo nelle mani. Ecco come immagino i natali di Fairy Tale.
Avrete già capito che il grande librone è pieno di tanti riferimenti a Favole, Fiabe, racconti Horror e Fantasy ed a Serie Televisive molto note, ma ci sono anche attinenze a scrittori eccezionali, molti scrittori, in primis H.P. Lovecraft, quindi più storie avete letto più vi divertirete a scovare i riferimenti.
La prima cosa che ho notato io, quando ho comprato il libro, alla sua uscita italiana, martedì 06 settembre 2022, però, è stata la magnifica copertina: quando sento sotto le dita le lettere rialzate e vedo le scritte color giallo-oro insieme al blu reale sul fondo, gongolo, è una mia debolezza estetica-tattile. Passiamo, poi, al retro del volume e la prima cosa che ho letto sono stati i
Ringraziamenti finali; mi sono commossa per il bellissimo pensiero che King ha rivolto ai suoi fan e famiglie vittime del Covid.
Non ho potuto non notare, prima di tuffarmi nella lettura vera e propria, sfogliando il libro a caso e avidamente, i paragrafi scritti in maiuscolo, per poi scoprire che è lo stratagemma dell’autore per riportare l’urlato, come nei social.
Gli occhi, successivamente, si sono posati su qualcosa d’incantevole ovvero i 33 disegni, tutti in bianco e nero, ve n'è uno ad ogni inizio di capitolo, Epilogo incluso, proprio come nei vecchi libri illustrati. A onore di cronaca devo riportare che i disegni dei capitoli pari sono opere di Nicolas Delort mentre quelli dei capitoli dispari e dell’Epilogo sono di Gabriel Rodriguez. I disegni che ho apprezzato di più sono stati due: quello a pagina 58, quindi il capitolo 4, dove troviamo illustrati i due protagonisti, Charlie con la sua cagnetta Radar. Mi è piaciuto perché amo immaginare che siano stati disegnati sotto indicazioni dello stesso Stephen King, quindi è come avere un manifesto della visione di King dei protagonisti.
L’altra immagine, parlo sempre nell’edizione italiana con traduzione di Luca Briasco, è quella a pagina 469 e che corrisponde al capitolo 23; vi è l’illustrazione di un mostro-umano dietro le sbarre. Di questo disegno ho apprezzato il tratto preciso e le ombreggiature, ma è stata l’espressione del viso data al soggetto, ferocia e tristezza insieme, un Hulk sconsolato, che mi ha colpito particolarmente; un’espressione molto intensa.
Una, una sola cosa ho quasi odiato: manca l’indice! Non m’interessa se fa tesina di laurea o sussidiario, se nei romanzi di questo genere non è d’uso metterlo, ma l’indice è importante. Amo gli indici con i capitoli e i sotto capitoli, sono utili, indispensabili, secondo me, specialmente nei romanzi molto lunghi, dettagliati e con tantissimi personaggi; e questo, ci potete contare, con le sue 675 pagine, Ringraziamenti esclusi, (688) è proprio un meraviglioso, affascinante e travolgente librone! Un ennesimo straordinario capolavoro di Stephen King. L.Ch.

Nella mia scala valutazione da 1 a 5, gradimento libri, questo libro merita un grande 4 libri. 📕📗📘📙🕮 L.Ch.  
 
TRAMA
Fairy Tale
di Stephen King
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Un ragazzo, il suo cane, la discesa in un mondo magico e oscuro. Benvenuti nel lato oscuro del «c'era una volta». Charlie Reade è un diciassettenne come tanti, discreto a scuola, ottimo nel baseball e nel football. Ma si porta dentro un peso troppo grande per la sua età. Sua madre è morta in un incidente stradale quando lui aveva sette anni e suo padre, per il dolore, ha ceduto all'alcol. Da allora, Charlie ha dovuto imparare a badare a entrambi. Un giorno, si imbatte in un vecchio - Howard Bowditch - che vive recluso con il suo cane Radar in una grande casa in cima a una collina, nota nel vicinato come «la Casa di Psycho». C'è un capanno nel cortile sul retro, sempre chiuso a chiave, da cui provengono strani rumori. Charlie soccorre Howard dopo un infortunio, conquistandosi la sua fiducia, e si prende cura di Radar, che diventa il suo migliore amico. Finché, in punto di morte, il signor Bowditch lascia a Charlie una cassetta dove ha registrato una storia incredibile, un segreto che ha tenuto nascosto tutta la vita: dentro il capanno sul retro si cela la porta d'accesso a un altro mondo. Una realtà parallela dove Bene e Male combattono una battaglia da cui dipendono le sorti del nostro stesso mondo. Una lotta epica che finirà per vedere coinvolti Charlie e Radar, loro malgrado, nel ruolo di eroi. Dal genio di Stephen King, una nuova avventura straordinaria e agghiacciante, una corsa a perdifiato nel territorio sconfinato della sua immaginazione.
 
Editore: ‎ Sperling & Kupfer 
Prima Edizione: 6 settembre 2022, Italia
Lingua: ‎ Italiano 
Tradotto da Luca Briasco
33 Illustrazioni: capitoli pari di Nicolas Delort 
capitoli dispari e epilogo di Gabriel Rodriguez
 
Copertina rigida: ‎ 688 pagine  
Dimensioni: ‎14.7 x 4.4 x 22.4 cm
 
ISBN-10: ‎ 8820074443  - ISBN-13: ‎ 978-8820074449
 
Genere - Etichette: 
 

CENNI SULLA VITA di:
Stephen King
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Stephen King è nato a Portland il 21 settembre 1947;  è uno scrittore e sceneggiatore statunitense, uno dei più celebri autori di letteratura fantastica, in particolare horror e gialli, del XX e XXI secolo. Vive e lavora nel Main con la moglie Tabitha e la figlia Naomi.
Da più di 40 anni le sue storie sono best seller incredibili Scrittore prolifico, nel corso della sua carriera, iniziata nel 1974 con Carrie, ha pubblicato oltre ottanta opere, anche con lo pseudonimo di Richard Bachman; fra romanzi e antologie di racconti, entrate regolarmente nella classifica dei best seller, vendendo complessivamente più di 500 milioni di copie in tutto il mondo, le sue opere hanno ispirato famosi registi come  Stanley Kubrick, John Carpenter, Brian De Palma, J. J. Abrams, David Cronenberg, Rob Reiner, Lawrence Kasdan, Frank Darabont, Taylor Hackford e George A. Romero. Pochi autori letterari, a parte William Shakespeare,  Agatha Christie e Arthur Conan Doyle, hanno ottenuto un numero paragonabile di adattamenti. Buona parte dei suoi racconti ha avuto trasposizioni cinematografiche o televisive, tra cui Shining, Stand by me, Ricordo di un’estate, Le ali della libertà, Il miglio verde, solo per citarne alcuni. Tra le ultime serie tv famose abbiamo 22/11/’63. Stephen king illustrazioni oggi è molto seguito sui social media, ed è anche stato insignito dal presidente USA Barack Obama della National Medal of Arts. Nel 2018 ha ricevuto il PEN America Literary Service Adward.
 
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sabato 12 marzo 2022

La Cultura non deve separare deve unire!

AUTORI RUSSI
Aleksandr Puškin  - Anton ˇCechov   - Fëdor Dostoevskij  - Lev Tolstoj   
- Michail Bulgakov  - Nikolaj Gogol’ 

La Cultura non deve separare deve unire!


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Mugnano di Napoli (Na)  - 12.03.2022


Oggi 12 marzo 2022 si sta ancora combattendo in #Ucraina, due popoli fratelli, #Russi e #Ucraini, si stanno ammazzando, per uno spicchio di terra e per vecchie e nuove ideologie.  Tra le varie condanne civili, sanzioni economiche, ho letto e sentito assurdità sportive, mio Dio, lo sport dovrebbe unire non dividere; attacchi/boicottaggi anche verso la  cultura e la #letteraturarussa. Insensati!  Stiamo uscendo di senno, anche noi Europei. 
La guerra non distrugge solo persone, case e Paesi, ma distrugge le menti della gente che resta, che soffre, di chi guarda, da vicino e da lontano, e fa prendere decisioni assurde che fanno male al sanzionato ma anche al sanzionatore. Stiamo implodendo! 
Oggi non intendo scrivere Recensioni - Opinioni su qualche libro, non ho l'animo di leggere e tantomeno di scrivere, ma solo presentare a Voi alcune opere che ho letto tanti e tanti anni fa, quando ero solo una spensierata studentessa liceale. Romanzi - Capolavori  della letteratura russa, forse neanche i romanzi più famosi degli autori che citerò, che probabilmente non ho saputo apprezzare come avrei dovuto e che oggi dovrei rileggere con attenzione. Lo farò, quanto prima, e desidero invitare anche Voi a farlo! Perché la Cultura non deve separare deve unire! L.Ch.

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Nel 1925, esce Cuore di Cane di Michail Bulgakov (1891-1940), che all’invenzione fantascientifica affianca invece la verve satirica da sempre tipica dei romanzi russi, narrando di un famoso chirurgo che trapianta l’ipofisi di un ubriacone appena morto su un cane. Il romanzo satirico "Cuore di cane" racconta la storia della trasformazione chirurgica di un cane in uomo, ed è un'evidente critica nei confronti della società sovietica, in particolare dei nuovi ricchi che sorsero dopo la rivoluzione bolscevica. Un cane parlante in agonia scruta e giudica l'umanità, fino a che un professore di medicina di fama mondiale lo salva prendendolo con sé. Un giorno, però, il padrone decide, insieme al suo assistente, di trapiantare all'animale i testicoli e l'ipofisi di un uomo morto. Da questo momento si assiste al fatidico passaggio del cane da animale a individuo e comincia ad assumerne abitudini e vizi. 


Il mio preferito: Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov, (1891-1940) "Un miracolo che ognuno deve salutare con commozione". Così Eugenio Montale accoglieva nel 1967 il romanzo postumo che consacrava di colpo Bulgakov, fino ad allora sconosciuto, tra i grandi scrittori russi del Novecento, e forniva un quadro indimenticabile della Russia di Stalin. Nella Mosca degli anni '30 arriva Satana in persona e sotto le spoglie di un esperto di magia nera, accende una girandola di eventi tragicomici,



Noto come Il Cappotto anche se la sua traduzione più precisa è La Mantella, questo racconto del 1842 di Nikolaj Gogol’ (1809-1852) è fra i più commoventi e godibili del maestro della satira grottesca. La location è una splendida San Pietroburgo da realismo magico in cui viene narrata la storia del piccolo impiegato Akakj Akakievic Basmackin. Costui vive solo e viene spesso deriso sul lavoro, ma con i risparmi di una vita riesce a comprare una bella mantella pronta a diventare la sua unica compagna e consolazione, fino a quando l’invito a una festa non si trasforma in un dramma esistenziale: una storia che per suggestioni e caratterizzazione non ha niente da invidiare a tanti grandi romanzi russi.
Secondo Dostoevskij «siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol’». E non soltanto la successiva straordinaria stagione del romanzo russo: sotto i lembi del cappotto dell’impiegatuccio Akakj Akakievic Bašmackin, faticosamente acquistato a prezzo di enormi sacrifici e umiliazioni e rubato poco dopo, si nasconde anche uno dei capolavori assoluti della narrativa mondiale, e uno dei più commoventi e godibili tra i celeberrimi Racconti di Pietroburgo.


Morto dopo un duello all’età di soli 38 anni, Aleksandr Puškin (1799-1837) è ritenuto il fondatore della lingua e della letteratura russa dei nostri tempi, con le sue odi classiche, i drammi storici, la narrativa di stampo realistico, le fiabe, le favole e le novelle. 
Ne - La Figlia del Capitano e Altri Racconti - Un padre severo, un figlio ribelle spedito a prestare il servizio militare all'avamposto di Belogorsk, un bandito, una giovane donna contesa. Sullo sfondo di una Russia attraversata dalla rivolta cosacca di Pugacëv, tra duelli, scontri e prigionie, Aleksandr Puskin narra il contrastato amore tra due giovani, il nobile Grinëv e la dolce Masa, che per coronare il loro sogno dovranno superare innumerevoli traversie. Ultima prova letteraria di Puskin, "La figlia del capitano" fonde magistralmente le vicende dei protagonisti con la Storia, in un romanzo che si legge come un'"antica fiaba russa".

Fëdor Dostoevskij (1821-1881); La Mite,  un fulminante racconto del 1876 ispirato a un fatto di cronaca, che attraverso un’analisi precisa e lucida apre vuoti e profondi buchi sui meandri della psiche umana. Sconvolto davanti al cadavere ancora caldo della moglie, infatti, un uomo si interroga sul suo suicidio e ripercorre a ritroso la loro storia d’amore, fino a quando, tra flashback e reticenze, non ci accorgiamo che i suoi sensi di colpa nascondono qualcosa di oscuro…
«Perché questa donna è morta?» Sconvolto davanti al cadavere ancora caldo della moglie, un uomo si interroga sul suo suicidio. Veniamo così a conoscenza del loro primo incontro, del matrimonio, delle liti. In un susseguirsi di sensi di colpa e autoassoluzioni, affiora dal magma indistinto dei ricordi la storia di un legame doloroso, di un amore appassionato e crudele, a tratti meschino. Apparso per la prima volta nel 1876, La mite è, insieme alle Notti bianche, il racconto più ispirato di Fëdor Dostoevskij: attraverso un’analisi acutissima e spietata, apre vertiginosi squarci sui meandri della psiche umana, senza lasciare scampo.

Fra le opere più celebrate di  Lev Tolstoj 
(1828-1910), La morte di Ivan Il′ič descrive con minuzia e maestria il progressivo decadimento fisico e la conseguente metamorfosi psicologica di un borghese al culmine della sua carriera, che viene sorpreso da una malattia ed è costretto a confrontarsi con le ipocrisie della vita.
Scritto nel 1886, negli anni del suo profondo travaglio spirituale, La morte di Ivan Il′ič è uno dei più bei racconti di Tolstoj. Vi si racconta l’ultima parte della vita del protagonista che in seguito a una banale caduta urta col fianco la maniglia di una finestra, che gli provoca una malattia che lo porta alla morte. Il romanzo è un’accorata meditazione sul destino umano e sul senso dell’esistenza. Nel contrasto tra l’indifferenza che agli occhi del protagonista sembra caratterizzare il mondo circostante e il proprio tormento interiore, l’autore rappresenta la condizione di assoluta solitudine dell’uomo davanti alla morte.

Drammaturgo e narratore Anton ˇCechov (1860-1904), sono sufficienti addirittura tre cartelle per cogliere la potenza della sua immaginazione: sono quelle de  La Morte dell’ Impiegato, storia pubblicata nel 1883 e che scardina in tempo record cliché e aspettative della narrativa breve. Dalle novelle d’esordio, di timbro prevalentemente comico e grottesco, in cui è ancora presente l’influsso di Gogol’, ai capolavori della maturità, dominati da una vena malinconica e pessimistica – La steppa (1888), Il duello (1892), La corsia n. 6 (1892), Il monaco nero (1894), La signora col cagnolino (1899) – i racconti di ˇCechov evocano una drammaticità esistenziale trattenuta e sommessa. Poveri d’azione e quasi privi di intreccio, ma attenti alle più piccole incrinature dell’anima, hanno come protagonisti individui incompresi, umiliati, sconfitti dalla vita, vittime di equivoci e di autoinganni: un campionario di frustrazioni e mediocrità, dove trionfano l’impotenza ad agire e l’incapacità di comunicare. L’intera parabola narrativa di ˇCechov testimonia uno degli aspetti fondamentali della sua arte: quella sorta di dolente distacco dalle vicende descritte che riecheggia lo smarrimento di un’epoca e l’inerzia spirituale della società russa di fronte ai sintomi della propria decadenza morale e intellettuale.

PICCOLA NOTA:
Ho ricevuto, sulle mie pagine social di Facebook, contestazioni da parte di una giovane Ucraina, molto provata dal momento storico che la sua nazione e i sui concittadini stanno vivendo; la donna mi ha rimproverato, ridendo di me, sostenendo che non essendo io Ucraina non posso conoscere la storia del suo Paese e non so che sto commettendo un grave errore ovvero che Nikolaj Gogol’ (1809-1852) non è Russo ma Ucraino.

Ho deciso, pertanto, di aggiungere questa nota la mio post, per chiarire, una volta per tutte, la questione di Nikolaj Gogol’.
 
Note pervenute da interne, in particolare da Wikipedia e dalla Treccani:
Nikolaj Vasil'evič Gogol'- Janovskij (in ucraino: Микола Васильович Гоголь-Яновський; in russo: Николай Васильевич Гоголь-Яновский - Velyki Soročynci, 31 marzo 1809, 19 marzo del calendario giuliano – Mosca, 4 marzo 1852, 21 febbraio del calendario giuliano), è stato uno scrittore e drammaturgo russoGogol' è considerato uno dei grandi della letteratura russa. 

Gogol' è nato sotto l'IMPERO RUSSO. Se leggete le date di nascita e morte 
31 marzo 1809, 19 marzo del calendario giuliano 
Mosca, 4 marzo 1852, 21 febbraio del calendario giuliano capirete.
L'Ucraina, inoltre, è diventata indipendente nel 1991, con il crollo dell'Unione Sovietica, o meglio è tornata ad esserlo dopo la breve esistenza di una Repubblica Ucraina durante la guerra civile 1917-22.
Quando e nato e vissuto Nikolaj Gogol’, praticamente, non esisteva nemmeno l’ URSS ma solo l’Impero Russo. 

Gogol' scriveva prevalentemente in Russo ed ha vissuto la maggior parte della sua vita in quella che oggi è la Russia, ma ha scritto anche di quella che oggi noi chiamiamo Ucraina. Gogol' è Russo: è nato, vissuto e morto sotto l' Impero Russo. L.Ch. 



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